il pane di angioletto - linea didattica

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il pane di angioletto - linea didattica
IL PANE DI ANGIOLETTO
29 gennaio 2013
ore 10.00
(Giornata della memoria 2013)
dalla storia di Angelo Castiglioni e di tanti altri
testo drammaturgico di Ernesto Speroni
regia e conduzione di Camilla Rotondi e Samuel Salamone
con gli allievi del laboratorio teatrale del liceo artistico «Paolo
Candiani» di Busto Arsizio
e con Jessica Bosatelli ed Ernesto Speroni
produzione: associazione «Amici di Angioletto»
spettacolo di prosa - teatro-documento
«Il Pane di Angioletto» è una rappresentazione
teatrale rievocativa di vicende storiche della
Seconda guerra mondiale, con al centro le storie
personali di Angioletto Castiglioni e di Riccardo
Techel, suo compagno di prigionia nel campo di
concentramento di Flossenbürg. Si parte dalla
propaganda fascista nelle scuole, un macabro
lavaggio del cervello da parte dei gerarchi, a cui fa
seguito uno progressiva distruzione dell’umanità
delle singole persone. Torture, deportazioni,
massacri che, però, non riescono a scalfire la
dignità delle vittime di questa immane tragedia. I
sopravvissuti, tra cui Angioletto Castiglioni, che ha
sempre testimoniato ai giovani la propria
esperienza, si sono dati il compito di mantenere
viva la memoria di quanto accaduto, una memoria
viva, attuale.
Il pane che Riccardo Techel, ormai morente, dona
ad Angioletto Castiglioni perché possa sopravvivere e raccontare quanto successo a loro e a tanti altri,
diventa il simbolo di questa memoria, una sorta di comunione laica che unisce credenti e non credenti,
accomunati però da un ineludibile desiderio di libertà e di giustizia.
Da sottolineare in questa rappresentazione il grande lavoro di Samuel Salomone e Camilla Rotondi, che
sono riusciti, attraverso un capillare lavoro registico, a consentire ai giovani 'attori' del laboratorio
teatrale del liceo artistico «Paolo Candiani» di esprimere il meglio di sé, della loro sensibilità in un lavoro
di grande coesione ed affiatamento encomiabili. Grazie ad Angioletto e a tanti altri che hanno sacrificato
la propria vita per la libertà e la giustizia. (testo di Ernesto Speroni)
Nota biografica su Angelo Castiglioni: «Una vita da testimone, dedicata alla memoria delle vittime degli
orrori del nazismo e a trasmettere i valori della libertà, della giustizia, della pace ai giovani.
Angelo Castiglioni, per tutti «l'Angioletto», deceduto il 24 maggio 2011 a 87 anni (era nato il 13 agosto
1923) è stato un grande esempio di dedizione ai valori che contano, di impegno civile e di umiltà.
A 22 anni aveva conosciuto la tragica esperienza del campo di sterminio nazista che l'aveva
profondamente segnato. Partigiano combattente, Angelo Castiglioni venne arrestato la mattina dell'11
dicembre 1944 nell'azienda dove lavorava, la Ferramenta Marcora. Un delatore aveva fatto il suo nome
come capo di un gruppo di partigiani nel rione di San Michele. Portato nella scuola De Amicis, sede della
Brigata Nera, fu interrogato e torturato da Alessandro Mazzeranghi.
Non parlò, Castiglioni, nonostante le torture dalla sua bocca non uscì nessun nome dei compagni. Ma quel
silenzio lo avviò prima al carcere di San Vittore e poi nel lager di Flossenburg, dove arrivò il 23 gennaio,
campo di eliminazione tra i più efferati (qui morirono il magistrato Cosimo Orrù, il fratello di Sandro
Pertini Eugenio, il teologo Dietrich Bonhoeffer).
L'orrore nel lager era quotidiano: violenze, percosse, fame, l'uomo calpestato nella sua dignità, ucciso
nella camera a gas, incenerito nel crematorio. In quell'inferno la promessa tra i deportati: chi si fosse
salvato avrebbe dovuto testimoniare che cosa lì di terribile era accaduto.
Angelo Castiglioni, matricola 43549 di Flossenburg, sopravvissuto, salvato il 7 maggio 1945 mentre era
ormai privo di forze, sfinito dalla marcia della morte, tutta la sua vita ha testimoniato mantenendo fede a
quella promessa. Fino all'ultimo anelito di vita ha parlato dei suoi compagni morti nel lager: il loro ricordo
era il monito per l'umanità a non ripetere quegli orrori ma ad aprirsi all'amore e alla fratellanza.
Il ritorno a casa non fu facile per Angioletto costretto a lunghe degenze in vari ospedali per le gravi
conseguenze dovute alla drammatica esperienza nel lager.
Il dolore, la sofferenza non lo allontanano però dagli altri tanto che in ospedale pensa agli ammalati come
lui che hanno più bisogno e promuove iniziative per aiutarli.
E' solo alla fine degli anni cinquanta che però può cominciare una vita normale accanto alla moglie Maria
che ha sposato nel 1952.
E' in questo periodo che inizia ad impegnarsi nell'Associazione Mutilati e Invalidi di guerra e
nell'Associazione ex Deportati nei lager nazisti. Diventa assiduo frequentatore del consiglio comunale, che
seguirà per mezzo secolo, testimone attento della vita politica cittadina, vigile sentinella dei valori della
libertà e della democrazia. Dagli anni settanta è invitato nelle scuole a portare la sua testimonianza. Un
impegno che ha continuato fino al 27 gennaio 2011, Giornata della memoria quando per l'ultima volta ha
parlato ai giovani al Tempio Civico di Sant'Anna. Sono migliaia i ragazzi che lo hanno ascoltato facendo
tesoro della sua straordinaria lezione di vita e di umanità. Giovani davanti ai quali ha sempre ribadito
l'importanza della cultura per essere uomini liberi.
Per tanti anni Angioletto si è occupato della chiesetta di Sant'Anna - Tempio Civico: è grazie a lui che la
piccola chiesa ha aperto le porte tutti i giorni ed è diventata centro di educazione permanente alla pace,
conosciuta ormai in tutto il mondo, dall'America all'Asia. Nulla gli dava più gioia che vedere un nuovo
visitatore entrare nella chiesetta, guardarsi intorno, fermarsi davanti alle lapidi: lui, Angioletto, era
sempre lì, pronto a raccontare la piccola - grande storia raccolta al Tempio civico attraverso i nomi dei
Caduti, la piccola grande storia della sua città nella quale ha lasciato un segno indelebile con la sua
testimonianza esemplare di vita illuminata dalla fede e dall'amore per l'umanità. (dal sito
amiciangioletto.altervista.org)
Informazioni sull'associazione e sullo spettacolo: amiciangioletto.altervista.org.
fascia d’età consigliata: scuola secondaria di primo e di secondo grado
Ingresso: libero e gratuito