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Era una normale giornata di novembre. Io, Marco, vi vorrei raccontare questa
fantastica storia che, come vi ho già detto, inizia con una normale giornata di
novembre.
Dunque, come tutti i mercoledì andai agli allenamenti di calcio con il mio amico del
cuore Luca, insieme ad altri compagni. Come tutte le sante volte, Francesco e Mattia
arrivarono in campo e iniziarono a stuzzicarmi e dopo anche a picchiarmi.
Come avrete notato erano i “modelli” per i calciatori violenti che odiavano essere
contraddetti; così tutte le volte mi prendevo un sacco di botte. Ma perché proprio a
me?!
Quanto mi sarebbe piaciuto un mondo senza la violenza!
Questa frase, un giorno, si sarebbe avverata…
Il giorno seguente, andai insieme a Luca a prendere le figurine dei calciatori famosi
nell’edicola del Signor Bianchi, dove avvenne un miracolo: l’edicola, di solito vuota,
era assediata da centinaia di ragazzini che volevano ASSOLUTAMENTE le nostre
figurine. Perché mai? La risposta me la diede Luca che aveva letto un annuncio sul
giornale: «Qualcuno, all’interno dell’UNICA bustina dei Calciatori Famosi, avrà la
possibilità di trovare la carta Gold che lo porterà dritto all’”Isola della non violenza”.
Questa si che era una fantastica notizia! Spiegava tutto.
Sarebbe stato mitico trovare la carta Gold! Ma, mi venne immediatamente un dubbio:
dove si trova l’Isola della non violenza? Io sinceramente non l’avevo mai sentita
nominare e non avevo la più pallida idea di dove si trovasse, così chiesi alla prof di
geografia, ma non ebbi risposta.
L’indomani decisi di andare a prendere un pacchetto di figurine… Avrei avuto quella
fortuna? Quello che successe fu… MAGICO!
Aprii la bustina e… trovai l’unica ed inimitabile carta Gold!
Stavo per accasciarmi, morire, ridere, piangere, gridare… sì! Ce l’avevo fatta!
In quel momento potevo partire per quell’isola che avevo sempre desiderato. Uscii
dall’edicola e mi precipitai da Luca che quando la vide sbarrò gli occhi. Purtroppo,
come tutte le volte, la mia fortuna svanì: infatti ecco arrivare Francesco e Mattia che
volevano rubare la MIA carta Gold.
Con tutte le forze cercai di riprendermela, ma Mattia me la strappò: mi passò davanti
tutta la vita.
Successe però un fatto veramente sco-vol-gen-te: una luce abbagliante mi catturò e
mi spinse in alto, altissimo fino a quando mi ritrovai catapultato in un immenso prato
verde circondato da una gigantesca pineta. Ero sconvolto, impaurito, stupito e
gioioso: ero riuscito a scappare da Mattia e scomparso misteriosamente da una strada
a un prato quasi incantato.
Decisi di visitare quel luogo a me sconosciuto. Mentre attraversavo la pineta vidi dei
ragazzini della mia età che stavano giocando a calcio. Una cosa mi colpì subito: il
loro modo di giocare e il loro comportamento. Infatti ogni squadra era
VERAMENTE una squadra, erano GIUSTI con gli avversari e NON si prendevano in
giro e NON si picchiavano!
Era un miracolo! Solo allora capii che aro arrivato sull’Isola della non-violenza!
Quelli sì che meritavano un premio per il loro comportamento! Andai subito a fare
loro un complimento: quelli ne furono felici ma aggiunsero che il ragazzo che
meritava anche lui un premio ero proprio io!
Perché io? Ovvio, ero uno come loro, che amava la non violenza e la giustizia negli
sport.
Loro mi chiesero se volevo rimanere su quell’Isola come premio di sportivo DOC.
All’inizio dissi di sì, ma poi… mi sarebbero mancati i miei parenti, la mia città, Luca
tutto mi sarebbe mancato della mia NORMALE vita.
Così a malincuore cambiai idea. Era arrivato il momento di ripartire, ma per fortuna i
ragazzi mi proposero un accordo: ogni volta che avrei voluto, per un’ora, sarei potuto
ritornare a trovarli. Così li salutati e con un ritorno super fantastico come l’arrivo, mi
ritrovai nella strada da dove magicamente ero scomparso.
Vicino a me mi ritrovai Francesco, Mattia e Luca tutti stupiti; era come se non si
ricordassero nulla di quello che era successo, ma non erano gli unici: infatti l’edicola
del Signor Bianchi era vuota e non c’era più il cartellone della carta Gold.
Tutto tornò alla normalità. Passò una settimana. Mercoledì, giorno degli allenamenti
di calcio, insieme a Luca andai al campo. Quando iniziarono, il coach ci annunciò che
una squadra di fuori città era venuta per un incontro amichevole contro di noi; forse
lo immaginate già: erano i ragazzi dell’Isola! Quella sì che sarebbe stata una partita
divertente! Così l’incontro iniziò: Francesco e Mattia come al solito iniziarono a
giocare disonestamente, ma non riuscirono MAI a rubargli la palla. La partita finì 4-0
per loro.
Incredibile, quanto erano forti! Il capitano ci spiegò che solo con l’onestà e la nonviolenza si potevano ottenere vittoria e divertimento. Era vero,tutto vero.
Da quel giorno tante cose cambiarono, in meglio. E ora che a calcio non gioco più,
penso che i giovani dovrebbero imparare queste cose e cambiare questo mondo
sportivo, così, a volte, sleale. Comunque, chi cercherà l’Isola con onestà, la troverà.
Forse un giorno… qualcosa… cambierà
Nicole Ferreiro
Biella, 2009