Aras. In Sardegna la mostra nazionale di ovini,Aras. Il trentenne

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Aras. In Sardegna la mostra nazionale di ovini,Aras. Il trentenne
Aras. In Sardegna la mostra nazionale di ovini
Si terrà ancora in Sardegna, a Macomer dal 5 al 7 maggio, l’XI° mostra nazionale degli ovini di razza sarda iscritti all’albo genealogico. Lo ha deliberato ieri la sezione
Regionale ovini di razza sarda presieduta da Nicola Melis, a cui hanno preso parte anche l’Associazione nazionale pastorizia (Assonapa), l’Associazione regionale
allevatori Sardegna (Aras) e quella provinciale (Apa).
Conferma anche per le mostre regionali dei bovini da carne di razza Charolaise e Limousine a Ozieri (22 – 23
aprile), e per quelle da latte di razza Bruna e Frisona ad Arborea (29 – 30 aprile).
A coordinare anche quest’anno sarà l’Aras in collaborazione con l’Assonapa, le amministrazioni comunali in cui si terranno i tre appuntamenti, le Apa e i tanti sponsor che
sostengono le iniziative.
“Nonostante la crisi che sta attraversando il comparto zootecnico – commenta il presidente dell’Aras e Assonapa Stefano Sanna –
il sistema
allevatori riproporrà le tre fiere zootecniche più importanti della Sardegna che saranno per il terzo anno consecutivo totalmente autofinanziate. Il filo conduttore sarà
il benessere animale, che ci vede ai vertici nazionali ed europei grazie al lavoro sinergico degli allevatori con i nostri tecnici dell’Aras, e la tutela del
territorio”. La notizia della conferma delle tre mostre è stata accolta con entusiasmo dalle tre amministrazioni comunali ospitanti che hanno sempre creduto e sostenuto
gli appuntamenti.
A tagliare il nastro delle edizioni 2017 delle mostre zootecniche, che riscontrano ogni anno un’affluenza di circa 50 mila persone, sarà Ozieri il 22 e 23 aprile, con i
bovini da carne di razza Charolaise e Limousine. “Un appuntamento particolarmente importate visto che il prossimo anno – ricorda il direttore dell’Aras Marino Contu –
Ozieri ospiterà la mostra nazionale come annunciato lo scorso anno dall’Anacli, l’associazione nazionale allevatori dei bovini di razza Charolaise e Limousine”.
Un riconoscimento per il lavoro degli allevatori sardi avvalorato dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta della Sardegna: “le Limousine e le Charolaise sono le
razze dei bovini da carne che sono cresciute di più in Italia, rispettivamente del 39,5 % e del 23 % (sono 26.300 e oltre 7.300) – spiegò lo scorso anno il direttore di
Anacli Emanuele Villa –. La Sardegna è una delle Regioni con la Sicilia che ha maggiormente contribuito a questa crescita. Nel 2010 le Limousine sarde rappresentavano il 7
per cento del patrimonio della razza in Italia con 1.070 capi. Nel 2015 ha più che raddoppiato
i capi passando a oltre 2.300 su 26mila capi totali allevati in Italia (9
per cento del totale). Le Charolaise invece sono diminuite, passando da 845 del 2010 a 591 del 2015, scendendo dal 16,5 a all’8 per cento del totale. Ma questo dato è
condizionato all’esplosione della razza in Sicilia”.
Il 29 e 30 aprile si andrà invece a Arborea, patria dei bovini da latte per la 34° mostra dei bovini di razza Bruna e Frisona, uno degli appuntamenti più partecipati in
Italia che mette in mostra capi dalle qualità genetiche eccellenti.
A chiudere i tre appuntamenti sarà Macomer con la mostra nazionale degli ovini di razza sarda,
promossa dall’Assonapa e Aras in collaborazione con le Apa, l’amministrazione comunale e grazie al contributo degli sponsor, in particolare il Consorzio del Pecorino
romano. Settore, quello ovicaprino, in cui la Sardegna eccelle essendo la regione in cui vengono allevate il 40 per cento delle pecore a livello nazionale, con la
produzione del 67 per cento del latte.
E dove si trovano 170 mila ovini di razza sarda iscritte al libro genealogico delle 200 mila totali.
Aras. Il trentenne Renato Pitzalis ha vinto la X^ mostra nazionale degli ovini
E’ un trentenne, Renato Pitzalis di Nuragus, il vincitore della decima edizione della mostra
nazionale degli ovini di razza sarda tenutasi questo fine settimana nell’area fieristica di
Sant’Antonio di Macomer.
Il giovane pastore di 30 anni, ha prevalso sugli altri 28 allevamenti in gara (“i migliori
della razza in circolazione” ha detto il presidente dell’Assonapa Stefano Sanna) conquistando
101 punti totali nelle otto categorie.
Al secondo posto, con 92 punti, i fratelli Selis di Tuili, Efisio e Vincenzo, campioni in
carica avendo vinto la nona edizione, mentre al terzo posto (stessa posizione dello scorso
anno) si è classificato Mauro Daniel Giuseppe Scintu di San Nicolò Arcidano.
“E’ stata ancora una volta una fiera che ha messo in mostra degli ovini di altissimo livello –
sostiene Marino Contu, direttore di Ara Sardegna -. I pastori sardi si confermano migliori nel
loro mestiere. Allevano animali di altissima qualità , sanno migliorarsi di anno in anno e
sono al vertice anche per il benessere animale. Ormai sono evidenti a tutti i risultati che
abbiamo raggiunto dopo oltre dieci anni all’inizio della misura del benessere animale. Come ha
ben detto il professor Giuseppe Pulina sabato durante il convegno che si è tenuto all’interno
della mostra, adesso dobbiamo saper investire nella giusta informazione, che sappia comunicare
al meglio quello che è una realtà: i prodotti della zootecnia sarda sono delle eccellenze che
fanno bene alla salute, in quanto ricchi di sostanze nutraceutiche ed ecosostenibili, in
quanto figli di un allevamento estensivo, di animali allevati al pascolo. I nostri prodotti –
ha sottolineato ancora Contu – sono diversi da quelli che fanno largo uso di antibiotici
(pratica che in Sardegna grazie all’assistenza sanitaria dei nostri tecnici durante il periodo
di lattazione è praticamente inesistente) e consumano l’ambiente con modalità iper intensive
che sicuramente non fanno bene neppure alla salute umana. Insomma la Sardegna è l’isola del
benessere animale”.
“La pastorizia sarda ha saputo sposare al meglio il binomio tradizione e innovazione –
evidenzia il presidente di Assonapa Stefano Sanna -. Riesce a conservare i valori e i sapori
di un tempo introducendo in azienda gli strumenti da lavoro più avanzati dal punto di vista
innovativo e tecnologico. Negli ovili convivono le vecchie generazioni custodi dei saperi
antichi e i giovani che con grande entusiasmo e passione fanno tesoro dei consigli dei padri
declinandoli con gli strumenti di ultima generazione. L’azienda dei Pitzalis, vincitrice della
mostra, ne è un esempio”.
“Nonostante il tempo non fosse favorevole – ricorda poi il presidente dell’Aras Sandro Lasi –
ieri ma soprattutto oggi l’area fieristica di Sant’Antonio è stata letteralmente invasa dai
visitatori. L’organizzazione si è ancora una volta dimostrata impeccabile siamo dal punto di
vista tecnico che logistico e di questo dobbiamo ringraziare oltre a tutti i tecnici dell’Ara
e delle Apa e Aipa, anche l’amministrazione comunale che ha saputo arricchire la fiera degli
ovini con una serie di iniziative che stanno coinvolgendo un pubblico sempre più ampio che va
oltre gli addetti ai lavori”.
CLASSIFICA GENERALE
1.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
2.
Selis Vincenzo e Efisio – Tuili (Aipa Cagliari)
3.
Mauro Daniel Giuseppe Scintu – San Nicolò d’Arcidano (Apa Oristano)
4.
Antonello Frongia – Samugheo (Apa Oristano)
5.
Carlo Desogus – Las Plassas (Aipa Cagliari)
LA CLASSIFICA DELLE SINGOLE CATEGORIE
Categoria 1: Arieti da 12 a 24 mesi di età
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
Salvatore Castangia – Nuragus (Aipa Nuoro)
Antonello Frangia – Samugheo (Apa Oristano)
Categoria 2: Arieti oltre i 24 mesi di età
Salvatore Castangia – Nuragus (Aipa Nuoro)
Carlo Desogus – Las Plassas (Aipa Cagliari)
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
Categoria 3: Pecore 1° parto con lattazione in corso
1.
Angelo Piredda – Barumini (Aipa Cagliari)
2.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
3.
Carlo Desogus – Las Plassas (Aipa Cagliari)
Categoria 4. Pecore di secondo parto e oltre
1.
Antonello Frongia – Samugheo (Apa Oristno)
2.
Mauro Daniel Giuseppe Scintu – S. Nicolò D’Arcidano (Apa Oristano)
3.
Vincenzo e Efisio Selis – Tuili (Aipa Cagliari)
Categoria 5: Gruppo di 4 agnelloni dell’annata 2015
1.
Efisio Angelo Corrias – Selegas (Aipa Cagliari)
2.
Vincenzo e Efisio Selis – Tuili (Aipa Cagliari)
3.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
Categoria 6: Gruppo di 4 agnelle dell’annata 2015
1.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
2.
Vincenzo e Efisio Selis – Tuili (Aipa Cagliari)
3.
Antonello Frongia – Samugheo (Apa Oristano)
Categoria 7: Gruppo di 4pecore di primo parto
1.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
2.
Vincenzo e Efisio Selis – Tuili (Aipa Cagliari)
3.
Carlo Desogus – Las Plassas (Aipa Cagliari)
Categoria 8: Gruppo di sei pecore con parto indolore
1.
Mauro Daniel Giuseppe Scintu – S. Nicolò D’Arcidano (Apa Oristano)
2.
Vincenzo Selis e Efisio – Tuili (Aipa Cagliari)
3.
Renato Pitzalis – Nuragus (Aipa Nuoro)
Duemila capi alla X^ Mostra Nazionale degli Ovini di razza Sarda iscritti al Libro Genealogico
Saranno 2mila le pecore e arieti in gara il 23 e 24 aprile prossimo nella decima edizione
della fiera nazionale riservata agli ovini di razza sarda iscritti al libro genealogico che si
terrà a Macomer.
E’ quanto dicono gli organizzatori dell’iniziativa: l’Aras, l’Assonapa e l’amministrazione
comunale.
“Anche quest’anno abbiamo confermato Macomer come sede della fiera nazionale – spiega il
presidente dell’Associazione Nazionale della Pastorizia Stefano Sanna -. La Sardegna è la
regione che alleva la metà del patrimonio ovino italiano: 3,3 milioni di capi su 7 e di questi
170 mila sono iscritti al libro genealogico. La pastorizia sarda quindi garantisce quantità ma
anche altissima qualità, oltre alla tutela del territorio. Le pecore, infatti, sono allevate
in modo estensivo, al pascolo, garantendo il benessere animale e quindi prodotti
agroalimentari di altissima qualità”.
Alla fiera dice ancora Stefano Sanna “saranno presenti 29 allevatori (18 da Cagliari, 8 da
Nuoro e 5 da Oristano) che porteranno in totale 2mila capi. Si tratta della élite della
genetica della razza”.
“Il filo conduttore che lega le tre Mostre Zootecniche (Ozieri, Macomer, Arborea) – sottolinea
il direttore dell’Aras Marino Contu – è il benessere degli animali e i loro prodotti di
eccellenza. Siamo la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica il pascolamento e siamo
al vertice anche per il rispetto del benessere animale. Ogni giorno 250 veterinari e agronomi
dell’Aras visitano oltre 600 aziende. Questo significa che i nostri allevamenti e i loro
prodotti sono frutto di questa sinergia e non della casualità. Si lavora, si studia, si fa
ricerca e si applica concretamente. Dobbiamo saper comunicare e saper dare il giusto risalto
ai nostri metodi di allevamento ed al nostro agroalimentare che offre prodotti sani, genuini e
garantiti”.
“Stiamo lavorando e proponendo una due giorni anche per i non addetti ai lavori – dice il vice
sindaco Rossana Ledda -. Ma sarà tutto a tema e non un mercatone”.
In primo piano dunque i prodotti legati alla filiera dell’ovino: il latte, i formaggi, la
carne e la lana di pecora nell’ambito della settima mostra regionale dell’agroalimentare e il
primo concorso gastronomico del Pecorino Romano dop città di Macomer “al quale – continua
Rossana Ledda – parteciperanno dodici scuole alberghiere provenienti da tutta la Sardegna che
saranno premiati dal presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, dal Presidente del
Consorzio di tutela Pecorino Romano Salvatore Palitta, dal capo di Gabinetto della presidenza
della Regione Filippo Spanu e dagli amministratori Comunali”.
Il Consorzio del Pecorino Romano, principale sponsor del Concorso Gastronomico promosso in
collaborazione con il Comune e l’Unione Cuochi, presente in fiera con un propri stand,
prenderà parte anche al convegno (“Innovazioni in ambito zootecnico, strategie e strumenti per
il settore”) organizzato dall’Aras che si terrà sabato mattina, per presentare la relazione:
“Programmazione produzioni e mercati”.
“La programmazione produttiva del Consorzio è stata approvata il 9 di marzo scorso – evidenzia
il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano Salvatore Palitta – e stiamo
interloquendo col ministero delle Politiche agricole per concordare le modalità applicative
del decreto”.
Alla due giorni macomerese parteciperà anche l’agnello sardo marchiato Igp grazie al Consorzio
di tutela: “faremo una degustazione tradizionale e multiculturale – evidenzia la direttrice
del Consorzio Patrizia Pitzalis -. Proporremmo infatti l’agnello Igp preparato secondo la
tradizione sarda grazie alla collaborazione dell’associazione locale degli anziani Auser, e
secondo la tradizione dei paesi di origine delle diverse comunità straniere presenti a
Macomer”.
“L’obiettivo – chiosa il sindaco Antonio Succu – è superare il record delle 20 mila presenze
registrate lo scorso anno. Dobbiamo essere consapevoli che il settore agropastorale è la vera
industria che funziona nel nostro territorio, quella legata all’agroalimentare, alla
produzione e trasformazione dei nostri prodotti”.
Registrazione capi ovini: a rischio decine di milioni di euro di premi comunitari
Il rischio è concreto: i pastori sardi potrebbero perdere decine di milioni di euro di fondi
comunitari se entro il 31 dicembre non registrano singolarmente i propri capi ovini e caprini
nella Banca dati nazionale.
Per l’Unione europea, infatti, da quest’anno non sono ammissibili i capi inseriti in domanda
che non siano stati registrati. E’ uno dei punti fondamentali del nuovo programma di
miglioramento ed efficientamento per il controllo dei pagamenti alle imprese agricole con il
quale obbligano gli Stati ad istituire e rendere operativo un sistema integrato di gestione e
di controllo.
“Siamo seriamente preoccupati – dice il presidente regionale della Coldiretti Battista Cualbu
– perchè a 30 giorni dalla scadenza dei termini, inframmezzate pure dalle feste natalizie,
mancano ancora da registrare oltre un milione di capi. Questa mattina abbiamo comunicato
questo pericolo al presidente della Giunta e agli assessori alla Sanità e all’Agricoltura, ai
quali abbiamo inviato una lettera affinché si attivi immediatamente un sistema di
coordinamento che sensibilizzi tutti i pastori a recarsi alla Asl e nelle sedi delle
Associazioni provinciale allevatori (Apa) per adempiere alle nuove direttive. Sarebbe
imperdonabile per tutti perdere solo un euro per una formalità”.
“Ci si deve attivare immediatamente – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –
serve un coordinamento di emergenza tra i due assessorati interessati e una martellante
campagna di sensibilizzazione per gli allevatori. Ad oggi non c’è all’orizzonte alcuna deroga
su cui cullarci, per questo occorre concentrare tutte le forze per registrare tutti i capi sia
ovini che caprini entro il 31 dicembre come previsto dal decreto del ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali n. 1922 del 20 marzo 2015, in cui ci dice inequivocabilmente
che questo adempimento è condizione obbligatoria per poter usufruire del sostegno accoppiato e
delle misure dello sviluppo rurale”.
“Con i nostri uffici nel territorio stiamo facendo il possibile per informare i pastori –
spiega Battista Cualbu -, dove ci è possibile stiamo anche caricando qualche capo, o comunque
indicando le sedi, Asl e Apa, che possono fungere da supporto. Non è questo il tempo delle
polemiche ma solo del lavoro; un lavoro che ci deve vedere tutti in campo per cercare di
centrare un obiettivo che sta diventando sempre più difficile da raggiungere in queste
condizioni, per questo abbiamo chiesto alla Regione di attivare immediatamente un’azione di
coordinamento tra tutti gli attori in campo”.
cagliari. “Buone prospettive per il mercato di carne ovina di qualità”
Il mercato chiede carne di pecora. Lo rivela uno studio dell’Ara Sardegna coordinato dai
tecnici Antonio Natale e Paolo Oppia.
“A livello mondiale cresce la richiesta ed insieme le aspettative positive sull’andamento dei
prezzi – sostiene il direttore dell’Aras Marino Contu –. Entro il 2050 i Paesi emergenti ed in
via di sviluppo dovrebbero acquistare il 65 per cento in più di carne. Ma anche in Italia,
dove la carne ovina è la meno consumata, ne importiamo un terzo. Il consumo pro capite è,
infatti, di 1,200 kg, mentre la produzione si ferma a 800 grammi”.
Lo studio condotto dai due tecnici condotto a 360 gradi prospetta orizzonti positivi per i
produttori di carne ovina.
I flussi commerciali sono in crescita sopratutto verso la Cina ed il Medio Oriente. “In
particolare si guarda con attenzione il mercato musulmano – spiega Antonio Natale – dove è
vietato il consumo di carne di maiale ed uno dei più grandi mercati è quello dell’agnello ed
il montone. Inoltre i paesi in via di sviluppo sono i più appetibili in quanto il consumo di
carne è tra gli alimenti più legati al livello di reddito”.
“I maggiori esportatori mondiali di carne ovina – ricorda l’altro tecnico Paolo Oppia – sono
l’Australia e soprattutto la Nuova Zelanda. Rappresentano l’85 per cento delle esportazioni
anche se il loro mercato è in flessione per via della siccità e della concorrenza al pascolo
dei bovini. Altri esportatori sono Uruguay, Argentina, Cile, Macedonia e Islanda”.
Ma possibilità di crescita si registrano, da una attenta analisi del mercato, anche in Italia
“nonostante il mercato interno sia instabile e negli anni si sia registrata una costante
riduzione del consumo di carni ovine, oltre – ricorda il presidente dell’Aras Sandro Lasi – ad
un consumo ancora legato alle tradizioni pasquali e natalizie”.
“Le prospettive si intravedono però dall’affermarsi di nuove tendenze alimentari e da stili di
vita più salutistici – sottolinea Marino Contu –. Adesso il consumatore è più attento alla
provenienza e alla qualità del prodotto. Inoltre ci sono nuove etnie con tradizioni diverse
dalle nostre come i musulmani. Alcuni macelli – ricorda – seguono già il rito Halal
certificato dal bollo islamico”.
Ecco quindi che si aprono nuovi spazi commerciali anche nazionali come del resto dimostra il
successo che sta riscuotendo l’agnello gallese Igp. “Grazie al marchio e a una buona campagna
di marketing – rivela il presidente Sandro Lasi – l’agnello gallese è in controtendenza
rispetto al mercato, registrando un aumento delle vendite. Solo in Italia se ne sono esportati
nel 2014 – 15 6500 tonnellate”.
“L’Italia – chiude il direttore dell’Aras – è il terzo importatore di carne ovino dopo la
Francia e il Belgio. Oggi si prediligono le piccole carcasse (8 – 10 kg) ma il trend è quello
di orientarsi verso un peso maggiore che oscilla tra i 12 e i 15 kg e verso tagli e packaging
più innovativi e funzionali come ad esempio spalla e coscia disossata in skinpack. Per questo
dobbiamo essere fiduciosi e investire sul nostro agnnello sardo Igp”.
COMPARTO OVINO, INCONTRO CON ORGANIZZAZIONI PRODUTTORI.
Cagliari. Programma di sviluppo rurale, qualità del prodotto e anagrafe degli animali. Sono
questi alcuni dei temi affrontati, oggi nella sede di Argea a Oristano, durante la riunione
dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi con le organizzazioni di produttori
riconosciute nel settore latte e lattiero caseario. Hanno inoltre partecipato il direttore
generale dell’assessorato Sebastiano Piredda e la funzionaria Loredana Melis e Tonello Abis di
Laore e Antonello Carta di Agris.
Psr. In vista della prossima approvazione del Programma di sviluppo rurale (Psr), da parte
della Commissione Europea, il tavolo odierno ha sostenuto la necessità di organizzare
ulteriori incontri mirati alla redazione dei bandi di attuazione al fine di recepire, nel
rispetto della norma, le esigenze dei produttori del comparto. “Come nostra prassi stiamo
condividendo il processo per conoscere quali siano le reali necessità di chi produce – ha
sottolineato la titolare all’Agricoltura – Un approccio che ci consentirà di aggredire e
superare le criticità del passato costruendo bandi che siano in grado di recepire le esigenze
delle imprese e che consentano di migliorarne la loro competitività sul mercato”.
Imperativo della qualità. Nel confronto con i produttori, nell’ottica di una maggiore
competitività della produzione, è stata condivisa l’esigenza di affrontare concretamente il
tema della qualità nell’intera filiera, attraverso l’esame congiunto delle realtà che premiano
la qualità e la conseguente definizione di sistemi validi per l’intero territorio. Per
l’assessore Falchi va rivolta massima attenzione all’innalzamento dei parametri qualitativi
nella fase di trasformazione. “Dobbiamo lavorare maggiormente su controllo e implementazione
dei sistemi di tracciabilità al fine di valorizzare tutta la produzione. Un alto livello di
qualità – ha proseguito l’esponente della giunta Pigliaru – è una condizione imprescindibile
per la ricerca di nuovi mercati e l’internazionalizzazione delle nostre imprese”.
Anagrafe animale. All’ordine del giorno anche i nuovi decreti attuativi della Politica
agricola comunitaria (PAC) che richiedono un intervento urgente. Tra questi l’applicazione del
Decreto ministeriale 1922 del 20 marzo 2015 (art. 4 comma 7), in base a cui – per accedere ai
premi previsti dalla PAC per l’ovicaprino e per le misure del PSR 2014–2020 – risulta
necessario aggiornare la Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica, completando la
registrazione individuale dei capi ovini entro il prossimo novembre.