Accetto la sfida superfluo precisare che si tenga in un campo neutro
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Accetto la sfida superfluo precisare che si tenga in un campo neutro
ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA RASSEGNA STAMPA 16 - 22 maggio 2016 RASSEGNA STAMPA ENPAPI (16-22 maggio 2016) ATTIVITÁ GOVERNATIVA, PARLAMENTARE E POLITICA Consiglio dei ministri n. 117 Comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri - Roma, 16 maggio 2016. Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, lunedì 16 Maggio 2016, alle ore 17.20 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti. ***** STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO In apertura del Consiglio dei ministri, il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha comunicato che dal Consiglio dei ministri del 10 maggio 2016 sono stati adottati 5 ulteriori provvedimenti riferiti al Governo in carica. ***** ATTUAZIONE STATUTO SPECIALE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, ha approvato un decreto legislativo di attuazione dello statuto speciale per la Regione Autonoma della Sardegna in materia di determinazione e attribuzione delle quote di gettito delle entrate erariali riconosciute alla stessa Regione dall’articolo 8 dello Statuto, come modificato dall’articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007). La novità più significativa del decreto in esame è legata alla devoluzione alla Regione, nell’ambito delle entrate erariali, della raccolta di tutti i giochi con vincita in denaro sia di natura tributaria sia di natura non tributaria in quanto costituite da utile erariale. Il decreto legislativo recepisce così l’accordo sottoscritto in data 3 marzo 2016 tra il Ministro dell’economia e delle finanze ed il Presidente della Regione per il coordinamento della finanza pubblica nell’ambito del procedimento di attuazione proprio dell’articolo 8. Il nuovo regime di compartecipazione al gettito erariale decorre dal 1° gennaio 2010. Alla luce dell’accordo Stato-Regione, il saldo per il maggior gettito spettante alla Regione per gli anni 2010-2015, in conseguenza del nuovo regime tributario, è erogato alla Regione in quattro annualità costanti a decorrere dall’anno 2016. Ha partecipato all’esame della questione il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, appositamente invitato. ***** ATTUAZIONE DI DIRETTIVE EUROPEE 1) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e dei Ministri dell’interno Angelino Alfano, della difesa Roberta Pinotti e dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/28/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile (rifusione). L’obiettivo è aumentare la sicurezza dei prodotti sopra indicati, soggetti a una forte concorrenza internazionale, suscettibili di trarre beneficio dalla semplificazione legislativa e dalla garanzia di condizioni di concorrenza eque, mediante un'efficace vigilanza del mercato, soprattutto in relazione alle merci provenienti da Paesi terzi. Nello specifico il decreto legislativo definisce la disciplina volta ad attuare la libera circolazione degli esplosivi per uso civile nel mercato interno, coniugando le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, della pubblica incolumità, di tutela dei consumatori e della protezione ambientale, individuando i requisiti essenziali di sicurezza che gli articoli pirotecnici devono possedere per poter essere immessi sul mercato. A tal fine il provvedimento introduce nell’ordinamento italiano, come già avvenuto per gli articoli pirotecnici, il sistema di valutazione della conformità degli esplosivi per uso civile cui presiedono appositi organismi di valutazione. 2) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione. Il decreto legislativo aggiorna la disciplina vigente, alla luce delle diposizioni comunitarie, intervenendo in materia di requisiti essenziali di sicurezza dei recipienti semplici a pressione, nonché in ordine alle responsabilità e obblighi a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione e alle procedure di controllo della conformità dei recipienti. 3) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (rifusione). Il decreto legislativo aggiorna le disposizioni vigenti, alla luce delle diposizioni comunitarie, in materia di compatibilità elettromagnetica delle apparecchiature. Esso mira a garantire la conformità delle apparecchiature a un livello adeguato di compatibilità elettromagnetica, senza produrre perturbazioni elettromagnetiche su altre apparecchiature nel medesimo ambiente; sono altresì disciplinati le responsabilità e gli obblighi a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione, nonché le procedure di controllo della conformità. 4) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funzionamento non automatico (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funzionamento non automatico. Il decreto legislativo aggiorna la disciplina vigente, alla luce delle diposizioni comunitarie, con l’obiettivo di definire i requisiti essenziali degli strumenti per pesare a funzionamento non automatico che garantiscano un livello elevato di affidabilità e sicurezza; sono altresì disciplinati le responsabilità e gli obblighi a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione, nonché le procedure di controllo della conformità. 5) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura (rifusione), come modificata dalla direttiva 2015/13/UE della Commissione del 31 ottobre 2014. Il decreto legislativo aggiorna le disposizioni vigenti, alla luce delle diposizioni comunitarie, in materia di requisiti cui devono conformarsi gli strumenti di misura ai fini della loro messa a disposizione sul mercato e/o messa in servizio, con l’obiettivo di tutelare il pubblico contro il rischio di ottenere risultati scorretti dalle operazioni di misurazione effettuate mediante strumenti utilizzati in talune funzioni di misura. In particolare, le nuove norme disciplinano i requisiti essenziali cui devono conformarsi gli strumenti di misura. Sono inoltre disciplinati le responsabilità e gli obblighi a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione, nonché le procedure di controllo della conformità. La disciplina si applica a tutte le forme di fornitura, compresa la vendita a distanza, con l’obiettivo di tutelare il pubblico contro il rischio di ottenere risultati scorretti dalle operazioni di misurazione. 6) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Il decreto legislativo aggiorna le disposizioni vigenti, alla luce delle diposizioni comunitarie, in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Esso disciplina in particolare i requisiti essenziali di sicurezza cui devono conformarsi gli apparecchi e sistemi di protezione, gli adempimenti a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione, nonché le procedure di controllo della conformità e destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (rifusione). 7) Armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione. Il decreto legislativo aggiorna le disposizioni vigenti, alla luce delle diposizioni comunitarie, in materia di sicurezza nella commercializzazione del materiale elettrico di bassa tensione, con l’obiettivo di garantire che il materiale elettrico posto sul mercato soddisfi requisiti che offrano un livello elevato di protezione della salute e della sicurezza delle persone, degli animali domestici e dei beni. Esso definisce in particolare, i requisiti essenziali di sicurezza del materia le elettrico, gli adempimenti a carico del fabbricante e degli altri operatori della filiera di distribuzione, nonché le procedure di controllo della conformità. E’ regolato il materiale elettrico destinato ad essere adoperato a una tensione nominale compresa fra 50 e 1.000 V in corrente alternata e fra 75 e 1.500 V in corrente continua, nuovo o usato prodotto da un fabbricante stabilito nell’Unione o importato da un Paese terzo. ***** RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato – affidando il coordinamento del testo definitivo al Sottosegretario alla Pcm, in conformità a quanto deliberato dal Cdm – un decreto legislativo recante la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Nello specifico si aprono le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono; si rende strutturale il sito “Soldi pubblici” (http://soldipubblici.gov.it); si introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici equivalente a quella che nel sistema anglosassone è definita Freedom of information act (FOIA), che consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare. Il piano nazionale anticorruzione adottato dall’Anac sarà più semplice, snello e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioni che dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione. Sono state accolte le condizioni poste dalle commissioni parlamentari nei loro pareri e sono state recepite gran parte delle osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, dal Consiglio di Stato e dal Garante per la protezione dei dati personali. In particolare, in tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l'accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati. ***** DISCIPLINA CONSIGLI GIUDIZIARI E DISPOSIZIONI CONFERMA INCARICHI Disciplina autonoma dei Consigli giudiziari per i magistrati onorari e disposizioni per la conferma nell’incarico dei giudici di pace, dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio (decreto legislativo – esame preliminare) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante la disciplina autonoma dei Consigli giudiziari per i magistrati onorari e disposizioni per la conferma nell’incarico dei giudici di pace, dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio. Si tratta del primo decreto legislativo di attuazione della legge 28 aprile 2016 n. 57 di delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria. Con il provvedimento approvato oggi si propone il mantenimento in servizio, per un primo mandato di durata quadriennale a decorrere dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, dei giudici di pace, dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio alla medesima data, a condizione che siano ritenuti idonei allo svolgimento delle funzioni giudiziarie onorarie all’esito di una articolata procedura di conferma, disciplinata con il medesimo decreto legislativo. Si tratta pertanto di un primo intervento di riforma organica della magistratura onoraria, com’è reso evidente dalla considerazione che dal 2003 ad oggi la totalità dei giudici di pace e gran parte dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari risultano mantenuti in servizio mediante reiterati interventi normativi di proroga annuale senza alcuna preventiva verifica di idoneità all’esercizio delle funzioni. La disciplina dei successivi tre mandati quadriennali, espressamente prevista dalla richiamata legge di delega, viene riservata a un successivo decreto legislativo, che dovrà attuare compiutamente la delega, tenuto conto che tale disciplina non può prescindere dalla regolazione della procedura di conferma a regime nonché delle modalità di inserimento nell’ufficio per il processo e dei vice procuratori onorari e dei compiti ad esso inerenti. ***** GOVERNO, AL SOTTOSEGRETARIO ZANETTI IL TITOLO DI VICE MINISTRO Il Presidente Renzi ha informato il Consiglio dei ministri sull’attribuzione del titolo di Vice Ministro al Sottosegretario di Stato all’Economia e finanze on. Enrico ZANETTI. Il Consiglio dei ministri ha condiviso l’iniziativa e ha approvato la delega delle funzioni conferite. ***** A VALENTINO ZEICHEN L’ASSEGNO VITALIZIO DELLA LEGGE BACCHELLI Su proposta del Presidente Renzi, il Consiglio dei ministri ha approvato la concessione di un assegno vitalizio straordinario a favore del poeta e scrittore Giuseppe Mario (in arte Valentino ZEICHEN), ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 440 (legge Bacchelli) che lo prevede in favore di cittadini di chiara fama che si siano distinti in vari campi e che versino in stato di necessità. I requisiti sono stati valutati positivamente dalla Commissione consultiva per l’attestazione della chiara fama e dei meriti, istituita presso la Presidenza del Consiglio, che ha espresso parere favorevole nella seduta dell’11 maggio 2016. (In allegato la scheda biografica di Valentino Zeichen). ***** CAMPANIA, PROROGATO LO STATO D’EMERGENZA Al fine di consentire il completamento delle operazioni di protezione civile tese a contrastare i danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che nei giorni dal 14 al 20 ottobre 2015 hanno colpito il territorio della Regione Campania, il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza dichiarato il 6 novembre 2015. ***** FERROVIE DELLO STATO, APPROVATI CRITERI PRIVATIZZAZIONE E DISMISSIONE QUOTA MEF Su proposta del Ministro Padoan, il Consiglio dei ministri ha approvato la definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.. Il decreto ha completato l’iter previsto dalla legge n. 481 del 1995, articolo 1, comma 2, con l’acquisizione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti. ***** NOMINE Su proposta del Ministro Padoan è stato rinnovato al dott. Daniele FRANCO l’incarico di Ragioniere generale dello Stato. Su proposta del Ministro Alfano la dott.ssa Paola BASILONE cessa dalle funzioni di Prefetto di Torino e assume quelle di Prefetto di Roma. ***** LEGGI REGIONALI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, ha esaminato undici leggi delle Regioni e delle Province Autonome. Per le seguenti leggi regionali si è deliberata la non impugnativa: 1) Legge Regione Lombardia n. 5 del 17/03/2016 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione regionale”. 2) Legge Regione Emilia Romagna n. 4 del 25/03/2016 “Ordinamento turistico regionale – sistema organizzativo e politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica. Abrogazione della legge regionale 4 marzo 1998, n. 7 (organizzazione turistica regionale interventi per la promozione e la commercializzazione turistica)”. 3) Legge Regione Emilia Romagna n. 5 del 25/03/2016 “Norme per la promozione e il sostegno delle pro loco. Abrogazione della legge regionale 2 settembre 1981, n. 27 (istituzione dell'albo regionale delle associazioni “pro-loco”)”. 4) Legge Regione Lombardia n. 6 del 22/03/2016 “Ratifica del Protocollo di intesa tra la Regione Lombardia e il Governo della Comunità Autonoma dei Paesi Baschi per la promozione della competitività nel settore agroalimentare”. 5) Legge Regione Marche n. 4 del 10/03/2016 “Disposizioni in materia di riorganizzazione degli uffici assembleari. Modifiche alle leggi regionali 10 agosto 1988, n. 34, 15 ottobre 2001, n.20, 30 giugno 2003, n. 14, 26 febbraio 2008, n. 3 e 28 dicembre 2010, n. 22”. 6) Legge Regione Piemonte n. 5 del 23/03/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”. 7) Legge Regione Lombardia n. 7 del 25/03/2016 “Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 2008, n. 31 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) e alla legge regionale 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria) conseguenti alle disposizioni della legge regionale 8 luglio 2015, n. 19 e della legge regionale 12 ottobre 2015, n. 32 e contestuali modifiche agli articoli 2 e 5 della l.r. 19/2015 e all’articolo 3 della l.r. 32/2015”. 8) Legge Regione Valle d’Aosta n. 5 del 15/03/2016 “Legge regionale 15 marzo 2016, n. 5. Modificazioni alla legge regionale 5 settembre 1991, n. 44 (Incentivazione di produzioni artigianali tipiche e tradizionali)”. 9) Legge Regione Marche n. 5 del 18/03/2016 “Modifica alla legge regionale 9 febbraio 2010, n. 4 “Norme in materia di beni e Attività Culturali””. 10) Legge Regione Marche n. 6 del 25/03/2016 “Modifica alla legge regionale 3 aprile 2015, n. 13 “Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province””. 11) Legge Regione Campania BUR n.28 del 04/05/2016 “Modifiche degli articoli 49 e 54 della legge regionale 28 maggio 2009, n. 6 (Statuto della Regione Campania)”. ***** Il Consiglio dei ministri è terminato alle 18.00. Provvedimenti DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.. DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/28/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile DECRETO LEGISLATIVO: Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190, e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, a norma dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124 DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/29/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione. DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/30/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/34/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/35/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/31/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funzionamento non automatico DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della direttiva 2014/32/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura, come modificata dalla direttiva (UE) 2015/13 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Attribuzione del titolo di Vice Ministro, previa approvazione della relativa delega, al Sottosegretario di Stato all'Economia e finanze on. Enrico ZANETTI. DECRETO LEGISLATIVO : Disciplina della sezione autonoma dei consigli giudiziari per i magistrati onorari e disposizioni per la conferma nell'incarico dei giudici di pace, dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio. ESAME PRELIMINARE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA : Concessione di un assegno vitalizio straordinario a favore del Sig. Giuseppe Mario (in arte Valentino ZEICHEN), poeta e scrittore, ai sensi della legge 8 agosto, n .440 (legge Bacchelli). DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Proroga dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che nei giorni dal 14 al 20 ottobre 2015 hanno colpito il territorio della Regione Campania. NOVITÁ SU LAVORO, WELFARE E PENSIONI Pensioni: Boeri, buste arancioni anche per sapere contributiù (ANSA) - VENEZIA, 16 MAG - "Le buste arancioni certo non sono delle buste paga, ma possono essere in chiave diversa un utile strumento per leggere la propria busta paga. A capire che i contributi previdenziali servono a far maturare la pensione. Sono lì". Lo ha detto il presidente dell'Inps Tito Boeri cogliendo la 'provocazione' lanciata da un sindacalista che alle "buste arancioni preferirebbe l'invio di buste paga". "Posso dire - ha rilevato Boeri - che l'Inps ha la volontà di ringiovanire la propria forza lavoro e spero di poter annunciare nuove assunzioni". Pensioni: Governo chiama i sindacati, incontro il 24/5 (ANSA) - ROMA, 16 MAG - Si apre il confronto tra Governo e sindacati sulle modifiche alla riforma Fornero sulla previdenza e l'introduzione di maggiore flessibilità nell'accesso alla pensione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha convocato i sindacati il 24 maggio per un incontro al quale sarà presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini e probabilmente si chiarirà che gli interventi a partire dall'anno prossimo saranno limitati per non non pesare troppo sui conti pubblici. Poletti nei giorni scorsi ha parlato di un intervento strutturale per il prossimo triennio ma ha anche detto che si terrà conto delle diverse situazioni. Si dovrebbe privilegiare nell'accesso alla pensione il disoccupato rispetto a chi vorrebbe andare in pensione prima pur avendo un lavoro e chi sta per maturare un assegno basso rispetto a chi ha un'attesa di assegno più consistente. La classe di età coinvolta per il 2017 dovrebbe essere quella nata tra il 1951 e il 1953 (quindi per le donne solo le nate nel 1953 dato che le altre saranno già uscite). Non dovrebbe poi essere indifferente nella decisione sulla penalizzazione anche la costruzione dell'assegno, ovvero quanta parte è calcolata con il metodo retributivo e quanta con il contributivo. "Speriamo che sia l'avvio di un confronto serio, costruttivo e di merito con il Governo sulla flessibilità in uscita e su tutte le altre questioni aperte sul tema previdenziale, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni che vedrà in piazza i sindacati dei pensionati giovedì mattina", commenta la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. I sindacati dei pensionati, infatti, nonostante l'annuncio della convocazione, restano fermi sulle loro posizioni e confermano la manifestazione unitaria, prevista a Roma in Piazza del Popolo il 19 maggio. Intanto oggi sono arrivate notizie contrastanti dal mercato del lavoro: si è registrato un brusco calo a marzo delle richieste di indennità di disoccupazione (-27,3% tendenziale) mentre si conferma il boom dei voucher utilizzati soprattutto nel settore del commercio e del turismo piuttosto che nella cura. E si confermano anche le difficoltà, una volta usciti dal mercato del lavoro, di rientrarci con il dato diffuso dall'Isfol sui 9,7 milioni di iscritti ai centri per l'impiego, tre quarti dei quali registrati da oltre 12 mesi. La maggioranza di questi iscritti però sono di fatto inattivi, ovvero si dichiarano disponibili a lavorare ma non cercano attivamente impiego. Si conferma anche la riduzione della cassa integrazione ad aprile su base annua con 57 milioni di ore (-6,2% tendenziale) anche se si segnala un aumento del 9,1% su marzo. A marzo - secondo i dati pubblicati oggi dall'Inps - le richieste di Aspi,Naspi, mobilità e disoccupazione sono state nel complesso 98.557 con un calo del 27,3% rispetto allo stesso mese del 2015. Nei primi tre mesi del 2016 le domande totali di disoccupazione sono state 353.293 con un calo del 28,2% rispetto al primo trimestre 2015 (già in forte calo sul 2014). Per i voucher in attesa della stretta promessa dal Governo (il provvedimento dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana) l'Inps ha diffuso un report che conferma il larghissimo utilizzo da parte delle aziende (473.000 i committenti, soprattutto imprese) e l'ampiezza della platea di percettori che sfiora quota 1.380.000. I buoni venduti nel 2015 sono 115 milioni mentre quelli utilizzati sono 88 milioni. In media ogni percettore ha avuto 63,8 buoni lavoro (meno di 500 euro netti nell'intero anno) ma sono solo 207.000 le persone che dai voucher hanno avuto oltre 1.000 euro in tutto l'anno. L'85% dei percettori è rimasto al di sotto di questa soglia. "Bisogna intervenire - ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri presentando il Rapporto sui voucher - in modo draconiano, drastico, nel reprimere forme fraudolente dell'utilizzo dei voucher". Manovra,si tratta con Ue. Bruxelles,servono altri 3 mld (ANSA) - ROMA, 18 MAG - Per essere 'pienamente rispettosa' delle regole Ue l'Italia dovrebbe fare l'anno prossimo una manovra di 0,6 punti sul deficit strutturale (con un impatto di circa 8 miliardi). L'Italia invece ribadisce la manovra già scritta nero su bianco nel Def (Documento di economia e finanza) che vale 0,1 (circa 1 miliardo e mezzo) fermandosi con un deficit all'1,8%. Ma in questo l'Europa ci viene incontro: il nuovo target di aggiustamento richiesto oggi con le raccomandazioni dalla Commissione per il 2017 è 0,15%-0,2% (quindi fino a 3 miliardi). Tale sforzo assicurerà alla prossima legge di stabilità italiana di essere 'sostanzialmente' in linea con le regole del Patto. Insomma il Belpaese potrà non essere 'perfetto' con un maxiaggiustamento da 8 miliardi ma sarà 'in linea' affinchè la manovra 2017-2019 venga 'promossa' da Bruxelles. E questo perchè la deviazione dagli obiettivi sarebbe non significativa e dunque nel rispetto delle regole Ue. Un rispetto 'parziale' che non porterebbe il paese alla 'perfezione' ma che consentirebbe anche di non deprimere la fragile ripresa economica (che ormai sembra ben legata a poco sopra l'1%) con manovre monstre lasciando anche qualche piccolo spazio per misure espansive. Lo 'sforzo italiano, che oggi il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha più volte rivendicato ("rispettiamo le regole e questo ci viene riconosciuto. L'Italia merita la flessibilità"), tiene conto anche e soprattutto dell'operazione, non certo leggera, di 'sminamento' delle clausole di salvaguardia che per l'anno prossimo valgono la bellezza di 15 miliardi ovvero lo 0,9%. Il Governo si impegna appunto sull'1,8% di deficit strutturale. Ma questo sarebbe a fronte di un deficit tendenziale dell'1,4%. Resterebbe così da coprire uno 0,5 in più con misure alternative sul lato del taglio alla spesa. Misure che andrebbero dalla razionalizzazione degli sconti fiscali (che sarebbe annuale, ricorda Padoan), fino a nuove misure di taglio alla spesa pubblica (la spending review). Ma altre risorse sarebbero necessarie e da tempo si guarda ad una nuova stagione di rientro capitali (l'ultima) con la 'voluntary disclosure 2' che darebbe fino a 3 miliari mentre sono definitivamente tramontate voci e allarmi su possibili interventi sulle pensioni come ad esempio una sforbiciata alle reversibilità. Messi sostanzialmente a posto i conti pubblici il Governo punta quindi a misure per rendere più solida la crescita e magari rilanciare i consumi interni: il premier Matteo Renzi ha più volte parlato di interventi sull'Irpef. Anche se Padoan oggi frena: "è prematuro parlarne". E i sindacati chiedono a gran voce un intervento sulla flessibilità in uscita per le pensioni e per gli assegni al minimo. La caccia a fondi freschi, come ogni anno in vista della manovra, è aperta. Braccio di ferro su pensioni. Sindacati in piazza (ANSA) - ROMA, 18 MAG - I sindacati dei pensionati si preparano a scendere in piazza per la manifestazione nazionale unitaria, domani a Roma, e dire basta a "far cassa sulla loro pelle". Il governo, intanto, continua a lavorare sulla flessibilità in uscita. L'anticipo pensionistico potrà essere fino a tre anni e questo meccanismo, che all'inizio partirà per le classi 1951-53, potrebbe essere ripetuto per "più anni", consentendo di volta in volta l'ingresso della 'coorte' successiva (1952-54, 1953-55 e così via). Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, spiega così l'intervento (Ape) su cui è impegnato il governo per introdurre la flessibilità in uscita a partire dalla prossima legge di stabilità. "Sicuramente durerà nel tempo, se saremo in grado di farlo in termini permanenti, strutturali, lo vedremo", aggiunge, confermando che la penalizzazione non sarà "identica per tutti", non si tratterà di "un taglio lineare". Perché sarà differenziata a seconda delle situazioni, "come chi ha perso il lavoro rispetto a chi legittimamente vuole lasciarlo prima". Più bassa nel primo caso, più alta nel secondo. Intanto i pensionati domani saranno in piazza del Popolo per la manifestazione indetta unitariamente da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, con lo slogan 'A testa alta', per chiedere al governo "interventi urgenti" su reddito, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. E di riaprire il confronto "avviato mesi fa e poi bruscamente interrotto con il ministro Poletti". Le richieste vanno dalla tutela del potere d'acquisto (con l'estensione degli 80 euro alle pensioni più basse) al recupero del blocco della rivalutazione, alle uguali detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati, compresa la modifica delle legge Fornero per facilitare la flessibilità in uscita e permettere l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Poletti incontrerà i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil il 24 maggio, per discutere dei temi della previdenza, a partire dalla flessibilità in uscita, ma anche delle politiche del lavoro. "Ascolteremo le loro posizioni e poi vedremo cosa è possibile fare concretamente. Il confronto si farà - sottolinea - la sede per le decisioni sarà la legge di Stabilità". Pensioni: Camusso, senza risposte ragionevole sciopero Roma, 19 mag. (askanews) - Se il Governo non darà risposte sulle pensioni è "perfettamente ragionevole" pensare anche allo sciopero generale. Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine della manifestazione nazionale dei pensionati a Roma. La proposta dello sciopero sarà lanciata alla confederazione dal segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti. "Le cose stanno così - ha affermato Camusso - manifestando e scioperando, se le risposte non ci sono". Pensionati in piazza, bonus 80 euro anche per noi (ANSA) - ROMA, 19 MAG - L'estensione del bonus di 80 euro anche ai pensionati, la completa parificazione fiscale con il lavoro dipendente, la separazione tra previdenza e assistenza e la rivalutazione piena degli assegni bloccati nel 2012-13: sono alcune delle richieste al Governo che i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno portato in piazza a Roma. Ma sulle possibili risposte del Governo anche sulle altre questioni aperte, a partire dalle modifiche alla legge Fornero sulla previdenza, i sindacati si sono divisi, con la Cgil e la Uil pronte a rispondere con lo sciopero generale alla mancanza di soluzioni e la Cisl che frena. "Se non ci saranno risposte alle richieste dei pensionati e a quelle delle confederazioni sulla modifica della legge Fornero sulla previdenza ha detto il numero uno della Cgil, Susanna Camusso - è perfettamente ragionevole pensare ad uno sciopero generale. Le cose si fanno così manifestando e scioperando se le risposte non ci sono". Il Governo incontrerà i sindacati per discutere di pensioni e lavoro martedì prossimo, 24 maggio, ma l'incontro dovrebbe essere per ora prevalentemente dedicato all'ascolto dato che l'argomento previdenza sarà trattato in legge di stabilità. Nelle trattative - ha detto il leader Uil, Carmelo Barbagallo - "si cerca di discutere e trovare una soluzione ma se la soluzione non si trova non c'è altro da fare che lottare. Se dal governo non ci sono risposte lo sciopero è inevitabile". "Quando si aprono trattative - ha frenato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - si deve volere con forza una buona conclusione. Il 24 maggio vado con questo spirito, ovvero che con il dialogo anche la peggiore legge pensionistica riusciamo a cambiarla. Prima di parlare di sciopero dobbiamo parlare di contenuti". "80 euro, chi li ha visti?", "Non siamo il vostro bancomat", meno tasse sulle pensioni, erano alcuni degli slogan che si leggevano oggi in piazza del Popolo gremita, secondo gli organizzatori, da 60.000 pensionati. ''Vogliamo pagare le tasse come i lavoratori dipendenti - ha detto il numero uno dello Spi-Cgil - Ivan Pedretti - perchè adesso paghiamo di più. E chiediamo che il bonus di 80 euro al mese sui redditi da lavoro più bassi sia esteso anche a quelli da pensione nella stessa soglia". Il confronto tra Governo e sindacati comunque si preannuncia in salita: l'Esecutivo punta a soluzioni differenziate a seconda delle situazioni privilegiando nell'accesso alla pensione chi ha perso un lavoro e ha redditi bassi ipotizzando invece penalizzazioni e costi più consistenti per chi pur avendo un lavoro stabile vuole lasciarlo, per chi ha un'attesa di pensione più alta e per chi può contare su più anni calcolati con il sistema retributivo invece che con il contributivo. Ma sulle penalizzazioni, ovvero la riduzione dell'assegno pensionistico per chi anticipa l'uscita dal lavoro rispetto all'età di vecchiaia, il sindacato frena sottolineando che sono "poco praticabili". Cgil Cisl e Uil chiedono soluzioni "socialmente" eque e che tengano conto più di questo aspetto che di quello economico. Pensionati in piazza, “governo ci ascolti” (AGI) - Roma, 19 mag. - Pensionati in piazza a Roma per chiedere al governo l'equiparazione della no tax area tra pensionati e lavoratori, l'estensione del bonus di 80 euro alle pensioni piu' basse e la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno manifestato questa mattina a piazza del Popolo (in 60mila secondo gli organizzatori) per ribadire la loro posizione sul fronte delle pensioni: i sindacati chiedono che il governo non effettui nessun nuovo intervento sulle pensioni di reversibilità, ribadiscono la richiesta di recuperare il potere d'acquisto delle loro pensioni e rientrare da quello che definiscono il "danno" prodotto dal blocco della rivalutazione. Lo slogan scelto dai sindacati è "A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". La richiesta al governo è quella di riprendere un tavolo di confronto. Sulle iniziative di lotta però le diverse sigle hanno posizioni diverse: mentre secondo il segretario della Cgil, Susana Camusso "è perfettamente ragionevole" pensare ad uno sciopero generale in caso di mancata risposta del governo", la numero uno della Cisl, Anna Maria Furlan sottolinea: "con il dialogo anche la peggiore legge pensionistica riusciamo a cambiarla. Prima di parlare di sciopero dobbiamo parlare di contenuti". Linea intermedia quella del leader della Uil, Carmelo Barbagallo, secondo cui "noi presentiamo piattaforme e cerchiamo di trovare soluzioni, ma se alla fine non si trova una soluzione non c'e' altro da fare. Lo sciopero e' l'ultima cosa, ma se necessario bisogna farlo". Appalti:Enti a Governo,Società ingegneria versino contributi (ANSA) - ROMA, 19 MAG - Obbligo di versare il contributo integrativo del 4% per le Società di ingegneria e per le Società tra professionisti all'Ente previdenziale di riferimento. E' la prima richiesta che le Casse pensionistiche tecniche, ossia Inarcassa (ingegneri e architetti), Cipag (geometri), Epap (geologi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) e Eppi (periti industriali) fanno al Governo in una lettera per ottenere, "nel quadro dell'adozione delle Linee guida dell'Anac (Autorità anticorruzione)", le "necessarie integrazioni" alle norme previste nel Decreto legislativo sul nuovo Codice degli appalti. Secondo gli Enti, si rischiano "gravi ricadute", a causa di un "potenziale 'buco' normativo di imponibilità dei corrispettivi di progettazione in capo alle Società", con effetti "sia sui bilanci, sia sugli stessi saldi previdenziali". Inoltre, i professionisti, "anche nella forma societaria, devono dimostrare la loro regolarità contributiva mediante certificato" ma, "purtroppo, la norma ha omesso tale attestazione, estendendo in questi casi particolari l'obbligo del solo Durc, tipico degli appaltatori di beni e servizi", dunque va colmata la "lacuna". Fra le altre richieste all'Esecutivo, Inarcassa, Cipag, Epap e Eppi invocano "l'introduzione di un processo autorizzativo nell'ambito del Casellario rivolto alle Società di ingegneria", poiché, si chiude la nota, "sin dalla loro costituzione, non sono sottoposte a vigilanza da parte di Ordini professionali, dall'Anac e da nessuna altra autorità". Appalti: Adepp, bene Casse tecniche su 'buco' previdenziale (ANSA) - ROMA, 19 MAG - "Se si vuole conservare un sistema pensionistico sostenibile nel tempo è prioritario fare massima attenzione ai cambiamenti, e difendere il flusso dei contributi. Bene, quindi, hanno fatto le Casse tecniche a lanciare un appello al Governo, su potenziali 'buchi' normativi, che potrebbero consentire alle Società di eludere gli obblighi contributivi". Ad affermarlo il presidente dell'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali dei professionisti), Alberto Oliveti, in relazione alla lettera che Inarcassa (ingegneri e architetti), Cipag (geometri), Epap (geologi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) e Eppi (periti industriali) hanno inviato al Governo per ottenere modifiche del nuovo Codice degli appalti, in particolare invocando l'inserimento dell'obbligo per le Società di ingegneria e per le Società tra professionisti di versare il contributo integrativo del 4% all'Ente previdenziale di riferimento. Si tratta, spiega Oliveti, di "un copione purtroppo già visto in altri settori: quando le norme non sono chiare, le Società tendono a non pagare i contributi, facendo venire meno - chiude - le risorse necessarie a pagare le pensioni dei professionisti che lavorano". Appalti: Ente geometri, rischio 'corto circuito' contributi (ANSA) - ROMA, 19 MAG - Occorre "evitare il rischio di un 'corto circuito' normativo sul tema delicato degli obblighi contributivi, relativamente alle attività esercitate dai professionisti", e perciò bisogna "colmare alcune lacune" del Codice degli appalti. E' l'opinione del presidente della Cassa previdenziale dei geometri (Cipag), Fausto Amadasi, il cui Ente (insieme a Inarcassa, Eppi ed Epap) ha segnalato oggi, con una lettera al Governo, la necessità di inserire nel testo il vincolo del versamento del contributo integrativo del 4% per le Società di ingegneria e per le Società tra professionisti all'Ente di riferimento dei lavoratori autonomi. Il pericolo, segnala, è che "vuoti normativi possano generare forme di elusione e di indebita concorrenza tra tutti gli operatori che partecipano all'appalto delle attività riservate ai professionisti. Allo stesso modo - va avanti il numero uno della Cipag - le Casse di previdenza hanno la necessità di tutelare i propri iscritti, collaborando con tutte le Istituzioni, perché siano messi in pratica principi di trasparenza per tutti gli operatori economici del settore, anche comunitari, indipendentemente dalla forma societaria utilizzata, a cominciare dalle Società di ingegneria, che - chiosa Amadasi - devono essere soggette alle stesse regole e agli stessi controlli". Lavoro incerto, giovani qualificati ma a casa di papà (ANSA) - ROMA, 20 MAG - Un Paese di anziani, sostanzialmente benestanti, che mantengono economicamente ma allo stesso tempo ostacolano lo sviluppo delle generazioni più giovani, alle prese con un mercato del lavoro incerto e poco redditizio e con la prospettiva di poter difficilmente raggiungere livelli sociali ed economici migliori dei loro genitori. Nell'ultimo rapporto annuale l'Istat celebra i 90 anni di attività statistica guardando ai grandi cambiamenti di quasi un secolo di storia italiana e fornendo un'ultima fotografia di un Paese in cui i giovani, per quanto istruiti, al passo con i tempi e qualificati, sembrano schiacciati dalla loro stessa rete di protezione, la famiglia. La generazione di transizione, quella dei millennials e forse anche la più giovane, quella che l'Istat chiama "delle reti", costantemente connessa, sembrano aver già perso l'opportunità di salire sull'ascensore sociale che ha invece permesso a tutto il Paese di crescere nei decenni precedenti e per questo restano a casa con mamma e papà, non tanto - o non sempre come bamboccioni ma per l'impossibilità di mantenersi. Negli anni l'eccesso di spesa pensionistica ha avvantaggiato enormemente gli anziani, lasciando poco o niente al contrasto della povertà, facendo oggi del nostro Paese uno dei meno efficienti in Europa. Allo stesso tempo le diseguaglianze sono aumentate: la famiglia ha fatto da paracadute a chi poteva permetterselo e da tappo a chi cercava di accedere ai gradini più alti della scala sociale, rendendo i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. "In Italia - ha spiegato il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva rimane ancora forte il legame tra i redditi percepiti e il contesto socio-economico della famiglia di provenienza, legame che tende a ostacolare i processi di mobilità sociale". E forse non è un caso che il rapporto sia stato presentato mentre prosegue la protesta dei ricercatori precari dell'Istituto. SEMPRE DI MENO E SEMPRE PIU' VECCHI - La popolazione italiana diminuisce e invecchia. Al 1 gennaio 2016 la stima è di 60,7 milioni di residenti (139 mila in meno sull'anno precedente) mentre gli over 64 sono 161,1 ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Il nostro Paese è tra i più invecchiati al mondo, insieme a Giappone e Germania, e tocca il nuovo minimo storico dall'Unità d'Italia per le nascite: nel 2015 sono state 488 mila, 15 mila in meno rispetto al 2014. Per il quinto anno consecutivo diminuisce la fecondità, solo 1,35 i figli per donna. Siamo molto lontani dal periodo del baby boom (dal 1946 al 1965), quando il numero medio di figli per donna arrivò all'apice di 2,7. GIOVANI TROPPO QUALIFICATI, 1 SU 4 HA CONTRATTI A TEMPO - Oltre un ragazzo su tre tra i 15 e i 34 anni è "sovraistruito", troppo qualificato per il lavoro che svolge. La quota è 3 volte superiore a quella degli adulti (13%). Le professioni più frequenti nell'approccio al mercato del lavoro siano quelle di commesso, cameriere, barista, addetti personali, cuoco, parrucchiere ed estetista. Tra i giovani inoltre è più diffuso il part time, soprattutto involontario (77,5% dei part timer giovani, contro il 57,2% degli adulti), "ad indicare un'ampia disponibilità di lavoro in termini di orario che rimane insoddisfatta. Anche il lavoro temporaneo è diffuso soprattutto tra i giovani: ha un lavoro a termine un giovane su 4 contro il 4,2% di chi ha 55-64 anni. BAMBINI NUOVI POVERI, ANZIANI STANNO MEGLIO - I minori sono i soggetti che hanno pagato il prezzo più elevato della crisi in termini di povertà e deprivazione, a dispetto delle generazioni più anziane. L'incidenza di povertà relativa per gli under18, che tra il 1997 e il 2011 aveva oscillato su valori attorno all'11-12%, ha raggiunto il 19% nel 2014. Al contrario, tra gli anziani - che nel 1997 presentavano un'incidenza di povertà di oltre 5 punti percentuali superiore a quella dei minori - si è osservato un progressivo miglioramento che è proseguito fino al 2014 quando l'incidenza tra gli anziani è di 10 punti percentuali inferiore a quella dei più giovani. ANZIANI PIÙ SPRINT, BABY BOOMER INVECCHIANO MEGLIO - Con le loro condizioni economiche, i nuovi anziani hanno migliorato anche i loro standard di vita grazie all'aumento dei livelli di istruzione e di benessere economico, a stili di vita via via più salutari, a prevenzione e progressi in campo medico. La generazione dei baby boomer, cioè coloro che sono nati dal 1946 al 1965, arrivano alla soglia dell'età anziana in condizioni di salute decisamente migliori rispetto alle precedenti. 2,2 MLN FAMIGLIE JOBLESS, SENZA REDDITI LAVORO - Le famiglie "jobless" sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell'anno scorso e nel Mezzogiorno raggiungono il 24,5%, quasi un nucleo su quattro. La quota scende all'8,2% al Nord e al 11,5% al Centro. Anche in questo caso i giovani sono i più penalizzati: l'incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto alle adulte: tra le prime l'incidenza è raddoppiata dal 6,7% al 13%, tra le seconde è passata dal 12,7% al 15,1%. ITALIA ESCE DA CRISI PROFONDA MA CAMMINA PIANO - Il quadro dipinto è quello che emerge da una recessione "lunga e profonda, senza più termini di paragone nella storia in cui l'Istat è stato testimone in questi 90 anni". Oggi il Paese sperimenta "un primo, importante, momento di crescita persistente anche se a bassa intensità". Rispetto ai precedenti episodi di espansione ciclica la ripresa produttiva è infatti decisamente più fragile. Istat: spesa sociale inefficiente, peggio solo Grecia (ANSA) - ROMA, 20 MAG - Il sistema di protezione sociale italiano è tra quelli europei "uno dei meno efficaci". Lo rileva il Rapporto annuale Istat 2016, evidenziando come "la spesa pensionistica comprime il resto dei trasferimenti sociali", aumentando il rischio povertà. Nel 2014 il tasso delle persone a rischio si riduceva dopo il trasferimenti di 5,3 punti (dal 24,7% al 19,4%) a fronte di una riduzione media nell'Ue di 8,9 punti. Solo in Grecia il sistema di aiuti è meno efficiente che in Italia. Lavoro: Uil, +9,1% cassa integrazione aprile, a 57,1 mln ore (ANSA) - ROMA, 21 MAG - Aumento del 9,1% delle richieste di cassa integrazione ad aprile, rispetto al mese precedente, per un totale di 57,1 milioni di ore. E' quanto emerge dal rapporto della Uil in cui si evidenzia che sono stati salvaguardati 338 mila posti di lavoro. Il 68,3% del totale delle ore è stato assorbito dalle ore di cassa straordinaria (circa 39 milioni, +27,5% rispetto a marzo), a seguire l'ordinaria con 15 milioni di ore (-14,1%) e la deroga con circa 3,2 milioni di ore (-26,9%). Al Nord il maggior numero di ore richieste con 26,9 milioni (rispetto a marzo in calo del 19,4%); al Centro 19,9 milioni (in aumento del 129%) e nel Mezzogiorno 10,3 milioni (in crescita dello 0,3%). Nell'industria si concentra l'81,3% di ore di cassa integrazione del mese con 46,4 milioni di ore (questo è l'unico settore che registra un aumento rispetto a marzo: +14,9%), segue il commercio con 4,8 milioni di ore, l'edilizia con oltre 4,7 milioni e l'artigianato con 1,1 milioni di ore. Renzi, alle urne nel 2018, non temo le comunali (ANSA) - ROMA, 22 MAG - Nessuna tentazione di tornare alle urne nel 2017 se al referendum costituzionale dovessero vincere i sì. Così il premier Matteo Renzi in un'intervista in apertura di prima pagina del Messaggero in cui parla anche di elezioni comunali, ribadisce il taglio dell'Irpef e smentisce che alla Rai siano in corso epurazioni. "Per me si vota nel febbraio 2018 - argomenta il presidente del Consiglio - I risultati che stiamo ottenendo in Europa li otteniamo per la nostra capacità di fare le riforme e di dare stabilità. Prima dell'interesse del mio partito viene l'interesse del mio Paese. E l'interesse italiano è votare alla scadenza naturale". La riforma costituzionale, ammette Renzi, "non è perfetta. Io avrei preferito togliere ulteriori poteri alle Regioni o aumentare il numero dei sindaci nel Senato delle autonomie. Ma è una riforma strepitosa e cruciale. Chi vota no si tiene il sistema di oggi, l'inciucio istituzionalizzato", afferma Renzi, che dichiara "zero preoccupazione" per le amministrative. "Si eleggono i sindaci, il governo rispetterà i risultati", anche se "nei 17 comuni in cui governano i Cinque Stelle scoppia un problema a settimana". Parlando della candidata pentastellata romana Virginia Raggi, "nei sondaggi M5S è sempre sovrastimato. Questa è Roma, non un talent show dove chi vuole esibirsi ci prova e al massimo viene eliminato. Roma ha bisogno - sottolinea il premier - di persone con esperienza amministrativa e specchiata onestà: non vedo in campo nessuno meglio di Giachetti. Mi dispiace non essere romano perché lo avrei votato volentieri". Il segretario del Pd annuncia quindi che farà un'iniziativa pubblica al fianco di Giachetti "prima del primo turno". Passando ai temi dell'economia, Renzi assicura che per il taglio dell'Irpef al ceto medio le coperture si troveranno, e smentisce che parte delle risorse possano essere prese da un aumento parziale dell'Iva. Sulla Rai, sottolinea invece che "i tempi berlusconiani degli editti bulgari non torneranno. Non amo molto i talk show, dunque non so proprio se Virus e Ballarò verranno cancellati, confermati, ripensati. E sinceramente non mi interessa", dichiara. "I giornalisti credono che a me interessi incidere sull' apertura e la chiusura di un talk show, ma il mio mestiere è incidere sull'apertura e la chiusura delle fabbriche". Renzi racconta quindi un aneddoto: "Quando fu ufficiale la notizia che Giovanni Floris lasciava la Rai e che per Ballarò si pensava a Massimo Giannini, eravamo ancora ai tempi del Patto del Nazareno. Berlusconi mi disse: 'Non prendere Giannini! Lui ti detesta, ne sono sicuro. Scegli un altro, Ballarò ti sarà utile'. Gli risposi: Presidente, a differenza tua non ho mai messo bocca su un programma Rai e non inizierò adesso".