Azienda leader con 14 milioni di profitto frodati
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Azienda leader con 14 milioni di profitto frodati
8 In primo piano Giovedì 19 Settembre 2013 CRONACHE di NAPOLI EVASIONE FISCALE TRUFFE CAROSELLO Nel “giro” dei giocattoli anche i prodotti per la casa Sopralluoghi delle Fiamme Gialle nel magazzino di Teverola NAPOLI (an. gi.) - Giocattoli e materiale per bambini, ma non solo. La merce commercializzata dal gruppo Mister Toys è divenuta negli anni sempre più varia. Tra i prodotti distribuiti e venduti anche i casalinghi. Piccoli elettrodomestici, utensili da cucina, tazze, piatti e bicchieri venduti insieme ai giochi. Gli uomini delle Fiamme Gialle di Capua sono entrati nel magazzini della Mister Toys, quello centrale è a Teverola, ed hanno controllato la merce stoccata sugli scaffali. Un volume di affari LA MERCE Bambole, peluches e giochi da tavolo, ma anche piatti, tazze e bicchieri importati dall’estero ma senza pagare le tasse enorme che, però, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, non avrebbe prodotto il corrispettivo introito per le casse dello Stato in termini di tasse e diIva. Gli indagati, accusati a vario titolo di emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento delle scritture contabili, concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale, avrebbero tenuto nascosti i Le persone coinvolte nell’operazione Cognome e nome Cataneo Mauro Cataneo Luigi Chianese Francesco Bagno Giovanni Italiano Giuseppe Cataneo Raffaele Liguori Renato Cataneo Alberto Gli indagati Il gruppo commercia in casalinghi e piccoli elettrodomestici Cognome e nome Cataneo Michele Di Lillo Antimo Zagliani Florinda Cassese Aldo Liguori Renato Residenza Provvedimento Grumo Nevano Grumo Nevano Casandrino Orta di Atella Pignataro Maggiore Grumo Nevano Frattamaggiore Orta di Atella arresti domiciliari arresti domiciliari arresti domiciliari arresti domiciliari obbligo di dimora obbligo di dimora obbligo di dimora obbligo di dimora Residenza Cognome e nome Camigliano Vitulazio Grumo Nevano Pozzuoli Grumo Nevano Vulpiani Anna Teresa Viscione Luigi Porciello Armando Del Prete Rossella documenti in base ai quali avrebbero dovuto, invece, versare contributi al Fisco. L’occultamento delle scritture contabili non avrebbe riguardato solo la società ‘madre’, ma anche quelle dichiarate fallite. Il commercio di import-export messo su negli anni dal gruppo dei fratelli Cataneo avrebbe prodotto altri profitti illeciti, attraverso l'omessa dichiarazione dei redditi conseguiti attraverso l'effettuazione di acquisti Residenza San Tammaro Capua Capua Capua intra ed extracomunitari. A completare il quadro l’opera di svilimento del patrimonio aziendale delle società facenti parte del sistema, attuata attraverso la distrazione e l'occultamento dei beni e dell'intero patrimonio aziendali, costituiti da ricavi conseguiti e non dichiarati, dirottati verso imprese infragruppo attraverso continue fittizie cessioni di rami d'azienda. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’inchiesta La notorietà del nome della società sarebbe stata utilizzata per conquistare la fiducia del mercato Il marchio ‘Mister Toys’ per attirare i fornitori Nel ‘sistema’ anche la Unistore Corporation, la Jolly Service e la General Store di Antonella Giannattasio NAPOLI - Un marchio noto ‘sfruttato’ per conquistare la fiducia dei fornitori e truffarli. Il marchio Mister Toys, gruppo leader nella commercializzazione di giocattoli in tutta Italia, ma soprattutto in Campania, secondo la Pro- L’inchiesta Nel mirino della Procura 37 società, di cui 17 operanti a tutti gli effetti. Sarebbero state parte attiva nel sistema truffaldino Tra le ditte finite sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle l’Unistore Corporation, la Jolly Service e la General Store Sarebbero state in affari con fornitori del Nord e centro Europa, ma anche con la Cina cura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e la Guardia di Finanza di Capua, sarebbe stato uno specchietto per le allodole. Trentasette società, facendo leva sulla notorietà di quel nome, fortemente pubblicizzato, e basandosi sulla commercializzazione dei prodotti con quell’etichetta, avrebbero messo su una frode da 114 milioni di euro. Imprese e ditte individuali che, dopo un tranquillo periodo di esistenza, avendo acquisito credibilità nei confronti dei fornitori, avrebbero, in base all’ipotesi accusatoria, aumentato fraudolentemente il volume degli acquisti nazionali ed esteri per poi sparire nel nulla. Tra le ditte individuali che, in base all’impianto della Procura, avrebbero fatto parte del presunto ‘sistema’ truffaldino messo su dai fratelli Mauro e Luigi Cataneo l’Unistore Corporation di Porciello Armando, Jolly Service di Italiano Giuseppe, e General Store s.r.l.. Tutti nomi molto conosciuti sull’intero territorio regionale dai consumatori, ma in affari con fornitori di tutto lo Stivale e della Comunità europea. Così facendo, il gruppo sarebbe riuscito ad emettere ed utilizzare fatture per operazioni inesistenti per 79.823.967,43 euro e ad importare dall’estero, con il meccanismo del ‘missing trader’ merce per 12.202.172,90 euro. Le persone finite nel mirino della magistratura sammaritana, 17 in tutto, avrebbero, però, anche contrabbandato giocattoli dalla Cina. Materiale illegalmente fatto entrare in Italia e messo in vendita. Bam- BANCAROTTA E OCCULTAMENTI DEI CONTI La merce proveniente dalla Cina veniva regolarizzata prima di passare il confine italiano bole, peluches, biciclette, giochi da tavolo, gadegt di ogni genere, materiale scolastico fatto arrivare dal continente asiatico in container ‘regolarizzati’ prima del confine italiano, per un importo complesssivo di 13,806.879,00 euro. Il contrabbando della merce, secondo la Procura, sarebbe avvenuto grazie a società rappresentate formalmente da prestanomi, ma appositamente create e gestite dai fratelli Mauro e Luigi Cataneo. I germani, in base a quanto appurato dalla Fiamme Gialle, si sarebbero avvalsi di un nutrito gruppo di persone fidate, a molte delle quali sono legati da vincoli di parentela, per far Azienda leader con 14 milioni di profitto frodati Sequestrato il valore corrispondente in beni. Nel blitz negozi e depositi NAPOLI (ag) - Dalla metà degli ’90 hanno incrementato il loro volume di affari fino a diventare il numero uno per il settore in Campania. Mister Toys, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, pubblico ministero Antonella Cantiello, sarebbe riuscito a far lievitare i propri conti anche grazie all’ammontare del profitto della presunta frode, pari a 14.037.255,65 euro. Quattordici milioni di euro che sarebbero dovuti fiire nelle casse dello Stato, ma che, invece, sono rimasti nei conti correnti delle aziende inserite nel giro. Per recuperare i soldi di questa presunta frode, la magistratura ha disposto il sequestro di 16 unità immobiliari tra punti vendita, uffici e magazzini. Un sequestro perequivalente che potrebbe consentire di incassare il maltolto. I negozi e i magazzini posti sotto sequestro potranno continuare regolarmente la propria attività per evitare che il provvedimento abbia ripercussioni sui livelli occupazionali. Il rischio, in situazioni del genere, sarebbe infatti quello di far pagare il costo dei presunti illeciti ai dipendenti del gruppo. In base a quanto accertato dalle Fiamme Gialle le società di Cataneo non avrebbero pagato le tasse dovute perchè, grazie al sistema che avevano creato, Il provvedimento è perequivalente al valore della presunta frode L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Santa Maria C. V. Per otto persone è stata disposta la misura cautelare Altre nove sono solo indagate godevano di crediti Iva enormi e usufruivano così della compensazione. Un trucchetto inventato negli anni ’90, grazie a società che fatturano e creano costi per poi sparire fallendo. L’indagine che ha portato alla scoperta della presunta frode è stata coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sezione reati di criminalità economica e finanziaria e condotte, con la Compagnia della Guardia di Finanza di Capua. Nella giornata di martedì gli uomini delle Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad otto ordinanze applicative di misure cautelari personali. Gli indagati potranno fornire la loro versione dei fatti agli funzionare la macchina della frode che gli avrebbe consentito di arricchirsi. Persone che, senza alcuna esperienza in merito, si sarebbero trovati a gestire, fittiziamente visto che dietro le quinte ci sarebbero stati sempre loro due, scambi commerciali per diversi milioni di euro con fornitori inglesi, tedeschi e sloveni. Grazie alla notorietà del I numeri Emesse ed utilizzate fatture per operazioni inesistenti per un importo pari a 79.823.967,43 euro Importati all’estero, mediante il cosiddetto ‘missing trader’ con imprese costituite ad hoc, 12.202.172,90 euro Contrabbandata merce proveniente dalla Cina attraverso società rappresentate da prestanomi per un importo complessivo di 13.806.879,00 euro inquirenti nel corso degli interrogatori davanti al giudice per le indagini preliminari (che per nove di loro ha rigettato la richiesta di marchio ‘Mister Toys’ si sarebbero aperte per loro le porte dei magazzini di giocattoli di mezza Europa. Poi, con un sistema ormai collaudato, sarebbero spariti nel nulla con la merce e i soldi, poi fatti confluire nelle applicazione della misu- nuove società create ad ra) del tribunale di hoc per far crescere il Santa Maria Capua volume di affari del Vetere. gruppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA