[01 nazionale - 33] msgr/sport/05 29/04/06
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-MSGR - 01 NAZIONALE - 33 - 29/04/06-N: 33 IL MESSAGGERO SABATO AUTO 33 29 APRILE 2006 Storiche, ormai è boom Al concorso di Villa d’Este la sfilata dei sogni tra Isotta Fraschini, Rolls Royce e Bmw dal nostro inviato MARCO DE MARTINO CERNOBBIO - In fondo, è una delle più grandi verità della storia umana: nulla è più affascinante del passato. E così all’ultimo concorso di eleganza di Villa d’Este - la mostra per auto storichepiù importante d’Italia patrocinata da anni dal gruppo Bmw - tra signore con ombrellini anni Trenta, garruli miliardari addobbati in completi color prugna e collezionisti americani decisamente naif con tanto di immacolati cappelli “Panama” di ordinanza, hanno sfilato le auto più belle del mondo. Belle da lasciarti secco: per prezzi da infarto, ovviamente, e per gli incredibili svolazzi delle carrozzerie. Uno spettacolo; ma anche, come suol dirsi, un bene rifugio come un quadro di Van Gogh: perchè se il tempo è come se si fosse fermato, il valore degli oggetti col passare degli anni è schizzato all’insù, e in maniera vertiginosa. Il mondo deve essere impazzito, come del resto questi collezionisti di opere d’arte che non mollano la propria macchina nemmeno per un metro, nemmeno per un attimo. Magari a casahanno un’impresa conmigliaia di dipendenti e contratti da firmare in tutto il mondo, ma perdono comunque tre giorni per partecipare a un concorso e spiegare come hanno scovato quel rudere sepolto dalla paglia in una stalla di un casale in Toscana, l’hanno comprato facendo finta di niente, e poi hanno impiegato dieci anni per restaurarlo. Passione, emozione, e adesso queste carrozzerie di colori mai visti, incredibilmente brillan- Qui sopra, la Ferrari 410 SA Pinin Farina del 1959 e, accanto, l’Alfa Romeo 8C 2000A del 1936 stimata fino a cinque milioni di dollari. In alto a destra la Bmw M3 Nelson art del 1989. Qui sotto la Bugatti 57 del 1939, poi l’Isotta Fraschini 8A del 1930, e la Bmw 328. Sotto, la Lancia Gamma coupè Ferrari & co. Un tesoro di auto ti, giallo pesca, rosso amaranto, bianco latte, oro champagne. Sono le vernici di una volta che adesso non si possono usare più per le leggi anti-inquinamento. Ma che stanno a ricordare il tempo della sfavil- lante bellezza. C’è stata una classifica finale,macchine premiateper categoria, ma è stato solo sogno, filosofia, perchè stabilire un reale status di merito era mate- rialmente impossibile. C’era la vecchia Isotta Fraschini 8 A SS del 1930, motore da 7.368 cc, un cofano lungo due metri, i fari grandi come padelle, le gomme bianche da matrimonio e la livrea stilizzata dal celebre carrozziere Castagna. C’era la Ferrari 410 SA Pinin Farina del 1959, uno dei dodici esemplari costruiti dalla factory di Maranello, con il motore dodici cilindri lucidato a specchio, con gli strumenti del cruscotto ancora con la scritta “acqua” e “olio” in italiano come si usava a quei tempi, e che ha battuto nel testa a testa persino la 250 GTO del 1963, per i collezionisti un punto fermo. C’era la Bugatti 57 del 1939 fresca di vittoria all’ultimo concorso americano nella celebre Pebble Beach. O la Mercedes Benz 710 SS del 1930 con cui corse il mitico Rudolph Caracciola. E il tutto contornato da un trittico di Rolls-Royce, la più bella una Phantom I cabriolet del 1932 color panna il cui restauro è durato undici anni perchè i prezzi non si trovavano più, nemmenoa pagarlioro. E addirittura la vecchia Russo-Baltica Impression, quella che un tempo era la macchina degli zar. Italiane, anche. L’Alfa Romeo 6C Super Sport carrozzata Touring. La Cisitalia 202 B. La Maserati A6 G spyder carrozzata Frua. O la splendida Lancia Flaminia Supersport 1966 prodotta in piccolissima serie. Racconta la leggenda che quando il proprietario andò dal carrozzerie Zagato disperato perchè dal lunotto entrava sempre acqua, il vecchio maestro rispose candido: «Scusi, ma lei perchè usa la mia macchina quando piove? Vuole rovinarla?». Ai lati della festa, fuori concorso, le Bmw che hanno organizzato la kermesse. Cabrio da perdere la capote e la testa come la celebre 328 o la 507, progenitrici di quella che è oggi la nuova Z4 M roadster. La 328 è di settant’anni fa. Un passato che non passa e l’anima che vivenelle nuove leggende. LA SORPRESA di ENZO VITALE ROMA K Agli italiani piacciono le “vecchie signore”, quelle con le forme sinuose che ricordano le atmosfere degli anni Cinquanta e Sessanta. Se poi sono “vestite” Bertone o Pininfarina, il discorso si fa prezioso. I collezionisti di auto storiche sono in aumento vertiginoso e le macchine italiane sono tra le più ambite. Vecchie “500” alla riscossa, dunque; spazio alla mitica Millecento; corsa alla rivalutazione per i pochi esemplari di Gamma (soprattutto il coupè Pininfarina e ora anche la Berlina) e Fiat “130”; addirittura ricerca spasmodica e caccia aperta a Porsche, Lotus, Maggiolino, Renault 4, Lancia Flavia, Fiat 124 Sport e a tutti quei modelli che gli appassionati considerano veri e propri tesori. E ora, grazie alle nuove normative - soprattutto quelle legate ai bolli e all’assicurazio- Italia, un popolo di collezionisti Dalla 500 alla vecchia Lancia Gamma, si può anche spendere poco ne - il numero dei collezionisti è aumentato in maniera esponenziale. «Dieci anni fa i soci dell’Automotoclub storico italianoeranoappena14 mila, mentre ora siamo quasi a centomila - spiega il presidente dell’Asi, l’avvocato Roberto Loi. Prima di aggiungere: «E’ una specie di piccolo partito, ma non parliamo di auto vecchie, preferisco che si usi il termine “storico”. Mi sembra più appropriato». Intorno alla passione è nato anche un proficuo mercato dell’usato. Raduni di auto d’epoca, mercatini ad hoc e riviste specializzate, hanno innescato infatti un meccanismo economico di tutto rispetto. E i prezzi volano, al punto che persino per una “semplice” e vecchia “500”, a seconda delle condizioni, bisogna sborsare dai mille ai 13 mila euro (ma i collezionisti giapponesi e americani sono pronti ad offrire anche il doppio). Altri esempi: per comperare una Topolino del 1938 non bastano 10 mila euro, mentre per una Balilla spider del ’34 si può arrivare fino a 21 mila. Per non parlare poi della Fiat 519 Torpedo del ’27 che è quotata 130 mila euro, oppure della Lancia Lambda del 1922 che ha una quotazione di 180 mila. Per le Alfa più antiche, poi, prezzi da capogiro. La più costosa? La 8C 2009 B del ’38 quotata un milione e 550 mila euro ma che qualcuno mette in vendita per 5 milioni. «Fino al 1983 - dice ancora il presidente dell’associazione - i tesserati Asi erano una piccolissima nicchia, appena tremila appassionati. Il primo boom di iscrizioni si è avuto proprio in quell’anno dopo la modifica della tassa patrimoniale, il cosiddetto bollo. Ma l’impulso decisivo è avvenuto nel ’97, quando le assicurazioni hanno pensato a formule dedicate a questo tipo di vetture.Da allora èstato un crescendo». Maper usufruire dei prezzi stracciati bisogna avere un’auto con anzianità di almeno vent’anni e poi essere iscritti a un Club. In questo caso l’assicurazione annuale per unavettura d’epoca può costare solo 100 euro e il bollo addirittura 25. Le regioni con più Club sono la Lombardia con 40 e il Veneto con 26. Nel Lazio ce ne sono 21. La marca con più auto iscritte è ovviamente la Fiat, in Italia ce ne sono 40.408; ma tanto per dirne una abbiamo anche 6.185 Porsche e 3.404 Jaguar. Siamo un paese di santi, navigatori, eroi e anche di collezionsti... jaguar.com Jaguar X-TYPE. Tutto. E subit0. X-TYPE 2.2 Diesel Berlina e Wagon da € 152 al mese Per guidare il lusso inconfondibile di una Jaguar, oggi puoi scegliere una formula di acquisto privilegiata, come il Leasing Jaguar. Vieni a provarla da noi fino al 31 maggio. Euro 4 - Tagliandi a prezzi stabiliti - 3 anni di garanzia a chilometraggio illimitato Esempio di acquisto: X-TYPE 2.2 D Berlina Classic - prezzo offerta € 29.000 - quota contanti € 14.892 - quota mensile per 35 mesi € 152 - quota di riscatto € 11.310 TAN 5,95% TAEG 6.84%. Salvo approvazione Jaguar Financial Services. Offerta valida solo per le vetture presenti in concessionaria non cumulabile con altre iniziative. 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