Scandalo badanti in nero «È la punta dell`iceberg

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Scandalo badanti in nero «È la punta dell`iceberg
28 Busto Arsizio e Gallarate
LA PROVINCIA DI VARESE
GIOVEDÌ 7 AGOSTO 2014
Scandalo badanti in nero
«È la punta dell’iceberg»
Il caso delle cooperative che non pagavano i contributi non è isolato
Le Acli: «Questi fenomeni sono diffusi da anni, anche nelle famiglie»
Gallarate
RICCARDO SAPORITI
Due cooperative, 329 badanti a cui
non sono stati pagati i contributi,
5 milioni nascosti al fisco. Li ha
scoperti, dopo mesi di indagini, la
Guardia di Finanza di Gallarate.
«Eppure è solo la punta dell’Iceberg».
A parlare è Carlo Naggi, presidente cittadino delle Acli. L’associazione cattolica dei lavoratori
gestisce, su autorizzazione del ministero del Welfare, un servizio di
intermediazione. In altre parole,
fa incontrare la domanda con l’offerta. Ed organizza corsi di formazione per le badanti.
Il capannone dove è avvenuto l’incidente sul lavoro
Tragedia sfiorata
Operaio di 19 anni
folgorato sul lavoro
Castellanza
Tragedia sfiorata ieri pomeriggio: operaio di 19 anni folgorato mentre lavorava
all’allestimento di una nuova attività in
un capannone di via Salvo D’Aquisto.
Forte tentazione
«Purtroppo fenomeni come quello scoperto dalla GdF sono diffusi
da anni e non solo per colpa delle
cooperative. Anche le famiglie
giocano un ruolo importante», afferma il responsabile dell’associazione che ha sede in via Agnelli.
Per capire perché basta fare
due conti. «Lo stipendio medio di
una badante assunta in regola e
presente 24 ore su 24 oscilla tra i
1.100 ed i 1.200 euro al mese»,
spiega Naggi, «aggiungendo i contributi, il costo supera i 2mila euro». Si capisce, dunque, perché
«dal punto di vista economico la
tentazione di averla in nero è molto forte».
Un circuito che si alimenta grazie al passaparola: «magari c’è la
famiglia che ha bisogno di una
persona, sa che dei conoscenti ne
hanno presa una. Oppure sono le
stesse badanti: magari devono
rientrare in patria e allora segnalano alle colleghe che si libera un
posto». Assumere in nero una persona che si occupi di un anziano
costituisce però un reato. Che raddoppia se si tratta di una straniera
A Gallarate è esploso il caso delle badanti in nero: un fenomeno molto diffuso, secondo le Acli
«Lo stipendio
di un’assistente
si aggira attorno
ai 1.200 euro»
non regolare. «Si incorre nel favoreggiamento all’immigrazione
clandestina». Difficile, però, essere scoperti: «siccome si lavora in
casa, è complicato effettuare dei
controlli. Anzi, diciamo che sono
del tutto assenti».
Sempre più italiane
«Lavorando in casa
è complicato
poter effettuare
dei controlli»
È impossibile dire quante siano le
badanti attive in città. «Certamente si tratta di un fenomeno più
diffuso che in altre zone, non foss’altro perché la presenza di stranieri qui è doppia rispetto alla media regionale». Oltretutto, «a Gallarate operano persone che risiedono altrove, diciamo che si copre
un bacino che va dalla provincia
di Novara fino all’alto milanese».
C’è però un dato ulteriore che
emerge: se le donne, alle quali le
La rabbia della preside
«Qui è un porto di mare»
Somma Lombardo
«È da cinque anni che segnalo la criticità del luogo ai vari assessori che si sono
susseguiti alla guida della città. Qui è
un porto di mare dove entrano tutti».
Mariateresa Cupaiolo, dirigente scolastica dell’Istituto
comprensivo “Leonardo da Vinci” evidenzia il problema. L’imbrattamento di tre lati delle mura della scuola secondaria di primo grado, avvenuto qualche
giorno fa, ha lasciato di nuovo il
segno: sull’edificio e nelle coscienze.
Forze dell’ordine
Non è la prima volta che capita.
Forse stavolta l’intensità è stata
più grave e dopo un anno, forse
anche due, dall’assenza di atti
vandalici del genere, non ce lo
si aspettava più. Invece è succes-
I muri della scuola “Da Vinci” imbrattati dai vandali
due cooperative “pizzicate” dalla
Gdf non versavano i contributi,
erano tutte di nazionalità rumena,
la professione di badante è sempre
più diffusa tra le cittadine italiane.
«Assistiamo a questo fenomeno: molte signore che perdono il
posto di lavoro e rimangono a casa
e magari cominciano ad accudire
un anziano bisognoso presente in
famiglia». L’incremento lo si vede
leggendo i nomi delle iscritte ai
corsi di formazione, sempre più
spesso “nostrani”.
Rispetto alle colleghe straniere
«più difficilmente le donne italiane accettano di lavorare in nero.
La immigrate, pur di portare a casa uno stipendio, invece sì». Anche
se, conclude Naggi, l’unico risultato di questa forte concorrenza «è
una guerra tra poveri». 1
so di nuovo. Il “campus” scolastico di via Marconi dove oltre
a una scuola Primaria e a una
media, ci sono la biblioteca e la
palestra comunale, la tensostruttura usata anche da società
sportive e la piscina pubblica, «è
un punto di ritrovo, di aggregazione», annota la dirigente, «ma
se per certi ragazzi basta un
semplice richiamo per far finire
gli schiamazzi, in altri casi abbiamo dovuto chiedere l’intervento della polizia locale e dei
carabinieri».
Capita che ci siano giovani in
giro per l’area durante le ore di
lezione, nel pomeriggio, a scuola
ancora aperta durante l’anno.
Ma anche quando cala la sera c’è
chi trova comunque il modo di
varcare i cancelli e fare bisboccia sulle scalinate delle scuole o
dietro la biblioteca, soprattutto
ora, in estate. Con il risultato
che, il giorno dopo, si ritrovano
bottiglie di birra vuote, cartoni
della pizza e di hamburger abbandonati per terra, mozziconi
di sigaretta. E bisogna ripulire.
È capitato più volte di trovare
il cancello di via Marconi spalancato la sera, quando, invece,
dovrebbe essere chiuso a chiave.
ne è rimasto ferito in modo importante ma non tale da far temere per la sua vita. Ora resta da
capire il perché dell’accaduto.
Documenti da valutare
L’infortunio è avvenuto intorno Stando alle certificazione mostraalle 14. Il giovane stava eseguendo te ai carabinieri dell’amministraun intervento all’impianto elet- tore della nuova attività in avvio
trico: sotto gli occhi dei colleghi ha a settembre in quella cabina non
toccato un cavo venendo sbalzato ci sarebbe dovuta essere corrente.
via dalla scarica a 380
Sulla scorta di quel
volt che gli ha attraverdocumento il giovane
sato il corpo.
Il ferito è intervenuto: non
imprudente
se la caverà perché
Volo di due metri
ma perché convinto
Un volo di un paio di in 30 giorni dell’assenza di tensiometri come se qualcuSarà ora quindi nePer fortuna ne.
no l’avesse spinto con
cessario valutare con
la tensione estrema attenzione
una forza disumana. Il
ragazzo è rimasto a non era alta tutta la documentazioterra mentre i colleghi
ne già prodotta dalchiamavano i soccorsi
l’amministratore per
cercando di sovrastare le grida del stabilire chi non abbia rispettato
ferito. Sul posto sono immediata- protocolli e procedure.
mente arrivati i vigili del fuoco di
Il ferito è stato trasportato in
Busto-Gallarate, i carabinieri di ospedale: è ricoverato con una
Castellanza , i funzionari dell’Asl prognosi contenuta entro i 30
e l’ambulanza e l’automedica in- giorni. Il capannone non è stato
viate dal 118. Inizialmente il ferito sottoposto a sequestro. I lavori di
sembrava gravissimo: folgorato allestimento potranno proseguida una scarica potentissima e ri- re così come previsto. Naturaldotto in fin di vita. Fortunata- mente ora gli operai al lavoro sanmente la tensione non era a 15 no come regolarsi sulla presenza
mila volt ma a 380: il diciannoven- di corrente nei circuiti. 1 S. Car.
Ma non è il solo ingresso ad essere violato.
Settimana del rispetto
«Non so davvero come si potrebbe controllare maggiormente l’accesso all’area, forse la
presenza di un custode potrebbe
disciplinare un po’ di più gli ingressi», pensa a voce alta la dirigente. «E’ un’area vasta, di difficile gestione». Persino l’impianto di videosorveglianza, presente fuori dai due edifici scolastici,
non basta a frenare l’incuria di
chi bivacca nel “campus” senza
mai gettare i propri rifiuti nei
cestini appositi. Che fare?
Proprio alla “da Vinci” è da
qualche anno che, ogni primavera, si promuove la settimana del
rispetto e della gentilezza con gli
studenti che escono sul territorio e intervengono nei punti critici della città per diffondere la
cultura della cura dei luoghi
pubblici. Eppure la mancanza di
senso civico trionfa ancora tra
moltissimi giovani, alcuni dei
quali ex alunni della “Leonardo
da Vinci” che tornano fuori dalla
loro scuola con troppa «noncuranza», appunta amaramente la
dottoressa Cupaiolo. 1 A.Ped.
Ultimi giorni
per visitare
il castello
dei Visconti
Somma Lombardo
Ultimo week end di visite al castello, il 9 e 10 agosto. Se il brutto
tempo ha rovinato le gite fuori
porta, è in compenso servito a far
tornare la voglia di andare per
musei.Che, in quel di Somma, significa visitare il castello dei Visconti di San Vito. Soltanto domenica scorsa, nell’ultima ora di
apertura pomeridiana, c’erano
circa trenta persone, bambini
compresi, in visita guidata.
Sabato e domenica prossimi
(dalle 10 alle 11.30 e dalle 14.30
alle 18, ingresso 6 euro) , saranno
gli ultimi giorni utili per attraversare i saloni del maniero, guardare
la stupenda collezione di piatti da
barba, trovarsi nella stanza da letto dove ha dormito Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia e il suo
successore Umberto I. 1 A.Ped.