Rassegna stampa

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A cura dell’Ufficio Stampa
FIDAS Nazionale
Giovedì 03 novembre 2016
Rassegna associativa
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Rassegna Sangue e emoderivati
Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore
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Rassegna associativa
Rassegna
Politica sanitaria,
Medico-scientifica e
Terzo Settore
AFFARI ITALIANI.IT
Ricerca sui tumori infantili: il Bambin Gesù sperimenta il
“gene suicida”
Un accordo tra l'Ospedale della Santa Sede e Bellicum per la ricerca contro le
oncopatologie. Al Gemelli, invece, contro il cancro ci sono le neuroscienze
La ricerca fa importanti passi avanti nella cura dei tumori pediatrici. Le buone notizie arrivano dall'Ospedale Pediatrio Bambin Gesù e dal Policlinico Gemelli. Il primo fa sapere che è stata avviata una collaborazione con la Bellicum Pharmaceuticals per avviare uno studio sperimentale su nuove terapie per la cura delle patologie onco-ematologiche basate sull'uso del cosiddetto "gene suicida", ovvero il
"CaspaCIDe". Nel dettaglio, l’accordo riguarda lo sviluppo di prodotti di terapia
cellulare avanzata ingegnerizzati per la produzione di linfociti modificati attraverso recettori chimerici e recettori T-linfocitari artificiali (CAR T e TCR) specifici per
determinati antigeni, tra cui il CD19. “I due enti svilupperanno congiuntamente
cellule e altre terapie cellulari messe a punto dal Bambino Gesù e ingegnerizzate
con l’interruttore di sicurezza CaspaCIDe della Bellicum, chiamato anche “gene
suicidia” progettato per ridurre o eliminare le cellule, quando si è in presenza di
eventuali effetti collaterali legati alle cellule medesime” spiega l'Ospedale della
Santa Sede.
In altre parole, saranno effettuate ricerche specifiche e studi clinici per testare
l'applicazione di tali terapie ai piccoli pazienti e, inoltre, il Bambino Gesù produrrà, all’interno della sua officina farmaceutica, le cellule geneticamente modificate
necessarie per le sperimentazioni europee, impiegabili in pazienti affetti da tumori dell’osso o leucemia mieloide acuta. Un accordo che dà speranza ai bambini
affetti da tumori del sangue (e alte patologi collegate) di tutto il mondo: “La combinazione tra l’interruttore di sicurezza, il cosiddetto “gene suicida” messo a punto da Bellicum, con la nostra esperienza nel campo delle terapie geniche e cellulari rende questa partnership ideale per l’avanzamento rapido delle terapie cellulari avanzate di cui potrebbero beneficiare bambini e adulti affetti da patologie tumorali potenzialmente letali” ha dichiarato Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Le buone notizie non finiscono qui. Dal Policlinico Gemelli arrivano, invece,
importanti novità per i bambini che devono sottoporsi ad interventi chirurgici
per contrastare i tumori cerebrali. I ricercatori hanno chiamato in causa le
neuroscienze e hanno così scoperto che con una valutazione neuro cognitiva
in fase pre- operatoria è possibile ipotizzare una prognosi rispetto all’entità
istologica di tumori cerebrali in età pediatrica. Ovvero, è emerso che, attraverso una valutazione con test cognitivi ad hoc, è possibile fornire ai genitori possibili ipotesi sulla prognosi del bambino, ovvero su quale sarà l’andamento
della malattia, anche suggerendo le migliori strategie rispetto all'approccio
neurochirurgico che si deciderà di adottare. La ricerca è stata presentata in
occasione dell’annuale Congresso della Società Internazionale di Neurochirurgia Pediatric, che si è svolta a Kobe (Giappone) dal 23 al 27 ottobre.
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