Allergica ai modelli stereotipati che vedono la

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Allergica ai modelli stereotipati che vedono la
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fiL BLOG "DALLA PARTE DELLE DONNE"
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Allergica ai modelli stereotipati che vedono
la donna in quanto oggetto,
la blogger bolognese lancia attraverso
internet un'azione di resistenza attiva.
Un progetto trasversale dedicato
all'universo femminile, senza escludere però
il confronto con quello maschile.
Perché oggi, in entrambi i sessi, domina
il sentimento dell'inadeguatezza.
Ed è fondamentale recuperare il senso critico
diventando tutti "esseri pensanti"
dI
rancesca Sanzo, ideatrice dell'ambizioso progetto 'Donne pensanti' risponde alle domande di
Periodico Italiano. Partire dalla rete per raggiungere il mondo reale e mutare la percezione del
fe
.. e: è questa in sintesi l'idea che prende
forma e si sviluppa grazie a un sito web, un blog e
un social network gestiti in collaborazione con
Stefano Castelli, esperto web e Silvia Cavalieri,
ricercatrice dell'università di Bologna.
Può spiegarci gli obiettivi concreti del progetto
'Donne pensanti': di cosa si tratta?
"Donne pensanti è un progetto di resistenza attiva
2.0: resistenza al modello univoco femminile che
oggi ha la meglio nel nostro Paese, attiva perché
mira a coinvolgere molte persone in iniziative locali
e nazionali, 2.0 perché usa la rete, ma vuole arrivare
soprattutto a chi la rete non la frequenta e desidera
raggiungere il mondo reale. È un progetto trasversale, che punta a coinvolgere donne e uomini senza
discriminazione di genere e che non si identifica con
alcun partito politico, ma con l'esigenza comune di
molte persone a un risveglio
dello spirito critico collettivo
su temi che sono lo specchio
dei tanti problemi dell'Italia".
Cosa l'ha spinta a farsi portavoce di questo progetto?
"Dal 2005 ho un blog personale (www.panzallaria.com) che
ha avuto un po' di visibilità anche grazie a uno
spettacolo teatrale che ne è stato tratto e - in un
momento di successo personale e professionale ho pensato fosse opportuno usare la congiunzione
favorevole degli eventi per portare avanti un progetto che sentivo urgente. Con i lettori di
'panzallaria', da un po' di tempo si discuteva di
questi temi e dei fatti di cronaca politica degli ultimi anni, che vedevano un corto circuito tra politica/mondo dello spettacolo / corpo femminile e che
mi hanno spinta a far confllJire il mio sdegno in un
progetto che proponesse alternative, che fosse non
una manifestazione di rabbia politica, ma un modo
per costruire una politica diversa, fatta delle persone che non abdicano al proprio ruolo 'pensante',
senza cadere in iniziative semplicemente di 'pancia'. L'uso della rete e la nascita del ocial network
sono una conseguenza del fatto che que to so fare:
lavoro con la rete e in rete. Perciò ho 010 cercato di
mettere a frutto le mie competenze professionali e
la mia esperienza in ambito 2.0".
Quali iniziative avete in cantiere?
"Testimonia il femminile: narr-azioni: raccolta di
testimonianze di modi alternativi di essere/percepire la donna (scadenza per l'invio 8 marzo). Le
narrazioni sono attualmente raccolte in un blog
http:// donnepensanti. wordpress.com
e verranno poi editate da noi e pubblicate usando un sito di
self publishing. La
pubblicazione
a
'costo zero' ci per.0110""
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metterà di investire
totalmente i guadagni delle vendite in altre attività collegate che
abbiano lo scopo di diffondere la consapevolezza
che c'è un problema. Per il momento, abbiamo in
mente volantinaggio, presentazione del libro in
giro per le città e, preferibilmente, in luoghi alternativi a quelli normalmente deputati a queste cose,
ogni altro tipo di iniziativa che ci aiuti a riflettere
sulla questione. La seconda iniziativa, per il
momento bolognese, è una rassegna culturale in
giro per la città: osterie, pub, parchi. Stiamo elaborando il progetto e hanno già aderito numerose
artiste e artisti che stanno portando avanti programmi legati al medesimo tema, visto da più
punh di \"ista. La forza di 'Donne pensanti' crediamo ia la ' rete delle competenze': ognuno ci mette
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dentro la propria professionalità, i propri contatti
(abbiamo attivato una "banca dei saperi e delle
competenze" per dividerci al meglio i compiti).
Stanno nascendo gruppi territoriali in ogni città
d'Italia con l'obiettivo di pensare a iniziative locali
e contestualizzate. A Bologna, città dove viviamo
sia io, sia gli altri fondatori del gruppo (Silvia
Cavalieri e Stefano .Castelli), abbiamo già fatto il
primo incontro che ha messo in circolazione le idee
e progetti".
Ma chi è, oggi, la donna pensante?
"Ogni donna. Alcune non se lo ricordano, ad altre fa
Cerco donne e uomini
che abbiano qualcosa
di signi Icativo da raccontare
sulla percezione
del emminile in Italia,
partendo dalla propria
•
espeflenza
comodo non ricordarlo. Di certo, la
donna pensante
che partecipa al
nostro progetto lo
fa perché si sente
svilita dal modello
....
merceologico che
sembra avere successo oggi, perché è sdegnata dal silenzio assordante delle istituzioni, che in alcuni casi appoggiano
questo modello e perché pensava di essere l'unica a
provare questi sentimenti e, invece, si accorge che
siamo in tantissimi a volere cambiare le cose".
Nel panorama politico, dell'informazione o
dello spettacolo intravede una donna modello. In
particolare, crede vi sia necessità di modelli da
seguire?
"lo sono un po' allergica ai modelli, nel senso che
credo che ognuno possa essere modello di se stesso se ha l'umiltà e la curiosità per confrontarsi con
il resto del mondo. Il modello, spesso, è assunto
acriticamente e non è di questo che c'è bisogno in
Italia. Abbiamo bisogno di uomini e donne che
abbiano voglia di rimboccarsi le maniche, nelle
loro differenze, nel loro valore personale e sociale.
Tra le donne (ma, secondo me, anche tra gli uomini) oggi domina il sentimento dell'inadeguatezza:
bisogna domandarsi perché e esorcizzarlo. Come?
Facendo tante cose insieme e dando ognuno il proprio contributo, attivandosi per la creazione di
una politica che torni al suo significato originario
di partecipazione del cittadino. Perciò, non penso
sia utile parlare di modelli/persona. Ottimi spunti del modello/pensiero li ho trovati in 'Vita
Activa' di Hannah Arendt. Il libro, consigliatomi
dalla socia Silvia Cavalieri, è stato per me un'illuminazione".
Fin dove si aspetta che arrivi il suo sodal network?
"Spero che il social network (http://donnepensanti.ning.com) arrivi a coinvolgere molte persone,
affinché 'donne pensanti' sia conosciuto e crei una
rete virtuosa tra cittadini, ma anche con le tante realtà e associazioni che si occupano di temi analoghi, e
perché si continuino a innescare discussioni di valore, come le tante che oggi è possibile leggere e commentare. Spero che diventi un valido strumento per
radicare donne pensanti sul territorio, attraverso i
gruppi territoriali, ma soprattutto spero rimanga
sempre e solo uno strumento e non il fine. Le cose le
fanno le persone nel reale".
Vorresti la donna pensante di domani più simile
all'uomo di oggi?
"Assolutamente no: ci abbiamo già provato in passato e non mi sembra che abbia portato vantaggi per
nessuno. Forse, la mia allergia ai 'modelli' nasce
anche da questa constatazione, rispetto ad alcune
scelte del passato".
La donna, oggi, è la più grande nemica di se
stessa?
"La donna oggi può diventare una grande nemica per
se stessa. La più grande non lo so, di certo è spesso
connivente in molte scelte che la sminuiscono".
Festa della donna: che significato ha per lei?
"È un simbolo importante, una specie di promemoria, ci ricorda che c'è stato un tempo in cui non era
affatto scontato pensare ai diritti per le donne. Ora,
abbiamo quei diritti: esercitiamoli al meglio per
ristrutturare la percezione collettiva del rapporto tra
mondo e fe
.. e".