DESCRIZIONE INTERVENTI

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DESCRIZIONE INTERVENTI
A. LAVORI COMPLEMENTARI DI MESSA IN SICUREZZA DELLO SCAVO
ARCHEOLOGICO ESISTENTE
B. LAVORI COMPLEMENTARI DI MOVIMENTAZIONE REPERTI ARCHEOLOGICI E
OPERE E PRESIDI DI SICUREZZA
C. LAVORI COMPLEMENTARI SU INFILTRAZIONI D’ACQUA DA COPERTURA
D. LAVORI COMPLEMENTARI SU CRITICITA’ TRAMEZZATURE PRIMO PIANO,
MANICA MEDIEVALE E INTERVENTI RIPRISTINO SU VOLTE
E. LAVORI COMPLEMENTARI DI CAROTAGGIO AI VARI PIANI
F. LAVORI COMPLEMENTARI SU INFILTRAZIONI D’ACQUA DIFFUSE SULLE
PAVIMENTAZIONI PIANO PRIMO, MANICA MEDIEVALE
G- LAVORI COMPLEMENTARI DI RISANAMENTO CENTRALE TECNOLOGICA AL
PIANO TERRENO E INTERVENTI CONNESSI NELLA SOPRASTANTE LOGGIA
A. LAVORI COMPLEMENTARI
ARCHEOLOGICO ESISTENTE
DI
MESSA
IN
SICUREZZA
DELLO
SCAVO
Crollo interno allo scavo archeologico ambiente 3 piano terreno
Durante un sopralluogo si è evinto un cedimento importante della paratia in legno di contenimento
all’interno dello scavo archeologico, con conseguente crollo sia delle assi formanti la parete che di
terra e pietrame. Questo crollo è di recente sviluppo, poiché in precedenti e ripetuti sopralluoghi
ispettivi, non risultava presente e la parete in legno non mostrava segni di precarietà o
deterioramento.
Il crollo della parete di contenimento di terrapieno risulterebbe essere riconducibile ad infiltrazioni
di acque meteoriche, le quali, confluendo dalla pendenza esterna del marciapiede e dai canali di
scolo della raccolta acque piovane, gravano sul terreno sottostante, producendo nel tempo crolli di
varia entità.
Si dovrà procedere, quindi, alla predisposizione di un intervento di messa in sicurezza della parete
di contenimento degli scavi e ad interventi di indagine quali il rilevamento dello stato di
conservazione delle tecniche di esecuzione delle finiture del manufatto e all’esecuzione di saggi che
dovranno documentare le varie fasi dell’intervento
Si dovrà procedere come segue:
• Realizzazione di ponteggio tubolare: al raggiungimento delle altezze, per la rimozione dei
detriti e la posa dell’assito di contenimento, il quale prevede l’utilizzo di “vitoni
d’espansione” orizzontali che gravino per spinta sui muri perimetrali ed ovviando in tal
modo, non poggiando su terra, di creare le condizioni per un possibile ulteriore crollo. Il
montaggio e lo smontaggio dei ponteggi sarà eseguito con l’assistenza e sotto il
coordinamento del restauratore.
• Monitoraggio e, ove necessario, successivo consolidamento profondo degli intonaci storici
perimetrali tramite puntellatura, sui quali si dovrà posare uno strato di velatino di garza e
successive assi di legno, quali supporti/ammortizzatori ai tubi innocenti orizzontali del
ponteggio.
• Rimozioni dei depositi superficiali a secco su intonaci con pennellesse e piccoli aspiratori.
• Disinfezione degli intonaci tramite biocida e rimozione manuale di vegetazione.
• Fornitura e posa di assito in legno, quale contenimento della parete in “terrapieno”,
contrastato da contrafforte realizzato in tubo-giunto, avente verso di spinta diagonale, con
forma a triangolo isoscele;
• Trattamento preventivo biocida e successiva estrazione sali solubili dalle pareti tramite
impacchi d’acqua demineralizzata
• Fornitura e posa di assito in legno, sulla pavimentazione di terra, quale supporto alla
“struttura di spinta” che si andrà a realizzare e che rimarrà di proprietà della committenza.
• Fornitura e posa di pannellatura in OSB da posizionare sul lato obliquo della “struttura di
spinta” in tubo-giunto, in modo da rendere una superficie destinabile all’allestimento
museale (supporto per decalcomanie, epigrafi etc.);
B. LAVORI COMPLEMENTARI DI MOVIMENTAZIONE REPERTI ARCHEOLOGICI E
OPERE E PRESIDI DI SICUREZZA
Al fine di procedere alle lavorazioni appaltate nel lotto 1 edile, è necessaria la movimentazione dei
reperti archeologici posti nell’ambiente 2 del piano terreno e riposizionarli nell’ambiente 16 al
piano terreno. L’ambiente 16 al piano terreno dovrà prevedere la realizzazione della chiusura in
muratura del vano esistente e la posa di porta REI a chiusura del vano confinante. Tale accesso
dovrà essere allarmato con apposito dispositivo volumetrico collegato via radio alla Stazione dei
Carabinieri e/o Comune.
Inoltre sempre al fine di procedere alle lavorazioni appaltate nel lotto 1 edile è necessario posare e
allarmare una porta REI a chiusura dell’ingresso della Wunderkammer.
Al fine di procedere alle lavorazioni appaltate, è necessaria la messa in sicurezza di alcuni manufatti
d’interesse storico-artistico locati all’interno del percorso museale oggetto di intervento
manutentivo, in particolare riguardo l’orologio meccanico e la lapide d’ingresso posti nell’ambiente
8 al piano terreno. A causa delle particolari dimensioni dell’orologio, tale da renderne impossibile la
movimentazione, si dovrà procedere alla messa in sicurezza con imballaggi in polistirolo espanso e
realizzazione di una struttura scatolare in legno, sulla quale verrà posato un telone in nylon a
protezione dalla polvere che si verrà a creare durante i lavori manutentivi.
C. LAVORI COMPLEMENTARI SU INFILTRAZIONI D’ACQUA DA COPERTURA
Le seguenti lavorazioni riguardano la presenza di macchie di umidità a carico di porzioni di
intonaco delle volte e delle pareti interne sia al piano terreno che al piano primo. Tali degradi
verranno trattati con tecniche di estrazione dei sali solubili mediante impacchi e/o l’uso di resine a
scambio ionico, prima di essere tinteggiati. La concausa di tali danni è riconducibile ad infiltrazioni
della copertura. Infatti, a seguito di un sopralluogo ispettivo, è stato possibile verificare la presenza
sulla copertura di alcune “lose” in pietra fessurate. Detta compenetrazione di acqua meteorica è
evincibile anche da ispezione del sottotetto, ove è accertabile che l’acqua piovana e la neve possano
raggiungere le volte, creando percolamenti, concausa di formazione di sali solubili e macchie a
carico degli intonaci interni. L’intervento, dovrà tenere conto dell’impiego di materiali e
metodologie idonee al manufatto storico.
Le lavorazioni sono distinguibili nel ripristino degli intonaci ai piani primo e terreno e nel ripristino
dell’integrità della copertura in lose.
Si dovrà procedere come segue:
• Sostituzione di lose in pietra fessurate
• Ripristino macchie umidità sugli intonaci interni ai piani terreno e primo : dopo una prima
operazione di ripristino, ove necessario, dell’integrità dell’intonaco mediante iniezioni di
adesivi a base di malta idraulica a basso peso specifico seguirà l’opera di pulitura. La
pulitura consisterà nell’estrazione di sali solubili, anche come residui delle puliture
precedentemente adottate, mediante applicazione di impacchi d’acqua demineralizzata in
sospensione. Seguirà quindi l’opera di reintegrazione e stuccatura delle cadute di intonaco,
compresi eventuali saggi per la composizione di malta idonea, e la tinteggiatura per
intonaci restaurati a latte di calce stesa per velatura.
D. LAVORI COMPLEMENTARI SU CRITICITA’ TRAMEZZATURE
MANICA MEDIEVALE E INTERVENTI RIPRISTINO SU VOLTE
PRIMO PIANO,
In fase di realizzazione degli interventi edili connessi all’allestimento del museo civico della
Contessa Adelaide di Susa ( progetto architetto M.P. Dal Bianco) , sono emerse alcune criticità ed
incoerenze realizzative dello stato di fatto accertato, rispetto all’effettuato intervento di restauro e
consolidamento statico dell’edificio conclusosi nel 2008, (intervento di cui al progetto esecutivo
POLITECNICA).
Le presenti scelte operative urgenti ed indispensabili, sono conseguenti ad approfondimenti e
indagini sia in cantiere che esaminando la documentazione esecutiva d’archivio, relativa al lotto di
restauro conclusosi nel 2008.
Relativamente alle Sale 10 e 11 in oggetto, le criticità rilevate si riferiscono ai tramezzi esistenti, di
separazione tra l’ambiente 1 e l’ambiente 10 e tra l’ambiente 10 e l’ambiente 11.
Il progetto di allestimento museografico in corso, prevedeva, a seguito dell’analisi del progetto delle
opere di ristrutturazione conclusosi nel 2008 e sopra citato, l’apertura di n. 2 passate di discreta
dimensione nelle murature a carattere non portante, nei citati ambienti.
All’atto della realizzazione delle opere previste in appalto si è constatata la presenza su dette
tramezzature, di fessurazioni di lieve entità non presenti in fase di progetto e alcuni saggi effettuati
hanno evidenziato come i tramezzi in oggetto, presentino un struttura costruttiva disomogenea.
A seguito delle considerazioni di cui sopra, non potendo ignorare ovviamente la situazione
riscontrata, si rende necessario prevedere un intervento sostitutivo migliorativo non procrastinabile;
si propone, quindi, di realizzare le passate in progetto, di dimensione maggiorata rispetto a quanto
previsto negli elaborati iniziali, per compensare le criticità derivanti dalle scarsissime caratteristiche
meccaniche dei due tramezzi.
L’intervento proposto prevede quindi di rimuovere buona parte delle due tramezzature ed inserire
elementi consistenti in apposita travatura in acciaio, in modo da ripristinare la rigidezza originaria
della muratura, senza modificarne il comportamento statico.
Il profilato in opera sarà un HEB 180, un profilato rinforzato in grado di risponde al carico a cui
sarà soggetto.
La dimensione trasversale (spessore del muro) è compatibile con il profilo metallico a meno di
qualche centimetro. Ne consegue, da un punto di vista statico, una maggiore superficie di appoggio
e quindi una migliore distribuzione dei carichi a cm2 mentre, per quel che attiene l’aspetto estetico,
tale differenza non sarà così evidente e sarà decisamente compensata con l’esistente.
Il profilo metallico è stato dimensionato considerando i carichi permanenti e accidentali desunti
dall’analisi dei carichi effettuata sulla base delle stratigrafie esistenti, dello schema statico e della
destinazione d’uso.
Detta analisi è limitata all’intervento locale di miglioramento delle caratteristiche statiche in
corrispondenza delle due murature oggetto di intervento (opere previste in fase di allestimento).
Il profilato sarà inserito 20 cm al di sotto della cornice di decorazione così da non andare a
modificare il punto di scarico della volta evitando il rischio di influenza sulla stessa o
dell’aggravarsi delle fessure già visibili, inoltre così si eviterà di danneggiare la decorazione
originale.
Realizzando l’appoggio sulla muratura esistente posta ortogonalmente a quella in demolizione, si
andrà a sostituire la funzione portante della muratura esistente andando a scaricare il solaio di
tamponamento del vano scala precedentemente esistente così da migliorare la stabilità strutturale.
Essendo la muratura portante esistente di sezione generosa, non vi sono problemi nella
realizzazione degli appoggi se non nel punto di incontro della muratura in demolizione a divisione
degli ambienti 1 e 10 e della muratura perimetrale esterna.
A seguito di un saggio si è potuto osservare che la muratura portante di minor spessore è composta
da materiali di differente natura (pietra, legno e laterizio) posati disomogeneamente, sarà quindi
necessario un inghisaggio e la posa di una piastra metallica di almeno 25 per 25 così da ripartire
adeguatamente il carico.
L’intervento previsto comprende anche operazioni di ripristino a carico dell’intonaco di alcune
volte, sempre relativamente alla manica medievale.
Si dovrà procedere come segue:
• Demolizione delle tramezzature di separazione tra l’ambiente 1 e l’ambiente 10 e tra
l’ambiente 10 e l’ambiente 11
• Puntellamento temporaneo durante le operazioni di consolidamento
• Posa in opera e verniciatura delle travature in acciaio HEB 180
• Consolidamento e stuccatura d'intonaco e successiva tinteggiatura
E. LAVORI COMPLEMENTARI DI CAROTAGGIO AI VARI PIANI
Verranno eseguiti carotaggi negli ambienti 2, 3 e 7 del piano primo e negli ambienti 1 e 3 del piano
secondo per portare i cavi di alimentazione dell’impianto elettrico, dati e domotico in zone che lo
stato di fatto dei percorsi dell’impianto esistente, appurato in seguito a precise indagini in corso
d’opera, rende non raggiungibili in altro modo. La soluzione proposta è la migliore possibile e la
meno onerosa in quanto il sollevamento del palchetto è da escludere per gli alti costi che ne
deriverebbero.
Si dovrà procedere come segue:
• Esecuzione di n°6 carotaggi non continui mediante carotatrice manuale con raffreddamento
ad aria munita di corona diamantata di piccolo spessore (max 70 mm)
F. LAVORI COMPLEMENTARI SU INFILTRAZIONI D’ACQUA DIFFUSE SULLE
PAVIMENTAZIONI PIANO PRIMO, MANICA MEDIEVALE
L’intervento riguarda i fenomeni di “umidità”, rilevati a carico di tratti della pavimentazione del
Primo Piano, manica “medievale”; la presente scelta operativa urgente ed indispensabile consisterà
in un intervento manutentivo straordinario sulle sole porzioni visivamente danneggiate dalla
fuoriuscita di acqua dalle tubazioni.
Le macchie di umidità rilevate, riconducibili, con ogni probabilità, a perdite di acqua dalle
condutture dell’impianto idrico o antincendio preesistente, sono conseguenti ad approfondimenti e
indagini visive in cantiere, in assenza di dati certi e as-built d’archivio relativi al lotto di restauro
conclusosi nel 2008, tali da permettere una verifica puntuale.
A fronte di tali dati, risulta indispensabile procedere con interventi manutentivi straordinari urgenti
e non procrastinabili i quali saranno localizzati e limitati alle aree rilevate ed al loro intorno di
pertinenza, appurato che, per una precisa individuazione delle cause che hanno condotto alle
“perdite” rilevate, si richiederebbero interventi di demolizione rimozione estesi e scassi passanti
su murature, volte e cassettone ligneo, tra secondo e primo piano, operazioni queste non
consigliabili né proponibili.
Si dovrà procedere come segue:
• Demolizione della pavimentazione esistente deteriorata e del relativo sottofondo
• Puntellamento temporaneo delle volte sottostanti durante le operazioni di consolidamento
• Ispezione delle tubazioni esistenti e sostituzione degli elementi deteriorati
• Realizzazione di nuovo sottofondo
• Posa in opera di nuova pavimentazione in listelli di legno
G- LAVORI COMPLEMENTARI DI RISANAMENTO CENTRALE TECNOLOGICA AL
PIANO TERRENO E INTERVENTI CONNESSI NELLA SOPRASTANTE LOGGIA
L’intervento riguarda i fenomeni di degrado degli intonaci sia sulle pareti che sui soffitti, rilevati a
carico degli intonaci sia delle pareti che dei soffitti dei locali tecnologici posti al piano terreno. Il
fenomeno si configura in sfarinamenti e crolli estesi sul 90% delle superfici con evidente emergenza
di sali igroscopici e crollo di parte degli intonaci sulle apparecchiature tecnologiche e sui
macchinari esistenti. I locali ( centrale tecnologica e disimpegno) sono posti in corrispondenza di
una loggia aperta posta al piano sovrastante. Le differenze di temperatura che si creano ( tenendo
conto che essendo in montagna si raggiungono temperature invernali di molto al disotto dello 0
termico), sommate al fatto che la loggia è aperta e quindi l’ingresso di pioggia e neve di stravento
determina allagamenti sul solaio di separazione tra i due piani interessati con fenomeni di gelo e
disgelo, si rende necessario, oltre ad un radicale intervento di risanamento dei locali al piano
terreno, la chiusura delle aperture della loggia con serramenti vetrati, in modo da eliminare la causa
del fenomeno di degrado descritto e il rischio di ulteriori danneggiamenti ai macchinari esistenti
presenti nei locali.
Si dovrà procedere come segue:
• Estrazione sali solubili dalle pareti tramite impacchi d’acqua demineralizzata
• Disinfezione degli intonaci tramite biocida e rimozione manuale di vegetazione
• Rimozione dell’intonaco deteriorato
• Esecuzione di rinzaffo e di arricciatura
• Tinteggiatura
• Fornitura e posa in opera di n. 4 finestre con apertura a vasistas, completi di telaio a taglio
termico e vetro tipo camera basso emissivo