Giornalino - aprile 2010
Transcript
Giornalino - aprile 2010
… navigando tra le parole Numero 2 Anno scolastico 2009/2010 Dirigente Scolastico: Mariarosaria Scalella Gentili lettori, questo é il secondo numero di quest’anno! La redazione vi ringrazia per la collaborazione, senza di voi non ce l’avremmo mai fatta! Numerosi sono stati gli articoli ed è stata difficile la scelta! Vi ricorda, inoltre, che la data per imbucare i vostri articoli nella cassetta che è all’ingresso della scuola, vicino alle scale, è il 15 maggio 2010. Buon lavoro! Vi ricordo di visitare il nuovo sito della scuola: www.scuolamediagigante.it, al più presto saremo anche lì! Vi auguriamo buona lettura In questo numero: “C'è più sicurezza insieme! Un click... per te” pag. 2 I tamburi per la pace 2010 pag. 5 Attività nella scuola Elezione del Presidente del CMJ pag. 5 Le zampe raccontano Progetto: Forum universale delle culture 2013 pag. 6 Progetto: legalità pag. 10 Il viaggio d’istruzione... pag. 12 Conferenza sull' Educazione Alimentare pag. 16 Progetto: Educazione ambientale pag.17 Sommario Attualità Noi scrittori Interviste Giochi e fumetti … navigando tra le parole aprile 2010 attualità La legalità in tv: C'è più sicurezza insieme! Un click... per te” Un pomeriggio mentre mi rilassavo guardando la tv ho visto un concerto-evento al Gran Teatro di Roma, organizzato dalla Polizia Di Stato con lo slogan “C'è più sicurezza insieme! Un click... per te” per parlare con i giovani sulle insidie che si nascondono in rete e sul problema della pirateria musicale. All’ evento, che vuole rappresentare la prima giornata nazionale della sicurezza sul web, hanno partecipato circa 3000 studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado provenienti da tutta la penisola e molti personaggi famosi come Noemi, Francesco Facchinetti, Riccardo Scamarcio. Hanno dato delle regole e utili consigli per mettere in guardia i ragazzi dalle insidie della rete: - Non dare informazioni relative ai nostri dati a televisioni o altro - non dare foto -non fissare incontri senza il permesso dei genitori - informare i genitori se si vede qualcosa di strano e ricordarsi che quando si chatta non si sa chi è dall'altra parte. Questo spettacolo ha arricchito le mie conoscenze e penso che sia giusto far capire ai giovani i rischi di internet e che è possibile consultare su internet il sito della polizia. Alessia 1 I I redattori Martina C., Fabiana S. III A Alessia G., Caterina E. III B Emanuela D.V., Flavio I. III D Elisabetta G., Guido I III E Giulia T., Giacomo T. III F Simone P., Francesco C. III G Hanno collaborato all’impaginazione: Daniela A., Gennaro B., Ciro M. III A Benedetta B., Roberta C., Giuseppe P., Giada C. III B Anna Maria B., Giovanni M., Nicola E., Luca R. III D Federica B., Antonio C., Celine C., Elisabetta G. III E Ilaria A., Emanuela C., Marika D.P., Annarita S., Francesca S., Sara O. III F Luigi B., Martina C., Vincenzo L., Umberto M., Imma P., Rosario S. III G Carmine B., Daniela M. III H La nostra scuola ha partecipato al progetto/concorso “La legalità in tv: C'è più sicurezza insieme! Un click... per te” . É stata una delle tre scuole napoletane scelte per tale percorso. Ha partecipato, infatti, all’evento finale che si è tenuto a Roma al gran Teatro Tor di Quinto il 24 marzo 2010. La nuova era Avete sentito la novità??!! In questi giorni abbiamo scoperto che il mondo sta cambiando, ma in bene. Infatti nelle discoteche, grazie al movimento del corpo, dei sensori che si trovano sotto il pavimento generano energia elettrica!! Quindi state attenti, perché se non ballate rimanete al buio!! Il mondo non finisce mai di cambiare, infatti i giovani scienziati ci sorprendono ogni giorno di più con nuove scoperte per facilitarci la vita di tutti i giorni… Giuseppe e Nicola II E 2 … navigando tra le parole attualità aprile 2010 Notizie flash La chiesa in crisi! Ascoltando in Tg di questi giorni, mi ha colpito la notizia dello scandalo che ha messo in crisi la chiesa cattolica norvegese. Il vescovo di Trondheim (Norvegia) si è dimesso perché ha confessato di aver abusato di un chierichetto. Quello che mi ha sconvolto è stato il fatto che questo reato è stato scoperto dopo 20 anni. Sono rimasto molto colpito, perché ormai ho capito che il male è arrivato anche a colpire la religione che dovrebbe essere un momento di pace con se stessi e purtroppo la gente è portata sempre più verso il male. Salvatore I H L’anniversario del terremoto Il 6 Aprile 2009 c'è stato un terremoto gravissimo in Abruzzo, e dopo esattamente un anno si è celebrato l'anniversario in memoria di quell’ evento. E’ stata organizzata una fiaccolata in ricordo delle 308 vittime e sono stati letti tutti i loro nomi, durante un suggestivo suono di campane. Ho seguito la cerimonia in tv e mi sono commossa. Subito dopo il terremoto sono incominciate le ricostruzioni per le zone più disastrate e piano piano si sta cercando di tornare alla normalità. Per raccogliere i fondi per la ricostruzione, gli artisti italiani hanno dedicato e composto una canzone dal titolo “Domani”. Anche io ho contribuito con una piccola cifra donata con il cuore. Noemi 1 I Un nuovo vulcano nascosto Al Tg3 “Leonardo” ha sentito che alcuni scienziati vulcanologi hanno scoperto un vulcano sottomarino nel Mar Mediterraneo: in caso di esplosione, esso provocherebbe un' onda anomala e forti maremoti. Le coste più colpite potrebbero essere quelli della Sicilia, Campania, Calabria. Purtroppo l'esplosione non si può prevedere. Dal conto mio mi auguro che tutto ciò non avvenga mai e pregherò il buon Dio che non faccia mai accadere questa catastrofe. Maurizio I F Un cuore in vendita Sul giornale City ho letto un articolo “Vendo il cuore per pagare i miei debiti”. Il fatto è accaduto a Roma: una signora di 57 anni ha venduto un rene e ha messo in vendita gli altri organi perché non si può più pagare i debiti contratti dal fallimento della sua ditta. Anche la figlia ha deciso di vendere i propri organi. Mi ha colpito la tragedia di questa donna che è costretta a vendere la propria vita pur di far sopravvivere la figlia. Fabio 1 I 3 … navigando tra le parole attualità aprile 2010 Mondo al buio L'iniziativa è stata del WWF per aiutare il clima e, quindi, la terra. É stata una maratona: tutti i paesi dovevano spegnere per un'ora gli interruttori. Hanno partecipato quattromila città e ben 1274 monumenti, simbolo di 123 paesi, si sono spenti per un' ora. A Roma è stata spenta la fontana di Trevi e il Colosseo, a Torino la Mole Antonelliana, a Milano il Pirellone, a Pisa la Torre, ad Agrigento la valle de Templi. IL black out volontario è iniziato alle 20:30, secondo il fuso orario dei paesi. In alcuni paesi ,come lo Zimbawe, hanno fatto fiaccolate. Queste iniziative sono molto importanti perché sensibilizzano le persone verso l'ambiente, la natura, la terra. Occorrerebbe che tutti i capi di stato pensassero al bene comune e al bene dell'umanità piuttosto che agli interessi economici. Daniela I H Le elezioni del 28 e 29 marzo 2010 In questi giorni si è parlato molto di elezioni. A dire il vero non sono molto informata, però sentivo i politici in tv che dicevano che avrebbero risolto tanti problemi: c'era chi prometteva un paese senza rifiuti, scuole migliori, niente disoccupazione. Ho ascoltato con piacere e mi sono detta : “Bene, vivremo meglio”. Poi ho sentito i miei genitori che mi hanno detto che i politici promettono, ma poi non mantengono. Non so valutare se il governo attuale stia facendo qualcosa di buono, spero solo che chi è stato eletto faccia davvero qualcosa di buono, perché mi piacerebbe vivere in una città pulita senza immondizia e senza più ladri. Simone I I Dopo le elezioni, al di là di chi ha vinto, mi pongo tante domande: c’è la crisi, perché? Forse è colpa di una politica sbagliata... Eliminiamo la politica? Impossibile, forse è sbagliato qualcosa nell'applicazione. Io credo che se un politico non governa bene è come un genitore che lascia il figlio in mutande. Però c'è la democrazia, e allora perché ci lamentiamo, perché c'è crisi? Ma ogni paese è crollato nella crisi in maniera diversa. Siamo di nuovo punto e a capo. Troppe domande, poche risposte. Chissà se riusciremo ad avere una Regione e un'Italia migliore. Camilla I I 4 … navigando tra le parole aprile 2010 attività nella scuola I TAMBURI PER LA PACE 2010 ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CMJ Il giorno 23 marzo 2010 nella nostra scuola si è svolta la, ormai consueta, manifestazio- Martedì 23 febbraio 2010 le scuole del 40° Distretto sono state invitate dalla X Municipalità Bagnoli - Fuorigrotta a partecipare all’elezione del Presidente del CMJ. Hanno risposto all’invito la nostra scuola “G. Gigante”, la “Michelangelo”, la “Minniti”, il 73° C.D., il 39°C.D. Leopardi. Dopo aver presentato le proprie candidature, si è proceduto all’operazione di voto, esprimendo due preferenze. Allo spoglio dei voti è risultata eletta Presidente del CMJ una nostra compagna di classe, Emanuela Del Vasto, con n. 9 voti e vicepresidente un alunno della scuola “T. Minniti” con n.6 voti. La nostra compagna neoeletta è stata insignita della fascia e, insediandosi nel Consiglio, ha tenuto un primo discorso, nell’ambito del quale ha esposto le proprie proposte operative. E’ stato un momento emozionante per tutti perché siamo stati veri protagonisti, in maniera inaspettata, di una realtà fino a poco tempo prima letta o studiata nei libri di scuola. Ci siamo sentiti per la prima volta cittadini attivi, consapevoli e propositivi. Speriamo tutti che il nostro Consiglio possa continuare ad essere operativo, a crescere e a fornire proposte valide per migliorare il nostro territorio e la vita di tutti. Alunni della III D ne “I Tamburi per la Pace”, promossa dall’EIP ITALIA - Scuola Strumento di Pace. Hanno aderito cinque classi della G. Gigante (1H, 1I, 1F, 3B, 3D), gli alunni della “T. Minniti” e della “L. Pirandello”. E’ stata una vera festa vissuta in piena allegria e gioia. Abbiamo unito le nostre voci, desiderosi di diffondere pensieri e gesti di pace: poesie, canti, danze, il tutto al ritmo del suono dei tamburi. Pensiamo che piccoli gesti come questi condivisi e vissuti con semplicità e sincerità possano germogliare nel cuore degli uomini e portare molti frutti. Emanuela Del Vasto 5 … navigando tra le parole aprile 2010 Progetto: FORUM UNIVERSALE DELLE CULTURE 2013 Partecipazione evento:mostra Einaudi Lunedì 12 aprile 2010, noi alunni della III D, insieme ai compagni delle classi I H, 1I e III B, ci siamo recati alla sede ufficiale del Forum Universale delle Culture, in via Maffei, al centro storico dove è stata allestita una mostra su Luigi Einaudi, in occasione dei 150 anni della Costituzione Italiana. In varie sequenze è stata illustrata la personalità di Einaudi, uno dei padri della Repubblica Italiana, grande economista, politico e giornalista italiano, di fama mondiale. Eletto Presidente della Repubblica nel 1948, dopo il mandato provvisorio di Enrico De Nicola, Einaudi è stato assertore dell’unità europea, costruttore del nuovo Stato repubblicano e l’impegno profuso a difesa dei diritti di libertà e delle istituzioni democratiche. Alunni della III D Partecipazione allo spettacolo teatrale “Arrevuoto” al Teatro S.Ferdinando Nell'ambito del “Forum della pace”, abbiamo partecipato ad uno spettacolo organizzato dai ragazzi di “Arrevuoto” al teatro San Ferdinando. Secondo noi la scelta del teatro non è stata casuale perché proprio al San Ferdinando, Eduardo De Filippo, commediografo e attore, rappresentava lo stile di vita dei napoletani, fatto di iniziativa personale, creatività, intelligenza, insomma: l'arte di “arrangiarsi”. Questo spettacolo è stato proprio una metafora delle condizioni ambientali e sociali della nostra città: Napoli = ”Mmonnezza”, è la risposta del popolo napoletano che risolve il problema, come è solito fare, indipendentemente dalle istituzioni. Il messaggio che i ragazzi di “Arrevuoto” hanno voluto trasmettere a noi del pubblico, è quello che non serve un eroe (Ercole) per risolvere i problemi della nostra città, ma soltanto buona volontà e collaborazione, perché l'interesse del singolo è l'interesse della collettività e viceversa. Il vero insegnamento, la morale di questo spettacolo, secondo noi è “l'unione fa la forza” e “dove c'è condivisione, regna la pace”. Flavia A., Luca M., Simone R., Francesca V. I F Enrico B., Christian D. P., Alessandro P. III B 6 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Attività laboratoriali Nell’ ambito del forum gli alunni, già suddivisi nei laboratori, hanno realizzato poesie, acrostici e testi di scrittura creativa relativi alle tematiche della pace e delle tradizioni e della cultura della propria città. Eccone alcuni: Mettere articolo rosaria secondulfo acrostici e poesie dialetto Pace A' pace è comme’ na chitarra ppe nu musicista è comme nu padrone ppe nu cane comme na moto ppe nù motociclista comme ò doce ppe nu guaglione è comme nu libbro ppe nu studente a pace è tutt’ a cose, nun è na ngiuria ‘a vita nun facimmo a guerra campammd tutt'quant'assiem viva o' munno viva o’ munno A pace è comme o mangià ppe nuje Giovanni M. III D Aiutamm stà città Vulesse jere a vivere ncopp ‘ a luna pe nun avere cchiù paura Pacché stà città se nguaiata cu stà gente chine e peccate A camorra se radicata into a stà società ormai malata. Sarria ora d’ a fernì arrestammo tutte’ e boss Ajutammo stà città, eliminammo ‘a criminalità e a pace triufarrà. Simone F. III D Io voglio ‘a pace Io voglio ‘a pace, na pace felice senz guerra ne distruzione. Io voglio ‘a pace, addò è criature ponno jucare senza paura. Io voglio ‘a pace, comme nu figlio vò a mamma comme nu povero vò mangià comme nu prigioniero vò ‘a libertà. Io voglio ‘a pace pe tutto ‘o munno ma nisciuno me vò sentì. Alessandro S. III D O'Vesuvio Nu coso niro a forma 'e cuppulone ca stenne 'e bracce dint a chistu mare, s'astregne l'aneme 'mpietto e l'arrevota. Stà llà comme 'a nu viecchio dispettuso, ca s'è piazzato justo miez 'a casa, ca dorme a ssuonno chino, e guaie a chi 'o fa scetà. Gabriella C. III D E m a n u e l e A. III D 7 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Voglia Amore sulle Volere Amicizia Inimmaginabile di vivere con Nuvole dal vivere con Imparare Monumentale Gioia Tale Ovunque Tanto, tanto E non potrei Amore Regna nell'... Amore Lasciarvi vivere da Emanuele I H Eternità Francesco I H Impossibile Claudio I I Emanuele I H Abbiamo scritto anche delle osservazioni. “La vita è bella ed è piena di novità e saremo sempre contenti di quello che ci offre”. Luca 1 I “La vita è un bene immenso e non dovrebbe essere tolto da nessuno. Mattia 1 I “La vita è speciale, unica e deve essere difesa. Salvatore 1 H “La vita è cosi bella che nn si può spiegare. La dobbiamo proteggere, perché noi siamo i suoi custodi. La vita è tutto. Maurizio 1 I Visita a Pietrarsa Martedì 23 febbraio 2010, noi della I H, siamo andati al museo nazionale di Pietrarsa che si trova nella periferia orientale di Napoli , tra Portici, San Giorgio e San Giovanni. Appena arrivati, una guida si è presentata, ci ha portato in un primo padiglione e ci ha spiegato che prima Pietrarsa si chiamava Leucopetra (dal greco ) “pietra bianca” e che, in seguito all'eruzione del Vesuvio del 1631, la terra, divenendo arsa, fece cambiare il nome in Pietrarsa. La guida ha spiegato che nel 1840 la località era parte del Regno delle due Sicilie sotto il dominio di Ferdinando II di Borbone che decise di costruire una fabbrica per locomotive. Chiara, Marica Proprio qui venne costruita la prima locomotiva, quella che, nel 1839, collegò Napoli - Portici in 11 minuti, una rete voluta dal re, che a Portici trascorreva le vacanze estive. Quindi ha cominciato a illustrare le varie locomotive e ci ha spiegato che ogni vettura ha dei numeri come una vera targa. Altre vetture avevano delle lettere e la guida ci ha spiegato che indicavano la tratta (ad es. la sigla FAV indicava Firenze /Alta Valtellina ). Federica Abbiamo visto le prime locomotive e, oltre alla Bayard, altre vetture elettriche che si muovevano grazie a dei pantografi (la parte superiore dei fili) e abbiamo visto come durante gli anni i pantoEmanuele grafi sono cambiati, diventando sempre meno imponenti Siamo così entrati in un altro padiglione dove abbiamo visto un labirinto che si chiamava “Tartaruga” dove c’era il modello E444, uno di quelli recenti che contrastava con quelli antichi, specie con il treno reale e le “Littorine” . Andrea Le Littorine erano in uso durante il ventennio di Mussolini, ma il treno che mi è piaciuto di più è stato quello costruito dalla FIAT per il re Umberto II e le sue nozze. All' interno c'era un tavolo di 8 metri, in mogano, un lampadario di cristallo di Murano, il soffitto laminato in oro e le pareti di velluto damascato. Fabiana Abbiamo visto un padiglione costruito come se fosse una cattedrale, con archi a sesto acuto: all'interno c'erano modellini di treni, dalla Bayard alla Tartaruga. All' esterno abbiamo visto una pensilina in stile Liberty della stazione di Bologna e la statua in ghisa di Ferdinando II di Borbone. Claudia Questa visita mi è piaciuta perché ho molto imparato da questa esperienza, anche perché ho visto il primo treno della ferrovia italiana e di questo dovremmo essere orgogliosi. Federico 8 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 A Pertosa:le nostre emozioni “Nel mezzo del cammin di nostra vita ci ritrovammo in una selva oscura, o meglio alle grotte di Pertosa”. Dal profondo delle grotte, ci investì un grosso bagliore. Lì attraversammo il fiume Acheronte e arrivati alla barca di Caronte, l'aria tetra di quel luogo riempì la mia anima, e quasi quanto l'acqua spruzzata da Caronte, ci colpì come una frusta che entrava violentemente in contatto con il nostro corpo. Quel luogo strano sembrava proprio il posto che il nobile poeta fiorentino, Dante, aveva voluto descrivere: l'Inferno. “E proprio in quel luogo, l'emozione è stata talmente tanta, che sentivo tante farfalle volare nella pancia”. La tensione, mista alla curiosità, mi spingeva ad andare avanti, avevo voglia di scoprire gli angoli remoti delle grotte, anche se il buio e lo spazio angusto mi stringevano la gola e mi facevano mancare il respiro. Naturalmente l'aria tetra era alleggerita dai divertenti commenti del prof. Parnoffi e del nostro “Dante”. Percorrendo le anguste vie dell'Inferno, abbiamo incontrato la giovane Francesca, che con il suo canto dolce e soave, ha riempito il nostro cuore di tenerezza e compassione. Subito alla nostra mente sono ritornati i versi studiati: com'era dolce associare le immagini a quei versi appassionati!!! “Ulisse ci raccontò delle sue avventure e la nostra anima viaggiò con lui! Ecco!!! Un'immagine raccapricciante: il conte Ugolino rosicchiava il cranio di Ruggiero. Un brivido mi corse lungo la schiena. Nell'ultimo cerchio, c'erano figure di tragedie, come incidenti e ferite gravi, io ho provato emozioni piene di orrore, pietà, paura, terrore. Il mio cuore è stato pervaso da così tante emozioni forti, che mi sono sentito disorientato, pensavo a come può un uomo intelligente compiere simili bestialità. La rappresentazione fatta a Pertosa è stata molto più emozionante di quanto ne sono stati i versi. La II B Questa è stata un'esperienza indimenticabile. Il cineforum a scuola Il 18 marzo 2010, noi della II G, siamo andati con la prof.ssa Prisco nel laboratorio di storia per assistere alla visione del film Don Peppe Diana. Questo film parla di un Parroco, Don Peppe Diana, che venne ucciso dalla camorra nel 19/03/94 perché ebbe il coraggio di denunciarla. Peppe Diana nacque a Casal di Principe. Diventò parroco nel 1982 e dal settembre 1989 fu parroco della parrocchia di San Nicola di Bari. Nel 91 scrisse una lettera “per amore del mio popolo non tacerò” e con questo documento denunciò la camorra. Così il 19 marzo 1994, alle 7,30, fu sparato con quattro colpi di pistola nella sacrestia della sua chiesa. Don Peppe visse negli anni dell'assoluto dominio casalese, legata principalmente al boss Francesco Schiavone. Michela II G 9 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 PROGETTO LEGALITÀ “Al di la del muro”, spettacolo al teatro Diana Il 3 marzo 2010, noi alunni della 1 I siamo andati al teatro Diana per vedere lo spettacolo “Al di la del muro”, con la regia di Giuseppe Celentano. Lo spettacolo parlava di razzismo e integrazione a Napoli. I protagonisti erano due famiglie, una napoletana e l'altra marocchina, entrambe commerciavano piccoli elettrodomestici ed erano “vicini di negozio”. Chiara Tra i due commercianti non c' era accordo e soprattutto c'erano differenze anche religiose e sociali: la famiglia marocchina/musulmana veniva continuamente derisa e maltrattata. Ma, ironia della sorte, i figli si innamoreranno: il figlio del commerciante napoletano, Diego, si fidanzerà con Amena, la figlia del commerciante marocchino. I due saranno ostacolati dalle rispettive famiglie perché vi erano religioni e culture diverse e i genitori facevano di tutto per ostacolarli Mirko I problemi non finiscono qui: il commerciante napoletano, Vittorio, non riesce a far fronte all' evasione dei prodotti “cinesi” a basso costo che vende il commerciante marocchino ed è costretto a rivolgersi ad un' usuraia , che gestisce un bar vicino ed è legata anche a “politici emergenti in odore di camorra”. La signora usuraia accetta di dare il prestito, ma con un alto tasso di interesse, mediatore é proprio il “politico”. Intanto la stessa signora fa il doppio gioco, decide di dare lavoro al fratello di Amena, ma con lo scopo di sfruttarlo. Una sera, dopo che la signora usuraia aveva mandato degli uomini a distruggere il negozio del commerciante marocchino, accade l'imprevisto: il fratello di Amina, avendo saputo che il sig. Vittorio aveva avuto un prestito, entra armato nel negozio e il sig. Vittorio, per sventare la rapina, lo ferisce e il ragazzo resterà sulla sedia a rotelle. A quel punto le famiglie capiscono di essere state vittime della camorra, il sig. Vittorio non prenderà più il prestito, le due famiglie si rappacificano e i due ragazzi restano insieme felici e contenti. Nicoletta, Maurizio, Fabio Dopo aver visto questo spettacolo, penso che il razzismo non debba esistere. Maurizio Questo spettacolo mi è piaciuto, mi sono divertito e ho capito tante cose. Paola Credo che questo spettacolo non sia solo servito a divertirci ma a farci capire che il razzismo è una piaga sociale che ancora oggi è diffusa nel nostro paese e per eliminarla dobbiamo essere altruisti e solidali. Chiara “Non più soli. Uniti contro la violenza” Sabato 13 marzo 2010 noi rappresentanti delle classi 1 H e 1 I siamo andati alla manifestazione organizzata dalla Casa Editrice “L'isola dei ragazzi”, in favore della Legalità, dal titolo “Non più soli. Uniti contro la violenza”. Alla manifestazione erano presenti il senatore Calabrò che ha parlato della necessità di recuperare i valori della Legalità e le scrittrici Marina Gemelli e Gemma Tisci. Quest'ultima ha pubblicizzato il suo libro, che uscirà a settembre, dal titolo “Perchè a me”, un libro sulla violenza, in particolare sulle donne. Quello che ci ha colpito, al di là delle parole, sono stati dei video che, peraltro, si trovano su Facebook e Youtube, che facevamo vedere violenza gratuita da parte dei bulli sul povero ragazzo di turno. Certi video ci hanno sconvolto: addirittura abbiamo visto dei ragazzi che sono entrati con i motorini nelle aule o altri che hanno pestato un loro compagno e noi ci chiediamo come sia possibile che nelle classi accada questo. Emanuele 1 H, Paola e Camilla 1 I 10 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Dibattito sul bullismo A scuola abbiamo parlato di bullismo. Per prima cosa ci siamo chiesti cosa fosse e abbiamo detto che il bullismo è la prepotenza dei cattivi verso i deboli. Letteralmente bullismo vuol dire prepotenti. Chiara I H “Bullo” è una persona un po' sbruffona che ama fare il gradasso e che la maggior parte delle volte approfitta dei “deboli”. Ma in verità il bullismo non è una forza, ma una debolezza perché chi minaccia si sente in difficoltà e cerca di attirare l'attenzione su di se. Alessandro I H Il bullismo può essere di tipo fisico o verbale e, quindi, il prepotente prende in giro, insulta, o picchia. Può anche essere indiretto, cioè di tipo psicologico. Oggi se ne parla molto, ma si fa poco e al dire il vero non è facile da espellere. Christian I H Questo dramma deve essere affrontato da educatori, insegnanti e soprattutto genitori, che devono dare il buon esempio e dovrebbero far capire ai ragazzi che i veri valori sono altri e che la prepotenza e l'insensibilità verso i più deboli non sono degni delle persone civili. Ramona I H Io credo che se tutti siamo vicini a questi ragazzi con amicizia e affetto, possiamo recuperarli ,anche perché questi ragazzi hanno sicuramente problemi che vanno ricercati all' interno delle proprie famiglie. Daniela e Chiara S. I H Alla Certosa di San Martino… Una giornata particolare Poco prima delle festività pasquali, la nostra classe ha vissuto un'esperienza indimenticabile. Il 4 marzo 2010 un folto gruppo della I G e II G si è recato alla Certosa di san Martino per la visita tanto attesa di 80 ragazzi di una scuola media di Padova. Nei giorni precedenti ci siamo preparati per illustrare la storia, l'evoluzione e le trasformazione nei secoli del complesso monastico, dedicato al santo certosino San Martino. Ognuno di noi aveva elaborato una breve ricerca con la prof. di storia e provato a turno ad esporre ad alta voce quello che avevamo studiato. L'emozione più grande fu quando sotto la pioggia li abbiamo visti: erano veramente tantissimi. Avevano tutti un aspetto simpatico, gioviale e subito abbiamo legato. Quando abbiamo cominciato e raccontare la storia, la nostra emozione e il nostro imbarazzo è svanito, gli sguardi e gli incoraggiamenti ci hanno fatto superare la paura. Il giorno dopo sono stati accolti nella nostra scuola: non vi dico la gioia quando ci siamo rivisti! I nostri amici di Padova si sono esibiti, in aula magna, in balli tradizionali e canti, e alcuni ragazzi della nostra classe hanno cantato una canzone napoletana con i ragazzi della sezione B. Poi ci siamo salutati e scambiati gli indirizzi, nella speranza che la nostra amicizia duri nel tempo. Arianna V. I G 11 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Il viaggio d’istruzione... Il 16 marzo 2010, i ragazzi della III media della G. Gigante, in viaggio d’istruzione, hanno avuto l’opportunità di visitare una delle opere più importanti di Ravenna: il Mausoleo di Teodorico. Apparentemente, il mausoleo, si presenta come un monumento massiccio e poco particolare, quindi tutti i ragazzi sono rimasti delusi. Ma poi, visitandolo, si sono accorti di quanto interessante stava diventando quella meta. Infatti, coloro che costruirono l’opera, i Bizantini, volevano far capire che l’esteriorità, in realtà è qualcosa di irrilevante, mentre contano l’anima, la fede e lo spirito. Mosaici fatti con colori brillanti (ricavati dal vetro della Mesopotamia) e un senso di accoglienza facevano parte di quel posto. Ci si poteva perdere in un mondo antico fatto con tanti tasselli diversi, tutti sullo stesso piano, dunque, non vi era alcuna prospettiva. Questo perché ai Bizantini non interessava la profondità nel mosaico, ma esclusivamente un messaggio di salvezza, raggiunta avendo fede, rappresentato attraverso una “croce gloriosa” tutta colorata. La luce naturale si riflette, inoltre, sulle pareti di marmo che rendono l’ambiente Rimini: Italia in miniatura luminoso e magico: questo rappresenta la presenza di Dio. Per quanto riguarda le colonne presenti nel mausoleo, queste erano anticamente di marmo, mentre oggi sono di mattoni, poiché quelle precedenti furono vendute. Il pavimento, invece, come anche il soffitto è composto da mosaici, e le capriate del tetto rivestite in oro. I ragazzi sono rimasti affascinati da tanti colori e in particolare dalla luminosità dei mosaici formati da tasselli che richiedevano, per essere uniti tra loro, un lavoro intenso e preciso. Gabriella P. III H Un episodio particolare del viaggio d'istruzione Quest'anno il viaggio d'istruzione organizzato dalla nostra scuola ha visto come protagonisti i ragazzi delle classi terze, che hanno affrontato questa fantastica esperienza con grande entusiasmo, decisi a godersi al massimo questa avventura. La meta è stata l'affascinante Emilia Romagna. I luoghi visitati hanno destato interesse e curiosità da parte dei ragazzi. Ma ciò che sicuramente li ha più colpiti è la Repubblica di San Marino. Accolti da una coltre di neve e che copriva case, strade e auto, i giovani adolescenti hanno abbandonato il loro pullman con grande stupore. Dopo aver attraversato la porta di San Francesco che funge da ingresso a questo piccolo stato, la guida ha spiegato ai ragazzi la storia della Repubblica e di come è suddivisa. L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica Repubblica del mondo. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C. La Repubblica è suddivisa in nove mini-regioni ed ha un proprio parlamento e delle proprie leggi. 12 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Nello Stato sono presenti poche industrie di medie o piccole dimensioni. San Marino si è impegnata nel dare lavoro ad ogni cittadino: la povertà è minima, quasi inesistente. Se dovesse entrare un medicante all'interno dello Stato, la polizia provvederebbe a cacciarlo fuori. Quest'ultima è molto severa e attenta. Inoltre per divenire cittadino effettivo della Repubblica occorrono numerosi anni. I ragazzi, dopo aver visitato il Centro Storico, la Basilica di San Marino e la Basilica di San Arcangelo attraversando strade molto strette e quasi sempre in salita, hanno avuto il piacere di provare la famosa piadina romagnola. Successivamente si sono scatenati nel fare compere per i propri parenti e nell'acquistare provviste per la notte perché,e su questo non ci sono dubbi, le energie degli adolescenti non termina mai! Hanno abbandonato, la Repubblica di San Marino con un pizzico di tristezza, ma contenti di aver visitato un piccolo ma stupendo Stato. Ivana E. III H La vista alla bottega dei sapori e dei saperi Il giorno 23/02/2010, accompagnati dalle prof.sse Sito e Spilabotte, siamo andati a visitare la bottega dei sapori e dei saperi, un negozietto gestito da Geppino Fiorenza e nel quale sono in vendita prodotti di genere alimentare ricavati dalle terre confiscate alla mafia. Durante questa visita, due signori ci hanno parlato della mafia e delle sue origini, la sua evoluzione, le sue infiltrazioni negli organi dello stato, le sue vittime... é stata una conversazione molto interessante che ci ha fatto riflettere, ma sopratutto ci ha fatto capire che la mafia non é una cosa concreta bensì una mentalità, un modo di agire illegale e che bisogna partire da noi stessi per sconfiggerla, evitando tutti gli atteggiamenti che possano danneggiare altre persone. In seguito ci siamo spostati in un'altra sala nella quale abbiamo parlato delle vittime innocenti della mafia ed abbiamo ascoltato la testimonianza del fratello dell'ennesima vittima, che ha pagato con la vita un terribile equivoco. Il fratello di Dario Scherillo ha così testimoniato per farci comprendere quanto sia spietata la mafia: Dario abitava con la sua famiglia a Casavatore e, insieme ai suoi due fratelli maggiori, amministrava una Scuola Guida; la sera del 6 Dicembre 2004, appena dopo essere uscito dal lavoro incontrò un amico con il quale si fermò a parlare, seduto sulla sella del suo scooter. In quel tempo c’era in corso una guerra tra clan camorristici molto cruenta. Quella sera Dario fu colpito da due colpi d'arma da fuoco sparati da due killer che lo avevano scambiato per la persona per cui li avevano ingaggiati solo perché aveva lo stesso modello di scooter. In pochi secondi si spezzò così la vita innocente di un 26enne onesto che stava progettando di costruirsi una famiglia con la sua fidanzata. Questa visita ci ha svelato ancora di più la mostruosità della mafia e ci ha motivato a combatterla senza temerla. Denise M. III A 13 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 A Roma… al museo degli strumenti musicali Mercoledì 10 marzo 2010, noi della I H, siamo andati al museo degli strumenti musicali a Roma. Dopo un lungo viaggio, siamo giunti nella capitale e precisamente in un piazzale dove a pochi passi c'è il museo. Qui c'erano varie sale selezionate in base agli strumenti appartenenti alla stessa tipologia. Salvatore La prima sala conteneva campanellini in bronzo e fischietti risalenti dell'età romana, nella seconda sala abbiamo ammirato un corno utilizzato per lanciare segnali. Qui abbiamo visto anche una statua raffigurante un suonatore di cetra. Chiara B. Abbiamo ammirato strumenti provenienti da tutto il mondo come il Quide, fatto con ossa d'asino proveniente dall'America, le arpette africane, e uno strumento a corde proveniente dal Madagascar. Abbiamo apprezzato i pianoforti di Bartolomeo Cristofori e altri usati nelle processioni. Per non parlare dei flauti traversi dolci e vari carillons, campanelli, trombe. Fabiana Poi vi era la sala degli strumenti popolari come i tamburelli e i mandolini napoletani. In un altra sala mi ha colpito un organo napoletano del XVIII sec., decorato in un modo splendido. Cristian Abbiamo visto dei pianini a manovella e mi ha suscitato interesse una vetrina dove abbiamo visto degli antenati dei CD, erano dei cerchi, sembravano di cartone, con dei fori che corrispondevano alle note. Si sistemavano nell'apposito spazio e girando la manovella davano le melodie. Abbiamo visto poi strumenti del Medioevo, del Rinascimento. Francesco Abbiamo anche visto uno strumento in avorio che serviva per richiamare gli uccelli. Abbiamo visto la viola d'amore e il violino, il prof di musica ci ha spiegato che la differenza è nella dimensione e nell'accordatura, a seconda della dimensione si ha un suono acuto o grave. Il prof. ci ha anche spiegato come il chitarrone sia un lontano parente della nostra chitarra, in realtà appartengono a culture tribali. Mina e Andrea Dopo la visita al museo abbiamo consumato la colazione, nelle villa lì vicino, dove c'erano tante giostre e ci siamo divertiti tanto. Abbiamo anche festeggiato il compleanno del nostro amico Salvatore. Fabio e Viviana Quindi abbiamo visitato la chiesa di Santa Croce di Gerusalemme, il soffitto mi ha colpito di più perche era pieno di affreschi. La Chiesa contiene alcune reliquie relative alla crocifissione. Abbiamo visto la “Vera Croce”, parte della corona di spine. Del resto la basilica fu costruita per volontà dell'imperatore Costantino e di sua madre Elena che, secondo la tradizione cristiana, fu colei che ritrovò la Croce di Cristo. Molto bella l'entrata con alte colonne e la copia della Sacra Sindone. Quindi siamo risaliti in autobus e tra una canzone, una chiacchierata e vari richiami delle professoresse siamo rientrati a Napoli. Daniela 14 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Consiglio Junior per la X municipalità Nel mese di febbraio abbiamo partecipato in aula magna ad un consiglio in qualità di rappresentante di classe. Lì abbiamo conosciuto Emanuela Del Vasto, della III D, che è stata eletta presidentessa JUNIOR per la X municipalità. Il consiglio si è aperto con il discorso della nostra Preside che ci ha parlato un po' del nostro quartiere e come noi potremmo migliorarlo; inoltre ci ha dato un po' di idee da poter esporre quando sarebbe arrivato il momento. E' stato, inoltre, deciso chi avrebbe annotato tutti gli argomenti trattati, in poche parole, un segretario. Emanuela ha poi iniziato a leggere il regolamento che tutti dovevano rispettare, ci ha parlato anche di come è stata eletta e quanti voti ha preso (9). Abbiamo poi dovuto esporre i nostri propositi per come migliorare il quartiere per alzata di mano. Le idee sono state tante ed ecco alcune di queste: - aggiustare e sfruttare gli edifici abbandonati e usufruirne come uffici o appartamenti, - ridipingere le strisce pedonali per la sicurezza, - creare più spazi verdi e punti di ritrovo per anziani e bambini, - migliorare il servizio ospedaliero, - asfaltare meglio le strade per evitare incidenti automobilistici, - aggiungere più semafori nelle traverse, - migliorare le linee di trasporto e renderle più frequenti, - fare più posti auto per evitare che le automobili parcheggino sui marciapiedi impedendo il transito ai pedoni. Anche noi abbiamo esposto le nostre idee pensando al bene del quartiere. In seguito hanno parlato del progetto dal titolo “Mammouth” a cui però parteciperanno solo le terze. In questo progetto si farà una specie di caccia al tesoro per Cavalleggeri. Ci hanno proposto anche di partecipare al giornalino chiamato “ IL BARRITO” a cui possono partecipare tutti. Il Consiglio è durato circa 2 ore e possiamo dire che è stato molto interessante ed istruttivo. Alla fine una professoressa ci ha scattato una bella foto di gruppo insieme ad Emanuela. Manuela P., Francesca R. I B 15 Dirigente scolastico, Mariarosaria Scalella Prof.ssa Rosaria Forcillo Emanuela Del Vasto III D Emanuela Del Vasto III D … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Conferenza sull' Educazione Alimentare Il 10 Febbraio, noi alunni della I H, abbiamo assistito ad una conferenza sull' Educazione Alimentare. I relatori, inviati dalla Regione Campania, hanno diviso l'incontro in due parti: nella prima hanno parlato delle varie sigle che troviamo sui prodotti, nella seconda hanno puntato sulla corretta alimentazione, spiegandoci la piramide alimentare e la dieta mediterranea. Francesco Andiamo con ordine: la relatrice, nella prima parte, ci ha parlato dei marchi che dimostrano che l'agricoltura è controllata dall' U.E. introdotto il concetto di PAC, cioè di Politica Agricola Comune, per farci capire che l'agricoltura è uno dei settori produttivi importanti dell'economia europea, perché traina i prodotti utili al commercio (esportazione) ma è importante anche come veicolo del turismo, grazie alle tante fattorie didattiche. Hanno parlato anche dei prodotti IGP, Indicazione Geografica Protetta, come l’uva per la produzione di vini, della STG, Specialità Tipica Garantita, come la pizza, che deve essere fatta con prodotti DOP, Denominazione di Origine Protetta (nel caso della pizza, mozzarella di bufala, pomodori S. Marzano, basilico). Chiara S. Nella seconda parte hanno parlato di piramide alimentare e dieta mediterranea e ci hanno detto che dobbiamo mangiare un po’ tutti i prodotti, dalla frutta ai dolci. La piramide era utile per capire quali erano i prodotti buoni da poterne mangiare in gran quantità, come frutta e verdure, e quali quelli di cui farne scarso uso, come i condimenti, i grassi e i dolci. Ci hanno spiegato l'importanza della colazione, utile per meglio distribuire i pasti nel corso della giornata e fare una giusta alimentazione nel corso della settimana. Claudia Alla fine alcuni ragazzi della scuola Alberghiera ci hanno offerto delle prelibatezze da loro cucinate a base di verdura. Vorrei ripetere questa esperienza che ho trovato molto interessante. Alessandro L'argomento che ho trovato più interessante è stata la piramide alimentare perché ci ha illustrato aspetti utili per la nostra salute. Gelsomina Un'indimenticabile esperienza scolastica Un' esperienza scolastica che voglio raccontare è stata la mia partecipazione al P.O.N di inglese, che si è svolto l'anno scorso, qui a scuola, il martedì e giovedì pomeriggio. Non appena ho saputo della realizzazione di questo progetto, tramite la circolare che la preside ha fatto girare per le classi, ho voluto iscrivermi a tutti i costi, perché adoro le lingue straniere e soprattutto l'inglese. È stato tutto molto piacevole anche perché ho frequentato il corso insieme alle mie compagne di classe Denise e Ilaria, con cui condivido la stesso interesse. La lezione aveva inizio alle 16:00 ed era impartita da un'insegnante di madrelingua inglese di nome Flora, una ragazza simpatica e dolce. corso eravamo più di una dozzina di alunni di classe seconda. Svolgevamo esercizi su un quaderno operativo su cui ci esercitavamo per fare delle verifiche che consistevano in una di prova di ascolto e una di scrittura. 16 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Queste ci avrebbero poi aiutato ad affrontare l'esame di fine corso. Durante la lezione non eravamo costretti solo a studiare, infatti spesso capitava che, un po’ prima delle 18:00, giocavamo tutti insieme. L'avvenimento più divertente e creativo è stata la realizzazione di un piccolo video: Flora, la nostra insegnante, consegnò ad ognuno di noi dei micro dialoghi, dividendoci in piccoli gruppi. Io ero insieme ad Ilaria, con la quale ho dovuto imparare un dialogo ambientato in un negozio di abbigliamento, dove io rappresentavo una commessa e lei la cliente. Tutto ciò fu molto carino, ma da parte nostra imbarazzante, sopratutto rivedersi in una telecamera! Il giorno davvero emozionante è stato quello dell'esame fuori Napoli. Si svolgeva al British School di Arzano, in un’ aula abbastanza grande, dove tutti eravamo seduti in un banco singolo, pronti per superare la prova scritta. Ma niente paura! Si trattava solo di eseguire esercizi, per i quali ci eravamo ben allenati durante le lezioni. L'orale poi consisteva in un colloquio individuale con una docente di madrelingua inglese; si trattava di descrivere delle immagini e di rispondere ad alcune domande. Posso concludere affermando che quest'esperienza scolastica è stata per me molto importante, istruttiva e costruttiva perché ho imparato molte cose che prima non conoscevo, e poi sono stata bene con il gruppo che si è rivelato simpatico e allegro! Erika M. III A Progetto Educazione ambientale: un'auto per salvare il mondo Questo racconto è tratto dal libro “ambient… iamoci in un mondo gigante di favole e parole”, raccolta di racconti, favole, storie fantastiche, poesie realizzate da noi alunni. Un giorno, il 18 Febbraio 2009, tre rondini Francesco, Daniele e Gabriele volavano su Napoli, Francesco si accorge di essere rimasto solo con i due fratelli e disperato chiede a Gabriele, il più grande: “Dove sono finiti mamma, papà e gli altri ?” “Non sprecare fiato” risponde Gabriele e non farmi stancare ancora di più che già sono sudato! “Ecciu, Ecciu”, il più piccolo Daniele tossisce con il becco aperto e affanna in piena crisi allergica! - Cosa succede? - chiede Francesco, - cos'è quel mare di metallo che si muove lentamente? E' tutto questo gas che provoca la tosse a Daniele? - Ho letto sul giornale “Notizie dell'ultima ora” che la città sta diventando invisibile, trafficata e con tanti rumori assordanti - risponde Gabriele. - Cosa potremmo fare per noi e per loro? - chiede Daniele . Francesco vede da lontano un uomo con una barba bianca seduto a leggere e propone: -chiediamo qualche consiglio a lui! - . L'uomo con la barba bianca è un famoso scienziato: il dottor Gadaglia, i tre rondinotti si posano sul braccio e gli chiedono aiuto. Il dottor Gadaglia dopo una lunga conversazione promette ai tre rondinotti che si sarebbe impegnato personalmente per risolvere questo problema ambientale e conclude col dire che avrebbe costruito un'auto ecologica nel giro di poco tempo; allora i tre rondinotti, prendendo la strada del ritorno, ringraziano l'uomo. Dopo qualche anno i tre ritornano a Napoli. Francesco esclama: - guardate laggiù, è tutto verde! Quante piante, quanti fiori e poi l'aria è pulita è leggera. - Si, è vero fratello non ci sono neanche più tutte quelle auto, e non tossisco più. - Ehi, ehi guardate! Vedo un'auto diversa! Sul tetto ha un pannello solare, ai lati delle pale eoliche e dietro un serbatoio per l'idrogeno! Che invenzione! E' valsa la pena aspettare! Daniele M., Gabriele F., Francesco P., Francesco C. III H 17 … navigando tra le parole attività nella scuola aprile 2010 Un tuffo nel passato - Gita Ad Ercolano Il giorno 9 Aprile 2010 con la scuola siamo andati a visitare gli scavi di Ercolano. All'entrata una guida ci ha cominciato a spiegare ciò che vedevamo. Per prima cosa ci ha raccontato che Ercolano fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. con valanghe di fango e lava cioè in modo differente da come fu distrutta Pompei che fu coperta da lapilli e cenere, perché si trova più vicino al Vesuvio. Dopo aver sceso delle scale che ci hanno portato alla zona che anticamente era occupata dal mare, ci siamo trovati su una terrazza dove c'era una statua di Nonio Balbio. La guida ci ha spiegato che molte statue e sculture si trovavano negli scavi sono delle copie, perché le originali sono conservate in un museo. Di fronte c'erano delle entrate che portavano alle terme che noi, però, non abbiamo potuto visitare perché erano chiuse. La guida ci ha raccontato che esse erano divise in due settori maschile e femminile ed avevano i pavimenti a mosaico. Siamo poi entrati per una delle porte della città e abbiamo incominciato a camminare per le antiche strade di Ercolano fatte di grosse pietre, parallele tra di loro, divise in decumani e cardini. Abbiamo poi visitato delle case di cui una con un pavimento a mosaico; nel cortile c'era l'impluvium, cioè la vasca dove si raccoglieva l'acqua piovana e all'interno abbiamo visto le varie stanze da letto e la sala dove il padrone accoglieva gli ospiti. Continuando a camminare abbiamo visto una bottega dove si cucinava e si vedeva il cibo conservato in vasi di terracotta. Abbiamo visto anche un'antica piscina decorata con una fontana che raffigurava l'Idra, un mostro con tante teste. Continuando a camminare per le strade siamo passati per una casa chiamata dei Cervi, con un giardino dove c'erano delle statue che raffiguravano il satiro Ercole ubriaco. Alla fine della visita ci siamo riposati un po' al bar, poi abbiamo ripreso il pullman e siamo ritornati a scuola. Per noi è stata una gita molto interessante perché ci ha permesso di conoscere cose che non avevamo mai visto. Alessandro C., Sabrina D. L., Guido M., Gilda P., Serena R. I E 18 … navigando tra le parole aprile 2010 le zampe raccontano Visita al TURTLE POINT IL 16 marzo 2010 noi, alunni della I H, siamo andati al TURTLE POINT, il centro che si trova in via Cocchia nell'area Italsider di Bagnoli. Questa è una struttura recente, nata nel 2004 e l'abbiamo visitata perché la struttura è parte del nostro territorio e la visita si è inserita nel progetto legalità e nel percorso di cittadinanza. La struttura è un centro per riabilitazione delle tartarughe, in particolare Caretta Caretta, le tartarughe del nostro mare. Marco, la guida, ci ha spiegato tutta l'evoluzione delle tartarughe: queste dapprima vivevano sulla terra all'epoca dei dinosauri poi, per sfuggire a questi giganteschi animali, conquistarono il mare, e poi l'evoluzione ha fatto il resto, infatti le zampe si sono allungate, il guscio si è abbassato e hanno sviluppato i polmoni per vivere in acqua e sulla terra. Eleonora La guida ci ha anche spiegato che le tartarughe sono in via di estinzione a causa dell'inquinamento prodotto dall'uomo che getta continuamente rifiuti nel mare. La guida ci ha mostrato anche delle tartarughe investite dai motoscafi e ci ha spiegato che in molti paesi le tartarughe sono catturate per fare gioielli, scarpe, borse. In Italia, per fortuna, la cattura delle tartarughe è vietata. Stefano Sempre attraverso il video la guida ci ha spiegato che ci sono tre tipi di tartarughe umane: 19 ci sono le tartarughe verdi che si nutrono di alghe, la tartaruga lupo che mangia carne e infine la caretta caretta che é onnivora. Mina Dopo il filmato siamo andati a vedere le vasche: abbiamo conosciuto Rocco, che aveva perso la pinna destra, era di grandi dimensioni e aveva ingerito un amo; poi c'era Isabel, l'unica tartaruga verde molto fiduciosa degli uomini e perciò sicuramente non sarà mai liberata, poi c'era Eugenia, di medie dimensioni, a cui piaceva mettersi in mostra schizzandoci l'acqua. Emanuele La guida ci ha detto anche che le tartarughe raggiungono la maturità intorno ai 30 anni, e che depongono le uova sulla spiaggia. Salvatore In conclusione questa visita mi è piaciuta tantissimo perché adoro gli animali e sono felice di sapere che le tartarughe sono in buone mani. Adoro gli animali e penso che la causa principale dei loro problemi sia l'uomo. La morte o le ferite delle tartarughe e dei pesci sono da attribuire al sistema di pesca e all' inquinamento marino. Penso che dobbiamo imparare a rispettare la natura se non vogliamo danneggiare l'ambiente e noi stessi. Inoltre ben vengano strutture come il Turtle point che aiuta le tartarughe in difficoltà, e che ci fanno conoscere, con le loro informazioni, i danni che l'uomo fa. Christian … navigando tra le parole le zampe raccontano Lettura del quotidiano: la corrida aprile 2010 Pony…che passione! Ho letto sul giornale una notizia che mi ha colpito particolarmente: la protesta degli spagnoli contro la corrida. Lo slogan della protesta era “la tortura non è cultura”. Migliaia di persone sono scese in strada a Madrid per dire no allo sfruttamento ingiusto dei tori che, durante le corride, vengono feriti mortalmente. Non tutti gli spagnoli vogliono eliminare questo “spettacolo” perché la considerano una manifestazione storica e un bene di interesse culturale. Gli animalisti continuano la loro battaglia cercando di convincere il popolo che non è giusto divertirsi con degli animali che rischiano la loro vita. Io credo che le corride si debbono eliminare e che si possano trovare altri modi per divertirsi Chiara B. I H La mia passione è andare a cavallo, vado ogni giovedì e il pony che monto si chiama Elettra, un pony femmina bravissima e bellissima di 1415 anni, a cui voglio molto bene. Questo sport lo pratico da un anno e credo che lo continuerò perché mi piace molto. Da febbraio sono passata ad un livello più avanzato, sono molto contenta perché questo vuol dire che sono brava perché non tutti dopo un anno possono all'altro livello. Le mie istruttrici sono fantastiche, una si chiama Eugenia, ma io la chiamo Gegge, e un'altra Flavia. Quando vado a cavallo la mia istruttrice di solito mi fa trottare, saltare e, da poco, mi fa anche galoppare. A novembre ho fatto una gara e ha vinto il VII posto, ma non mi sono lamentata perché era stata la mia prima gara. Una delle prossime domeniche dovrò farne un'altra e sono già in ansia!. Eleonora M. I H Mio nonno e gli animali A casa ho un acquario con 6 pesci, 5 rossi e uno più scuro. E' mio nonno che si occupa di pulirlo e di dare il mangiare. Nell'acquario c'è anche una grande pianta e vari sassolini, e la sera è illuminato. Oltre ai pesci, ho anche 2 pappagalli e una tartaruga. I pappagalli non hanno un nome, ma prima o poi glielo darò. E' sempre mio nonno ad occuparsi di loro, come pure della tartaruga. Io però vorrei avere anche altri animali, come un coniglio, un criceto o un gattino. Stefano P. I H 20 … navigando tra le parole le zampe raccontano aprile 2010 Due orsi da salvare Salve! Siamo 3 giornaliste della Company Scientific Habitat e stiamo sorvolando l'Antartide. - Oh, cosa succede? Due orsi polari, Knut e Pimpi, stanno cercando una calotta dove appoggiarsi, ma non ci riescono perché sono tutte piccole e fragili. - Il ghiaccio si sta sciogliendo! Vedendo questo commovente episodio sento il dovere di mandare un messaggio a tutti gli ascoltatori. Seguite le nostre raccomandazioni e preoccupatevi di più della vita degli altri. Adesso mi rivolgo a Calottamen, un super eroe che con i suoi superpoteri potrebbe salvare il mondo. All' improvviso, dal cielo, compare una grandissima lastra di ghiaccio con un mantello rosso con sopra scritto “C” , iniziale del nostro supereroe. Si avvicina ai pochi viventi e inizia a soffiare nell'acqua che si ghiaccia in un attimo. Da una piccola lastra, si forma una montagna di ghiaccio dove gli orsi riescono a trovare rifugio per riposare. Ecco che una delle nostre giornaliste si avvicina agli orsi per intervistarli. Giornalista: - cosa pensa di questo intervento di Calottamen? Orso: - dobbiamo ringraziarlo per averci aiutato in questo momento così difficile. Giornalista: - penso che la situazione sia tornata alla normalità, ma faccio un appello agli uomini: riducete le emissioni di gas così non rischiamo di sconvolgere la vita di tutti. Giornalista: - qui Antartide, a voi Napoli e grazie per averci ascoltato. Melania C. , Alessia C., Ivana E., Daniele G., Daniele D.C. III H L'incredibile storia del leone Christian Questa è una storia raccontata dal TG5 molti anni fa. Nel 1969 a Londra due ragazzi australiani videro un cucciolo di leone in vendita da Harrods. Vedendolo piccolo, solo e chiuso in una gabbia decisero di prenderlo e di farlo vivere nel parco della chiesa. Lo chiamarono Christian. In poco tempo, però, il leone divenne troppo grande per quel piccolo spazio e decisero quindi di farlo tornare nel suo habitat naturale e lo affidarono ad una naturalista che lo riportò in Africa, preoccupandosi del suo reintegro. Ci vollero ben tre anni ma per fortuna Christian si ambientò con i suoi simili alla perfezione. I due ragazzi avevano molta nostalgia del loro amico animale e decisero di andare in Kenia per andare a trovarlo. Loro credevano inutile quel viaggio, ma poco ore dopo dal loro arrivo in Africa dovettero ricredersi...L'amore non conosce limiti e la vera amicizia dura per tutta la vita. Marika D.P. II H 21 … navigando tra le parole le zampe raccontano aprile 2010 La mia tartaruga Io ho a casa una tartaruga che ho ricevuto in regalo il 3 dicembre, il giorno del mio compleanno. Io la tratto molto bene, le cambio l'acqua una volta al giorno e le dò 2 gamberetti ogni 2 giorni. Vive in una vaschetta rossa con dei sassolini su cui spesso si mette. E' di colore grigio verde chiaro e la testa è molto bella. Io non so se è maschio o femmina, ho comunque deciso di chiamarla Fabio. Antonio G. I H Flipper, lo scoiattolo amico dell'ambiente La mia Chicca! Una volta, lontano da qui, c'era un piccolo bosco dove gli animali erano abituati a vivere in un ambiente molto pulito e quieto. Un giorno, Flipper, uno scoiattolo, vide arrivare una famiglia. Subito chiamò a raccolta gli animali del bosco: “Amici, siamo in pericolo,” urlò Flipper. Flipper non aveva torto: la famiglia si era fermata per un po' di tempo lì nei pressi e, purtroppo, ogni giorno lasciavano i loro segni: buste di plastica, bottiglie, lattine avanzi di cibo. Nei loro giri con l'auto, lasciavano nell'aria l'odore di benzina. Flipper e i suoi amici non ne poterono più. Un giorno, appena videro che l'allegra famigliola si preparava per consumare il pranzo, piombarono davanti a loro can sacchetti per la differenziata: buste per la plastica, per la carta, per il vetro e per l'umido. I componenti della famiglia si guardarono. Erano un po' arrabbiati per quell’ invasione, ma Flipper disse: “miei cari signori, il verde è di tutti e se ognuno di voi lo rispetta, rispetta l'ambiente, gli animali e se stessi. Se ognuno volesse lasciare i propri rifiuti, nel giro di pochi mesi questo bosco non esisterebbe più e noi non saremmo più qui. Per questo imparate a rispettare l'ambiente. Paola M., Chiara T. 1 I Il mio cane si chiama Chicca, ha 14 anni, i suoi veri anni sono 98, quindi è molto vecchia. Chicca è un bassotto, tutto nero, con un muso lungo e marrone, le orecchie grandi e lunghe, i suoi occhi neri come il naso e, data l’età, ha pochi denti. Sul ventre è marrone. Le unghia sono lunghe e dure, quando cammina si sente sul pavimento il ticchettio. In estate è stata malata, le zampe posteriori non le funzionavano, non poteva camminare, stava sempre nella cuccia, non poteva nemmeno uscire per fare i suoi bisogni, infatti le abbiamo messo il pannolino. Adesso zoppica un po', ora può uscire anche se bisogna aiutarla a scendere e a salire le scale. Lei è come un orologio svizzero, puntualissima per mangiare, infatti a mezzogiorno e alle 20 si mette accucciata davanti ai fornelli. Ogni volta che mangiamo si mette al fianco di uno di noi e lo guarda con quei suoi occhi neri e infiniti che, quando li incroci, ti viene voglia di farle le coccole. Chicca dorme molto, si sveglia tardi, riposa il pomeriggio e va a dormire presto di sera. Quando ero piccola io correvo e lei mi inseguiva, oppure saltavo con la corda e lei mi imitava e saltava con me. Chicca è un gran cane, intelligente e dolce. Federica M. II D 22 … navigando tra le parole aprile 2010 noi scrittori La vita è bella La felicità!!! La felicità, eccola qua, passa un momento e se ne va e chissà quando ritornerà. Ma come é bello quando ci sta! Non va cercata di qua e di là dentro di noi si troverà: ma per trovarla sai che si fa? Ci vuole tanta volontà e accontentarci di ciò che si ha e questa é la pura realtà La vita è bella ed è dolce come una caramella. La vita è fatta di cose belle e brutte ma le devi accettar tutte. E una dolce melodia per star tutti in compagnia. La vita è come un prato verde in cui mai ci si perde. E qui finiamo la nostra poesia con grande allegria. Fabiana C. C., Flavia C., Laura P. I G Mariarosaria P., Flavia S. III F Sognare Mi piacerebbe sognare un sorriso sul viso di ogni bambino. Mi piacerebbe sognare un cielo e un arcobaleno che rischiari un giorno di pioggia. Mi piacerebbe sognare un prato verde con una distesa di fiori o un mare profumato con della sabbia vellutata. Mi piacerebbe far vivere queste emozioni a tutto il mondo... mi piacerebbe sognare solo un universo migliore Chiara S. I H 23 La primavera L'inverno se ne è andato e il caldo finalmente è tornato, le giornate sorridono al sole e i bambini giocano a pallone. La mattina è fresca i pescatori vanno a pesca, nei giardini c'è una grande confusione, perché i bambini giocano con l'aquilone Gli animali escono dalle tane per andare in cerca di pane, sorridono alla natura e vanno in cerca di fortuna Mattia I I … navigando tra le parole noi scrittori aprile 2010 L'amico è .... Senza gli amici sarei sola, anche se avessi tante conoscenze mi sentirei vuota. Senza un amico non potrei confidarmi, non potrei condividere la mia gioia e la mia felicità con nessuno, non potrebbe capirmi e comprendermi nessuno. Sarei sola. Per questo si cercano gli amici, per condividere la felicità con altri, per stare in compagnia, per avere responsabilità di una persona, per averne cura, per condividere i segreti, per divertirsi, per passare il tempo libero con altri, per conoscere e per scoprire nuove persone .... Il vero amico è quello che condivide la gioia e la felicità con te, quello che ti sostiene, il vero amico è quello che è leale, generoso, fedele, che ti comprende, ti capisce, ti consola e ti dà sostegno. L'amicizia deve essere reciproca. Penso di essere disponibile verso i miei amici solo in alcuni momenti, in altri momenti sono egoista e penso a me, ma a volte me ne accorgo e capisco che mi sto comportando male, allora mi rendo più responsabile riparando l'errore con un sorriso e un bacio. Federica M. II D Essere amici Avere interessi simili o abitare vicini e frequentare la stessa classe possono aiutare molto a diventare amici Può aiutare condividere idee, perchè vuol dire provare a pensarla allo stesso modo. Mettersi in competizione può rompere anche un’ amicizia molto solida, ma se è una competizione sana, essa può anche rafforzare un rapporto. Per andare d'accordo con gli altri, io rispetto le regole del gruppo. Cerco di adattare il mio comportamento a quello positivo degli altri, in modo che posso prendere anche esempio da loro. Antonio D. M. II D L'amicizia L'amicizia è come una fiamma come una grande mamma, la hai dentro al cuore con forte calore. Ti aiuta, ti ferisce qualcosa non capisce. Salteremo, salteremo, sempre insieme noi saremo. L'amica è preziosa ed è anche meravigliosa. Saremo amiche per tutta la vita come Laura e Rita. Varcheremo il mare e dovremo nuotare. Saliremo sulle stelle e rideremo a crepelle. Arianna V. IG Chi sono io? Chi sono io? Sono una persona che ascolta un suono, sono una testona che è tanto piccolina come una bambina. Mi piace ballare ma anche studiare. Di certo non lavoro ma mi piace l'oro, sono una studentessa che si sente se stessa... questa sono io... così mi ha creato Dio! Cinzia B. II D 24 … navigando tra le parole noi scrittori aprile 2010 Un Mondo di ciclamini Sul davanzale della finestra della terza H ci sono tante piantine che vengono amorevolmente curate da Alessandra, Gaetano, Massimiliano e Perluigi.Tra queste primeggia una bella pianta di ciclamini con tanti fiori, curata in modo particolare da Gaetano. Mercoledì 4 marzo 2010 ore 10:00, durante l'intervallo dalle lezioni, Gaetano organizza per il pomeriggio, dopo aver svolto i compiti, un incontro con i suoi compagni e chiede: “Alessandra, Massimiliano, Pierluigi, dove andiamo oggi? Mi piacerebbe fare un giro in bicicletta per le strade del nostro quartiere.” “Io non vengo perché c'è troppo smog ed è pieno di traffico” ribadisce Alex. “Perché non andiamo in un parco pieno di alberi e fiori?dice Pierluigi. “E dove? Nel nostro quartiere non c'e nulla di tutto questo!” Risponde Max. Finito l'intervallo, la professoressa incomincia la lezione. Gaetano si distrae e guarda, orgoglioso, la pianta di ciclamino sul davanzale della finestra e immagina le strade del quartiere di Cavalleggeri pulite, con piste ciclabili bordate da aiuole di ciclamini, un parco pieno di piante, alberi e fiori dove poter giocare in libertà. Alessandra B., Gaetano C., Massimiliano E, Pierluigi G. III H Storia di un bambino mai nato Questa è la storia di un aborto, un grande disagio di un bambino che non vedrà mai la luce... Primo mese: “Mammina, sono ancora un seme, ma ho tutti i miei organi”. Amo il suono della tua voce. Ogni volta che la ascolto ondeggio di qua e di là... Il suono del battito del mio cuore è la mia ninnananna preferita! Secondo mese: “Mamma, oggi ho imparato a succhiarmi il pollice. Se potessi vedermi diresti che sono un bambino! Non sono ancora abbastanza grande per sopravvivere al di fuori della mia crescita ... è così bello accogliente qui! Terzo mese: “Lo sai, mamma? Sono una femminuccia!!! Spero che ti faccia felice!!! Ho sempre voluto che tu fossi felice! Non mi piace quando piangi...Sembri così triste...e mi sento triste anche io e piango con te anche se so che non puoi sentirmi. Quarto mese:” Mamma, i miei capelli stanno cominciando a crescere. Sono molto corti, carini, ma non ne avrò molti! Passo molto del mio tempo facendo esercizi, riesco a girare la testa, ad arrotolare le dita e a stirare le gambe e le braccia. Sto diventando piuttosto brava... Quinto mese:” Oggi sei andata dal dottore... Mamma, ti ha mentito! Ti ha detto che non sarò un bambino! Sono una bimba, mamma!! La tua bimba...io penso e percepisco...ti posso sentire ed amarti! Mamma, cos'è un aborto? Sesto mese:” Sento di nuovo il dottore! Non mi piace...sembra freddo e insensibile! Sta infilando qualcosa nella mia casa, la chiama ago. “ mamma che cos'è? Brucia! Per favore fallo smettere! Non riesco ad allontanarmi dall'ago! Mamma aiutami! Mamma per favore fallo smettere! Settimo mese:” Mamma, tutto bene, sono tra le braccia di Gesù, mi sta abbracciando...mi ha parlato degli aborti... perché non mi hai voluto mamma? Ogni aborto è un cuoricino che è stato fermato, una bocca che non parlerà mai... due occhi che non vedranno mai. Addio mamma...ti guarderò sempre da quassù L'aborto è il grido di un bambino che dice: mammina, ti avrei voluto tanto bene! Federica G. II H 25 … navigando tra le parole noi scrittori aprile 2010 La lettura Leggere per me è sempre stato molto importante e per questo, da quando ho imparato a farlo, è diventato il mio hobby preferito. Il primo libro che ho letto era del genere d'avventura e si chiamava “Harry Potter “ ed avevo circa 8 anni. Io ho sempre amato quel libro, non per la sua storia, ma perché essendo la mia prima lettura, ero così entusiasta di passare di pagina in pagina che lo leggevo giorno e notte. Sinceramente ho letto tanti libri e, di questi, non ne ho mai odiato nessuno perché ognuno mi ha dato un insegnamento. Il mio libro preferito è “Oliver Twist” e “Mille splendidi soli “ che mi hanno colpito molto e lasciato senza parole. Io adoro questi due libri perché parlano di argomenti che non conoscevo ma che, comunque, mi hanno interessato molto. Quando leggo mi estraneo dal resto del mondo e se il libro mi prende particolarmente lo leggo sempre, in qualsiasi momento e non mi do pace finché non lo finisco perché la curiosità mi spinge a leggerlo. Ilaria C. III A Jorge e gli immigrati Negli ultimi mesi in Italia sta nascendo un sentimento discriminatorio contro gli immigrati che continuano a venire, togliendo il lavoro a molti altri che, per avere dei soldi, si associano alla malavita locale, iniziando a rubare e a uccidere. Questo sentimento discriminatorio, volto soprattutto alle persone di colore, iniziò a crescere in America con la liberazione degli schiavi e con la nascita di sette segrete, come il Ku Klukx Klan, e la creazione dell'Apartheid, tutte e due volte a difendere i bianchi. Molte persone hanno lottato e lottano ancora contro queste discriminazioni, come Martin Luter King e Nelson Mandela. Ma nonostante ciò continuano a crearsi nuovi tipi di discriminazioni: razziale, religioso, omofoba, sociale e culturale; penso e spero che la situazione potrà migliorare. Nella nostra classe è arrivato un nuoco compagno da Trujullo, in Perù: si chiama Jorge Pedro Gracey Mendez, ma noi lo chiamiamo semplicemente Pedro; lui non ha avuto difficoltà nell'integrarsi e non è stato mai discriminatorio e anzi, a differenza di molti altri, lui è qui perché suo padre é napoletano e ha deciso di trasfe- rirsi insieme alla famiglia. Io penso che questo sentimento non sia giusto e che accettare altre culture allarghi gli orizzonti e si va a guadagnare sul lato culturale e sul lato economico. Andrea F. III G La gente emigra da altri paesi perché cerca una vita migliore per la sua famiglia. Nel mio caso la prima persona della mia famiglia ad andare in Italia fu la mia nonna, la quale spesso mi mandava dei soldi a casa: ogni mese faceva l'invio del denaro. Mia madre decise di andare in Italia e prima che di partire mi disse che lo faceva per il nostro bene. Mia madre sempre ha comunicato con me e con mia sorella. Io sono arrivato quest'anno e all’inizio mi è stato molto difficile, specialmente il primo mese, perché non parlavo l'italiano e neanche il napoletano. Il cibo era diverso, ma mia madre mi cucinava come in Perù, ma purtroppo non lo può fare sempre; per fortuna la mia religione è cattolica, quindi posso andare in chiesa. In Italia c'è una grande emigrazione perché c'è una grande possibilità di lavoro e di guadagno. Pedro G. III G 26 … navigando tra le parole noi scrittori aprile 2010 Io e la moda Imparare non significa solo conoscere Le persone, oggi giorno, tendono a farsi condizionare, chi più, chi meno, e questo succede molto tra i giovani, che per essere al centro dell'attenzione si fanno piercing o tatuaggi. Questi, da un modo per farsi notare, possono diventare un fardello e un male. Io sinceramente non vorrei mai farlo perché è come se una parte di me non ci fosse più, coperta da un tatuaggio o un piercing. Questi fanno parte di una corrente giovanile chiamata moda. La moda è come ci vestiamo, come parliamo, cosa facciamo. Per quanto riguarda l’abbigliamento c'è chi si veste in modo esagerato (punk) o chi usa vestiti di taglia più grossa (hip hop). I vestiti vengono anche usati per esprimere un umore: in caso di lutto si tende a vestirsi di nero e in caso di felicità ci si veste con colori chiari come il giallo. Io non seguo lo moda, infatti, mi metto quello che mi va senza pensare agli altri, perché come ci vestiamo non è importante ma è meglio pensare a stare comodi e a proprio agio. Anche avendo queste idee non dico niente di quelli che la seguono perché se loro lo vogliono, non sarò io a impedirglielo. In generale la moda è solo un oggetto, siamo noi a decidere come usarlo. Andrea F. III G La maggior parte dei ragazzi di oggi pensa che il termine imparare significa solo saper leggere, scrivere, studiare la geografia e la storia, invece noi pensiamo che il significato di imparare sia completamente diverso perché solo quando una persona supera vari ostacoli e da essi corregge i suoi errori allora si può dire che ha imparato a vivere. In questo modo una persona riesce a crescere autonoma, sana, in poche parole si sa gestire. “Imparare” lo consideriamo una parola infinita perché non si finisce mai di imparare: ogni giorno, ogni istante della nostra vita, ci insegna qualcosa. Ci sono delle persone che per solo il fatto di avere frequentato le scuole, guardano tutti dall'alto al basso e credendo di saper già tutto, si rifiutano di ascoltare i consigli degli altri. Un tipico esempio può essere la storia di Peter Pan, un ragazzino che non aveva voglia di crescere. Il motivo di questo capriccio era il suo essere già cresciuto interiormente. Se qualcuno non l'avesse ancora capito “crescere” è inteso non in altezza, ma dentro, “nel cuore e nella mente” Flavia A., Francesca V., Simona R., Carmen M., Immacolata B. I F Non voglio Amo l'amore inconsapevole, quello che non ne comprendo l'arrivo... Amo l'amore che non mi obbliga ad amare, quello che non mi induce a pensare... Amo l'amore scostante, quello che non mi incarcera a vita... Amo l'amore improvviso, quello che non mi dà il tempo di soffrire... Amo l'amore perduto, quello che ti svincola dall'amare ancora... Amo l'amore lontano, quello che non mi vincola al quotidiano... Amo l'amore non corrisposto, quello che ti dona ogni attenuante... Amo l'amore, quello leggero, quello facile,quello che quando termina mi lascia ancora respirare. Non voglio, non voglio più morire, non voglio più vedere l'inferno... Non voglio, non voglio più piangere, non voglio più chiedere aiuto... Non voglio, non voglio più vegliare me stesso, non voglio più... Non voglio, non voglio più pensare a lei, lei,l'amore che tanto mi ha dato, e che tutto mi ha tolto… Non voglio! Federica I H 27 … navigando tra le parole noi scrittori La scuola A scuola ho studiato l'italiano Ogni mattina salivo al secondo piano. Ho studiato i Romani, ho contato con le mie mani Poi la prof mi voleva interrogare. Io ho detto no! Prof lasciamo stare! Lei mi disse che non mi dovevo rassegnare e che di più dovevo studiare. Poi l'ora di ricreazione e tutti facevano colazione Poi la prof cominciava a spiegare, ma noi continuavamo ad urlare. Poi finalmente l'ora di mensa aprile 2010 e la prof. pensa , pensa … e pensava a quello che ci doveva insegnare. Perché non voleva mangiare, io me ne volevo andare perché non volevo disegnare, io molto mi scocciavo e nella mia mente lontano andavo. Poi venne sostituzione e ci fece fare lezione tra grammatica e matematica. Non capivo più niente perché ero già a mare nella mia mente Giulia G. I G Solo uno stupido errore Al liceo “Impegno I”, era l'ultimo giorno di scuola, i ragazzi erano tutti nel cortile, anche quelli del 5° anno, che, nonostante dovessero affrontare l'esame di maturità, erano felici. Alla grande euforia parteciparono tutti, ma una delle ragazze, Lucia Megucci, cercava con lo sguardo il suo ragazzo: Eligio Ricciardi. Innervosita dal fatto che non riusciva a trovarlo chiamò Sandro, un caro amico in comune, insieme decisero di andare a vedere all' interno dell' istituto. Dopo aver girato nelle varie aule, trovarono il povero Eligio senza vita, era stato colpito alle spalle. Lo sgomento di Lucia e Sandro non impedì di chiamare i RIS, che giunsero sul luogo in breve tempo, accompagnati dall' ispettore Caverato. L'ispettore indagò, interrogò e valutò tutte le ipotesi possibili, anche quella della gelosia o del bullismo..., ma Eligio, essendo uno degli studenti modello del liceo, non aveva nemici. Avvenne, però, dopo una settimana, un fatto sconvolgente all' ingresso del liceo: venne trovato morto anche il custode della scuola, ucciso da tre colpi di pistola. I RIS insieme all’ investigatore cercarono di dare una spiegazione dell' accaduto, ma tutto sembrava complicarsi sempre di più. Nel frattempo Lucia e Sandro, distrutti dal dolore, decisero di indagare personalmente sui due omicidi. I due sapevano che Eligio era un bravissimo ragazzo, perciò decisero di indagare sulla vita dell' uomo ucciso, e scoprirono che il caro e gentile custode, stimato da tutti, doveva una grossa somma di denaro, per debiti di gioco a degli usurai; i quali, l' ultimo giorno di scuola, si erano intrufolati all' interno dell' istituto, colpendo il povero Eligio, pensando che fosse il custode. Lucia e Sandro rischiarono molto e, solo l' intervento dell' ispettore Caverato, dopo la loro denuncia, riuscì a salvargli la vita. I ragazzi sapevano a che cosa erano andati incontro, mai l' amore e l' amicizia che nutrivano per Eligio non li avrebbe fatti arrendere davanti a nulla, restava solo l' immenso dispiacere di sapere che lui non c'era più, per uno stupido errore umano. Giulia P. II G 28 … navigando tra le parole noi scrittori aprile 2010 Adolescenza... che passione!!! La vita è una partita che va giocata secondo le regole. La vita è paragonabile ad una partita di calcio. Per essere ben preparato alla partita, bisogna allenarsi per molto tempo, in modo da avere una migliore forma fisica. Per giocare meglio bisogna inoltre stabilire buoni rapporti con i compagni, per fare in modo che si crei una complicità che dia l'occasione di fare bei goal. Nella partita, è importante il sostegno del tifo, che dà la grinta per andare avanti. Per un esito positivo, la partita va giocata secondo delle regole che sono controllate da un arbitro il quale decide le punizioni estraendo i due cartellini: però, quest'ultimo può anche sbagliare... Nella vita reale, per essere preparato ad affrontare il mondo, bisogna studiare fin da piccoli per cercare di creare un futuro migliore e bisogna tenersi in forma, facendo sport e mangiando correttamente; bisogna anche avere dei buoni rapporti con i familiari, gli amici, ma anche con le persone che non conosci, affinché ti possano dare il sostegno e gli aiuti necessari per aspirare a qualcosa di più “alto”. La vita può anche non essere una partita, perché, in essa, non sei tu a decidere se entrare o no in campo o se uscirne, ma è l'allenatore a farlo. Nella vita reale, sei libero di fare la tua scelta: puoi decidere se studiare o no, se “scendere in campo” e fare la tua parte nella vita oppure se restare a casa per conto tuo ad ascoltare le notizie al telegiornale, senza aiutare nessuno. Io penso che la vita sia una partita che vada giocata secondo le regole, e non sempre per vincere! Ci sono vari obiettivi da raggiungere per riuscire a cambiare in meglio il mondo: far capire agli altri che la vita non è fatta solo di gioco, divertimento, ozio e piaceri, ma anche di cose più importanti come l'amore e la generosità verso i bisognosi... E se nella vita si “perde” e, quindi, non si riesce a realizzare i propri sogni, bisogna continuare a provare, e se proprio non ci si riesce, almeno ci sarà la soddisfazione di averci provato, di averci creduto. Per me, la vita è la cosa più bella che ci sia mai stata donata, ogni volta che vedo nascere un nuovo essere vivente, mi stupisco che qualcuno possa aver fatto tutto ciò! Quando, però, inevitabilmente, la vita arriva alla triste meta, non dobbiamo essere tristi, perché, biologicamente, i nostri resti serviranno a far continuare la vita sulla terra ma, spiritualmente, continueremo a vivere. Andrea D'A. III B In seconda siamo … Chi sono? In seconda siamo un gruppo Chi sono? Sono Federica ascolto un suono e sono una grande amica. Non sono una cantante e di qualità ne ho tante. Non sono una persona importante di certo non sono Dante. Sono solo una studentessa che si sente semplicemente se stessa. Federica M. II D abbiamo svolto tutti un grande sviluppo. Ormai siamo cresciuti, migliorati; ma siamo anche adorati. La nostra classe è una famiglia, però è anche una meraviglia ! Sono passati due anni e abbiamo fatto tanti danni però ora siamo uniti più che mai e saremo per sempre così... ormai! Cinzia B. II D 29 … navigando tra le parole aprile 2010 Interviste … a Leo Messi … ai cani di Caserta Noi, le giornaliste Nancy T. e Jo E., ci siamo avviate al canile di Caserta. Eravamo partite con l'intenzione di adottare un cane, ma abbiamo visto che i cani vivevano in condizione terribili! Allora decidemmo di chiedere cosa ne pensassero i cani del loro stato, e abbiamo incominciato a fare delle domande ad un cane un po’ vecchietto e malandato: Noi: come ti chiami? Cane: Bobby. Noi: da quanto tempo sei qui? Abbiamo intervistato il vincitore “del pallone d'oro”, Leo Messi, giocatore argentino del Football Club Barcellona Noi: sei contento di questo titolo? Messi: si sono contento! Adesso cercherò di fare di più. Noi: sei fiero di essere il giocatore più forte del mondo? Messi: io non sono una persona che si vanta, io faccio il mio gioco e poi sono gli altri a giudicare. Noi: un giorno potresti pensare di cambiare squadra? Messi: credo di no, qui sono cresciuto e mi vogliono bene. Noi: come ti trovi con Maradona allenatore della nazionale? Cane: da quando sono nato. Noi: il canile è sempre stato così sporco e avete sempre avuto così poco da mangiare? Cane: Sì … Noi: venite anche maltrattati? Cane: già … e meno male che i cani sono i migliori amici dell'uomo! Noi: ma hai anche qualche ferita? Cane: guardate voi stessi, e non solo me, anche tutti gli altri! Dopo aver visto le sue zampe ferite e sanguinanti. Abbiamo deciso di adottarlo e lo abbiamo portato da un buon veterinario. Ora Babby è in perfetta forma. Aiutateci a dare una vita serena a questi cagnolini … andate ad adottarli!!! Nunzia T. , Giada E. II E Messi: è una grande emozione aver un mito come allenatore Noi: belle parole… come va la situazione sentimentale? Messi: bene, sono molto innamorato. Noi: grazie di essere stato con noi, alla prossima! Messi: grazie a voi! Claudio R. ID 30 … navigando tra le parole aprile 2010 giochi e fumetti e ... M a u r i z i o II D 31 … navigando tra le parole giochi e fumetti aprile 2010 Abbiamo parlato di droga. Ecco i nostri lavori... Anna Maria B. III D Mirko D’.A. III D . 32