Pubblico e pubblici

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Pubblico e pubblici
Pubblico e pubblici
I primi occhiali “audioscopiks”, 1936
Teatro moderno in UK, circa 1940
“[Il pubblico è] una collettività puramente spirituale, come
una dispersione di individui fisicamente separati e la cui
coesione è tutta mentale.”
“Questo legame, nella simultaneità della loro convinzione o
della loro passione, è la coscienza posseduta da ciascuno di
essi che questa idea o questa volontà sia condivisa nello
stesso momento da un gran numero di altre persone.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
Ralph Crane, Parigi, anni ‘50
“La lettura [del giornale], che in campagna era un lusso, in
città è diventata una necessità. Nell’ambiente urbano saper
leggere è quasi altrettanto necessario quanto saper
parlare...”
Robert Park, “La storia naturale del giornale”in La città (1925)
“E’ dal momento in cui i lettori di uno stesso giornale si
lasciano guadagnare dall’idea o dalla passione che esso ha
suscitato che essi vengono a comporre un vero e proprio
pubblico.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
NYC, 9 / 11 / 2001
“Il pubblico consiste di tutti coloro che sono toccati
[affected] dalle conseguenze indirette di alcune azioni in
misura tale che si ritiene necessario prendersi
sistematicamente cura di quelle conseguenze.”
John Dewey, The Public and Its Problems (1927)
“Il pubblico detiene dunque presso i popoli democratici una
potenza singolare, di cui le nazioni aristocratiche non
potevano neppure concepire l’idea. Esso non persuade
l’individuo delle sue credenze, ma gliele impone e le fa
penetrare nelle anime attraverso una sorta di pressione
immensa dello spirito di tutti sull’intelligenza di ciascuno.”
Alexis de Toqueville, La democrazia in America (1835-1840)
“Fino da bambini cominciamo a provare fortemente l’azione
dello sguardo degli altri, che si esprime a nostra insaputa nel
nostro atteggiamento, nei nostri gesti, nel cambiamento del
nostro corso di pensiero, nello scompiglio o nella
sovreccitazione delle nostre parole, nei nostri giudizi, nei
nostri atti.”
“Il pensiero, non è forse forza sociale a distanza?”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
Jeff Wall, US
“A volte il pubblico reagisce al giornalista, ma egli agisce
continuamente su di esso.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
“La divisione di una società in pubblici […] tende, non tanto
a sostituirsi, ma a sovrapporsi sempre più visibilmente ed
efficacemente alla sua divisione religiosa, economica,
estetica, politica, in corporazioni, in sette, in professioni, in
scuole, o anche in partiti.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
“Tale trasformazione di qualsiasi gruppo sociale in pubblico
si esprime attraverso un bisogno crescente di sociabilità che
rende necessaria la messa in comunicazione regolare degli
associati attraverso una corrente continua d’informazioni e
di eccitazioni comuni.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
103 anni dopo...
“La folla e il pubblico, questi due termini estremi
dell’evoluzione sociale, hanno in comune il fatto che il
legame tra gli individui diversi che li compongono consiste
non nell’armonizzarsi attraverso la loro diversità, cioè
attraverso specializzazioni utilmente reciproche, ma in una
riflessione reciproca che conduce, attraverso somiglianze
innate o acquisite, a un semplice e potente unisono […] a
una comunione di idee e di passioni che lascia peraltro libero
gioco alle loro differenze individuali.”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
Progetto di Leif Hölmstrand
“Efebocrazie delle folle, gerontocrazia dei pubblici...”
Gabriel Tarde, L’opinion et la foule (1901)
“Quando il pubblico smette di essere critico, si dissolve e si
trasforma in una folla. Questa è dunque la differenza
fondamentale del pubblico dalla folla. La folla si sottomette
all’influenza di una spinta collettiva a cui obbedisce senza
spirito critico. Il pubblico, al contrario – proprio perché è
composto di individui con opinioni differenti – è guidato da
prudenza e riflessione razionale.”
Robert Park, Masse und Publikum (1903)
“L’affermarsi della classe media, il diffondersi delle istituzioni
democratiche, il ridursi dell’analfabetismo e lo sviluppo degli
strumenti di comunicazione di massa hanno fatto sorgere un
interesse per ciò che viene generalmente definito ‘opinione
pubblica’.”
Paul F. Lazarsfeld, “Public opinion and the classical tradition” (1957)
“Innumerevoli circoli di discussione sono legati insieme da
persone mobili, che portano le opinioni dall’uno all’altro
circolo e lottano per un potere di comando più ampio. Il
pubblico è perciò organizzato in associazioni e partiti,
ciascuno dei quali rappresenta un punto di vista strutturato
e cerca di acquisire un posto al Congresso, dove la
discussione continua. Da queste piccole cerchie di persone
che si parlano, si sivluppano le forze più ampie dei movimenti
sociali e dei partiti politici; e la discussione dell’opinione è
una fase centrale nell’atto complessivo di gestione degli affari
pubblici. L’autonomia di queste discussioni è perciò un
elemento importante nell’idea di opinione pubblica come
strumento di legittimazione democratica.”
Charles Wright Mills, The Power Elite (1956)
“L’analista dell’opinione pubblica deve cominciare dal
riconoscimento dell’esistenza di una relazione triangolare tra
la scena dell’azione, l’immagine umana di quella scena e la
risposta umana a quell’imagine che si relaziona alla scena
dell’azione.”
Walter Lippman, Public Opinion (1922)
“L’azione, la sola attività che si svolge direttamente tra gli
esseri umani senza l’intermediazione di cose materiali,
corrisponde alla condizione umana di pluralità, al fatto che gli
uomini, non l’Uomo, vivono sulla terra e abitano il mondo.
Anche se tutti gli aspetti della condizione umana sono in
qualche modo connessi alla politica, questa pluralità è
specificamente la condizione – non solo la conditio sine qua
non, ma la conditio per quam – di tutta la vita politica.”
Hannah Arendt, The Human Condition (1958)
“[La sfera pubblica è] uno spazio discorsivo in cui individui e
gruppi si riuniscono per discutere questioni di mutuo
interesse.”
Jürgen Habermas, Strukturwandel der Öffentlichkeit (1962)
Manet, aux Folies-Bergères, 1881-1882
Venezia, Campo Santa Margherita, 2009
“La sfera pubblica borghese si può intendere come la sfera
dei privati cittadini riuniti in un corpo pubblico, che
immediatamente cercò di impossessarsi dei ‘giornali
intellettuali’ ufficialmente regolati, per usarli contro la stessa
autorità pubblica.”
Jürgen Habermas, The Public Sphere: An Encyclopedia Article (1964)