Intervenire sul cemento-amianto

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Intervenire sul cemento-amianto
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26-05-2006
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Intervenire sul cemento-amianto
Manuale di rapida
consultazione
Edizione aggiornata
al 10.01.2005
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Intervenire sul cemento amianto
1 - Introduzione
Con la legge n. 257 del 27 marzo 1992 l'Italia ha disposto la cessazione di
qualsiasi attività di produzione o impiego dell'amianto.
Il termine amianto designa un gruppo di minerali silicatici fibrosi presenti
in natura. Essi godono delle proprietà di essere incombustibili, resistenti a
trazione, con bassa conducibilità termica, resistenti ad agenti fisici e chimici,
separabili meccanicamente in fasci di fibre suscettibili di tessitura.
La caratteristica fisica principale delle fibre, che è anche causa della loro
pericolosità, è quella di fratturarsi longitudinalmente, originando altre fibre
estremamente sottili, con diametri anche inferiori ai 2-3 micron. Queste fibre,
invisibili ad occhio nudo e disperse nell'aria, possono essere inalate tramite le
vie respiratorie.
Numerosi studi epidemiologici hanno ormai da tempo accertato che le
fibre inalate possono dare luogo a processi di cancerogenesi a danno
dell’apparato respiratorio. Infatti, oltre a malattie di tipo professionale
caratteristiche delle esposizioni più elevate (asbestosi), l’amianto è tra le
cause accertate di cancro del polmone e di tumore della pleura (mesotelioma)
che si riscontra anche in soggetti esposti a concentrazioni non elevate di fibre.
La massiccia presenza negli ambienti di vita dei materiali contenenti
amianto utilizzati in passato, costituisce ancora oggi un rischio di
inquinamento ambientale e di esposizione, sia per le categorie professionali
direttamente interessate sia per chi vive o lavora in loro prossimità.
Tra questi materiali grande rilievo rivestono le lastre in cemento-amianto.
Il problema della bonifica di questo tipo di coperture, data l'enorme
quantità tuttora in esercizio, si pone in maniera pressante all'attenzione degli
organismi scientifici preposti e dell'opinione pubblica.
Sullo specifico tema è stato pubblicato, a cura della BE-MA Editrice, il libro
“La boniffica delle coperture in amianto-cemento”. L’opera, segnalata come la
pubblicazione più esauriente sull’argomento, ha costituito un importante
punto di riferimento per l’interpretazione normativa. I tre autori infatti sono tra
i maggiori esperti italiani in materia e sono stati chiamati a collaborare alla
elaborazione delle normative e dei disciplinari tecnici.
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Intervenire sul cemento amianto
Fulvio D'Orsi è medico del lavoro, direttore del Servizio Prevenzione e
Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’azienda USL C di Roma, nonché membro
della “Commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi
sanitari connessi all’impiego dell’amianto” ex art. 4 legge 257/92, come
rappresentante delle associazioni di protezione ambientale.
Achille Marconi è chimico industriale e primo ricercatore presso il
laboratorio di igiene ambientale dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma.
Emilio Renna è chimico industriale, responsabile del Dipartimento tecnico
dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente (ARPA) dell’Emilia
Romagna, sezione provinciale di Reggio-Emilia, nonché coordinatore del
gruppo regionale amianto della regione Emilia Romagna.
Ondulit Italiana è stata chiamata a dare il proprio contributo di esperienza
applicativa alla realizzazione del libro.
Ondulit Italiana opera nel settore delle coperture sin dagli anni '50,
avvalendosi di avanzate tecnologie che conferiscono ai suoi prodotti
caratteristiche prestazionali esclusive.
Il bagaglio di esperienza e la consistente documentazione tecnica raccolta
in tanti anni, unita alla disponibilità dei propri tecnici, hanno costituito un
fondamentale apporto per la realizzazione del libro.
È sempre stato del resto un costante e prioritario impegno aziendale lo
studio e l'approfondimento dei molti aspetti tecnici relativi alla progettazione
e alla esecuzione di interventi su coperture di ogni tipologia e complessità.
Tra questi anche il recupero di coperture in cemento-amianto.
Per questo tipo di tetti, da ben prima che venisse emanata la legge 257/92,
Ondulit Italiana aveva messo a punto alcune tecniche di intervento che si sono
in seguito dimostrate le più affidabili, e sono state approvate dalla normativa
di riferimento quali tecniche di bonifica.
La presente pubblicazione riporta alcuni stralci del libro, quelli di maggior
interesse per proprietari o amministratori di immobili con questo tipo di tetto,
ed in particolare delle schede riassuntive del contenuto del libro, strumento di
rapida e semplice consultazione.
Si riporta inoltre una documentazione fotografica commentata da sintetiche
didascalie che visualizza le fasi principali ed alcuni particolari tecnici dei diversi
metodi di bonifica.Infine vengono raccolti ed illustrati i contenuti della proposta
Ondulit Italiana per la bonifica di coperture in cemento-amianto, evidenziando
in particolar modo gli aspetti qualificanti i materiali utilizzati, i sistemi adottati
e l'assistenza tecnica assicurata prima e dopo l'intervento di bonifica.
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2 - Perchè
Queste le più frequenti motivazioni che, singolarmente o in concomitanza tra
loro, possono creare la necessità di intervenire su una copertura in cementoamianto:
. Perdita di efficienza della copertura che da luogo a infiltrazioni,
ecc.
. gocciolamenti,
Convenienza o opportunità di risolvere definitivamente il problema delle
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.
frequenti e costose manutenzioni del tetto, che richiedono le cautele
specifiche degli interventi che interessano l'amianto e che comportano
gravi rischi di caduta delle maestranze per sfondamento delle vecchie e
fragili lastre.
Danneggiamenti dovuti a fenomeni atmosferici eccezionali (grandinate,
trombe d'aria, nevicate).
Opportunità di intervenire su una copertura non ancora eccessivamente
degradata.
Perdita di coesione della matrice cementizia con conseguente rilascio
di fibre.
Necessità di migliorare la capacità isolanti della copertura.
Valorizzazione dell'immobile.
Ragioni estetiche o di immagine aziendale.
Coesistenza di più di una delle ragioni sopraelencate.
La bonifica comunque è sempre preferibile ad interventi parziali di
riparazione o sostituzione.
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3 - Come
Occorre innanzitutto premettere che l'intervento su di una copertura in
cemento-amianto deve poter raggiungere un duplice scopo:
. Realizzare un corretto intervento di bonifica.
. Ripristinare o ottimizzare le funzioni primarie, di carattere tecnicoprestazionale, che la copertura è chiamata ad assolvere.
In particolare è necessario cercare di far coincidere le esigenze di natura
sanitaria con il raggiungimento delle tre principali funzioni che una copertura
deve assicurare:
. Impermeabilità e quindi protezione e salvaguardia dell'intero edificio.
. Isolamento termico ed acustico che assicuri un livello di comfort adeguato
esigenze determinate dalla destinazione d'uso dell'edificio.
. alle
Durabilità. La copertura è l'elemento della costruzione maggiormente
sollecitato dall'azione degli agenti atmosferici, degli sbalzi termici, e
dall'aggressione di sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera.
È necessario quindi che i requisiti prestazionali dei materiali impiegati
rispondano validamente a queste sollecitazioni assicurando una adeguata
durabilità del sistema.
Secondo il D.M. 6.9.94 il proprietario di un edificio di utilizzazione collettiva
(luogo di lavoro, locale aperto al pubblico, sede di associazione sportiva,
circolo, ecc.) ovvero il responsabile dell’attività che vi si svolge, dovrà pertanto
determinare l’esistenza di una situazione di rilascio di fibre, individuando la
presenza degli indicatori di rischio stabiliti dalla norma ed in particolare:
. Friabilità del materiale
. Stato della superficie ed evidenza di affioramenti di fibre.
. Presenza di sfaldamenti, crepe o rotture.
. Presenza di materiale friabile o polverulento su grondaie, scoli ecc.
. Presenza di piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.
Questa approfondita verifica dello stato del manto di copertura costituisce la
premessa per l'analisi del sistema di bonifica da adottare. Sulla scelta
dovranno inoltre influire le considerazioni relative alla tipologia strutturale
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della copertura, alla zona climatica in cui ha sede la costruzione, alla
destinazione d'uso dell'edificio ed al tipo di attività che si svolge all'interno.
È pertanto opportuno che per valutare correttamente questi elementi ci si
avvalga della collaborazione di tecnici specializzati di comprovata esperienza
e preparazione, in grado di prospettare soluzioni valide e materiali idonei
nonché contare sull'opera di imprese applicatrici specializzate. È infatti noto
che un intervento di bonifica non rappresenta di per sé la soluzione migliore
per ridurre l'esposizione ad amianto. Se le operazioni non sono condotte
correttamente possono causare un aumento del rilascio e della dispersione di
fibre e, in caso di rimozione del materiale contenente amianto, possono
determinare un inquinamento ambientale anche a distanza dal luogo
dell'intervento.
Gli interventi di bonifica dei materiali contenenti amianto possono essere
eseguiti solo da imprese iscritte nell’Albo nazionale delle imprese che
effettuano la gestione dei rifiuti, alla categoria 10: “bonifica di beni e siti
contenenti amianto”. Possono intervenire sul cemento-amianto sia le imprese
iscritte alla categoria 10 A (“amianto in matrice compatta”) , sia quelle iscritte
alla categoria 10 B (“tutti i tipi di materiali di amianto”). Ciascuna categoria di
iscrizione è inoltre suddivisa in 5 classi in funzione dell’importo dei lavori di
bonifica cantierabili.
I dati scientifici disponibili comunque dimostrano che raramente le condizioni di
degrado delle coperture siano tali da richiedere un intervento di bonifica urgente
e tali da non consentire bonifiche di tipo conservativo. Se tuttavia l'urgenza di
intervenire è dettata dalla perdita di funzionalità del tetto, gli unici metodi che
consentono di ripristinarne l'efficienza sono la rimozione e la sovracopertura.
di bonifica previsti dal DM 6.9.94 sono:
.I metodi
Rimozione
. Incapsulamento
. Sovracopertura
A scopo orientativo di seguito si riportano alcune documentazioni fotografiche
che esemplificano la fasi principali dei tre diversi metodi di bonifica corredate
da descrizioni delle stesse e alcune considerazioni che possono essere un
utile riferimento nel processo decisionale.
Nella tabella alle pagg. 24/25, tratta dal libro "La bonifica delle coperture in
amianto-cemento", sono messi a confronto vantaggi, inconvenienti,
indicazioni, controindicazioni e cautele specifiche relativi ai tre metodi.
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Intervenire sul cemento amianto
4 - Rimozione
Consiste nello smantellamento della vecchia copertura in cemento-amianto
che viene sostituita con un nuovo materiale. È l'intervento più radicale ed ha il
vantaggio di eliminare definitivamente ogni fonte di rischio.
Comporta la produzione di notevoli quantità di rifiuti contenenti amianto che
devono essere correttamente smaltiti e la necessità di installare una nuova
copertura. È il metodo che può provocare l'emissione di fibre più elevata.
Le operazioni devono essere pertanto condotte prevedendo idonee misure di
sicurezza per i lavoratori e salvaguardando l'integrità del materiale in ogni fase.
Per questo intervento di bonifica è necessario prevedere la presentazione alla
USL competente di un piano di lavoro particolareggiato oltreché adempiere
agli altri obblighi derivanti dall'applicazione del D.Lgs. 494/96 modificato dal
D.Lgs. 528/99.
Dal punto di vista tecnico questo tipo di intervento è consigliabile qualora
sussistano contemporaneamente alcune circostanze:
. Lastre di copertura estremamente degradate
. Struttura di supporto discontinua (carpenteria metallica o in legno)
. Assenza di idonea controsoffittatura che isoli la copertura all'intradosso.
Nella valutazione preliminare è importante tener presente che l’intervento di
rimozione comporta nella quasi totalità dei casi l'inagibilità dei locali
sottostanti.
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1. La superficie delle lastre viene
irrorata con una soluzione incapsulante
di tipo "D" (DM del 20.8.99) mediante
pompe a bassa pressione.
Questa operazione ha lo scopo di
bloccare provvisoriamente la liberazione
di fibre dalla superficie della vecchia
copertura e garantire la sicurezza degli
operatori durante le fasi successive.
Questa fase del lavoro è certamente
quella in cui la protezione individuale
delle maestranze (maschera
semifacciale, tuta ecc.) assume la
maggiore importanza.
2. Calo a terra delle lastre rimosse.
Le lastre vengono poi imballate e
stoccate provvisoriamente in una area
delimitata del cantiere in attesa di
essere trasportate alla discarica
autorizzata.
3. Rimozione delle lastre: l'operazione
deve avvenire eliminando i fissaggi
esistenti ed evitando tagli, rotture e
traumi alle lastre.
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Rimozione Scheda
FINALITÀ DELL'INTERVENTO
Sostituzione della copertura esistente in cemento-amianto (CA) con una nuova
copertura esente da amianto.
INDICAZIONI E CAMPO DI IMPIEGO
Consiste nello smantellamento della vecchia copertura in CA che viene
sostituita con un altro materiale esente da amianto.
È la soluzione più radicale perche elimina f isicamente il CA.
È una soluzione onerosa a causa della complessità dell'intervento e della
necessità di smaltire correttamente le lastre rimosse.
È un metodo che può provocare elevate emissioni di fibre: vanno quindi
adottate idonee misure di protezione per gli operatori, nonché previste una
serie di cautele operative allo scopo di minimizzare le emissioni.
È indicata in caso di coperture degradate, ma può essere comunque attuata in
tutte le situazioni.
Può essere necessaria in caso di coperture notevolmente degradate, non
protette inferiormente da. controsoffitto o da solaio, anche in ragione del tipo
di attività sottostante.
ADEMPIMENTI PRIMA DELL'INTERV
VENTO
Analisi del materiale per confermare la presenza di amianto.
Notifica preliminare ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 494/96 nei cantieri con
presenza anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a
carico del committente o del responsabile dei lavori).
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Nomina del coordinatore per la progettazione, del coordinatore per
l’esecuzione, predisposizione del piano di sicurezza, se è prevista la presenza
anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a carico del
committente o del responsabile dei lavori).
Presentazione alla USL di un piano di lavoro 90 giorni prima dell’inizio dei
lavori (art. 34 D.Lgs. 277/91).
Visite mediche preventive o periodiche di idoneità dei lavoratori (in data non
antecedente un anno) da parte del medico competente, secondo le norme
previste dal D.P.R. 1124/65, D.M. 21.1.87, D.Lgs. 277/91.
Formazione dei lavoratori sul rischio, sulle procedure di sicurezza e sull’uso
dei dispositivi di protezione individuale, anche attraverso la frequenza ai corsi
regionali di abilitazione (art. 10 L. 257/92; art. 26 D.Lgs. 277/91; D.M. 2.5.2001).
Classificazione dei rifiuti (D.Lgs. 22/97, D.M. 29.7.2004 n. 248).
PROCEDURE OPERATIVE (D.M. 6.9.94 - CAPO III D.LGS. 277/91)
Allestimento del cantiere rispettando la normativa antinfortunistica ed
adottando tutte le misure per prevenire i rischi di caduta dall'alto e di
sfondamento delle lastre.
Valutazione dell'esposizione dei lavoratori mediante misura delle fibre aeroisperse ovvero facendo riferimento ad indagini già effettuate in occasione di
precedenti interventi (artt. 24 e 30 D.Lgs. 277/91).
Adozione dei mezzi di protezione individuale per i lavoratori.
Trattamento preliminare della superficie delle lastre con soluzioni
incapsulanti di tipo "D" (D.M. del 28.8.99), utilizzando tecniche airless.
Scheda tratta da "La Bonifica delle coperture in amianto-cemento" BE-MA Editrìce
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Intervenire sul cemento amianto
Rimozione Scheda
Bonifica del canale di gronda.
Smontaggio delle lastre evitando interventi distruttivi.
Impilamento delle lastre, preferibilmente in quota, e calo a terra con adeguati
mezzi di sollevamento.
Imballaggio delle lastre rimosse e impilate.
Deposito temporaneo delle lastre in area apposita o direttamente nel cotainer
destinato al trasporto.
Pulizia quotidiana dell'area di cantiere a terra.
ADEMPIMENTI SUCCESSIVI ALL'INTERVENTO
Consegna dei rifiuti (lastre, indumenti protettivi, filtri, ecc.) ad un trasportatore
autorizzato al trasporto per conto terzi di rifiuti pericolosi. Compilazione del
registro di carico e scarico e del formulario di identificazione (D.Lgs. 22/97,
D.M. 29.7.2004 n. 248).
Smaltimento definitivo dei rifiuti in discarica autorizzata (D.Lgs. 22/97, D.Lgs.
36/2003, D.M. 29.7.2004 n. 248).
Ricezione del formulario di identificazione controfirmato dal destinatario entro
tre mesi dal trasporto o, in caso contrario, comunicazione alla Provincia della
mancata ricezione (D.Lgs. 22/797).
Compilazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale relativo ai rifiuti
prodotti e invio alla Camera di Commercio (entro il 30 aprile di ogni anno).
Relazione annuale da parte dell’impresa di bonifica sulla attività svolta (art. 9
L. 257/92) ed invio alle Regioni e alle USL competenti sul territorio ove sono
avvenute le bonifiche (entro il 28 febbraio di ogni anno).
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VANTAGGI
Elimina l'amianto e di conseguenza tutti i problemi connessi alla presenza di
materiali di amianto nell'edificio.
SVANTAGGI
Le lastre rimosse devono essere smaltite come rifiuti contenenti amianto
rispettando le disposizioni di legge.
La rimozione del tetto comporta generalmente l'inagibilità dell'edificio
durante l'intervento con conseguente fermo delle attività sottostanti.
Occorre una copertura sostitutiva.
Durante l'intervento, non si può fissare la rete di sicurezza anticaduta sopra la
copertura. La rete, quando possibile, deve essere installata sotto la copertura
stessa.
Scheda tratta da "La Bonifica delle coperture in amianto-cemento " BE-MA Editrice
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Intervenire sul cemento amianto
5 - Incapsulamento
Consiste in un trattamento della superfìcie della copertura in cemento-amianto
con prodotti che inglobano le fibre di amianto e le agganciano alla matrice
cementizia, impedendo o riducendo in tal modo il loro rilascio nell'aria.
Normalmente l'intervento prevede l'applicazione successiva di tre strati, il primo
impregnante e gli ultimi due ricoprenti di colore diverso e contrastante; gli
spessori e le caratteristiche dei rivestimenti dovranno essere certificati e
rispondenti al tipo "A" secondo quanto previsto dalla UNI 10686 e DM del 20.8.99.
L'impresa bonificatrice dovrà rilasciare un attestato circa la conformità dei
prodotti impiegati e la rispondenza ai requisiti richiesti dalle norme. È il metodo
di bonifica che assicura i risultati più modesti in termini di rapporto costi-benefici.
Infatti, al di là della incerta durata che i materiali incapsulanti possono garantire
una volta esposti agli agenti atmosferici, ci sono una serie di considerazioni
tecniche sul metodo che lo rendono idoneo solo in pochi specifici casi.
L'incapsulamento non ripristina la funzionalità e l'impermeabilità del tetto,
ed è quindi sconsigliabile quando le lastre siano fragili, rotte o gravemente
deteriorate.
Richiede un programma di controllo e periodici interventi di manutenzione
e ripristino delle sostanze incapsulanti.
La fragilità delle lastre costituisce un grave elemento di rischio sia in fase
di prima applicazione che nelle future manutenzioni delle sostanze
incapsulanti.
L'intervento non permette l'impiego di reti di protezioni anticaduta
all'estradosso.
Talvolta queste vernici si comportano da vere e proprie barriere al vapore e
vengono sollevate dalle spinte ascensionali generate dalla trasformazione
invapore dell'umidità contenuta nelle lastre in cemento-amianto,
notoriamente igroscopiche.
II DM del 20.8.99 prevede che i rivestimenti incapsulanti non debbano con
tenere sostanze tossiche che diano luogo allo sviluppo di fumi, vapori o gas
tossici che possano liberarsi nell'ambiente interno ed esterno a seguito di
eventuali incendi che riguardino la struttura incapsulante. Ciò impedisce
quindi l'impiego di materiali ricoprenti ad alto spessore, come le schiume
poliuretaniche, che hanno trovato in passato utilizzo nelle bonifiche
nonostante comportassero altri tipi di inconvenienti (impossibilità di
successiva rimozione della copertura e accrescimento del volume rifiuti
contenenti amianto).
.
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.
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.
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Incapsulamento
Per ottenere l’adesione
dell’incapsulante è indispensabile
procedere ad una preventiva e accurata
pulizia delle lastre mediante apposite
macchine pulitrici dotate di spazzole
rotanti e getti d’acqua ad alta pressione.
Le acque di lavaggio, contenenti
notevoli quantità di fibre di amianto,
devono essere intercettate
(interrompendo i discendenti
provenienti dai canali di gronda)
e veicolate al sistema di filtraggio.
In caso di mancanza di canali
di gronda occorrerà predisporre
un apposito sistema di raccolta
delle acque di lavaggio.
In relazione alle caratteristiche prestazionali, un rivestimento incapsulante viene definito:
tipo A a vista all'esterno: se applicato per l'incapsulamento di manufatti in cemento-amianto esposti agli
agenti atmosferici e quindi soggetti a degrado progressivo, con affioramento e rilascio di fibre,
tipo B a vista all'interno: se applicato per l'incapsulamento di manufatti in cemento-amianto situati
all'interno,
tipo C non a vista: se applicato per l'incapsulamento di manufatti in cemento-amianto, a supporto degli
interventi di confinamento e di sopracopertura,
tipo D ausiliario:: se applicato per evitare la dispersione di fibre nell'ambiente a supporto degli interventi di
rimozione o durante le operazioni di smaltimento di materiali contenenti amianto.
I prodotti incapsulanti possono essere di tipo penetrante (penetrano nel materiale legando le fibre di
amianto tra loro e con la matrice cementizia) o ricoprente (formano una membrana sulla superficie del
manufatto).
Un ciclo incapsulante può prevedere l'applicazione di un numero qualsiasi di prodotti, di tipo sia
penetrante, sia ricoprente.
Al termine dell’intervento il rivestimento incapsulante deve possedere le caratteristiche prestazionali
previste dall’appendice 1 del DM 20.8.99.
La rispondenza del trattamento incapsulante ai requisiti fissati dal D.M. 20.8.99 è dimostrata da due
distinte attestazioni:
l’attestazione di conformità del rivestimento incapsulante alle caratteristiche prestazionali previste dalla
norma, rilasciata dal produttore del rivestimento incapsulante sulla base di una certificazione di
laboratorio ai sensi della norma UNI CEI GN 45015.
l’attestazione dell’esecuzione deii lavori in conformità alle disposizioni di legge e alle indicazioni del
fornitore del prodotto, rilasciata dal responsabile dei lavori dell'impresa di bonifica. In essa l'esecutore
della bonifica certifica gli spessori del rivestimento incapsulante secco e indica i metodi, nazionali o
internazionali, per la loro misura. Nell'attestato vanno inoltre indicati i diversi colori delle ultime due mani
del rivestimento incapsulante e la durata minima del trattamento.
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Intervenire sul cemento amianto
Incapsulamento Scheda
FINALITÀ DELL'INTERVENTO
Eliminazione del rilascio di fibre dalle coperture.
INDICAZIONI E CAMPO DI IMPIEGO
Consiste nel trattamento della copertura con prodotti che inglobano le fibre di
amianto e ne impediscono la dispersione.
E indicato in caso di coperture poco deteriorate e in buone condizioni di
resistenza meccanica. La semplice applicazione di prodotti incapsulanti infatti
non ripristina la funzionalità del tetto (infiltrazioni, lesioni, coibenza, resistenza
meccanica).
È controindicato in caso di coperture fragili o, comunque, molto deteriorate
(perdita di coesione della matrice).
ADEMPIMENTI PRIMA DELL'INTERVENTO
Analisi del materiale per confermare la presenza di amianto.
Notifica preliminare ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 494/96 nei cantieri con
presenza anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a
carico del committente o del responsabile dei lavori).
Nomina del coordinatore per la progettazione, del coordinatore per
l’esecuzione, predisposizione del piano di sicurezza, se è prevista la presenza
anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a carico del
committente o del responsabile dei lavori).
Quando l’intervento prevede la sostituzione anche parziale di lastre o la pulizia
preliminare della superficie con metodi aggressivi presentazione alla USL di
un piano di lavoro 90 giorni prima dell’inizio dei lavori (D.M. 20.8.99).
Visite mediche preventive o periodiche di idoneità dei lavoratori (in data non
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antecedente un anno) da parte del medico competente, secondo le norme
previste dal D.P.R. 1124/65, D.M. 21.1.87, D.Lgs. 277/91.
Formazione dei lavoratori sul rischio, sulle procedure di sicurezza e sull’uso
dei dispositivi di protezione individuale, anche attraverso la frequenza ai corsi
regionali di abilitazione (art. 10 L. 257/92; art. 26 D.Lgs. 277/91; D.M. 2.5.2001)
PROCEDURE OPERATIVE (D.M. 6.9.94 - CAPO III D.LGS. 277/91)
Allestimento del cantiere rispettando la normativa antinfortunistica ed
adottando tutte le misure per prevenire i rischi di caduta dall'alto e di
sfondamento delle lastre.
Valutazione dell'esposizione dei lavoratori mediante misura delle fibre
aerodisperse ovvero facendo riferimento ad indagini già effettuate in occasione
di precedenti interventi (artt. 24 e 30 D.Lgs. 277/91).
Adozione dei mezzi di protezione individuale per i lavoratori.
Bonifica del canale di gronda.
Trattamento di pulizia preliminare delle lastre con attrezzature che
consentano il recupero e la filtrazione delle acque reflue.
Applicazione con tecniche airless di un primo strato impregnante e di due
successivi strati di prodotto ricoprente realizzati in colori diversi e contrastanti.
I prodotti utilizzati dovranno essere di tipo "A" secondo le indicazioni del D.M.
del 20.8.99.
L'impresa bonificatrice dovrà rilasciare al committente un attestato di
conformità ai requisiti richiesti dalle norme sugli incapsulanti.
Scheda tratta da "La Bonifica delle coperture in amianto-cemento" BE-MA Editrice
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Intervenire sul cemento amianto
Incapsulamento Scheda
ADEMPIMENTI SUCCESSIVI ALL'INTERVENTO
Quando siano stati prodotti materiali di risulta contaminati (lastre sostituite,
indumenti protettivi, filtri, ecc. ) consegna degli stessi ad un trasportatore
autorizzato al trasporto per conto terzi di rifiuti pericolosi. Compilazione del
registro di carico e scarico e del formulario di identificazione (D.Lgs. 22/97,
D.M. 29.7.2004 n. 248).
Smaltimento definitivo dei rifiuti in discarica autorizzata (D.Lgs. 22/97, D.Lgs.
36/2003, D.M. 29.7.2004 n. 248).
Ricezione del formulario di identificazione controfirmato dal destinatario entro
tre mesi dal trasporto o, in caso contrario, comunicazione alla Provincia della
mancata ricezione (D.Lgs. 22/97).
Compilazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale relativo ai rifiuti
prodotti e invio alla Camera di Commercio (entro il 30 aprile di ogni anno).
Relazione annuale da parte dell’impresa di bonifica sulla attività svolta (art. 9
L. 257/92) ed invio alle Regioni e alle USL competenti sul territorio ove sono
avvenute le bonifiche (entro il 28 febbraio di ogni anno).
Predisposizione da parte del proprietario dell’immobile di un piano di controllo
e manutenzione del materiale di amianto rimasto in sede. Il piano deve
prevedere il controllo periodico dell’integrità del rivestimento incapsulante e
della persistenza dell’ultimo strato, verificando che non affiori il colore dello
strato sottostante; nonché gli interventi previsti allo scopo di ripristinare
l’efficacia dell’incapsulamento (D.M. 20.8.99).
VANTAGGI
Migliora la resistenza del CA agli agenti atmosferici, all'irraggiamento solare
e alle colonizzazioni organiche.
Non occorre installare una copertura sostitutiva.
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Non occorre smaltire le lastre come rifiuto contenente amianto.
Non comporta necessariamente l'inagibilità dell'edificio durante l'intervento.
SVANTAGGI
L'amianto rimane in sede. Devono essere adottate idonee cautele per i
sueccessivi interventi di manutenzione della copertura.
Non ripristina la funzionalità del tetto.
II trattamento ha una durata limitata, per cui occorre ripetere l'intervento a
distanza di tempo o prevedere una successiva rimozione o sopracopertura.
Non elimina il rilascio di fibre all'interno all'edificio, dal lato intemo del lastre.
Quando esiste tale problema occorre incapsulare anche la superficie inferiore
della copertura.
Richiede una pulizia preliminare della copertura e comporta elevate emissioni
di fibre che vengono aerodisperse o veicolate nelle acque di lavaggio.
È necessario ricorrere a macchine che limitano l'emissione di fibre per
impatto e raccolgono le acque reflue per filtrarle (D.M. 6.9.94).
Durante l'intervento, non si può fissare la rete di sicurezza anticaduta sopra la
copertura. La rete, quando possibile, deve essere installata sotto la copertura
stessa.
Col tempo possono verificarsi infiltrazioni di acqua tra lo strato di incapsulante
e la copertura che determinano la perdita di adesione del rivestimento e
finiscono per compromettere la funzionalità della copertura.
Scheda tratta da "La Bonìfica delie coperture in amianto-cemento" BE-MA Editrice
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Intervenire sul cemento amianto
6 - Sovracopertura
Consiste in un intervento di confinamento realizzato installando una nuova
copertura al di sopra di quella in cemento-amianto che viene lasciata in opera.
Questo sistema di bonifica si rivela in molti casi la soluzione più valida, dato
che offre diversi evidenti vantaggi.
Dal punto di vista ecologico con la sovracopertura si evita la creazione di rifiuti
contenenti amianto, di difficile e costoso smaltimento. A tal proposito la
regione Umbria, per prima, emanò una norma che prevedeva contributi alle
industrie che bonificavano le proprie coperture con interventi di tipo
conservativo. Dal punto di vista tecnico la sovracopertura è l'intervento che
offre i più evidenti vantaggi e le migliori garanzie prestazionali:
. Consente di realizzare una nuova copertura con caratteristiche del tutto
da quella preesistente.
. indipendenti
Non occorre smaltire rifiuti contenenti amianto.
. Non comporta necessariamente l'inagibilità dell'edificio durante le
di bonifica ed installazione del nuovo tetto.
. operazioni
Durante l'intervento è possibile impiegare sistemi di sicurezza più efficaci,
reti anticaduta fissate all'estradosso.
. quali
Permette l'inserimento di un materassino isolante tra vecchia e nuova
copertura, consentendo di ottenere un notevole miglioramento delle
capacità coibenti del tetto con un sensibile beneficio delle condizioni
ambientali interne.
Si evitano inoltre in tal modo ulteriori fenomeni di degrado del cementoamianto dovuti a shocks termici.
La durata dell'efficacia del sistema dipende dal tipo di materiale impiegato per
la sovracopertura e dalle caratteristiche di affidabilità nel tempo che esso
assicura. Così anche l'esigenza e la frequenza dei controlli e degli interventi di
manutenzione per la nuova copertura.
A tal proposito il DM 06.09.94 raccomanda l'impiego di "materiali che
presentino idonee caratteristiche di leggerezza, infrangibilità,
insonorizzazione, elevata durata nel tempo e dilatazione termica compatibile
con il supporto in cemento-amianto ".
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6. Fase di verniciatura a spruzzo di soluzione incapsulante tipo "C" (DM 20.8.99).
Non dovendo assicurare durata nel tempo, la sua applicazione non richiede la preventiva pulizìa della superficie.
7. Applicazione della listellatura. La nuova orditura secondaria viene posata in corrispondenza della struttura
sottostante e ad essa ancorata mediante viti passanti od apposite staffe: in tal modo la nuova copertura viene a
gravare direttamente sulla struttura di sostegno e non sulla copertura deteriorata esistente.
8. Posa delle nuove lastre di copertura. Vengono impiegate lastre in acciaio a protezione multistrato OndulitCoverib fomite su misura da colmo a gronda.
9. Particolare della finitura in gronda: in questo caso è stato previsto un profilato metallico sigillato a caldo con
una membrana bituminosa.
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Intervenire sul cemento amianto
Sovracopertura Scheda
FINALITÀ DELL'INTERVENTO
Eliminazione del rilascio di fibre dalle coperture e ripristino della funzionalità
del tetto.
INDICAZIONI E CAMPO DI IMPIEGO
Consiste in un intervento di confinamento realizzato installando una nuova
copertura al di sopra di quella in CA che viene lasciata in sede.
La sovrapposizione della nuova copertura permette di interrompere il
fenomeno di degradazione della matrice delle lastre in CA sotto l'effetto degli
agenti atmosferici.
Può essere attuata anche su coperture molto deteriorate. È necessario
tuttavia che le strutture di sostegno del tetto abbiano una resistenza
sufficiente a sostenere il peso della nuova copertura. Ricorrendo però
all'impiego di sopracoperture "leggere" (metalliche ecc), come indicato dal
DM del 6.9.94, si ottiene un carico aggiuntivo praticamente irrilevante.
L'esigenza e la frequenza dei controlli successivi per verificare la tenuta del
sistema di confinamento dipende dalla qualità dei materiali di sopracopertura
installati.
Il D.M. 6.9.94 raccomanda l'impiego di "materiali che presentino idonee
caratteristiche di leggerezza, infrangibilità, insonorizzazione, elevata durata
nel tempo e dilatazione termica compatibile con il supporto in cementoamianto".
ADEMPIMENTI PRIMA DELL'INTERVENTO
Analisi del materiale per confermare la presenza di amianto.
Notifica preliminare ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 494/96 nei cantieri con
presenza anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a
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carico del committente o del responsabile dei lavori).
Nomina del coordinatore per la progettazione, del coordinatore per
l’esecuzione, predisposizione del piano di sicurezza, se è prevista la presenza
anche non contemporanea di due o più imprese (adempimento a carico del
committente o del responsabile dei lavori).
Visite mediche preventive o periodiche di idoneità dei lavoratori (in data non
antecedente un anno) da parte del medico competente, secondo le norme
previste dal D.P.R. 1124/65, D.M. 21.1.87, D.Lgs. 277/91.
Formazione dei lavoratori sul rischio, sulle procedure di sicurezza e sull’uso
dei dispositivi di protezione individuale, anche attraverso la frequenza ai corsi
regionali di abilitazione (art. 10 L. 257/92; art. 26 D.Lgs. 277/91; D.M. 2.5.2001)
PROCEDURE OPERATIVE (D.M. 6.9.94 - CAPO III D.LGS. 277/91)
Allestimento del cantiere rispettando la normativa antinfortunistica ed
adottando tutte le misure per prevenire i rischi di caduta dall'alto e di
sfondamento delle lastre.
Valutazione dell'esposizione dei lavoratori mediante misura delle fibre
aerodisperse ovvero facendo riferimento ad indagini già effettuate in occasione
di precedenti interventi. Essendo l'esposizione dei lavoratori verosimilmente
< 0,1 f/ml, si può prescindere dall'effettuare misure strumentali e far
riferimento a dati conosciuti quali quelli riportati nel cap. 3.4, purché
l'intervento sia effettuato rispettando le medesime cautele.
Adozione dei mezzi di protezione individuale per i lavoratori.
Trattamento preliminare della superficie delle lastre mediante irrorazione di
prodotto incapsulante con tecniche airless; il prodotto incapsulante dovrà
appartenere alla categoria "C" di cui al D.M. del 20.08.99.
Scheda tratta da "La Bonifica delle coperture in amianto-cemento" BE-MA Editrice
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Intervenire sul cemento amianto
Sovracopertura Scheda
Fissaggio della nuova orditura secondaria.
Montaggio della nuova copertura e degli elementi accessori (colmi,
scossaline, ecc).
Confinamento della testata delle lastre in CA lungo la linea di gronda.
ADEMPIMENTI SUCCESSIVI ALL'INTERVENTO
Quando siano stati prodotti materiali di risulta contaminati (lastre sostituite,
indumenti protettivi, filtri, ecc. ) consegna degli stessi ad un trasportatore
autorizzato al trasporto per conto terzi di rifiuti pericolosi. Compilazione del
registro di carico e scarico e del formulario di identificazione (D.Lgs. 22/97,
D.M. 29.7.2004 n. 248).
Smaltimento definitivo dei rifiuti in discarica autorizzata (D.Lgs. 22/97, D.Lgs.
36/03, D.M. 29.7.2004 n. 248).
Ricezione del formulario di identificazione controfirmato dal destinatario entro
tre mesi dal trasporto o, in caso contrario, comunicazione alla Provincia della
mancata ricezione (D.Lgs. 22/97).
Compilazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale relativo ai rifiuti
prodotti e invio alla Camera di Commercio (entro il 30 aprile di ogni anno).
Relazione annuale da parte dell’impresa di bonifica sulla attività svolta (art. 9
L. 257/92) ed invio alle regioni e alle USL competenti sul territorio ove sono
avvenute le bonifiche (entro il 28 febbraio di ogni anno).
VANTAGGI
Realizza una nuova copertura con caratteristiche del tutto indipendenti da
quella preesistente.
Non occorre smaltire le lastre come rifiuto contenente amianto.
Non comporta necessariamente l'inagibilità dell'edificio durante i lavori.
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Determina bassi livelli di emissione di fibre durante l'intervento, con conseguente scarso inquinamento ambientale e bassa esposizione dei lavoratori.
Durante l'intervento, è possibile fissare la rete di sicurezza anticaduta sopra
la copertura.
Quando si realizza anche il confinamento della gronda non è necessario
rimuovere e smaltire il materiale polverulento contenente amianto presente
nella gronda stessa.
Permette l'inserimento di un materassino isolante che, oltre a migliorare l'isolamento termico degli ambienti sottostanti, consente di evitare ulteriori
shock termici e fenomeni di gelività a carico delle lastre in CA, prevenendone
l'ulteriore degrado.
SVANTAGGI
L'amianto rimane in sede. Devono essere adottate idonee cautele in caso di
successivi interventi di manutenzione che possono interessare le lastre in CA.
Non elimina il rilascio di fibre all'interno dell'edificio, dal lato interno del
lastre, se a vista. Quando esiste tale problema occorre incapsulare o confinare
la superficie inferiore della copertura.
Dopo l'intervento sono necessari controlli periodici e interventi di
manutenzione per mantenere in buono stato la sopracopertura. L'esigenza e
la frequenza dei controlli dipende dalla qualità del nuovo materiale di
copertura installato.
Scheda tratta da "La Bonifica delle coperture in amianto-cemento" BE-MA Editrice
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Intervenire sul cemento amianto
Tabella
Riassuntiva
VANTAGGI
SVANTAGGI
RIMOZIONE
Elimina l'amianto
Occorre una copertura sostitutiva
Produce grandi quantità di RCA
che devono essere correttamente
smaltiti
Inagibilità dell'edificio durante
l'intervento
INCAPSULAMENTO
Elimina il rilascio spontaneo
di fibre dalla copertura
Migliora la resistenza del CA
agli agenti atmosferici, UV e
microrganismi
Non occorre una copertura
sostitutiva
Non si producono RCA
L'amianto rimane in sede
Non ripristina la funzionalità
del tetto né pone rimedio
alla fragilità delle lastre
Elevata emissione di fibre durante
la pulizia preliminare
Non elimina il rilascio di fibre
dal lato intemo delle lastre
(se esiste questo pericolo)
Può essere necessario ripetere
l'intervento a distanza di tempo
SOVRACOPERTURA
Elimina il rilascio spontaneo
di fibre dalla copertura
Ripristina la funzionalità del
tetto realizzando una nuova
copertura
Determina bassi livelli di
emissione di fibre
Non si producono RCA
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L'amianto rimane in sede
Non elimina il rilascio di fibre
dal lato interno delle lastre
(se esiste questo pericolo)
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INDICAZIONI
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CONTROINDICAZIONI
Grave ed esteso degrado
del materiale, ma può
essere attuata in ogni
situazione
CAUTELE SPECIFICHE
Salvaguardare l'integrità
del materiale
Trattamento preliminare
della copertura con prodotti
incapsulanti usando tecniche
airless
Smaltimento controllato RCA
Protezione dei lavoratori
Solo in caso di coperture
poco deteriorate in buone
condizioni di resistenza
meccanica
Coperture molto deteriorate
Effettivo rilascio di fibre
all'interno dell'edificio
(dal lato interno delle lastre)
Idonee attrezzature che
riducono l'emissione di fibre
in aria e consentono
il recupero e la filtrazione
delle acque reflue
I prodotti incapsulanti devono
garantire una buona
resistenza agli agenti
atmosferici per un adeguato
periodo di tempo
e rispondere pienamente
al D.M. del 20.8.99.
Protezione dei lavoratori
Può essere attuata anche
in caso di coperture fragili
o deteriorate
Utilizzo di sopracoperture
"pesanti" quando
la struttura di sostegno
del tetto non sia idonea
a sopportarne il carico
Trattamento preliminare della
copertura con prodotti
incapsulanti usando tecniche
airless
Protezione dei lavoratori
Effettivo rilascio di fibre
all'interno dell'edificio
(dal lato interno delle lastre)
I materiali di sopracopertura
devono avere caratteristiche
prestazionali idonee, suggerite
dal D.M. 6.9.94
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Intervenire sul cemento amianto
7 - La proposta Ondulit Italiana
Ondulit opera nel settore delle coperture sin dal 1953. Gli oltre 90 milioni di
metri quadrati di tetti attualmente in opera in tutto il mondo nelle più diverse
condizioni di esercizio, costituiscono certamente la migliore credenziale di
esperienza e di affidabilità.
L'originaria idea di protezione multistrato dell'acciaio costituisce tuttora il
punto di forza di una produzione che con il tempo si è andata sempre più
perfezionando nei processi e nella qualità delle materie prime. La proposta
tecnica Ondulit è attualmente quantomai completa, permettendo di
intervenire su strutture di ogni tipologia: a falde, curve, piane, a bassa
pendenza. La gamma di prodotti si compone di lastre di copertura, pannelli
sandwich, sistemi integrati per coperture isolate e ventilate, sistemi per la
trasformazione di solai piani in coperture a falde ecc, in grado di soddisfare,
con le medesime assolute garanzie di affidabilità, le esigenze tecniche di
progettazione più diverse.
La struttura commerciale, costituita da una rete di centri servizi presenti in
ogni provìncia, si avvale dell'opera di ditte di posa in grado di realizzare
interventi su ogni tipo di copertura e di un ufficio tecnico centrale in grado di
proporre soluzioni personalizzate per qualunque tetto. Una assistenza gratuita
e completa la cui importanza risulterà tanto maggiore se il tetto su cui
intervenire è in cemento-amianto. In questi casi la necessità di realizzare una
bonifica a norma rende opportuno affidarsi ad organizzazioni di comprovata
esperienza e specializzazione.
L'esperienza maturata in tanti anni di interventi su questo tipo di coperture e
la costante collaborazione con gli organismi preposti alla definizione delle
normative sull'amianto rende Ondulit l'interlocutore più affidabile. Il disbrigo
delle pratiche burocratiche con le USL competenti, la consulenza sul metodo
di bonifica da scegliere, l'impiego dei materiali più affidabili ed idonei per ogni
diverso intervento, costituiscono elementi essenziali della proposta Ondulit.
Nei casi di bonifica con la tecnica della sovracopertura, Ondulit è in grado di
proporre un materiiale che risponde punto per punto e meglio di ogni altro ai
requisiti stabiliti dal DM 6.9.94 per i materiali di bonifica.
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II Decreto Ministeriale 6.9.94 infatti così recita:
"Per il sistema della sovracopertura è consigliabile l'impiego di materiali
che presentino idonee caratteristiche di leggerezza, infrangibilità,
insonorizzazione, elevata durata nel tempo e dilatazione termica compatibile
con il supporto in cemento-amianto".
Le lastre ONDULIT-COVERIB sono costituite da una lamiera di acciaio
zincato rivestita superiormente da un composto plastico anticorrosivo ed
insonorizzante a base bituminosa e da una lamina di alluminio ed
inferiormente da un primer bituminoso e da una lamina di alluminio. Grazie
a questa particolare composizione, le lastre ONDULIT-COVERIB sono le
uniche a riunire:
•"leggerezza"
Le lastre pesano meno di 8 kg/m2 ossia circa la metà di una lastra in
fibrocemento. Questo fa si che la sovracopertura con lastre ONDULITCOVERIB sia normalmente sopportabile da qualunque struttura di sostegno.
•"infrangibilità"
II supporto interno delle lastre ONDULIT-COVERIB è in acciaio zincato.
Ciò assicura alla copertura assoluta infrangibilità ed eccellente pedonabilità.
•"insonorizzazione"
Le lastre Coverib sono le uniche coperture in metallo ad avere una spessa
protezione insonorizzante realmente efficace perché posta all’estradosso
della lamiera. Ciò permette di ottenere una attenuazione sonora, sotto l’effetto
di pioggia o grandine, 8,41 volte maggiore di quella di una lamiera di alluminio
e 4,17 volte quella di un pannello sandwich in poliuretano rivestito con lamiera
di acciaio (prove certificate Istedil).
•"durata nel tempo"
L'esclusiva protezione multistrato dell'acciaio rende le lastre ONDULITCOVERIB inattaccabili da fenomeni di corrosione. Numerosi esempi di
coperture da oltre trenta anni in opera sono la migliore prova di questo. Il
certificato di idoneità tecnica ITC - Consiglio Nazionale delle Ricerche
riconosce alle coperture ONDULIT-COVERIB una durata ultraventennale
senza alcuna manutenzione. Nessuna altra copertura può vantare una
durabilità certificata così lunga.
•"dilatazione termica"
II coefficiente di dilatazione termica delle lastre ONDULIT-COVERIB è quello
proprio dell'acciaio, che è, tra i metalli impiegati per copertura, quello più
contenuto. Ciò rende le coperture ONDULIT-COVERIB compatibili con
qualunque struttura di sostegno e con il vecchio tetto in cemento-amianto
senza alcun rischio di problemi tecnici, anche su lunghi formati.
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Intervenire sul cemento amianto
RICERCHE
NALE DELLE
NAZIO
CONSIGLIO
ologia Edilizia
ne e la Tecn
ustrializzazio
rale per l’Ind
Istituto Cent
ICITE
A
TA’ TECNIC
O DI IDONEI
CERTIFICAT
N. 528/00
9.11.2000
Rilascio:
9.11.2005
Scadenza:
.T.E.
ficatore: I.C.I
lamiera d’acciaio
late e grecate in
rture in lastre ondu
Sistema di cope
del prodotto:
Organismo Certi
Categoria
ULIT-COVERIB
3 Roma
commerciale: OND
ense 95/E - 0015
Denominazione
S.p.A. - via Portu
ULIT ITALIANA
certificato: OND
Beneficiario del
IANA S.p.A
ONDULIT ITAL
Produttore:
rna di Latina (Lt)
5 - 04012 Ciste
via Appia km 49.32
Stabilimento:
- UEAte
UCTION
CONSTR
DANS LA
HNIQUE
MENT TEC
L’AGRE
E POUR
OPEENN
UNION EUR
II Decreto Ministeriale del 6.9.1994 "Normative
Ciò consente di attribuire al sistema di copertura un
e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,
comportamento durabile senza particolari interventi
comma 3 e dell'art. 12, comma 2 della Legge
manutentivi, per periodi di tempo superiori a 20 anni.
27.3.1992, n. 257, relativa alla cessazione
dell'impiego dell'amianto" (S.O. G.U. n. 220 del
20.9.1994), consiglia le caratteristiche dei materiali
impiegabili per la bonifica da amianto con il metodo
della sopracopertura. Dette caratteristiche rientrano
tra le peculiarità del sis tema proposto, per l'utilizzo
del quale occorre attenersi scrupolosamente a
quanto previsto dal citato Decreto.
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La certificazione tecnica ITC
Consiglio Nazionale delle Ricerche
riconosce e ufficializza l'idoneità
delle coperture ONDULIT-COVERIB
ad essere impiegate in interventi di
bonifica di coperture in cemento
amianto.
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8 - Schema di sovracopertura
COLMO
LASTRE
ONDULIT-COVERIB
STRATO
ANTIRUGIADA
ISOLANTE
LISTELLI
BARRIERA
AL VAPORE
RETE
ANTICADUTA
SOLUZIONE
PERICOLANTE
VECCHIA
COPERTURA IN C.A.
GRONDA
Una delle possibili soluzioni
per il confinamento lungo
la linea di gronda
La figura mostra schematicamente i vari elementi che compongono l'intervento più completo di sovracopertura.
Infatti, accanto agli elementi di normale e necessario utilizzo, ne sono stati indicati alcuni che integrano il
sistema di copertura ma che possono essere omessi qualora non se ne ravvisi la necessità. In particolare:
Strato antirugiada, isolante e barriera al vapore: il loro impiego è strettamente legato alla destinazione d'uso
dell'edificio, alle condizioni climatiche della zona ed al livello di controllo termoigrometrico della copertura che
si desidera ottenere.
Rete anticaduta: il suo impiego ha lo scopo di aumentare la sicurezza degli operatori su vecchie coperture
fragili, pertanto può essere omessa qualora tale scopo sia ottenuto con altri sistemi ovvero la copertura poggi
su supporto continuo.
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Intervenire sul cemento amianto
9 - Alcuni esempi
La molteplicità delle soluzioni messe a punto e la versatilità dei sistemi di
copertura ONDULIT-COVERIB permette di intervenire con eccellenti risultati
su ogni tipologia di tetto.
Copertura industriale a falde curve
Copertura di complesso di edilizia popolare
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Copertura con cupolini su travi a Y
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Copertura di edificio d’epoca
Copertura di edificio residenziale
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Intervenire sul cemento amianto
L’organizzazione Ondulit
In ognuno dei Centri Servizi Ondulit è presente un equipe di tecnici con una
specifica preparazione sulla legislazione relativa alle coperture in cementoamianto, ed una vasta esperienza sulle tecniche di bonifica e sui rapporti con
le USL competenti. Potete richiedere, senza alcun impegno, un sopralluogo
gratuito ed una relazione tecnica sullo stato della Vostra copertura, nonché un
preventivo completo dell’intervento di bonifica.
I Centri Servizi Ondulit
Roma
Ondulit Italiana Spa
06.58330880
Cagliari
So.m.ed. srl
070.240231
Genova
R. da Ros
010.710158
Pescara
Edil-Pref snc
085.4211735
Milano
Ondulit Italiana Spa
02.46712306
Como
Camesasca R. srl
0362.903402
Firenze
Le CopertureEdilcomponenti
055.4368994
Campobasso
F. D’Amico
0874.799855
Torino
F. Brucato
011.501945
Bergamo
Sirio Covering srl
035.347621
Bologna
A.R. Coper snc
051.510143
Verona
M. Pesente
335.8327828
Napoli
Vassallo snc
081.5841033
Udine
A. Guerrra
335.6024642
Bari
E. Perrini
080.5057399
Padovva
C. Iannello
049.609155
Cosenza
E. Gallo
0984.465357
Ancona
G. Arcangeli
071.7922870
Palermo
V. Covais
091.6164010
Ascoli Piceno
GI.ESSE.
Commerciale
0736.889464
Catania
Gema Cta srl
095.533998
Terni
Zavka Impianti
Industriali sas
0744.409700
e-mail: [email protected]
www.ondulit.it
Per ricevere maggiori informazioni chiamate il Numero Verde Ondulit
oppure inviate il tagliando sotttostante al n. di Fax 06.5812977
Nome
800-236070
Cognome
Ditta
Via
n.
Città
Pr.
Tel:
32
Fax
CAP
E-mail
26-05-2006
21:52
Pagina 1
Direzione Generale
e Direzione Commerciale
I - 00153 Roma
95/e, Via Portuense
Tel. (+39) 06 58330880
Fax (+39) 06 5812977
E-mail [email protected]
www.ondulit.it
Ufficio Commerciale
di Milano
I - 20123 Milano
8, Via Vincenzo Monti
Tel. (+39) 02 46712306
Fax (+39) 02 2360020
Ufficio Commerciale
di Parigi
F - 75116 Paris
8, Av. Victor Hugo
Tel. (+33-1) 53647628
Fax (+33-1) 53649444
Ma.Ra.Co. 01/05 3.000
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