NORME REDAZIONALI

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NORME REDAZIONALI
NORME REDAZIONALI
1. OBIETTIVI E SCOPI
Studi organizzativi - Nuova Serie è una rivista scientifica interdisciplinare basata
sul double-review process. La rivista, diretta da Federico Butera, ha periodicità
semestrale ed è dedicata a promuovere la conoscenza sulle organizzazioni
attraverso l’analisi teorica e l’indagine empirica. Studi Organizzativi pubblica
articoli scientifici e saggi basati su ricerche empiriche e studi di casi che hanno
per oggetto la nascita, la gestione, la crisi e il cambiamento delle organizzazioni
complesse e in particolare delle imprese grandi, medie e piccole, delle reti di
imprese, dei sistemi di economia regionale, delle pubbliche amministrazioni
centrali e locali, delle organizzazioni no-profit. L’obiettivo è di far dialogare le
diverse aree disciplinari che studiano le organizzazioni (sociologia, psicologia,
economia, diritto, scienza della politica, ingegneria) in una logica
pluridisciplinare. La rivista ha come interesse un ampio spettro di temi e
prospettive, privilegiando gli articoli innovativi sia dal punto di vista teorico che
metodologico e empirico. Una particolare attenzione è dedicata a studi di esempi
di nuove forme organizzative e alle metodologie di progettazione e gestione del
cambiamento organizzativo
2. REVIEW PROCESS
Ogni articolo sottoposto per la pubblicazione è valutato dal Comitato di
redazione della rivista e da due referee anonimi, individuati in base
all’argomento dell’articolo. Il processo di valutazione avviene, di norma, entro
cinque settimane. Il comitato di redazione ha l’autonomia di accettare o
respingere l’articolo, previa consultazione con il Direttore e un altro membro del
Comitato scientifico, e, se accettato, di richiedere all’autore di rivedere l’articolo
secondo tutte le indicazioni dei referee e secondo le norme per gli autori (vedi di
seguito il punto 3) entro due mesi
Non sono presi in considerazione articoli incompleti o elaborati parzialmente.
3. NORME REDAZIONALI PER GLI AUTORI
Gli articoli sottoposti per la pubblicazione devono essere ben scritti e originali e
pertanto non possono essere già stati pubblicati, integralmente o in parte, su altre
riviste italiane e straniere o sottoposti contemporaneamente per la pubblicazione
ad altre riviste (si rimanda alle NORME ETICHE).
Ogni autore che intende sottoporre un articolo alla rivista è invitato a tener conto
di alcune indicazioni generali:
¾ consultare cosa ha pubblicato Studi Organizzativi negli ultimi anni in
relazione all’articolo sottoposto;
¾ chiedersi “cosa c’è di interessante qui?”, come indicazione guida per la
stesura dell’articolo;
¾ privilegiare la redazione di una articolo compatto di teoria e ricerca che
non superi le 60.000 battute (spazi inclusi) e che non contenga multipli
argomenti o linee argomentative non chiare;
¾ ogni articolo dovrebbe contenere un “punto chiave” e l’autore dovrebbe
rappresentarlo sin dall’inizio con un frase;
¾ va curata la scrittura, la chiarezza espositiva e la buona argomentazione.
Possono essere sottoposte alla rivista relazioni tenute a convegni o a seminari,
specificandone il riferimento. Se pubblicati, la proprietà letteraria spetta alla
rivista.
Ogni articolo sottoposto alla rivista deve comprendere:
¾ un massimo di 60.000 battute (spazi inclusi);
¾ un abstract in inglese di 3.000 battute (spazi inclusi) che deve
contenere in modo chiaro i punti salienti dell’articolo. All’inizio
dell’abstract in inglese deve comparire il titolo dell’articolo tradotto in
inglese;
¾ un executive summay in italiano di 3.000 battute (spazi inclusi) che
deve contenere in modo chiaro i punti salienti dell’articolo;
¾ alla fine del riassunto e dell’abstract si devono riportare sei parole
chiave e sei key words che indicano con chiarezza gli argomenti trattati
(queste parole servono per l’indicizzazione dell’articolo nelle banche dati
internazionali e vengono utilizzate per gli indici analitici dell’annata);
¾ Norme, afferenza istituzionale, indirizzo e recapiti telefonici
dell’autore (o degli autori) ed eventuali annotazioni riguardanti l’articolo
devono essere indicati e devono essere inseriti in nota a piè di prima
pagina (per queste note si utilizzano i simboli * e **, mentre per le note
del testo si utilizzano i numeri progressivi);
¾ una breve nota biografica dell’autore/i di non oltre cinque righe.
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IMPOSTAZIONE PAGINA DEL FILE WORD
Ipotizzando che il computer sia programmato per stampare su fogli di formato
A4 (per selezionare il formato A4, scegliere Imposta pagina-Dimensioni dal
menu File), l’impostazione della pagina dovrà essere la seguente:
- margine superiore: cm 5; inferiore cm 6,2; sinistro cm 4,6; destro cm 4,6;
- intestazione e piè di pagina: diversi per pari e dispari; diversi per la prima
pagina
- intestazione: cm 0;
- piè di pagina: cm 5,5;
- rilegatura: 0.
Di conseguenza, il testo risulterà di cm 11,8 di larghezza e 18,5 d'altezza, escluso
il numero di pagina, che sarà centrato e posizionato a cm 0,8 dal piede dell'ultima
riga.
IMPOSTAZIONE TESTO E CITAZIONI
Sono previsti 3 tipi di carattere: normale, corsivo, grassetto (detto anche
neretto). Il corsivo va usato per le parole in lingua straniera di uso non comune e
anche per evidenziare parole o frasi brevi dando loro una particolare enfasi. Per
dare maggiore risalto a parole o frasi, e anche per citazioni non letterali, è
preferibile usare le virgolette inglesi (“virgolette inglesi”), mentre le citazioni
esatte vanno tra virgolette caporali («virgolette caporali»).
Per le parti virgolettate all'interno di una frase essa stessa tra virgolette, si
possono usare le virgolette dell'altro tipo oppure gli apostrofi: le citazioni esatte
o letterali vanno tra virgolette caporali (come in «citazione esatta»), e se sono
lunghe più di 5 righe si deve andare a capo e saltare una riga sia all'inizio sia alla
fine della citazione (in sede di stampa queste citazioni più lunghe verranno in
corpo minore, ed è bene che lo siano anche nella versione originale); le citazioni
non letterali e le parole a cui si vuole dare un particolare risalto vanno tra
virgolette inglesi (come in “citazione non letterale”, oppure “parola enfatizzata”).
Se all'interno di una citazione si vuole saltarne una parte, è bene indicarla con tre
puntini tra parentesi (...). Si ripete che le citazioni che sono tra virgolette caporali
devono essere esatte, e devono terminare con i riferimenti delle pagine tra
parentesi (ad esempio: pp. 73-74) qualora non siano già state specificate prima.
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CARATTERI DEL TESTO
Corpo del testo: Times New Roman, corpo 11, giustificato, interlinea singola,
rientro 0,5 cm. prima riga di ogni capoverso – attivando il controllo delle righe
isolate
Titolo del saggio: Times, corpo 16, corsivo, allineato a sinistra
Nome autore: Times, corpo 14, all. a sinistra.
Titoli paragrafi: Times, corpo 12, neretto, all. a sinistra, 2 interlinee bianche sopra
e 1 sotto
Sottoparagrafi: Times, corsivo, corpo 11, all. a sx., 2 interlinee bianche sopra e 1
sotto
Numero pagina: Times, corpo 10, corsivo, centrato, con nessun rientro, senza
cornice
Note (a piè di pagina): Times, corpo 9, interlinea singola, rientro prima riga 0,5
cm., numerate progressivamente dalla nota n. 1
Riferimenti bibliografici: Times, corpo 9, interlinea singola, prima riga sporgente
0,5 cm
Intestazione e piè di pagina: Times corpo 9
Per summary e english abstract, Times, corpo 10
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI inseriti direttamente NEL TESTO
verranno riportati col cognome dell'autore seguito da uno spazio e dall'anno della
prima pubblicazione in lingua originale tra parentesi tonde – “Freud (1899) disse
che...” – oppure col cognome dell'autore tra parentesi seguito da una virgola,
spazio e anno –(Freud, 1899). Se si vuole indicare la pagina, questa va indicata in
parentesi nel testo preceduta da "p." dopo l'anno seguito da una virgola, e non
nella bibliografia alla fine dell'articolo. Se la pagina si riferisce all'edizione
originale e non alla traduzione italiana eventualmente indicata nella bibliografia
alla fine dell'articolo, allora si deve aggiungere "ed. orig." (Loewald, 1980, p. 56
ed. orig.); se nella bibliografia alla fine dell'articolo sono indicate più traduzioni,
allora si deve specificare l'anno della traduzione a cui si fa riferimento (Loewald,
1960, p. 97 trad. it. 1994). Se vi sono diverse pubblicazioni dello stesso autore
nello stesso anno, si fa seguire l'anno da lettere minuscole dell'alfabeto in
progressione. Se vi sono tra parentesi più riferimenti dello stesso autore con
indicato il numero delle pagine, le virgole serviranno a separare un riferimento
dall'altro e non l'anno dalle rispettive pagine; il punto e virgola è preferibile
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usarlo per separare autori diversi, sempre all'interno della stessa parentesi. Se gli
autori sono due, devono essere scritti entrambi e collegati da "e", che può essere
usata anche per collegare gli ultimi due autori se sono tre. Se gli autori sono più
di tre, si scrive il cognome del primo autore seguito da et al. (in corsivo dal latino
et alii).
Esempi possibili sono i seguenti:
- Freud (1899) disse che...
- Secondo la teoria del sogno (Freud, 1899)...
- I principi della terapia cognitiva (Beck et al., 1979) affermano che...
- Kernberg (1981, p. 35) testualmente dice che...
- Eissler (1953) scrisse che «ogni introduzione di un parametro comporta il
rischio che venga temporaneamente eliminata una resistenza senza che sia
stata adeguatamente analizzata» (p. 65).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI A FINE TESTO devono essere elencati senza
numerazione alla fine del testo in ordine alfabetico secondo il cognome dell’autore e,
per ciascun autore, nell’ordine cronologico di pubblicazione delle opere (per opere
dello stesso autore pubblicate nello stesso anno, si usino le indicazioni a, b, c).
Nel caso di cognomi analoghi (ad esempio Melanie Klein e George S. Klein ),
secondo l'iniziale del nome di battesimo; se vi sono cognomi e iniziali di nomi di
battesimo uguali, i nomi di battesimo vanno scritti per esteso (e possibilmente non si
deve scordare, per maggiore chiarezza, la middle initial – a maggior ragione, questa
regola va tenuta presente nel testo, soprattutto se vi sono autori che hanno uguale
anche l'iniziale del nome di battesimo, ad esempio Daniel N. Stern e Donnel B.
Stern). L'anno va tra parentesi subito dopo il cognome e l'iniziale del nome
dell'autore, seguiti da un punto, così: "Freud S. (1910).". Se ha due nomi propri (cioè
se vi è anche una middle initial), così come è consuetudine nei paesi anglosassoni
(ma a volte anche in Italia, ad esempio "Giovanni Andrea Bianchi", "Pier Francesco
Rossi", ecc.), si devono scrivere le due iniziali non separate da uno spazio (ad
esempio: Bianchi G.A., Rossi P.F., Kernberg O.F., ecc.).
Nel caso di lavori di più autori, devono essere riportati i cognomi di tutti. Nel
caso di un lavoro curato da autore/i, va riportato il nome del curatore/i seguito
dalla dizione « (a cura di) », sia per le edizioni in lingua italiana sia per quelle in
lingua straniera.
Si raccomanda di limitarsi ai riferimenti citati nel testo.
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Se l'anno di pubblicazione è diverso da quello originale, va messo dopo il nome
della casa editrice preceduto da una virgola, altrimenti è sufficiente l'anno tra
parentesi all'inizio della voce bibliografica dopo il nome dell'autore.
I riferimenti bibliografici vanno quindi redatti secondo le regole desumibili dai
seguenti esempi:
Volume:
Beck A.T., Rush A.J., Shaw B.F. and Emery G. (1979). Cognitive Therapy of
Depression. New York: Guilford Press (trad. it.: Terapia cognitiva della
depressione. Torino: Boringhieri, 1987).
Curatela, un autore:
Merini A., a cura di (1977). Psichiatria nel territorio. Milano: Feltrinelli.
Curatela, più autori:
Boltanski L., Claverie E., Offenstadt N. and Van Damme S., a cura di (2007).
Affaires, scandales et grandes causes. De Socrate à Pinochet. Paris: Stock.
Saggio da curatela:
Liotti G. (1985). Un modello cognitivo-comportamentale dell'agorafobia. In:
Guidano V.F. e Reda M.A., a cura di, Cognitivismo e psicoterapia. Milano:
FrancoAngeli.
Beebe B. (1983). Mother-infant mutual influence and precursors of self and
object representation. In: Masling J., editor, Empirical Studies of
Psychoanalytic Theories. Vol. 2. Hillsdale, NJ: Analytic Press.
Saggio da rivista:
Ferrandes G., Mandich P. (2012). Riflessioni sulla medicina predittiva e sulla
necessità di integrazione delle discipline: proposta di un modello di
consulenza genetica integrata. Psicologia della salute, 3: 11-28.
DOI: 10.3280/PDS2012-003002
Gli autori devono indicare il codice DOI di tutti gli articoli segnalati nei riferimenti
bibliografici. Per ottenere i codici DOI possono utilizzare il seguente link:
http://www.medra.org/en/search.htm
In alternativa possono effettuare una ricerca tramite Google.
Testo non pubblicato:
Benedetti G. (1988). "Intervento nel dibattito sulla relazione di John Gunderson
al Convegno Internazionale New Trends in Schizophrenia", Bologna, 14-17
aprile (incisione su nastro).
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Volume o articolo da sito Internet:
Si seguono le stesse indicazioni come nel caso di volumi e articoli stampati, con
l’aggiunta di: testo disponibile al sito: http://www... e la data di consultazione.
FIGURE, TABELLE E GRAFICI
Devono essere inseriti man mano nel testo, in un formato che consenta successivi
eventuali interventi.
Le didascalie devono essere impostate in times, corpo 9 corsivo, allineato. a
sinistra.
La tabella sarà impostata in 8 o 9, times, testatina in alto: corsivo, con filetto nero
sopra e sotto (vedi esempio).
ESEMPIO DI TABELLA:
Tab. 3 - Distribuzione percentuale ....
Abcde
Fghi
Lmno
Totale
N
Maschi
48,1
44,7
7,2
100
1.153
Femmine
44,1
44,3
11,6
100
1.208
Totale
46,1
44,5
9,4
100
2.361
ACCENTI
Le parole italiane che finiscono con la lettera "e" accentata hanno in genere
l'accento acuto (perché, poiché, affinché, né, sé, ecc.), tranne la terza persona
singolare del presente del verbo essere (è), alcuni nomi comuni (bebè, caffè, tè,
cioè, ecc.) e alcuni nomi propri (Noè, Giosuè, Mosè, ecc.). Si deve sempre
utilizzare È (e maiuscola accentata) e non E' (maiuscola apostrofata).
PUNTEGGIATURA
Non si devono mai lasciare degli spazi prima dei seguenti segni di interpunzione: .
(punto) , (virgola) : (due punti) ; (punto e virgola) ! (punto esclamativo) ? (punto
interrogativo) ” (virgolette inglesi chiuse) » (virgolette caporali chiuse). Si devono
invece sempre lasciare degli spazi dopo questi stessi segni di punteggiatura.
TRATTINI
Ve ne sono tre tipi: quelli brevi ( - ), quelli medi ( – ), e quelli lunghi ( — ). I
trattini brevi vanno riservati alle parole composte, ad esempio: "analisi storicocritica", oppure per i numeri, ad esempio: "negli anni 1970-80", "pp. 46-47", "pp.
vii-viii", "pp. XV-XVI", ecc. (i trattini brevi non devono mai essere preceduti o
seguiti da spazi). I trattini medi vanno invece usati per le frasi incidentali, cioè per
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aprire una sorta di parentesi nel testo, e in questo caso deve sempre esservi uno
spazio prima e uno dopo il trattino (ad esempio: «Vede dottore – disse il paziente –
oggi mentre venivo da lei...»); i trattini medi possono essere usati anche per
indicare il segno meno. I trattini lunghi invece non devono essere utilizzati.
NOTA BENE: L’autore è tenuto a consegnare un testo coerente con le norme
redazionali curando appropriatamente l’editing del testo. Al termine del processo
di referaggio il comitato di redazione invia all’autore un template utilizzabile per
facilitare la redazione degli articoli nel formato richiesto. Per eventuali dubbi, si
invita
a
contattare
il
comitato
di
redazione
della
rivista
[email protected] (tel. 02/48016162).
Il mancato rispetto delle indicazioni contenute nelle norme redazionali può
pregiudicare la pubblicazione dell'articolo sottoposto alla rivista.
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