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N. 88 27 dicembre 2000 ANTISETTICI…FLASH PER FARMACISTI E PAZIENTI Quante volte viene richiesto in farmacia un disinfettante “qualsiasi”, nella convinzione che un prodotto valga l’altro. Importante è, quindi, il ruolo del farmacista nell’aiutare il cliente/paziente nella scelta del prodotto e nell’istruirlo sul suo corretto utilizzo. Obiettivo di questo articolo è fornire al farmacista l’informazione necessaria per promuovere attivamente il corretto uso degli antisettici, poiché esiste un divario tra i prodotti più venduti e quelli maggiormente efficaci ed è indispensabile che il farmacista si attivi per consigliare agli utenti l’uso di prodotti ottimali. E’ utile ricordare quale sia il significato dei termini antisettico e disinfettante poiché, spesso, vengono erroneamente confusi: - Antisettico è un agente chimico che previene o arresta la crescita dei microrganismi attraverso la loro inibizione o distruzione sui tessuti viventi. - Disinfettante è un agente chimico che distrugge germi patogeni ad eccezione delle spore batteriche. Il termine disinfettante è usato solo sugli oggetti inanimati (ferri, superfici, etc.), non sui tessuti viventi. La disinfezione è una pratica rivolta alla distruzione o all’inattivazione dei microrganismi patogeni nell’ambiente o su specifici substrati. La disinfezione deve essere sempre preceduta da un’accurata detersione, dal momento che lo sporco, la polvere e il materiale organico (sangue, pus, siero, etc.) impediscono al disinfettante di raggiungere i microrganismi e di esplicare la propria azione. Norme sull’utilizzo degli antisettici: - Quando la ferita è sporca, lavarla prima di applicare un antisettico. - Non si consiglia l’uso di antibiotici topici né a scopo profilattico né di trattamento (sia sotto forma di pomata che di polvere), in quanto possono favorire fenomeni di sensibilizzazione, allergie e comparsa di microrganismi resistenti. Inoltre, le polveri e le pomate hanno un’azione occlusiva che impedisce lo scambio gassoso ostacolando la guarigione. Se la ferita presentasse segni di infezione è opportuno consultare il medico per un eventuale trattamento antibiotico sistemico. - Anche per ferite di minore entità, controllare sempre lo stato vaccinale relativo alla vaccinazione antitetanica, da effettuarsi solo se sono trascorsi più di 10 anni dall’ultima inoculazione, dato che la capacità di questo antigene di evocare la risposta immunitaria è elevata. - Non utilizzare l’alcool denaturato sulla pelle non integra poiché causa bruciore ed irrita i tessuti. Le disposizioni legislative vigenti prevedono che l’alcool denaturato (alcool etilico trattato con metanolo, basi piridiniche e coloranti) sia impiegato solo come solvente e detergente (ma può essere utilizzato anche per le iniezioni intramuscolari). L’alcool etilico può trovare impiego come disinfettante unicamente se associato a composti di ammonio quaternario, clorexidina e iodopovidone, ad una concentrazione compresa tra il 60-70%. - Conservare gli antisettici al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore controllando che la confezione sia ben chiusa. - Evitare che la bocca del contenitore venga direttamente a contatto con le mani, la ferita o con altro materiale (garze, cotone, etc.) poiché l’antisettico può subire una contaminazione. Quindi, a parità di efficacia è preferibile usare una confezione piccola. - Non usare contemporaneamente sulla stessa ferita due antisettici diversi, per il rischio di inattivazione o, addirittura, per la formazione di precipitati tossici. Considerazioni sui singoli antisettici*: • L’acqua ossigenata è usata, come detergente, solo per i lavaggi in quanto ha un potere disinfettante debole. La liberazione di ossigeno aiuta la rimozione meccanica di agenti inquinanti, poiché a contatto con la ferita, l’ossigeno provoca effervescenza determinando il distacco dei tessuti necrotici e di eventuali particelle estranee. Pertanto, dopo il suo utilizzo, è opportuno lavare la ferita con la soluzione fisiologica sterile (per evitare l’interazione e l’inattivazione del disinfettante successivamente impiegato) e poi disinfettare con idoneo antisettico. INTESA – 36050 Bolzano Vicentino – Via Volta, 2 – Tel. 0444/350566 • • • I composti di ammonio quaternario rappresentano la categoria più diffusa in ambiente domestico, hanno un limitato spettro d’attività e, soprattutto, una volta aperta la confezione possono inquinarsi con colonie batteriche. Derivati del cloro: Coramina 2.5 G (Euclorina® e Steridrolo®). Diluire una bustina in un bicchiere d’acqua per la disinfezione e pulizia della cute. Se non vengono rispettate le norme di conservazione previste nel foglio illustrativo dei singoli prodotti, il loro potere disinfettante non è garantito, anche se la data di scadenza riportata sulla confezione non è ancora raggiunta. Quindi, se l’impiego non è frequente, si raccomanda di preferire questi prodotti in forma di salviette monouso. Altri antisettici di uso non consigliato: Merbromina: batteriostatico e fungistatico di debole potere antisettico, utilizzato in soluzione acquosa per escoriazioni e piccole ferite applicando sulla parte interessata gocce di soluzione. Forma precipitati particolarmente tossici in associazione a sali di metalli pesanti o d’iodio. Dopo ripetute applicazioni, produce fenomeni di sensibilizzazione e, se applicato su aree estese, essendo assorbito, può produrre nefrosi, oliguria e insufficienza renale. Tintura di iodio: battericida ad azione rapida, la presenza dell’alcool ne facilita la dispersione e quella dello iodio la penetrazione. Lo iodio inorganico viene usato in forma di tintura di iodio al 2% oppure in forma di alcool iodato all’1%. Viene facilmente inattivato dalla materia inorganica e, se associato a soluzioni mercuriali, forma precipitati particolarmente tossici. Applicato sulla pelle può provocare irritazione e reazioni di sensibilizzazione, va quindi eliminato dalla cute una volta esaurito il suo effetto. Possiede azione corrosiva sui metalli. Violetta di genziana: di basso potere antisettico, è inattivo per Gram negativi e per batteri acido-alcool resistenti. Se applicato sulla pelle ha una concentrazione dallo 0.2% all’1%, in soluzione alcolica o acquosa. Per istillazioni in cavità chiuse bisogna utilizzare la soluzione acquosa all’0.01%. Attualmente è impiegato solo per il trattamento delle micosi cutanee e su pelle intatta poiché ne è stata accertata la capacità carcinogena su animali. Altri antisettici: in passato sono state usate soluzioni antisettiche costituite da miscele di coloranti con altre sostanze (liquido di Ziehl, eosina, fucsina, tintura di Castellani, etc.). Attualmente il loro uso è marginale e non essendo disponibili studi attendibili sulla loro efficacia e sicurezza nel confronto con gli altri antisettici più usati ed efficaci, se ne sconsiglia l’impiego. Indicazioni d’uso degli antisettici PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE FERITE ASETTICHE (chirurgiche) E SETTICHE (sporche di essudato) INIEZIONI COMMENTO/CONFEZIONE POVIDONE IODIO Acquoso: Betadine® SI SI (endovenose) Sono consigliate confezioni piccole (125 ml) PEROSSIDO D’IDROGENO (acqua ossigenata 3% o 10 volumi) SI NO Sono consigliate confezioni piccole (100 ml)* CLOREXIDINA GLUCONATO Clorexan®, Maser Aid®, Medical Pic®, Neoxene Sol.® SI SI Sono consigliate confezioni piccole o salviette monouso DERIVATI DEL CLORO Amukine Med®Euclorina®, Steridrolo® SI SI Confezione da 250 ml o buste da diluire NO SI Si consigliano salviette monouso* SI NO COMPOSTI DI AMMONIO QUATERNARIO Bialcol®, Citrosil®, Disintyll® ARGENTO METALLICO Katoxyn® a cura della redazione di Dialogo sui Farmaci INTESA – 36050 Bolzano Vicentino – Via Volta, 2 – Tel. 0444/350566 Sono consigliate confezioni spray da conservare capovolte