Il Canto a Cuncordu Il genere canoro a cuncordu è presente in
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Il Canto a Cuncordu Il genere canoro a cuncordu è presente in
Il Canto a Cuncordu Il genere canoro a cuncordu è presente in parecchie zone della Sardegna che comprende anche il territorio della bassa Baronia, dove appunto è situato Galtellì. Questa varietà di canto è derivante dallo stesso ceppo da cui si è evoluto il canto a tenore, ma si differenzia da quest'ultimo per l’influenza avuta dall'insediamento e dalla presenza delle istituzioni religiose (attestate peraltro sin dall’undicesimo secolo) acquisendo così il “modus” dei canti sacri polivocali ad esse relativi. Questi fattori hanno fatto si che codesta tipologia canora si ancorasse saldamente in tutte quelle località, come Galtellì, nelle quali le istituzioni religiose erano meglio radicate, e sono quelle forme di canto che ancora oggi sentiamo in particolari funzioni e ricorrenze religiose, ma, soprattutto, nel periodo quaresimale e nella Settimana Santa (Chita Santa) dove, le due Confraternite – Santa Croce istituita nel 1614 e Le Anime fondata nel 1729 - che operano in modo attivo nel corso di tutto l’anno liturgico, sono chiamate alla pratica del canto dove assumono un ruolo basilare nelle funzioni prima menzionate. Il peso autorevole degli organismi ecclesiali ha fatto si che anche il primordiale canto assumesse forme di canto gregoriano sui timbri del canto a tenore, dando vita così al canto a cuncordu il cui stile testimonia l'innesto dello stile polifonico popolare in moduli musicali di estrazione colta o liturgica, di chiara origine gregoriana e bizantina. Ed è proprio in queste congregazioni confraternali così vicine alle istituzioni religiose che i frequentatori, provenienti dal popolo e portatori quindi delle espressioni culturali e musicali della tradizione, che si determinò l'assunzione di questa nuova forma di canto. Come il canto a tenore, anche quello a cuncordu è di norma a quattro parti maschili, ciascuna delle quali viene eseguita da un solo cantore specializzato che secondo tradizione è membro di una confraternita laicale. Comune al canto a tenore è la logica musicale basata sulla piena sonorità dell'accordo maggiore in posizione fondamentale (con analoga disposizione delle parti vocali), anche se il canto a cuncordu presenta una maggiore ricchezza e varietà di combinazioni di accordi. Diversi sono invece l'impostazione delle voci, in particolare nel canto a cuncordu mancano i due suoni gutturali de sa contra e de su bassu, e il colore che risulta dalla loro combinazione, nonché l'impianto ritmico che nel canto a cuncordu è incentrato molto sulle intonazioni del cantore preposto a tale compito e i cui valori non hanno i rapporti di proporzionalità della musica d'arte occidentale, ossia senza che vi si possa individuare una scansione regolare. Significativamente differenti sono altresì gli scenari e le modalità dell'esecuzione. L'occasione principale del canto a cuncordu è costituita dai riti liturgici e quelli paraliturgici della Settimana Santa. Diversi da paese a paese, tali riti prevedono percorsi processionali e alcune azioni drammatiche - "s'incravamentu" (la crocefissione) e soprattutto "s'iscravamentu" (la deposizione) che rappresentano i momenti principali della Passione. Accanto ai brani destinati alla paraliturgia, parecchi repertori locali di canto a cuncordu comprendono le parti fisse dell'Ordinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) per l'accompagnamento delle messe solenni, tutto l’Ufficio dei Defunti, vari canti per altre destinazioni rituali e devozionali dell'anno, nonché, nel caso di repertori propriamente confraternali, dei brani per i momenti principali della vita del sodalizio (il Te Deum per l'elezione del nuovo priore, l'ingresso dei novizi, eccetera) e specifiche versioni del Miserere per i riti funebri. Cantare "a cuncordu " - Letteralmente, l’aggettivo cuncordu (cuncordiu) in sardo vuol dire innanzi tutto concorde, unanime, affiatamento ossia lo stare in concordia. Cantu a cuncordu, in prima istanza, indica un “cantare in accordo” in senso non tecnico musicale, cioè in armonia tra le persone. A cura dell’associazione Sos Cantores de Garteddi