I cento anni di Alberto Rizzotti
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I cento anni di Alberto Rizzotti
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Rizzotti – fornire l’Agricoltore ed il ProDetto così fa un certo effetto, ma se ci fessionista di tutti quei dati pratici che soffermiamo a pensare che dentro questo potranno loro facilitare lo svolgimento del secolo di storia ci sono due guerre monlavoro e delle pratiche». diali, la nascita della Repubblica e, per Questa è la «filosofia» che ha sempre restare nel nostro ambito, il passaggio da guidato Rizzotti nella gestione del giorun’agricoltura quasi medioevale che innale, di cui fu direttore responsabile fino teressava l’80% della popolazione a quelal 1974, e di chi successivamente ne ebbe la super tecnologica di oggi praticata da la responsabilità. Ci piace però sottolimeno di 2 milioni di italiani, ci si rende neare una cosa di quella «dichiarazione pienamente conto di cosa ha visto Alberdi intenti» del 1945, forse piccola ma, creto Rizzotti nella sua vita. diamo, significativa: l’uso della maiuscola Qui, però, vogliamo parlare di quello nelle parole Agricoltore e Professionista. che ha fatto: sia per noi che lavoriamo in Non è un fatto casuale: dentro c’è tutto questa Casa editrice nata dal suo lavoro il rispetto per chi fa quel lavoro e il proe dalle sue intuizioni ma anche per l’agriposito di rendergli un buon servizio per coltura italiana. aiutarlo nella sua attività. Nato nel 1912 a S. Pietro in Cariano, È una lezione che tutti coloro che hanin provincia di Verona, Alberto Rizzot- Alberto Rizzotti, 100 anni compiuti ti si laurea in scienze agrarie a Bologna il 3 maggio 2012, agronomo e giornalista, no lavorato, e tuttora lavorano, a L’Innel 1936 e da lì comincia la sua carriera ha fondato L’Informatore Agrario nel 1945 formatore Agrario e nelle altre testate della Casa editrice, hanno ben di agronomo che lo porta, nel presente. 1945, a fondare L’Informatore Cento anni sono un traguarAgrario. Le vicende che portado invidiabile, soprattutto se rono alla nascita del giornale le la forte tempra consente di abrievoca egli stesso nell’intervista binare un fisico ancora in sache pubblichiamo nella pagina lute a una mente che è ancoseguente, ma è significativo rira un vulcano di idee. Ancor portare alcuni passi del primo oggi Alberto Rizzotti, che dal editoriale, pubblicato appunto 1966 è membro dell’Accademia sul numero 1 del 1° ottobre 1945. di agricoltura. scienze e lettere Scrive Rizzotti: «... riporteremo di Verona, lavora instancabilsistematicamente le disposizioni mente nel suo studio dedicanlegislative di interesse agrario, i dosi all’altra sua «creatura», comunicati ed informazioni deVita in Campagna, fornendo gli Enti Agrari della Provincia, preziosi pareri sugli articoli che dei quali chiariremo nel modo vengono pubblicati e lancianmigliore i compiti e le caratterido nuove idee per i numeri in stiche» e prosegue annunciando preparazione. Se è vero che le che «L’Informatore ha anche un ricorrenze sono anche l’occaaspetto più strettamente tecnicosione per guardare indietro e professionale, perché pubblicato fare qualche bilancio, crediaa cura di un Dottore Agronomo mo che oggi Alberto Rizzotti libero professionista. I nostri ar- Alberto Rizzotti consegna l’attestato di fedeltà ai più vecchi ticoli tecnici avranno sempre ca- abbonati, durante la cerimonia del 60° anniversario, nel 2005 possa ritenersi soddisfatto. 4 L’Informatore Agrario • 18/2012 © 2012 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. EDIZIONI L’INFORMATORE AGRARIO IN FESTA ALBERTO RIZZOTTI RICORDA LA NASCITA DE L’INFORMATORE E DI VITA IN CAMPAGNA Storia di una sfida vinta Giorgio Vincenzi, attuale direttore del mensile Vita in Campagna, ha chiesto ad Alberto Rizzotti di ripercorrere le tappe fondamentali della sua esperienza di editore. Dottor Alberto, ci racconta come le è nata l’idea di fondare L’Informatore Agrario subito dopo la Seconda guerra mondiale? E in quale contesto si trovava a operare? L’idea di fondare L’Informatore Agrario subito dopo la fine della guerra mi scaturì da due considerazioni: la sicurezza che mi derivava da circa 13 anni di pratica giornalistica agricola; il desiderio di rendere più accessibile il linguaggio usato per questi temi dagli altri giornali e quindi vincere la fortissima concorrenza dei tre grandi e potenti settimanali agricoli esistenti. Così facendo pian piano vinsi la sfida. Il contesto poi in cui nasceva nel 1945 L’Informatore Agrario era difficile: la guerIl primo numero de L’Informatore Agrario uscito ra era appena finita, Verona era ingombra nell’ottobre del 1945 e di Vita in Campagna pubblicato di macerie e io ero un giovane laureato in Scienze agrarie, nel gennaio 1983 senza soldi, con famiglia a carico, senza impiego. Nel maggio di quell’anno aprii un ufficio di consulenza agraria in una piccola stanza che un amico di famiglia le nostre testate, L’Informatore Agrario e Vita in Campagna, mi aveva messo gratuitamente a disposizione, ma i clienti sugli oltre 300 periodici di agricoltura. stentavano a venire. Per farmi un po’ di propaganda in proLasciato L’Informatore Agrario, nel 1983 fondò Vita in vincia, progettai di uscire con un bollettino mensile. E così Campagna. Questa volta qual era l’intento? nell’ottobre del 1945 pubblicai il primo numero de L’InforQuando fondai Vita in Campagna il mio pensiero era rimatore Agrario. volto a quei milioni di persone operanti Che cosa ricorda con piacere della nel campo delle piccole aziende agrarie sua esperienza di direttore del più imdella frazionatissima e povera agricolportante settimanale agricolo d’Itatura italiana o semplicemente operanlia? ti nell’orto familiare e nel giardino. In Ricordo con molto piacere il primo quella scelta fummo incoraggiati dal abbonamento, arrivato all’inizio di otfatto che nessun giornale si occupava tobre del 1945 nella persona dell’agridi quelle persone in modo adeguato e coltore Massimo Bonomo. Egli mi disci saremmo quindi trovati in assenza se: «Ho ricevuto il primo numero, ho di concorrenza. Con queste premesse letto il suo programma che mi soddisfa, raggiunsi molto presto, con grande sidesidero abbonarmi». curezza, il mio obiettivo dei 40.000 abÈ stato un momento di grande emobonamenti, che si sono più che raddopzione e nel tempo stesso una lezione sepiati successivamente. La mia domanda vera, che mi accompagna da tutta una all’inizio fu: ma come arrivare a quevita: avevo pubblicato un programma ste persone? Ci erano necessari collache lo aveva soddisfatto e ora dovevo boratori esterni che alla fondamentale rispettarlo, avevo dato una parola e dopreparazione scientifica e tecnica assovevo mantenerla. ciassero la pratica operativa nelle colPiù in generale, poi, è stato gratifican- Alberto Rizzotti alla sua scrivania, tivazioni e negli allevamenti a seconda te ricevere il riconoscimento ufficiale in una foto degli anni 90, quando era delle loro proprie specializzazioni e un del primato di abbonati per entrambe direttore di Vita in Campagna linguaggio semplice. • 18/2012 • L’Informatore Agrario © 2012 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 5