Verso una rifondazione cognitiva

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Verso una rifondazione cognitiva
Scilienze
®
®I volumi di Riccardo Viale: biologia e psicologia pesano più di contesto e cultura
Verso una rifondazione cognitiva
Lo studio dei meccanismi d'apprendimento è diventato centrale
STEFANO GATTEI
a ricerca sociale, e la sociologia
della scienza in particolare, offre
spiegazioni che cercano di correlare fattori sociali e comportamenti individuali. Tali spiegazioni, tuttavia, per la natura sfuggente dell'oggetto
di studio, mancano spesso di approfondire adeguatamente la catena causale
che collega Il fenomeno sociale all'azione individuale, finendo per cadere in fallacie o errori argomentativi. Esse trascurano di analizzare la componente cruciale che collega i fattori sociali a quelli del
comportamento: quella dei meccanismi
mentali di decisione e azione. Il programma di ricerca nella metodologia
delle scienze sociali che va sotto il nome
di «cognitivismo metodologico» - e
che ha in Riccardo Viale, cattedra all'Università degli Studi di Milano-Bicocca,
presidente della Fondazione Rosselli di
Torino e attuale docente alla Scuola nazionale di amministrazione, uno dei suoi
più innovativi sostenitori - parte dal
presupposto che solo attraverso la conoscenza dei meccanismi naturali di elaborazione dell'informazione e di decisione
è possibile dare una risposta adeguata al
perché un dato fattore sociale è correlato
a una data azione individuale.
Dagli anni Venti fino alla fine degli anni Cinquanta la psicologia è stata dominata da un approccio empiristico allo
sviluppo cognitivo, condiviso dalle due
concezioni dominanti del periodo, il
comportamentismo e il costruttivismo.
Secondo queste due concezioni, nelle
prime fasi del proprio sviluppo cognitivo
la mente è una sorta di tabula rasa: la
mente umana è libera da influenze biologiche e viene plasmata fin dall'inizio
da fattori storici, culturali e ambientali.
Ciò che apprendiamo dipende esclusivamente dall'ambiente cui siamo esposti.
Queste tesi - che affondano le proprie
radici nel pffi ampio dibattito epistemologico sulla distinzione fra «contesto
della scoperta» e «contesto della giustificazione» (introdotta dal neopositivista
Hans Reichenbach e difeso anche da
pensatori del tutto estranei a tale corrente di pensiero, come Karl Popper) - costituiscono il nucleo di quello che gli psicologi evoluzionisti chiamano «modello
standard delle scienze sociali». A partire
dagli ultimi decenni del ventesimo secolo, tuttavia - grazie agli studi pionieristici di Herbert Simon, promossi nel nostro Paese proprio da Viale, e da lui sue-
cessivamente elaborati in modo autonomo e originale -, il clima teorico è
cambiato: il declino del comportamentismo e la crescita della psicologia cognitivista, la concezione innatistica del linguaggio avanzata da Noam Chomsky, la
psicologia evoluzionistica e le concezioni funzionalistiche della mente proposte
da Hilary Putnam e Jerry Fodor hanno
portato a una decisa rivalutazione dei
fattori biologici e naturali nella determinazione dei comportamenti individuali
e sociali, a scapito dei fattori culturali e
ambientali.
Il secondo volume di Methodological
Cognitivism, dedicato da Viale alle tre
nozioni-chiave di cognizione, scienza e
innovazione (Springer, 2013), prosegue
- dopo Il primo, uscito nel 2012 e dedicato a mente, razionalità e società - la
critica del modello standard con l'obiettivo di riepilogare i risultati raggiunti e
contribuire al programma di «naturalizzazione» delle scienze umane. Viale discute il contesto generale da cui ha preso
avvio la scienza cognitiva, con ampi riferimenti al dibattito epistemologico novecentesco, approfondisce l'epistemologia sociale e analizza l'impatto delle
scienze cognitive su complesse problematiche filosofiche, quali causalità e verità. Il volume si divide in quattro parti:
Experimental Philosophy and Causality,
che affronta le complesse sfaccettature
del rapporto causa-effetto; Cognitive Rationality and Science, che critica tanto Il
pensiero neopositivista quanto la cor-
Teorie i in
II comportamentismo
è in declino mentre è in ascesa
la concezione funzionalistica
della mente proposta
da Hilary Putnam e Jerry Fodor
I
rente relativista (in particolare la riduzione della metodologia alla sociologia
della scienza) per proporre la terza via di
una fondazione cognitiva della razionalità scientifica, con uno stimolante capitolo finale dedicato ad arte, scienza e creatività; Research Policy and Social Epistemology, che approfondisce i temi cruciali dell'epistemologia sociale, della
politica della scienza e della cultura dell'innovazione; e Knowledge Transfer and
Innovation, dedicata alla dinamica della
produzione della conoscenza, alla diffusione e all'utilizzo dell'innovazione tecnologica (con bei capitoli sulle forme
«tacite» della conoscenza).
Con rigore, competenza e ampiezza di
prospettiva, Viale mostra l'importanza
delle scienze cognitive per la chiarificazione di importanti problemi filosofici.
L'obiettivo è l'identificazione e lo studio
del rapporto tra fattori di tipo sociale ed
elementi del meccanismo cognitivo come euristiche, regole inferenziali, modelli mentali e rappresentazioni analogiche responsabili dello stile cognitivo
nelle decisioni scientifiche.
C, RIPRODUZIONE RISERVATA
Alberto Di Fabio (1966), « Neuroni rosa e rossi» (2009, acrilico su carta)
Bìbììografìa
L'opera di Riccardo Viale
Methodological Cognitivism,
pubblicata dall'editore tedesco
Springer, è composta di due
volumi. R più recente, uscito nel
2013, ha come sottotitolo
Cognition, Science, and Innovation
(PP. 447, €135,19 ), mentre il
primo, pubblicato nel 2012, è
dedicato a Mind, Rationality, and
Society (pp. 354, €103,95)