report attivita

Transcript

report attivita
NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES
Settembre 2012
Agcom: Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC). Dal 16 ottobre 2012
integrato nel portale di Infocamere per conto di Unioncamere.
Cassa Depositi e Prestiti: banda larga e reti di nuova generazione strumenti di
crescita del Paese.
Assinform: attesa per l’approvazione del decreto Digitalia e per l’indicazione dei
tempi di emissione dei regolamenti attuativi.
MIUR-ANCI: firmato accordo di collaborazione sulle Smart Cities.
Imprese e ritardati pagamenti della PA: risposta a interrogazione del Ministro
Passera. Citati quattro decreti che inquadrano, con soluzioni, la problematica.
AGCOM: Registro Operatori Comunicazione
Una netta semplificazione della burocrazia per 20mila imprese e una maggior
tutela per il cittadino. Sono i risultati ai quali conduce la Convenzione
sottoscritta tra l’Autorità garante per le comunicazioni e l’Unione delle Camere
di commercio, che rappresenta anche un ulteriore passo avanti sulla strada
dell’amministrazione digitale. A partire dal 16 ottobre 2012 il sistema di gestione
del Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) verrà integrato nel
portale impresainungiorno.gov.it, realizzato da Infocamere per conto di
Unioncamere.
Il portale ha la funzione di facilitare le comunicazioni tra impresa e P.A. allo
scopo di rendere le relazioni e i procedimenti, tra tutti i soggetti e gli enti
interessati, più efficienti e meno costosi. Il portale impresainungiorno.gov.it
svolge, altresì, la funzione di Punto singolo nazionale di contatto previsto dalla
Direttiva servizi 123/2006/EC e consente l’interscambio informativo tra le P.A.
aderenti ed il Registro delle Imprese.
Tale importante innovazione garantirà la circolarità informativa costante tra il
Registro Imprese/REA, (gestito dalle Camere di Commercio, che pubblica tutti i
dati anagrafici, societari e storici delle imprese italiane) ed il Registro degli
Operatori di Comunicazione (che detiene, invece, le informazioni relative ad
autorizzazioni, a diritti
d’uso, a marchi e testate necessari per l'avvio e l'esercizio delle attività
economiche nei settori in cui Agcom opera).
L’interscambio informativo fra Registro degli Operatori di Comunicazione e
Registro Imprese consentirà, nelle comunicazioni verso Agcom, la compilazione
automatica di tutti i dati detenuti dal sistema camerale, garantendo lo sviluppo
automatizzato delle catene di partecipazioni societarie degli operatori iscritti al
R.O.C. e dei loro amministratori nei limiti dei dati detenuti dal Registro delle
Imprese.
La maggior tempestività e chiarezza di informazioni, possibile attraverso
l’interrelazione con il Registro delle Imprese, è, infine, ulteriore garanzia della
trasparenza delle imprese e, di conseguenza, della tutela dei cittadini.
L’accesso al portale, che già consente di espletare diversi adempimenti verso
altre PP.AA., avverrà attraverso l’uso della Carta Nazionale dei Servizi che
garantisce l’autenticazione del soggetto che effettua le comunicazioni.
Prossimamente sarà anche possibile la generazione da parte dei sistemi del
R.O.C. di comunicazioni automatiche di variazione degli assetti proprietari degli
operatori iscritti sulla base delle modifiche intervenute presso il Registro delle
Imprese.
AGCOM: Audizione Organo vigilanza parità di accesso rete Telecom Italia
Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduto da
Angelo Marcello Cardani, ha ascoltato il 19 settembre, l’Organo di vigilanza
sulla parità di accesso alla rete di Telecom Italia, in prossimità della scadenza
del mandato dei Consiglieri dell’Odv, il 30 settembre 2012.
In tale occasione, l’Organo di vigilanza ha illustrato sinteticamente le azioni
svolte e i principali risultati conseguiti in esito agli interventi di verifica effettuati
nel triennio, nonché i possibili sviluppi dell’azione di vigilanza sulla parità di
accesso alla rete. Si sono inoltre evidenziate le principali questioni tuttora
aperte e si sono prospettate alcune ipotesi di revisione della governance e del
mandato dell’Organo.
Il Presidente Angelo Marcello Cardani e i Commissari dell’Autorità hanno
ringraziato i Componenti dell’Organo di vigilanza per il prezioso lavoro svolto e
hanno espresso apprezzamento per il contributo fornito in questi anni alla
garanzia della parità di accesso alla rete.
AGCM: rete banda larga progetto Provincia Trento- Telecom
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inteso formulare talune
considerazioni in merito al progetto di sviluppo della rete a banda larga di nuova
generazione della Provincia autonoma di Trento in partnership con Telecom
Italia S.p.A. Sul punto, l’Autorità ritiene che la selezione del socio privato di una
società mista da parte di un’amministrazione deve avvenire sempre ad esito di
una procedura competitiva ad evidenza pubblica. Come osservato nei suoi
numerosi interventi di segnalazione in materia, infatti, qualsiasi organo dello
Stato è tenuto all’applicazione delle regole dell’evidenza pubblica previste dalla
disciplina comunitaria e nazionale sulla gara per la scelta del contraente che,
come noto, si applicano ogniqualvolta vi sia un rapporto (sia esso di scambio o
societario) definibile “a prestazioni corrispettive” od “oneroso”.
Tale assunto è, peraltro, pienamente condiviso dalla Corte dei Conti e dal
Consiglio di Stato che hanno affermato il principio dell’evidenza pubblica quale
regola generale di buona amministrazione, giungendo alla conclusione che
qualsiasi ente pubblico debba in ogni caso selezionare il socio privato di una
società mista con gara ad evidenza pubblica.
Pertanto, la scelta discrezionale dell’Ente, consistente nell’individuazione di
Telecom Italia quale socio privato della società Trentino NGN, si pone in
contrasto con i principi a tutela della concorrenza attribuendo a tal operatore un
indebito vantaggio concorrenziale nei confronti dei concorrenti. Né può
considerarsi sufficiente a fugare i dubbi di carattere concorrenziale la
circostanza che sia stata effettuata una procedura di consultazione ad hoc degli
operatori economici potenzialmente interessati. Per definizione, la
consultazione informale degli operatori del mercato, non ancorata a rigorosi
criteri di pubblicità, imparzialità e trasparenza (postulati dai principi
dell’evidenza pubblica stabiliti dal diritto comunitario e dal diritto interno), infatti,
non garantisce la parità di trattamento dei potenziali contraenti. (Bollettino 36)
2
CDDPP: Banda larga e reti di nuova generazione
Lo studio della Cassa Depositi e Prestiti analizza il settore della Banda Larga in
Italia e in Europa con riferimento sia allo sviluppo del mercato, sia al quadro
normativo e regolamentare. Nell’ambito del settore delle Telecomunicazioni, il
segmento della Banda Larga e delle Reti di Nuova Generazione può offrire una
straordinaria opportunità di rilancio per la crescita del Paese, migliorando
l’efficienza delle imprese, aumentando la produttività, favorendo l’innovazione e
la crescita dell’occupazione.
Il documento si articola in sei capitoli:
il Capitolo 1 traccia un quadro del segmento delle reti di nuova generazione in
Italia evidenziandone le potenzialità per l’economia nazionale, il fabbisogno in
termini di investimenti e le possibili evoluzioni, in relazione ai differenti modelli di
sviluppo dell’infrastruttura;
il Capitolo 2 e il Capitolo 4 approfondiscono il quadro normativo e
regolamentare in Europa e in Italia con riferimento alle previsione contenute
nell’Agenda Digitale, alle norme per l’accesso alle infrastrutture di rete e alle
risorse rese disponibili sia in ambito comunitario, sia nazionale;
il Capitolo 3 e il Capitolo 5 descrivono la diffusione delle tecnologie a banda
larga e ultra-larga in Europa e in Italia, identificandone le caratteristiche
principali sia dal lato dell’offerta (disponibilità di connessioni e servizi), sia dal
lato della domanda (livello di alfabetizzazione informatica di famiglie e imprese;
il Capitolo 6, infine, analizza il posizionamento competitivo dei principali
operatori TLC in Italia e le principali iniziative per la realizzazione delle reti di
nuova generazione.
Completa l’analisi un’Appendice che contiene un approfondimento relativo alle
principali tecnologie per la realizzazione delle Reti di Nuova Generazione.
Scarica il volume
ASSINFORM: l’agenda digitale va attuata
“Siamo molto preoccupati del ritardo che sta accumulando il varo dell’Agenda
Digitale Italiana. L’approvazione del decreto Digitalia, che dovrebbe dare corpo
al programma di attuazione continua a essere rimandata di mese in mese. In
questo modo si sta correndo il serio rischio che il provvedimento non riesca ad
essere emanato entro l’attuale legislatura. In una fase in cui ogni iniziativa di
modernizzazione e rilancio dell’economia è preziosa, questo ritardo minaccia di
far pagare un prezzo troppo elevato alle imprese e al Paese, prima ancora che
al nostro settore."
Paolo Angelucci, Presidente di Assinform - l’Associazione delle aziende di
Information Technology aderente a Confindustria - ha così commentato
l’allarme lanciato proprio in questi giorni da Confindustria Digitale.
Gli ultimi dati del Rapporto Assinform sull’andamento del settore italiano dell’ Ict
nel 2011 hanno evidenziato non solo le forti criticità (- 3,6% nel 2011/2010,
contro, il +1,1% registrato in Europa e il +4,3% nel mondo), ma anche i segnali
positivi dovuti alla domanda collegata ai servizi e ai prodotti mobili e alle reti di
nuova generazione, cresciuta del 20%.
“Questa nuova domanda di servizi e prodotti digitali, per esprimersi in tutta la
sua grande potenzialità – ha affermato Angelucci – attende condizioni
infrastrutturali, fiscali e amministrative adeguate. Condizioni che in buona parte
sono materia del tanto atteso decreto Digitalia, per il quale sollecitiamo non solo
3
la sua rapida approvazione, ma anche l'indicazione certa dei tempi di emissione
dei regolamenti attuativi, fattore indispensabile per assicurare un quadro di
certezze all'applicazione del provvedimento".
Infocamere: Ri-visual, accesso telematico ai dati sulle imprese
In partnership con la prefettura di Forlì-Cesena, la Camera di commercio di
Forlì ha organizzato un incontro per la presentazione di Ri-visual, il nuovo
strumento realizzato da Infocamere per ottenere in modo innovativo
informazioni anche complesse su imprese e società iscritte nel Registro
imprese camerale.
Ri-visual è un'interfaccia telematica che offre in formato grafico le informazioni
presenti nel Registro già consultabili in formato testuale. Il nuovo servizio
consente infatti di visualizzare attraverso vere e proprie info-grafiche le relazioni
esistenti tra imprese diverse o tra un'impresa e le persone titolari di cariche o
partecipazioni, con l'utilizzo di icone per rappresentare le entità (imprese o
persone) e di linee per esprimere le relazioni, come, ad esempio: la persona A
possiede quote dell’impresa B. In questo modo, il sistema economico della
provincia ha uno strumento - tecnologico - in più a difesa della trasparenza e,
quindi, della legalità, che consente di accedere direttamente a tutte le
informazioni anche complesse, come quelle relative alle relazioni tra più
imprese o tra imprese e persone fisiche, relative alla vita delle imprese,
depositate presso le amministrazioni pubbliche.
Una mole non indifferente, quella contenuta nel registro camerale imprese, con
9 milioni di persone fisiche presenti (imprenditori, soci, amministratori, sindaci e
dirigenti), oltre 6 milioni di imprese registrate, 900.000 bilanci depositati all'anno.
Sempre in un'ottica orientata a promuovere la legalità in campo economicoimprenditoriale, Ri-visual sarà accessibile gratuitamente per un anno, secondo
le indicazioni della prefettura, agli operatori di Polizia, Carabinieri e Guardia di
Finanza.
MIUR-ANCI: Smart City - siglato accordo
Reciproca collaborazione per lo sviluppo delle iniziative, in corso e future,
legate alle smart city italiane. Questa la finalità dell’Accordo siglato il 21
settembre scorso dal Ministro dell’Università, Istruzione e Ricerca, Francesco
Profumo e dal Presidente dell’ANCI, Graziano Delrio.
L’obiettivo principale è quello di procedere ad un’approfondita ricognizione della
situazione esistente nei diversi territori relativamente alle azioni intraprese dai
Comuni in tema di sviluppo urbano sempre più sostenibile ed intelligente,
secondo il paradigma meglio noto come ‘smart city’. Si punta così, attraverso
l’individuazione di modelli d’intervento caratterizzati da facilità di adattamento ai
diversi contesti territoriali e replicabilità, a mettere a sistema quanto di valido è
già stato fatto valorizzando le risorse già investite.
Nelle intenzioni del Ministro Profumo, il coinvolgimento di ANCI nasce come
organico all’attività del Governo sul tema delle comunità intelligenti, e conferma
la centralità riconosciuta ai Comuni nella guida dei processi d’innovazione locali
e nel coordinamento delle iniziative attivate dai diversi attori, pubblici e privati,
del territorio.
“La sigla di questo Accordo – ha dichiarato il Presidente dell’ANCI, Graziano
Delrio – è un passaggio importante che certifica e sostanzia la collaborazione
4
già avviata in sede tecnica col MIUR sul tema smart city. Poter contare sul
supporto effettivo della componente del Governo che più si sta impegnando su
questo ambito significa potenziare l’azione dell”Osservatorio ANCI sulla Smart
City’, avviato a luglio e che vede coinvolte le principali città italiane impegnate
nel percorso evolutivo verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Delrio – è quello di condividere informazioni,
metodologie e analisi al fine di realizzare una mappatura delle comunità
intelligenti organica, in grado di evidenziare peculiarità, ostacoli e possibili
soluzioni riscontrati dalle esperienze in corso. Vogliamo facilitare il più possibile
il riuso di pratiche e applicazioni che si sono dimostrate vincenti in singole città,
nella convinzione che le poche risorse attualmente disponibili per lo sviluppo
locale vadano convogliate su interventi che abbiano già dimostrato di poter
funzionare”.
“Il progetto sulle città e comunità intelligenti – spiega il Ministro dell’Istruzione,
Università e Ricerca, Francesco Profumo - risponde alla necessità di indirizzare
la costruzione e lo sfruttamento delle competenze industriali e scientifiche del
Paese verso le nascenti sfide sociali e i bisogni concreti che si manifestano
nella società. Al centro di questa sfida vi è la costruzione di una grande
infrastruttura tecnologica e immateriale che faccia dialogare persone, servizi e
oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo
inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano. In quest’ottica, l’accordo
con ANCI – prosegue il Ministro – diventa cruciale proprio perchè i Comuni
sono le istituzioni più vicine ai bisogni dei cittadini. Come pure – aggiunge –
diventa cruciale il tema della condivisione delle esperienze e delle ‘buone
pratichè. Il tema del riuso, specie in un periodo di scarsità di risorse come il
nostro – conclude – risponde alle necessità di una amministrazione sana e di
una buona politica. Un dovere che abbiamo nei confronti di tutti i cittadini”.
Indagini conoscitive - Sicurezza informatica reti: audizioni
In Commissione trasporti della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva
sulla sicurezza informatica delle reti, si è svolta l’audizione di rappresentanti di
Confindustria e del direttore del Servizio di polizia postale e delle
comunicazioni, dottor Antonio Apruzzese. Auditi anche i rappresentanti di
UIRNet SpA.
TV-DTT - AGCOM: Approvata prima bozza regole per l’asta delle frequenze
Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie presieduto da Angelo Marcello Cardani
ha approvato il 20 settembre all’unanimità, su proposta dei relatori Maurizio
Decina e Antonio Martusciello, una prima bozza dello schema di provvedimento
concernente le procedure di gara previste dalla legge 44/2012 in materia di
frequenze televisive. Sulla base di queste procedure, il Ministero dello Sviluppo
Economico assegnerà i diritti d’uso mediante asta pubblica.
Lo schema del provvedimento verrà ora trasmesso a Bruxelles e sarà oggetto,
fin dai prossimi giorni, di un confronto tecnico con la Commissione europea.
Successivamente, lo schema di provvedimento sarà sottoposto a consultazione
pubblica tra i soggetti interessati. Inoltre, per la sua definitiva approvazione,
occorrerà un parere formale della Commissione europea necessario per il
superamento della pendente procedura d’infrazione.
5
Il passaggio rappresenta quindi la prima tappa del percorso avviato con
l’insediamento del nuovo Consiglio dell’Agcom ed è in linea con l’obiettivo, che
il Consiglio stesso si era dato, di assicurare la massima celerità nello
svolgimento del compito che la legge ha affidato all’Autorità.
Cittadinanzattiva: Digitale terrestre, è ancora "buio"
Una mappa interattiva creata dagli utenti della Regione Liguria per verificare la
visibilità del digitale terrestre. Approfondisci
S1969-D - Ratifica Convenzione Lanzarote per la protezione dei minori.
Introdotto l’art. 414 bis nel Codice penale
Al suo sesto passaggio parlamentare, la ratifica della Convenzione di Lanzarote
per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale ha
ricevuto, all’unanimità, il via libera definitivo dall'Aula del Senato.
Si ricorda che il disegno di legge prevede, fra l'altro, l'introduzione nel codice
penale dell'articolo 414 bis (Istigazione a pratiche di pedofilia e di
pedopornografia) che punisce con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque
anni chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, e con qualsiasi forma di
espressione, istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia
minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei
confronti di bambini e di corruzione di minore. Analoga pena è prevista per chi,
''pubblicamente, fa apologia di questi delitti''.
Introdotto, inoltre, l'articolo 609 undecies (Adescamento di minorenni), che
stabilisce che per ''adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la
fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche
mediante l'utilizzo della rete Internet o di altre reti o mezzi di comunicazione''.
Tale condotta è punita con la pena da uno a tre anni.
C4041-A – Disciplina condominio – Impianti TV: sì con modifiche
Dalla Camera è arrivato un voto unanime all’approvazione del testo che
provvede ad un riordino complessivo della disciplina in materia di condominio.
Viste le modifiche apportare, è ora necessario un nuovo passaggio al Senato.
Tra le ultime novità, quelle riguardanti:
- Modificazioni delle destinazioni d'uso (art. 1117-bis.1 c.c.)
- Opere su parti di proprietà o uso individuale (Art. 1122 c.c.)
- Impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di
energia da fonti rinnovabili (Art. 1122-bis c.c.) – Le installazioni di impianti
non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque
altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi
collegamenti fino al punto di diramazione per le singole utenze sono
realizzati in modo da recare il minor pregiudizio alle parti comuni e alle unità
immobiliari di proprietà individuale, preservando in ogni caso il decoro
architettonico dell'edificio, salvo quanto previsto in materia di reti pubbliche.
È consentita l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti
rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico
solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà
individuale dell'interessato. Non sono soggetti ad autorizzazione gli impianti
destinati alle singole unità abitative.
- Nomina, revoca ed obblighi dell'amministratore (Art. 1129 c.c.)
6
-
Riscossione contributi
Regolamento condominiale (Art. 1138 c.c.)
Tabelle millesimali
Repertorio dei condomini – l’articolo è stato soppresso.
Imprese e ritardati pagamenti: risposta a interrogazione del Ministro
Passera
Il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti,
Passera, è intervenuto durante il question time alla Camera per illustrare le
misure volte a sostenere le aziende in difficoltà, con particolare riferimento
all'esercizio della delega legislativa prevista dallo «statuto delle imprese» in
materia di ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, sollecitate da
Polidori (PT). Il Ministro ha esordito ricordando un insieme di norme
riconducibili a diversi provvedimenti normativi finalizzate ad assicurare liquidità
alle imprese attraverso l'esigibilità dei crediti delle stesse nei confronti della
pubblica amministrazione ed il coinvolgimento del sistema bancario,
soffermandosi sul pacchetto approvato lo scorso 22 maggio dal Consiglio dei
ministri che comprende quattro decreti.
Due di essi sono di certificazione e riguardano, appunto, la certificazione dei
crediti scaduti nei confronti rispettivamente delle amministrazioni centrali
e delle regioni e degli enti locali, inclusi gli enti di Servizio sanitario nazionale,
ed obbligano tutti gli enti della pubblica amministrazione a certificare gli
eventuali crediti vantati dalle imprese. Poi vi è un decreto compensazioni,
consistente nella possibilità di compensare i crediti non prescritti, certi, liquidi ed
esigibili maturati nei confronti di regioni, enti locali, enti di Servizio sanitario
nazionale con le somme dovute iscritte a ruolo.
Il quarto decreto prevede una garanzia pubblica del Fondo centrale di
garanzia sulle anticipazioni dei crediti verso la pubblica amministrazione
per facilitarne lo smobilizzo attraverso il sistema bancario. L'importo massimo
garantibile per singola impresa è pari a 2,5 milioni di euro. In ordine alla
direttiva n. 2011/7/CE riguardante i ritardati pagamenti, la cui portata applicativa
non è circoscritta ai soli rapporti tra pubblica amministrazione e imprese, ma
anche tra imprese stesse, il Ministro ha assicurato che il recepimento avverrà
nei tempi previsti; nello Statuto delle imprese il termine per esercitare la delega
è fissato al prossimo 16 novembre, in anticipo rispetto al termine del 16 marzo
2013 assegnato agli Stati membri dall'articolo 12 della direttiva medesima.
In replica, Polidori ha sottolineato, che proprio il Ministero, insieme all'ABI e alla
Cassa depositi e prestiti, ha fatto in modo che ci fosse un aiuto cospicuo, uno
specifico plafond, denominato «Crediti PA», proprio per consentire lo smobilizzo
presso il settore bancario dei crediti vantati dalle PMI. “Ma vorrei ricordare
come, per una serie di motivi legati anche alla regolamentazione degli istituti di
credito, non ci sia nessun impegno vincolante. Peraltro, soprattutto per i vincoli
del Patto di stabilità, noi sappiamo che le regioni, i comuni e le ASL sono tenuti
a rilasciare, possono quantomeno rilasciare i certificati dei loro debiti senza
apporre la data e questo chiaramente lascia maggiore libertà e discrezionalità
all'istituto di credito”.
7
MiUR: governance di internet – consultazione pubblica
La Rete è un luogo di produzione e scambio di conoscenza e, in quanto tale,
rappresenta un’inestimabile risorsa per l’educazione, l’informazione, la ricerca,
e lo sviluppo dei popoli. Favorendo l’accesso all’informazione, inoltre, promuove
meccanismi virtuosi di trasparenza e buon governo. Sul fronte economico,
Internet rappresenta anche un motore dell'economia globale e locale, un volano
per l'innovazione, sempre foriero di nuove opportunità imprenditoriali. Infine,
Internet è un veicolo sempre più indispensabile di organizzazione sociale e
partecipazione dal basso. In qualità di spazio di interazione ed aggregazione
duttile, flessibile e in continua evoluzione, Internet si sta progressivamente
configurando come “il più grande spazio pubblico che l'umanità abbia
conosciuto" (Rodotà, 2006). Uno spazio che per alimentare la sua forza
ispiratrice innovativa necessita di un costante confronto e condivisione di idee,
buone prassi, proposte da parte dei "cittadini" che lo abitano. La governance di
Internet non può prescindere dall’apporto e dalla partecipazione attiva dei
netizens, ossia coloro che quotidianamente usano e costruiscono la rete e le
sue applicazioni. A questo proposito, il Ministero dell'Istruzione, Università e
Ricerca ha avviato una consultazione pubblica, aperta a tutti i cittadini, sul
tema della governance di Internet per arricchire e migliorare il documento che
riassume la posizione italiana sui principi fondamentali di Internet in vista del
prossimo Internet Governance Forum (IGF) che avrà luogo a Torino dal 18 al
20 ottobre 2012 (evento che anticipa l'edizione internazionale di Baku
organizzata dalle Nazioni Unite il 6-9 novembre),
La consultazione è aperta a tutti i cittadini, organizzazioni private, società civile
organizzata o istituzioni pubbliche. Obiettivo della consultazione è quello di un
coinvolgimento “multistakeholder”. La consultazione apre il 18 settembre 2012 e
chiude il 1 novembre 2012, per una durata complessiva di 45 giorni.
La consultazione pubblica si basa sul documento che illustra la posizione
italiana sulla governance di Internet, presentata il 17 settembre dal Miur, e si
articola in cinque sezioni:
Principi generali
Cittadinanza in rete
Consumatori e utenti in quanto consumatori di servizi in Internet
Produzione e circolazione dei contenuti
Sicurezza in rete
Principi fondamentali di Internet
Accedi alla Consultazione
Ambiente: in arrivo l’AUA
In arrivo il Regolamento di disciplina dell’Autorizzazione unica ambientale
(AUA), uno degli strumenti di semplificazione per le imprese introdotti dalla
legge n. 35 del 2012 (“Semplifica Italia”), con lo scopo di alleggerire il carico
degli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa ambientale,
garantendo comunque la massima tutela dell’ambiente.
Il provvedimento è stato esaminato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri
del 14 settembre 2012, su proposta dei Ministri dell’ambiente, della pubblica
amministrazione e semplificazione e dello sviluppo economico. Dopo aver
acquisito i previsti pareri della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e
delle competenti Commissioni parlamentari sarà nuovamente esaminato.
8
Si tratta di una nuova Autorizzazione, rilasciata dallo Sportello unico per le
attività produttive, che andrà a sostituire vari atti di comunicazione, notifica ed
autorizzazione previsti dalla legge in materia ambientale, indicati nel
regolamento stesso.
Tra i vantaggi, i minori costi organizzativi per le imprese, che dovranno
formulare una sola richiesta, per via telematica, ad un interlocutore unico;
inoltre, questa autorizzazione ha una durata di quindici anni a partire dalla data
di rilascio, superiore a quella ottenibile richiedendo singolarmente le
autorizzazioni.
In sintesi:
destinatari del provvedimento sono le microimprese, le piccole e medie
imprese (PMI) nonché gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di
autorizzazione integrata ambientale. Sono esclusi i progetti sottoposti a
Valutazione d’impatto ambientale, quando tale valutazione comprende e
sostituisce tutti gli altri atti di assenso in materia ambientale;
la domanda per il rilascio, corredata dai documenti, dalle dichiarazioni e dalle
altre attestazioni previste è presentata al SUAP che ne verifica la
completezza formale e la trasmette immediatamente, in modalità telematica,
alle autorità competenti (cioè la regione, provincia autonoma o diversa
autorità indicata dalla normativa);
tra gli atti sostituiti dall’ AUA, ad esempio, l’autorizzazione allo scarico di
acque reflue industriali, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la
documentazione previsionale di impatto acustico. L’elenco dei titoli abilitativi
ambientali che vengono sostituiti non è tassativamente indicato, essendo
comunque riconosciuta la possibilità per regioni e province autonome di
individuare ulteriori atti che potranno essere compresi nell’AUA;
verifiche: se l’autorità competente riscontra che è necessario integrare la
documentazione presentata lo comunica la SUAP, che, in quanto unico
punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende
amministrative relative alla sua attività produttiva, inoltra la comunicazione
all’impresa. Le verifiche devono concludersi entro 30 giorni dal ricevimento
della domanda; decorso tale termine in assenza di comunicazione l’istanza
si intende correttamente presentata;
termini: se l’AUA riguarda il rilascio di titoli abilitativi per i quali la conclusione
del procedimento è fissata in un termine inferiore o pari a 90 giorni, il SUAP,
acquisiti dall’autorità competente i necessari assensi, rilascia il titolo nel
termine di novanta giorni dalla presentazione della domanda, ferma
restando la facoltà di indire la conferenza di servizi nei casi previsti dalla
normativa. Se l’AUA riguarda il rilascio di titoli abilitativi per i quali almeno
uno dei termini di conclusione del procedimento è superiore a 90 giorni, il
SUAP indice entro trenta giorni dalla ricezione della domanda la conferenza
di servizi. In tal caso l’autorità competente si esprime sull’autorizzazione
entro 120 giorni dal ricevimento della domanda (150 in caso di richiesta di
integrazione della documentazione);
prevista una procedura semplificata anche per il rinnovo dell’autorizzazione:
se le condizioni di esercizio sono rimaste immutate è sufficiente la
presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il
tempo necessario per il rinnovo, l’esercizio dell’attività può proseguire sulla
base dell’autorizzazione precedente.
9
Relazione illustrativa allo schema di decreto sull'AUA
Commissione europea: nuova strategia cloud computing
La nuova strategia della Commissione europea che si propone di “sfruttare al
meglio il potenziale della nuvola informatica in Europa” prevede iniziative intese
a realizzare entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di
lavoro in Europa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a 160
miliardi di euro (circa l’1%).
La strategia si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla nuvola
informatica in tutti i settori economici.
Per “nuvola informatica” si intende la memorizzazione di dati (come file di testo,
immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono
via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità
più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a
soluzioni informatiche locali. Molti siti estremamente popolari — come
Facebook, Spotify o la posta elettronica in rete — utilizzano già le tecnologie
offerte dal cloud computing ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite
l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblico.
Le azioni chiave della strategia sono volte a:
• eliminare gli svantaggi costituiti dalla pletora di norme tecniche in uso, in modo
che gli utenti della nuvola informatica traggano vantaggio da interoperabilità,
portabilità dei dati e reversibilità; le norme necessarie dovranno essere
identificate entro il 2013;
• sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati a fornitori
affidabili di servizi condivisibili nella nuvola;
• elaborare clausole contrattuali tipo che siano “sicure ed eque” per i contratti
relativi ai servizi condivisibili nella nuvola, inclusi accordi sul livello di tali servizi;
• creare un “partenariato europeo per la nuvola informatica” che coinvolga Stati
membri e industria, in modo da sfruttare il potere d’acquisto del settore pubblico
(pari al 20% di tutta la spesa nel settore delle tecnologie dell’informazione) per
orientare il mercato europeo del cloud computing, incrementare la competitività
dei provider europei di servizi condivisibili nella nuvola e offrire servizi migliori e
più convenienti in materia di e-government.
European Commission Communication on Unleashing the Potential of Cloud
Computing in Europe
Unleashing the Potential of Cloud Computing in Europe– Accompanying Staff
Working Document
IDC Study “Quantitative Estimates of the Demand for Cloud Computing in
Europe and the Likely Barriers to Take-up”
Have Your say
La politica sulla nuvola informatica in breve (sito in inglese)
AGCOM: avvio sistema informativo automatizzato del ROC
Ai fini di consentire l'avvio del nuovo sistema informativo automatizzato del
registro degli operatori di comunicazione (ROC), sono state apportate modifiche
alla deliberazione dell’AGCOM n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008,
concernente il regolamento per l'organizzazione e la tenuta del registro.
Le modifiche prevedono un congruo termine per consentire un'adeguata
pubblicità, presso gli operatori, delle nuove modalità di accesso ai servizi
10
telematici del registro degli operatori di comunicazione per i connessi
adempimenti.
Il 16 ottobre 2012 è stata individuata quale data per l'esposizione al pubblico
dei nuovi servizi telematici sul portale www.impresainungiorno.gov.it.
Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n.
393/12/CONS, Modifiche alla deliberazione n. 666/08/CONS del 26 novembre
2008 per l'avvio del nuovo sistema informativo automatizzato del registro degli
operatori di comunicazione. GU n. 220 del 20.9.2012
AGCOM: mercati dei servizi di accesso alla rete fissa
Pubblicata la delibera AGCOM per l’avvio del procedimento istruttorio che ha ad
oggetto: l’identificazione ed analisi dei seguenti mercati dell’accesso alla rete
fissa (mercati nn. 1, 4 e 5 fra quelli individuati dalla Raccomandazione della
Commissione europea 2007/879/CE); la valutazione del grado di concorrenza
dei mercati e dell’eventuale sussistenza di operatori con significativo potere di
mercato; la revoca, il mantenimento o la modifica degli obblighi regolamentari
esistenti, ovvero l’introduzione di nuovi obblighi.
Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n.
390/CONS, Avvio del procedimento «Identificazione ed analisi dei mercati dei
servizi di accesso alla rete fissa (mercati nn. 1, 4 e 5 fra quelli individuati dalla
raccomandazione 2007/879/CE)». GU n. 213 del 12.9.2012
AGCOM: piano di numerazione canali della TV digitale
Con propria delibera, l’AGCOM ha prorogato il piano di numerazione
automatica dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a
pagamento, modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media
audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale
terrestre e relative condizioni di utilizzo.
Il Piano è prorogato fino all'adozione del nuovo Piano di numerazione
automatica che sarà emanato entro il termine di centottanta giorni, a decorrere
dall'avvio della consultazione pubblica che avverrà con separato provvedimento
entro e non oltre il 4 ottobre 2012.
Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n.
391/CONS, Proroga, in via d'urgenza, del piano di numerazione automatica dei
canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, modalità di
attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla
diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e relative
condizioni di utilizzo, di cui alla delibera n. 366/10/CONS in conseguenza delle
sentenze del Consiglio di Stato n. 04658/2012, n. 04659/2012, n. 04660/2012,
n. 04661/2012 depositate il 31 agosto 2012, nelle more della revisione del detto
piano di numerazione. GU n. 211 dell’11.9.2012
11