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Seminario del Consiglio Direttivo AIP DIRITTO ALLA CURA, SOSTENIBILITA’ ECONOMICA E PRASSI CLINICA 20-21 gennaio 2012 Genova Validità dell’uso di test neuropsicologici nei pazienti oldest old Daniela Leotta S.C. Neurologia Osp. Martini A.S.L . Torino 1 • In Italia il dato demografico più rilevante, per le importanti implicazioni economiche e sociosanitarie, è quello del prevalente incremento dei soggetti oldest old (soggetti d’età superiore agli 80 anni) oggi pari a 2.3 milioni, dei quali 800 mila maschi e 1.5 milioni femmine. • Di questi 500.000 sono ultranovantenni. ETEROGENEITA’ DELLA POPOLAZIONE ANZIANA “Sebbene la vecchiaia incida sullo stato fisico, le capacità mentali non subiscono lo stesso degrado… Nel mio caso queste capacità non sono sostanzialmente inferiori a quelle che avevo in età giovanile e adulta.” • Gli oldest old rappresentano il segmento di popolazione dove maggiormente si concentra la morbilità e la disabilità e dove assai elevato è il numero di soggetti fragili così definiti in quanto affetti da patologie multiple, con stato di salute instabile e frequentemente disabili. Nella maggior parte dei soggetti, l’invecchiamento si accompagna al declino di una serie di abilità funzionali, cognitive e comportamentali. • Se in molti questo declino è benigno, effetto stesso della senescenza (aging per se), sia per “disuso” (comorbilità), tanto da poter essere considerato un aspetto quasi “intrinseco” alla senescenza, in altri può rappresentare il sintomo d’esordio di demenza. Invecchiamento non patologico (Abilità mantenute) • • • • • • Stato intellettivo generale Abilità verbali, accesso semantico-lessicale Abilità di calcolo e conoscenze numeriche Memoria remota Memoria recente Capacità di ritenere e rievocare informazioni apprese Invecchiamento non patologico (Abilità soggette a decremento) • • • • Tempi di reazione semplici o complessi Problem solving Abilità visuo-spaziali Velocità di apprendimento di nuove informazioni • Working memory gli anziani mostrano infatti pari abilità rispetto agli adulti più giovani nell’identificare le cifre target in un compito di ricerca visiva l’età influenza la velocità d’esecuzione della prova; i soggetti più anziani cioè spendono maggior tempo per terminare il compito. Warning importanza di scegliere la misura idonea con cui valutare la prestazione degli anziani ad un test neuropsicologico NO TEST CONTRO TEMPO!! J. Am. Geriatr. Soc:41:639-647, 1993 Effects of Age, Gender and Education on Selected Neuropsychological Tests in an Elderly Communuty Cohort Wiederholt W, et Al • 1692 community subjects aged 55 to 94 years • Eight neuropsychological tests Results: Performances on all tests decreased progressively from the youngest to the oldest. Women performed better on verbal tasks Men on tests of visuospatial, visuoconceptual and mental control functioning. Decline was slower in women and more rapid for subjects with lower education • Negli anziani, la demenza ha una prevalenza di circa il 6-8%. • La prevalenza aumenta all’aumentare dell’età passando dall’1% nella fascia 65-69 anni al 30% nella popolazione che supera gli 85 anni. • Questi valori sono più alti tra le donne che tra gli uomini. • Given that individuals age 85 years and above (i.e., the oldest old) represent the fastestgrowing segment of the US population and are at increased risk of developing dementia, there is burgeoning need for adequate normative data in this age cohort Nostra casistica oldest-old >90 (2011) • • • • 25 soggetti 11 maschi 14 femmine Anno di nascita: 1916-1921 Scol.: 1 n.s., 4 (3 aa), 14 (5 aa.),5 (8aa) 1(13aa) MMSE (17): 26-30 3 23-24 3 18-20 5 11-17 5 5 1 Taratura test oldest old • • • • • • • • • • MMSE (85-89) Moda ( 85) Stroop versione abbreviata (90) Giudizi verbali (85) Matrici attentive (85) Breve racconto (6 dic.) (90) Figura complessa di Rey (90) FAB (95) Fluenza verb. Sem. (85) Matrici colorate di Raven (85) NON SOLO TEST • • • • • • Anamnesi Clinica Esame neurologico Interviste ai familiari Contesto sociale Medicina narrativa Sono utili i test neuropsicologici negli oldest-old? • • • • • Per fare diagnosi ? Per fare prognosi ? Per le cure ? Per i familiari ? Per accedere ai servizi ? •Grazie per l’attenzione • Si rendono necessari nuovi “concetti” e nuovi • “strumenti” per potere entrare e conoscere tale • “mondo”. • • • • • • • • La complessità della condizione anziana impone un approccio di carattere multidisciplinare integrato che consente non la sovrapposizione di discipline diverse che rimangono distanti e non comunicano tra di loro, ma il loro conglobamento in un metodo unitario di lavoro. • In tarda età, anche se in misura diversa da soggetto a soggetto, tutte le funzioni cerebrali [cognitive, affettività, motricità, equilibrio, ritmo sonno-veglia etc.] vanno incontro a modificazioni, realizzando il peculiare modo di essere, sotto il profilo intellettivo, psicologico, comportamentale e funzionale, di ciascun anziano. • • • • • • • L’invecchiamento è un fenomeno complesso che non può essere affidato alla sola età cronologica, si devono chiamare in causa le altre “età”: l’età psicologica, l’età sociale, l’età biologica, ed essere intese come un insieme compatto, (Giumelli, 1996). • • • LAVORARE FINO A TARDI ALLONTANA IL RISCHIO DI ALZHEIMER Ogni anno di lavoro in più ritarda di sei settimane l’inizio della vecchiaia Mantenere il cervello attivo lavorando fino a tardi e' un modo efficace per tenere lontano e ritardare l'Alzheimer. A sostenerlo e' uno studio dell'istituto di psichiatrica del King's college di Londra, pubblicato sull'International Journal of Geriatric Psychiatry'. In particolare si stima che ogni anno in piu' di lavoro corrisponda a sei settimane di ritardo dell'inizio della vecchiaia. Alla conclusione i ricercatori vi sono giunti dopo aver analizzato i dati di 1.320 pazienti malati di demenza, di cui 382 uomini. Cosi' hanno scoperto che per gli uomini continuare a lavorare fino a tardi aiuta a mantenere il cervello abbastanza attivo e di ritardare la demenza, causata dalla perdita di cellule nel cervello. Secondo gli esperti un modo per accumulare il maggior numero possibile di connessioni cellulari e' quello di mantenersi mentalmente attivi nella vita. In questo senso una buona educazione intellettuale e scolastica puo' aiutare a mantenere la cosiddetta “riserva cognitiva” come anche la stimolazione intellettiva continuata in tarda eta'. Si e' visto infatti che le persone andate in pensione tardi hanno sviluppato l'Alzheimer successivamente rispetto a quelle che hanno lasciato il lavoro prima. • Normale è ciò che è presente in tutti gli individui di una determinata età (es. presbiopia in età avanzata). • Nella norma è invece ciò che è di comune riscontro in quegli stessi soggetti ma non presente in tutti (es. mancanza di denti in età avanzata). • In campo geragogico è di maggiore interesse una definizione clinicopratica dell'invecchiamento cerebrale primitivo: il complesso di modificazioni che si verificano in individui privi di malattie del sistema nervoso e consistente nel declino di specifiche funzioni quali la memoria, l'apprendimento e certe funzioni sensoriali. • Nel processo d'invecchiamento cerebrale non è facile, comunque, distinguere la normalità dalla patologia per il fatto che, con il trascorrere degli anni, la norma si dissocia sempre più dalla normalità e finisce con il comprendere una serie di alterazioni patologiche che se passibili di compenso, permettono comunque un livello funzionale compatibile con un minimo di vita sociale in un determinato ambiente. • Il concetto di normalità non è sempre facile da applicare agli studi sull'invecchiamento cerebrale e la frontiera tra normale e patologico (che spesso corrisponde alla norma) è imprecisa ed alquanto sfumata. È possibile affermare che la patologia cerebrale in geriatria non………. considerabile come una semplice alterazione della funzione, ma deve riguardarsi altresì come un'alterazione dei meccanismi di compenso che il cervello senile mette in atto per sopperire al proprio invecchiamento • PRINCIPI della VALUTAZIONE GERIATRICA DIMENSIONI della VALUTAZIONE GERIATRICA COGNITIVA MEDICA AFFETTIVA AMBIENTALE STATO FUNZIONALE SUPPORTO SOCIALE ECONOMICA ETICO /SPIRITUALE Geriatric Assessment = Valutazione funzionale Cognitive assessment is commonly used for the following reasons: • • • • screening for cognitive impairment; differential diagnosis of cause; rating of severity of disorder, monitoring disease progression. There are three general categories of causes of the cognitive decline associated with aging: • Disuse (depression, social, economic ) • disease (dementia and • and aging per se • Non è facile definire in che cosa consiste l’invecchiamento normale non solo sul piano fenomenologico ma anche su quello morfologico e funzionale perché nella definizione va tenuto in debito conto il ruolo della variabilità interindividuale strettamente dipendente, a sua volta, dalla storia personale e dalle influenze ambientali cui si è stati esposti nel corso della vita. • La malattia che forse più di ogni altra esprime in maniera paradigmatica le problematiche che conseguono all’invecchiamento della popolazione, alla rapida espansione delle malattie croniche, pro-gressive, invalidanti, dagli elevati costi socio-assistenziali è la demenza ed, in particolare, la malattia di Alzheimer Cognitive assessment of older peolpe • A wide range of tools has been developed to aid the clinician in this process. These vary from brief screening tools that take <1 min to complete, to formal neuropsychological assessments that take several hours;