3° Premio - Comune di Lagosanto
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3° Premio - Comune di Lagosanto
2009 – 3° Premio di Frate Antonietta Sezione Narrativa – secondaria di 2°grado INTERVISTA A DON GIUSEPPE: “L’INVIDIA COM’E’?” Ieri alle ore 09:00 nella sede dell’Istituto alberghiero “Orio Vergani” di Ferrara, io e altri 2 ragazzi abbiamo incontrato il sacerdote Don Giuseppe di Firenze con cui abbiamo parlato dei 7 vizi capitali e in particolare dell’invidia,di come si affronta, come si comporta un invidioso e cosa ne pensano i giovani. Don Giuseppe ci ha fornito tante informazioni, ha risposto a tutte le nostre domande, dicendo che i vizi capitali sono 7 e che di questi ne parlò anche Aristotele definendoli “Abiti del male”. Nel medioevo vengono visti come un ostacolo della volontà umana e divina; nell’età dei Lumi perdono importanza e dopo il periodo Illuminista i vizi compaiono in alcune opere di Kant, che vede nei vizi stessi un’espressione della tipologia umana e quindi li fa diventare “Malattie dello spirito”.elencando i 7 vizi capitali la superbia è considerato dalla Chiesa il peggiore, poiché questo sentimento tende a porsi al di sopra di tutti, anche al di sopra di Dio; di questo si sono macchiati Lucifero, Adamo ed Eva. L’invidia nello specifico è un sentimento nei confronti di un’altra persona o gruppi di persone che possiedono qualcosa che l’invidioso non possiede; essa si caratterizza come il desiderio di possedere ciò che gli altri possiedono, oppure che gli altri perdono. Si può considerare come il peccato opposto alla superbia; mentre il superbo ha un’eccessiva autostima di sé, l’invidioso possiede una bassa autostima. A questo punto il ragazzo domanda:”ma da cosa è provocato questo sentimento?”. Don Giuseppe risponde che può essere causato da una mancanza d’affetto in passato, oppure da un’eccessiva competitività o da desideri che sono stati frustrati; l’invidioso inoltre manifesta comportamenti aggressivi precisi e ben riconoscibili. L’invidia viene anche rappresentata come gelosia, il sentimento nemico dell’amore. Lo stesso ragazzo lo interrompe di nuovo chiedendo in quale posto la Chiese colloca l’invidia tra i 7 peccati capitali. Don Giuseppe risponde che l’invidia viene messa al secondo posto dopo la superbia. In seguito una delle 2 ragazze gli chiede se è vero che l’invidia nella cultura popolare anglosassone e in quella italiana viene associata al colore verde. Don Giuseppe risponde di sì, aggiungendo che viene anche rappresentata con la figura allegorica di una donna vecchia, misera, gobba e zoppa,intenta a strapparsi dei serpenti dai capelli, gettandoli addosso a chi lei stessa invidia. Poi Don Giuseppe riferisce che Dante nel Purgatorio pone gli invidiosi sulla stessa cornice, seduti, con gli occhi cuciti con del filo di ferro. Dopo queste spiegazioni si affronta il discorso dell’invidia fra giovani. Tra i ragazzi di oggi l’invidia è molto diffusa; gli invidiosi tra l’altro, oltre all’invidia soffrono generalmente anche di superbia. Entrambi questi sono negativi per la società, se riescono a prendere il sopravvento rispetto ad altri sentimenti come l’altruismo,l’umiltà e la generosità. In seguito Don Giuseppe alzandosi va verso la lavagna e disegna uno schema per rappresentare i 7 vizi capitali. Paradiso (Dio) 7. Gola 6. Accidia 5. Ira 4. Lussuria 3. Avarizia 2. Invidia 1. Superbia Inferno (Dio) Alla fine Don Giuseppe conclude, dicendo che l’invidia e gli altri vizi capitalli sono sempre esistiti e sempre esisteranno; tuttavia sta nel buon senso e nella maturità di ciascun uomo, far sì che questi vizi non diventino veri e propri peccati per l’umanità intera.