Dall`edilizia all`energia La frontiera è l`Africa
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Dall`edilizia all`energia La frontiera è l`Africa
15 Corriere del Veneto Venerdì 15 Luglio 2011 PD Economia Il paese Internazionalizzazione Nuovi sbocchi dopo la crisi del Maghreb Dall’edilizia all’energia La frontiera è l’Africa Venti aziende venete in Ghana, sull’onda del boom petrolifero: «I nuovi mercati sono qui» VENEZIA — L’ultima frontiera, per le aziende venete, si è spostata in Africa. Materie prime e macchine per l’industria agroalimentare, ma anche impiantistica e forniture per l’edilizia, dopo il boom innescato dalla scoperta del petrolio off shore. Così mentre hanno dovuto congelare i piani nel Nord Africa delle rivoluzioni, le nostre imprese aprono nuovi fronti più a sud. E riprendono la valigia per esplorare con il fai-da-te i nuovi mercati, sostenuti da Camere di commercio e Regione, indispensabili per tenere a galla le loro aziende. Con esiti talvolta sorprendenti. Com’è successo con il Ghana, 25 milioni di abitanti nel Golfo di Guinea, in cui il Centro estero delle camere di commercio venete ha portato in due tranche, tra giugno e la scorsa settimana, 24 aziende venete. Un’iniziativa, diventata alla fine forse la maggior missione italiana di sempre in quel Paese, finanziata dalla Regione, nel solco del lavoro di scouting partito da alcuni anni nell’Africa sub-sahariana. Una mossa nata rapidamente dirottando i fondi inizialmente destinati a una missione in Algeria, fermata di fronte ai rivolgimenti dell’area. Quattro giorni di contatti diretti Lo Stato La Repubblica del Ghana, indipendente dalla Gran Bretagna dal 1957, ha una popolazione di 24,3 milioni di abitanti, e si regge su una forma di democrazia consolidata. Come fuso orario è indietro di due ore rispetto all’Italia. Dati economici Con una crescita economica del Pil del 7,3% nel 2011, il Ghana esporta materie prime come oro, alluminio e diamanti. Tra i primi Paesi di destinazione l’Olanda (13%), la Gran Bretagna (7,8%), la Francia (5,8%). Fiom Cgil di Padova - ci attiveremo subito per sollecitare al ministero del Lavoro l’avviamento della cassa integrazione straordinaria per un anno. Una situazione già instabile: i guai dell’azienda in Egitto erano noti e la cassa ordinaria è attiva da gennaio scorso; ma la dirigenza confidava nel buon esito dell’ultima commessa. A questo punto, vorremmo saperne di più: Ianua deve spiegare perché la banca ha trattenuto i soldi». Con prospettive, in chiave di internazionalizzazione, di aprire unità locali o depositi. «Le aziende hanno avuto riscontri molto positivi, tanto che qualcuno ha già portato a casa ordini - dice il presidente del Centro estero, Paolo Doglioni - cose che in Europa e in altri mercati maturi non succede più con una missione promozionale». Come nel caso della Pdp plan di Montegalda, nel Vicentino, 10 milioni di euro di fatturato nei box doccia, esportato già ora per il 40%. «Abbiamo avuto risposte immediate molto positive per l’inserimento dei nostri prodotti in show room - dice il direttore commerciale Patrizio Taddia - dall’altro lato nei prossimi mesi si potrebbero sviluppare forniture in progetti immobiliari». Aziende come la veneziana Metalgalante, che costruisce betoniere, e la Biobrent di Agugliaro, vicino a Vicenza, attiva nelle centrali di cogenerazione ad olio vegetale. «Abbiamo già formulato tre offerte, dopo esser tornati dalla missione la scorsa settimana», aggiunge poi Giacomo Dalla Fontana di Faresin Building, la divisione tecnologia per le costruzioni, come le casseformi per il cemento armato (oltre 20 milioni di fatturato), del gruppo vicentino attivo anche nelle macchine agricole e nei sollevatori telescopici -. Torneremo a una fiera in settembre». Sviluppi in un’economia in cui la crescita è spinta, sulla base di una stabilità politica consolidata, dall’avvio dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi marini, che hanno dato fiato al settore delle costruzioni residenziali, dei centri commerciali e delle infrastrutture. «E in Ghana le nostre aziende possono avere il vantaggio di trovare come interlocutori contractors italiani stabilitisi da tempo in loco, cresciuti molto negli ultimi dieci anni», spiega Orsetta Paladini del Centro estero. «Siamo in un Paese dove si sta sviluppando una classe media sensibile ai prodotti del made in Italy. Un Paese scelto, per la sua stabilità, come luogo di residenza anche da persone facoltose degli Stati vicini - dice Eugenio Bettella di Rödl&Partner, che ha curato parte del progetto con la collega Federica Scarso -. Un Paese con un fuso orario compatibile col nostro, in cui si può entrare con investimenti relativi e in cui gli acquirenti sanno che devono pagare con modalità sicure. Mercati, come lo sono stati Cina e Golfo, che non si possono più trascurare». © RIPRODUZIONE RISERVATA Federico Nicoletti con potenziali distributori o acquirenti, selezionati dai collaboratori locali dello studio legale Rödl&Partner di Padova. Per imprese di materiali edili e impiantistica, arredamento e serramentistica, di impianti alimentari e macchine per la cogenerazione, ma anche di protesi dentale. Mercato I pozzi petroliferi off shore del Ghana e, a fianco, Eugenio Bettella (secondo da sinistra) con i colleghi dello studio Rödl Sul fronte delle importazioni, la classifica dei partner vede Cina (16,8%), Nigeria (11,8%), Stati Uniti (6,6%), Costa d’Avorio (5,9%) e India (5,5%). Fisco L’imposta sulle persone giuridiche è fissata al 25%, la tassazione del capital gain al 5%, l’Iva al 15%. Inoltre imprese che producono beni e servizi per l’esportazione oltre il 70% possono operare in regime di free zone companies. I benefici sono l’esenzione da dazi e tasse sull’importazione di beni strumentali e l’esenzione delle imposte sui redditi per 10 anni. Libri in tribunale Bloccati i soldi dall’Egitto, Ianua verso il crac PADOVA — Ianua srl verso il fallimento. La società di Este (Padova), parte del gruppo del vetro Finind, ha presentato dichiarazione di insolvibilità («fallimento volontario») e attende le decisioni del giudice. A rischio sia i 4 dipendenti della sede che i 20 della filiale operativa di Sesto Fiorentino (Firenze). Dall’azienda, che progetta e costruisce impianti per la produzione di vetro piano, fanno sapere che l’attuale situazione dipende da circostanze contingenti: «Il cliente più importante, in Egitto, ha sospeso i pagamenti di un impianto da 100 milioni di euro. Due settimane fa erano state poste le basi per completare la commessa e consentire a Ianua di riscuotere un saldo di 17 milioni; ma la banca (Unicredit) ha trattenuto i soldi della prima tranche (3 milioni) e non intende sbloccare la situazione». I sindacati sono in allarme. «Una volta ottenuta la conferma della consegna dei libri in tribunale afferma Giovanni Acco della © RIPRODUZIONE RISERVATA Finanza Tensione La sede di Veneto Sviluppo Veneto Sviluppo, assemblea ad agosto sugli ultimi mesi dopo il cda decisivo VENEZIA — Un’assemblea per raddrizzare le sorti di Veneto Sviluppo. Si chiarisce il percorso per verificare la possibilità di garantire gli ultimi 10 mesi di governo della finanziaria per il 51% della Regione e per il 49% di 11 istituti di credito, finita nell’occhio del ciclone dopo il blitz, nel cda del 24 giugno, con cui 5 dei 7 consiglieri (sui 13 totali) nominati dal consiglio regionale avevano sfiduciato il presidente Francesco Borga. Ad un mese di distanza, il cda decisivo è stato convocato per mercoledì prossimo. E l’intervento della Regione, socio di maggioranza, per tentare di ricomporre i dissidi tra i cinque (Roberto Bissoli, Piero Gallimberti, Giampietro Zannoni e Fabrizio Stella, vicini al Pdl, e Marco Vanoni, vicino alla Lega) e Borga, secondo le convocazioni ai consiglieri, sarà affidato all’assessore al Fondi agevolati Bilancio, Roberto Casartigiani critica Ciambetti. In la Regione sui un cda Confidi: «Ignora decisivo, che oltre alle scelte il loro ruolo» sulla partecipazione nella società fieristica Veneto Exhbitions e sulle nomine in alcune partecipate dovrà affrontare la proposta di convocare un’assemblea ordinaria dei soci. Un appuntamento, probabilmente a fine agosto, che dovrebbe rappresentare la sede in cui la Regione dovrebbe dettare il programma degli ultimi mesi di lavoro. Ma su come ci si arriverà sarà decisivo l’esito del cda. Intanto sul fronte dei fondi alle imprese Casartigiani, che nel primo semestre 2011 ha deliberato garanzie per 72 milioni di euro, critica la Regione: «Il calo del 6% e da imputare ai tagli attuati dalla Regione», sostiene Luciano Zanotto, presidente di Veneto Fidi. E il presidente di Casartigiani, Roberto Pignata: «La Regione ignora il ruolo dei confidi provinciali».