Salva in pdf - Pro loco Carmignano

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Ceramiche di Bacchereto
In mostra nel vecchio castello Non lo si può chiamare museo. Sulla carta
non lo è, ma di fatto sì: almeno fino ad ottobre 2017. Poi si vedrà. Dopo un
lunghissimo percorso ad ostacoli, le ceramiche medievali di Bacchereto ad aprile
2016 hanno finalmente trovato una nuova casa, nelle vecchie cantine della chiesa
che domina dall'alto il borgo in mezzo al monte sopra Seano.
Con questa mostra le antiche maioliche di Bacchereto tornano ne loro luogo di
origine. Rinvenute nel corso di uno scasso fortuito al Brucio nel 1974, più
precisamente a Novelleto, esposte fino ai primi anni duemila nel museo
archeologico di Artimino, ad un certo punto sono finite nel magazzino per fare
spazio a nuovi reperti etruschi. Nel 2010 sono poi iniziati i lavori per sistemare le
cantine del vecchio castello del 1100 trasformato nei secoli in una chiesa. E' servito
più tempo del previsto, ma alla fine il taglio del nastro tanto atteso è arrivato
L'idea originaria è del Comune. Anche i soldi ce li ha messi per primo il Comune:135
mila euro finanziati attraverso l'8 per cento degli oneri di urbanizzazione che
spettano alla chiesa, altri 50 mila concessi dalla Provincia. Ma se la Polisportiva di
Bacchereto, che è un po' l'anima della frazione, promotrice di tanti eventi e sagre,
non l'avesse sposata e ci avesse creduto, investendoci anche del suo e trovando
l'aiuto alla fine della Pro Loco di Carmignano che ha finanziato con alcune migliaia
di euro i pannelli informativi, oltre alla disponibilità della Soprintendenza,
probabilmente il museo (che non è ancora un museo) non avrebbe mai visto la luce.
Dal Trecento fino a tutto il Quattrocento Bacchereto era famosa per le sue fornaci.
Si contavano centocinquanta ?fuochi', oggi invece sopravvive un unico laboratorio.
Quelle maioliche decoravano l'ospedale di San Maria Nuova Firenze e l'ospedale
più tardi degli Innocenti e ciotoli, boccali e catini venivano esportati in tutta la
Toscana, prima che Montelupo avesse il sopravvento.
Quelli esposti sono scarti, pezzi con malefatte o fusi insieme ma spesso integri,
frutto di un recupero casuale. La forma più caratteristica è la ciotola tipo Bacchereto,
con decorazioni geometriche e vegetali ma anche animali. Ci sono anche esempi di
maioliche italo-moresche, imitazioni delle ceramiche importate dalla penisola
spagnola.
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Accanto alla storia delle ceramiche c'è quella dello spazio che le ospita, anch'essa
tutta da raccontare: 70 metri quadri in quattro stanze, mura che parlano e che
durante il restauro hanno già detto molto. Raccontano infatti la storia del paese dal
1100. Dal pavimento è spuntata la volta di una chiesa precedente all'attuale, un
pezzo di abside che non c'è nella pieve superiore e crollò forse per un terremoto nel
tredicesimo secolo. Ci sono anche tracce dei muri del castello che non c'è più e poi
la cosiddetta ?casa del notaio, la struttura più antica del borgo dopo la pieve. Tant'è
che la Polisportiva ha approfittato del restauro per commissionare a due
archeologici una ricerca storica che ora diventa patrimonio di tutti. Un altro piccolo
tesoro della Carmignano da scoprire. (wf)
Orari:
Sabato e Domenica ore 11-13/16-19
Altri giorni su prenotazione: tel. 339 5970050
Costi
Ingresso
EUR 3 intero
EUR 2 ridotto (over 65, 7-18 anni)
gratuito 0-6 anni