Emanuele Rossi (36 anni)

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Emanuele Rossi (36 anni)
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L'ARENA
Lunedì 9 Giugno 2014
VERONA
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INCIDENTEMORTALE. Latragedia alleporte diTorri. Sottochocil conducentedell’auto,un giovanetedesco in vacanza
Altra vittima della strada
nel week-end tragico
Lavittima èEmanueleRossi,
geometradi36anni, cheabitava
a Forette diVigasio.Lo schianto
conlamoto sullaGardesana
Da Vigasio era partito tardi,
verso mezzogiorno, dopo aver
mangiato qualcosa. E alla madre, Nadia Falco, aveva spiegato che andava a fare un giro
sul lago e che partiva a quell’ora per non trovare traffico.
Mezz’ora dopo però la vita di
Emanuele Rossi, geometra di
36 anni, tecnico di cantiere della Ecodem che viveva con i genitori in via Custoza a Forette
di Vigasio, si è interrotta sulla
Gardesana, a qualche centinaio di metri dal cartello che segna l’inizio del Comune di Torri del Benaco. Dall’inizio dell’anno è la venticinquesima vittima della strada. La terza di
un fine settimana tragico sulle
strade della nostra provincia.
In sella alla sua Ducati Monster 650 aveva appena superato Punta San Vigilio, e con tutta probabilità stava effettuando un sorpasso quando si è trovato davanti la Golf condotta
da un giovane tedesco che sta
trascorrendo le vacanze sul lago. L’auto usciva dal residence
che si affaccia sulla strada,
Rossi (che era nella corsia opposta, quella che da Torri va
verso Garda) ha iniziato a frenare cercando di evitare l’impatto ma ha perso il controllo
della moto ed è caduto.
La Ducati ha iniziato a scarrocciare, lui è stato sbalzato di
sella ed è finito contro la ruota
anteriore della macchina, la
moto invece dopo aver urtato
il parafango della Golf è finita
Unimpatto
violentissimo:
l’uomo
èdecedutosul
colpo.Strada
chiusaper2ore
prima contro il muretto che separa la statale dal lago per poi
fermarsi una ventina di metri
più in là. Un impatto violentissimo e il trentenne è deceduto
all’istante. Un automobilista
in transito è arrivato immediatamente dopo ed ha allertato
Verona Emergenza che ha inviato sul posto un’ambulanza
e la Polstrada di Bardolino. La
statale è stata chiusa al transito di auto e moto in entrambe
le direzioni ed è stata riaperta
al traffico alle 14.30. Sul posto,
in ausilio agli agenti, è giunta
anche una pattuglia dei carabinieri di Caprino.
Il giovane alla guida della
Golf, sotto choc, è rimasto immobile ad osservare le forze
dell’ordine effettuare i rilievi,
seduto sul ciglio della strada
insieme alla giovane fidanzata, la testa tra le mani, lo sguardo fisso sul lenzuolo bianco
adagiato sull’asfalto.
Seppure la moto non fosse la
sua passione Rossi era equipaggiato, indossava il giubbino imbottito, pantaloni e scarpe da moto. Un uomo con un
fisico prestante, si allenava tutti i giorni in palestra, e probabilmente se non avesse battuto violentemente il capo contro la ruota le conseguenze della caduta sarebbero state diverse. Ma non ha potuto controllare la caduta. Ed è rimasto immobile, accanto all’auto
che si è trovato improvvisamente a sbarrargli la strada.
Sempre ieri mattina a castello di Brenzone due scooteristi,
scendendo lungo una delle
strade, ripidissime, che portano sulla Gardesana, a causa di
un surriscaldamento dei freni
hanno perso il controllo dei
mezzi e sono rotolati per una
ventina di metri. I due feriti sono stati trasportati in eliambulanza alla clinica Pederzoli. •
Bilancio
Tremorti
etreferiti
induegiorni
Tremorti e treferiti gravi indue
giornisulle stradeveronesi
portanoa25 il numerodei
decessida inizio anno.
Adallungare il tragicoelenco
è statala rafficadiincidenti
mortalinegliultimi duegiorni.
Ieriil trentaseienne diVigasio,
EmanueleRossi, lacui vita si è
interrottainsellaalla sua
DucatiMonster650 sulla
Gardesanaall’altezza diPunta
SanVigilio dove si è scontrato
conuna Golfguidata da un
giovaneturistatedesco (leggi
articoloaccanto).Nella notte
travenerdìe sabato invece
sonostati due i mortisulle
stradee trele persone infin di
vita.Altre treferiti manonin
condizionigravi,tra cui anche
unabambina. Intornoalle 2.30
disabatoRoberto Bornati, 54
anni,ha perso il controllodella
suamotoYamahaincorso
Milano.L’uomo, all’altezzadella
rotondadiviaGobetti,ha
sbandatofinendo esanime
controun palo della pista
ciclabilechecosteggia la
strada.Sempresabato, alle
10.30,unaltro incidentein via
IsolaBella a Zevioha visto
coinvoltoun ciclista
ventitreenne. Mattia Rossidi
Oppeano,non notando il
furgonedella nettezza urbana
parcheggiatosul cigliodella
strada,va asbatterecontro il
cassonee cade battendo testa
sull'asfaltoe perdela vita nel
girodipochiattimi.Pocoprima,
incirconvallazioneOriani, una
donnadi77 annierastata
travolta da un’autoed è tuttora
grave,mentre sempre nella
mattinatadisabatoin un
frontaletra due auto sul
cavalcavia diModonna di
Dossobuonosono rimastiferiti
inmodograve unuomo e una
donna.
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Ilcasco di EmanueleRossirimasto sull’asfalto dopoi soccorsi
Inutilii soccorsiprestati immediatamente,ilgiovaneera giàmorto
L’incidentein cui hapersolavita EmanueleRossiè avvenuto sulla Gardesanaallepor
ILDOLORE. PerNadia Falco parlaredel figliol’aiuta ad affrontareuna tragedia senza confini
Ladisperazione della mamma
«Amatoestimato da tutti»
«Lamotononeralasuapassione.Eiononlavolevonemmenovedere»
Valerio Locatelli
«La moto l’aveva acquistata in
ottobre, non era la sua passione, le passioni di Emanuele
erano il lavoro e la palestra. Io
non la volevo nemmeno vedere, gliel’avevo detto, e lui la teneva in garage coperta con un
telo bianco. Oggi la stessa cosa
succede a me, non me l’hanno
ancora fatto vedere e so solo
che è coperto con un telo bianco». Nadia Falco, la madre di
Emanuele Rossi, è una donna
forte, parlare del figlio l’aiuta
ad affrontare una tragedia senza confini.
La disperazione ieri è entrata nella casa di via Custoza, a
Forette di Vigasio, dove vivono lei e il marito Ivo. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) si è
alzato, ha fatto un po’ di esercizi sul balcone di casa e scherzando ha voluto che gli scattassi una fotografia», prosegue la
signora Nadia. «Era mezzo
svestito e ho anche scherzato
su questo. “Cosa vuoi che ti fo-
«Amavaillavoro
datecnico
dicantiereela
palestra.Un
entusiastadelle
piccolecose»
tografi che sei a torso nudo”
gli ho detto, ma Emanuele era
fatto così e quella foto gliel’ho
scattata con il suo cellulare.
Non ho nemmeno quella ora,
è sul telefonino che ha portato
con sè». Una domenica come
le altre, attività fisica e poi un
pranzo leggero, si è preparato
per andare a fare un giro sul
lago. «Mi sono stupita perchè
era tardi ma mi ha risposto
che a quell’ora non avrebbe
trovato traffico e che sarebbe
rientrato presto».
Geometra, dopo il diploma al
Cangrande della Scala, Emanuele Rossi aveva iniziato a lavorare come tecnico di cantiere per la Ecodem, l’azienda di
La Rizza che si occupa di demolizioni, costruzioni e bonifiche. «Non si risparmiava,
chiunque può dirlo, era amato
e stimato dai suoi colleghi. Era
innamorato del suo lavoro, veniva prima di tutto», prosegue
la signora Falco, «e la sua seconda passione era la palestra. Non la moto, quella no,
ma Emanuele era preciso e
non saliva in sella se non attrezzato di tutto punto». Un
uomo disponibile e gentile, un
entusiasta anche delle piccole
cose, come quando il fratello
Mirko lo aiutò a sistemare una
porta. «Mi ero quasi stupito
perchè mi aveva ringraziato
più volte. Non ci avevo fatto caso, ora quel grazie ha un valore immenso». •
EmanueleRossi,la vittima,durante unallenamento inpalestra
Emanueleconi genitorial compleannodelfratello Mirko