28_01_2012_presentazione libro
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28_01_2012_presentazione libro
"L'alba dei libri. Come Venezia ha fatto leggere il mondo" (Garzanti), di Alessandro Marzo Magno, sarà presentato sabato 28 gennaio, alle ore 18, alla libreria Lovat di Trieste, viale XX Settembre 20, sopra l'Oviesse. Partecipano: Marino Vocci e Kahled Fouad Allam. Letture di Zita Fusco. Dov'è stato pubblicato il primo Corano in arabo della storia? Il primo Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? O il primo tascabile e i primi bestseller? O ancora il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica e quelli che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte geografiche di spagnoli e portoghesi al di là dell'Atlantico? Dove sono stati introdotti nello scrivere il punto e virgola, l'accento e l'apostrofo? La risposta è sempre e soltanto una: Venezia. La grande metropoli europea (al tempo solo Parigi, Venezia e Napoli superavano i 150 mila abitanti) diventa nella prima metà del Cinquecento l'indiscussa capitale mondiale dell'editoria: lì si stampava la metà dei libri pubblicati nell'intera Europa. La stampa è stata inventata in Germania, ma solo a Venezia ha trovato il terreno per sviluppare il business dell'editoria. Nella città adriatica c'erano contemporaneamente tre condizioni indispensabili: i capitali, accumulati dai ricchissimi mercanti; le linee commerciali, i libri viaggiavano nelle stesse navi che portavano le spezie, e soprattutto la libertà. Per mezzo secolo la Chiesa romana non è riuscita a imporre le sue regole e a Venezia si poteva stampare tutto, compresi le opere riformate provenienti dall'Europa settentrionale.