ADU/2 Le reazioni dei protagonisti MEDIASET/1 I giornalisti si

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ADU/2 Le reazioni dei protagonisti MEDIASET/1 I giornalisti si
ADU/2
Le reazioni dei protagonisti
MEDIASET/2
II Biscione si allarga in Spagna
Le televisioni satellitari si
schierano da subito con Sky
dopo l'ipotesi avanzata dal
governo di abbassare il tetto
adv. Immediata la reazione di
Atdi, l'associazione televisioni digitali indipendenti, che ha
definito il provvedimento intempestivo e anacronistico.
Il testo rischierebbe di «ridurre ulteriormente le risorse disponibili a uno sviluppo organico e pluralista del mercato
televisivo multicanale, ponendo seriamente in discussione
la competitivita degli operatori indipendenti dalle piattaforme di distribuzione, e, in taluni casi, la loro stessa sopravvivenza». Posizione simile per
Fox Channels Italy, che teme
Manca solo l'ok delle Authority iberiche, ma il tanto annunciato accordo di Mediaset con Prisa è ora cosa fatta.
Il gruppo presieduto da Fedele Confalonieri ha infatti acquisito Cuatro e una quota della
pay tv Digital Plus. Telecinco,
l'emittente iberica che fa capo a Mediaset, verrà fusa con
la rete Cuatro, mentre il 22%
di Digital Plus passa nelle mani del gruppo italiano. L'operazione, del valore di un miliardo di euro, è stata seguita
da Mediobanca e Jp Morgan,
che hanno anche garantito
l'aumento di capitale di Telecinco necessario per finanziare l'operazione, cui serviranno
ora dai quattro ai cinque mesi
per essere completata. A Prisa (oltre ai 500mln di euro per
i due asset ceduti) vanno anche azioni di Telecinco, di cui
diventa azionista con una quota del 18,3% (55mln di euro,
la quota di Mediaset passerà dunque dal 50,5 al 41,3%)
sedendo nel cda, mentre una
un taglio dei posti di lavoro a
causa della riduzione degli investimenti. Contrari, seppur
da un altro punto di vista, anche le associazioni di tv locali
Aeranti-Corallo e Frt, secondo le quali l'abbassamento
dell'affollamento non avrebbe
alcuna incidenza reale, quando invece sarebbe opportuno
azzerare la pubblicità sulle tv
a pagamento, distinguendole dalle free. Ipotesi condivisa dall'Adiconsum, che già a
febbraio aveva consegnato al
Presidente della Commissione Comunicazioni della Camera dei Deputati una petizione per richiedere l'abolizione totale della pubblicità sulle
tv pay.
MEDIASET/1
I giornalisti si difendono da soli
I giornalisti del Biscione si organizzano per difendere i colleghi a rischio licenziamento
dopo la creazione di un'unica
agenzia interna con il compito di raccogliere le notizie ed
elaborare i servizi per tutti i
tg (a eccezione del Tg5, che
userà in una prima fase solo servizi di cronaca locale).
Operativa dai primi mesi dell'anno con la guida di Mario
Giordano, l'agenzia è il primo
passo verso il canale digitale
ali news da lanciare nel 2012.
100 giornalisti su 374 (provenienti da Tg4, Studio Aperto
e TgCom) verranno spostati
con il rischio di licenziamen-
to per 35 unità a testata: motivo per cui nasce il Comitato dei giornalisti di Mediaset,
che dovrebbe sopperire a ciò
che non potranno fare i Cdr.
«Il perché lo sappiamo», spiega il comitato in una nota, «il
nuovo contratto firmato dalla Fnsi e dalla Fieg, oltre a limitare i poteri dei vicedirettori
che possono essere licenziati
anche senza giusta causa, ha
introdotto le "agenzie trasversali". Il contratto di fatto lega
le mani ai Cdr e a chi dovrà
trattare a Milano lascia pochi spiragli». Sviluppando una
trattativa interna, il comitato dovrà tutelare l'autonomia
dei soggetti anche da chi,
come la Fnsi, avrebbe «usato
le trattative sindacali prima, e
le relazioni con gli editori poi,
per scopi diversi e spesso in
conflitto con gli interessi dei
giornalisti. In una parola: per
scopi politici». Non è solo l'informazione Mediaset a protestare: al momento di andare in stampa si attendono i risultati dell'incontro tra l'azienda e i sindacati del settore sartoria, trucco e acconciatura, in
sciopero dopo l'annuncio della cessione alla Pragma Service dal 1 ° febbraio.
rappresentanza di Telecinco
siederà in quello di Digital Plus.
L'accordo con Prisa (sulla quale gravava un debito di 5mld di
euro, di cui due in scadenza
tra pochi mesi) precede un altro che dovrebbe modificare il
panorama televisivo spagnolo. Si tratta della fusione, ormai
data per certa, tra Antena 3,
del gruppo Planeta-De Agostini, e laSexta, che li condurrebbe a occupare una quota
di mercato pari al 21 %.
FRT
Le tu locali chiedono regole sul Dtt
L'Agcom deve intervenire rapidamente sulla questione
della numerazione automatica dei canali sul digitale terrestre: è quanto ha chiesto
la federazione Frt nel corso
del convegno celebrativo dei
suoi 25 anni. Si è parlato, in
particolare, anche di Cielo,
che occupa il canale 10 su
Dtt, bypassando così le reti
locali: anche Sky - pur per altre ragioni - si è mossa contro la proposta di Dgtvi, chiedendo all'Antitrust l'avvio di
una procedura a riguardo. Tra
gli altri problemi evidenziati
dal presidente Maurizio Giunco, c'è poi quello delle frequenze. Rai avrebbe diritto a
cinque, ma ne occupa nove
nel Lazio e dieci in Campania. Giunco ha anche portato
avanti la questione degli affollamenti pubblicitari dei canali
pay, identici a quelli sui canali in chiaro, ma con tariffe pari alla metà delle televisioni locali, creando non poche difficoltà al settore. Il viceministro
alle Comunicazioni Paolo Romani, intervenuto all'incontro,
ha dichiarato che sono già disponibili in Finanziaria 88mln
dei 150 che servono al comparto e che si troveranno gli
altri 62.
GENNAIO/FEBBRAIO
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