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"Viaggiare ti allunga la vita,la riempie di volti e di paesaggi,di canti, di suoni e di orizzonti che ignoravi ……… la melodia di una canzone fino ad allora sconosciuta" Javier Reverte "Vagabondo in Africa" ERITREA SOFT 9 Giorni – 8 Notti Dove andiamo: Asmara con la sua fantastica architettura coloniale, il suo animato rito del caffè, i colori e i profumi che ne fanno un “gioiello d’Africa” sospeso a quasi 2400 metri di altezza sull'altopiano Eritreo, una cittadina coloniale di una bellezza strabiliante che è riuscita a salvaguardare la propria preziosa architettura. La multietnica Keren dalla languida atmosfera, vanta un seducente amalgama di elementi architettonici: moschee, chiese ed edifici coloniali. Massawa con il suo dedalo di viuzze e l’ incantevole spiaggia di Gurgussum. Le antiche rovine di Kohaito con i suoi dipinti rupestri perfettamente conservati. Sistemazioni: Alberghi di categoria turistica in Asmara, Keren e Massawa. Trattamento: Pernottamento e prima colazione Trasferimenti: A bordo di pullmini Toyota Coaster nella gran parte dell’itinerario, usando i fuoristrada Toyota per le escursioni all’altopiano del Kohaito e quella ad Adi Quala. ---°--Ancora quasi del tutto estranea alle logiche del turismo commerciale, l'Eritrea propone un'eccitante sfida a chi ama le mete ancora inesplorate. Combina scenari tipicamente abissini, scarpate, altopiani e picchi vertiginosi, con interessanti siti archeologici e un mare cristallino e incontaminato. Una proposta di viaggio che riesce a ben mixare tutti gli aspetti dell'Eritrea: l'altopiano, le zone archeologiche, quelle più interessanti dal punto di vista etnografico, le città di Asmara, Keren e Massawa, completamente diverse tra loro ma tutte accomunate da un assoluto e magnetico fascino: tutto con il tempo sufficiente e senza il fiato sul collo: tempi quasi africani!! L’Eritrea rimane una delle mete più affascinanti del Corno d'Africa: il suo mix di influenze abissine, arabe e mediterranee ne fa un luogo davvero suggestivo Itinerario: Programma 1° giorno sabato ITALIA - PARTENZA PER ASMARA Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto della città di partenza in tempo utile per la partenza del volo di linea per Asmara. Pernottamento a bordo. 2°. Giorno domenica ARRIVO AD ASMARA Arrivo ad Asmara nelle prime ore del mattino, welcome in aeroporto e trasferimento in albergo. Prima colazione, mattinata a disposizione . Se disponibile, in mattinata escursione in treno a bordo della mitica “littorina” o del treno trainato dalle locomotive a vapore Mallet dei tempi coloniali. (escursione a pagamento). Si avrà la rara opportunità di percorrere una delle più ardite ferrovie al mondo, la cui costruzione è iniziata nel 1897, a bordo dei treni che risalgono ai tempi delle colonie, ancora efficienti grazie ad una “amorosa” manutenzione. Si percorrerà il tratto Asmara-Nefasit, la parte del tratto più suggestivo e panoramico dell’intero itinerario. All’altezza della stazione, in cima ad uno sperone roccioso, si intravede il superbo monastero copto di Bizen, il più importante centro religioso dell’Eritrea. Un secolo fa gli italiani costruirono un’avveniristica ferrovia in Eritrea. Oggi, in mezzo alle ferite di una guerra recente, le locomotive a vapore sono tornate a correre sui binari dell’ex colonia italiana. Un’impresa straordinaria voluta dal Governo di Asmara e compiuta da ferrovieri ultrasettantenni. La linea ferroviaria che collega le città di Asmara e Massaua, superando quasi 2.400 metri di altezza, viene unanimemente considerata un capolavoro dell’ingegneria italiana. Oggi come allora, quando venne inaugurata, nel novembre del 1912, la stampa internazionale, anche la più ostile e avversa, parlò di «una stupefante prodezza». Centodiciassette chilometri di rotaie si snodavano tra gole, strapiombi e montagne scoscese. Lungo il tragitto sono dislocate 29 gallerie, 13 stazioni, 5 serbatoi d’acqua e 45 tra ponti e viadotti. Il tracciato è emozionante ed il principale materiale di trazione è composto da locomotive a vapore del tipo Mallet. La stazione ferroviaria di Asmara è un casermone coi muri sbrecciati e le insegne scolorite. I vetri della biglietteria non sono in buono stato e la campanella che dovrebbe annunciare i treni resta inesorabilmente muta. La sorpresa si cela al di là del portone d’ingresso. Varcare quella soglia significa entrare in una straordinaria macchina del tempo e trovarsi improvvisamente catapultati nel passato, indietro di cento anni, in una storia impregnata di magia e di fascino. Il tragitto ferroviario, in parte coincidente con quello stradale, è ripido e spettacolare: percorre i fianchi della montagna, completamente ricoperti dalle piantagioni di fichi d’india, offrendo paesaggi mozzafiato. Nel pomeriggio visita della città Asmara, capitale del paese, conserva una chiara impronta del periodo coloniale italiano, negli edifici e nell’arte; ma oltre alle sue notevoli opere architettoniche e giardini perennemente fioriti, questa città è intimamente segnata dall’impronta lasciata dagli italiani nelle abitudini degli abitanti. Visitare Asmara è un viaggio a ritroso nel tempo, in un passato che un po’ è anche nostro perché appartiene ai ricordi dei nostri genitori, perché l’abbiamo studiato sui libri di storia e ripetutamente visto nei documentari alla televisione. Si potrà ammirare il Palazzo Imperiale, in Liberation Avenue. Oggi palazzo del Governo, ospitava fino a pochi anni fa il National Museum. Era stato costruito da Ferdinando Martini, il primo governatore civile italiano dell’Eritrea, nel 1897, per essere il Palazzo del Governatore. Con il suo frontone sorretto da colonne corinzie e interni spaziosi, è considerato uno degli edifici in stile neoclassico più belli dell’Africa. Molto curati sono i suoi giardini sia quelli interni, che quello antistante. Non mancherà di affascinare il Teatro dell’Opera, costruito nel 1918 dall’architetto Cavagnari. E’ un bellissimo esempio di architettura eclettica, conserva un interno delizioso, a quattro piani di palchi e uno spettacolare soffitto art noveau affrescato da Saverio Fresa con scene, tra il neoclassico e l’art nouveau, di danza. Un tempo vi si esibivano numerose e famose compagnie, come quella di Renato Rascel o di Renato Carosone. Cattedrale Cattolica di Santa Maria Consacrata nel 1923, è ritenuta una delle più belle chiese in stile romanico lombardo al di fuori dell’Italia. L’interno della cattedrale è magnifico: l’altare è in marmo di Carrara, mentre il battistero, i confessionali e il pulpito sono in legno di noce italiano. L’interno è completamente affrescato. Il campanile della chiesa, in stile gotico, domina la città ed è il punto di riferimento della Harnet Avenue, la strada principale. E’ uno dei massimi monumenti della città. Dal campanile, che contiene otto campane, si gode di una bella vista panoramica. Le campane del campanile si confondono con la voce dei muezzin emanata dagli altoparlanti dei minareti e con le preghiere dei monaci ortodossi a testimonianza dell’atmosfera multi religiosa tipica delle grandi città orientali, e testimonianza della grande tolleranza religiosa che esiste in eritrea, dove convivere con le altre religioni è ormai un dato acquisito. Cattedrale Copta Nda Mariam La chiesa, che è stata costruita nel 1938 durante l'occupazione italiana domina la città, essendo stata edificata su una collina. Costruita nel 1938 , è una curiosa combinazione di architettura italiana ed eritrea. La cappella d’ingresso è a pianta quadrata, sormontata da tamburo cilindrico con pitture di santi e coperta da tetto conico a largo spiovente. Ai lati, due brevi tratti di portico a travate di legno, con parete in fondo a struttura listata: notevoli i pannelli della trabeazione, di legno scolpito a motivi axumiti e l’arcosolio interno di legname dipinto, tratti dalla demolizione della vecchia chiesa primitiva. La chiesa, costruita (progetto dell’arch. E. Gallo, 1920) sull’area dell’antica, è preceduta da due torri quadrate, che servono come sacrestia e magazzino. Dal piazzale antistante la chiesa, si possono incrociare con lo sguardo le croci copte, il minareto della Grande Moschea e il campanile della Cattedrale cattolica. La Grande Moschea Ultimato nel 1938 da Guido Ferrazza, questo grandioso complesso coniuga elementi razionalistici, classici e islamici. La simmetria della moschea è accentuata dal minareto, che si innalza da un lato come una colonna romana scanalata al di sopra di cupole e archi tipicamente islamici. All’interno il “mihrab” (la nicchia che indica la direzione della Mecca) è impreziosito da mosaici e colonne in marmo di Carrara. Lo stile di Ferrazza risulta evidente anche nel disegno della maestosa piazza e nel complesso del mercato che circonda la moschea. Pernottamento in albergo, trattamento B&B 3° giorno lunedì ASMARA - KEREN ASMARA Subito dopo colazione partenza per Keren, dove oggi c’è il mercato del bestiame, e quindi un crocevia che attira tutti gli abitanti delle zone circostanti la città. Visita della città e pranzo in ristorante. La città di Keren col suo sparso abitato aggrappato ai fianchi della montagna, si offre a quanti sono in grado di apprezzare uno spicchio d’Africa ancora autentico e quella sua atmosfera riservata e nostalgica la rende affascinante. Il richiamo più vivo e colorito di Keren è il suo mercato, fulcro di vita operosa e punto d'incontro di tutte le tribù del vasto circondario. Attraverso il mercato coperto degli alimenti, le vie dei sarti, le vie degli argentieri e il mercato dedicato alle donne (oggetti per la casa e cosmetici) si raggiunge il letto del fiume, dove si tiene il mercato di legna e carbone. La città di Keren col suo sparso abitato aggrappato ai fianchi della montagna, si offre a quanti sono in grado di apprezzare uno spicchio d’Africa ancora autentico e quella sua atmosfera riservata e nostalgica la rende affascinante. Sosta al Santuario della Madonna del Baobab, legato ad una storia miracolosa che salvò la vita ad alcuni militari italiani. Merita sicuramente una visita il Santuario di Mariam Dearit, dove è venerata una Madonna nera inserita nella cavità di un maestoso baobab, e considerata da tutti la regina e protettrici del paese. La “Madonna del Baobab” è molto venerata anche dai mussulmani e spesso vi si svolgono pellegrinaggi ecumenici e interreligiosi; i pellegrini che ogni anno raggiungono tale santuario sono circa quarantamila. Il santuario è curato dai monaci cistercensi che qui risiedono dal 1960. Ci sono diverse versioni e leggende a proposito dell’origine di questo Santuario. Visita ai cimiteri di guerra in cui sono sepolti soldati italiani e ascari (gli indigeni eritrei che combattevano a fianco alle nostre truppe) e a quello britannico. Se possibile, sosta a Elabered per la visita alla “concessione De Nadai”. Qui venne realizzato dai coloni italiani un efficiente sistema di dighe, ancora oggi funzionante, che permette di coltivare ortaggi e frutta e di allevare animali in stalle modello. Lungo il fiume si vedono grandi alberi di mango. Rientro ad Asmara, Pernottamento in albergo, trattamento B&B 4° giorno martedì ASMARA – DEKAMERE’ – SEGHENEYTI – ADI KEY – ALTOPIANO KOHAITO – ASMARA Prima colazione e partenza per Dekamerè, in direzione sud, con i fuoristrada 4x4. Breve sosta. A Dekamare una breve passeggiata ci farà conoscere il centro, con le case in stile italiano dei primi del ‘900, ed il mercato locale: quello coperto per le varie mercanzie e i generi alimentari, quello degli animali all’aperto. Dalla città si sviluppa la strada che da Dekamere porta a Nefasit, che fu costruita dagli italiani in soli 7 mesi, attraversando la famosa Piana D’Ala e creando una strada che raggiungeva l’Etiopia senza transitare da Asmara. Continuazione per Segheneyti dove si osserveranno i maestosi alberi di sicomoro, i più grandi del paese, alcuni vecchi anche di 300 anni, in quella che è detta la “Valle dei Sicomori”. Il più bello è riprodotto su una banconota del Paese. Sosta ad Adi Keyh. Arrivo a Senafè e Kohaito, dove si ergono le rovine delle antiche città axumite di Metara e di Coloe. Basata sui diversi nomi nella zona che sono legati agli elefanti, Kohaito si ritiene essere stato un centro di commercio dell’avorio e una area agricola per via dei molti resti di pietre per la macinazione. All'inizio vi erano solo 46 siti individuati, ma ora il numero è salito a 900. Particolarmente interessante la diga chiamata Safira a Kohaito, vecchia di 2500 anni, la cui costruzione è attribuita al VI° secolo a.C. Lo stile e la solidità della diga mostra quanto la popolazione possedesse una tecnologia avanzata di costruzione. Secondo la leggenda, la regina di Saba si è dissetata con le acque di questa diga. Sebbene dettagliate ricerche scientifiche debbano ancora essere completate, la civiltà di Kohaito è durata circa 1.000 anni ed è antecedente alla civiltà Axumita. La posizione, strategicamente importante, di Kohaito ha fatto sì che questa zona servisse da “ponte” tra Adulis e altre civiltà, come Metera, Keskese e Belew-Kelew. Un altro luogo storicamente importante è Keskese, situato in una zona di 11 chilometri quadrati a 125 chilometri da Asmara, vicino Senafe. Tra i molti resti nel posto, di grande interesse sono alcune stele cadute, (10 metri di lunghezza), cinque pilastri di pietra che riportano scritte Sabee, resti di grandi e piccoli muri, e cimiteri. Inoltre sono sparsi in tutta la zona diversi lavori di artigianato, arnesi di pietra, ornamenti di pietra e ottone. Anche se non sono state condotte finora ricerche scientifiche dettagliate, basandosi sullo studio dei materiali ritrovati in superficie e sui reperti scritti in lingua Sabea, si ritiene che Keskese si sia sviluppata verso il IX secolo prima di Cristo. Rientro ad Asmara, Pernottamento in albergo, trattamento B&B NB: questa escursione è soggetta a riconferma per l’ottenimento dei permessi. Nel caso che non venissero ottenuti, l’escursione arriverà sino alla Piana dei Sicomori, 5° giorno mercoledì ASMARA – MASSAWA Prima colazione e partenza per Massawa. (2400 metri circa di dislivello con Asmara in poco più di 100 km di strada), se possibile lungo la panoramica strada delle Pendici orientali. Questa strada, recentemente riaperta al traffico ripercorre una delle prime direttrici usate alla fine dell’800 per raggiungere l’altopiano. I diari dei primi esploratori raccontano delle difficoltà dell’aprirsi la strada a colpi di machete, e della ricchezza della caccia di questa area. Oggi, a distanza di un secolo, potrete constatare “de visu” i danni prodotti dalla guerra, dalla siccità e vedere i primi tentativi di riforestazione, frutto del programma “maatot”. Se non sarà possibile percorrere questa direttrice, useremo quella classica: la “Strada degli Italiani”, perché agli Italiani si deve l’ammodernamento a partire dal 1936, della principale arteria stradale del paese, che è stata un capolavoro d’ingegneria civile. Non è l’unico, basti pensare alla ferrovia che ancor oggi corre, in più punti, parallela alla strada, e alla teleferica costruita per il trasporto delle merci dal porto di Massaua ad Asmara, la più grande mai creata al mondo, purtroppo smantellata dagli Inglesi. La strada saliva dai 1.220 metri di Keren ai 2.356 di Asmara per poi scendere, in appena 115 chilometri, fino alla città portuale di Massaua. Lungo la strada si incontreranno le cittadine di Nefasit, Embatcalla, Ghinda, Dongollo Alto ed infine Dongollo Basso famosa per le sue acque minerali. Pranzo in un ristorantino lungo la strada. Per assaporare la Natura in Eritrea basta percorre una breve distanza dalla capitale e raggiungere uno sperone di roccia lungo la strada fra Asmara e Massawa: si chiama semplicemente Tredicesimo Chilometro. Lì si è sopra le nuvole. Perché da lì comincia il precipizio verso il Mar Rosso, verso Massawa. L’altopiano più grande dell’Africa, all’altezza di quel chilometro senza nome, va in frantumi, crolla dagli oltre duemila metri di Asmara fino alle sabbie di una meravigliosa costa marina. Le nuvole, spesso, si accatastano lungo il ciglio dell’altopiano e non ce la fanno a scavalcarlo. Chi si affaccia dalle rocce del Tredicesimo Chilometro avrà la sensazione di trovarsi in volo sopra l’Eritrea. Se guarda verso sud vedrà anche un Monastero ortodosso come sospeso nel cielo. Attorno vedrà le braccia spinose dell’euforbia aggrovigliarsi l’una all’altra. E’ un posto da incanto africano. Lungo la strada, ad una ventina di chilometri da Massaua faremo una breve sosta al monumento di Dogali, dove nel gennaio 1887 furono massacrati dai guerrieri abissini di ras Alula i cinquecento uomini comandati dal Col. De Cristoforis. Finalmente arriviamo in vista del mare! Le due attraenti isole che formano Massawa si chiamano Taulud e Massawa, ed entrambe sono collegate alla terraferma tramite dei terrapieni che fungono da ponti. Sull'isola di Taulud ci sono molti uffici governativi, come il palazzo originale del governatore, costruito nel 1872, la cattedrale Santa Maria, e l'originale stazione ferroviaria costruita dagli italiani. L'isola di Massawa contiene il porto, la parte più vecchia della città, che ha degli edifici corallini antichi e arcate che riflettono l'influenza turca, così come le moschee ancora più vecchie - la prima moschea islamica fu costruita in Eritrea rappresentano l'influenza musulmana. Ci sono anche edifici costruiti in stile ottomano del XVIII secolo. Qui si trova la vecchia città moresca, coi suoi negozi splendidi, arcate, caffè e ristoranti che offrono cucina eritrea, araba, esotica e occidentale. Pernottamento in albergo, trattamento B&B 6° giorno giovedì MASSAWA – GURGUSUM Giornata libera da trascorrere a Massawa o alla spiaggia di Gurgusum Massawa, un tempo importante porto, situata nella parte meridionale del Mar Rosso su uno sfondo imponente di montagne che si elevano a 3000 metri, è oggi una città in decadenza, dal fascino indubbio, che meriterebbe un attento lavoro di restauro e conservazione. Gli edifici di Massawa riflettono la storia delle varie occupazioni. I Turchi ottomani, che occuparono la città per quasi 300 anni, furono il popolo che ne influenzò maggiormente l’architettura. Anche i loro successori, gli egiziani, lasciarono un retaggio di edifici e opere pubbliche, tra cui strade rialzate, un acquedotto e il palazzo del governatore. Nel 1520 fu occupata dai Portoghesi che vi rimasero fino al 1556. Nel 1557 fu occupata dai Turchi fino al 1872 quando la cedettero al vice re d’Egitto. Nel 1885 l’Amm. Caimi vi sbarcò prendendone possesso in nome dell’Italia e dal 1885 al 1900 fu capitale della nuova colonia chiamata Eritre, e tale rimase fino al 1897. Durante questo periodo furono costruite ville spettacolari. Distrutta da un terremoto nel 1921 fu ricostruita. Le caratteristiche costruzioni in stile arabo del nucleo antico, sull’isola di Massawa, decorate con archi e arabeschi, contrastano piacevolmente con le rigorose linee architettoniche dei primi del ‘900 a cui ci aveva abituato Asmara, e che ritroviamo sull’isola di Taulud, zona residenziale nel periodo degli italiani, collegata a Massawa con un ponte. La parte nuova della città si sviluppa sulla zona continentale. Pernottamento in albergo, trattamento B&B 7° giorno venerdì MASSAWA – ASMARA Rientro ad Asmara lungo la strada tradizionale, sempre con fermate lungo la strada nei luoghi di maggior interesse. Arrivo per pranzo. Pomeriggio libero per una passeggiata nel centro di Asmara, e godersi il tranquillo tran-tran cittadino, continuando la visita della città. Asmara rappresentò un interessante esperimento architettonico radicale ideato dal fascismo, tutto proteso ad edificare in tempi brevi, secondo un progetto urbanistico di difficile comprensione per il quadro culturale dominante in Europa; è bene ricordare che Asmara fu edificata in sei anni a partire dal 1935, per soddisfare il bisogno di case dei nostri coloni, che portarono il numero di abitanti, in cinque anni, da 4.000 a 45.000; dal punto di vista architettonico la costruzione della città destò rispetto ed ammirazione, tanto che il famoso architetto Naigzy Gebremedhin ha scritto: «I coloni italiani in Eritrea usarono la città come una tela bianca per progettare e costruire la loro utopia in Africa»; fra l'altro, anche gli architetti, proprio perché lavoravano a grande distanza dalla madrepatria, poterono attivare un interessante sperimentalismo. Il centro storico della città eritrea è stato incluso nella lista dei cento siti storici più a rischio compilata ogni due anni dal World Monument Fund (Wmf). «L'Asmara - dice il Wmf - ha una delle più alte concentrazioni del mondo di architettura modernista. Il suo centro urbano rappresentò un ardito tentativo di creare una città ideale», si legge nella motivazione della campagna per salvare dalle minacce dello sviluppo gli oltre 400 edifici rimasti del periodo della colonizzazione italiana. Cimitero di Asmara Situato su una collina dalla terra rossa, è un luogo pieno di luce e di colori. E’ uno dei luoghi più importanti per avere uno spaccato storico della vicenda italiana in Eritrea. Il cimitero è un giardino bellissimo in cui sono ospitate le tombe, civili e militari, e le cappelle votive di chi ha fatto questa fetta di storia italiana. Alcune tombe hanno bellissime sculture sia tradizionali che moderniste. Garage Fiat Tagliero L’edificio Fiat Tagliero è una stazione di servizio in stile futurista completata nel 1938 e progettata dall'architetto italiano Giuseppe Pettazzi che la progettò secondo forme avveniristiche che ricordano la figura di un aeroplano, con due ali in calcestruzzo di 15 metri di sbalzo. Secondo le leggi in vigore in Italia (e quindi anche in Eritrea) le ali avrebbero dovuto essere sostenute, ma i sostegni previsti in progetto furono rimossi il giorno prima dell’inaugurazione. Le ali tennero, e sono tuttora stabili. Pernottamento in albergo, trattamento B&B 8° giorno sabato ASMARA E’ l’ultimo giorno e sicuramente l’idea di partire e lasciare questo splendido paese vi farà venire il magone. La giornata la dedichiamo all’ultimo shopping, a fare quello che non siamo riusciti nelle altre giornate. Ci inoltreremo nel cuore indigeno della città. Filtrati dalla sensibilità artistica italiana, Asmara ha accolto praticamente tutti gli stili del primo scorcio del Novecento diventando la città Modernista d’Africa per eccellenza. Una specie di foglio bianco dove gli architetti italiani del ventennio fascista, lontani da vincoli e costrizioni della madre patria, poterono disegnare la città dell'utopia. Un luogo dove cimentarsi con i più diversi stili architettonici in voga nei primi decenni del secolo scorso in Europa. Asmara possiede la maggior concentrazione al mondo di alcune tra le più avanzate architetture degli anni '30. A tutt'oggi uno studio esauriente della città non è stato ancora fatto. Semplici forme geometriche di proporzioni classiche sono esaltate da slanciate curve orizzontali e da svettanti torri a gradoni. Troviamo oblò, feritoie e finestre allungate, balconate circolari e ali aggettanti; vani scala cilindrici e tettoie arcuate, mensole curve e strambi comignoli a zig zag, Originalmente intonacata a calce, questa splendida città è stata arricchita dai colori dell'Africa con i pastelli albicocca e turchese, bordeaux, verde lime e oro pallido. Vasi di marmo sospesi con gerani e dalie, e, occasionalmente, scopriamo una villa del Rinascimento, con cancelli in ferro battuto e imposte su torrette, un castellotorre francese, o una villa palladiana con colonne corinzie e timpano rosato. Ville in stile art decò, architetture cubiste, razionaliste, espressioniste, futuriste e neoclassiche arredano gli angoli della città con una magnificenza stile occidentale che può lasciare perplessi. Una realtà parallela questa, cristallizzata attorno a quella dinamica, squisitamente locale, da assaporare tra i banchi del mercato, nel vecchio quartiere dove si smerciano le granaglie e le spezie, oppure nel Medeber. Caravanserraglio (Medeber) L’originale Caravanserraglio, mercato del XVIII secolo, nato per ospitare il movimento carovaniero, che raggiunse l’apice durante l’occupazione italiana. Oggi si è trasformato in un centro di botteghe artigiane dedite in gran parte all’arte del riciclo. Dove giovani operai plasmano oggetti di ogni tipo riciclando qualsiasi oggetto di metallo, vecchi copertoni, etc. E’ anche un grande mercato dell’usato. Una visita da non perdere, ed è il miglior riassunto della vivacità e del colore dei gruppi etnici eritrei. Museo Nazionale In Maryam Gmbi Street si trova il Museo Nazionale con i suoi reperti archeologici delle civiltà antiche che stazionarono in Eritrea e una ricca collezione di oggetti, arti, vestiti tipici dei nove gruppi etnici che compongono la popolazione del paese, è un’interessante sguardo antropologico globale sull’Eritrea. Nel museo sono raccolte le testimonianze più belle del passato: la piccola meravigliosa sfinge di Kohaito, le stele axumite con le iscrizioni in Ge’ez, i resti delle più antiche età del mondo, le monete d’oro, d’argento e di bronzo del III sec., ritrovate in Dancalia con i simboli del sole e della luna crescente, simboli del dio Alemkah, che vennero piano piano sostituiti con i nuovi simboli della cristianità In serata parteciperete ad una cena tradizionale, dove potrete gustare la cucina eritrea e le bevande locali, senza “corruzioni” occidentali ed assisterete al la cerimonia del caffè. In tarda serata trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno. La camera in hotel è a vostra disposizione sino all’ora della partenza per l’aeroporto. 9° giorno domenica ASMARA ITALIA Rientro in Italia. NB: Il programma può variare, in parte, a seconda delle compagnie aeree utilizzate per arrivare in Eritrea. Per questo motivo, il programma finale operativo potrà essere inviato ai partecipanti solo dopo aver definito questo punto, essenziale alla buona riuscita del viaggio. Il programma può variare anche in base alla specifica data di partenza, per permettere la partecipazione a festività o cerimonie particolari. I prezzi indicati non includono il costo dei biglietti aerei internazionali per raggiungere l’Eritrea. Cercheremo per voi le soluzioni più vantaggiose che saranno quotate separatamente e permetteranno, se lo desiderate, di usare anche eventuali miglia accumulate se aderite a programmi di fidelizzazione delle compagnie aeree. Questo viaggio prevede il trattamento di B&B Pernottamento e prima colazione. Hotel: L’attribuzione delle stelle agli alberghi non corrisponde agli standard europei. Fuori Asmara, quasi sempre, nonostante siano sistemazioni semplici gli hotel proposti sono tra i migliori disponibili, ma a volte, causa la mancanza di energia elettrica, anche in questi può capitare che non sia disponibile elettricità e quindi acqua calda. Inoltre, in alcuni alberghi, può essere carente la gestione della manutenzione, in particolar modo nei locali da bagno. In alcune località, (Asmara e Massawa), col pagamento di un supplemento è possibile optare per sistemazioni in alberghi di categoria superiore, i migliori attualmente disponibili. Il nostro primo obiettivo è quello di organizzare per voi un viaggio in grado di soddisfare tutti i vostri desideri. Non esitate quindi a chiederci qualsiasi informazione che riteniate utile, e a illustrarci tutti i dettagli che ritenete importanti affinché il vostro viaggio, oltre ad avere un’ottima riuscita, rimanga davvero nella vostra memoria come una delle più belle esperienze della vostra vita. Quota: Partenze di gruppo, minimo 2 partecipanti, con guida di lingua italiana: 4-18/2 * 11-25/3 * 15-22/4 * 13-27/5 * 10/6 * 14-28/10 * 11-25/11 * 2/12 € 1.350,00 per persona; Supplemento camera singola: € 225,00. Partenze individuali o per gruppi inferiori al minimo: possibili tutto l’anno, col pagamento di un supplemento e possibilità di adattare l’itinerario alle proprie esigenze. La quota comprende: * Sistemazione in alberghi di categoria turistica, in camera doppia (o come meglio precisato nel programma di viaggio) * Trattamento di B&B (pernottamento e prima colazione). * Tutti i trasferimenti in autovettura/pullmino privati. * Autista/Guida, di lingua inglese/italiana, durante le escursioni, esclusi i periodi liberi. * Ingressi, tasse e permessi. * Assicurazione turistica, che copre i rischi sanitari, quelli inerenti al bagaglio registrato e quelli relativi agli annullamenti del viaggio. La quota non comprende: * Diritti d’iscrizione: € 80,00. * Volo aereo per raggiungere l’Eritrea * Visto d’ingresso: € 50,00 ottenibile tramite i nostri uffici * Pasti, bevande, extra e mance. * Spese extra di carattere personale. * Tutto quanto non indicato espressamente nel programma di viaggio. NB: La nostra quotazione è da considerarsi sempre soggetta a riconferma, sino a quando non avremo le conferme dei servizi offerti e di eventuali oscillazioni dei cambi applicati: 1€=1,05$ (con una tolleranza del 3%) Agg 01/17