Gustare Sassuolo
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Gustare Sassuolo
Paolo Zanderigo GUSTARE SASSUOLO NOVEMBRE 2014 NOTA Le informazioni relative le proposte culinarie possono variare ed avere profondi cambiamenti a causa della disponibilità degli ingredienti, della stagionalità e delle occasioni. Consigliamo di verificare le informazioni tramite i siti internet, il telefono e l’e-mail. L’opera è stata chiusa il 2 maggio del 2014 e le informazioni sono aggiornate a quella data, tuttavia essendo soggette a variazioni non possono far reputare l’editore e l'autore responsabili per eventuali inconvenienti o danni subiti dal lettore. La redazione sarà grata per qualsiasi suggerimento che possa contribuire al miglioramento dell’opera. A Chiara e Anna Lisa Che mi hanno portato a Sassuolo SASSUOLO « Ma dove lascio di Sassol la gente che suol de l'uve far nettare a Giove, là dove è il dì più bello e più lucente, là dove il ciel tutte le grazie piove? quella terra d'amor, di gloria ardente, madre di ciò ch'è più pregiato altrove, mandò cento cavalli, e intorno a mille fanti raccolti da sue amene ville. » (Alessandro Tassoni, La secchia rapita, III, 47.) Qualche settimana prima di Sassuolo Fiorentina, partita del campionato di calcio di serie A che si è svolta il 22 dicembre del 2013, sono stato contattato da alcuni amici e persone che seguono il mio blog di recensioni gastronomiche, perché volevano che gli indicassi un posto dove andare a mangiare prima di vedere la gara che si svolgeva a Reggio Emilia. Un amico mi ha anche suggerito di fare una piccola guida dei ristoranti di Reggio Emilia così l'anno seguente avrebbero già avuto le indicazioni, ma per fare una guida simile occorre avere passione per un luogo. Qualche anno fa avevo realizzato un e-book sulle trattorie e osterie di Firenze ed è stata un'impresa che ha richiesto più di un paio d'anni, ma non mi è pesata in quanto, da fiorentino, amo profondamente la mia città natale. E' dal 1996 che frequento Sassuolo, e ci abito dal 1999. E' tanto tempo, e dopo tutto questo tempo si riesce a capire se vuoi bene ad una città, oppure no. Sassuolo, per chi non la conosce, può apparire come una piccola cittadina della provincia italiana, esclusa dal resto del mondo, che viaggia ad un ritmo diverso, con un clima impossibile perché d'estate è talmente calda ed afosa da rimpiangere il freddo invernale che ti gela le ossa, mentre d'inverno è umida e fredda da rimpiangere le serate boccheggianti e le zanzare. Senza contare la nebbia. In realtà son tutte "balle", perché Sassuolo non è solo il mondo della nebbia e delle ceramiche, ma soprattutto cultura, grazie al festival di filosofia e alle fiere d'ottobre, domeniche dedicate al sapere: mostre, esposizioni, conferenze che danno lustro alla città che si popola di tanta e tanta gente che diventa difficoltoso spostarsi anche a piedi, c’è il Palazzo Ducale che lentamente si sta aprendo al pubblico. Di culturale c’è molto, ma forse l’attrazione maggiore è vedere se c’è in giro qualche amico con cui scambiare quattro chiacchiere, perché in una piccola cittadina come Sassuolo c'è la provincia sana che ti permette di fermarti a riflettere sul mondo ed allo stesso tempo anche la voglia di emergere, tipica di una grande città, e ti può dare molto, soprattutto se la sai ascoltare. Girando per buona parte dell'Italia per motivi di lavoro, spesso mangio fuori, e ho constatato che la qualità di attività di ristorazione e di botteghe del gusto sassolesi è nettamente sopra la media rispetto ad altre città, anche importanti. Da questa riflessione è nata l'idea di realizzare un e-book, da poter distribuire gratuitamente, che permettesse a chiunque di avere qualcosa per far conoscere i tanti professionisti della ristorazione, dal piccolo bar, alla pasticceria, dall'osteria al ristorante, passando per forni, enoteche e botteghe del gusto, perché il cibo è un'arte, quindi cultura da proteggere con le unghie e con i denti, così come si protegge un quadro od un monumento. Prima di descrivere la cucina, occorre capire chi è un emiliano. Spesso vengono confusi con i romagnoli, ma credetemi sono due caratteri diversi, due lingue diverse. Gli emiliani sono più pacati, amano la regolarità e la costanza, sono sicuri e non hanno paura della passione. Un carattere influenzato dalla fertile terra scura, pastosa ed insieme dura che ha bisogno di essere lavorata, dal clima umido, il ristagno dell’aria che d’inverno diventa nebbia. Amano la polemica, ma in modo civile. Un esempio è dato dai film di Beppone e Don Camillo, nati dalla penna di Giovannino Guareschi, i quali sono dalla mattina alla sera a litigare su tutto, ma uniti nel momento del bisogno. E non è perché questo è un film, l’ho verificato di persona durante il terremoto del maggio del 2012. In quel momento non c’erano destra o sinistra, ricchi o poveri, “pipponi” o “sfigati”, Nord, Sud. In quei terribili momenti c’erano donne e uomini che lottavano contro il destino portando aiuti ed affetto a chi aveva perso tutto, senza chiedere in cambio niente. In quei giorni anch’io che sono orgogliosamente fiorentino mi sono sentito emiliano. In quei giorni Sassuolo è stata in prima fila. Persone di tutte le età si resero concretamente disponibili per gli aiuti, donando tempo, denaro, cibo, acqua, coperte e tutto quello che era necessario per aiutare i terremotati. La storia si è ripetuta anche per l’alluvione di quest’anno, e silenziosamente continua tutt’ora. La storia della città di Sassuolo non è antica come Modena, ma ha molto da raccontare, soprattutto nella storia recente, sia di arte, di industria, di personalità. Qui sono nati Pierangelo Bertoli, il pittore Luigi Tagliavini, il cardinale Camillo Ruini, l'inventore Leo Morandi, lo scrittore e storico Vittorio Messori, il giornalista Leo Turrini, Caterina Caselli, Filippo Neviani (NEK), solo per citarne alcuni. L'industria ceramica ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della città e di tutta la regione; ha portato benessere, ricchezza, espansione. Da lavorare la terra siamo passati alla fabbrica, e la prima in assoluto è stata la Marca Corona nata nel 1741. Ha portato anche popoli e tradizioni da tutto il mondo tra cui la cucina etnica, asiatica in primis, ma anche africana. Pur amando altri gusti, però il sassolese in ambito culinario è un tradizionalista e mi auguro che lo resti a lungo dato che c'è una tendenza verso un appiattimento culturale, perché la cucina è cultura, spero che questo amore per i propri prodotti non venga in alcun modo scalfito. Mi ripeto, così come si protegge un monumento andrebbero protetti anche i ristoratori, ma anche i produttori, che si occupano della cucina tipica modenese. Ma tutto dove ebbe inizio? Segnatevi questa data 187 AC! Che cosa significa? E' semplice è l'inizio di tutto, anzi la fine dei lavori durati più di due anni (al giorno d’oggi si farebbero forse un paio di chilometri) in cui i romani terminarono la via Emilia. Prima di questo periodo la pianura a sud del Po contava principalmente solo due città importanti: Piacenza e Rimini. La pianura Padana era famosa per essere una terra fertile da sempre, con ampie foreste e ricchi corsi di acqua, ma era anche la terra dei Galli che erano in conflitto con l'emergente forza romana, la quale, conquistando il Nord Italia avrebbe accresciuto ancor di più la sua forza. Ci furono una serie di campagne militari che sottomisero i Galli verso la fine del III secolo AC, ma con la seconda Guerra Punica, e l'invasione di Annibale (218-203 AC), molte popolazioni galle si ribellarono e Roma perse il controllo di quest'area strategica. Solo nel 189 AC i romani ebbero la meglio con la conquista di Bona (l'attuale Bologna). Nello stesso anno fu deciso di collegare Rimini con Piacenza attraverso la realizzazione di una strada e di fondare o di rifondare delle città ad una distanza di circa 25 chilometri l'una dall'altra (basandosi sulla marcia giornaliera dell'esercito). Nacquero così Cesena (Caesena), Forlimpopoli (Forum Popilii), Forlì (Forum Livii), Faenza (Faventia), Imola (Forum Cornelii), Claterna (distrutta dai barbari e scomparsa con la fine dell'Impero Romano), Bologna (Bononia), Modena (Mutina), Reggio Emilia (Regium Lepidi), Sant'Ilario d'Enza (Tannetum), Parma, Fidenza (Fidentia), e per ultima Piacenza (Placentia). Infine la strada raggiunse Milano (Mediolanum). La strada fu progettata e realizzata da Marco Emilio Lepido, politico, Pontefice Massimo, ovvero il capo dei sacerdoti e generale della Repubblica Romana, ed oltre a dare il nome alla strada lo diede anche alla regione, anzi a parte della regione (altrimenti i romagnoli si arrabbiano). Questa strada è senza dubbio una delle più importanti realizzate dai romani e ha permesso lo sviluppo dell'area e la creazione di nuove città, fra cui la nostra Sassuolo, la cui origine però è incerta e da varie documentazioni si trova Sassuolo solo nell'alto medio evo (subito dopo la caduta dell'impero romano, dal 476 DC al 1000 DC). “SIC EX MURICE GEMMAE” (dalla roccia sono nate gemme) questo è il motto che appare nello stemma cittadino, formato da tre colli che emergono dalle acque. La ricchezza di acqua ha forse favorito la presenza umana già nel Eneolitico (età del rame), mentre nell’epoca romana c’era nella zona una città chiamata Sechiena, che fu distrutta da Annibale e ricostruita dai romani anche se è fonte di discussione sull’esatta posizione. Dopo la dominazione di Matilde di Canossa ed imperiale, regnarono alcune potenti famiglie, fra le quali gli Estensi, e fu sotto il dominio di questa famiglia che la città conobbe il suo massimo sviluppo grazie ai mercati e alle prime attività manifatturiere. Terra generosa quella dell’Emilia, quindi raccolti abbondanti sia di sementa che di frutta e verdura, allevamenti di animali; quindi tanto cibo, quindi mangiare. E’ inutile affermare che mangiare è tra le cose più belle che una persona può fare, ma farlo in compagnia diventa ancora più bella. La cucina modenese, come quella emiliana, è di antichissima tradizione, figlia di una terra generosa, lavorata da chi è abituato a non mollare mai e che si basa principalmente su 5 ingredienti: 1) Pasta fatta in casa: Credo che non esista al mondo una regione che abbia così tanti tipi di pasta, da quelle ripiene, alle tagliatelle, condite con burro e salvia, ragù o come preferite. Il segreto è nella sfoglia, grazie a ingredienti di qualità ed alla sua lavorazione. Senza scordare le tigelle o crescentine, dei dischi di pasta tipici delle montagne e la stria, una tipica focaccia emiliana. 2) Maiale: Spesso si afferma che di questo generoso animale non si butta via niente ed i modenesi hanno fatto tesoro di questa massima, non solo con i salumi, ma con piatti che sono conosciuti in tutto il mondo come lo zampone. 3) Parmigiano reggiano: E’ uno tra i formaggi più buoni al mondo, e se permettete per me è il migliore, sia per il gusto, che per proprietà nutritive. 4) Vino: Il lambrusco, vivace, quasi ribelle alla bottiglia, nervoso ad essere rinchiuso a lungo, con un buon profumo che richiama note fruttate e che può essere sia secco che dolce. 5) Aceto balsamico: La prima documentazione di questo aceto è intorno all’anno 1000, e che continua a stupire per il suo gusto che si abbina a numerosi piatti dalla pasta, al riso, alla carne e sulle verdure. Assolutamente divino! L'origine di questo prodotto è la città Spilamberto, però la produzione è anche nelle altre zone del modenese e del reggiano. Se sentiamo la parola tortellino, zampone, tagliatelle, lambrusco, sappiamo che fanno parte della tradizione emiliana, ma altri piatti non sono molto famosi ed è un peccato non conoscerli. Vi suggerisco di leggere la seguente breve descrizione di alcuni piatti in modo da arrivare pronti per ordinare al cameriere. I PIATTI MODENESI Diceva Enzo Ferrari "Una volta a Modena, in ogni strada, c'era un osteria, tutte allegre e piene ed un solo ricovero per tutta la città e sempre semivuoto. Oggi non ci sono più osterie, ma in ogni strada c'è un ricovero, pardon "residence per anziani". "c'lè tot un'etra cosa" (che è tutta un altra cosa). Bel progres! ANTIPASTI E SALUMI Ciccioli: Per la serie che del maiale non si butta via niente, ecco i ciccioli, ovvero quello che resta della lavorazione del grasso per ottenere lo strutto. Sono croccanti, ed anche se non sono belli da vedere, vi consiglio di assaggiarli almeno una volta. Ciccioli montanari: E' un salume particolare e sfizioso ideale da gustare accompagnato con vino rosso frizzante. In particolare i ciccioli montanari danno il loro meglio gustati con tigelle, gnocco fritto e piadine. Coppa di Testa: E' un insaccato cotto di origini marchigiane, ma che si è diffuso in tutto il Nord Italia. Si ricava dalla testa del maiale cotto con verdure per molte ore. Delizioso! Prosciutto di Modena: E' uno tra i prosciutti più buoni, ma che purtroppo è oscurato in altre regioni dal Parma. E' anch'esso un prodotto di qualità e non ha niente da invidiare al Parma, con un profumo delicato ed un gusto dolce e morbido. Spalla Cotta di San Secondo: Apprezzato già in epoca romana, questo salume parmense viene prodotto in quantitativi limitati. La spalla viene disossata e lasciata riposare per circa 15 giorni, poi legata con dello spago per darle la forma arrotondata ed infine viene cotta per molte ore in acqua a bassa temperatura insieme a verdure e vino. Tagliata rigorosamente a mano. Salame Felino: No, non è fatto con il gatto, come alcuni credono, ma prende il nome dal paese Felino in provincia di Parma. E' uno tra i salami più buoni d'Italia. Culatello: La prima documentazione risale intorno al 1735. E’ un salume che ha come base la coscia del maiale, e dopo una lunga e complessa lavorazione solo ed esclusivamente in inverno, raggiunge la tipica forma a pera. Solitamente viene servito con del burro crudo. Salame Rosa: Può sembrare una mortadella, ma questo insaccato dal caratteristico colore rosa, nato da un’antica ricetta dei salumai bolognesi e quasi scomparso, ha il sapore ed il gusto di un arrosto. La carne magra di maiale, lavorata e tagliata a mano con l'aggiunta di guanciale e viene amalgamata con il muscolo tritato finemente. Una volta insaccato, il prodotto viene cotto in un forno per un periodo che può variare dalle 15-24 ore. Parmigiano delle Vacche Rosse: L’invasione dei Longobardi, oltre alla distruzione e alla morte dell’Impero Romano, ha portato una razza antichissima di bovini denominati vacche rosse che con il tempo erano quasi scomparse in quanto producevano poco latte(circa un terzo in meno della razza Frisona). Fu all’inizi degli anni 90 che un gruppo di allevatori reggiani decise di valorizzare questa razza e di produrre un parmigiano di altissima proprietà nutrizionali e da un gusto straordinario. Per approfondimenti: http://www.consorziovaccherosse.it/ PRIMI Bomba di riso: Non allarmatevi troppo, niente esplosioni, o meglio un'esplosione di gusto. Ci sono varie versioni di questo piatto di riso: con carne (piccione, prosciutto cotto, maiale) oppure con funghi. E' un piatto tipicamente invernale, lo definirei anche unico ed estremamente gustoso. Tortellini: Di solito si usa mangiarli in brodo, ma alcuni ristoranti li propongono con prosciutto e panna. Comunque li mangiate questo è uno dei piatti più buoni al mondo. Il ripieno è composto di solito da prosciutto e parmigiano, ma ci sono varie interpretazioni di questo piatto.. Tagliatelle: Servite con il ragù, sono uno dei simboli dell'Emilia nel mondo. In montagna si usa condirle con funghi e/o cacciagione Passatelli: E' una delle classiche minestre regionali. E' un impasto di uova, farina, parmigiano, pepe e noce moscata (qualcuno sostituisce quest'ultima con la scorza di limone), il tutto poi passato in uno schiacciapatate con fori grandi e servito con il brodo. Molto amato dai bambini. Tortelloni: Altro piatto classico della cucina emiliana. Se dovessimo spiegarlo ad un bambino il paragone calzante sarebbe quello del "tortellino più grande", ma qui cambia il ripieno: zucca, ricotta e spinaci, o a seconda dell'ispirazione del cuoco. Lasagne: Piatto antichissimo che compare per la prima volta in forma scritta nel “De Re Coquinaria” di Apicio, una raccolta di 10 volumi riportante le ricette dei secoli III e IV DC. E’ una pasta all’uovo tagliata in grossi quadrati o rettangoli, condita generalmente con ragù di carne, besciamella, Parmigiano Reggiano e passate al forno. SECONDI Cappello del Prete: E' una variante dello zampone o del cotechino. E' un insaccato a forma triangolare che ricorda un cappello di un prete dei tempi antichi. E' composto da carne di maiale macinata finemente alla quale si aggiunge del vino. Viene bollito e accompagnato solitamente da purè o da fagioli. Gnocco fritto: Si tratta di un impasto di farina, latte e strutto, tirato fino ad uno spessore di circa 3mm e tagliato a losanghe che vengono, quindi, fritte nello strutto fino a che si gonfiano creando una bolla d'aria al loro interno. Di solito si mangiano con del salume, specialmente prosciutto crudo. Tigelle: In realtà il loro vero nome sarebbe Crescentine. Sono delle focaccine tonde di diametro di circa 8 cm e alte più o meno 2 cm. L'impasto è composto da farina, strutto, acqua e lievito di birra. Vengono servite calde accompagnate prevalentemente da salumi, formaggi, verdure ed il tipico pesto modenese (lardo, aglio e rosmarino). Erbazzone: E' una torta salata tipica del reggiano, che ha come ingredienti, la pasta sfoglia, la ricotta, bietole o spinaci, uova, parmigiano e cipolla. La ricetta può variare a seconda del cuoco, resta comunque un piatto gustoso e sostanzioso. Esiste anche una versione dolce che ha origine a Pavullo, in cui viene aggiunto lo zucchero. Borlenghi: I primi documenti di questo piatto risalgono al 1266, è un cibo povero, una specie di crepe molto sottile e croccante preparata a partire da un impasto liquido estremamente semplice a base di acqua, sale e farina, raramente con uova e ha, come ripieno tradizionale, un battuto di lardo, aglio e rosmarino, oltre al Parmigiano Reggiano. Viene servito molto caldo e ripiegato in quattro parti. Zampone: Nasce a Mirandola nel 1511 durante l’assedio delle truppe papaline guidate da Papa Giulio II, noto come il Papa guerriero. E’ un impasto di carni suine macinate ed avvolto da un involucro formato dalla zampa del maiale. Cotechino: Piatto della tradizione natalizia, deve il suo nome alla cotenna del maiale ed è un insaccato di carne di maiale macinata. Di solito viene accompagnato da lenticchie o fagioli. Coniglio alla cacciatora: Ogni regione ha la sua versione di questo piatto di origine ligure. Il coniglio viene tagliato a pezzi e cotto in padella con verdure, pancetta e vino. Bollito misto: Cotechino, lingua, gallina, polpa di manzo, sono alcune delle carni bollite assieme a verdure, erbe aromatiche, spezie e servite insieme alla sala verde ed alla mostarda. Calzagatti: piatto antico, molto sostanzioso, nato dalla povertà, a base di polenta e fagioli con l’aggiunta di pancetta, olio e burro, dalla preparazione semplice e molto gustoso. Esiste anche una versione fritta. DOLCI E AMARI Amaretti di San Gemignano: Dedicati al santo Patrono di Modena, questi amaretti hanno come ingredienti sia le mandorle dolci che quelle amare, oltre agli albumi montati a neve. Sono più morbidi rispetto agli amaretti di altre regioni del Nord. Bensone: Dolce semplice, forse il più antico, e prevede un impasto di farina, latte, uova, burro e miele, ed un ripieno di marmellata. Torta Barozzi: Eugenio Gollini, pasticcere di Vignola, realizzò questa torta verso la fine del 1800. All'inizio il nome era "Torta Nera". Dopo qualche hanno fu deciso di chiamarla con questo nome in onore dell'architetto vignolese Jacopo Barozzi. La torta ha varie versioni, ma di base ha come ingredienti, il cioccolato fondente, uova, mandorle e qualche cucchiaio di caffè in polvere. Tortelli: Sono dei dolci a pasta frolla, chiusi a mezzaluna e ripieni di marmellata, crema e raramente cioccolata. Esiste anche una versione fritta. Torta di Frumentone: rara, rarissima da trovare, forse in qualche osteria storica della pianura padana. Nata dalla povertà, in quanto la farina bianca era difficile da avere, gli ingredienti principali sono la farina gialla ed il burro. Una delizia. Sassolino: liquore tipico di Sassuolo dal sapore di anice speziato, usato prevalentemente per la realizzazione di dolci. Il Sassolino nacque nel 1804, quando il signor Bozingher, con alcuni speziali e droghieri svizzeri provenienti dal Cantone dei Grigioni, si trasferirono a Sassuolo. Lì iniziarono la distillazione della suddetta spezia. L'azienda passò poi nelle mani della famiglia Stampa, che è ancora oggi l'unica depositaria della ricetta originaria. Nocino: E' un liquore molto diffuso nel Nord Italia, ma è nato proprio a Sassuolo, non a Modena, a Sassuolo. E' fatto con alcool, mallo di noci, zucchero ed aromi naturali. Ce ne sono molti in commercio, ma il vero nocino lo si può trovare solo in una storica drogheria di Sassuolo: Roteglia, inserita in questa guida. Analizziamo ora il vino: per molti il Lambrusco è semplicemente un vino emiliano frizzante, in realtà il termine Lambrusco significa molte cose. Dipende dalla zona, dalla vite, dal terreno, dal clima, che possono variarne il gusto ed il colore. A Modena esistono 3 tipi di Lambrusco: secco, semi secco e amabile, delle zone di Sorbara, il Grasparossa di Castelvetro, ed il Salamino di Santa Croce. Il Lambrusco deriva dal vitigno "labrusca", già noto agli Etruschi ed ai Romani. E' un vino vivace, frizzate, irrequieto, tanto che viene imbottigliato con tappo con tanto di gabbia e va servito fresco. Esistono anche altri vini della provincia, tra i quali il bianco di Modena, il rosato di Modena ed il Pignoletto. Adesso andiamo al dunque. Nel descrivere i vari locali, ho cercato di spiegare la storia, i gestori, le loro idee, la cucina che propongono, perché dietro quello che viene definito "un semplice piatto di pasta od un caffè" ci sono sacrifici, orari impossibili, un duro lavoro che dura anni e che a volte coinvolge più generazioni. Ovviamente non ci sono tutti i locali di Sassuolo, ma solo quelli che ho visitato e sperimentato direttamente nel corso degli anni, senza stilare odiose ed inutili classifiche, aggiungendo anche alcuni locali che non hanno niente a che vedere con la ristorazione vera e propria, ma sono delle eccellenze e che secondo me meritano una visita. Potrà esserci qualcuno che si sentirà escluso, oppure chi mi vuole segnalare dei locali di Sassuolo non inseriti in questa guida, oppure segnalarmi delle inesattezze. In ogni modo vi chiedo di inviarmi una e-mail al seguente indirizzo: [email protected] All'Osteria dei GIRASOLI Via Circonvallazione Nord-Est 217/219 Contatti: Tel. 0536 801233 - Fax 0536 889679 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.osteriadeigirasoli.com/ La zona dove ha la sede l'osteria è quella delle concessionarie d'auto, dei supermercati ed è principalmente di passaggio. Ci sono però anche due alberghi a 4 stelle: il Michelangelo ed il Leon d'Oro, ma è soprattutto il regno di uno tra gli chef che apprezzo più di tutti: Franco "Frank" Cerrato. La sua storia parte da un film, proprio così, da "l'attimo fuggente" con Robin Williams nella parte del professor Keating, un insegnante di lettere che incoraggia i propri allievi a vivere il presente, a scrollarsi le paure e ad affrontare il futuro con responsabilità esprimendo al massimo le proprie peculiarità, il proprio potenziale. Fu una scossa per un'intera generazione e forse anche di più. Quella scossa colpì anche Franco che fu spinto a perfezionare e concretizzare un sogno: un locale tutto suo ed in onore del film lo chiamò CARPE DIEM (cogli l'attimo in latino), un pub che diventò un punto di riferimento per molti giovani di Sassuolo e non solo. Franco iniziò così a servire birra, ma anche a studiare i vini, i distillati, il lavoro di cucina, gli abbinamenti, a crescere professionalmente tanto che decide di fare un passo avanti e ad aprire l'osteria dei Girasoli. L'inizio è semplice: arredato con casse di vino, una cucina semplice e una carta di vini che cresce col tempo. Ma Franco non si accontenta, inizia a frequentare corsi con chef, formazione, ricerca. Nel 2005 nasce così la decisione di trasferirsi nell'attuale sede, una struttura, moderna, elegante. Il successo non si è fatto attendere, ma è stata una naturale conseguenza di un lavoro e di uno studio senza sosta, senza tentennamenti, con l'obiettivo di creare qualcosa di unico. Il locale è molto bello, studiato nei minimi particolari con la cantina protagonista al momento dell'ingresso, con vini provenienti da tutte le regioni d'Italia e anche dall'estero, con una interessante proposta di bollicine. Il menù propone piatti sia di mare che di terra, con piatti presentati benissimo e di ottimo gusto come le linguine aglio, olio, peperoncino, seppia croccante e vongole, tortelloni di ricotta con spinaci pancettati, ravioli girasoli con patate, pecorino e tartufo nero. Tra i secondi ecco il filetto di maiale con guanciale stagionato e aceto balsamico, cotechino fritto con zabaione. Tra i dolci segnalo la zuppa inglese ed il millefoglie con crema nocciole e cioccolato fondente. Nel suo libro "La cucina e la passione", Frank spiega il perché del suo successo: ... "alla fine ad insegnarmi le cose più belle del mio mestiere sono stati i clienti. E' bastato ascoltarli, riconoscere il loro vissuto, i gusti e le abitudini, la voglia di essere accolti; alle volte di essere stupiti, altre volte di essere consigliati". Un grande! Ristorante da ERNESTO Via Fabio Filzi, 11 Telefono: 0536 885111 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.ristorantedaernesto.it/locale.htm Era il lontano 1984 quando i fratelli Michele e Salvatore Consiglio, con le rispettive mogli Maria e Anna, anch'esse sorelle, da Gallarate, nel varesotto, si trasferiscono a Sassuolo. Si deve agli amalfitani la creazione della bussola che permise di navigare senza perdersi nel mare, mentre si deve alla famiglia Consiglio, originari di Amalfi, di aver portato la cucina del pesce in città, conquistando presto i sassolesi grazie ai loro appetitosi piatti. La cultura del pesce è da sempre nella tradizione familiare, grazie anche ai nonni che hanno fatto i pescatori fin da giovani nel golfo di Salerno, e Michele e Salvatore hanno creduto fin dall'inizio alla promozione delle tradizioni campane, presentando e proponendo gusti nuovi per Sassuolo, ma estremamente gustosi. Orgogliosi del proprio lavoro, Michele e Salvatore ricordano le difficoltà iniziali, soprattutto il primo anno. Qualcuno avrebbe rinunciato, ma loro hanno insistito e presto i frutti di un duro lavoro sono arrivati, grazie alla loro gentilezza, alla preparazione dei piatti ed alla qualità dei prodotti Il locale è nel quartiere popolare di Rometta, vicino allo stadio Enzo Ricci dove si allena il Sassuolo Calcio, in una zona tranquilla fuori dal traffico, ricca di parcheggi e vicinissima al Centro, raggiungibile a piedi in 5 minuti. Il menù è ricco, generoso ed esclusivamente di pesce con piatti tradizionali come il polipo con patate, la zuppetta di frutti di mare, gli spaghetti alle vongole veraci, bavette all'astice, il risotto alla pescatora, i tagliolini al salmone, il fritto misto, la grigliata di pesce, l'orata al forno, gli spiedini di calamari e gamberi, tanto per citarne alcuni. Di sicuro interesse la carta dei vini. Osteria del GALLO AZZURRO Via Rometta, 242 Telefono: 0536 885031 Esistono dei luoghi che andrebbero tutelati come dei monumenti. I monumenti fanno parte della nostra storia e la nostra storia sono le radici che ci permettono di crescere, sviluppare, nutrire la nostra società per creare adesso un futuro migliore per i nostri figli. Lasciamo perdere la situazione economica attuale, altrimenti si finirebbe il discorso con delle lamentele che non portano a niente se non ad essersi sfogati ed in pace per qualche minuto. L'osteria del Gallo Azzurro è un monumento cittadino, così come lo è il Palazzo Ducale. Il locale non è in un luogo di passaggio, anzi non è facile da trovare casualmente, ma occorre avere passione per le cose buone. Il nostro mondo si sta abituando ai gusti di plastica, praticamente l'uomo moderno oltre all'olfatto sta perdendo il gusto, segue diete assurde e poi si concede un fast food tanto per premiarsi, ma Enzo Ferrari, il creatore della rossa di Maranello, una volta affermò che quando lui era giovane, Modena era piena di osterie e praticamente nessun ospizio, mentre ora sta accadendo l'incontrario. Invecchiamo male perché mangiamo male, non ci nutriamo, assumiamo qualcosa simile al cibo, con un bel colore, un bell'aspetto, ma che non sa di niente. Per questo io amo le osterie e le trattorie, perché ci sono persone che ci mettono la loro fatica, il loro ingegno, la voglia di non mollare e soprattutto la loro faccia. Ecco a voi il signor Leo un uomo la cui cortesia e l'ospitalità sincera ti mette subito a proprio agio, mentre in cucina c'è la moglie, la signora Paola. La loro attività è praticamente solo a mezzogiorno, mentre per la sera occorre prenotare se si è almeno un bel gruppo, ma per i dettagli è meglio telefonare direttamente al signor Leo. Il locale non è grande, avrà circa 40 posti, ma molto accogliente, luci soffuse, tavoli alla giusta distanza, pareti addobbate con quadri, ricordi e vari oggetti, un camino ed una stufa a mattoni. La cucina proposta è la tipica modenese, con piatti semplici, ma gustosi, sapori veri come quelli di una volta. Il menù è corto, con piatti che variano di giorno in giorno, dovuto alla stagionalità dei prodotti e da quello che offre il mercato. Non mancano però mai le crescentine come antipasto, accompagnate da affettati e il famoso lardo o pesto modenese. Tra i primi difficilmente mancano le tagliatelle, spesso con il ragù, mentre per i secondi è ancora la tradizione a farla da padrona con cotechino, stinco di maiale, roastbeef e carne alla griglia, accompagnate da pinzimonio, patate arrosto, verdure lessate o alla griglia e fagioli in umido. Non mancano i dolci, tutti rigorosamente fatti in casa: zuppa inglese, crostata, mascarpone e panna cotta. Tenuta VANDELLI Circonvallazione San Michele, 6, Loc. San Michele dei Mucchietti Telefono: 0536 811792 Sito Internet: http://www.tenutavandelli.it/ San Michele dei Mucchietti, è conosciuta in città semplicemente San Michele, ed è una frazione di Sassuolo. Ci sono varie teorie sul perché del nome Mucchietti (mucchi di paglia per l'inverno, ricchezza degli abitanti, divisione in borgate), ma nessuna di queste convince pienamente. Il paese è molto antico (888 DC la prima documentazione) che si chiamava Mocleto ed era sotto la reggenza di Castellarano (RE) e passò definitivamente sotto Sassuolo nel 1816 e per chi dovesse passare da queste parti consiglio di visitare la chiesa dove c'è il dipinto di San Michele Arcangelo, patrono del paese. Andate ora sul vostro computer ed aprite il programma Google Earth e cercate le seguenti coordinate: 44° 30 ' 39" Nord 10° 44' 43" Est. Ora cliccate e vi apparirà un triangolo di terra chiuso tra il fiume Secchia, la strada Provinciale 19 ed una piccola strada di campagna, area che un tempo apparteneva alla nobile famiglia Estense, Signori di Modena e Ferrara. E' una terra fertile, generosa, anche perché nel 1700 - 1800, c'era un bacino fluviale per la raccolta del legno che veniva tagliato in montagna, proveniente dai ricchi boschi dell’Abetina Reale, e fatto scendere a valle grazie al fiume Secchia. Con l'avvento del carbone, il legno passò in secondo piano e quindi il bacino andò lentamente in disuso. Fu deciso di riempirlo di terra, e grazie al limo depositato sul fondo in anni, il terreno era molto fertile. Nasce così la Tenuta Vandelli. Fu Faustino Vandelli che iniziò a curare il terreno ed a coltivarlo con la vite, trasferendo tutta la sua passione al figlio Valter, che insieme alla moglie Lidia fondò nel 1960 l’Azienda Agricola Vandelli e che oggi ha raggiunto circa dieci ettari di vigneti coltivati a vitigni tipici del Modenese: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Salamino di Santa Croce, Ancelotta, Malbo Gentile, Spergola e Pignoletto. Adesso sono i figli William, Massimo ed Ermanna che hanno deciso di commercializzare “I Vini del Bacino”: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP, Spumante Rosè Extra Dry di Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP, Spergola Colli di Scandiano e Canossa DOC. Sono ottimi vini, grazie alla cura ed attenzione per la vigna, ai sistemi di potatura finalizzati a basse rese, alla vendemmia manuale per la raccolta delle uve, ai sistemi di vinificazione e spumantizazione all’attualità della tecnica enologica. Spesso ci sono delle splendide iniziative della famiglia Vandelli che, oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento. Pizzeria ristorante SMILE Via Felice Cavallotti, 130 Telefono e fax 0536 881106 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.pizzeriasmile.it/ Immaginate un tema di scuola media di Irsina, città gemellata con Sassuolo, nella dolce Basilicata a due passi da Matera. Ai ragazzi viene dato un tema dove viene richiesto che cosa desiderano fare da grandi. Sembra strano, ma tutto nasce lì. Non mi ricordo dove l'ho letto o sentito, ma il concetto era che i propri sogni bisogna scriverli affinché si avverino. Così quel tema è diventato il desiderio e Giuseppe Cuscianna, Pino per gli amici, ha avuto la forza, il coraggio ed il cuore per concretizzare quel desiderio. Il 27 luglio del 1977 è una data importante per Pino, perché proprio quel giorno arriva a Sassuolo, una città ricca di lavoro ed opportunità per chi ha voglia di lavorare e di emergere, diventa una terra fertile per far crescere i propri sogni. Dopo qualche anno apre una pizzeria d'asporto ed il 12 maggio un bar in via Cavallotti. Sono tempi di duro lavoro, di ritmi sostenuti, ed è anche il tempo di mettere su famiglia. Nel 2005 vende il bar e rileva l'attuale pizzeria, che si amplia nel 2011. Il locale è diviso in due parti: la zona dell'ingresso, dove c'è il bancone del bar ed il forno, oltre ad alcuni tavoli, mentre è veramente bella la seconda stanza, chiamata "GOLD", in stile New Age, con statue del Buddha e luci soffuse. Non solo pizza (fra le più buone della città), ma anche ristorante, con un menù di carne, dove i tortelloni e la focaccia ligure sono le specialità della casa. Ci sono anche i classici primi come le penne all'arrabbiata ed i secondi tra cui carpacci ed insalatoni, mentre tra i dolci spiccano il mascarpone con la torta al cioccolato. Il pane viene fatto in casa. Ottima la birra alla spina e discreta la carta dei vini. La pizzeria è oramai un appuntamento fisso dei ragazzi sassolesi, anche per i costi contenuti, ed è anche frequentata da alcuni calciatori del Sassuolo Calcio. Consiglio di visitare anche il Parco Vistarino o della Contessa, nato nel 1700 e che di recente ha acquistato maggior valore e pregio. Si accede dal bellissimo piazzale Porrino proprio davanti alla pizzeria Smile. Alimentari GAZZETTI Via Ancora, 378 Telefono: 0536 810141 e-mail: [email protected] Sito internet: http://gazzettifood.com/ Se si vuole trovare un negozio curato, bello, ricco di prodotti di alta qualità. bisogna andare in via Ancora e fermarsi al numero 378, a due passi dalla storica ceramica Marca Corona, ed entrare in questo bellissimo locale che ha alle spalle una lunga tradizione casearia che nasce sull'Appennino modenese, dove l'aria è ancora buona, le mucche pascolano libere come una volta e producono un latte di qualità dal quale si ricavano formaggi unici come il parmigiano reggiano. Tutto iniziò con Lino Gazzetti, classe 1932, che diventò casaro prima per passione e poi di conseguenza di professione, aiutato dalla moglie, la signora Maude. Fu Loris, uno dei tre figli a seguire la passione dei genitori, influenzato dai profumi e dai sapori del latte e per niente influenzato da un lavoro che può dare molte soddisfazioni, ma che comporta tanti sacrifici e rinunce. Nel 1980 Loris lascia la montagna e si trasferisce con la famiglia a Sassuolo dove apre in via Mazzini la "Casa del Formaggio", un negozio che entra immediatamente nel cuore dei sassolesi, diventando entro breve tempo un punto di riferimento del gusto e del mangiare sano. L'attività poi si trasferisce nell'attuale sede e non si limita alla sola rivendita di formaggi, ma amplia l'offerta con salumi come i prosciutti di Parma e Modena, il culatello, pasta, vini, birre artigianali, distillati e liquori, specialità gastronomiche, aceto balsamico, crescentine, confetture e tanti altri prodotti sia emiliani che altre regioni di'Italia. E' un negozio che presenta sempre novità e prodotti che stupiscono piacevolmente il palato. Enocafe ristorante PANAMA Via Jan Palach, 8 Telefono: 349 0655660 Sito internet: https://www.facebook.com/Panamaenocafe Immaginate questa scena che si svolge circa una decina di anni fa in un locale in piazza Grande (dei Martiri Partigiani), all'angolo con via Cavedoni. Ci lavora Gianluca, simpaticissimo ragazzo sassolese che ama la vita, stare con la gente, scambiare opinioni con tutti, ridere, scherzare e che sa lavorare sodo. All'improvviso la porta del locale si apre ed entra una bella ragazza francese, con dei bellissimi occhi chiari, così profondi e sognanti che ci si può specchiare l'anima. Uno sguardo tra i due ed il gioco è fatto. Nasce l'amore. Così iniziò la storia di questo locale, la storia tra Sylvie e Gianluca, compagni nella vita e compagni nel lavoro. E' una storia d'amore e non può essere altrimenti. Lo si nota subito entrando in questo locale che nel passato ha ospitato varie attività di ristorazione. Il locale è curato, accogliente e pulito, con quadri e vere e proprie opere d'arte di amici del Panama caffè che espongono le loro opere. E' un ambiente simpatico, rilassante, ideale sia per giovani coppie, amici ed anche famiglie. E' principalmente un bar; quindi colazioni con paste veramente ottime, fra le più buone della città, aperitivi con stucchini, ma c'è anche la cucina, dove si può gustare piatti veloci come insalate, oppure panini, ma anche portate classiche come primi e secondi. Ci sono anche sere speciali con menù di pesce, oppure serate con musica dal vivo, ma consiglio di seguire la loro pagina Facebook per essere sempre aggiornati sui loro gustosi eventi. Sulla porta della cucina c'è una frase che è illuminante: "Cucinare è come amare. O ti abbandoni completamente o è meglio lasciar perdere". Questo per far capire che è la passione la forza di questo locale, che Sylvie e Gianluca alimentano giorno dopo giorno con attenzione e gentilezza nei confronti dei loro clienti. Ristorante MADONNA DI SOTTO Via Londra, 40 Telefono: 0538 815407 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.ristorantemadonnadisotto.com/ Si chiama Salvatore Giordano, classe 1956, di Corbara, provincia di Salerno, piccolo paese di collina da dove si può ammirare il Vesuvio e Napoli, e patria del pomodorino "Corbarino" una delle delizie italiane, un vero concentrato di profumi e sapori. Forse è stato il ricordo di quei profumi e quei sapori a permettere a Salvatore, uomo di altri tempi, ad andare avanti quando la vita si faceva dura. Soprattutto nel gennaio del 1972 quando lasciò l'amato paese per trasferirsi a Casale Monferrato per lavorare prima come muratore, e poi a Genova ad imparare la difficile arte del cameriere e del pizzaiolo. Tempi duri, lontano da casa, ma con la voglia, la stessa voglia di vincere, cosa che si può ancora leggere nei suoi occhi, che guardano a quegli anni con un sorriso sulle labbra, con la consapevolezza di avere compiuto una grande impresa. Arriva l'anno 1978 si trasferisce a Sassuolo, e qui con i fratelli aprono il ristorante le Due Madonne. E' grazie a locali come questo che viene trasferita in Emilia l'arte campana di cucinare il pesce. Piatti semplici, gustosi, con ingredienti selezionati che portano nel piatto la cultura culinaria mediterranea. Nel 2006, Salvatore, con la moglie ed i figli Nello, Chiara e Nunzia, aprono l'attuale locale, che ha circa 170-180 posti, divisi in tre stanze molto frequentato e amato, non solo dai sassolesi. La cucina proposta è principalmente di mare, a cui si aggiunge la pizzeria ed alcune specialità tipiche emiliane e italiane come i tortelloni, gli spaghetti alla carbonara, una favolosa pasta sfizio con gorgonzola, asparagi e gamberetti o le scaloppine all'aceto balsamico. Tra i piatti di pesce segnalo gli scialatielli Posillipo (tipica pasta di Amalfi, tradizionalmente fatta a mano a listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare), le penne alla Baffo, risotto alla pescatora, tra i secondi la grigliata mista di crostacei, la frittura mista di pesce, il polipo con patate. Fra i servizi proposti c'è anche una cucina dedicata alle persone intolleranti al glutine. Buona la carta dei vini con una selezione di vini regionali e italiani. La cucina è estremamente gustosa e ci si alza da tavola soddisfatti, ma è soprattutto l'umanità e la gentilezza della famiglia Giordano e dei suoi collaboratori che mi fanno affermare che qui veramente si mangia come a casa. Bar Pasticceria KONDITOREI Via Marco Polo, 13 Telefono: 0536 808135 Il nome di questo locale nasce da lontano. In tedesco Konditorei (pronuncia Konditorai), significa appunto pasticceria, e questo nome, anzi i prodotti di una pasticceria altoatesina ad aver ispirato Paolo e Simone Bompani, due ragazzi di Baggiovara che frequentavano il paese di Braies e la Valpusteria durante i campeggi parrocchiali. Ogni momento libero era buono per precipitarsi in quel locale per gustare i dolci locali. Paolo aveva da sempre la passione della meccanica, mentre Simone sentiva che l'arte pasticcera doveva essere il suo destino e per questo frequentò con successo il Centro di Formazione Professionale Nazareno di Carpi. Entrambi giovanissimi, decisero di concretizzare quel nome che aveva donato gustose merende. Il 31 ottobre del 1999 aprirono con la madre questa pasticceria con l'obiettivo di creare prodotti della tradizione italiana, dal cornetto, alla torta per eventi speciali. Come luogo scelsero l'attuale sede che si affaccia su via Radici in Piano, all'interno del Centro Direzionale I Trapezi. E' un locale moderno, ben curato, diviso in due: la parte del bar e nel retro il laboratorio di pasticceria. Dai bignè (ottimo quello fritto con il ripieno di crema chantilly all'arancia), alla torta di tagliatelle o di riso e le specialità natalizie, tra cui il "brioscione", mostrano l'attenzione alla cura dei prodotti e non solo, dato che Paolo, colui che è in contatto al pubblico è un valore aggiunto sia per la competenza che per la simpatia. Osservandolo con i clienti si capisce che è nato un ottimo rapporto, quasi amicizia, di quella sincera. Paolo è orgoglioso del percorso fatto assieme al fratello che li ha portati a vincere tante battaglie e superare numerosi ostacoli, noi invece di gustare i loro squisiti prodotti. Osteria del LIFFO Via Mazzini, 75 Telefono: 0536 885008 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.osteriadelliffo.it/ Un genitore vuole bene a tutti i suoi figli, però è inutile nasconderlo, un preferito esiste, è questa osteria è la mia preferita, forse perché fa così bene il pesce che non mi fa rimpiangere alcuni ristoranti che conosco in altre città o regioni, forse per la gentilezza con cui ti accolgono, forse per il locale che ti mette subito a tuo agio. Chissà quale è la risposta? Non ha importanza. Liffo è un termine parmense che significa goloso, il liffo ama la cucina, l'eccellenza culinaria, la passione per i prodotti, la ricerca. Questa passione è arrivata anche a Sassuolo in questo bel locale, curato, pulito, semplice, elegante e moderno, diviso in due sale. La gentilezza è l'aperitivo della casa, non c'è niente di più bello che essere accolti con gentilezza del personale e dello chef Maurizio Morotti, che fa parte della Congrega dei Liffi da più di 10 anni. Questa Congrega è una prestigiosa e storico associazione di Quattro Castella, nel reggiano, e si occupa da più di 30 anni di ricerca, studio e divulgazione della cucina di pesce. Organizzano cene di beneficenza, corsi di cucina e pubblica libri di ricette. Appartenere ad una prestigiosa associazione, studiare senza sosta, lavorare duramente non basta, ci vuole anche la passione, anzi prima la passione e Maurizio Morotti è un uomo che ha questa passione, gli scorre nelle vene e questo lo si vede dal suo menù che offre deliziosi piatti di pesce per tutti gusti, soprattutto per i più esigenti. I fritti fanno la parte del leone con il gran fritto, i bocconcini di baccalà, calamaretti con verdure croccanti. La pastella è fatta con farina di riso e mais, in modo che anche chi ha difficoltà con il glutine possa usufruire di questi deliziosi piatti. Tra i primi il risotto alla milanese marittimo, con zafferano in pistilli, gamberi, seppie e calamari, gnocchi di patate con gamberi e cime di rapa, tagliatelle al ragù bianco e gli spaghetti alle vongole, tanto per citarne alcuni. Ottimi i secondi tra i quali segnalo la tagliata di tonno scottata con cipolla Tropea stufata all'aceto balsamico, i calamari alla diavola con polenta ed il salmone cotto a bassa temperatura in crosta di sesamo con verdure e salsa allo yogurt. Come dire di no ai dolci del Liffo? Non si può: Millefoglie con crema chantilly e frutta di stagione, il tortino di cioccolato con cuore fondente, la pera cotta nel Passito con croccante al sesamo su crema inglese, il semifreddo all'ananas e lime. Tengo a precisare che il menù cambia in base alla stagionalità dei prodotti, quindi conviene rimanere aggiornati seguendo le variazioni dal sito internet, oppure dalla pagina Facebook. Alimentari Drogheria NOTE FONDENTI Via Giuseppe Mazzini, 19 Telefono: 0536 885260 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.notefondenti.it E' un piccolo negozio all'angolo con via XX Settembre, in una zona molto frequentata della città e mi ricorda le botteghe di una volta, dove il rapporto tra il negoziante ed i clienti era sincero, ed i prodotti erano in bella mostra con profumi e colori che sembrano ormai svaniti, purtroppo soppiantati dai grigi scaffali dei supermercati. Chi ha realizzato tutto questo è Stefano Savigni, giovanissimo, vero appassionato del cioccolato, e con le idee chiare, molto chiare, che ci ha voluto regalare questa bottega del gusto. Stefano, classe 1985, lavorava presso l'ufficio acquisti di una azienda, poi a causa della crisi ha deciso di creare qualcosa di nuovo e grazie all'aiuto dei genitori e della fidanzata Dolores, nel dicembre del 2010 ha concretizzato il suo sogno. Il negozio è piccolo, appena due stanze, ma ricco di cose preziose: cioccolata, caramelle, pasticceria artigianale (buonissimi i panettoni e le colombe), biscotti, un'ottima selezione di birre artigianali, tè, caffè, tisane, prodotti salati, liquori, confetture, vini, bevande analcoliche, confetture, miele, sono alcuni dei tanti ottimi prodotti, alcuni rari da trovare, che Note Fondenti propone, cercando di selezionare il meglio che il mercato posso offrire, una vasta gamma per soddisfare tutti i gusti, anche quelli più esigenti. Il servizio è gradevolissimo e se avete dei dubbi sugli acquisti, chiedete tranquillamente a Stefano che vi saprà consigliare al meglio, e sono sicuro che ritornerete per complimentavi con lui. SALOTTO REGINA Viale XX settembre 31/33 Telefono: 333 396 4753 In ogni città esiste almeno un genio, è così anche a Sassuolo. Credetemi! In alternativa andate in via XX settembre e chiedete di Mirco Zannoni, un tipo sempre sorridente, gentile, attento, così come lo è il suo staff e tutto questo grazie alla splendida regina Carlotta. La storia di Mirco parte da lontano, con la gestione di vari locali fra i quali il Cream Garden e l'Happy Cream e viene dall'esperienza di un altro storico bar sassolese: il Carani Cafè. Alla chiusura, per il trasferimento dei locali, organizzò un goliardico funerale che girò tra le vie della città, per la fine di un'epoca e la nascita di un altro successo. Ribadisco successo perché la missione che Mirco ed i suoi si sono imposti è quello di far sentire le persone come a casa, con un servizio gioioso, simpatico e con gusto, ed è per questi motivi che è uno tra i locali più amati della provincia modenese e del reggiano. Il nome del locale si deve al fatto che negli anni Sessanta e Settanta nella stessa location c’erano l’albergo Regina e il Caffè Moderno. Salotto Regina è arredato in stile moderno, con allegria, diviso in 4 stanze, di cui la principale è quella del bancone del bar. Salotto Regina è la patria dell'aperitivo e della simpatia, ma anche della colazione e dell'amicizia, di un pranzo veloce da soli o in compagnia. E' un locale geniale, adatto a tutti, ricco di sorprese ed unico nel suo genere. Come mi disse un amico che frequenta il locale: "tutte le volte che vado lì mi batte il cuore". Mirco organizza anche vari eventi, ma uno in particolare è diventato un cult in città e dintorni: il Notturno goliardico. Spiegare in poche righe è difficile, ma il divertimento è assicurato, ve lo garantisco. Salotto Regina a pranzo è anche un'osteria con primi gustosissimi come i tortelloni fatti in casa, gnocco e tigelle, insalate. A questo punto molti di voi si chiederanno chi è la regina Carlotta, vero? Venite qua! Mirco ve la presenterà volentieri. Ristorante Pizzeria ROCK Via Peschiera, 32 Telefono: 0536 804306 Nel 1983 Lamberto Lamberti, detto Rock, aprì e diede il suo soprannome a questa storica ed amata pizzeria sassolese. Lamberto aveva questo soprannome per la passione per la musica Rock e lo si nota subito entrando nel locale. Lamberto era un genio, folle, diabolico ed il suo carattere rese famosa la pizzeria in ogni angolo della regione. Musica a tutto volume, e colpi di genio come quella volta che per la festa della donna riempì la sala di galline, oppure durante il periodo estivo mise sabbia per terra ed ombrelloni vicini ai tavolini. Rock e la musica, Rock e gli indiani d'America, Rock ed i Led Zeppelin, Rock e la pizza più buona di Sassuolo. Lasciò il locale negli anni 90 e si trasferì in montagna aprendo il locale "Rock Mountain". Stesso successo, ma purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa e mi dispiace non averlo potuto conoscere. Subentrò Antonio Pellini, che mantenne il locale sulla stessa rotta tracciata da Lamberto: musica e pizza, follia e gioventù. Nel 2006 arriva da Viareggio Simone Traggiai, amante delle moto, della Juventus, del mare, del mangiare bene, stimato cuoco, con alle spalle bellissime esperienze in importanti locali viareggini come il Gran Caffè Margherita, storico ristorante nato nel 1902 e che rappresenta una delle ultime opere del periodo tardo-liberty. Non fu facile per Simone entrare in questa semplice pizzeria dopo aver lavorato in locali di lusso, ma pur di stare vicino alla sua ragazza, accettò la sfida di risollevare il locale che negli ultimi anni aveva perso di brillantezza. Grazie a Simone il menù si è ampliato, prima introducendo piatti tradizionali, ed infine con proposte di pesce, poi ampliandolo costruendo una piccola veranda dove prima c'era un piccolo giardino non curato, oltre ad altre piccole opere di muratura per migliorare il locale senza snaturare lo spirito. Il ristorante è diviso in due sale, dove nella principale ci sono il banco del bar e la pizzeria, oltre ai tavolini per circa 60 posti a sedere e dove si intravede la cucina, mentre nella piccola, più riservata, c'è lo spazio per circa una ventina di posti. Il locale è informale, con foto alle pareti e strumenti musicali, ma il cibo è eccellente così come il servizio che è ottimo, come a casa, circondato da amici. Simone è un ottimo padrone di casa, non solo per la gentilezza, ma soprattutto perché sa proporre nuovi piatti come i testaroli al pesto, oppure la toscanissima ribollita, oltre a piatti di pesce come le cozze ripiene o la ricciola. Sarebbe un peccato andare via da Sassuolo senza aver mangiato una volta dal mitico Rock. Simone e il suo staff vi aspettano. Ristorante Enoteca la CANTINA Viale Monzambano, 1 Telefono: 0536 802580 e-mail: [email protected] Il palazzo Ducale, trae origine da un precedente castello fatto costruire nel 1458 da Borgo D'Este, marchese di Ferrara e signore della zona. Fu poi Francesco I D'Este a trasformarlo in questo splendido palazzo. Dopo vari passaggi di proprietà, dove fu trasformato anche in un salumificio, fu il futuro re d'Italia Umberto I che lo fece acquistare dalla Stato e destinato all'Accademia Militare di Modena, che lo utilizzò per i corsi degli allievi ufficiali fino a qualche anno fa. Restaurato dalla Sovrintendenza al patrimonio artistico di Modena, parte di alcune stanze sono visitabili dal pubblico ed al suo interno sono organizzate delle mostre. Del castello originale rimangono i sotterranei, ed alcuni di questi si possono ammirare in questo delizioso locale. In realtà una volta queste stanze erano di vecchi canali sotterranei che passavano sotto il castello e che formavano una rete di canali, alcuni navigabili, che servivano sia per l'approvvigionamento idrico, sia per il trasporto delle merci. E' senza dubbio uno tra i più bei ristoranti della regione, con i soffitti a volta, la giusta illuminazione, un arredamento elegante, ma non formale, con richiami medioevali. E' diviso in tre sale, dove la prima presenta dei tavoloni di legno stile osteria toscana. Nella seconda sala, dove si può vedere un antico pozzo, è arredata con tavoli tondi, ben distanziati tra di loro, apparecchiati con una bella tovaglia bianca che riprende le sedie rivestite di bianco. Bisogna scendere alcuni gradini per accedere alla terza sala, piccolina, ma adatta ad un incontro romantico. Chi gestisce divinamente il locale è Giovanni Balestrazzi, persona competente e simpaticissima. Ha avuto la gestione per circa 10 anni insieme alla sorella, che però recentemente si è ritirata. Il menù propone piatti con base emiliana, ma gradevolmente rivisitati, oltre ad alcune proposte di pesce. Tra gli antipasti segnalo il tris di polentine alla piastra con funghi, crema di tartufo e gorgonzola, la zuppetta piccante di moscardini con cannellini e bruschetta, la sfogliatina di parmigiano con prosciutto crudo di Parma e aceto balsamico. Dai tortelloni ricotta e spinaci con soffritto di culatello, passando per il risotto con salciccia artigianale e funghi porcini, per arrivare ai ravioli porro, prosciutto al burro ed erbe aromatiche, oppure gli spaghetti pomodori secchi, acciughe, bottarga e pan grattato, ecco alcuni tra i primi. Tra i secondi ottima la carne con la grigliata mista e la tagliata di filetto di manzo rucola, pomodorini e pecorino. Grandiosa la selezione dei vini In estate è aperto il giardino dove è possibile gustare un calice di vino al fresco in assoluta tranquillità. Caffè Pizzeria Ristorante NEGRESCO Via Pia, 63 Telefono: 0536 805350 - 366 1984514 Sito Internet: http://www.negresco.it/negresco_sassuolo/locale.html La storia di questo amatissimo ristorante, nasce con un viaggio di nozze. Proprio così, un viaggio di nozze a Nizza dei nonni di Monica Macugni, la titolare insieme al marito Alessandro Torreggiani che è una tra le persone più simpatiche, cordiali e generose che conosca. Girando per la città francese, i novelli sposini videro uno splendido hotel : Il Negresco. Un albergo da sogno, bellissimo, arredato con mobili d'epoca, e le camere ispirate ai periodi più importanti dell'arte francese: da Luigi XIII all'arte moderna, rappresentando così 5 secoli di storia. Un luogo che si raccontano nelle fiabe, frequentato da principesse e da re. I due rimasero colpiti, ma non si potevano permettere di alloggiare, e così l'unico ricordo che portarono in Italia di questo albergo fu il nome. All'inizio degli anni 70 aprirono la pizzeria, nell'attuale sede all'angolo con via Monzambano e lo chiamarono con il nome dell'hotel da sogno. Nel corso degli anni si susseguirono altre due gestioni ed una di queste chiamò la pizzeria BBQueen. Arriva l'anno 1995 e Monica rileva l'attività, ritorna al nome originale ed inizia a cambiare il menù, proponendo non solo pizze, ma anche qualche piatto di ristorazione. Il successo arriva con le pizze "speciali", ovvero i "lunghissimi" dei calzoni allungati con nomi che sarebbero diventati presto familiari in tutta la provincia: Macchi, Picci, Caciofo, ai quali si è aggiunto da qualche anno il "tortellino". Nel 2004 con la chiusura di una attività confinante, il ristorante si amplia e si rinnova ed oltre al servizio di ristorazione, diventa anche bar proponendo dalle colazioni agli aperitivi. La cucina è ottima, con un menù che offre sia piatti di mare che di terra. A mio avviso il successo di questo locale ha come base la voglia di migliorarsi dei proprietari grazie allo studio di tecniche di lavorazione e alla ricerca dei migliori prodotti e non a caso che sono state aperte altre sedi sia nella provincia modenese, che in quella reggiana. Pescheria PAPARELLA Via San Giorgio, 32 Telefono: 0536 800856 Ho fatto l'intervista un lunedì mattina, piovoso, uggioso, ma quando sono uscito dal locale ero contento di abitare a Sassuolo. Frequento questo negozio da molti anni e lo considero un'eccellenza, sia nei prodotti, ma soprattutto per il servizio. Ho parlato con Andrea, ragazzo simpatico, concreto, un tipo che viene subito voglia di chiamarlo amico. Che storia potrà avere una pescheria? Si chiederà qualcuno, invece questa è senza dubbio una storica bottega di Sassuolo. Fu esattamente il 18 novembre del 1965 che il signor Pasquale Paparella, figlio di Antonio, storico pescatore di Fregene in provincia di Roma, aprì la partita Iva. Fin da bambino aiutava il padre a vendere le telline sulla spiaggia di Fregene, poi si trasferì a Sassuolo dove iniziò a vendere il pesce, prima con il porta a porta, poi nel mercato della Rocca. Anni di sacrifici, a volte amarezze, frustrazioni, ma mai la voglia di mollare. Forse sarebbe stato molto più facile andare a lavorare in ceramica, ma la passione del mare e dei suoi frutti non può essere fermata a lungo. Grazie al comandante dei vigili urbani di allora, il signor Fiandri ed al signor Carlo Leonardi, ebbe la possibilità di affittare l'attuale negozio e di trasferire l'amore per il suo mare nelle tavole dei sassolesi. Adesso ci sono i figli Claudio e Andrea, e anche la quarta generazione, ovvero Mattia, il figlio di Claudio, che da qualche anno ha deciso di lavorare con passione nell'azienda di famiglia. I prodotti venduti sono di ottima qualità, dalle vongole, ai gamberoni, dalle orate, al tonno, passando per un banco di gastronomia dove ci sono alcuni piatti già pronti da portare a casa, ed anche su richiesta, oppure il frigo dove sono conservati prodotti rari e ottimi come il fegato di baccalà (chi si ama non può non assaggiarlo), oltre ad una zona dedicata ai vini. Mentre raccontava la storia di famiglia ho notato l'emozione che Andrea provava, ed il suo desiderio è quello di festeggiare il 50° anno di questa pescheria facendo una tavolata di pesce su tutta la via. Se ci sarà io farò di tutto per essere presente! Paparella, gente rara. Gelateria CARAMEL Via Cavedoni, 48 Telefono: 0536 994061 Sito internet: https://www.facebook.com/pages/Caramel-GelateriaSassuolo/125929370817342 Mettete insieme un architetto, una specialista del marketing ed un impiegato dell'ufficio acquisti di una ceramica, tutti con una gran voglia di cambiare vita, di donare qualcosa di buono, di unico, con la voglia di lottare, di superare un ostacolo alla volta, un limite dopo l'altro, ed ecco che nasce una tra le più buone gelaterie dell'Emilia Romagna. Si chiamano Matteo, Giulia e ancora Matteo i tre soci di questa gelateria, uno dei locali più amati di Sassuolo e frequentatissimo dai giovani. Il locale è un po' nascosto, situato in una piccola strada che si affaccia su piazza Grande, un vero angolo di pace, dove si può gustare un gelato in tutta tranquillità. Era il maggio del 2011 quando i tre soci aprirono la gelateria. Arredandola con gusto e semplicità, desideravano trasmettere fin dal primo istante la loro filosofia: prodotti artigianali realizzati con materie prime naturali e di alta qualità. Fu subito un successo anche perché i prodotti proposti, gelati in testa, erano e sono di qualità eccelsa. Il passaparola fu immediato ed i clienti aumentarono nel giro di brevissimo tempo Il gelato è la specialità della casa, si possono trovare dai gusti classici come nocciola e cioccolato, fino a gusti più particolari come la panna cotta o il caramel. Una caratteristica dei loro gelati è l’assenza di glutine (ad eccezione della zuppa inglese) e l’attenzione ad alcune intolleranza alimentare li ha portati a proporre alcuni gusti senza latte e zucchero. Altri elementi del menù della Gelateria Caramel sono lo yogurt soft (morbido e cremoso), frappé, le fruttate e anche delle bellissime torte gelato e semifreddo personalizzabili secondo i gusti ed i desideri dei clienti. Caramel è la pausa gelato che gratifica, oltre che il palato, anche il cuore. E' un gelato dal sapore antico, di ingredienti freschi, preparato con grande professionalità e cura dei dettagli. La fila che c'è sempre e testimonia l'alta qualità ed un prezzo onestissimo, ma il servizio è gentilissimo e veloce. E se casomai dovreste aspettare qualche minuto in più, sappiate che ne vale la pena. PICCOLI CAPRICCI Piazza Martiri Partigiani, 86 Telefono: 0536 807462 Con questo negozio devo avere un legame profondo, infatti è iniziata la gestione di Giorgia Guidetti lo stesso mese ed anno di quando mi sono trasferito a Sassuolo: aprile 1999, o forse perché mi piace la cioccolata. Chissà!?. Giorgia, ragazza, attenta, intelligente, preparata, con un'aria sognante, ma ben determinata e che sa bene quello che vuole, rilevò questa attività da una ragazza spagnola, che lo aveva gestito per un paio d'anni. Era giovanissima quando fece questo passo, 19 anni, un'età che può essere piena di dubbi ed incertezze, ma lei sapeva che quella era la sua strada e che per realizzare i propri sogni occorre anche rischiare. Piccoli Capricci può essere definito una cioccolateria, ma non renderebbe l'idea, io la battezzerei la boutique dei golosi, dove per golosi intendo i veri conoscitori del gusto, chi ama il buon cioccolato e tutte le varie sfumature per conoscerlo ed apprezzarlo e gustarlo al meglio. Fra le tante prelibatezze segnalo anche le caramelle gommose, i confetti adatti per tutte le ricorrenze ed i prodotti tipici dell’Emilia. E' un negozio piccolo, ma che ti mette a proprio agio, soprattutto quando ti avvicini alla vetrina ed inizia la dura lotta tra il "posso" e il "non posso", ma il cioccolato non è un dolce e neanche una tentazione, è un'azione seducente, è volersi bene. Mangiare cioccolato fa bene alla salute ed all'umore, per questo andare a trovare Gio non è golosità, è un gesto di amore, sia che lo mangiamo noi, sia che lo regaliamo od offriamo ad altri. I prodotti disponibili sono di assoluta qualità e grazie ai preziosi consigli di Giorgia potrete veramente regalarvi, o regalare, una pausa di bontà con il sorriso sulle labbra. Forno INCERTI Via Felice Cavallotti, 9 Telefono: 0536 980191 Sono ormai 15 anni da quando la signora Paola ha rilevato questo storico forno, che adesso gestisce con i suoi due figli. Nel 1994 la famiglia Incerti, quella che aveva creato questo forno, aveva ceduto la storica attività, ad un'altra gestione, che però a sua volta ha venduto il tutto alla signora Paola. Il forno è in un angolo di via Cavallotti a pochi metri dall'angolo con piazza Martiri Partigiani e piazzale Roverella, una zona di passaggio su quella che una volta veniva chiamata via montanara. E' uno storico forno, ultracentenario, con tanti, tanti anni alle spalle, ma del quale purtroppo si è persa la lunga storia. La signora Paola è del paese di Frassinoro, esattamente Piandelagotti, sull'Appennino modenese. Aria buona, foreste, neve, vita sana, ma che richiede un impegno superiore rispetto ad altre realtà. Gente abituata a lavorare sodo, ideale per un forno, perché con questa attività non c'è orario, non ci sono feste, soprattutto se la conduzione è familiare. E' un forno, quindi pane, ma anche dolci come il Bensone, pizze, salati come la stria, ma ogni giorno c'è una sorpresa con novità che nascono dal genio del panettiere, tipi di pane e di dolci, che si affiancano ai classici prodotti. Chiedendo quali sono i prodotti di punta del suo forno, alla signora Paola gli si illuminano gli occhi: i tortelli fritti natalizi, le frappe, la zuppa inglese, questi sono l'orgoglio del locale. L'unica nota negativa è il rammarico è che a causa di una ristrutturazione fatta da una precedente gestione, è stato cambiato il vecchio mobilio e realizzato un funzionale controsoffitto che purtroppo ha chiuso le volte affrescate. Chissà se un giorno si potranno vedere nuovamente. Antica Trattoria PAVLOT Piazzale Roverella, 8 Telefono: 0536 883089 e-mail: [email protected] Piazzale Roverella è uno degli angoli più belli di Sassuolo, stretto tra il Parco Ducale e Piazza dei Martiri Partigiani o Piazza Grande. Prende il nome da Lucrezia Roverella, madre di Ercole Pio, signore di Sassuolo nel XVI secolo. Si deve a lei la creazione nel 1578 del Monte di Pietà. E' un angolo silenzioso dove è possibile sedersi tranquillamente sulle panchine e vedere anche la Peschiera (Fontanazzo per i sassolesi) grazie ai lavori di ristrutturazione della piazza terminati nel 2007. In origine la Peschiera fu terminata nel 1692 ed all'epoca era chiamata "il teatro delle fontane", ed era ornata di statue, nicchie, mosaici, balconate per i musicisti, e appunto da fontane. Dalla piazza si può vedere l'aquila simbolo degli Estensi. Prima di prendere il nome attuale, la piazza si chiamava Piazza del Montone, in quanto c'era l'osteria del Montone che però cessò l'attività verso la metà del 1800. Passò qualche decina di anni e la piazza poté avere di nuovo un'osteria. Correva l'anno 1890. Già, questo locale ha più di un secolo, ma gli anni li porta bene. Recentemente ha cambiato gestione e questo ha permesso al locale di riacquistare quella grinta che negli ultimi anni aveva perso. Chi ha rilevato l’attività sono Mario e Roberto, che con più di vent’anni di esperienza all’estero, soprattutto in Francia, hanno portato aria nuova in città. Mario, bergamasco è il cuoco, mentre Roberto, modenese di Castelnuovo Rangone, è in sala. Il locale arredato in maniera semplice ed informale, anche se ultimamente si è arricchito di colori, ed è ricco di fascino e storia. Nel cortile interno si può ammirare il portico con il chiostro che rappresentavano la storia della residenza dei Padri Paolotti o Pavolotti, una congregazione religiosa minore, fondata da San Francesco di Paola, dai quali deriva il nome della trattoria. La cucina è la tipica emiliana con qualche rivisitazione. Non potranno mancare i primi come le tagliatelle al ragù, i tortelloni di ricotta e spinaci oppure di zucca, i tortellini in brodo, gli gnocchi di patate, la pasta e fagioli, la tagliata, il coniglio, lo gnocco fritto con i salumi, le scaloppine al balsamico, il cotechino. Ottimi i dolci e buona la selezione di vini. Questo è un locale al quale voglio molto bene, sia perché è storico, sia perché rispetta e propone la cucina emiliana. Sono molto grato a Mario e Roberto che lo hanno rilanciato non solo in cucina, ma soprattutto con la loro preparazione, gentilezza e disponibilità Caffetteria DELIZIA DUCALE Piazzale Roverella, 17 Telefono: 0536 076040 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.deliziaducale.it/ Non si può non notare questo bellissimo locale in questo angolo caratteristico di Sassuolo, stretto tra piazza Grande ed il Parco Ducale. Lo si vede subito, accolti dalle foto in bianco e nero di personaggi famosi come il presidente Obama, la splendida Marylin Monroe, Totò con Aldo Fabrizi, Federico Fellini ed altri mentre bevono un caffè o si gustano un gelato. Il locale è molto curato, gradevole, silenzioso, nato con l'idea di essere un punto d'incontro tra le persone, uno spazio per bambini e per i libri. Col tempo è cresciuto ed oltre ad un servizio di bar, offre anche degli ottimi prodotti di pasticceria, la gelateria, gli aperitivi ed organizza feste e rinfreschi per qualsiasi occasione. Chi lo gestisce sono due fratelli: Stefania e Federico Prini, i quali in questi anni non si sono certamente risparmiati nel proporre ai loro clienti novità e momenti di aggregazione, grazie a numerose iniziative. Stefania, grafica pubblicitaria nel settore ceramico, decise di rimettersi in gioco a causa della chiusura dell'azienda dove lavorava. L'idea era quella di creare un punto d'incontro, uno spazio aperto alle idee, alle novità, un luogo dove rilassarsi, dove ascoltare musica o leggere un libro, o per scambiare due chiacchiere. Nel corso degli anni sono stati presentati libri, fatti corsi di cucina, laboratori didattici per bambini, si sono tenute sedute di psicologia con l'ausilio di associazioni di Sassuolo e di Modena ed anche suonati concerti jazz nella magica cornice di piazzale Roverella. Stefania e Federico collaborano anche con Concretamente Sassuolo (http://www.concretamentesassuolo.it/), un'associazione di promozione sociale e culturale, che opera attivamente in città. Latteria LEONI Piazza Martiri partigiani, 4 Telefono: 0536 806110 Nel 1958 Domenico Modugno vince in coppia con Johnny Dorelli l'ottava edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Nel blu dipinto di blu", conosciuta e tradotta in tutto il mondo con il titolo di "Volare", Giovanni Roncalli diventa papa con il nome di Giovanni XXIII, entra in vigore la legge Merlin che di fatto dichiara illegali le case di "tolleranza", mentre negli Stati Uniti nasce l'agenzia spaziale NASA, in Francia De Gaulle diventa presidente della Repubblica, mentre a Cuba il capo di stato Fulgenzio Batista fugge dal paese, facendo nascere così la rivoluzione castrista. Il mondo si muove velocemente dopo la seconda guerra mondiale, ed anche la nostra Sassuolo si è messa in marcia, grazie all'ingegno e al duro lavoro di donne e di uomini, e dopo tanti anni da ambulante, nonna Stella apre questa storica latteria, proprio sotto i portici di Piazza Grande. Dopo qualche anno i figli Luciano ed Aristide hanno iniziato a lavorare in questa piccola bottega, con le piastrelle bianche alle pareti ed un ottimo profumo di latte. Purtroppo si sono perse tante storie di questa latteria molto amata in città. Dal 2001 è la signora Elena Chesi che ha rilevato l'attività, anche se continua a lavorarci Paola Leoni, figlia di Aristide. Elena viene anch'essa da una lunga esperienza casearia, grazie soprattutto ai nonni Cavazza. Orgogliosa del percorso fatto fino ad ora, e ad un ottimo rapporto con il pubblico, la signora Elena vende prodotti di alta qualità come formaggio pecorino, il caprino, il parmigiano reggiano, la ricotta, lo stracchino, quindi latte, yogurt, burro, oltre a uova, aceto balsamico e miele. Con l'apertura di numerosi centri commerciali, molti sono stati i negozi che sono andati in sofferenza, ma se si segue l'esempio di Elena, che ha basato tutto sulla qualità, si può offrire ai propri clienti prodotti che si ricorderanno per il gusto di altri tempi. Enogustoteca RED & WINE Via della Rocca, 14 Telefono: 3489360010 Sito internet: https://www.facebook.com/RedWineenogustoteca Sassuolo ha fondamentalmente tre piazze di una certa importanza: piazza piccola (piazza Garibaldi), piazza grande (piazza dei Martiri Partigiani e piazzale della Rosa, ovvero l'ingresso al Palazzo Ducale. La prima piazza è considerato il salotto buono della città, il luogo dove bisogna per forza passare per respirare l'aria di un tempo che fu, un contrasto tra tradizione e modernità, modenesità ed il resto del mondo. La seconda è più caotica, molti in cerca di parcheggio per arrivare prima in Centro. La terza invece è quella più silenziosa, meditativa, ed anche per me la più bella, unita alla piazza grande grazie ad una strada ciottolata che si chiama via Rocca. A circa metà strada, davanti ad un ampio parcheggio che molti, non pratici della città, ignorano l'esistenza, c'è un piccolo locale, una chicca del gusto, una enogustoteca con un nome che sa di vino: Red & Wine. Lo gestiscono Maria e Enzo, che tutti chiamano Piero, per sapere il perché vi invito a chiederlo a lui andandolo a trovare. Si sono trasferiti a Sassuolo nel 2002 dopo un lungo girovagare per tutta la penisola a causa del lavoro di Piero che svolgeva la sua attività nel campo delle costruzioni. E' sempre stato un loro desiderio aprire una propria attività, qualcosa da gestire insieme e così nel giugno del 2013 hanno deciso di fare il passo decisivo. Erano a tavola insieme alle figlie Agnese e Chiara, che lavorano anch’esse nel locale, ed insieme hanno pensato che cosa fare, su quale attività concentrare tempo e risorse e così tra un'idea e l'altra, è nato questa enogustoteca. Il nome non può ingannare. C'è un'ampia selezione di vini provenienti dalle più importanti aree vinicole italiane, accompagnati da gustosi piatti: dai taglieri di salumi, alle insalate, verdure, couscous, panini, dolci, torte e tante altre cose sfiziose da assaporare da soli o in compagnia. La gentilezza e la serietà dei proprietari è unica, gente rara ai quali molti dovrebbero ispirarsi se vogliono aprire un locale. Non vi meravigliate se poi ci trovate qualche personaggio famoso amante delle belle cose, del buon vino, degli aperitivi e anche della selezione di tè, infusi e tisane. E' un piccolo grande angolo di pace per chi ama la tranquillità, un angolo di poesia. Orgogliosi di quello che hanno fatto, da soli, sfidando tutte le difficoltà che hanno avuto in questi periodi non facili per tutti, Maria e Piero vi aspettano con il sorriso sulle labbra pronti a versare nei calici momenti di serenità per tutti. Ristorante La PAGGERIA Via Rocca, 16 Telefono: 0536 805190 - 338 8097665 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.ristorantelapaggeria.com/ Basterebbe solo scrivere "Roberto Macchioni" per certificare che questo storico locale sassolese è una garanzia assoluta se si vuole mangiare benissimo la cucina tradizionale modenese. Roberto è un uomo di carattere, un uomo vero, uno con dei principi sani, che ha rilevato questa attività nel 1989 e che gestisce con la moglie Giovanna, parigina, la quale cura l'ospitalità del ristorante con classe, cura e attenzione verso i propri clienti. Roberto studia alla scuola alberghiera di Serramazzoni, sull'Appennino modenese e fa le sue prime esperienze sia sulla riviera romagnola, che all'estero. Specializzato nella cucina tradizionale modenese, ama riscoprire vecchi piatti e con sapienza li sa riproporre aggiungendo un pizzico di modernità La Paggeria è senza dubbio uno tra i ristoranti più belli e prestigiosi del modenese, ricco di fascino, situato in un locale del '500 e vicinissimo al Palazzo Ducale. Carattere, amore per la propria terra, le proprie origini, accoglienza, classe, una location bellissima, sono solo la cornice di un quadro che presenta un menù ricco, generoso, invitante. Tra gli antipasti segnalo il parmigiano con l'aceto balsamico tradizionale, il culatello ed il prosciutto crudo di Modena. Dei fantastici tortelloni burro e salvia, i tortellini in brodo, i passatelli, i ravioli di porcino, le tagliatelle al ragù di carne alla bolognese sono alcuni tra i buonissimi primi fatti interamente in casa usando solo ed esclusivamente prodotti del territorio. Tra i secondi trionfa la carne con il filetto ai funghi porcini, i bocconcini all'aceto balsamico, gli straccetti al rosmarino, l’arista al latte, mentre d’inverno non mancano mai il cotechino in galera ed i bolliti, così come i tartufi e le spugnole durante la stagione. Deliziosi i dolci come il semifreddo all’amaretto glassato al caramello, o il gelato di Parmigiano servito con sala di pere di Modena IGP e l’aceto balsamico tradizionale. Ottima la carta dei vini curata direttamente da Roberto, con prodotti provenienti dalle migliori cantine italiane. Il 99% dei prodotti viene fatto internamente, niente merci industriali, solo qualità ed amore per la cucina emiliana, tutto questo grazie a Giovanna e Roberto. Se poi volete organizzare un matrimonio od un evento, la Paggeria è anche catering su tutto il territorio nazionale. Consiglio la prenotazione. Prima di arrivare alla Paggeria consiglio di vedere il bassorilievo dedicato al grande Pierangelo Bertoli che è nel vicolo Paltrinieri, davanti al parcheggio di piazzale Bartolomeo Avanzini. Bar Broletto 1860 Piazza Garibaldi, 61 Telefono: 0536881525 e-mail: [email protected] Sito internet: https://www.facebook.com/broletto.sassuolo.1 Una volta i bar venivano snobbati, considerati tristi e freddi, frequentati soprattutto da balordi e perditempo, ma adesso sono i protagonisti della vita cittadina e lo fanno con classe tornando a far parlare si sé. Con il Bar Broletto siamo davanti ad un pezzo di storia della città e se mi permettete anche dell'Italia. Avere più di 150 anni di storia alle spalle non è un fatto da poco, perché per resistere così a lungo ci vogliono tanta grinta e tanto amore. Iniziò tutto con una hostaria (termine che è una caratterizzazione particolare al proprio locale, per sottolineare il legame con il territorio), poi cioccolateria, infine definitivamente un bar. Nel periodo della seconda guerra mondiale, prese il nome di Caffè Impero ed in quel periodo come titolare del bar c'era Angelo Veroni. In seguito lo stesso Veroni decise di prendere come socio Emilio Vecchi che lasciò poi la gestione al figlio Enzo ed alla moglie Luciana Veggiotti. Fu l'improvvisa morte di Luciana (per tutti la “Gufa”), avvenuta lo scorso mese di giugno del 2013, che ha definitivamente decretato la fine della gestione del dopoguerra. Qualche mese dopo, esattamente il 29 marzo del 2014, ecco arrivare da Campogalliano i fratelli Bertolani; Manuela e Giulio, che hanno rilevato l'attività e che hanno alle spalle esperienze sia nel mondo dei bar che della pasticceria. Il bar è in un angolo nascosto della piazza, proprio sotto i portici al confine con via Clelia. E' stato completamente ristrutturato, a parte uno storico specchio che è rimasto sulla parete destra del locale appena entrati, su espressa richiesta di Enzo Vecchi e devo affermare che fa la sua bella figura. Locale ristrutturato, con gusto, moderno, ben illuminato, con una parete di piastrelle esagonali di colore bianco ed alcune decorate, e anche una parte con un history book su Sassuolo. E' un locale a 360° con colazioni, pranzo, aperitivi, tisaneria, tè, biscotteria, con un bel buffet a mezzogiorno, gestito in maniera brillante e che interpreta sapientemente il concetto di bar del terzo millennio (materie prime, originalità dell’offerta, attenzione all’ambiente ed innovazione). Drogheria ROTEGLIA Piazza Garibaldi, 16 Telefono: 0536 881049 Sito internet: https://www.facebook.com/drogheriaroteglia?fref=ts E' un viaggio indietro nel tempo quello che si fa entrando in questa storica bottega. Chi la gestisce ha voluto mantenerla così come l'ha trovata: mobili in legno, parquet a pavimento, vecchi vasi, luci soffuse, profumo di buono. Questa attività esiste dal 1848. Avete letto bene; 1848. Nel 1848 l'Italia non esisteva ancora, o meglio era "una semplice espressione geografica" secondo il principe Klemens Wenzel von Metternich. Qualcosa però si stava muovendo: rivolte a Milano (le famose 5 giornate), rivolte in Sicilia, guerra tra l'esercito piemontese e gli austriaci conclusa con la fatale battaglia di Custoza. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, esattamente 165 anni. Un record! Tutto iniziò grazie ad una famiglia svizzera, i signori Muggia, che aprirono questa drogheria, con tanto di laboratorio di produzione e vendita di liquori, fra i quali il sassolino ed il nocino. L'impresa venne poi rilevata da Vincenzo Vaccari e dai fratelli Filippo e Umberto Marazzi. Si arriva al 1927 e questa volta ad acquistare il negozio è Emilio Roteglia, di nobile e antica famiglia sassolese, e da suo figlio Gilberto, all'ora sedicenne, che le dedicherà 65 anni della sua vita. E' grazie a Gilberto che il negozio si è sviluppato, usando ancora gli stessi metodi di lavorazione che gli hanno permesso di acquisire riconoscimenti a livello internazionale e di essere un punto di riferimento dei sassolesi. Adesso c'è il figlio Lorenzo, un uomo vero, un uomo di altri tempi, uno che ama il proprio lavoro e le proprie tradizioni che ha mantenuto il locale così com'era, evitando ristrutturazioni tipiche degli anni 70 dove il nuovo era il bello, qui il bello è la drogheria, che non è un solo un bellissimo locale, ma un luogo dove si possono trovare prodotti di primissima qualità, alcuni rari, come tè, infusi, caffè, tisane, cioccolato, dolci, spezie, liquori, oltre a vari prodotti per la cucina, la persona e la casa ed una piccola enoteca che si trova sul retro. Mi volevo fermare sui liquori di propria produzione, ovvero il sassolino, ma soprattutto il nocino. Non lo sapevo, devo confessare la mia ignoranza, ma il nocino, un liquore fatto con le noci, è nato proprio in questa bottega storica. C'è la credenza che il nocino sia modenese, ma è errata, il nocino è di Sassuolo! E' nato in questa drogheria, e continuato a fare con prodotti naturali e con metodi artigianali. Basta leggere sull'etichetta gli ingredienti per capire che cosa stiamo comprando e nel nocino della famiglia Roteglia gli ingredienti sono solo naturali. Da visitare assolutamente. Salumeria Osteria PIAZZA PICCOLA Piazza Garibaldi, 80 Telefono: 0536 403563 e-mail: [email protected] Sito internet: http://www.piazzapiccola.com L'ho tenuta per ultima, ma non per demerito, anzi, posso affermare con certezza che questa bottega, nel senso più nobile del termine, è una delle eccellenze modenesi. Nata nel settembre del 2003 per volontà di Gabriele Bonettini e Filippo Bellei, due amici che desideravano creare professionalmente qualcosa di diverso. Lo si legge nei loro occhi che sono persone decise a dare il meglio ai propri clienti e nel proprio lavoro. E' principalmente una salumeria, con un bellissimo banco di gastronomia, con prodotti accuratamente selezionati, sia regionali che nazionali, fra i quali segnalo un ottimo pesto alla genovese, oltre a formaggi, pasta ed il meglio della gastronomia emiliana. Per gli amanti dei vini, qui potete trovare anche un'ampia selezione di prodotti italiani ed esteri di alto livello, con le bollicine a fare la parte del leone. Il locale si divide in tre parti: la parte della gastronomia, la cantina e la sala degustazioni, alla quale si aggiungono i tavolini esterni che trasformano questo locale in un'ottima osteria con un menù che strizza l'occhio alla generosa terra d'Emilia: gli irrinunciabili tortellini in brodo o con la panna, i tortelloni di ricotta o di zucca, le lasagne, i cannelloni e le rosette. Zampone, cotechino, manzo, il coniglio sono alcuni tra i secondi proposti. Non mancano i dolci, a partire dalla Zuppa Inglese fino alla Torta al cioccolato. Per un vero appassionato di buona tavola non potrà rinunciare facilmente alla cucina di Gabriele e Filippo. RINGRAZIAMENTI Nello scrivere questa guida mi sono emozionato, anche perché girando per locali, chiedendo le storie, gli aneddoti, ho visto il sacrificio, le attenzioni ed il duro lavoro di tanta gente che portano avanti le loro imprese con perseveranza. Quando entriamo in un locale spesso non sappiamo che lavoro c'è dietro, spesso ci limitiamo ad ordinare, consumare e qualche volta a lamentarci del conto, a volte anche a ragione e spesso ci vendichiamo usando i vari siti dedicati alla ristorazione ed a stabile che lì "non ci metterò più piede", ma a queste persone che tutti i santi giorni aprono le loro attività con lo scopo di dare piacere ai loro clienti dovremmo dire solo grazie. Un grazie grosso come la città di Sassuolo, anzi di più, perché grazie a loro è ancora possibile incontrare e coltivare le amicizie, farsene delle nuove, capire che gusti ci sono nel mondo, fare una risata, scambiare qualche chiacchiera. Il lavoro di ristoratore, barista, gelataio, fornaio, salumiere, pasticcere non si inventa dall'oggi al domani, ma ci sono anni di studio e pratica, pratica e studio, perché in questo mestiere chi si ferma è perduto. Per quanto mi riguarda posso dire e scrivere solo una cosa: Grazie Sassuolo! Paolo Zanderigo SASSUOLO SUL WEB ED IN LIBRERIA Considero il web una benedizione, ma anche una matassa incasinata che può nascondere informazioni preziose. Per questo motivo vi segnalo alcuni siti ed opere per seguire al meglio la cucina modenese e la città di Sassuolo, ed alcuni libri che reputo interessanti per capire al meglio il territorio. Sito Internet - Visit Sassuolo: http://www.visitsassuolo.it/sassuolo/ E' un bel sito, intelligente, ben fatto, che racconta tutto quello che Sassuolo può offrire: arte, cultura, enogastronomia, shopping, musica, storia. Sito Internet - Sassuolo Oggi: http://www.sassuolooggi.it/ E' un quotidiano on-line su Sassuolo e dintorni che racconta la città a 360°, dalla cronaca, allo sport, dalla cultura, allo spettacolo. Sito Internet - Sassuolo 2000: http://www.sassuolo2000.it/ Quotidiano on-line sassolese, e che racconta anche i fatti e gli eventi della provincia modenese, di Bologna e di Reggio Emilia. Blog - La Cucina Incantanta: https://www.lacucinaincantata.com/ http://lacucinaincantata.blogspot.it/ - E' un sito sulla cucina casalinga tradizionale emiliana, con ricette semplici e veloci, gestito da Anna Maria e Silvia e che organizza anche corsi di cucina. Blog - Le Ricette di Michi: http://blog.giallozafferano.it/lericettedimichi/ E' un blog legato a Giallo Zafferano, dove Micaela Ferri racconta e propone le sue ricette legate alla tradizione emiliana, ma anche piacevoli variazioni. Blog - Le Ricette di Zia Fernanda: http://ricettesenzatempo.blogspot.it/ E' un blog che la nipote Stefania ha voluto dedicare alla zia Fernanda Prandini, storica cuoca modenese dove scoprirete le ricette più squisite, i trucchi per renderle più gustose, entrando in un mondo ricco di segreti sapori antichi che rendono la cucina modenese unica al mondo. Pagina facebook - Quant'era bella Sassuolo: https://www.facebook.com/groups/185161944949987/?fref=ts E' una bellissima pagina che raccoglie tantissime foto da fare invidia all'Archivio dei fratelli Alinari, oltre a raccontare aneddoti e storie della capitale mondiale della ceramica. Blog – Terre nobili di Sechiena: http://terrenobilidisechiena.blogspot.it/ Sechiena era il nome con cui gli antichi Romani chiamavano la valle del Secchia nella zona di Sassuolo, ed è il primo nome di cui si abbia notizia. Lo scopo del Blog è quello di aprire una discussione per ricreare le condizioni per produrre sul territorio valorizzando le materie prime presenti per rinvigorire la produzione e mantenere la zona ai primi posti al mondo per unicità di prodotto, restituendo a Sassuolo e al comprensorio l’eccellenza di un tempo. Libro - La cucina e la passione di Franco Cerrato Uno tra i migliori chef emiliani ci racconta la sua storia. Un viaggio emozionante che spiega il percorso che il mitico Frank ha fatto dagli inizi della sua bellissima storia imprenditoriale fino ad oggi. Libro - La rivincita del Lambrusco di Sandro Bellei Sandro Bellei è la stella polare della cucina modenese, non me ne vogliano gli altri. Di lui, autore di decine di libri, segnalo questa guida su uno tra i vini più sottovalutati al mondo, ma che sa regalare forti emozioni. Libro - Negozi di ieri e di oggi a Sassuolo di Gabriele Schenetti E' un viaggio nel tempo, una ricerca durata anni che svela come si sono alternate negli anni le attività commerciali di piazza Garibaldi e di piazza Martiri Partigiani. Sono due volumi, ricchi di documenti e fotografie. Libro - Delitti in Secchia di Alessandro Collioli E' un romanzo, un giallo che si svolge a Sassuolo, un avvincente percorso di fitte trame da scoprire che conduce il lettore fino all’altro capo del mondo per sbrogliare la matassa di due omicidi.