Strategia di rivitalizzazione del brand: caso LEGO Group
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Strategia di rivitalizzazione del brand: caso LEGO Group
Marco Arlati Matr. 52765 Strategia di rivitalizzazione del brand: caso LEGO Group RIASSUNTO Nell’entrata del nuovo millennio il mattoncino LEGO fu proclamato dapprima dall’US Fortune Magazine ed in seguito dalla British Association of Toy Retailers (Associazione britannica del commercio specializzato di giocattoli), il “giocattolo dell’anno”. Oggi la LEGO, dopo anni di crisi causati da una errata strategia di diversificazione conglomerata, è chiamata a riscoprire il valore del mattoncino, riportando il prodotto tradizionale al centro della strategia di business, per riconquistare il vantaggio competitivo ormai perso. Tale strategia si sviluppa attraverso un piano di rivitalizzazione, che è iniziato nel 2004 e terminerà nel 2010, formato da tre fasi: Survival, Profitable core plattaform e Organic growth. Tutte e tre le fasi hanno come filo conduttore la necessità di cambiare il modello di business e rivitalizzare il valore del brand, riportando il mattoncino al centro degli investimenti, focalizzati a recuperare il gap tecnologico, mantenendo intatta l’azione di gioco. Quest’ultima è rappresentata dalla capacità di offrire al bambino un’attività ludica basata sull’impersonificazione di illimitati ruoli e situazioni sociali, rendendo il mattoncino un giocattolo unico e differenziato. Identificare il bambino come “consumatore”, secondo la mia opinione personale, è errato e potrebbe portare ad un’analisi sfasata nelle sue fondamenta. Il bambino deve essere considerato come un giocatore; ovvero, colui che mette in atto l’attività ludica, con modalità e strumenti differenti. L’azione di gioco subisce continuamente modifiche, identificative di nuove mode, espresse nell’azione stessa di gioco, che determinano il successo o il fallimento di un determinato giocattolo. La moda più importante tra i bambini, che si è diffusa a partire dal 1996 (fenomeno Playstation), è quella della “tecnologia” abbinata alle attività svolte nel tempo libero. Essendo quest’ultimo lo spazio temporale nel quale l’attività ludica del bambino si manifesta, è essenziale osservare le due principali ripercussioni nel mercato dei giocattoli: l’entrata di nuovi concorrenti, rappresentati da telefonini, pc, i-pod, che hanno occupato parte del tempo, che il bambino dedica all’azione di gioco; la presenza di giocattoli tecnologici, rappresentati da console (Nintendo, Playstation, X-Box), che offrono una nuova azione di gioco, rappresentativa di una novità esperienziale psico-emotiva. La strategia di risposta messa in atto dal Gruppo LEGO è stata la creazione di un legame forte tra il bambino e l’azienda, portandolo ad assumere un ruolo attivo nell’attività dell’impresa. Infatti, il Gruppo LEGO ha iniziato una collaborazione con i suoi consumatori fidelizzati, domandando loro quali set LEGO vorrebbero avere, cercando non di anticipare le nuove mode (azione impossibile), ma di incanalarle, appena nate, all’interno dei prodotti LEGO. Inoltre la nascita del prodotto LEGO Factory (un programma per pc che permette al bambino di creare virtualmente i suoi modelli LEGO) segna l’introduzione della tecnologia all’interno del mattoncino e della sua azione di gioco, rendendo possibile un elevato livello di personalizzazione del prodotto. Personalmente considero lo strumento Internet come la vera tecnologia di cui si deve dotare il mattoncino, per ottenere una stabile crescita. Attraverso la rete il mattoncino può diventare a tutti gli effetti un prodotto tecnologico, mantenendo a pieno le sue caratteristiche di base. Infatti gli strumenti di comunicazione on-line hanno il principale compito di incanalare il bambino visitatore nel “mondo LEGO”, inteso come possibilità illimitate di applicare l’azione di gioco. La sfida, che il Gruppo LEGO dovrà affrontare nel 2009 e nel 2010, sarà rivolta alla creazione di strumenti quali fumetti, e soprattutto video, che trasferiscano il bambino da un fidelizzazione rivolta alla tv (creata dalla presenza dei cartoni animati), ad una fidelizzazione forte nei confronti del sito. Sono sempre più convinto che un’azienda di giocattoli, quando creerà un suo cartone animato da trasmettere a puntate sul sito web (avendo come protagonista il giocattolo stesso, ad esempio le “Minifigures” LEGO), potrà conquistare un vantaggio competitivo tale da garantirgli una prospettiva di crescita stabile nel medio-lungo periodo, aumentando di riflesso il valore del suo brand.