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Tecniche & Prodotti
Roberto Negri
SISTEMI CAPPOTTO
L’isolamento…
su misura
LO
SUGGERISCE IL NOME CON CUI
VIENE GERGALMENTE INDICATO.
E
NON
C’È DUBBIO CHE PROPRIO COME UN
ABITO CASCHI A PENNELLO, QUANDO
ADEGUATAMENTE PROGETTATO E
REALIZZATO, A QUALSIASI EDIFICIO.
ANCHE
QUANDO, COME SPESSO È
NECESSARIO, VA RIQUALIFICATO DAL
PUNTO DI VISTA ENERGETICO.
VIRTÙ,
OPPORTUNITÀ, CORRETTA POSA IN OPERA
DEI SISTEMI A CAPPOTTO.
aggiunta la piena maturità, i sistemi di isolamento a cappotto rappresentano oggi “la” soluzione per eccellenza nella riqualificazione energetica
degli edifici esistenti – ambito che, con ogni probabilità, rappresenta uno dei mercati a più elevato potenziale in
proiezione futura – e ha parecchie carte da giocare anche negli interventi di nuova edificazione. Il percorso di questa tecnica,
che va ricordato data ormai diversi decenni, non è stato esente
da problematiche, superate tuttavia grazie a uno spiccato miglioramento di materiali e componenti costitutivi del sistema, nonché delle tecniche esecutive adottate per la sua posa. Proprio su
quest’ultimo punto, oggi più che mai, va focalizzata l’attenzione, in
quanto la qualità dell’applicazione è vitale al fine di evitare gravi patologie che altrimenti possono verificarsi nel corso della vita utile
R
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dell’intervento. Patologie che derivano soprattutto dalla mancata
osservanza delle regole fondamentali dell’applicazione del sistema, o magari sono frutto di soluzioni alternative “artigianali”. Tra
i casi tipici più ricorrenti vale la pena di ricordare il mancato o
errato utilizzo dell’armatura, che provoca fessurazioni dell’intonaco e quindi infiltrazioni di acqua piovana; l’assenza di rinforzi negli
spigoli, con conseguenti fessurazioni dell’intonaco provocate dalla
ridotta capacità a resistere alle dilatazioni indotte dalle variazioni di
temperatura stagionali e giornaliere; l’insufficiente resistenza meccanica del sistema, con danni da urti all’intonaco a vista; o ancora,
un’eccessiva permeabilità all’acqua dell’intonaco, con formazione
di bolle e infiltrazioni della pioggia. Queste e altre problematiche
possono essere evitate con il rispetto di una serie di regole di
posa e una adeguata attenzione anche – e per certi versi soprat-
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tutto – a una serie di dettagli che, se non adeguatamente realizzati,
possono trasformarsi in zone di vulnerabilità del sistema. Regole
oggi ben codificate anche grazie a un’importante azione divulgativa
svolta da aziende produttrici e associazioni (prima fra tutte Cortexa,
il consorzio che riunisce alcuni fra i principali fornitori di sistemi a
cappotto).Vediamone le più importanti.
Dal sistema…
Quello che nel linguaggio corrente in edilizia viene familiarmente
chiamato “isolamento a cappotto” è una tecnica collaudata utilizzata
in Europa da oltre 40 anni per isolare termicamente gli edifici di
tutte le tipologie, da quelli civili a quelli industriali e del terziario. Il
sistema è costituito da vari componenti che devono essere tra di
loro compatibili e che assolvono ciascuno a funzioni ben definite.
Schematicamente, questi possono essere così riassunti:
- il supporto portante, che può essere di vario tipo (ad esempio
laterizi, calcestruzzo, ecc.), che assolve alla funzione portante dal
punto di vista statico;
- la malta adesiva, che ha il compito di assicurare l’adesione del pannello isolante al supporto, con o senza l’ausilio di elementi di fissaggio meccanici;
- Il pannello isolante, destinato a dare alla struttura il grado di isolamento termico desiderato rappresentato dalla sua trasmittanza
U (W/m2K). I coibenti più correntemente impiegati nell’isolamento
delle pareti con la tecnica del capotto, sia pure in percentuali molto
diverse, sono pannelli in polistirene espanso sinterizzato o estruso,
pannelli in lana di vetro o di roccia a fibre normali od orientate,
pannelli in poliuretano espanso, pannelli in sughero espanso, pannelli
in fibre di legno agglomerate; - gli elementi di fissaggio meccanico,
per l’ancoraggio dei pannelli isolanti ai differenti supporti portanti;
- la malta rasante che, unitamente alla rete di armatura, costituisce lo
strato sottile di intonaco armato del sistema;
- il rivestimento di finitura, con sottostante primer, che fornisce
l’aspetto estetico desiderato ed anche la resistenza agli agenti atmosferici esterni (pioggia, grandine, vento, sole, ecc.).
Alla posa
Partire col piede giusto è fondamentale in ogni attività, e nel nostro
caso poter contare su corretti presupposti progettuali e una ade-
UN’ASSOCIAZIONE PER IL CAPPOTTO DI QUALITÀ
Dall’esigenza di definire e diffondere gli standard del sistema a cappotto di qualità
costruito a regola d’arte nel 2007 nasce Cortexa, Consorzio di aziende leader nel
settore che annovera tra i suoi obiettivi favorire la diffusione della conoscenza del sistema
di isolamento termico sull’esterno dei fabbricati, stimolare e monitorare tutti i movimenti
e le esigenze della filiera e del mercato, creare un flusso costante di informazioni utili
a tutti gli operatori del mondo dell’edilizia. In questo quadro nel 2009, grazie alla
collaborazione tra i massimi esperti tecnici delle aziende consorziate viene pubblicato il
“Manuale di posa del cappotto Cortexa”: un pratico e agile strumento tecnico in grado
di guidare gli installatori ad una corretta posa in opera, aspetto fondamentale per la
piena riuscita del sistema. Cortexa è uno dei soci
fondatori dell’EAE (European Association for ETICS),
che raggruppa tutte le associazioni nazionali del
cappotto a livello europeo, e come tale rappresenta
l’Italia in ambito internazionale, con l’obiettivo di
dare un contributo alla crescita del mercato e garantire agli operatori dell’edilizia un
sistema a cappotto sempre più controllato nel rispetto della normativa comunitaria.
Presieduto da Sauro Tanzini dal 2010, il Consorzio opera attraverso tre commissioni
di lavoro specialistiche, con funzione Direttiva, Tecnica e Comunicazione, e proprio
attraverso un piano di comunicazione integrata mira a realizzare obiettivi di ampio
respiro: illustrare come risparmiare energia oggi, quale unico, immediato contributo
alla salvaguardia delle risorse energetiche; diffondere il concetto di sistemi a cappotto,
anziché di applicazioni con prodotti assemblati in cantiere; difendere e sostenere
l’assoluta necessità di manodopera specializzata nell’applicazione di questa tecnica
costruttiva. Sono soci del Consorzio Baumit, Caparol, Ivas, Röfix, Settef, Sto, Viero e
Waler; main partner: Basf, Lape, Rockwool; partner: Ejot.
Nel 2011 Cortexa presenta la seconda edizione del Manuale per l’applicazione
del Sistema a Cappotto, un aggiornamento della prima frutto di una collaborazione
tecnica estesa che ha visto coinvolte le associazioni internazionali dell’EAE (European
Association for ETICS). Il manuale nasce, quindi, come “Linea Guida Europea” e viene
adottato integralmente per l’Italia, riportando, ove necessario, riferimenti alla realtà
tecnica ed applicativa nazionale e, qualora presenti, anche i riferimenti legislativi.
guata progettazione del cantiere lo è ancora di più. Quanto al primo
aspetto, in fase di progetto va dedicata particolare attenzione ad
alcuni aspetti, tra cui innanzitutto l’idoneità del sistema a cappotto
previsto dal punto di vista termico e della permeabilità al vapore;
il rispetto dei regolamenti edilizi vigenti e delle eventuali prescrizioni antincendio; una precisa progettazione di raccordi, chiusure,
attraversamenti e altri dettagli, con altrettanto dettagliate istruzioni
esecutive, in modo da garantire un’esecuzione a tenuta di pioggia
battente e resistente nel tempo; una estrema attenzione all’elimi-
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Tecniche & Prodotti
DAL MERCATO
Cap Arreghini
3Therm
Il Sistema Cappotto 3Therm, grazie al
posizionamento di fibra di legno a bassa
densità (Flex, 50 kg/m3) e fibra ad alta densità
(THD, 230 kg/m3), permette di creare l’effetto
“massa (parete)-molla (Flex)- massa (THD).
Posizionando lo strato isolante verso l’esterno,
la parete è protetta dalle escursioni termiche,
pertanto la massa della muratura resta più calda
in inverno e più fresca in estate, generando
un migliore comfort abitativo. Nella stagione
fredda in un muro isolato verso l’interno si può
verificare la condensa dell’umidità presente
nella muratura e la conseguente formazione di
muffe; con l’isolamento verso l’esterno, invece,
tale inconveniente si riduce quasi totalmente.
Il sistema, infine, consente di eliminare o
correggere i ponti termici costituiti da solai,
travi e pilastri che sono tra le principale porte di
ingresso del freddo all’interno del fabbricato.
Montagna BZ
Il sistema Thermocap, composto dall’intonaco di base Rasante Adesivo 50, il
primer Murisol W ed il Thermocap rivestimento, possiede il giusto equilibrio
tra permeabilità al vapore e impermeabilità senza assorbimento di acqua.
L’isolante EPS scelto per il sistema Thermocap registra valori di conducibilità
termica particolarmente contenuti; Rasacap Rasante Adesivo 50 ha una resistenza
all’adesione - tra isolante EPS e muratura - notevolmente superiore al valore
richiesto per la marcatura CE. Tale resistenza si mantiene con qualsiasi condizione, sia con l’asciutto che
con l’umidità. La rete di armatura utilizzata nel sistema presenta una tale resistenza allo strappo da risultare
nettamente superiore ai criteri richiesti dalla marcatura CE, anche dopo l’invecchiamento. Infine, il Rasacap
rasante adesivo 50 impiegato come intonaco garantisce un elevato potere adesivo, elevata resistenza all’acqua e
stabilità meccanica. Il sistema Thermocap rimane inalterato anche se sottoposto a sbalzi di temperatura.
Portogruaro Ve
Colori di Tollens Bravo
Il sistema d’isolamento termico a cappotto Viero vanta storia e affidabilità
consolidate sul mercato italiano. Utilizzato da oltre 30 anni per l’isolamento di
costruzioni residenziali, quando i temi energetici e ambientali non erano ancora di
attualità, il sistema d’isolamento a cappotto Viero è sicuramente tra i più collaudati
del panorama nazionale e d’oltralpe. Il fatto che tale sistema sia oggi distribuito in
Italia in esclusiva dalla rete di distribuzione per l’edilizia leggera Colori di Tollens
Bravo, fa si che sia venduto e applicato solo da operatori professionali e qualificati
nel mondo dell’edilizia leggera. Il sistema a cappotto Viero è uno tra i primi ad
aver ottenuto la certificazione ETA. Tale sistema, inoltre, permette di beneficiare di
tutte le agevolazioni fiscali secondo le vigenti normative.
Novate Milanese MI
Edilteco
Colorificio Paulin
Caparol
Capatect è un sistema di isolamento
termico ottimale per tutte le tipologie
di edifici nuovi e per l’adeguamento di
quelli esistenti. Si declina in quattro linee
–Basic-Line, Top-Line, Minera-Line e
Eco-Line – che coprono tutte le possibili
necessità tecniche e particolari. Fra i
sistemi Capatect segnaliamo Top-Line
che, sviluppato con componenti di alta
tecnologia, ottiene il massimo grado di
efficacia con i pannelli isolanti di nuova
concezione Dalmatiner. Estremamente
resistente agli urti con l’ausilio di una
rasatura armata ad alta resistenza, si
distingue grazie alle finiture di tipo
silossanico per una estrema traspirabilità
e un’elevata resistenza allo sporco.
E’ disponibile anche la finitura con
mattoncini “faccia a vista” Melforfer per
conferire alle facciate un effetto estetico
originale e gradevole.
Vermezzo MI
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Paulin Koibenta è costituito da una serie di prodotti
reciprocamente compatibili: collante rasante in polvere
Lampokappa R631, rasante frattazzabile bianco Lampocivil
R632, manufatto isolante in lastre di polistirene espanso EPS
100 ed EPS 120 Lampoplaco, rete in fibra di vetro apprettata
da 160 g/m2, tasselli in polipropilene e rivestimento
di finitura acrilico Lamato e silossanico Silox in varie
granulometrie. Il sistema inoltre
si articola in cinque sistemi
creati ad hoc per ogni esigenza
cr
ap
applicativa: Paulinkoibenta
E
EPS 311, con pannelli in
E
EPS a ritardata fiamma;
P
Paulinkoibenta Graf, additivato
co
con grafite; Paulinkoibenta STF
co
con pannello in Stiferite Class
S (con spessore del pannello ridotto); Paulinkoibenta Bio
con pannello in sughero e Paulinkoibenta Rock in lana di
roccia. Tutti i sistemi sono costituiti da elementi dotati di
attestato di conformità ETA e marcatura CE.
Seren del Grappa BL
Ecap è un pannello termoisolante prefinito per
la realizzazione di isolamenti a cappotto per
esterno e interno, progettato e costruito in modo
da rendere la posa in cantiere rapida e facile
senza comprometterne le caratteristiche isolanti.
Uno dei primi vantaggi di Ecap riguarda l’integrità
del prodotto sia durante il trasporto sia nelle
normali movimentazioni di cantiere. Lo strato
di rasatura del pannello, realizzato in fabbrica,
è già opportunamente stagionato. Nei sistemi a
cappotto tradizionali, infatti, la rasatura avviene
normalmente in cantiere, il che comporta, oltre ai
tempi necessari per la sua esecuzione, soprattutto
l’esigenza di attenderne la perfetta asciugatura e
stagionatura prima di poter procedere alla fase di
posa successiva. Tutto questo senza pregiudicare
la possibilità di sagomare o tagliare a misura i
pannelli, operazione eseguibile anche con un cutter
o con un normale seghetto alternativo.
San Felice sul Panaro MO
Fassa
Fassa Bortolo, da sempre attenta all’ambiente e all’innovazione, amplia la propria
gamma prodotti del Sistema Cappotto con l’innovativa lastra in EPS Colorex,
che coniuga le caratteristiche proprie del polistirene espanso sinterizzato
EPS 100 pigmentato azzurro e quelle dell’Eps Silver grigio-nero con additivi
atermani, i quali contribuiscono ad abbassare il contributo dell’irraggiamento alla
trasmissione del calore ottenendo un miglioramento del coefficiente di conducibilità termica rispetto alla tradizionale lastra in
polistirene espanso. L’aspetto cromatico stesso del pannello ne garantisce un’elevata resistenza alle variazioni termiche dovute
all’irraggiamento solare, assicurando così la massima affidabilità nell’applicazione. Colorex è fornita anche in versione zigrinata,
ovvero caratterizzata da una sezione a micro-archi contigui, che permette di incrementare l’area di incollaggio del 60% rispetto
a una lastra tradizionale.
Spresiano TV
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DAL MERCATO
Kerakoll
L’azienda propone KlimaExpert 2, sistema
composito termoisolante per isolamenti a
cappotto basato su pannelli in XPS goffrato.
I pannelli in polistirene espanso sinterizzato
estruso presentano tutti i benefici che
normalmente conferiscono le lastre in EPS, vale
a dire ottime caratteristiche prestazionali di
isolamento termico; in più l’XPS aggiunge, tra le proprie caratteristiche positive,
una maggiore resistenza a compressione. I pannelli specifici per i rivestimenti a
cappotto sono caratterizzati da una pelle superficiale goffrata, che permette di
migliorare l’aggrappo dell’adesivo tra pannello-supporto e del rasante di finitura
con la lastra.
Sassuolo Mo
Mapei
Il sistema a cappotto Mapei è stato studiato per un mercato
di fascia alta. Il sistema viene realizzato incollando il pannello
termoisolante all’intonaco con Adesilex FIS 13 o con Mapetherm
AR1. Gli stessi vengono utilizzati anche per la rasatura,
realizzata in due mani successive con l’interposizione della rete Mapetherm Net. Per la finitura si
utilizza Silexcolor Tonachino su Silexcolor Primer. Il sistema così ottenuto garantisce adesione,
distribuzione omogenea e protezione continua dell’insieme del supporto, pannello e accessori,
rendendoli perfettamente coesi in facciata. Un’ulteriore garanzia è quella della certificazione
europea secondo norma EOTA che garantisce la precisa e completa indicazione dei singoli
componenti e quindi l’affidabilità del sistema nel suo complesso.
Milano
Ivas
TermoK8 A.R. è la soluzione ideale per
ottenere superfici esterne a elevata resistenza
agli urti. Può essere utilizzato in abbinamento
ad altri sistemi TermoK8 (con differenti
isolanti) dello stesso spessore e conduttività
λ ≥ 0,036. Il sistema può essere quindi
utilizzato anche limitatamente alle superfici
da proteggere, nonché quelle che richiedano
basso assorbimento d’acqua. Elimina l’obbligo
di estendere le superfici trattate al primo marcapiano disponibile o,
se assente, all’uso di cornici o profili per mascherare le antiestetiche
giunzioni dovute a spessori di rasatura diversi. Gli speciali pannelli
Isolanti in Polistirene Alte Prestazioni (EPS 100), sono caratterizzati
da una particolare zigrinatura profonda 5 mm atta ad aumentare la
superficie specifica della lastra durante la rasatura e formare cordoli
orizzontali “a T” per una maggiore resistenza del sistema. Il sistema è
dotato di certificazione di resistenza agli urti.
San Mauro Pascoli FC
Materis Paints
Settef, marchio del gruppo Materis Paints, propone una soluzione
completa e certificata per soddisfare le esigenze in tema di isolamento
termico, il sistema a cappotto Thermophon. Tale sistema riduce
radicalmente la dispersione del calore imputabile alle pareti perimetrali
dal momento che elimina in maniera totale i ponti termici ovvero i punti
di discontinuità tra materiali che trasmettono il calore da una parte
all’altra della parete. Thermophon può essere realizzato sia su edifici
in costruzione che su unità preesistenti , mantiene inalterati gli spazi
abitativi interni e, grazie al risparmio immediato che produce, può essere ammortizzato già nei primi tre anni.
Il sistema si compone dei seguenti prodotti: il collante in pasta Bonding 11, il fissativo all’acqua Imprimel Ac e
la finitura Cortina CAP medio (rivestimento acrilico protettivo ad aspetto rasato rustico medio).
Cassano Valcuvia VA
Röfix
Il sistema di isolamento termico a cappotto Röfix Light
con pannello EPS-F 031 Take It Relax, è una recente
e innovativa scoperta: un sistema di isolamento a
cappotto dotato di un pannello spesso 16 cm che
permette una ottimale regolazione della temperatura
e ottima resa di posa. Infatti, una dentatura takeit sulla parte inferiore del pannello offre una resa
di posa superveloce con risparmio di tempo fino
al 30% nell’incollaggio, in particolare se effettuato
meccanicamente. In tal caso si applica la malta adesiva
per via meccanica sulla parete e
poi si premono i pannelli contro
la malta. Così i pannelli rimangono
puliti senza collante fino al
momento del loro posizionamento
definitivo. La dentatura take-it
interrompe l’eventuale pellicola di
collante formatasi superficialmente
e aumenta al tempo stesso la
superficie di incollaggio del 60%,
contribuendo a garantire anche
maggiore sicurezza.
Parcines BZ
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Naturalia – Bau
I pannelli Diffutherm riparano dal
surriscaldamento estivo e assicurano un
buon isolamento acustico
oltre a mantenere a lungo il calore
all’interno della casa durante il periodo
invernale. Per la corretta applicazione
del pannello isolante Diffutherm è nato
il sistema NaturaKalk che unisce la
tradizione delle finiture a base di calce idraulica naturale,
esenti da additivi sintetici, con le qualità dell’isolamento in
fibra di legno. Il sistema è completo dal collante/rasante
per il fissaggio e la protezione del pannello, alle finiture
con intonachini sempre traspiranti fino alla vasta gamma
di accessori. Tutto per facilitare all’applicatore la cura
dei particolari e permettere la corretta posa in opera del
sistema, garanzia di prestazione duratura nel tempo.
Merano BZ
Waler
Sika
SikaThermoCoat è la formula Sika per il
rivestimento a cappotto: una soluzione che,
assemblando prodotti accuratamente testati e
completamente compatibili tra loro, assicura la
realizzazione del rivestimento a cappotto con i
massimi risultati in termini di risparmio energetico,
nel pieno rispetto della
normativa ETAG 004.
Senza dimenticare
che, oltre agli elementi
principali, Sika completa
il suo ThermoCoat System
con profili angolari e di
partenza, tassellli, sigillanti
e schiume, indispensabili per realizzare una corretta
coibentazione. Infine, Sika offre anche massima
libertà di scelta nel rivestimento, perché mette a
disposizione ben tre tipologie di finitura - a grana
fine, media o grossa - oltre a un’infinita varietà
di colorazioni appositamente selezionate per
soddisfare ogni esigenza estetica e progettuale.
Peschiera Borromeo MI
I sistemi a cappotto Waler sono frutto di oltre 30
anni di studi e ricerche specifiche sulle prestazioni
termo-igrometriche delle strutture murarie e la
loro coibentazione termica e acustica. Dal primo
cappotto installato nel 1973, Waler ha messo a
punto sistemi professionali sempre più avanzati
dal punto di vista tecnologico ed è infatti una fra
le prime aziende ad aver ottenuto la certificazione
ETA e il marchio CE per i sistemi d’isolamento
dall’esterno a cappotto. Questi i sistemi proposti:
Waler Sicurwall, in polistirene espanso sinterizzato
fresato; Waler Cortina con finitura “mattone faccia a
vista”; Waler Thermorock, in lana di roccia a fibre
orientate; Waler
Thermosilent,
sistema termofonoisolante.
Solaro MI
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Tecniche & Prodotti
IL VENTO DENTRO
Anche una soluzione matura e
largamente sperimentata nella
sua efficacia come il cappotto sta godendo in questi
ultimi anni di alcune originali
reinterpretazioni. Tra le più
interessanti, quella che unisce
i tipici vantaggi del cappotto
dal punto di vista termico con
quelli della ventilazione in facciata. I sistemi oggi presenti sul
mercato si basano tipicamente
sull’accoppiamento del pannello isolante con profili metallici o, in
alternativa, nell’adozione di pannelli provvisti
di apposite sagomature, in modo da creare
all’interno dello strato isolante una sorta di
camino di ventilazione. Questa soluzione
consente di smaltire il vapore acque che
potrebbe formarsi all’interno del pacchetto
isolante, contribuendo a mantenere la parete
sana e asciutta.
A sinistra foto Beton Wood, in alto foto Cabox
nazione di eventuali ponti termici, che potrebbero pregiudicare l’efficienza complessiva del sistema; un attento dimensionamento dei
fissaggi, che tenga conto delle caratteristiche topografiche dell’area
e della spinta del vento. Nella progettazione del cantiere, invece,
oltre a prevedere un adeguato spazio protetto per il deposito di
tutti i componenti del sistema, è necessario tenere a mente una
serie di variabili che possono influenzare negativamente la posa. In
particolare, durante l’intero processo di lavorazione, di asciugatura
e indurimento la temperatura atmosferica, del materiale da applicare e del supporto su cui applicare, deve essere di almeno +5°C
(per intonaci a base di silicati +7°C); altri elementi che possono
influenzare negativamente la posa sono il vento, l’irraggiamento solare diretto e temperature superiori ai 30°C, situazioni cui si può
provvedere riparando le superfici di posa con reti o teloni. Altro
fattore importante è la temperatura dell’acqua d’impasto di malte
e intonaci, che deve essere sufficientemente fredda e non superare
la temperatura di 30°C. Anche agenti atmosferici come pioggia o
nebbia vanno considerati in quanto possono influenzare la disidratazione e l’indurimento dei materiali.
Le verifiche e i dettagli
Dando per assunto che tutti i presupposti progettuali siano corretti
e le caratteristiche dell’edificio oggetto dell’intervento risultino idonee quanto a stato e natura dei supporti, punto di partenza dell’esecuzione del sistema è l’esecuzione di alcune verifiche essenziali per
la buona riuscita dell’intervento. In particolare, le facciate su cui saranno posati i pannelli devono essere orizzontalmente e vertical476
mente planari, senza fuori spessore oltre le tolleranze ammesse; le
parti visibili, inclusi gli intradossi che si sono formati con la posa dei
pannelli come i raccordi superiori e inferiori, se non sono protetti da
profili adeguati, devono essere provvisti di un intonaco armato con
rete; lo strato di isolamento termico deve inoltre essere protetto
sia dall’umidificazione diretta, sia da insetti e roditori. Tutti i raccordi
alle finestre, alle porte e al tetto, cosi come tutti i componenti che
perforano il cappotto (impianti parafulmine, tubi di scarico dell’acqua piovana, interruttori incassati, incluso il loro fissaggio) sono da
eseguire con adeguati profili o nastri di guarnizione precompressi
autoespansivi. Va ricordato che le sigillature con sigillanti (acrilici, siliconici) non sono da considerare come raccordi dure¬volmente
resistenti alla pioggia battente, ma necessitano di una manutenzione
ordinaria adeguata e regolare.
Da curare con particolare attenzione, in quanto potenzialmente
molto vulnerabili, sono la zona per la zoccolatura, la zona soggetta a
spruzzi d’acqua e la zona a contatto con il terreno. La prima, in particolare, è la zona di una facciata soggetta a spruzzi d’acqua; questa
ha inizio dalla quota superiore del terreno o della pavimentazione,
ha un’altezza minima di 30 cm e richiede, per la sua esposizione a
spruzzi d’acqua, sporcizia o danni meccanici, misure particolari rispetto alle altre superfici della facciata. L’acqua piovana, ad esempio,
deve essere allontanata dalla facciata attraverso un letto drenante di ghiaia o uno strato d’interruzione in caso di acqua di risalita
capillare; per pavimentazioni e lastricati va prevista una adeguata
pendenza adeguata verso l’esterno e un giunto costruttivo. Quanto
all’isolamento termico della zona a contatto con il terreno questo
va applicato all’esterno della guaina impermeabile, e il cappotto va
protetto con un materiale adeguato e resistente nel tempo. L’impermeabilizzazione deve quindi essere eseguita con un rasante denso,
flessibile e resistente all’umidità, e va raccordata con la membrana.
Sopra il livello del terreno vanno invece applicati pannelli che non
trasmettano l’umidità dal terreno. Una volta preparate come sopra
L’INDICE DI RIFLESSIONE
E’ un valore che indica la quantità di luce che viene riflessa da
una superficie: quanto più chiara è la tonalità di colore, tanto
maggiore è il suo valore (0%=nero assoluto/98%=solfato di
bario, bianco). In linea di massima questo indice non dove
essere inferiore al 20%, sia per quanto riguarda le pitture
protettive che gli intonaci di rivestimento. Con spessori di
isolante elevati il valore dell’indice di riflessione deve essere
aumentato, per limitare il surriscaldamento superficiale dovuto
all’irraggiamento solare. Il potere isolante del sistema cappotto, infatti, contribuisce alla deformazione dell’intonaco,
provocando tensioni che possono scaricarsi attraverso delle
crepe in caso di un surriscaldamento dovuto a una riflessione
troppo bassa.
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accennato le zone a contatto del terreno e la zoccolatura, nonché i
loro raccordi reciproci e con il cappotto, è possibile procedere con
la posa del sistema.
L’applicazione del collante
Una volta preparato secondo le indicazioni del produttore, il collante da utilizzare per la posa dei pannelli isolanti può essere applicato
sia a mano che a macchina. In questa delicata fase è necessario
prestare attenzione sia ad evitare che tra il pannello isolante e il
supporto vi sia circolazione d’aria, sia all’uniformità del fissaggio
al supporto stesso. Il collante può essere applicato secondo due
modalità: o con il metodo a cordolo perimetrale e punti, o con
il metodo a tutta superficie. Nel primo caso, si stende con la
cazzuola una striscia perimetrale di collante larga almeno 5 cm,
e al centro del pannello minimo altri tre punti di collante delle
dimensioni di un palmo della mano. La quantità di collante deve
essere comunque tale che lo spessore dello strato di collante
assicuri la superficie di contatto minima richiesta, intorno al 40%
del totale.
Nel metodo a tutta superficie, invece, il collante viene steso con
cazzuola dentata sull’intera superficie posteriore, o a strisce verticali
in caso di applicazione a macchina. In entrambi i casi i pannelli vanno applicati a collante fresco. Va ricordato inoltre che il metodo di
applicazione del collante può essere influenzato anche dalla natura
del pannello isolante. Nel caso di pannelli in EPS, ad esempio, è da
preferire il metodo a cordolo perimetrale e punti; per pannelli in lana
di roccia sono invece utilizzabili entrambi i metodi sopra descritti. La
superficie minima di contatto è in ogni caso da rispettare.
L’incollaggio dei pannelli
Una volta preparati come sopra descritto, i pannelli isolanti vanno
incollati a giunti strettamente accostati, sfalsati verticalmente, procedendo dal basso verso l’alto. La sfalsatura verticale dei giunti deve
I RACCORDI E LE CHIUSURE
Per mantenere funzionalità, estetica e durabilità del sistema
cappotto è necessaria una grande attenzione all’esecuzione
di nodi critici come raccordi e chiusure, presupposto necessario per garantire che agenti atmosferici come sole, vento,
pioggia, e l’utilizzo dell’edificio incidano negativamente sulla
durabilità della facciata. In questo senso, oltre all’adozione
di soluzioni e schemi di montaggio definiti, vitale è l’impiego
degli appositi accessori, in genere forniti con il sistema, ovvero
profili, guarnizioni, sigillature. In questo modo è possibile
ottenere la tenuta all’acqua e all’aria del giunto, una efficace
compensazione dei movimenti differenziali, lo smorzamento
delle vibrazioni trasmesse tra elementi costruttivi e cappotto e
la resistenza meccanica complessiva del sistema.
STOP AI PONTI TERMICI
Sono il classico punto di vulnerabilità di ogni edificio scarsamente isolato. Ma
anche quando l’isolamento c’è bisogna fare molta attenzione per evitarne la
formazione. Magari per negligenza, una non corretta esecuzione dei dettagli o
l’utilizzo di soluzioni non idonee. Nel caso dei cappotti, in particolare, questa
attenzione va estesa anche ai componenti utilizzati per il fissaggio delle lastre
isolanti. Gli ordinari tasselli non di rado non offrono sufficienti garanzie. Meglio
quindi rivolgersi a soluzioni studiate ad hoc come quella rappresentata nella
foto in basso: un sistema di fissaggio che, grazie alla presenza di un cono
isolante in nylon ad alte prestazioni rinforzato con fibra di vetro, è in grado
di interrompere il flusso termico nella barra filettata isolando perfettamente il
punto di ancoraggio. In più, il cono è autoperforante, ed è quindi in grado in
fase di montaggio di ricavare direttamente la propria sede attraverso l’isolante.
Nelle foto, il sistema di fissaggio Thermax di Fischer Italia
essere di almeno 25 cm; durante la posa va naturalmente verificato che i pannelli siano perfettamente piani e allineati. In linea
di principio, tra un pannello e l’altro non devono esserci fughe;
quelle dovute a tolleranze di misura o di applicazione, se superiori a 2 mm, vanno riempite in tutto lo spessore con strisce di
materiale isolante o con una schiuma isolante a bassa densità.
In nessun caso, comunque, il collante si deve interporre tra i
pannelli. In linea di massima sono da utilizzare solo pannelli interi;
pezzi di pannello di larghezza comunque superiore ai 15 cm
SCHEMA DI POSA DEI PANNELLI
LO SFALSAMENTO DEI GIUNTI
NEGLI ANGOLI
sono ammissibili ma non vanno mai utilizzati in corrispondenza
degli spigoli, dove i pannelli vanno posati in modo alternato così
da garantire una distribuzione delle tensioni. In ogni caso, se lo
spessore dell’isolante e superiore a 25 cm è consigliabile realizzare le giunzioni d’angolo con un collante speciale, per garantire
un fissaggio resistente e duraturo. I tagli dei pannelli devono esSpecializzata 202 ◆ Settembre 2011
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Tecniche & Prodotti
IL PROBLEMA DEI GIUNTI
I giunti tra i pannelli non dovrebbero presentare fughe in corrispondenza degli spigoli delle aperture; in questo caso i pannelli vanno sovrapposti e sfalsati rispetto alla discon¬tinuità per
almeno 10 cm. I giunti di dilatazione strutturali vanno ripresi ed
eseguiti anche nell’isolamento, e in corri¬spondenza devono
essere previsti idonei profili coprigiunto. I rivestimenti isolanti di
elementi sporgenti come cassonetti per avvolgibili o lati di testa
di solai vanno eseguiti possibilmente senza giunzioni; a questo
scopo si deve rica¬vare nella parte posteriore del pannello
una cavità corrispondente alla sporgenza, tenendo presente
che lo spessore totale del pannello risultante deve comunque
essere di almeno 3 cm, e maggiore di un terzo dello spessore
originale. In caso di isolamento di spallette di finestre, porte
e architravi, i pannelli isolanti sulla superficie della facciata
devono sporgere oltre il bordo grezzo della spalletta in modo
che, dopo aver atteso l’indurimento del collante dei pannelli,
si possano applicare a pressione su di loro le fasce isolanti di
raccordo in modo che risultino a filo.
GIUNTI TRA PANNELLI IN CORRISPONDENZA DELLE APERTURE
servato che l’altezza dell’edificio e il suo orientamento influiscono sulla quantità dei tasselli da utilizzare; questi, infatti, svolgono
la loro funzione principale soprattutto in zone dove l’azione del
vento può creare situazioni di depressione consistente. In funzione del carico del vento viene fissata la larghezza delle zone
perimetrali su cui bisogna aumentare il numero dei tasselli; per
tutti gli edifici e per tutti gli angoli tale larghezza deve essere di
almeno 1 m. Sulla superficie sono da applicare almeno 4 - 6 tasselli/m2; nella zona perimetrale può essere necessario aumentare
il numero fino a 12 tasselli/m2.
SCHEMA DI TASSELLATURA A “T”
SCHEMA DI TASSELLATURA A “W”
Due possibili schemi di tassellatura dei pannelli
Quest’ultima quantità, come accennato, può essere dedotta
in funzione del carico del vento, della topografia e dell’altezza
dell’edificio. Definito il numero dei tasselli necessari, questi possono essere applicati secondo due schemi principali, a T o a W.
Nel primo caso, un tassello è posto al centro di ogni pannello e
un altro ad ogni incrocio dei giunti, soluzione consigliata in particolare per I’applicazione dei pannelli in polistirolo espanso. Nello
schema a W, invece, indicato per pannelli in lana di roccia, ogni
pannello è fissato con tre tasselli.
sere eseguiti a regola d’arte ad angolo retto, cosa che richiede
l’impiego di attrezzi appropriati (seghe o taglierine a filo caldo);
eventuali pannelli con imperfezioni come spigoli o angoli schiacciati
vanno scartati. Le sporgenze dei pannelli in corrispondenza degli
spigoli vanno tagliate solo dopo l’indurimento del collante (di regola
almeno 2-3 giorni).
La tassellatura dei pannelli
II supporto deve essere in condizioni da garantire un’aderenza
duratura con i pannelli isolanti attraverso il collante e l’eventuale
tassellatura. Per i supporti intonacati e i supporti in calcestruzzo
deteriorato è da prevedere sempre un fissaggio meccanico, che
può avvenire con una tassellatura dei pannelli isolanti oltre al
normale incollaggio.
E in ogni caso, sistemi cappotto con una massa superficiale del
sistema (colla, isolante, strati superficiali di finitura) superiore a 30
kg/m2 e per edifici di altezza superiore ai 22 m devono sempre
essere tassellati. Fondamentali sono sia la scelta dei tasselli, che
devono essere idonei all’impiego e al tipo di supporto, e la loro
collocazione. Quanto a quest’ultimo aspetto, va innanzitutto os478
Per concludere: rasare...
Le richieste tecniche del sistema e il materiale isolante determinano la scelta della rasatura. Nel caso in cui il sistema a cappotto
esterno necessiti di uno strato d’intonaco di compensazione, prima di applicare l’intonaco di sottofondo bisogna aspettare che
la rasatura livellante si sia indurita. In corrispondenza di angoli di
finestre e di porte sono comunque necessarie delle armature
diagonali: queste vanno annegate nell’intonaco e fissate ai pannelli isolanti prima dell’applicazione della rasatura superficiale, in
modo tale che il bordo della striscia di rete risulti posizionato
direttamente sull’angolo a ca. 45°.
Per quanto riguarda l’esecuzione di spigoli e angoli, nodi particolarmente delicati, in caso di impiego di profili con rete in fibra di
vetro sovrapposta e di angolari con rete si deve applicare l’intonaco di sottofondo nella larghezza del fianco previsto di rete in
modo tale da poter annegare il profilo angolare e il fianco della
rete. Il raccordo con la rete d’armatura superficiale va realizzato
con una sovrapposizione di almeno 10 cm.
L’esecuzione di spigoli ed angoli senza impiego di profili di rin-
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forzo va invece effettuata in fase di applicazione della rasatura
superficiale. In questo caso, si stende la rete di armatura su un
lato per circa 20 cm oltre lo spigolo e la si annega nel rasante,
sovrapponendola per almeno 10 cm nelle giunzioni.
Sui pannelli isolanti preparati, il rasante può essere applicato a
APPLICAZIONE DI RETI DIAGONALI
Schema di applicazione della rete di rinforzo in corrispondenza di un’apertura.
mano o a macchina. La rete d’armatura va applicata in fasce complete, preferibilmente verticali, dall’alto verso il basso, in modo da
evitare raccordi non necessari. I giunti della rete devono essere
eseguiti con una sovrapposizione di almeno 10 cm; la rete va
annegata senza pieghe a metà rasatura, oppure nel terzo esterno dell’intonaco. La rasatura si applica con il metodo “fresco su
fresco” per garantire la copertura necessaria di tutta la rete. Una
seconda rasatura, eventualmente necessaria per coprire completamente la rete, va eseguita a primo strato indurito.
...e rivestire
Dopo l’essiccamento e il trattamento previsto per il sistema di
rasatura armata, se le condizioni atmosferiche lo permettono
è possibile applicare il rivestimento, tenendo ben presente il rischio, in caso di applicazione prematura, della comparsa di macchie o chiazze. A seconda del sistema di cappotto esterno è
possibile applicare diversi tipi di rivestimenti; lo spessore minimo
è di 1,5 mm o di 2 mm se la struttura del rivestimento è rigata o
graffiata. Per ottenere una struttura a frattazzo fine è necessaria
una granulometria inferiore a 1,5 mm e l’applicazione a strati:
ciò è consentito solo in zone limitate come contorni di finestre,
bordi, piccole superfici, fasce marcapiano.
L’applicazione del rivestimento può avvenire a mano o a macchina, seguendo le indicazioni del produttore, in funzione del tipo di
rivestimento. Gli spessori minimi indicati dal fabbricante devono
essere in ogni caso rispettati.
■
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Essiccazione rapida certificata dei Massetti cementizi
(Si ringrazia Cortexa
per la documentazione
gentilmente fornita).
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