E-leadership e le nuove competenze europee nell`ITC
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E-leadership e le nuove competenze europee nell`ITC
Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Elaborato finale in Programmazione I E-leadership e le nuove competenze europee nell’ITC Anno Accademico 2013-14 Candidato: Fabio Di Napoli matr. N46001703 Dedico questa tesi prima di tutto a me stesso, perché ho creduto fino in fondo a questo traguardo, e anche se con fatica e tempo sono riuscito a raggiungere l’obiettivo finale; di questo devo anche ringraziare i miei genitori che, fin quando hanno potuto, mi hanno sostenuto economicamente e non solo. Vedere la loro felicità per questo traguardo mi fa sentire ancora più felice. Non possono mancare i ringraziamenti per i vari amici di studio che hanno sofferto e gioito con me, primo fra tutti Nicola con cui ho condiviso la maggior parte di questa esperienza, ma non sono da dimenticare: Antonio B., Antonio E., Cristino, Francesco, Marco, Paolo, Silvio, Simone, Valerio e tutti gli altri che anche se solo per un esame sono stati al mio fianco. Un ringraziamento vorrei farlo anche alla mia ragazza, Bruna, che mi ha spronato e mi è stata vicina nei momenti più difficili quando il traguardo sembrava solo un miraggio. Infine, ma non per ordine di importanza, ringrazio il prof. Paolo Maresca con il quale ho iniziato il mio percorso di studi, difatti il primo esame sostenuto è stato Fondamenti di Informatica sotto la sua guida, e che oggi mi fa da relatore, terminando concretamente il mio percorso di studi; lo ringrazio per la pazienza avuta e per il supporto datomi. Indice Indice .................................................................................................................................................. III Introduzione ......................................................................................................................................... 4 Capitolo 1: E-leadership....................................................................................................................... 5 1.1 E-leadership in Italia .................................................................................................................. 9 Capitolo 2: E-Competence ................................................................................................................. 13 2.1 Esempi di e-CF......................................................................................................................... 16 Conclusioni ........................................................................................................................................ 22 Bibliografia ........................................................................................................................................ 23 Introduzione In ogni epoca l’uomo ha dovuto affrontare nuove sfide per soddisfare le esigenze emergenti, ed in ogni epoca vi era una persona che distinguendosi dalle altre riusciva a muovere le masse verso lo scopo ultimo che oggi chiameremmo progresso; tali persone, oggi, verrebbero chiamati leader, un tempo erano chiamati capi tribù, re, ecc. In generale il leader è colui che riesce a dirigere un gruppo eterogeneo di persone verso un obiettivo comune, cercando di proporre nuove idee e al contempo ascoltando anche il parere del gruppo che continuamente deve fornirgli dei feedback. In questo senso, il leader ha delle qualità innate che non si apprendono tramite un metodo didattico, ed altre qualità che si sviluppano con l’esperienza e con la formazione. Tra le più importanti troviamo: carisma, empatia, doti comunicative, sicurezza nelle proprie capacità, affidabilità, credibilità, praticità nel trovare soluzioni e cosa più importante la fiducia che le persone ripongono in lui, difatti senza quest’ultima non sarebbe un leader, ma un capo, un dittatore, che impone le sue decisioni senza tener conto dei suoi seguaci che quindi non lo seguiranno più, e come dice Peter Drucker “il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader.”[1] Nell’era attuale, detta era del digitale, si sta delineando la figura dell’e-leader. L’e-leader oltre ad avere le peculiarità di un leader, deve avere un bagaglio personale di conoscenze molto ampio, in primis un e-leader è colui che ha un bagaglio informatico ampio ed in più ha conoscenze che vanno trasversalmente toccando ogni aspetto che può portare migliorie all’azienda per cui lavora. L’e-leader è un visionario, nel senso che riesce a prevedere scenari futuri e si organizza al meglio con il suo gruppo di lavoro per fronteggiare le sfide da lui previste. 4 Capitolo 1: E-leadership Solo da poco si parla di e-leadership e di un nuovo modo di fare innovazione digitale. Questa cultura è già relativamente diffusa, dove la realtà ha saputo evolvere come i tempi impongono, forse in modo confuso e spontaneo, ma tempestivo. Il lavoro da fare, per far si che questa cultura si diffonda in spazi sempre più ampi che vadano dal settore pubblico al privato, è particolarmente oneroso e complesso. Le parti interessate, ovvero: la politica, gli stakeholder, ed in particolare le Istituzioni Formative devono capire sia quali culture e competenze questa figura deve avere sia quando e dove formarle; infine le aziende e l'economia tutta deve capire che prima di investire in tecnologia è necessario investire nel capitale umano che quelle tecnologie sa immaginarle e contestualizzarle nel cambiamento creativo. In Europa, già dal 2006 si è iniziato a discutere di questa nuova figura emergente, e del fatto che nel campo ITC ci fosse una disparità fra domanda e offerta, quest’ultima nettamente inferiore alla prima, quindi i focus emergenti da quest’incontro furono indirizzati proprio verso queste due direzioni, cercare di ridurre la disparità fra domanda e offerta e iniziare a capire, tramite dei feedback da parte delle aziende e di tutte le parti interessate, quali competenze dovesse avere la figura dell’e-leader. INSEAD ed Empirica sono le società che hanno trattato questo argomento nello specifico, osservando che quando le imprese hanno a disposizione professionisti e-qualificati, come ad esempio architetti di impresa, specialisti dei rischi e della sicurezza e sviluppatori di applicazioni ed inoltre possono investire in tecnologie la probabilità di diventare più competitivi può raddoppiare. 5 Altri dati, stimati da Empirica, hanno anche dimostrato che la forza lavoro nel campo dell’ITC è in continua crescita anche in un periodo come questo dove l’economia finanziaria mondiale è in crisi, nonostante, come sopra citato, vi è una disparità fra domanda e offerta; dovuta al fatto che non si producono abbastanza laureati ITC e allo stesso tempo anche perché vi sono professionisti ITC che vanno in pensione. Alla fine del convegno tenutosi nel 2006, sono state delineate delle azioni raccomandate da perseguire per far si che la figura dell’e-leader fosse meglio inquadrata in modo da poter anche formare nel modo giusto tale figura, le azioni da perseguire erano: 1. Impegnarsi con uno più ampio insieme di stakeholder per affinare i parametri per l'e-Competence (trattate nel Cap. 2): vi è la necessità di una più precisa e condivisa definizione delle abilità e delle competenze di un e-leadership, migliorando il monitoraggio della domanda e dell’offerta di tale figura e aumentare l’efficacia del processo decisionale politico. Fino ad ora, i CIO (Chief Information Officer, ovvero i manager responsabili delle funzioni aziendali tecnologiche dell'informazione e della comunicazione) hanno svolto un ruolo attivo e importante, adesso però c’è il bisogno di coinvolgere manager della linea di business, imprenditori, liberi professionisti ecc., affinché possano contribuire a completare il lavoro fatto finora; quindi per accelerare lo sviluppo dell’e-leader è importante impegnarsi con i leader aziendali anche se non hanno una formazione informatica, questo perché possono individuare nuove competenze necessarie per la loro strategia e creare un inventario dettagliato di come accedervi. Queste informazioni saranno necessarie anche altri ad imprenditori e liberi professionisti; 2. Monitorare e regolamentare la domanda e l'offerta, migliorando la pianificazione e la disponibilità dei dati sulle abilità di e-leadership: ci sono ancora insufficienti dati quantitativi e statistiche rilevanti per definire ed anticipare lacune e divari evidenti fra domanda e offerta; ed anche l’insieme dei dati provenienti da altre fonti è scarso e ha rilevanza limitata, nuovi e migliori dati aiuterebbero a definire le priorità e a misurare i progressi. 6 Basandosi sulla prima raccomandazione si può regolare il monitoraggio della domanda e dell’offerta, specificando i requisiti dei dati per stabilire un metro di misura sia dei dati raccolti da chi effettua la domanda (Human Resource dirigenti, CIO) sia da chi fornisce l’offerta (università e scuole di business); inoltre si possono identificare ed analizzare i dati secondari provenienti da fonti come Eurostat (o istituti di ricerca nazionale) estraendo altre informazioni sulla domanda e l’offerta; 3. Sviluppare e applicare piani di studio di e-leadership: bisogna elaborare linee guida di e-leadership in collaborazione con le principali parti interessate in Europa. Queste linee guida e i marchi di qualità dovrebbero essere compatibili con il Riferimento del Quadro Europeo per l'istruzione e Formazione (EQAVET). Applicando queste linee guida, le principali parti interessate possono accelerare la scalata di successi in Europa; 4. Creare nuovi formati e partnership per insegnare le abilità di e-leadership: un maggior numero di istituzioni educative potrebbero collaborare con l'industria per creare una gamma di corsi finalizzati alla e-leadership e alle competenze informatiche, ridefinendo e migliorando al contempo tali corsi a seconda dei feedback ricevuti. Il problema principale è che spesso questi istituti non hanno le risorse per garantire corsi adeguati, quindi gli stati della UE potrebbero e dovrebbero sostenere queste iniziative con degli appositi finanziamenti in modo da contribuire e sensibilizzare tutti i soggetti interessati che rappresentano la domanda e l’offerta; 5. Allineare le azioni per sviluppare le capacità di e-leadership con gli sforzi per promuovere lo spirito imprenditoriale nell’Unione Europea: il piano d'azione prevede di cambiare la percezione del pubblico degli imprenditori e dell’educazione imprenditoriale; è importante che i futuri sforzi siano di aiuto per creare una cultura imprenditoriale digitale e contribuire ad attrarre, sviluppare e trattenere capacità digitali imprenditoriali e il talento. 7 L'esperienza suggerisce che diventare un imprenditore digitale ha un forte richiamo per giovani altamente istruiti, un fatto che dovrebbe essere sfruttato per raggiungere il target di riferimento dell'iniziativa di apprendimento. Gli Stati membri dell'UE sono stati anche esortati a offrire agli studenti pre-universitari la possibilità di avere almeno un’esperienza pratica imprenditoriale prima di partire per l’istruzione obbligatoria, facendo così accrescere la voglia di emergere come un e-leader ed, inoltre, è stato dimostrato che l'acquisizione di capacità imprenditoriali migliora l'occupabilità dei giovani; 6. Favorire e-leadership nel contesto di imprenditorialità e lavoro autonomo: tra gli e-leader, è importante tener presente che gli imprenditori (digitali e non) giocheranno un ruolo fondamentale, infatti, nella maggior parte degli stati membri dell’UE, l’educazione all’imprenditorialità è all’ordine del giorno mediante la messa in atto di una grande varietà di programmi e attività. Inoltre, vi è la necessità di sostenere cooperazione e scambio di informazioni fra gli stati membri dell’UE e le politiche nazionali; questa cooperazione dovrebbe essere centrata su aree tematiche o iniziative importanti e dovrebbe avere come fine ultimo quello di identificare sempre meglio le competenze dell’e-leader; 7. Costruire consapevolezza della rilevanza delle capacità di e-leadership per l'innovazione, la competitività e l’occupabilità: i governi nazionali e altre parti interessate tra cui associazioni e federazioni coinvolte hanno bisogno di continuare a svolgere un ruolo chiave nella consapevolezza, la creazione e la promozione di competenze informatiche in competenze generali ed in particolare di e-leadership. Bisogna aumentare la consapevolezza dell’opportunità per le persone con abilità di e-leadership e più in generale promuovere l'acquisizione di competenze informatiche come un eccellente scelta per i giovani europei tramite degli eventi finalizzati a coinvolgere un numero maggiore di attori in una varietà di attività in Europa e in tutti gli Stati membri dell'UE. 8 1.1 E-leadership in Italia In Italia, il tema della e-leadership è stato affidato all’AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) che ha elaborato delle ipotesi di partenza in merito alle competenze dell’e-leader. Si parla di ipotesi di partenza perché, come detto, il tema di cosa debba far parte del bagaglio di competenze di un professionista per possa essere qualificato e-leader è relativamente nuovo e dunque solo altre esperienze potranno indirizzare sempre meglio il profilo di competenze necessarie al fine di individuare le azioni per promuoverle. La e-leadership dovrebbe essere diffusa in modo trasversale in tutti i campi di attività e a tutti i livelli. L’obiettivo generale che ci si pone è di promuovere l’attitudine di soggetti economici di mercato, Pubbliche Amministrazioni, fino a tutti i soggetti sottoposti alle dinamiche del mondo digitale, a reagire o meglio a pro agire, al cambiamento che il digitale impone come opportunità. Per perseguire tale obiettivo si assumono alcune considerazioni giudicate ampiamente condivise: si identifica nell’e-leader la figura che concepisce e promuove il cambiamento grazie al digitale e che in questo cambiamento intravede nuovi mercati e nuovi opportunità, generando anche, a volte, nuovi mestieri; gli e-leader sono adattivi. Ovvero, capaci di adattarsi alle circostanze del momento, rielaborando tutte le iniziative aziendali. Inoltre, creano nuovi scenari di opportunità in grado di smuovere l'apatia e colmare le incertezze; infine, non essendo nelle condizioni di disporre di una “scuola di e-leadership” si deve fare di tutto perché queste figure si sviluppino in qualità e quantità. Facendo un focus sulle piccole e medie imprese, sulle quali il nostro paese si fonda, occorrerà dotare l’imprenditore degli strumenti che il digitale può mettere a sua disposizione per trasformare la sua naturale leadership in e-leadership. Fatte queste premesse, si può tracciare meglio il profilo dell’e-leader, che è una figura di vertice, un manager in una grande organizzazione, un dirigente in una pubblica amministrazione, l’imprenditore o una figura a lui vicina in una piccola o media impresa. 9 La sua professionalità è il risultato di una integrazione continua di competenze: Formali: apprese nella scuola e nell’università; Non formali: acquisite nel percorso lavorativo grazie all’esperienza accumulata sul lavoro stesso; Informali: acquisite grazie ad attività di formazione strutturata on-the-job. In definitiva l’e-leader è il risultato di un complesso percorso formativo e di una forte attitudine personale. Questa figura cosi preziosa richiede un bagaglio culturale completo e complesso che va dalle conoscenze fondamentali del mondo digitale alla cultura della leadership; inoltre, deve avere una particolare attitudine a vedere il cambiamento contestualizzato nell’organizzazione in cui lavora, ai processi aziendali ed alle risorse umane su cui può contare. Tutto ciò lascia intendere come la “costruzione” di questa professionalità sia un percorso lungo, complesso e, in assenza di specifico talento, dal successo non garantito, per questo si vuole cercare di formare quante più persone è possibile seguendo due linee d’azione fondamentali: la prima linea definisce, con un work-in-progress, i “gradini” di cui è composta la scala che porta all’e-leadership (vedi Figura pagina successiva tratta da[2]); si ipotizzano cinque gradini: cultura e conoscenze fondamentali di IT, soft skill (lavoro di gruppo, comunicazione), capacità di leadership (comunicazione, capacità di motivazione), competenze caratterizzanti la e-leadership (immaginare e contestualizzare il cambiamento) ed infine le conoscenze profonde del contesto in cui l’e-leader opera; 10 la seconda linea d’azione ne promuove concretamente la diffusione, contribuendo a definire dove ed in quale percorso di studio, anche on-the-job, offrire le competenze di ciascun “gradino” della scala verso l’e-leadership, con la consapevolezza che ogni gradino ha valore nel bagaglio formativo dello studente o del lavoratore, a prescindere che diventi un e-leader. Le conoscenze fondamentali IT e i soft skill gli saranno senz’altro utili, potremmo dire ormai necessarie. Le conoscenze e competenze di leadership valorizzeranno la sua progressione professionale e, se ne avrà il talento, avrà tutte le basi per la e-leadership. Dunque più si riesce a salire la scala, a offrire contenuti formativi, di qualità ed al momento giusto, più avremo migliorato la qualità del lavoro e buone opportunità perché nascano e-leader. Quando si parla di e-leader, si parla anche di “portafoglio a T”, questa definizione sta ad indicare che l’e-leader deve avere conoscenze che vadano sia trasversalmente che orizzontalmente, sicuramente, per quanto riguarda quest’ultima un e-leader è una persona 11 che ha un’ottima attitudine verso l’informatica, ne conosce i suoi aspetti e sa usarli in modo tale da contribuire al miglioramento dell’impresa per cui lavora. Le competenze trasversali, invece, sono quelle competenze che gli permettono di integrare le sue conoscenze informatiche con il mondo che lo circonda; quindi ad esempio applicare il problem solving ad attività di produzione o vendita di un prodotto. Un e-leader di qualità, ha un “portafoglio a T” con più gambe, ovvero con più specializzazioni verticali. Tale e-leader sarà un marcia in più per l’impresa per cui lavora perché oltre ad essere uno specialista ITC è anche una persona che ha appreso e fatte sue alcune specializzazioni che lo rendono un’abile lavoratore anche in altri settori su cui la sua impresa si fonda. 12 Capitolo 2: E-Competence Le e-Competence (e-CF) sono degli standard sulle competenze dei mestieri che riguardano le professioni informatiche; la Gran Bretagna è stata la prima a muoversi in questa direzione, infatti, già negli anni ’90 introdusse i National Occupation Standards. I motivi per cui fu introdotto un cambiamento radicale nei processi di formazione professionale furono: il miglioramento delle competitività delle imprese; la necessità di realizzare prodotti di maggiore qualità; l’esigenza di aumentare la sicurezza dei lavoratori e assicurare la loro competenza professionale; il passaggio da un’economia industriale basata su carbone, acciaio e petrolio ad un nuovo paradigma post-industriale fondato su conoscenza, innovazione e servizio al cliente. In seguito anche l’Unione Europea si diresse verso questo cambiamento, discutendo e approvando nel Parlamento Europeo tre passi fondamentali che hanno portato alla stesura dell’e-CF. Un primo passo fu fatto nel 2004 quando il CEN (Comitato Europeo di Normazione) lanciò il Workshop permanente sulla Standardizzazione delle Competenze Informatiche, con l’obiettivo di armonizzare gli standard esistenti. Dopo quattro anni, quindi nel 2008, fu pubblicato e-CF 1.0; dopo due anni, quindi nel 2010, si passò alla versione e-CF 2.0; infine nel 2014 venne pubblicato l’e-CF 3.0 e sempre nello stesso anno il CEN lo adotta come standard europeo. 13 La necessità di introdurre uno standard di riferimento delle competenze permette di: Mantenere per tutti gli stakeholder istituzionali un focus su: caratteristiche del sistema, criteri di pianificazione e aggiornamento dei syllabus delle competenze, criteri di pianificazione dell’istruzione di base, dell’alta formazione, dell’apprendimento permanente e monitorare risultati con indicatori di competitività; infine, si ha un aggiornamento sistematico sui punti di debolezza/forza del settore in termini di competenze e risorse disponibili e mancanti rispetto agli obiettivi delle strategie nazionali di innovazione digitale. Permettere alle imprese/enti della domanda e dell’offerta di considerare le competenze ITC come un patrimonio conoscibile, diffusibile e sviluppabile. Permette inoltre di misurare il valore di tale patrimonio oggi e in prospettiva rispetto agli obiettivi delle strategie aziendali, dando l’opportunità di pianificare e realizzare gli interventi formativi e di aggiornamento tecnologico in modo mirato per ogni singola competenza e singola risorsa, gestendo così in modo efficiente il reclutamento di nuova forza lavoro se necessaria. Permette agli specialisti del settore, a titolo individuale, di considerare le proprie competenze come un patrimonio da valutare e presentare nel CV, riferibili al sistema delle competenze standard vigente (oggi e-CF 3.0), di costruire e aggiornare il proprio percorso professionale in funzione anche delle richieste prevalenti del mercato del lavoro ed infine di certificare le proprie competenze e il proprio profilo, facendolo riconoscere da una terza parte indipendente. La necessità di avere un quadro di competenze di riferimento che cambia nel tempo a seconda delle nuove esigenze e delle nuove scoperte è dovuto al fatto che il lavoro cambia e di conseguenza le competenze relative ad esso cambiano, quindi, un lavoratore deve essere sempre pronto a formarsi e ad acquisire nuove competenze che lo rendano sempre pronto alle nuove sfide da affrontare. L’e-CF, in definitiva, è lo strumento di riferimento europeo dell’Agenda Digitale a supporto delle imprese e delle persone che operano nel campo dell’ITC, finalizzato ad identificare e valutare le competenze che servono per facilitare l’incontro tra domanda e 14 offerta, per monitorare gli spazi di miglioramento e di crescita. L’e-CF è conforme ad altri framework internazionali ed è stato costruito nell’ambito del CEN e supportato dalla DG Enterprise, è uno strumento open source, liberamente scaricabile dal sito www.ecompetences.eu. Infine, l’e-CF costituisce il riferimento per la norma quadro UNI 11506 per le professioni ICT. Il modello e-CF è correlato da un ulteriore documento CEN, il CWA 16458:2012 "European ICT Professional Profiles" reperibile all’url http://www.ecompetences.eu/ictprofessional-profiles/ che fornisce 23 esempi di profili di competenza professionale ITC che sono strutturati in sei famiglie che coprono l’intero processo di business dell’ICT; questi profili professionali rappresentano la cima del cosiddetto “albero genealogico” della Famiglia dei Profili Europei ICT. I profili possono essere usati dai diversi stakeholder europei come riferimento o come punto di partenza per sviluppare ulteriori generazioni di profili. L’e-CF 3.0 fornisce un riferimento di 40 competenze che sono richieste e applicate all’ITC. Le competenze sono divise in quattro dimensioni che riflettono diversi livelli di requisiti di business e di pianificazione delle risorse umane. Nella dimensione 1 abbiamo la suddivisione di 5 aree di e-Competence, derivate dai processi business ICT: Pianificazione – Realizzazione – Messa in atto – Abilitazione – Gestione (Plan – Build – Run – Enable – Manage). Nella dimensione 2 ci sono un insieme di e-Competence di riferimento per ciascuna area, con una descrizione generica per ciascuna competenza. Nella dimensione 3 abbiamo i livelli di competenza di ogni e-Competence e fornisce specifiche europee del livello di riferimento. Nella dimensione 4 vi sono esempi di conoscenze e competenze che sono in relazione alle e-CF della dimensione 2; tali esempi descrivono il contesto aggiungendo valore al framework e comunque non devono ritenersi esaustivi. 15 2.1 Esempi di e-CF In questo paragrafo, inserisco uno dei 23 esempi di e-CF già standardizzati ed inoltre creo un e-CF per la figura del Cognitive System Trainers, costruiti accedendo al sito http://profiletool.ecompetences.eu/ Una volta acceduti al sito si può scegliere la lingua desiderata, se si clicca su ICT profile ci sono già 23 esempi precostituiti di professioni informatiche, basta selezionare la professione desiderata per vedere quali skill questa persona deve avere; oppure si può creare un profilo desiderato partendo da zero. Una volta scelte le abilità richieste per la figura professionale che abbiamo in mente, basta cliccare su print/export, digitare il nome della professione appena creata e col pulsante di View/print/download possiamo decidere se stampare o scaricare il profilo della persona in formato pdf. È un tool di facile utilizzo, intuitivo e ben strutturato. Esempio 1: Systems Architect Summary statement Plans and is accountable for the implementation and integration of software and/ or ICT systems. Mission Designs, integrates and implements complex ICT solutions from a technical perspective. Ensures, that technical solutions, procedures and models for development are up-to-date and comply with standards. Watches technology development and integrates into new solutions. Acts as a team leader for developers and technical experts. Accountable Solution Specification Integrated Solution Responsible New technology integration proposal 16 Contributor Development process Main task/s Analyse technology, business and technical requirements Specify and implement complex ICT solutions Lead development and integration of components Lead and/ or conduct system integration KPI area Effectiveness and efficiency of solution implementation A - Plan A.5. Progettazione di Architetture Specifica, affina, aggiorna e rende disponibile un approccio formale all‘implementazione delle soluzioni, necessario per sviluppare e gestire un’architettura IS. Identifica le richieste di cambiamento e i relativi componenti: hardware, software, applicazioni, processi, piattaforme. Assicura l’interoperabilità, la scalabilità, l’usabilità e la sicurezza. Mantiene l’allineamento tra l’evoluzione del business e gli sviluppi tecnologici. Livelli di capacità Livello 4 - Opera con un ampio spettro di delega nel definire una strategia d’implementazione della tecnologia ICT conforme alle necessità del business. Tiene conto della piattaforma tecnologica corrente, dell’obsolescenza delle apparecchiature e delle ultime innovazioni tecnologiche. A.7. Monitoraggio dei Trend tecnologici Esplora gli ultimi sviluppi tecnologici dell’ICT per comprendere l’evoluzione della tecnologia. Concepisce soluzioni innovative per l’integrazione di nuove tecnologie nei prodotti, applicazioni e servizi esistenti o per la creazione di nuove soluzioni. Livelli di capacità Livello 4 - Impiega un ampio spettro di conoscenze specialistiche di tecnologie nuove ed emergenti, accoppiata ad una profonda conoscenza del business, per immaginare e articolare le soluzioni del futuro. Fornisce una guida esperta e consiglia, i gruppi della dirigenza, nel business e nella tecnologia circa le potenziali innovazioni a supporto delle 17 decisioni strategiche. Livello 5 - Prende decisioni strategiche immaginando e articolando le future soluzioni ICT per i processi orientati al cliente, i nuovi prodotti del business e i servizi; dirige l’organizzazione nel costruirle e nell’impiegarle. A.9. Innovazione Escogita soluzioni creative per fornire nuovi concetti, idee, prodotti o servizi. Adotta un approccio mentale innovativo e aperto allo scopo di prefigurare il modo di sfruttare i progressi tecnologici per soddisfare le esigenze del business/della società o identificare la direzione per la ricerca. Livelli di capacità Livello 4 - Applica un pensiero libero da schemi insieme alla consapevolezza della tecnologia emergente per integrare idee e concetti e fornire soluzioni uniche e innovative. B - Build B.2. Integrazione dei Componenti Installa hardware, software o componenti di sottosistema in un sistema esistente o proposto. Si conforma ai processi e alle procedure definite (es. configuration management e package maintenance). Tiene conto delle compatibilità sia dei moduli esistenti che di quelli nuovi per assicurare l’integrità, l’interoperabilità e la sicurezza delle informazioni. Verifica le performance del sistema e garantisce la validazione e la documentazione dell’esito favorevole dell’integrazione. Livelli di capacità Livello 4 - Impiega un ampio spettro di conoscenze specialistiche per creare un processo per l’intero ciclo di integrazione, compreso l’istituzione di standard interni procedurali. Esprime leadership e ordine e assegna risorse ai programmi di integrazione. B.6. Ingegneria dei Sistemi Ingegnerizza il software e/o i componenti hardware per soddisfare le esigenze di soluzioni quali specifiche, costi, qualità, tempi, efficienza energetica, sicurezza dell‘informazione e protezione dei dati. Segue una metodologia sistematica per analizzare e costruire i 18 componenti e le interfacce richieste. Costruisce modelli di struttura di sistema e conduce simulazioni di comportamento del sistema. Esegue test di unità e di sistema per garantire la conformità ai requisiti. Livelli di capacità Livello 3 - Garantisce l'interoperabilità dei componenti del sistema. Sfrutta le ampie conoscenze specialistiche per creare un sistema completo in grado di soddisfare i vincoli e le aspettative del cliente. Livello 4 - Gestisce la complessità attraverso lo sviluppo di procedure standard e architetture a sostegno dello sviluppo del prodotto nel suo insieme. Stabilisce una serie di requisiti di sistema che guideranno la progettazione del sistema. Identifica quali requisiti di sistema devono essere assegnati ai vari elementi del sistema. Esempio 2 Cognitive System Trainers D - Enable D.3. Fornitura dei servizi di Formazione Definisce e implementa una politica di formazione ICT per indirizzare i fabbisogni e i gap delle competenze dell‘organizzazione. Struttura, organizza e schedula i programmi di formazione, ne valuta la qualità attraverso un processo di feedback e attua un continuo miglioramento. Adatta i piani di formazione per indirizzare il cambiamento della domanda. Livelli di capacità Livello 2 - Organizza l’identificazione dei fabbisogni formativi; raccoglie i requisiti dell’organizzazione, identifica, seleziona e prepara la pianificazione degli interventi formativi. Livello 3 - Opera creativamente nell’analisi del gap delle competenze; elabora requisiti specifici e identifica le sorgenti potenziali per la fornitura di formazione. Ha una 19 conoscenza specialistica del mercato della formazione e instaura un meccanismo di feedback per valutare il valore aggiunto di programmi di formazione alternativi. Esempi di Conoscenza K1 gli approcci pedagogici appropriati e i metodi di delivery dell’istruzione es. aula frontale, online, testi, dvd K3 le metodologie d’analisi del fabbisogno formativo K4 le tecniche di empowerment Esempi di Skill S1 organizzare la pianificazione della formazione e dell’istruzione per soddisfare le necessità del mercato S2 identificare e massimizzare l’uso delle risorse richieste per finalizzare un piano efficace dal punto di vista dei costi S3 promuovere e distribuire sul mercato un’offerta di istruzione e formazione S4 analizzare i dati di feedback e usarli per implementare un continuo miglioramento nella delivery dell’istruzione e della formazione D.9. Sviluppo del Personale Diagnostica le competenze individuali e di gruppo, identificando il fabbisogno di skill e gli skill gap. Esamina le opzioni di formazione e sviluppo e seleziona l’appropriata metodologia tenendo conto delle necessità degli individui e del business. Prepara e/o addestra individui e team per indirizzare i fabbisogni di apprendimento. Livelli di capacità Livello 2 - Informa/forma individui e gruppi, tiene corsi di istruzione. Livello 3 - Monitora e indirizza i fabbisogni di sviluppo degli individui e dei team. Livello 4 - Agisce in modo proattivo e sviluppa processi organizzativi per indirizzare i fabbisogni di sviluppo di individui, gruppi o dell’intera forza lavoro. Esempi di Conoscenza K1 i metodi di sviluppo delle competenze K2 le metodologie di analisi dei fabbisogni di competenze e skill 20 K3 i metodi a supporto dell’apprendimento e dello sviluppo (es. coaching, insegnamento) K5 le tecniche di empowerment Esempi di Skill S1 identificare gap di competenze e skill gaps S2 identificare e raccomandare opportunità di sviluppo basate sulla pratica lavorativa S4 coaching S5 rispondere alle esigenze di sviluppo professionale del personale per soddisfare le esigenze organizzative D.10. Gestione dell’Informazione e della Conoscenza Identifica e gestisce informazioni strutturate e non strutturate e considera le politiche sulla distribuzione dell’informazione. Crea la struttura delle informazioni per abilitare l’impiego e l’ottimizzazione dell’informazione finalizzata ai benefici del business. Comprende gli strumenti appropriati che devono essere diffusi per creare, estrarre, mantenere, rinnovare e diffondere la conoscenza del business al fine di capitalizzare il patrimonio informativo. Livelli di capacità Livello 4 - Integra la struttura delle informazioni appropriata nell’ambiente organizzativo. Livello 5 - Correla informazioni e conoscenza per creare valore per il business. Applica soluzioni innovative basate sulle informazioni recuperate. Esempi di Conoscenza K2 gli strumenti e gli apparati applicabili per la memorizzazione ed il recupero dei dati K3 le problematiche legate alla dimensione dei data sets (es. big data) K4 le problematiche relative ai dati non strutturati (es. data analytics) Esempi di Skill S1 raccogliere la conoscenza interna ed esterna e i fabbisogni di informazione S4 rendere l’informazione disponibile S5 garantire che la proprietà intellettuale (IPR) e le norme della privacy siano rispettate S6 raccogliere, immagazzinare, analizzare data sets complessi larghi non strutturati e in formati differenti S7 applicare metodi di data mining 21 Conclusioni Ci troviamo in una società dove l’analfabetizzazione digitale, anche se non si direbbe, è ancora molto diffusa. Si parla di analfabetizzazione digitale pura quando una persona non usa per niente strumenti digitali e fortunatamente è una percentuale bassa. Si definisce funzionale, invece, quando le persone usano strumenti digitali, ma solo per fini ludici e di passatempo senza quindi sfruttare appieno gli strumenti che oggigiorno ci sono in internet, come l’home banking. Per mirare a migliorare quindi questa situazione, oltre a formare e ad inserire nel mondo del lavoro sempre più e-leader, si deve comunque partire dalla base per migliorare le conoscenze digitali di tutta l’umanità e solo in questo modo avremo sempre più e-leader e persone che possano sfruttare al meglio il lavoro di quest’ultimi. 22 Bibliografia [1] Da Wikipedia, def. Leadership, http://it.wikipedia.org/wiki/Leadership [2] AgID, Linee guida, file pdf http://www.agid.gov.it/sites/default/files/linee_guida/linee_guida.pdf [3] e-Leadership: Skills for Competitiveness and Innovations, file pdf [4] European e-Competence Framework 3.0, file pdf, www.ecompetences.eu 23