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NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES Settembre 2012 Agcom: Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC). Dal 16 ottobre 2012 integrato nel portale di Infocamere per conto di Unioncamere. Cassa Depositi e Prestiti: banda larga e reti di nuova generazione strumenti di crescita del Paese. Assinform: attesa per l’approvazione del decreto Digitalia e per l’indicazione dei tempi di emissione dei regolamenti attuativi. MIUR-ANCI: firmato accordo di collaborazione sulle Smart Cities. Imprese e ritardati pagamenti della PA: risposta a interrogazione del Ministro Passera. Citati quattro decreti che inquadrano, con soluzioni, la problematica. AGCOM: Registro Operatori Comunicazione Una netta semplificazione della burocrazia per 20mila imprese e una maggior tutela per il cittadino. Sono i risultati ai quali conduce la Convenzione sottoscritta tra l’Autorità garante per le comunicazioni e l’Unione delle Camere di commercio, che rappresenta anche un ulteriore passo avanti sulla strada dell’amministrazione digitale. A partire dal 16 ottobre 2012 il sistema di gestione del Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) verrà integrato nel portale impresainungiorno.gov.it, realizzato da Infocamere per conto di Unioncamere. Il portale ha la funzione di facilitare le comunicazioni tra impresa e P.A. allo scopo di rendere le relazioni e i procedimenti, tra tutti i soggetti e gli enti interessati, più efficienti e meno costosi. Il portale impresainungiorno.gov.it svolge, altresì, la funzione di Punto singolo nazionale di contatto previsto dalla Direttiva servizi 123/2006/EC e consente l’interscambio informativo tra le P.A. aderenti ed il Registro delle Imprese. Tale importante innovazione garantirà la circolarità informativa costante tra il Registro Imprese/REA, (gestito dalle Camere di Commercio, che pubblica tutti i dati anagrafici, societari e storici delle imprese italiane) ed il Registro degli Operatori di Comunicazione (che detiene, invece, le informazioni relative ad autorizzazioni, a diritti d’uso, a marchi e testate necessari per l'avvio e l'esercizio delle attività economiche nei settori in cui Agcom opera). L’interscambio informativo fra Registro degli Operatori di Comunicazione e Registro Imprese consentirà, nelle comunicazioni verso Agcom, la compilazione automatica di tutti i dati detenuti dal sistema camerale, garantendo lo sviluppo automatizzato delle catene di partecipazioni societarie degli operatori iscritti al R.O.C. e dei loro amministratori nei limiti dei dati detenuti dal Registro delle Imprese. La maggior tempestività e chiarezza di informazioni, possibile attraverso l’interrelazione con il Registro delle Imprese, è, infine, ulteriore garanzia della trasparenza delle imprese e, di conseguenza, della tutela dei cittadini. L’accesso al portale, che già consente di espletare diversi adempimenti verso altre PP.AA., avverrà attraverso l’uso della Carta Nazionale dei Servizi che garantisce l’autenticazione del soggetto che effettua le comunicazioni. Prossimamente sarà anche possibile la generazione da parte dei sistemi del R.O.C. di comunicazioni automatiche di variazione degli assetti proprietari degli operatori iscritti sulla base delle modifiche intervenute presso il Registro delle Imprese. AGCOM: Audizione Organo vigilanza parità di accesso rete Telecom Italia Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, ha ascoltato il 19 settembre, l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Telecom Italia, in prossimità della scadenza del mandato dei Consiglieri dell’Odv, il 30 settembre 2012. In tale occasione, l’Organo di vigilanza ha illustrato sinteticamente le azioni svolte e i principali risultati conseguiti in esito agli interventi di verifica effettuati nel triennio, nonché i possibili sviluppi dell’azione di vigilanza sulla parità di accesso alla rete. Si sono inoltre evidenziate le principali questioni tuttora aperte e si sono prospettate alcune ipotesi di revisione della governance e del mandato dell’Organo. Il Presidente Angelo Marcello Cardani e i Commissari dell’Autorità hanno ringraziato i Componenti dell’Organo di vigilanza per il prezioso lavoro svolto e hanno espresso apprezzamento per il contributo fornito in questi anni alla garanzia della parità di accesso alla rete. AGCM: rete banda larga progetto Provincia Trento- Telecom L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inteso formulare talune considerazioni in merito al progetto di sviluppo della rete a banda larga di nuova generazione della Provincia autonoma di Trento in partnership con Telecom Italia S.p.A. Sul punto, l’Autorità ritiene che la selezione del socio privato di una società mista da parte di un’amministrazione deve avvenire sempre ad esito di una procedura competitiva ad evidenza pubblica. Come osservato nei suoi numerosi interventi di segnalazione in materia, infatti, qualsiasi organo dello Stato è tenuto all’applicazione delle regole dell’evidenza pubblica previste dalla disciplina comunitaria e nazionale sulla gara per la scelta del contraente che, come noto, si applicano ogniqualvolta vi sia un rapporto (sia esso di scambio o societario) definibile “a prestazioni corrispettive” od “oneroso”. Tale assunto è, peraltro, pienamente condiviso dalla Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato che hanno affermato il principio dell’evidenza pubblica quale regola generale di buona amministrazione, giungendo alla conclusione che qualsiasi ente pubblico debba in ogni caso selezionare il socio privato di una società mista con gara ad evidenza pubblica. Pertanto, la scelta discrezionale dell’Ente, consistente nell’individuazione di Telecom Italia quale socio privato della società Trentino NGN, si pone in contrasto con i principi a tutela della concorrenza attribuendo a tal operatore un indebito vantaggio concorrenziale nei confronti dei concorrenti. Né può considerarsi sufficiente a fugare i dubbi di carattere concorrenziale la circostanza che sia stata effettuata una procedura di consultazione ad hoc degli operatori economici potenzialmente interessati. Per definizione, la consultazione informale degli operatori del mercato, non ancorata a rigorosi criteri di pubblicità, imparzialità e trasparenza (postulati dai principi dell’evidenza pubblica stabiliti dal diritto comunitario e dal diritto interno), infatti, non garantisce la parità di trattamento dei potenziali contraenti. (Bollettino 36) 2 CDDPP: Banda larga e reti di nuova generazione Lo studio della Cassa Depositi e Prestiti analizza il settore della Banda Larga in Italia e in Europa con riferimento sia allo sviluppo del mercato, sia al quadro normativo e regolamentare. Nell’ambito del settore delle Telecomunicazioni, il segmento della Banda Larga e delle Reti di Nuova Generazione può offrire una straordinaria opportunità di rilancio per la crescita del Paese, migliorando l’efficienza delle imprese, aumentando la produttività, favorendo l’innovazione e la crescita dell’occupazione. Il documento si articola in sei capitoli: il Capitolo 1 traccia un quadro del segmento delle reti di nuova generazione in Italia evidenziandone le potenzialità per l’economia nazionale, il fabbisogno in termini di investimenti e le possibili evoluzioni, in relazione ai differenti modelli di sviluppo dell’infrastruttura; il Capitolo 2 e il Capitolo 4 approfondiscono il quadro normativo e regolamentare in Europa e in Italia con riferimento alle previsione contenute nell’Agenda Digitale, alle norme per l’accesso alle infrastrutture di rete e alle risorse rese disponibili sia in ambito comunitario, sia nazionale; il Capitolo 3 e il Capitolo 5 descrivono la diffusione delle tecnologie a banda larga e ultra-larga in Europa e in Italia, identificandone le caratteristiche principali sia dal lato dell’offerta (disponibilità di connessioni e servizi), sia dal lato della domanda (livello di alfabetizzazione informatica di famiglie e imprese; il Capitolo 6, infine, analizza il posizionamento competitivo dei principali operatori TLC in Italia e le principali iniziative per la realizzazione delle reti di nuova generazione. Completa l’analisi un’Appendice che contiene un approfondimento relativo alle principali tecnologie per la realizzazione delle Reti di Nuova Generazione. Scarica il volume ASSINFORM: l’agenda digitale va attuata “Siamo molto preoccupati del ritardo che sta accumulando il varo dell’Agenda Digitale Italiana. L’approvazione del decreto Digitalia, che dovrebbe dare corpo al programma di attuazione continua a essere rimandata di mese in mese. In questo modo si sta correndo il serio rischio che il provvedimento non riesca ad essere emanato entro l’attuale legislatura. In una fase in cui ogni iniziativa di modernizzazione e rilancio dell’economia è preziosa, questo ritardo minaccia di far pagare un prezzo troppo elevato alle imprese e al Paese, prima ancora che al nostro settore." Paolo Angelucci, Presidente di Assinform - l’Associazione delle aziende di Information Technology aderente a Confindustria - ha così commentato l’allarme lanciato proprio in questi giorni da Confindustria Digitale. Gli ultimi dati del Rapporto Assinform sull’andamento del settore italiano dell’ Ict nel 2011 hanno evidenziato non solo le forti criticità (- 3,6% nel 2011/2010, contro, il +1,1% registrato in Europa e il +4,3% nel mondo), ma anche i segnali positivi dovuti alla domanda collegata ai servizi e ai prodotti mobili e alle reti di nuova generazione, cresciuta del 20%. “Questa nuova domanda di servizi e prodotti digitali, per esprimersi in tutta la sua grande potenzialità – ha affermato Angelucci – attende condizioni infrastrutturali, fiscali e amministrative adeguate. Condizioni che in buona parte sono materia del tanto atteso decreto Digitalia, per il quale sollecitiamo non solo 3 la sua rapida approvazione, ma anche l'indicazione certa dei tempi di emissione dei regolamenti attuativi, fattore indispensabile per assicurare un quadro di certezze all'applicazione del provvedimento". Infocamere: Ri-visual, accesso telematico ai dati sulle imprese In partnership con la prefettura di Forlì-Cesena, la Camera di commercio di Forlì ha organizzato un incontro per la presentazione di Ri-visual, il nuovo strumento realizzato da Infocamere per ottenere in modo innovativo informazioni anche complesse su imprese e società iscritte nel Registro imprese camerale. Ri-visual è un'interfaccia telematica che offre in formato grafico le informazioni presenti nel Registro già consultabili in formato testuale. Il nuovo servizio consente infatti di visualizzare attraverso vere e proprie info-grafiche le relazioni esistenti tra imprese diverse o tra un'impresa e le persone titolari di cariche o partecipazioni, con l'utilizzo di icone per rappresentare le entità (imprese o persone) e di linee per esprimere le relazioni, come, ad esempio: la persona A possiede quote dell’impresa B. In questo modo, il sistema economico della provincia ha uno strumento - tecnologico - in più a difesa della trasparenza e, quindi, della legalità, che consente di accedere direttamente a tutte le informazioni anche complesse, come quelle relative alle relazioni tra più imprese o tra imprese e persone fisiche, relative alla vita delle imprese, depositate presso le amministrazioni pubbliche. Una mole non indifferente, quella contenuta nel registro camerale imprese, con 9 milioni di persone fisiche presenti (imprenditori, soci, amministratori, sindaci e dirigenti), oltre 6 milioni di imprese registrate, 900.000 bilanci depositati all'anno. Sempre in un'ottica orientata a promuovere la legalità in campo economicoimprenditoriale, Ri-visual sarà accessibile gratuitamente per un anno, secondo le indicazioni della prefettura, agli operatori di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. MIUR-ANCI: Smart City - siglato accordo Reciproca collaborazione per lo sviluppo delle iniziative, in corso e future, legate alle smart city italiane. Questa la finalità dell’Accordo siglato il 21 settembre scorso dal Ministro dell’Università, Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo e dal Presidente dell’ANCI, Graziano Delrio. L’obiettivo principale è quello di procedere ad un’approfondita ricognizione della situazione esistente nei diversi territori relativamente alle azioni intraprese dai Comuni in tema di sviluppo urbano sempre più sostenibile ed intelligente, secondo il paradigma meglio noto come ‘smart city’. Si punta così, attraverso l’individuazione di modelli d’intervento caratterizzati da facilità di adattamento ai diversi contesti territoriali e replicabilità, a mettere a sistema quanto di valido è già stato fatto valorizzando le risorse già investite. Nelle intenzioni del Ministro Profumo, il coinvolgimento di ANCI nasce come organico all’attività del Governo sul tema delle comunità intelligenti, e conferma la centralità riconosciuta ai Comuni nella guida dei processi d’innovazione locali e nel coordinamento delle iniziative attivate dai diversi attori, pubblici e privati, del territorio. “La sigla di questo Accordo – ha dichiarato il Presidente dell’ANCI, Graziano Delrio – è un passaggio importante che certifica e sostanzia la collaborazione 4 già avviata in sede tecnica col MIUR sul tema smart city. Poter contare sul supporto effettivo della componente del Governo che più si sta impegnando su questo ambito significa potenziare l’azione dell”Osservatorio ANCI sulla Smart City’, avviato a luglio e che vede coinvolte le principali città italiane impegnate nel percorso evolutivo verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Delrio – è quello di condividere informazioni, metodologie e analisi al fine di realizzare una mappatura delle comunità intelligenti organica, in grado di evidenziare peculiarità, ostacoli e possibili soluzioni riscontrati dalle esperienze in corso. Vogliamo facilitare il più possibile il riuso di pratiche e applicazioni che si sono dimostrate vincenti in singole città, nella convinzione che le poche risorse attualmente disponibili per lo sviluppo locale vadano convogliate su interventi che abbiano già dimostrato di poter funzionare”. “Il progetto sulle città e comunità intelligenti – spiega il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo - risponde alla necessità di indirizzare la costruzione e lo sfruttamento delle competenze industriali e scientifiche del Paese verso le nascenti sfide sociali e i bisogni concreti che si manifestano nella società. Al centro di questa sfida vi è la costruzione di una grande infrastruttura tecnologica e immateriale che faccia dialogare persone, servizi e oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano. In quest’ottica, l’accordo con ANCI – prosegue il Ministro – diventa cruciale proprio perchè i Comuni sono le istituzioni più vicine ai bisogni dei cittadini. Come pure – aggiunge – diventa cruciale il tema della condivisione delle esperienze e delle ‘buone pratichè. Il tema del riuso, specie in un periodo di scarsità di risorse come il nostro – conclude – risponde alle necessità di una amministrazione sana e di una buona politica. Un dovere che abbiamo nei confronti di tutti i cittadini”. Indagini conoscitive - Sicurezza informatica reti: audizioni In Commissione trasporti della Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza informatica delle reti, si è svolta l’audizione di rappresentanti di Confindustria e del direttore del Servizio di polizia postale e delle comunicazioni, dottor Antonio Apruzzese. Auditi anche i rappresentanti di UIRNet SpA. TV-DTT - AGCOM: Approvata prima bozza regole per l’asta delle frequenze Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie presieduto da Angelo Marcello Cardani ha approvato il 20 settembre all’unanimità, su proposta dei relatori Maurizio Decina e Antonio Martusciello, una prima bozza dello schema di provvedimento concernente le procedure di gara previste dalla legge 44/2012 in materia di frequenze televisive. Sulla base di queste procedure, il Ministero dello Sviluppo Economico assegnerà i diritti d’uso mediante asta pubblica. Lo schema del provvedimento verrà ora trasmesso a Bruxelles e sarà oggetto, fin dai prossimi giorni, di un confronto tecnico con la Commissione europea. Successivamente, lo schema di provvedimento sarà sottoposto a consultazione pubblica tra i soggetti interessati. Inoltre, per la sua definitiva approvazione, occorrerà un parere formale della Commissione europea necessario per il superamento della pendente procedura d’infrazione. 5 Il passaggio rappresenta quindi la prima tappa del percorso avviato con l’insediamento del nuovo Consiglio dell’Agcom ed è in linea con l’obiettivo, che il Consiglio stesso si era dato, di assicurare la massima celerità nello svolgimento del compito che la legge ha affidato all’Autorità. Cittadinanzattiva: Digitale terrestre, è ancora "buio" Una mappa interattiva creata dagli utenti della Regione Liguria per verificare la visibilità del digitale terrestre. Approfondisci S1969-D - Ratifica Convenzione Lanzarote per la protezione dei minori. Introdotto l’art. 414 bis nel Codice penale Al suo sesto passaggio parlamentare, la ratifica della Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale ha ricevuto, all’unanimità, il via libera definitivo dall'Aula del Senato. Si ricorda che il disegno di legge prevede, fra l'altro, l'introduzione nel codice penale dell'articolo 414 bis (Istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia) che punisce con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, e con qualsiasi forma di espressione, istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione di minore. Analoga pena è prevista per chi, ''pubblicamente, fa apologia di questi delitti''. Introdotto, inoltre, l'articolo 609 undecies (Adescamento di minorenni), che stabilisce che per ''adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l'utilizzo della rete Internet o di altre reti o mezzi di comunicazione''. Tale condotta è punita con la pena da uno a tre anni. C4041-A – Disciplina condominio – Impianti TV: sì con modifiche Dalla Camera è arrivato un voto unanime all’approvazione del testo che provvede ad un riordino complessivo della disciplina in materia di condominio. Viste le modifiche apportare, è ora necessario un nuovo passaggio al Senato. Tra le ultime novità, quelle riguardanti: - Modificazioni delle destinazioni d'uso (art. 1117-bis.1 c.c.) - Opere su parti di proprietà o uso individuale (Art. 1122 c.c.) - Impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di energia da fonti rinnovabili (Art. 1122-bis c.c.) – Le installazioni di impianti non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione per le singole utenze sono realizzati in modo da recare il minor pregiudizio alle parti comuni e alle unità immobiliari di proprietà individuale, preservando in ogni caso il decoro architettonico dell'edificio, salvo quanto previsto in materia di reti pubbliche. È consentita l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell'interessato. Non sono soggetti ad autorizzazione gli impianti destinati alle singole unità abitative. - Nomina, revoca ed obblighi dell'amministratore (Art. 1129 c.c.) 6 - Riscossione contributi Regolamento condominiale (Art. 1138 c.c.) Tabelle millesimali Repertorio dei condomini – l’articolo è stato soppresso. Imprese e ritardati pagamenti: risposta a interrogazione del Ministro Passera Il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Passera, è intervenuto durante il question time alla Camera per illustrare le misure volte a sostenere le aziende in difficoltà, con particolare riferimento all'esercizio della delega legislativa prevista dallo «statuto delle imprese» in materia di ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, sollecitate da Polidori (PT). Il Ministro ha esordito ricordando un insieme di norme riconducibili a diversi provvedimenti normativi finalizzate ad assicurare liquidità alle imprese attraverso l'esigibilità dei crediti delle stesse nei confronti della pubblica amministrazione ed il coinvolgimento del sistema bancario, soffermandosi sul pacchetto approvato lo scorso 22 maggio dal Consiglio dei ministri che comprende quattro decreti. Due di essi sono di certificazione e riguardano, appunto, la certificazione dei crediti scaduti nei confronti rispettivamente delle amministrazioni centrali e delle regioni e degli enti locali, inclusi gli enti di Servizio sanitario nazionale, ed obbligano tutti gli enti della pubblica amministrazione a certificare gli eventuali crediti vantati dalle imprese. Poi vi è un decreto compensazioni, consistente nella possibilità di compensare i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti di regioni, enti locali, enti di Servizio sanitario nazionale con le somme dovute iscritte a ruolo. Il quarto decreto prevede una garanzia pubblica del Fondo centrale di garanzia sulle anticipazioni dei crediti verso la pubblica amministrazione per facilitarne lo smobilizzo attraverso il sistema bancario. L'importo massimo garantibile per singola impresa è pari a 2,5 milioni di euro. In ordine alla direttiva n. 2011/7/CE riguardante i ritardati pagamenti, la cui portata applicativa non è circoscritta ai soli rapporti tra pubblica amministrazione e imprese, ma anche tra imprese stesse, il Ministro ha assicurato che il recepimento avverrà nei tempi previsti; nello Statuto delle imprese il termine per esercitare la delega è fissato al prossimo 16 novembre, in anticipo rispetto al termine del 16 marzo 2013 assegnato agli Stati membri dall'articolo 12 della direttiva medesima. In replica, Polidori ha sottolineato, che proprio il Ministero, insieme all'ABI e alla Cassa depositi e prestiti, ha fatto in modo che ci fosse un aiuto cospicuo, uno specifico plafond, denominato «Crediti PA», proprio per consentire lo smobilizzo presso il settore bancario dei crediti vantati dalle PMI. “Ma vorrei ricordare come, per una serie di motivi legati anche alla regolamentazione degli istituti di credito, non ci sia nessun impegno vincolante. Peraltro, soprattutto per i vincoli del Patto di stabilità, noi sappiamo che le regioni, i comuni e le ASL sono tenuti a rilasciare, possono quantomeno rilasciare i certificati dei loro debiti senza apporre la data e questo chiaramente lascia maggiore libertà e discrezionalità all'istituto di credito”. 7 MiUR: governance di internet – consultazione pubblica La Rete è un luogo di produzione e scambio di conoscenza e, in quanto tale, rappresenta un’inestimabile risorsa per l’educazione, l’informazione, la ricerca, e lo sviluppo dei popoli. Favorendo l’accesso all’informazione, inoltre, promuove meccanismi virtuosi di trasparenza e buon governo. Sul fronte economico, Internet rappresenta anche un motore dell'economia globale e locale, un volano per l'innovazione, sempre foriero di nuove opportunità imprenditoriali. Infine, Internet è un veicolo sempre più indispensabile di organizzazione sociale e partecipazione dal basso. In qualità di spazio di interazione ed aggregazione duttile, flessibile e in continua evoluzione, Internet si sta progressivamente configurando come “il più grande spazio pubblico che l'umanità abbia conosciuto" (Rodotà, 2006). Uno spazio che per alimentare la sua forza ispiratrice innovativa necessita di un costante confronto e condivisione di idee, buone prassi, proposte da parte dei "cittadini" che lo abitano. La governance di Internet non può prescindere dall’apporto e dalla partecipazione attiva dei netizens, ossia coloro che quotidianamente usano e costruiscono la rete e le sue applicazioni. A questo proposito, il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ha avviato una consultazione pubblica, aperta a tutti i cittadini, sul tema della governance di Internet per arricchire e migliorare il documento che riassume la posizione italiana sui principi fondamentali di Internet in vista del prossimo Internet Governance Forum (IGF) che avrà luogo a Torino dal 18 al 20 ottobre 2012 (evento che anticipa l'edizione internazionale di Baku organizzata dalle Nazioni Unite il 6-9 novembre), La consultazione è aperta a tutti i cittadini, organizzazioni private, società civile organizzata o istituzioni pubbliche. Obiettivo della consultazione è quello di un coinvolgimento “multistakeholder”. La consultazione apre il 18 settembre 2012 e chiude il 1 novembre 2012, per una durata complessiva di 45 giorni. La consultazione pubblica si basa sul documento che illustra la posizione italiana sulla governance di Internet, presentata il 17 settembre dal Miur, e si articola in cinque sezioni: Principi generali Cittadinanza in rete Consumatori e utenti in quanto consumatori di servizi in Internet Produzione e circolazione dei contenuti Sicurezza in rete Principi fondamentali di Internet Accedi alla Consultazione Ambiente: in arrivo l’AUA In arrivo il Regolamento di disciplina dell’Autorizzazione unica ambientale (AUA), uno degli strumenti di semplificazione per le imprese introdotti dalla legge n. 35 del 2012 (“Semplifica Italia”), con lo scopo di alleggerire il carico degli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa ambientale, garantendo comunque la massima tutela dell’ambiente. Il provvedimento è stato esaminato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 14 settembre 2012, su proposta dei Ministri dell’ambiente, della pubblica amministrazione e semplificazione e dello sviluppo economico. Dopo aver acquisito i previsti pareri della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari sarà nuovamente esaminato. 8 Si tratta di una nuova Autorizzazione, rilasciata dallo Sportello unico per le attività produttive, che andrà a sostituire vari atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione previsti dalla legge in materia ambientale, indicati nel regolamento stesso. Tra i vantaggi, i minori costi organizzativi per le imprese, che dovranno formulare una sola richiesta, per via telematica, ad un interlocutore unico; inoltre, questa autorizzazione ha una durata di quindici anni a partire dalla data di rilascio, superiore a quella ottenibile richiedendo singolarmente le autorizzazioni. In sintesi: destinatari del provvedimento sono le microimprese, le piccole e medie imprese (PMI) nonché gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale. Sono esclusi i progetti sottoposti a Valutazione d’impatto ambientale, quando tale valutazione comprende e sostituisce tutti gli altri atti di assenso in materia ambientale; la domanda per il rilascio, corredata dai documenti, dalle dichiarazioni e dalle altre attestazioni previste è presentata al SUAP che ne verifica la completezza formale e la trasmette immediatamente, in modalità telematica, alle autorità competenti (cioè la regione, provincia autonoma o diversa autorità indicata dalla normativa); tra gli atti sostituiti dall’ AUA, ad esempio, l’autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico. L’elenco dei titoli abilitativi ambientali che vengono sostituiti non è tassativamente indicato, essendo comunque riconosciuta la possibilità per regioni e province autonome di individuare ulteriori atti che potranno essere compresi nell’AUA; verifiche: se l’autorità competente riscontra che è necessario integrare la documentazione presentata lo comunica la SUAP, che, in quanto unico punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative relative alla sua attività produttiva, inoltra la comunicazione all’impresa. Le verifiche devono concludersi entro 30 giorni dal ricevimento della domanda; decorso tale termine in assenza di comunicazione l’istanza si intende correttamente presentata; termini: se l’AUA riguarda il rilascio di titoli abilitativi per i quali la conclusione del procedimento è fissata in un termine inferiore o pari a 90 giorni, il SUAP, acquisiti dall’autorità competente i necessari assensi, rilascia il titolo nel termine di novanta giorni dalla presentazione della domanda, ferma restando la facoltà di indire la conferenza di servizi nei casi previsti dalla normativa. Se l’AUA riguarda il rilascio di titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del procedimento è superiore a 90 giorni, il SUAP indice entro trenta giorni dalla ricezione della domanda la conferenza di servizi. In tal caso l’autorità competente si esprime sull’autorizzazione entro 120 giorni dal ricevimento della domanda (150 in caso di richiesta di integrazione della documentazione); prevista una procedura semplificata anche per il rinnovo dell’autorizzazione: se le condizioni di esercizio sono rimaste immutate è sufficiente la presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il tempo necessario per il rinnovo, l’esercizio dell’attività può proseguire sulla base dell’autorizzazione precedente. 9 Relazione illustrativa allo schema di decreto sull'AUA Commissione europea: nuova strategia cloud computing La nuova strategia della Commissione europea che si propone di “sfruttare al meglio il potenziale della nuvola informatica in Europa” prevede iniziative intese a realizzare entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a 160 miliardi di euro (circa l’1%). La strategia si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla nuvola informatica in tutti i settori economici. Per “nuvola informatica” si intende la memorizzazione di dati (come file di testo, immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Molti siti estremamente popolari — come Facebook, Spotify o la posta elettronica in rete — utilizzano già le tecnologie offerte dal cloud computing ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblico. Le azioni chiave della strategia sono volte a: • eliminare gli svantaggi costituiti dalla pletora di norme tecniche in uso, in modo che gli utenti della nuvola informatica traggano vantaggio da interoperabilità, portabilità dei dati e reversibilità; le norme necessarie dovranno essere identificate entro il 2013; • sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati a fornitori affidabili di servizi condivisibili nella nuvola; • elaborare clausole contrattuali tipo che siano “sicure ed eque” per i contratti relativi ai servizi condivisibili nella nuvola, inclusi accordi sul livello di tali servizi; • creare un “partenariato europeo per la nuvola informatica” che coinvolga Stati membri e industria, in modo da sfruttare il potere d’acquisto del settore pubblico (pari al 20% di tutta la spesa nel settore delle tecnologie dell’informazione) per orientare il mercato europeo del cloud computing, incrementare la competitività dei provider europei di servizi condivisibili nella nuvola e offrire servizi migliori e più convenienti in materia di e-government. European Commission Communication on Unleashing the Potential of Cloud Computing in Europe Unleashing the Potential of Cloud Computing in Europe– Accompanying Staff Working Document IDC Study “Quantitative Estimates of the Demand for Cloud Computing in Europe and the Likely Barriers to Take-up” Have Your say La politica sulla nuvola informatica in breve (sito in inglese) AGCOM: avvio sistema informativo automatizzato del ROC Ai fini di consentire l'avvio del nuovo sistema informativo automatizzato del registro degli operatori di comunicazione (ROC), sono state apportate modifiche alla deliberazione dell’AGCOM n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, concernente il regolamento per l'organizzazione e la tenuta del registro. Le modifiche prevedono un congruo termine per consentire un'adeguata pubblicità, presso gli operatori, delle nuove modalità di accesso ai servizi 10 telematici del registro degli operatori di comunicazione per i connessi adempimenti. Il 16 ottobre 2012 è stata individuata quale data per l'esposizione al pubblico dei nuovi servizi telematici sul portale www.impresainungiorno.gov.it. Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n. 393/12/CONS, Modifiche alla deliberazione n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008 per l'avvio del nuovo sistema informativo automatizzato del registro degli operatori di comunicazione. GU n. 220 del 20.9.2012 AGCOM: mercati dei servizi di accesso alla rete fissa Pubblicata la delibera AGCOM per l’avvio del procedimento istruttorio che ha ad oggetto: l’identificazione ed analisi dei seguenti mercati dell’accesso alla rete fissa (mercati nn. 1, 4 e 5 fra quelli individuati dalla Raccomandazione della Commissione europea 2007/879/CE); la valutazione del grado di concorrenza dei mercati e dell’eventuale sussistenza di operatori con significativo potere di mercato; la revoca, il mantenimento o la modifica degli obblighi regolamentari esistenti, ovvero l’introduzione di nuovi obblighi. Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n. 390/CONS, Avvio del procedimento «Identificazione ed analisi dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa (mercati nn. 1, 4 e 5 fra quelli individuati dalla raccomandazione 2007/879/CE)». GU n. 213 del 12.9.2012 AGCOM: piano di numerazione canali della TV digitale Con propria delibera, l’AGCOM ha prorogato il piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e relative condizioni di utilizzo. Il Piano è prorogato fino all'adozione del nuovo Piano di numerazione automatica che sarà emanato entro il termine di centottanta giorni, a decorrere dall'avvio della consultazione pubblica che avverrà con separato provvedimento entro e non oltre il 4 ottobre 2012. Delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 4 settembre 2012, n. 391/CONS, Proroga, in via d'urgenza, del piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e relative condizioni di utilizzo, di cui alla delibera n. 366/10/CONS in conseguenza delle sentenze del Consiglio di Stato n. 04658/2012, n. 04659/2012, n. 04660/2012, n. 04661/2012 depositate il 31 agosto 2012, nelle more della revisione del detto piano di numerazione. GU n. 211 dell’11.9.2012 11