Formazione dell`immagine Sommario
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Formazione dell`immagine Sommario
5-03-2010 Formazione dell’immagine Elaborazione dei dati multimediali a.a. 2009/10 Sommario ! ! ! ! ! ! Immagini digitali Modello geometrico della formazione dell’immagine Modello ottico della formazione dell’immagine Modello fotometrico della formazione dell’immagine Campionamento e quantizzazione Immagini a colori 1 5-03-2010 A Simple Image Model ! ! ! ! Image: a 2-D light-intensity function f(x,y) The value of f at (x,y) ! the intensity (brightness) of the image at that point 0 < f(x,y) < ! Nature of f(x,y): • The amount of source light incident on the scene being viewed • The amount of light reflected by the objects in the scene • Monochromatic (by now) 2 5-03-2010 A Simple Image Model ! ! The gray level l of the image at that point (xo,yo) is the intensity of a monochrome image f at (xo,yo): l=f(xo, yo) Lmin ! l ! Lmax • Where Lmin: positive Lmax: finite ! The interval [Lmin, Lmax] is called gray scale • Often shifted to [0,L] 0=black L=white Initial Examples of Digital Imagery 3 5-03-2010 Initial Examples of Digital Imagery Initial Examples of Digital Imagery 4 5-03-2010 Esempi di immagini acquisite tramite vari tipi di sensori img radar (SAR) img ottica (CCD) img di profondità (range) img MRI img infrarosso Modello geometrico ! Modello stenopeico della fotocamera (o stenoscopio) raggio ottico 5 5-03-2010 Modello geometrico ! ! Si modella geometricamente una telecamera mediante un proiezione dello spazio 3D su di un piano (piano immagine). Proiezione prospettica C ! ! d xs = " x z d ys = " y z z (xs,ys) coordinate di P’ nel piano immagine (x,y,z) coordinate di P ! ! Scorcio (foreshortening): a causa della divisione per Z, gli oggetti appaiono tanto più rimpiccioliti quanto più sono lontani. 6 5-03-2010 Modello ottico ! ! Il modello stenopeico non possiede lenti. Perche’ le foto/videocamere le hanno? Perche’ dal foro infinitesimo entra poca luce, e dunque per poterla rilevare bisogna • avere un sensore molto sensibile • integrare temporalmente (tempo di esposizione elevato) ! Se voglio lavorare con un sensore ed un tempo di esposizione ragionevoli serve una lente, che raccoglie molta più luce e la concentra in un punto del piano immagine (la geometria rimane la stessa dello stenoscopio) Lenti sottili ! ! ! D = lunghezza focale Raggi paralleli all’asse ottico si concentrano nel fuoco F Raggi che passano per il centro C rimangono inalterati 7 5-03-2010 Lenti sottili ! Costruzione geometrica dei punti coniugati M ed M’ 1 1 1 = + D Z Z' ! Focusing ! ! Il punto sull’immagine, è a fuoco se il piano immagine viene colpito da solo un raggio, altrimenti si forma un’aureola di luce che rende il punto sfocato (cerchio di confusione) Profondità di campo: gamma (intervallo) di profondità dove tutti i punti sono a fuoco • Aumenta al diminuire dell’apertura, infatti con il modello stenopeico è ". 8 5-03-2010 Modello fotometrico ! ! Un raggio luminoso in una certa direzione , con una certa lunghezza d’ondaλtrasporta energia sotto forma di radianza L’intensità luminosa registrata da un dato pixel è la radianza trasportata dal suo raggio ottico, ovvero dalla semiretta che parte dal COP e passa per il pixel raggio ottico Modello fotometrico ! ! ! La materia di cui sono composte le superfici interagisce con la luce, che in parte viene assorbita ed in parte viene riemessa. L’interazione tra la luce e la superficie è descritta dalla BRDF (bidirectional reflectance distribution function), che specifica, in un dato punto della superficie, quanta parte della luce (radianza) che entra da una direzione esce dalla direzione La quantità totale di radianza uscente da un dato punto nella direzione si ottiene integrando 9 5-03-2010 Riflessione diffusa ! ! ! ! Superifici Lambertiane, o diffusori perfetti: la luce incidente viene ri-emessa uniformemente in tutte le direzioni, quindi la superficie si presenta egualmente luminosa da qualunque punto la si guardi. La BRDF è costante La radianza uscente dipende dal coseno dell’angolo tra la normale e la direzione di illuminazione Tiene conto dell’area efficace rivolta verso la luce Riflessione speculare ! ! La luce incidente viene riemessa in una sola direzione Superficie lucida: la radianza uscente dipende dall’angolo tra la direzione di vista e la direzione di riflessione speculare: ! Phong: ! Torrance-Sparrow: 10 5-03-2010 Modello di Phong 11 5-03-2010 Modelli globali ! Tengono conto di • effetti di occlusione (ombre) • raggi luminosi che in punto arrivano da altre superfici, non solo dalle sorgenti ! ! ! Anche in una situazione semplificata, supponendo due tipi ideali di superfici (diffusive e speculari), ci sono 4 tipi di interazione da modellare Ray tracing modella l’interazione speculare-speculare (e sup. trasparenti) Radiosity modella l’interazione diffusiva-diffusiva Modelli globali 12 5-03-2010 Ray tracing ! ! ! ! Si inizia tracciando il raggio ottico uscente da un pixel. Nel punto di intersezione del raggio con la superficie si applica il modello di illuminazione preferito (es. Phong) per le sorgenti luminose visibili da quel punto (si scoprono tracciando gli shadow rays). Al modello locale si sommano i contributi della riflessione speculare e della rifrazione, calcolati ricorsivamente tracciando un raggio riflesso ed un raggio rifratto e ripetendo il procedimento. Il caso base è quando un raggio incontra una sorgente luminosa oppure si perde all’infinito. Ray tracing 13 5-03-2010 Ray tracing Radiosity ! ! ! Tutte le superfici della scena sono suddivise in frammenti chiamati “patch”. La radiosità di un patch (la sua “intensità”) `e data dalla somma della (eventuale) radiosità emessa e di quella dovuta alla riflessione diffusa della luce incidente. La luce incidente proviene dalla sorgenti luminose (primarie) e da tutti gli altri patch, che, riflettendo diffusamente la luce, fungono da sorgenti secondarie. 14 5-03-2010 Radiosity ! ! ! ! Bi = radianza totale emessa dal patch i-esimo Ei = radianza emessa dal patch i-esimo come sorgente !i = Riflettività della patch i-esima Fij = Fattore di forma tra la patch i e la patch j. Indica il grado di accoppiamento tra le due patch: se si guardano frontalmente è massimo, se non si vedono è 0. 15 5-03-2010 Sampling & Quantization ! The spatial and amplitude digitization of f(x,y) is called: • image sampling when it refers to spatial coordinates (x,y) and • gray-level quantization when it refers to the amplitude. Sampling & Quantization 16 5-03-2010 Sampling & Quantization pixel Sampling & Quantization 17 5-03-2010 Sampling & Quantization Digital Image Image Elements (Pixels) Sampling & Quantization ! Sampling: partitioning xy plane into a grid • the coordinate of the center of each grid is a pair of elements from the Cartesian product Z x Z (Z2) ! Z2 is the set of all ordered pairs of elements (a,b) with a and b being integers from Z. 18 5-03-2010 Sampling & Quantization ! f(x,y) is a digital image if: • (x,y) are integers from Z2 and • f is a function that assigns a gray-level value (from R) to each distinct pair of coordinates (x,y) [quantization] ! Gray levels are usually integers • then Z replaces R Sampling & Quantization ! The digitization process requires decisions about: • values for N,M (where N x M: the image array) and • the number of discrete gray levels allowed for each pixel. 19 5-03-2010 Sampling & Quantization ! Usually, in DIP these quantities are integer powers of two: N=2n M=2m and G=2k number of gray levels ! Another assumption is that the discrete levels are equally spaced between 0 and L-1 in the gray scale. 20 5-03-2010 21 5-03-2010 Sampling & Quantization ! If b is the number of bits required to store a digitized image then: • b = n x m x k (if M=N, then b=n2k) 22 5-03-2010 Sampling & Quantization ! How many samples and gray levels are required for a good approximation? • Resolution (the degree of discernible detail) of an image depends on sample number and gray level number. • i.e. the more these parameters are increased, the closer the digitized array approximates the original image. • But: storage & processing requirements increase rapidly as a function of N, M, and k Sampling & Quantization ! Conclusions: • Quality of images increases as N & k increase • Sometimes, for fixed N, the quality improved by decreasing k (increased contrast) • For images with large amounts of detail, few gray levels are needed 23 5-03-2010 Immagini a colori ! Sensori sensibili a diverse lunghezze d’onda, corrispondenti a R,G, B Samples corresponding to a single pixel Red Green Blue Bayer mask ! Sintesi additiva + 24 5-03-2010 Modelli colore e formati ! ! Lo scopo di un modello è quello di facilitare la specifica di un colore in un modo standard e condiviso. Esistono diversi modelli di colore: • • • • • RGB: adatto per monitor e videocamere XYZ: spazio colore standard CIE CMY(K): per stampanti YIQ: per standard di trasmissione televisiva NTSC HSL, HSI, HSV: per la manipolazione del colore CIE (device independent) XYZ xyY Lab 25 5-03-2010 Device dependent RGB HSV YCbCr 26