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Le Chiese di Roma
Rione Trevi
Sergio Natalizia - 2013
1
Introduzione
Quasi tutti i panorami di Roma hanno in comune uno sfondo
dominato dalle cupole delle chiese. Dal Gianicolo, dall'Aventino, dal
Pincio o dalle terrazze del Vittoriano, le cupole delle chiese tracciano un
profilo unico al mondo e sono testimonianza del ruolo che le chiese
hanno avuto nella storia architettonica, religiosa, sociale ed artistica
della città.
Le chiese di Roma sono moltissime e la loro storia accompagna
quella della capitale da diciotto secoli: chiese solenni, immense e
famose, oppure piccole e meno conosciute, ma non per questo meno
belle ed eleganti; quasi tutte custodiscono un patrimonio artistico fatto
di mosaici, affreschi, dipinti, sculture e conservano al loro interno
un’atmosfera ed una storia pronta a raccontarsi a chiunque abbia
voglia di vedere ed ascoltare.
Questa piccola ricognizione tra le chiese romane vuole evidenziare
ciò che può riservare alla curiosità uno dei patrimoni più importanti di
Roma. Siano esse romaniche, rinascimentali, barocche o neoclassiche,
ogni chiesa romana ha una sua particolarità, un’opera che spicca fra
tutte le altre o la memoria di un avvenimento che la fa ricordare per
sempre.
Abbiamo selezionato le chiese più significative dal punto di vista
storico ed artistico: di ognuna si traccia sinteticamente la storia, con
particolare attenzione alle opere d'arte che vi sono conservate, in modo
da stimolarne la scoperta e l’approfondimento a momenti successivi.
Per meglio facilitare l’approccio a questo patrimonio architettonico
e sociale, abbiamo seguito la metodologia dell’esposizione a schede e, in
considerazione della numerosità delle chiese romane, la loro
suddivisione per rione e quartiere, in modo da rendere praticabili le
eventuali passeggiate che il lettore volesse intraprendere per visitarle
direttamente.
Dopo il Rione Monti, la nostra esplorazione prosegue per il Rione
Trevi.
Sergio Natalizia
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Il rione Trevi
Molti pensano che il nome del Rione Trevi derivi dalla presenza della
fontana più famosa del mondo, ma non è così: il nome deriva
probabilmente dal termine latino trivium, che stava ad indicare la
confluenza di tre vie. Sin dal periodo romano la zona era divisa in due
parti principali: quella bassa, pianeggiante e vicino al fiume, e quella
alta, collinare. La prima era centro di attività cittadine, mentre la
seconda era essenzialmente una ricca zona residenziale. Dopo la caduta
dell'impero, la zona collinare si andò spopolando in quanto la
popolazione tendeva a concentrarsi nella zona a valle, più in prossimità
del Tevere. L’evoluzione urbana seguì quella demografica: le costruzioni
erano numerose nei pressi del Tevere mentre non si costruì
praticamente nulla nella zona collinare fino al periodo rinascimentale.
Nel XVII secolo l'urbanizzazione intensa, la costruzione di strade, chiese
e fontane favorì un forte incremento di abitanti in tutto il rione Trevi,
ma il suo aspetto rimase essenzialmente inalterato fino alla fine del XIX
secolo. Con la progressiva caratterizzazione della zona del Quirinale
quale centro decisionale, ospitando dapprima numerosi palazzi
rappresentativi del potere pontificio, poi quelli di capitale del Regno
d’Italia, la parte collinare del rione, che allora era una zona ricca di
viottoli, di chiese e di palazzi monumentali, nel giro di pochi decenni si
consumò la trasformazione di uno degli angoli più romantici della città:
il rione iniziò a perdere il fascino popolare originario, che si è
mantenuto solo in alcune piccole aree intorno a Fontana di Trevi.
Troppo poco, forse, per ricordare la Roma del passato, ma ancora
sufficiente per avvertirne la straordinaria bellezza.
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Mappa del Rione Trevi e le sue chiese
4 S. Andrea degli Scozzesi
8 S. Maria in Trivio
3 S. Basilio agli Orti Sallustiani
6 S. Maria in Via
7 Ss. Claudio e Andrea dei Borgognoni
2 S. Nicola da Tolentino
16 S. Croce e S. Bonaventura dei Lucchesi
19 Ss. Nome di Maria al Foro Traiano
11 Oratorio del Crocifisso
10 S. Rita da Cascia alle Vergini
14 Madonna dell'Archetto
5 Ss. Sacramento
12 S. Marcello al Corso
17 S. Silvestro al Quirinale
18 S. Maria del Carmine alle Tre Cannelle
1 S. Susanna alle Terme di Diocleziano
15 S. Maria dell'Umiltà
9 Ss. Vincenzo e Anastasio a Trevi
20 S. Maria di Loreto
13 Ss. XII Apostoli
4
S. Andrea degli Scozzesi
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via delle Quattro Fontane
Realizzazione
Tra il 1592 e il 1645
Stile
Barocco
Da vedere
Affresco della Volta e Altare Maggiore
Storia ed Arte
Fu fatta costruire nel 1592 da Clemente VIII e successivamente ricostruita nel 1645 e
dedicata a Sant' Andrea degli Scozzesi. Nel 1864 fu oggetto di lavori di ristrutturazione che
gli hanno conferito l'aspetto attuale. La chiesa presenta una facciata a capanna a due ordini
di lesene con portale incorniciato, sovrastato da un timpano con due delfini e un nastro sul
quale è il nome di Sant'Andrea degli Scozzesi. L'interno, ad una sola navata coperta da una
volta a botte, presenta al centro un affresco della fine del secolo XVI raffigurante
"Sant'Andrea in Gloria". All’altare maggiore vi è una tela raffigurante il Martirio di
Sant’Andrea della scuola del Borgognone.
S. Basilio agli Orti Sallustiani
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via degli Orti Sallustiani
Realizzazione
tra il 1660 e il 1682
Stile
Barocco
Da vedere
Iconostasi
Storia ed Arte
Fu fatta costruire quale chiesa dei monaci basiliani di Grottaferrata che la fecero restaurare
nel 1682, come si legge nella iscrizione sulla porta d’entrata, unitamente alla costruzione
dell’annesso convento. La facciata è a due ordini e l’interno a navata unica. Ai lati sono poste
tele settecentesche. Come tutte le chiese di rito greco cattolico, il presbiterio è separato dalla
navata mediante una iconostasi ornata di immagini sacre. Sull’altare, è una tela seicentesca
raffigurante S. Basilio.
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Ss. Claudio ed Andrea dei Borgognoni
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Piazza S. Claudio
Realizzazione
Costruita nel 1729 da Antoine Dérizet su
di un preesistente oratorio
Stile
Barocco
Da vedere
Cupola
Storia ed Arte
Fu costruita nel 1729 su di una preesistente cappella annessa all’ospedale della comunità
dei Borgognoni di Roma, su progetto dell’architetto francese Antoine Dérizet. La facciata, a
due ordini, ospita le statue dei due santi protettori della chiesa, S.Andrea di Luca Bréton, e S.
Claudio di Guglielmo Antonio Grandjacquet, entrambe del 1771. L'interno è a croce greca,
con cupola emisferica; nei pennacchi sono raffigurati gli stucchi dei Quattro evangelisti;
mentre nei quattro archi su cui appoggia la cupola vi sono stucchi di Angeli, allegorie della
Passione, della Speranza e della Fede. Sull'altare maggiore una scultura in bronzo
raffigurante il Globo terrestre fa da trono all'esposizione eucaristica all'interno di una
raggiera dorata; sopra la raggiera, un affresco di Antonio Bicchierai che raffigura L'Eterno
benedicente.
Facciata - particolare
Nicchia della facciata
Cupola
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S. Croce e S. Bonaventura dei Lucchesi
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via dei Lucchesi
Realizzazione
Eretta nel 1695, restaurata nel XIX
secolo
Stile
Barocco
Da vedere
Chiesa medievale nei sotterranei
Storia ed Arte
Fu costruita nel 1695, quale chiesa “nazionale” dei Lucchesi, su una preesistente chiesa
medievale, San Nicola de Portiis, i cui resti sono visibili nei sotterranei della chiesa attuale,
su progetto di Mattia de Rossi. e fu restaurata nel corso dell’Ottocento. La facciata presenta
un solo ordine con un ampio portale affiancato da due corpi più bassi. L’interno, a navata
unica e tre cappelle per lato, venne modificato da Virginio Vespignani nella seconda metà
del XIX secolo. Il soffitto a cassettoni è decorato da dipinti seicenteschi.
Oratorio del Crocifisso
Informazioni generali
Tipologia
Oratorio
Dove si trova
Piazza dell’Oratorio
Realizzazione
Costruito nel 1559 su progetto di
Giacomo Della Porta
Stile
Tardo Rinascimentale
Da vedere
Ciclo di affreschi del XVI secolo
Storia ed Arte
L’oratorio fu costruito nel 1559 per ospitare la Confraternita del Santissimo Crocifisso,
votata alla devozione del crocifisso ligneo del Quattrocento divenuto oggetto di venerazione
quando nel 1519, scampò all’incendio che distrusse la Chiesa di S. Marcello al Corso.
La facciata è a due ordini: in quello inferiore apre un portale architravato circondato da due
nicchie vuote. Nell’ordine superiore è posta una grande lapide a ricordo del cardinale
Farnese che contribuì alla costruzione dell’oratorio. L’interno, a navata unica, presenta le
pareti affrescate con storie della Croce, opere dei maggiori pittori manieristi operanti a
Roma alla fine del XVI secolo: Giovanni de Vecchi, il Pomarancio, Cesare Nebbia.
Sull’altare maggiore è posta una copia del miracoloso crocifisso di San Marcello al Corso.
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Madonna dell’Archetto
Informazioni generali
Tipologia
Santuario
Dove si trova
Via di S. Marcello
Realizzazione
Realizzata nel 1851
Stile
Neo classico
Da vedere
Marmi e soffitto
Storia ed Arte
Viene considerata la più piccola chiesa di Roma. Situata in fondo ad uno stretto vicolo,
fu realizzata nel 1851 e la sua costruzione è legata ad un evento miracoloso. Nel 1690 la
marchesa Papazzurri fece affiggere sotto l’archetto che dava il nome al vicolo,
un’immagine della Vergine; si racconta che nel luglio 1796 avrebbe mosso le pupille,
divenendo così oggetto di profonda devozione. Sul luogo fu costruita una piccola
edicola, sostituita nel 1859 da una chiesetta, opera di Virginio Vespignani. La cappella è
una gemma d’architettura neo classica, ricca di marmi preziosi; l’interno è a croce
latina con soffitto a cassettoni di stucco dorato. Sull’altare è posta l’immagine della
Madonna Causa Nostrae Letitiae racchiusa in una cornice di legno dorato.
Altare
Soffitto
“Madonna Causa
Nostrae Letitiae”
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S. Marcello al Corso
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Piazza di S. Marcello
Realizzazione
Nucleo originale del IV secolo,
ricostruita una prima volta nel XII secolo,
e poi a partire dal 1519 da Jacopo
Sansovino
Stile
Tardo Rinascimentale e Barocco
Da vedere
Crocifisso ligneo; sculture del Raggi e del
Cavallini
Web
www.sanmarcelloalcorso.it
Storia ed Arte
La chiesa è stata uno dei primi luoghi di culto dei cristiani a Roma. Secondo la tradizione, la
chiesa prende il suo nome dal papa Marcello I che fu condannato da Massenzio alla servitù.
La struttura originaria del IV secolo fu ricostruita una prima volta nel XII secolo, ma fu
distrutta da un incendio nel 1519 e fu ricostruita da Jacopo Sansovino con una sola navata e
molte cappelle decorate su entrambi i lati. La facciata concava barocca fu aggiunta da Carlo
Fontana tra il 1682-86. La navata ospita una tomba in stile veneziano del Sansovino,
dedicata al cardinale Giovanni Michiele. La decorazione tardo-barocca è completata dalle
sculture di Francesco Cavallini e dal rilievo di Ercole Antonio Raggi. Sono presenti inoltre
opere di Alessandro Algardi, Francesco Salviati, Perin del Vaga, Federico Zuccari. Tra i
numerosissimi e preziosissimi oggetti di culto che qui si conservano, spicca un Crocifisso
ligneo miracoloso, rimasto intatto tra le rovine del suddetto incendio del 1519.
Curiosità
Nella chiesa c'è un Crocifisso del XIV secolo, ritenuto dagli studiosi come il più realistico
esemplare di crocifissione di tutta Roma, a tal punto che ha dato origine ad una curiosa
diceria: l'anonimo autore, per ritrarre col massimo realismo il trapasso di Gesù, avrebbe
ucciso nel sonno un carbonaio. E mentre il poveraccio spirava, avrebbe abbozzato
velocemente la figura del morente per poi intagliarla nel legno.
Facciata - particolare
Interno
Soffitto
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S. Maria del Carmine alle Tre Cannelle
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via delle Tre Cannelle
Realizzazione
Eretta tra il 1605 e il 1623
Stile
Barocco
Da vedere
Tele del XVIII secolo
Web
www.chiesacarmine-roma.it
Storia ed Arte
La Chiesa nasce come oratorio della Confraternita di S. Maria del Carmine sul luogo ove
sorgevano alcuni fienili. Iniziata nel 1605, fu consacrata nel 1623 e restaurata nel 1772,
dopo che un incendio ne aveva danneggiato la struttura. La facciata di stile barocco è del
1750 su progetto di Angelo Specchi. L’interno è a navata unica con volta a botte. Sull’altare
destro è esposta una tela settecentesca dipinta su due facce, probabilmente uno stendardo
utilizzato come pala d'altare, ove sul lato anteriore è rappresentata la "Vergine che appare
ad Elia", su quello posteriore è raffigurata la "Madonna che consegna lo scapolare a S.
Simone Stock, il quale intercede presso di lei per le anime purganti", attribuito a Sebastiano
Conca. Sopra l'altare maggiore è collocata una statua di cartapesta raffigurante la Madonna
del Carmelo.
Curiosità
Nella lunetta sovrastante il portone d'ingresso, vi è un affresco, tra l’altro scoperto solo
recentemente durante dei restauri, ad imitazione di una scultura in bassorilievo, che crea un
effetto particolare nei fedeli che si avvicinavano alla Chiesa. Gli occhi della Madonna,
socchiusi, guardano verso il basso e sembrano incontrare sempre, da qualunque
angolazione, lo sguardo del fedele che alza gli occhi verso di Lei.
Altare maggiore
Statua del XVII secolo
Affresco della lunetta
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S. Maria dell’Umiltà
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via dell’Umiltà
Realizzazione
Iniziata a partire dal 1601
Stile
Barocco
Da vedere
Statue di Santi di Antonio Raggi,
bassorilievi in stucco di Francesco
Cavallini; affresco della volta di Maria di
Michelangelo Cerruti
Storia ed Arte
La chiesa risale alla prima metà del XVII secolo ed era annessa ad un convento, destinato in
origine alle nobildonne romane cadute in povertà. La facciata fu ricostruita nel 1703 la da
Carlo Fontana, ma fu poi rifatta nel 1859 da Andrea Busiri Vici, che la ingoblò nella facciata
del convento. L’interno della chiesa è ad un’unica navata, con decorazioni settecentesche di
Carlo Fontana. Nelle nicchie delle pareti laterali sono poste le statue di Santi di Antonio
Raggi; nelle cappelle laterali bassorilievi in stucco di Francesco Cavallini e nella volta un
affresco raffigurante l’Assunzione di Maria di Michelangelo Cerruti.
Facciata - particolare
Statua di A. Raggi
Affresco della volta
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S. Maria di Loreto
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa parrocchiale
Dove si trova
Piazza della Madonna di Loreto
Realizzazione
Iniziata nel 1507, proseguita nel 1522,
terminata nel 1576. Restaurata nella
seconda metà del XIX secolo.
Stile
Rinascimentale
Da vedere
Affreschi di Cesare Mariani, Mosaico di
Paolo Rossetti, tele del Cavalier D’Arpino,
Statue di Angeli di Stefano Maderno e S.
Susanna di François Duquesnoy.
Storia ed Arte
Nel 1507 venne eretta una piccola chiesa appartenente alla Confraternita dei Fornari, poi,
nel 1522 sul luogo fu iniziata la costruzione di una nuova chiesa da Antonio da Sangallo il
Giovane e consacrata nel 1534. in una seconda fase, sotto la direzione di Jacopo Del Duca, tra
il 1573 e il 1576, furono completati i fianchi, venne costruitala cupola e il campanile. Tra il
1867 e il 1873 furono effettuati lavori di restauro nel corso dei quali venne ricostruita la
sagrestia. Sul timpano del portale si trova un gruppo marmoreo scolpito da Andrea
Sansovino che raffigura la Vergine col Bambino e la casa di Loreto. La parte superiore è
composta da una cupola ottagonale sovrastata da una lanterna. L’interno è a pianta
ottagonale con quattro cappelle sui lati. Sull’altare maggiore è posizionata l’icona della
Madonna del Loreto, venerata fin dal XVI secolo, tradotta nella Chiesa ad essa dedicata per
poi essere incoronata da Pio VII nel 1660. La chiesa conserva inoltre molteplici opere del
XVII secolo tra cui due tele del Cavalier D’Arpino, “Transito" e "Natività della Vergine", e
decorazioni scultoree tra cui due Angeli di Stefano Maderno, la S. Cecilia di Giuliano Finelli e
S. Susanna di François Duquesnoy.
Cupola
Campanile
Madonna di Loreto
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S. Maria in Trivio
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Piazza dei Crociferi
Realizzazione
Eretta nel VI secolo e ricostruita su
progetto di Giacomo Del Duca nel 1575
Stile
Rinascimentale
Da vedere
Affreschi con scene del Nuovo
Testamento di Antonio Gherardi
Storia ed Arte
Fu eretta secondo la tradizione nel VI secolo da Belisario, generale di Giustiniano, come
oratorio annesso allo xenodochio (ospedale) e per tale motivo prese la denominazione di
Santa Maria in Xenodochio. La chiesa mantenne questo nome fino al XV secolo, quando
venne gradualmente sostituito da quello di Santa Maria in Trivio, appellativo attinente
agli archi dell’acqua Vergine che alimentava quella che poi sarebbe divenuta la Fontana
di Trevi. Fu quindi ricostruita da Jacopo Del Duca a partire dal 1575 sotto Gregorio XIII. La
facciata, tripartita da lesene su due ordini di diversa altezza, è ricca di spunti manieristi
nell'uso delle decorazioni. L'interno è a navata unica con con abside e otto cappelle laterali,
quattro per parte. La volta della chiesa è ricca di stucchi in oro decorati con pitture
effettuate nel 1669-1670 da Antonio Gherardi con scene del Nuovo Testamento. Suo è
anche il Trionfo della Croce (1669-70) nell'arco trionfale. Sull'altare di una cappella laterale
si trova un Crocifisso in legno dipinto, opera veneziana del XIV secolo. L’altare maggiore, in
marmi policromi, presenta al centro dell'edicola, entro cornice raggiata, la Vergine col
Bambino, tavola della prima metà del XV secolo.
Curiosità
Nel giardino esiste ancora un albero sotto il quale, secondo la tradizione, S. Filippo Neri era
solito ritirarsi in preghiera.
Facciata - particolare
Interno
La Volta
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S. Maria in Via
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa parrocchiale
Dove si trova
Largo Chigi
Realizzazione
fatta erigere nel XIII secolo, fu
riedificata dapprima nel 1491 e
quindi nel 1594. La facciata è del
1670.
Stile
Tardo rinascimentale
Da vedere
Immagine della Madonna del
Pozzo; tele del Cavalier D’Arpino
web
www.santamariainvia.it
Storia ed Arte
La chiesa è conosciuta per la cappella del Pozzo, fatta erigere nel XIII secolo per accogliere
l’immagine della Madonna qui rinvenuta nel 1256. Fu riedificata una prima volta nel 1491 e
successivamente nel 1594 da Francesco da Volterra. Nel 1670 Carlo Rainaldi completò la
facciata. La denominazione "In Via" deriva dalla vicinanza della via Lata, oggi via del Corso,
considerata "La Via" per eccellenza. La facciata presenta due ordini. Il primo apre al centro il
portale d’ingresso affiancato da due finestre. L’interno è a navata unica con quattro cappelle
per lato. Nella prima a destra si trova la Madonna del Pozzo. Di rilievo, nella cappella
dell’Annunciazione, le due tele "Adorazione dei Magi" e "Natività" del Cavalier D’Arpino.
Curiosità
Nel settembre del 1256, un servo del cardinale Pietro Capocci, per sbaglio o
deliberatamente, gettò nel pozzo della stalla l'immagine della Madonna dipinta su un
mattone di terracotta. Prima che toccasse il fondo, le acque, rigurgitando improvvisamente
abbondanti, riportarono in superficie l'immagine della Madonna, che il papa Alessandro IV
fece mettere in venerazione in una cappella presso il pozzo da dove era riemersa. Non è
mancato chi ha definito S. Maria in Via una piccola Lourdes nel cuore di Roma.
Interno
Natività
Madonna del Pozzo
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S. Nicola da Tolentino
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Salita di San Nicola da Tolentino
Realizzazione
edificata alla fine del XVI secolo e
poi ricostruita nel 1654 da
Giovanni Maria Baratta.
Stile
Barocco
Da vedere
Volte di Pietro da Cortona
Storia ed Arte
Fu eretta nel 1599, ma subito riedificata nel 1654 su progetto di Giovanni Maria Baratta,
mentre la facciata fu realizzata da Francesco Buzio nel 1670. La facciata presenta due
ordini di colonne e paraste mentre l’interno, a croce latina, ha la volta a botte e la
cupola affrescata. L’altare maggiore, così come gli altri altari della chiesa, è opera di
Alessandro Algardi. Sopra l’altare, in una nicchia, vi è un gruppo di statue raffiguranti la
Visione di San Nicola da Tolentino con la Vergine, S. Agostino e S. Monica. Le volte, dipinte
ad affresco sono opera di Pietro da Cortona come pure la cappella Gavotti, con statue di
Antonio Raggi ed Ercole Ferrata. In una cappella laterale è riprodotto il Santo Sepolcro di
Gerusalemme.
interno
cupola
interno
15
Ss. Nome di Maria al Foro Traiano
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Foro Traiano
Realizzazione
Eretta nel 1736-1751 su progetto
di Antoine Dèrizet, conclusa da
Mauro Fontana e Agostino
Masucci. Restaurata nel 1858
Stile
Barocco
Da vedere
Medaglioni con episodi della vita
di Maria, marmi policromi di
Mauro Fontana, Tavola "Vergine
con Bambino"
Storia ed Arte
Le origini risalgono al 1736. Fu edificata sul luogo dove sorgeva la quattrocentesca chiesa di
S. Bernardo su progetto dell’architetto francese Antoine Dérizet. A quest’ultimo subentrò nel
1743 Mauro Fontana che con Agostino Masucci curò la decorazione interna della chiesa. La
facciata è costituita nella parte inferiore da un basamento di colonne e paraste tra le quali
apre il portale d’ingresso. La balaustra che separa i due ordini presenta statue degli
evangelisti e dei profeti. All’ordine superiore si erge il tamburo della cupola con paraste che
delimitano otto spazi in cui aprono le finestre. L’interno, decorato con marmi policromi, è a
pianta circolare con cappelle poste a raggiera. I medaglioni che ornano la cupola sono
affrescati con le "Storie della vita di Maria". Sull’altare maggiore è venerata un’immagine
della Vergine con Bambino dipinta su legno di scuola romana del XII secolo.
Curiosità
La celebrazione del "Santissimo Nome di Maria" fu introdotta da papa Innocenzo XI in
occasione della vittoria sull'Impero ottomano nella battaglia di Vienna, nel 1683. Fu fondata
quindi nel 1688 la Congregazione del Santissimo Nome di Maria, che ebbe la sua sede in
questa chiesa, costruita appositamente.
interno
cupola
Vergine con il
Bambino
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S. Rita da Cascia alle Vergini
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via delle Vergini
Realizzazione
Tra il 1615 e il 1689
Stile
Barocco
Da vedere
Affresco della cupola
Storia ed Arte
Fu costruita nel 1615 col titolo di Santa Maria delle Vergini sul luogo di una preesistente
chiesa dallo stesso nome ma venne ben presto ricostruita (1634-1636) sotto la direzione
dell’architetto Domenico Castelli. La chiesa, con il monastero annesso delle Agostiniane fu
confiscata nel 1870 dallo Stato italiano e sconsacrata. Nel 1904, quando la Chiesa di S. Rita
da Cascia in Campitelli fu smontata per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele
II, la chiesa fu riconsacrata e dedicato a Santa Rita da Cascia. La facciata, del 1681, è
attribuita a Mattia de Rossi, mentre il campanile fu aggiunto nel 1689. L'interno della chiesa
si presenta a croce greca, con decorazione di epoca barocca; l’affresco della cupola
raffigurante la Gloria del paradiso è attribuito a Michelangelo Ricciolini.
Ss. Sacramento
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via del Tritone
Realizzazione
Tra il 1576 e il 1596
Stile
Barocco
Da vedere
Affreschi del XIX secolo
Storia ed Arte
Fu eretta tra il 1576 e il 1596 per la Confraternita del Ss. Sacramento della vicina Chiesa di
Santa Maria in Via; fu restaurata da Carlo Rinaldi nel 1681 ma poi completamente riedificata
nel 1727. L’interno della chiesa è ad un’unica navata; conserva affreschi ottocenteschi di
Luigi Martinori, conseguenza dei restauri operati tra il 1865 e il 1867; all’altare maggiore vi
è un dipinto di Francesco Trevisani raffigurante la Sacra Famiglia.
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S. Silvestro al Quirinale
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via XXIV Maggio
Realizzazione
Chiesa originaria dell’XI secolo,
ricostruita nel XVI secolo.
Stile
Rinascimentale
Da vedere
tele, statue e affreschi del
Domenichino,
Alberti, Cavalier
d’Arpino e Algardi
web
www.cmroma.it/san_silvestro.html
Storia ed Arte
Fu costruita tra il IX e l’XI secolo sulle rovine di un tempio di un’antica divinità italica. Nel
1507 fu concessa ai Padri Domenicani; questi ultimi iniziarono nel 1524 l’ampliamento della
chiesa e un nuovo convento. Dopo varie vicissitudini, fu ultimata nel 1584. Con la
realizzazione della nuova via XXIV Maggio venne ridotta e la facciata ricostruita. La facciata
a due ordini di paraste presenta un finto portale d’ingresso sovrastato da ampie
svecchiature decorate con stemmi e un grande oculo. L’interno, a navata unica e copertura
lignea cinquecentesca, presenta varie cappelle con tele, statue e decori in affresco di artisti
quali il Domenichino, Giovanni Alberti, il Cavalier d’Arpino e Alessandro Algardi. Di
particolare pregio è la cappella Bandini che si trova in fondo al transetto sinistro.
Curiosità
L’icona della “Madonna della Catena” di scuola romana della prima metà del XIII secolo,
raffigura una Madonna allattante il Bambino ed angeli. E’ detta anche della Purità ma la
tradizione vuole che la denominazione derivi dalla catena che teneva legato un demente,
miracolosamente guarito, lasciata come ex voto.
portale
interno
Madonna della Catena
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S. Susanna alle Terme di Diocleziano
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Via XX Settembre
Realizzazione
Edificata nel V secolo, fu
riedificata
nell'800,
e
poi
completamente rifatta a partire
dal 1475 e completata dal
Maderno nel 1603.
Stile
Barocco
Da vedere
Affreschi su Santa Susanna di
Baldassarre Croce
web
www.santasusanna.org
Storia ed Arte
Edificata nel V secolo sul luogo del martirio della Santa, in origine aveva forma basilicale a
tre navate, ma fu ricostruita nel 1475 e ridotta ad una sola navata nel 1595 per avere il suo
completamento nel 1603 con la realizzazione della facciata di Carlo Maderno. Questa
rappresenta un caposaldo nello svolgimento dell'architettura barocca ed è una delle prime
di questo tipo. E' a due ordini: il primo comprende il portale e due ricche nicchie a timpano
con statue e tabelle riccamente incorniciate; il secondo, a lesene, si raccorda all'ordine
inferiore mediante eleganti volute e contiene negli scomparti un grande balcone ed altre due
nicchie, con statue di Stefano Maderno. L'interno riccamente decorato, contiene quattro
affreschi di Baldassarre Croce che rappresentano "Scene della vita di Santa Susanna martire
romana e della Susanna biblica".
Facciata-particolare
Altare e abside
soffitto
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Ss. Vincenzo e Anastasio a Trevi
Informazioni generali
Tipologia
Chiesa non parrocchiale
Dove si trova
Piazza di Trevi
Realizzazione
Tra il 1640 e il 1650 su progetto
di Martino Longhi il Giovane
Stile
Barocco
Da vedere
Lapidi delle reliquie dei Papi
Storia ed Arte
Di origine medievale e già nominata Sant’Anastasio de Trivio, fu ricostruita da Martino
Longhi il Giovane che la realizzò tra il 1644 e il 1650. La ricca facciata barocca è a doppio
ordine di colonne corinzie. Dieci colonne nell'ordine inferiore e sei in quello superiore sono
tutte separate dal fondo, e a causa della loro abbondanza, la facciata venne comunemente
definita "il canneto". Nel frontespizio, sormontato da due timpani arcuati, appare lo stemma
del cardinale Mazzarino che fece costruire la chiesa. L’interno si presenta ad una sola
navata, con tre cappelle per lato. All’altare maggiore un dipinto di Francesco Pascucci con il
Martirio dei Santi Vincenzo e Anastasio. Nella chiesa fu sepolto il famoso incisore
trasteverino Bartolomeo Pinelli, vissuto dal 1781 al 1835.
Curiosità
Nella chiesa si conservavano, in appositi contenitori, i precordi dei papi, ossia le parti
decomponibili che venivano asportate nel corso della imbalsamazione cui erano sottoposti i
pontefici a partire da Sisto V (1590) fino a Leone XIII (1903). Per questo la chiesa fu definita
dal Belli “un museo de corate e de ciorcelli”.
Facciata-particolare
interno
Lapide dei
“precordi”
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Ss. XII Apostoli
Informazioni generali
Tipologia
Basilica minore
Dove si trova
Piazza SS. XII Apostoli
Realizzazione
Eretta nel VI secolo, è stata
oggetto
di
uni
completo
rifacimento nel 1702-1708 ad
opera di Carlo e Francesco
Fontana
Stile
Tardo Barocco
Da vedere
Affreschi del Baciccio, statue del
Canova
Storia ed Arte
Nasconde, sotto il quasi completo rifacimento operato nel 1702-1708 da Carlo e Francesco
Fontana, le origini del secolo IV. Precede la facciata un portico, attribuito a Baccio Pontelli
della fine del XV secolo XV. La facciata neoclassica, eretta nel 1827 su disegno di Giuseppe
Valadier, è scandita da lesene e da un finestrone rettangolare nel mezzo. L'interno, ricco di
ori e di decorazioni ad affresco e stucco di gusto settecentesco, è a tre navate, divise da
pilastri con lesene corinzie binate sulla volta. La volta è decorata da un affresco chiamato "Il
trionfo dell'ordine francescano" opera di Baciccio del 1707. Vi sono tre cappelle per lato,
ciascuna coperta da cupola, e ricche di decorazioni ed affreschi; significative, tra le altre,
alcune sculture di Canova. La cripta sotto l'altare maggiore conserva, oltre alle reliquie degli
apostoli Giacomo e Filippo a cui è dedicata la chiesa, anche quelle di diversi martiri ritrovati
durante degli scavi. Nel portico della chiesa si trovano alcuni resti della chiesa medievale
come tombe e lapidi, ma anche un'aquila romana imperiale del I secolo a.C.
interno
soffitto
Affresco del Baciccio
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Bibliografia
C. Rendina – Le chiese di Roma – Newton & Compton Editori – 2004
L. Pratesi – Il Rione Trevi - Newton & Compton Editori – 2008
LaboratorioRoma.it – Scopri Roma – Le Chiese – 2011
Wikipedia.it – Le chiese del Rione Trevi – 2013
Ministero degli Interni – Fondo edificio per il Culto – Le Chiese – 2012
Touring Club – Chiese di Roma – 2012
Roma Sacra – Guida alle Chiese della Città eterna - Elio De Rosa editore – numeri vari
Comune di Roma – 060608 – Luoghi di Culto di interesse storico-artistico - 2012
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