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Cooperazione buoni&convenienti N. 52 del 24 dicembre 2012 35 izio atal n o t n o Racc Che cosa succede ? o c s e v r o C a S d’ine ci fosse un manuale il cavestigazioni private, epitolo più lungo si chiam per rebbe: sorveglianze A volte Elia infedeltà coniugali. rché la gente Contini si chiedeva pe di sapere. E ia os am avesse questa br a come mai, soprattutto si chiedev fosse toccato tra tutti i mestieri, gli il più sordido. nora Donati. – Non si preoccupi, sig dirò. Se c’è qualcosa, glielo annuire. ad na Lei riusciva appe le feste, se – Può aspettare dopo vuole, non ho fretta, io… ppe. Era una Emma Donati s’interru ni, con i cabella donna sui trent’an accentuavapelli biondi e lisci che ni la rassicuno il suo pallore. Conti e si dedicò rò di nuovo, poi la salutò a spiare Renzo Donati. voleva scoIn sostanza la signora mettesse le prire se suo marito le dito sapercorna, però avrebbe gra n rovinare lo dopo le feste, per no l’atmosfera. ILLUSTRAZIONI: RAFFAELE CONTE un racconto inedito la ga re ci i ol zi Fa a re d n A ontini. Un’intrigante C lia E e or at ig st ve in l’ n co di Natale. lia gi vi la al a rn co i d ia or st 36 buoni&convenienti evuto una letteEmma Donati aveva ric mata. Nei giorni ra anonima ben infor faticò a verificare successivi Contini non i dettagli. iudere il caso priGiudicò opportuno ch 24, appena scritto ma di Natale. Perciò il ma Donati. Lei riil rapporto, chiamò Em n poteva parlare, spose bisbigliando: no rivolgeva a Contiera con suo marito. Si ti fossero loro. Lui ni come se i due aman lo fermò – dopo fece per spiegarle ma lei ! – e chiuse la te dopo, sussurrò, non ora lefonata. tive. Basta con i La casa è fredda, detec le del gatto grigio sogni… Anche le pupil ni accese il fuonti mandavano lampi. Co e di vino. Quella co e si versò un bicchier uscito nel bosco. notte, decise, sarebbe la sensazione che Chissà perché, aveva di vederlo. Scrisle volpi si aspettassero nati, poi accantose un sms a Emma Do oro. nò ogni pensiero di lav ltimo Natale con l’u Gli venne in mente scomparisse. Avesuo padre, prima che polizia e appena va il turno di notte alla ttino, aveva pretornato, alle tre del ma con salmone e parato una colazione mangiato, erano champagne. Dopo aver are l’alba. usciti insieme ad aspett ngiare, gatto? Si ma E ora che cosa vuoi na fredda: pane, accordarono per una ce ggio, un’insalata salame, sottaceti, forma a guardare sprez– che il gatto si limitò o di nostrano. zante – e un mezzo litr i di una collina. Contini abitava ai bord ura, avevano coSulla cima, in una rad lla cometa lumistruito una grande ste a e dalle case di nosa, visibile dalla strad sua ricognizione Corvesco. Facendo la , Contini s’inerpisulle tracce delle volpi a riposare procò sulla collina e si fermò . Dovette calarsi il prio accanto alla stella r proteggersi dal cappello sugli occhi pe chiarore. di umidità. evitore in mano. ric il n co tò res a notte fredda, gravida ini un nt Co Era lda lle nuvole, ia e si alzò arto di luna, velato da qu Poi spinse indietro la sed Un alzò gli ocestra il lago sem a contro il buio. Contini tav la scrivania. Dalla fin lot i cu egnavano me quelli con rso le lampadine che dis ve i brava un telo grigio, co ch cqualcosa di coprivano le ma lla cometa e desiderò ste una volta d’inverno si la e tor partire, raggiun, l’investiga chine. Di malumore nuovo. Avrebbe dovuto iti? Oppure a casa. Francesca negli Stati Un re chiuse l’ufficio e tornò ge a un altro merd, ascoltò e ancora d’imparare un tar In autostrada, verso No ten r Pe nato per faarles Trenet. ? Mah. Forse invece era ere vecchia cassetta di Ch sti e Qu di giorno i eva ancora. che faceva: fotografare ciò fortuna l’impianto resist re de l que reste-t-i i e di notte le volpi. reste-t-il de nos amours, nale, marit nto ca la qualcosa non ò cc bo Im ntrando, si accorse che ces beaux jours… Rie no va filtrava una rie che fascia va. Dalla porta sul retro da aggredito dalle lumina an e, tal uno l’aveva lconi. Era Na sottile: segno che qualc e i muri, gli alberi, i ba luc i ers to che non me non perd a, approfittando del fat ert come non vederlo? Co ap di e a dimenticato nell’invasion chiusa a chiave, e avev nelle ghirlande d’oro, era zpa n una spinta. grotteschi pu riaccostarla bene, co lampade colorate, nei di se? ca mento stava avano sulle alcuno che in quel mo zi rossi che si arrampic Qu io. bu a torcia, di lodi un po’ di ovendosi piano, con un Contini sentì il bisogno mu rmu dres qu’on Les mots, les mots ten cale in locale. mure… Cooperazione N. 52 del 24 dicembre 2012 ta d’ingresso era entrò, nò il campanello. La por Socchiuse la porta principale ed o la spinse e una lcun qua nzò rimasta aperta; appiattendosi contro il muro. Ava ruso, voce disse: lentamente finché, individuato l’int olo. – C’è nessuno? and lo afferrò per il collo, immobilizz ati. acca- Era la voce di Emma Don Il ladro non oppose resistenza e si piedi come se in ò salt ngo Conti- Apollo Girarde sciò nelle mani dell’investigatore. ficcato le uncon sse ave gli pa- il gatto grigio ni allora, meravigliato, accese il lam e. ghie nella carn dario. – Non deve trovarmi qui! o uom un – Non mi faccia del male! – Era ante la colluttauto in- Il gatto, comunque, dur ten eva par che o, olos spig e ro mag appena alzato non è zione e il colloquio aveva sieme con il fil di ferro. – Non è… Contini trantre me , Ora a. una palpebr come sembra! precipitava si e ina cuc in scinava Apollo – Cosa? – fece Contini. a sbadiitò lim si , ma Em ad accogliere – Tutto! osi. iand lcosa gliare, stiracch Ah, pensò l’investigatore. Ecco qua sms? – s’infornot- – Non ha ricevuto il mio la oso di nuovo: un ladro pazzo furi mò Contini. te di Natale. – Non sono un ladro! – Però è pazzo furioso. – Questo sì! – E mi dica, che cosa… , sono – Sono pazzo di lei! È colpa mia pazzo di lei! – Lei? – Emma! ssione – Emma? – Contini aveva l’impre do al gen che la conversazione stesse sfug bbe sare suo controllo. – E chi diavolo Emma? llo GiL’uomo spiegò di chiamarsi Apo rardengo. chie– Apollo? – non poté fare a meno di dere Contini. – Non rida di me, la prego! tto e Contini sospirò. Portò Apollo in salo tusven Lo gli fece ingollare un whiskey. ma Em di o rato spiegò di essersi invaghit maDonati. Conoscendo i maneggi del a nim ano rito, aveva scritto una lettera tito pen a alla moglie. Tuttavia poi se n’er del mied era venuto a cercare le tracce ... – Mi sfatto, le prove del suo orrendo – No. – Emma aveva gli occhi lucidi. io... ta, Sen – . tini Con fece – ta! uta bas ven o Oh, – mato. Son l por- scusi se non ho chia que che to per sco ha so: o! lo tutt so, Lo ere – e voglio ved conse- qui di nascosto, a a rest app si ora e isce trad la co è così, Che diceva l’sms? la guignarle le evidenze indiziarie. Non – Di non preoccuparsi. – Contini ine? mie le fors dò verso il salotto. – Secondo y? ske whi o altr Un iro. resp un cia . Fac – non la tradisce o mac- dagini, suo marito – Deve distruggere tutto! Mi son enti segreti e quelle am unt app gli – Ma le! evo nor diso e zion un’a di to chia suo- riunioni che… Contini stava per replicare quando 37 buoni&convenienti Cooperazione N. 52 del 24 dicembre 2012 Cooperazione online FOTO: MAD 38 di rosso e di andarsene a letto. Ma c’erano troppe cose da spiegare. E soprattutto c’era un marito geloso che, Ascolta Andrea dopo aver pedinato sua are lott a nto pro moglie, era Fazioli che legge il per lei come un cavaliere suo racconto. antico. Contini reagì in mata. niera ordina www.cooperazione. Primo, spiegò al signor Doch/fazioli nati che lui, Contini, non era l’amante di sua moglie e che l’sms che lo stesso Donati aveva intercettato era enti Renzo. inoffensivo: “Verificato movim e tutto. Elia Nessun problema, posso spiegar Contini”. si firmi con – Ma le sembra che un amante nome e cognome? – Adesso che mi ci fa pensare… rito che nesSecondo, spiegò a moglie e ma almeno per suno dei due ingannava l’altro, loro come quanto ne sapeva lui, e chiese o, auguranavrebbero chiamato il bambin “Apollo”. Terdosi tra sé che non scegliessero i due si sorzo, a proposito di Apollo, mentre non avere ridevano e si perdonavano di aiutò l’autofatto niente, scivolò in cucina e dal retro. re della lettera anonima a fuggire Poi chiuse a chiave la porta. iugi grati e Infine, dopo aver salutato i con to addorcommossi, rimase solo con il gat ra, inzatu mentato. Allora preparò l’attrez fotoa co, dossò gli abiti scuri e uscì nel bos grafare le sue volpi. a collina, e Anche stavolta si arrampicò sull stella coanche stavolta raggiunse la grande tro uscì me e meta. La superò. Dopo qualch all’ozzo me dall’alone luminoso e si trovò in scurità. voci se ne La notte gli pareva immensa. Le no solo, nel andarono, i pensieri lo lasciaro marito, il povero Apolporta sul silenzio. Emma e suo la so chiu soc va ave o lcun qua se che tutti sfumati, ormai, in un lo con il suo dramma... olta avv ra figu a Un vo! nuo Di retro… alle preoccupazioni, al voce di tutti lontani, insieme la e lui, a te fron di ò par si to una boccata cappot lavoro, alle domande. Respirò ò: lam esc ati Don Renzo do i piedi sulla terra. Un e che ci fa di aria gelida, batten gar spie le vuo Mi ! tini Con or Contini eb– Sign soffio di vento mosse i cespugli. ? sua a cas a glie mia mo e. Sì… era quasi sibiso- be una strana sensazion bile imi ppr inso e, fort il ertì avv Contini presto accadere. chiere curo. Qualcosa doveva bic un in e irin asp tre re glie scio gno di Voleva farle – Stava comprando una casa. una sorpresa. – Oh! due parlò, Per qualche secondo nessuno dei to. Poi Concon piena soddisfazione del gat tini disse: – So che aspettate un figlio. – Oh! casa che vi – Suo marito ha comprato quella tto all’archipiaceva, secondo quanto ha scri a che natetto. Vorrebbe mostrargliela prim sca il bambino. – Oh! E io… era pronEmma stava per crollare, e Contini attirò la ore to a sorreggerla, quando un rum loro attenzione. tore si preciPensando ad Apollo, l’investiga e se ne stava pitò in cucina. Ma lo spasimant cati. Allora in un angolo, con gli occhi spalan e si accorio Contini andò a vedere in corrido