efficienza energetica ed impatto ambientale degli impianti termic
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efficienza energetica ed impatto ambientale degli impianti termic
Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 EFFICIENZA ENERGETICA ED IMPATTO AMBIENTALE DEGLI IMPIANTI TERMICI, AUTONOMI E CENTRALIZZATI, NEL CONTESTO NORMATIVO NAZIONALE E REGIONALE. RAPPORTO TECNICO SUI RISULTATI OTTENUTI. CONSORZIO L.E.A.P. LABORATORIO ENERGIA & AMBIENTE PIACENZA VIA NINO BIXIO 27 29100 PIACENZA (PC) TEL: 0523-356879 FAX: 0523-623097 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Laboratorio Energia & Ambiente Piacenza (L.E.A.P.) è stato costituito nel maggio 2005 a Piacenza su iniziativa della Sede di Piacenza del Politecnico di Milano ed è uno dei laboratori della Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna. Il consorzio L.E.A.P. è partecipato da: - Politecnico di Milano sede di Piacenza (CSPP), Dipartimento di Energia, Dipartimento di Elettronica, Dipartimento di Elettrotecnica, Dipartimento di Chimica, Dipartimento DIIAR; - Comune di Piacenza; - Provincia di Piacenza; - Fondazione di Piacenza e Vigevano; - Groppalli s.r.l.; - Enìa S.p.A.; - A2A S.p.A.; - Unical AG. Attualmente il Laboratorio opera nel settore energetico e ambientale con le seguenti attività: - valutazione modellistica e sperimentale delle prestazioni di componenti e sistemi per la produzione di energia; - valutazione e misura delle emissioni da impianti per la produzione di energia, in particolare di polveri fini e ultrafini; - analisi e sperimentazione di sistemi CCS (Carbon Capture & Storage); - fattibilità e analisi del ciclo di vita di tecnologie per il recupero di materia ed energia da rifiuti; - produzione di elettricità o combustibili da biomasse; - potenzialità della produzione di biomasse; - analisi e sperimentazione di componenti di impianti nucleari di nuova generazione; - simulazione e valutazione delle prestazioni di tecnologie per la riduzione delle emissioni di gas serra; - tecnologie per le energie rinnovabili: solare fotovoltaico, solare termico, eolico. Il Consorzio L.E.A.P. ha l'obiettivo di: - realizzare attività di ricerca e consulenza tecnico-scientifica sia per l'industria che per soggetti/enti pubblici in campo energetico-ambientale; - promuovere e sostenere la collaborazione fra università e industria, in particolare attraverso la fornitura di servizi quali: - consulenze, studi di fattibilità, verifiche tecnologiche; - prove e certificazioni di apparecchiature, componenti e sistemi per la produzione di energia ed il contenimento del relativo impatto ambientale; - corsi di formazione; - promuovere la collaborazione con aziende ed enti del territorio piacentino e della Regione Emilia-Romagna, in modo di favorire lo sviluppo di soluzioni innovative che ne aumentino la competitività nel settore energetico a livello nazionale ed internazionale. L.E.A.P. si propone come punto di riferimento delle istituzioni locali, per l'integrazione tra i percorsi di ricerca e gli obiettivi del contesto universitario con le esigenze e le aspettative del contesto produttivo/aziendale. Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 INDICE Premessa Introduzione 1. Caratteristiche dell’edificio....................................................................................................... 1 2. Involucro di nuova costruzione (normativa 2010) .................................................................. 4 2.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti........................................................ 4 2.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali ............. 4 2.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali ......... 5 2.1.3 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi ............................................. 6 3. Analisi in regime di funzionamento continuo per impianto in involucro di nuova costruzione .................................................................................................................................. 8 3.1 Calcolo dispersione termica di progetto............................................................................. 8 3.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) ................................................................................................................ 8 3.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici ................................................................... 8 3.4 Impianti autonomi ............................................................................................................. 11 3.4.1 Influenza dell’esposizione sui rendimenti e i fabbisogni per il riscaldamento ambiente ................................................................................................................ 11 3.4.2 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura ...... 15 3.4.3 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura ..... 17 3.4.4 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura . 19 3.4.5 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura 21 3.4.6 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto autonomo..................................... 23 3.5 Impianti centralizzati ........................................................................................................ 24 3.5.1 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura.. 24 3.5.2 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura . 26 3.5.3 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura............................................................................................................ 28 3.5.4 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura............................................................................................................ 30 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5.6 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto centralizzato ................................ 32 3.6 Confronto impianti autonomi e centralizzati .................................................................... 33 4. Analisi in regime di funzionamento intermittente per impianto in involucro di nuova costruzione ................................................................................................................................ 36 4.1 Calcolo dispersione termica di progetto........................................................................... 36 4.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) .............................................................................................................. 36 4.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici ................................................................. 41 4.4 Impianti autonomi ............................................................................................................. 41 4.4.1 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura ...... 41 4.4.2 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura ..... 43 4.4.3 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura . 44 4.4.4 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura 45 4.4.5 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 46 4.4.6 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 49 4.4.7 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto autonomo..................................... 50 4.5 Impianti centralizzati ........................................................................................................ 53 4.5.1 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura.. 54 4.5.2 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura . 55 4.5.3 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 56 4.5.4 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 58 4.5.5 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura............................................................................................................ 59 4.5.6 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura............................................................................................................ 60 4.5.7 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 61 4.5.8 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. ............ 62 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.9 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto centralizzato ................................ 63 4.6 Confronto impianti autonomi e centralizzati .................................................................... 65 5. Involucro di recente costruzione (normativa 2006) .............................................................. 71 5.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti...................................................... 71 5.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali............. 71 5.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali......... 72 5.1.3 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi ............................................ 73 6. Analisi in regime di funzionamento intermittente per impianto in involucro di recente costruzione ................................................................................................................................ 75 6.1 Calcolo dispersione termica di progetto........................................................................... 75 6.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) .............................................................................................................. 75 6.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici ................................................................. 75 7. Involucro rappresentativo degli anni ‘60............................................................................... 80 7.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti...................................................... 80 7.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali............. 80 7.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali......... 81 7.1.3 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi ............................................ 82 8. Analisi in regime di funzionamento intermittente per impianto in involucro rappresentativo degli anni ‘60 ................................................................................................ 84 8.1 Calcolo dispersione termica di progetto........................................................................... 84 8.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) .............................................................................................................. 84 8.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici ................................................................. 84 9. Involucro rappresentativo degli anni ‘30............................................................................... 89 7.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti...................................................... 89 7.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali............. 89 7.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali......... 90 7.1.3 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi ............................................ 91 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 10. Analisi in regime di funzionamento intermittente per impianto in involucro rappresentativo degli anni ‘30 ................................................................................................ 93 10.1 Calcolo dispersione termica di progetto........................................................................... 93 10.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) .............................................................................................................. 93 10.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici ................................................................. 93 11. Fabbisogni totali di energia primaria al variare della tipologia di involucro edilizio ....... 97 12. Conclusioni ............................................................................................................................. 99 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Premessa Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito di un contratto conferito dall’Assotermica a L.E.A.P. (Laboratorio Energia & Ambiente Piacenza) per la durata di mesi 8. Scopo del lavoro è stato quello di valutare attraverso metodi di calcolo il comportamento di impianti di riscaldamento autonomi e centralizzati. In particolare sono stati calcolati il rendimento di diverse soluzioni impiantistiche e il fabbisogno di energia primaria al variare della stratigrafia dell’involucro. Il presente lavoro è stato elaborato dal gruppo Generatore di Energia Termica ad Alta Efficienza del L.E.A.P.. Questa area di ricerca è incentrata sullo studio e lo sviluppo di prototipi di generatori di energia termica (caldaie a gas, a condensazione, a biomassa) per il riscaldamento di unità abitative, con l'obiettivo di ridurre i consumi, ottimizzare le prestazioni, aumentare il comfort all'interno degli ambienti, ridurre l'impatto ambientale. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso aumenti del rendimento e riduzione delle emissioni alle effettive condizioni di carico in esercizio (sia residenziali, che commerciali). Il gruppo Generatore di Energia Termica ad Alta Efficienza del L.E.A.P. è costituito da: Ing. Matteo Zago Ing. Andrea Casalegno Ing. Fabio Rinaldi Prof. Renzo Marchesi Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Pagina intenzionalmente lasciata bianca Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 INTRODUZIONE In questo rapporto tecnico sono riportati i risultati dello studio avente per oggetto la valutazione dell’efficienza energetica e dell’impatto ambientale degli impianti termici autonomi e centralizzati, nel contesto normativo nazionale e regionale. I risultati ottenuti sono stati ricavati assumendo quali dati rappresentativi delle caratteristiche dei generatori di calore, quelli forniti da Assotermica. Si ritiene pertanto di dover sottolineare che le valutazioni e le conclusioni presentate in questo studio siano da riferirsi ai casi presi in considerazione. Con riferimento all’oggetto dello studio e alla descrizione delle attività contenute nel contratto stipulato tra Assotermica e il laboratorio L.E.A.P. (Laboratorio Energia & Ambiente Piacenza), il gruppo di lavoro ha proceduto, su specifica indicazione di Assotermica a: 1) Considerare un unico edificio di riferimento costituito da 12 appartamenti disposti su tre piani, con autorimesse ricavate in due piani interrati. Il complesso è stato ipotizzato in zona climatica E: periodo di attivazione dell’impianto di riscaldamento compreso tra il 15 ottobre e il 15 aprile. 2) Considerare quattro tipologie di involucro dell’edificio: due ben isolate e con trasmittanza termica secondo quanto prescritto dal Decreto Legislativo 311, rispettivamente per l’anno 2010 e 2006, una tipica degli anni ’60 ed una rappresentativa di edifici degli anni ’30. 3) Considerare cinque tipologie di generatore di calore: - caldaia autonoma tradizionale (3 stelle) a camera stagna, da interni, con ventilatore a giri fissi; - caldaia autonoma a condensazione (4 stelle) da interni, con ventilatore a giri variabili; - caldaia autonoma a condensazione (4 stelle) da interni solo riscaldamento, con ventilatore a giri variabili (considerata solo nel caso di accoppiamento con impianto solare); - caldaia centralizzata tradizionale (3 stelle); - caldaia centralizzata a condensazione (4 stelle). Le potenze dei generatori da installare sono state scelte, tra quelle commercialmente disponibili, su indicazione di Assotermica. 4) Considerare le temperature di funzionamento degli impianti termici e quindi dei terminali di emissione, rispettivamente di 60°C per terminali ad alta temperatura e di 35°C per quelli a bassa temperatura, riferite ad involucri previsti per gli anni 2006 e 2010. 5) Considerare le temperature di funzionamento degli impianti termici e quindi dei terminali di emissione, rispettivamente di 70°C per terminali ad alta temperatura e di 42,5°C per quelli a bassa temperatura, riferite ad involucri previsti per gli anni ‘60 e ‘30. 6) Valutare l’incidenza dell’integrazione della produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) con impianto solare termico, solo per le nuove installazioni (edificio 2010). In accordo con Assotermica si sono decise le seguenti configurazioni impiantistiche: per impianto centralizzato due accumuli, uno lato solare, uno lato caldaia (sia tradizionale, che a Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 condensazione), mentre per quello autonomo un accumulo centrale e rilancio sui singoli accumulatori da 80 litri integrati nelle caldaie a condensazione. 7) Simulare il comportamento dei sistemi analizzati in conformità alla norma UNI TS 11300. In particolare è stato valutato il rendimento in: a) Regime di funzionamento continuo (solo per edificio rappresentativo dell’anno 2010), utilizzando i valori di temperatura esterna media mensile desunti dalla norma UNI 10349. b) Regime di funzionamento intermittente, utilizzando profili di temperatura esterna e di radiazione solare quarto d’ora per quarto d’ora. Per migliorare l’accuratezza dei risultati è stata calcolata la temperatura dell’aria ambiente durante lo spegnimento notturno dell’impianto, per la conseguente valutazione del fabbisogno di energia termica necessario per ripristinare le condizioni di temperatura interna di progetto all’accensione dell’impianto. L’andamento della temperatura interna è stato stimato con il metodo delle differenze finite. Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 1 CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO L’edificio ad uso abitativo è costituito da dodici appartamenti distribuiti su tre piani. Ogni appartamento si compone di: - Soggiorno/Cucina di 28 m2; Camera letto di 19 m2; Bagno di 9,5 m2; Disimpegno di 3,5 m2; 2 Balconi rispettivamente di 5,5 m2 e 15,5 m². Ne risulta una configurazione caratterizzata da: - Superficie utile di: 60 m2; Superficie lorda di 70 m2; Volume netto di 162 m3; Volume lordo di 189 m3. Per l’intera struttura si ha quindi: - Superficie utile di 720 m2; Superficie lorda di 840 m2; Superficie disperdente di 1556 m2; Volume netto di 1944 m3; Volume lordo di 2824 m3; Rapporto S/V di 0,55. L’edificio si trova in zona climatica E: il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento è quindi compreso tra il 15 ottobre e il 15 aprile. La zona per il rimessaggio delle vetture è stata ricavata in due piani interrati raggiungibili internamente ed esternamente mediante due rampe indipendenti. La struttura è in cemento armato, con presenza nella parte superiore di un sottotetto con altezza media di 2 m. Per maggior chiarezza si riportano le seguenti immagini rappresentative dell’edificio. 1 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 1.1 – Vista frontale dell’edificio. Fig. 1.2 – Prima rampa ingresso autorimesse. 2 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 1.3 – Seconda rampa ingresso autorimesse. Al solo scopo di supportare la relazione tecnica, vengono inoltre allegati i seguenti elementi tipologici: - ALLEGATO 1-2: piante di ciascun piano dell’edificio con orientamento e indicazione d’uso prevalente dei singoli locali. ALLEGATO 3: stratigrafia dettagliata delle strutture per edificio di nuova costruzione, rappresentativo di costruzioni tipiche dell’anno 2010. Le caratteristiche tecniche e stratigrafiche riportate nel secondo capitolo differiscono leggermente da quanto riportato in allegato, senza comunque influire sui valori di trasmittanza termica e di capacità termica della struttura. 3 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 2 INVOLUCRO DI NUOVA COSTRUZIONE (NORMATIVA 2010) 2.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti Al fine di ottenere valori di trasmittanza termica inferiori a quelli limite (ad esempio UK = 0,34 [W/m²K] per le pareti esterne verticali), in ottemperanza a quanto prescritto dall’allegato C del D. Lgs. 311, sono stati considerati componenti con le seguenti caratteristiche. 2.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali: Parete perimetrale esterna Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Intonaco calce e cemento 0,005 0,9 0,006 Polistirene espanso estruso 0,07 0,034 2,059 Muratura in Poroton 0,25 0,358 0,698 Muratura in mattoni 0,08 0,247 0,324 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 3,27 Tab. 2.1 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete perimetrale esterna. UK[W/m²K] 0,31 Parete vano scala Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Muratura in mattoni 0,15 0,297 0,505 Polistirene espanso estruso 0,06 0,034 1,765 Muratura in mattoni 0,15 0,297 0,505 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 3,07 Tab. 2.2 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete vano scala. UK[W/m²K] 0,33 4 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Parete divisoria alloggi Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Muratura in mattoni 0,15 0,297 0,505 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,02 0,038 0,526 Muratura in mattoni 0,15 0,297 0,505 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 1,83 Tab. 2.3 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete divisoria alloggi. 2.1.2 0,55 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali: Solaio interpiano (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,17 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Soletta in laterizio 0,24 0,535 0,449 CLS argilla espansa 0,04 0,31 0,129 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,01 0,038 0,263 CLS cellulare 0,05 0,19 0,263 Sottofondo sabbia-cemento 0,03 1,4 0,021 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Resistenza superficiale interna 0,17 0,67 Totale 1,49 Tab. 2.4 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso discendente). Solaio interpiano (flusso acendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,10 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Sottofondo sabbia-cemento 0,03 1,4 0,021 CLS cellulare 0,05 0,19 0,263 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,01 0,038 0,263 CLS argilla espansa 0,04 0,31 0,129 Soletta in laterizio 0,24 0,535 0,449 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,10 0,74 Totale 1,35 Tab. 2.5 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso ascendente). 5 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Solaio piano terra (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Soletta in laterizio 0,24 0,535 0,449 CLS argilla espansa 0,04 0,31 0,129 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,08 0,038 2,105 CLS cellulare 0,05 0,19 0,263 Sottofondo sabbia-cemento 0,03 1,4 0,021 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 3,19 0,31 Tab. 2.6 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio piano terra (flusso discendente). Copertura Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rivestimento con coppi 0,005 1 0,005 CLS 0,06 1,61 0,037 Intercapedine d’aria 1,5 5,56 0,270 CLS 0,04 1,48 0,027 Polistirene espanso estruso 0,08 0,034 2,353 Soletta in laterizio 0,24 0,535 0,449 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 3,30 Tab. 2.7 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche copertura. 2.1.3 UK[W/m²K] 0,30 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi: Porta blindata Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Abete 0,02 0,12 0,167 Acciaio inossidabile 0,002 17 0,0001 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,03 0,038 0,789 Abete 0,02 0,12 0,167 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 1,38 Tab. 2.8 – Stratigrafia e caratteristiche porta blindata. UK[W/m²K] 0,72 6 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Componente vetrato: vetrocamera 6/7 – 15 - 6/7 Composizione s [m] [kg/m3] Vetro 0,006 2500 Intercapedine d’aria 0,015 1,23 Vetro 0,006 2500 Tab. 2.9 – Stratigrafia e caratteristiche componente vetrato. c [kJ/kgK] 0,75 1,008 0,75 Per il calcolo della trasmittanza termica dei componenti vetrati, si fa riferimento a quanto riportato nella UNI EN ISO 10077. Ag [m²] 1,3 Finestra bagno e camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,38 7,2 1,2 2,035 0,06 Tab. 2.10 – Trasmittanza termica finestra bagno e camera. Uw [W/m²K] 1,65 Ag [m²] 4,4 Portafinestra salotto 2 ante Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,66 12,8 1,2 2,035 0,06 Tab. 2.11 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 2 ante. Uw [W/m²K] 1,46 Ag [m²] 1,53 Portafinestra salotto 1 anta Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,3 5,8 1,2 2,035 0,06 Tab. 2.12 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 1 anta. Uw [W/m²K] 1,53 Ag [m²] 2,2 Portafinestra camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,56 10,8 1,2 2,035 0,06 Tab. 2.13 – Trasmittanza termica portafinestra camera. Uw [W/m²K] 1,60 dove: - Ag area della vetrata; - Af area del telaio; - Ig perimetro totale della vetrata; - Ug trasmittanza termica della vetrata; - Uf trasmittanza termica del telaio; - Ψg trasmittanza termica lineare. 7 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3 ANALISI IN REGIME DI FUNZIONAMENTO CONTINUO PER IMPAINTO IN INVOLUCRO DI NUOVA COSTRUZIONE Solo per la tipologia d’involucro rappresentativa dell’anno 2010, vengono calcolati la dispersione termica di progetto, i fabbisogni per riscaldamento ed i relativi rendimenti dell’impianto termico in regime di funzionamento continuo, ovvero temperatura interna mantenuta costante per tutta la durata del periodo di attivazione dell’impianto di riscaldamento. 3.1 Calcolo dispersione termica di progetto Per il calcolo della dispersione termica di progetto, utilizzata per il dimensionamento dell’impianto di riscaldamento, si fa riferimento alla norma UNI 12831, utilizzando una temperatura esterna di progetto di -6°C. La dispersione termica risultante è pari a: picco T V [3 .1] dove: - T dispersione termica di progetto per trasmissione; - V dispersione termica di progetto per ventilazione. 3.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) Il calcolo dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. è stato effettuato in conformità alla norma UNI TS 11300. I fabbisogni per il riscaldamento sono stati valutati mensilmente, utilizzando i valori di temperatura esterna media mensile riportati nella norma UNI 10349 ed il consumo di acqua calda sanitaria è stato ripartito uniformemente durante ogni mese. 3.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici Utilizzando il metodo analitico esposto nell’appendice B della norma UNI TS 11300, si valutano i rendimenti di diverse tipologie d’impianto termico autonomo e centralizzato. Tale metodo, noti i fabbisogni di energia termica da fornire al fluido termovettore e i dati tecnici del generatore, si basa su un bilancio energetico, come riportato in figura: 8 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 3.1 – Bilancio energetico del sottosistema di generazione. Ogni impianto analizzato è destinato a soddisfare i fabbisogni per il riscaldamento in regime continuo e per la produzione di acqua calda sanitaria. Per ogni tipologia impiantistica si stimano: - Rendimento termico utile tu: rapporto tra l’energia termica utile fornita dal generatore e il relativo fabbisogno di energia primaria, è indice dell’efficienza del generatore di calore. tu Q gn ,out Q aux , af , rh Q gn ,in [3 .2 ] dove: - Qgn,out è l’energia termica in uscita dal generatore; - Qaux,af,rh è l’energia termica recuperata dagli ausiliari posti dopo il bruciatore; - Qgn,in è l’energia primaria del combustibile in ingresso al generatore. - Rendimento di produzione p: rapporto tra l’energia termica fornita dal generatore e il relativo fabbisogno di energia primaria (Qtot), considera il consumo di energia primaria degli ausiliari (Qaux,in), per il quale è stato usato un rendimento del sistema elettrico nazionale sen pari a 0,411. p 1 Q gn ,out Q gn ,in Q aux ,in Q gn ,out Q gn ,in Q aux sen [ 3 . 3] Decreto Regione Lombardia 15833 del 13/12/2007 “Aggiornamento della procedura di calcolo per predisporre l’attestato di certificazione energetica degli edifici, previsto con DGR 5018/2007 e successive modifiche e integrazioni”, pag. 28, relazione [45]. 9 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 dove: - Qtot = Qgn,in + Qaux,in - Qaux è l’energia elettrica necessaria al funzionamento degli ausiliari. - Rendimento globale g: rapporto tra il fabbisogno termico utile ideale coperto dal generatore (Qh,gn) e il fabbisogno di energia primaria del generatore (Qtot), è indice dell’efficienza dell’impianto (considera la qualità dei sottosistemi di generazione, emissione, regolazione, distribuzione, erogazione ed accumulo). Nel funzionamento in solo riscaldamento è pari a: g dove: - Q gn , out Q tot e rg d [3 .4 ] Qh,gn = Qgn,out . e . rg . d ; e rendimento di emissione; rg rendimento di regolazione; d rendimento di distribuzione. Nel funzionamento in sola produzione A.C.S. è pari a: g dove: - Q gn , out Q tot er dACS s [3 .5 ] Qh,gn = Qgn,out . er . dACS . s ; er rendimento di erogazione; dACS rendimento di distribuzione A.C.S.; s rendimento di accumulo. In conformità alla norma UNI TS 11300 appendice B, si assume che la potenza in uscita dal generatore sia identica al fabbisogno termico dell’utenza. 10 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4 Impianti autonomi La prima tipologia impiantistica analizzata è quella di impianto autonomo, ovvero singola unità abitativa servita da un sistema con proprio generatore di calore. In modo particolare si analizzano impianti autonomi al variare della tipologia di generatore (tradizionale e a condensazione) e della tipologia di emettitore (alta e bassa temperatura), mentre la logica di gestione rimane la medesima (temperatura di mandata variabile con sonda climatica esterna). Negli impianti con terminali a bassa temperatura è presente un separatore idraulico e quindi una pompa di rilancio al secondario: data la logica di gestione con sonda climatica esterna, la pompa a bordo caldaia è in funzione solo quando lo è il generatore, mentre quella di rilancio è sempre attiva. Negli impianti con terminali ad alta temperatura, invece, non c’è disgiunzione idraulica tra il circuito caldaia e quello dell’impianto di riscaldamento e la pompa a bordo caldaia è sempre in funzione. Per quanto riguarda la produzione di A.C.S., le caldaie prese in considerazione sono istantanee, con scambiatore a piastre integrato nel generatore. 3.4.1 Influenza dell’esposizione sui rendimenti e i fabbisogni per il riscaldamento ambiente Il fabbricato è composto da 12 appartamenti con diverse esposizioni e superfici disperdenti. Questo non influisce sui fabbisogni di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria, ma incide su quelli per il riscaldamento ambiente e quindi anche sui relativi rendimenti. Per questo motivo, prima di valutare i rendimenti delle diverse tipologie d’impianto termico, considerando sia i fabbisogni per il riscaldamento, che quelli per la produzione di A.C.S., si conduce uno studio sull’influenza dell’esposizione di un appartamento sia sui fabbisogni, che sui rendimenti. In particolare si considerano 3 appartamenti: - appartamento con esposizione Nord-Est posto all’ultimo piano; appartamento con esposizione Sud-Ovest posto al piano intermedio; appartamento tipo, caratterizzato da dispersioni e fabbisogni dati dalla media tra le dispersioni e i fabbisogni di tutti gli appartamenti del fabbricato. Per ogni esposizione, considerando i soli fabbisogni di energia termica per il riscaldamento, si valuta il rendimento termico utile, di produzione e globale per le seguenti tipologie d’impianto termico: - impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura; impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura; impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura; impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura. 11 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Per rendere la trattazione più schematica non si riportano le tabelle con i dati dell’impianto e del generatore, che vengono comunque esposte nei paragrafi dedicati a ciascuna tipologia impiantistica analizzata, ma si riportano i risultati in grafici riassuntivi. Utilizzando terminali di emissione ad alta temperatura, al variare dell’esposizione e della tipologia di generatore, si ottengono i seguenti valori dei rendimenti: 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione 0,80 Rendimento globale 0,75 0,70 0,65 Nord Sud Medio TRADIZIONALE Nord Sud Medio CONDENSAZIONE Graf. 3.1 – Influenza dell’esposizione sui rendimenti con terminali di emissione ad alta temperatura. Dal grafico emerge come, a pari tipologia di generatore, i valori del rendimento termico utile rimangano circa costanti2 al variare dell’esposizione: infatti gli impianti termici sono eserciti agli stessi livelli di temperatura (parametro di notevole influenza per il rendimento di un generatore). Diversamente il rendimento di produzione è variabile con l’esposizione: è interessante notare come gli impianti con maggior fabbisogno di energia termica (esposizione Nord) presentino valori più elevati di questo rendimento. Per esposizioni differenti il fabbisogno di energia primaria necessaria al funzionamento degli ausiliari rimane costante, dal momento che la pompa di circolazione è sempre in funzione (grafico 3.2), mentre il fabbisogno di energia primaria del generatore aumenta proporzionalmente al fabbisogno di energia termica da fornire al fluido termovettore (valori del rendimento termico utile costanti). Con riferimento alla formula [3.3] è evidente che, per ridotti fabbisogni di energia termica (esposizione Sud), il peso del consumo degli ausiliari è sempre più rilevante, andando a penalizzare fortemente il rendimento di produzione dell’impianto. Il rendimento globale rispecchia l’andamento di quello di produzione, che si ottiene moltiplicando quest’ultimo per i rendimenti di emissione, regolazione e distribuzione, che con terminali di emissione ad alta temperatura rimangono costanti al variare dell’esposizione. 2 In conformità al metodo di calcolo previsto dalla UNI TS 11300, si ottengono lievi differenze nel rendimento termico utile dovute alla diversa incidenza delle perdite all’involucro. 12 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3000 2500 [kWh] 2000 Fabbisogno totale Qtot 1500 Fabbisogno generatore Qgn,in Fabbisogno ausiliari Qaux,in 1000 500 0 Nord Sud Medio TRADIZIONALE Nord Sud Medio CONDENSAZIONE Graf. 3.2 – Influenza dell’esposizione sui fabbisogni di energia primaria (espressi in kWh) con terminali di emissione ad alta temperatura. Gli appartamenti con esposizione Sud, anche se presentano valori inferiori di rendimento globale, richiedono fabbisogni di energia primaria per il riscaldamento notevolmente inferiori a quelli degli appartamenti con esposizione Nord. Utilizzando terminali di emissione a bassa temperatura si ottengono i seguenti risultati: 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 Rendimento termico utile Rendimento di produzione Rendimento globale Nord Sud Medio TRADIZIONALE Nord Sud Medio CONDENSAZIONE Graf. 3.3 – Influenza dell’esposizione sui rendimenti con terminali di emissione a bassa temperatura. 13 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3500 3000 [kWh] 2500 Fabbisogno totale Qtot 2000 Fabbisogno generatore Qgn,in 1500 Fabbisogno ausiliari Qaux,in 1000 500 0 Nord Sud Medio TRADIZIONALE Nord Sud Medio CONDENSAZIONE Graf. 3.4 – Influenza dell’esposizione sui fabbisogni di energia primaria (espressi in kWh) con terminali di emissione a bassa temperatura. Come per impianti con terminali di emissione ad alta temperatura, a pari tipologia di generatore i valori di rendimento termico utile non variano con l’esposizione. Il consumo di energia primaria necessario al funzionamento degli ausiliari rimane circa costante al variare dell’esposizione (pompa di rilancio sempre in funzione, circolatore a bordo caldaia in moto solo quando lo è il generatore) e questo influisce negativamente sui valori di rendimento di produzione degli appartamenti che richiedono minori fabbisogni di energia termica per il riscaldamento. Rispetto al caso con terminali ad alta temperatura, l’influenza del consumo degli ausiliari è più marcata a causa del maggior assorbimento della pompa lato riscaldamento (rispetto ai radiatori si dimezza il T di dimensionamento e quindi la portata raddoppia). I terminali di emissione a bassa temperatura annegati a pavimento sono caratterizzati da perdite di energia termica verso il locale sottostante pari al 10 % dell’energia termica fornita. A seconda della collocazione dell’appartamento il valore del rendimento di distribuzione cambia: in particolare gli appartamenti al primo e secondo piano hanno perdite minori poiché disperdono verso il basso, ma ricevono un contributo dai locali sovrastanti, cosa che per gli appartamenti all’ultimo piano non accade. Ne consegue che l’appartamento con esposizione Nord collocato all’ultimo piano presenta perdite di distribuzione maggiori e quindi aumenta la differenza tra il rendimento di produzione e quello globale3. Dall’analisi effettuata emerge che per gli impianti autonomi esiste una certa influenza sulle prestazioni energetiche sia in funzione della disposizione (Nord, Est, Sud, Ovest), che della collocazione (piano). Nel seguito, per il calcolo dei rendimenti degli impianti autonomi, considerando sia i fabbisogni di energia termica per il riscaldamento, che quelli per la produzione di A.C.S., ci si riferisce all’appartamento rappresentativo della media del condominio. 3 Per gli appartamenti collocati all’ultimo piano il rendimento di distribuzione è pari a 0,9, per quelli al primo e secondo piano si ipotizza un valore di rendimento pari a 1 (perdite uguali al contributo degli appartamenti sovrastanti), mentre per l’appartamento rappresentativo della media del condominio si assume un valore di rendimento di distribuzione pari alla media dei rendimenti di tutti gli appartamenti (d = 0,97). 14 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4.2 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima Emissioni di NOx a potenza nominale 25,9 24 10,7 9,3 41 38 40 6,4 12,1 0,02 0,7 66 89 265 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 176 [mg/kWh] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) 3368 [W] Temperatura di mandata di progetto 65 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 55 [°C] Rendimento di emissione e 0,97 [-] Rendimento di regolazione rg 0,98 [-] Rendimento di distribuzione d 0,99 [-] Produzione A.C.S. Istantanea Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 108 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS Tab. 3.1 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,96 [-] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,912 0,783 Produzione A.C.S. 0,925 0,919 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,919 0,843 Tab. 3.2 – Risultati della simulazione. g 0,732 0,838 0,779 15 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 0,95 0,90 0,85 Rendimento termico utile 0,80 Rendimento di produione Rendimento globale 0,75 0,70 0,65 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.5 – Valori dei rendimenti dell’impianto. Dal grafico è evidente il peso del consumo degli ausiliari nel funzionamento in riscaldamento, infatti la differenza tra rendimento termico utile e quello di produzione è elevata. Durante la produzione di A.C.S., in cui il circolatore è in funzione solo quando lo è il generatore, il consumo di energia primaria degli ausiliari è irrilevante, infatti i valori di tu ed p sono quasi uguali. 16 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4.3 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima Emissioni di NOx a potenza nominale 25,9 24 10,7 9,3 41 38 40 65 6,4 12,1 0,02 0,7 66 89 265 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 176 [mg/kWh] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) 3368 [W] Temperatura di mandata di progetto 37,5 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 32,5 [°C] Rendimento di emissione e 0,98 [-] Rendimento di regolazione rg 0,97 [-] Rendimento di distribuzione d 0,97 [-] Produzione A.C.S. Istantanea Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 108 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS Tab. 3.3 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,96 [-] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,924 0,724 Produzione A.C.S. 0,925 0,919 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,925 0,805 Tab. 3.4 – Risultati della simulazione. g 0,665 0,838 0,737 17 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 0,95 0,90 0,85 Rendimento termico utile 0,80 Rendimento di produzione 0,75 Rendimento globale 0,70 0,65 0,60 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.6 – Valori dei rendimenti dell’impianto. Rispetto alla soluzione con terminali di emissione ad alta temperatura, l’utilizzo di quelli a bassa temperatura da un lato aumenta il rendimento termico utile (minori perdite termiche), dall’altro influisce negativamente sul rendimento di produzione (maggior assorbimento elettrico degli ausiliari, dovuto ad una maggior portata circolante) e su quello globale (perdite di distribuzione più elevate). Il funzionamento in produzione di acqua calda sanitaria rimane invariato rispetto al caso precedente. 18 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4.4 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 24,9 24 5 4,7 43 23,6 45 2 1,7 0,15 0,7 4,17 5,07 19 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 8 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 29 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 17 [°C] Emissioni di CO a potenza nominale 208 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza minima 5 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 35 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 16 [mg/kWh] 3368 [W] Temperatura di mandata di progetto 65 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 55 [°C] Rendimento di emissione e 0,97 [-] Rendimento di regolazione rg 0,98 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,99 [-] Istantanea 108 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS Tab. 3.5 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,96 [-] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,981 0,811 Produzione A.C.S. 0,922 0,915 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,95 0,858 Tab. 3.6 – Risultati della simulazione. g 0,759 0,835 0,793 19 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione Rendimento globale 0,80 0,75 0,70 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.7 – Valori dei rendimenti dell’impianto. Il grafico evidenzia valori di rendimento termico utile più elevati nel funzionamento in riscaldamento, che nella produzione di acqua calda sanitaria. Questo è dovuto alla gestione dell’impianto con sonda climatica esterna, che in alcuni periodi dell’anno permette di ottenere temperature di mandata tali da consentire il recupero del calore di transizione di fase del vapore contenuto nei fumi, con conseguente aumento del rendimento termico utile. Anche con questa tipologia di generatori, nel funzionamento in riscaldamento il consumo elettrico degli ausiliari fa decadere il rendimento di produzione. 20 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4.5 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 24,9 24 5 4,7 43 23,6 45 70 2 1,7 0,15 0,7 4,17 5,07 19 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 8 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 29 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 17 [°C] Emissioni di CO a potenza nominale 208 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza minima 5 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 35 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 16 [mg/kWh] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) 3368 [W] Temperatura di mandata di progetto 37,5 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 32,5 [°C] Rendimento di emissione e 0,98 [-] Rendimento di regolazione rg 0,97 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,97 [-] Istantanea 108 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS Tab. 3.7 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,96 [-] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,052 0,768 Produzione A.C.S. 0,922 0,915 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,982 0,832 Tab. 3.8 – Risultati della simulazione. g 0,706 0,835 0,761 21 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 1,10 1,05 1,00 0,95 Rendimento termico utile 0,90 Rendimento di produzione 0,85 Rendimento globale 0,80 0,75 0,70 0,65 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.8 – Valori dei rendimenti dell’impianto. Nel funzionamento in riscaldamento è evidente come l’utilizzo di terminali a bassa temperatura favorisca la condensazione dei prodotti della combustione: risulta che il rendimento termico utile, riferito per errata, ma consolidata, convenzione commerciale al potere calorifico inferiore, presenta valori superiori all’unità. L’energia primaria necessaria al funzionamento degli ausiliari è sempre rilevante nella determinazione del rendimento globale dell’impianto. 22 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.4.6 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto autonomo Per valutare quale sia la soluzione di impianto autonomo energeticamente più efficiente si confrontano tra loro i rendimenti delle soluzioni analizzate, considerando sia i fabbisogni per il riscaldamento, che quelli per la produzione di A.C.S.. Rendimenti impianto tu p g Tradizionale alta temperatura 0,919 0,843 0,779 Tradizionale bassa temperatura 0,925 0,805 0,737 Condensazione alta temperatura 0,95 0,858 0,793 Condensazione bassa temperatura 0,982 0,832 0,761 Tab. 3.9 – Valori dei rendimenti degli impianti autonomi (riscaldamento + produzione A.C.S.). 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione 0,80 Rendimento globale 0,75 0,70 0,65 Tradizionale Tradizionale Condensaz. alta T bassa T alta T Condensaz. bassa T Graf. 3.9 – Valori dei rendimenti degli impianti autonomi (riscaldamento + produzione A.C.S.). Impianti alimentati da generatori a condensazione presentano rendimenti più elevati, dal momento che rispetto alle caldaie tradizionali, consentono il recupero del calore di transizione di fase del vapore contenuto nei fumi. L’utilizzo di terminali a bassa temperatura da un lato aumenta il rendimento termico utile (soprattutto se abbinati con caldaia a condensazione), dall’altro penalizza il rendimento di produzione (maggiori assorbimenti elettrici degli ausiliari) e quello globale (perdite di distribuzione più elevate). Terminali ad alta temperatura, al contrario, riducono il valore del rendimento termico utile, ma richiedono minori assorbimenti elettrici del circolatore e presentano minori perdite di distribuzione, andando a favorire l’impianto per quanto riguarda i rendimenti di produzione e globale. Negli impianti autonomi il consumo di energia primaria necessaria al funzionamento degli ausiliari è molto rilevante al punto che, gli impianti autonomi che utilizzano terminali di emissione ad alta temperatura, nonostante tu inferiori rispetto agli impianti con terminali a bassa temperatura, sono energeticamente più efficienti. 23 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5 Impianti centralizzati La seconda tipologia impiantistica analizzata è quella di impianto centralizzato, sistema destinato a servire più unità immobiliari in un unico edificio. Come per l’impianto autonomo si valutano i rendimenti degli impianti al variare della tipologia di generatore (tradizionale e condensazione) e della tipologia di emettitore (alta e bassa temperatura), mentre la logica di gestione rimane la medesima (sonda climatica esterna). Su specifica indicazione del committente, sia con terminali ad alta temperatura, che con quelli a bassa, è presente un separatore idraulico: la pompa lato riscaldamento è sempre in funzione, mentre quella lato caldaia è attiva solo quando lo è il generatore. La produzione di A.C.S. avviene caricando un accumulo centrale di capacità di 700 litri, mantenuto alla temperatura di 60°C per evitare il proliferarsi della legionella. All’ingresso di ogni appartamento è presente un contabilizzatore di calore, per suddividere le spese in base ai consumi effettivi. 3.5.1 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Assorbimento elettrico pompa carico bollitore Assorbimento elettrico pompa ricircolo Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima Emissioni di NOx a potenza nominale Emissioni di NOx a potenza minima Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) Temperatura di mandata di progetto Temperatura di ritorno di progetto 69 62,2 35 31,6 70 70 80 168 50 62 7,8 11 0,04 0,7 6,9 3,6 190,2 155 40418 65 55 0,97 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] [W] [°C] [°C] [-] Rendimento di regolazione rg 0,98 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,97 [-] Bollitore 1296 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,93 [-] Rendimento di accumulo A.C.S. s Tab. 3.10 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,97 [-] Rendimento di emissione e 24 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,906 0,850 Produzione A.C.S. 0,901 0,845 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,903 0,848 Tab. 3.11 – Risultati della simulazione. g 0,781 0,689 0,735 0,95 0,90 0,85 Rendimento termico utile 0,80 Rendimento di produzione 0,75 Rendimento globale 0,70 0,65 0,60 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.10 – Valori dei rendimenti dell’impianto. La pompa di circolazione del circuito di riscaldamento è a giri variabili con una buona efficienza: questo comporta che, nonostante sia in funzione per tutto il tempo di attivazione del riscaldamento, il consumo di energia primaria necessaria al suo funzionamento non produce elevate differenze tra il rendimento termico utile e quello di produzione (peso non rilevante del consumo degli ausiliari). Nel funzionamento in riscaldamento la maggior inefficienza è legata alle perdite termiche della rete di distribuzione del fluido termovettore (grande differenza tra p ed g). La produzione centralizzata di A.C.S. prevede la realizzazione della tubazione di ricircolo (per ridurre i tempi di attesa dell’acqua calda delle utenze più lontane), il che comporta la presenza di una pompa per mantenere in circolazione il fluido termovettore: nella produzione di A.C.S. l’influenza di questo ausiliario è sensibile, tanto che la differenza tra tu ed p è dello stesso ordine di grandezza di quella del funzionamento in riscaldamento. Le elevate perdite termiche della tubazione di ricircolo, della rete di distribuzione e dell’accumulo centrale mantenuto in temperatura fanno sì che il rendimento globale dell’impianto in produzione di A.C.S. sia scadente. 25 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5.2 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Assorbimento elettrico pompa carico bollitore Assorbimento elettrico pompa ricircolo Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima Emissioni di NOx a potenza nominale 69 62,2 35 31,6 70 70 80 308 50 62 7,8 11 0,04 0,7 6,9 3,6 190,2 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] 155 [mg/kWh] 40418 [W] Temperatura di mandata di progetto 37,5 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 32,5 [°C] Rendimento di emissione e 0,98 [-] Rendimento di regolazione rg 0,97 [-] Rendimento di distribuzione d 0,95 [-] Emissioni di NOx a potenza minima Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) Produzione A.C.S. Bollitore Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 1296 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,93 [-] Rendimento di accumulo A.C.S. s Tab. 3.12 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,97 [-] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,92 0,826 Produzione A.C.S. 0,901 0,845 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,91 0,836 Tab. 3.13 – Risultati della simulazione. g 0,75 0,689 0,72 26 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 0,95 0,90 0,85 Rendimento termico utile 0,80 Rendimento di produzione 0,75 Rendimento globale 0,70 0,65 0,60 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.11 – Valori dei rendimenti dell’impianto. L’utilizzo di terminali a bassa temperatura comporta minori perdite di energia termica del generatore, ma allo stesso tempo maggior assorbimento elettrico del circolatore ed elevate perdite della rete di distribuzione. Nel complesso la soluzione con terminali di emissione a bassa temperatura presenta rendimento globale inferiore rispetto a quella con terminali ad alta temperatura. 27 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5.3 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Assorbimento elettrico pompa carico bollitore Assorbimento elettrico pompa ricircolo Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 74,6 72,6 18,5 18,1 72 36 80 168 50 62 2,3 1,7 0,01 0,4 4,89 5,46 15 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 6 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 25 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 13 [°C] Emissioni di CO a potenza nominale 182 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza minima 7 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 53 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 28 [mg/kWh] 40418 [W] 65 [°C] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) Temperatura di mandata di progetto Temperatura di ritorno di progetto 55 [°C] Rendimento di emissione e 0,97 [-] Rendimento di regolazione rg 0,98 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,97 [-] Bollitore 1296 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,93 [-] Rendimento di accumulo s Tab. 3.14 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,97 [-] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,986 0,915 Produzione A.C.S. 0,929 0,871 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,956 0,892 Tab. 3.15 – Risultati della simulazione. g 0,841 0,711 0,773 28 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione 0,80 Rendimento globale 0,75 0,70 0,65 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.12 – Valori dei rendimenti dell’impianto. L’installazione di un generatore a condensazione garantisce elevati valori di rendimento termico utile nel funzionamento in riscaldamento. Come per gli impianti centralizzati alimentati da generatore tradizionale, il consumo di energia primaria necessaria al funzionamento degli ausiliari non è il fattore di perdita maggiore, rappresentato invece dall’energia termica dispersa dalla rete di distribuzione e dall’accumulo di acqua calda sanitaria. 29 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5.4 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Assorbimento elettrico pompa carico bollitore Assorbimento elettrico pompa ricircolo Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 74,6 72,6 18,5 18,1 72 36 80 308 50 62 2,3 1,7 0,01 0,4 4,89 5,46 15 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 6 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 25 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 13 [°C] Emissioni di CO a potenza nominale 182 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza minima 7 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 53 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 28 [mg/kWh] 40418 [W] Temperatura di mandata di progetto 37,5 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 32,5 [°C] Rendimento di emissione e 0,98 [-] Rendimento di regolazione rg 0,97 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,95 [-] Bollitore 1296 [l/giorno] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,93 [-] Rendimento di accumulo s Tab. 3.16 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,97 [-] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,052 0,922 Produzione A.C.S. 0,929 0,871 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,984 0,895 Tab. 3.17 – Risultati della simulazione. g 0,837 0,711 0,771 30 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 1,10 1,05 1,00 0,95 Rendimento termico utile 0,90 Rendimento di produzione 0,85 Rendimento globale 0,80 0,75 0,70 0,65 Riscaldamento Produzione A.C.S. Riscaldamento + Produzione A.C.S. Graf. 3.13 – Valori dei rendimenti dell’impianto. L’utilizzo del generatore a condensazione accoppiato a terminali a bassa temperatura comporta valori di rendimento termico utile superiori all’unità (calcolato sulla base del potere calorifico inferiore). In questa soluzione impiantistica, nel funzionamento in riscaldamento, l’assorbimento elettrico degli ausiliari, aumentato per le maggiori portate, pesa di più rispetto alle perdite della rete di distribuzione. 31 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.5.5 Confronto tra le diverse soluzione di impianto centralizzato Considerando sia i fabbisogni per il riscaldamento, che quelli per la produzione di A.C.S., si confrontano le diverse soluzioni di impianto centralizzato per valutare quale sia la soluzione energeticamente più efficiente. Rendimenti impianto tu p g Tradizionale alta temperatura 0,903 0,848 0,735 Tradizionale bassa temperatura 0,91 0,836 0,72 Condensazione alta temperatura 0,956 0,892 0,773 Condensazione bassa temperatura 0,984 0,895 0,771 Tab. 3.18 – Valori dei rendimenti degli impianti centralizzati (riscaldamento + produzione A.C.S.). 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione 0,80 Rendimento globale 0,75 0,70 0,65 Tradizionale Tradizionale Condensaz. alta T bassa T alta T Condensaz. bassa T Graf. 3.14 – Valori dei rendimenti degli impianti centralizzati (riscaldamento + produzione A.C.S.). A parità di terminale di emissione impianti alimentati da generatore a condensazione garantiscono una miglior efficienza. L’utilizzo di terminali ad alta temperatura penalizza il rendimento termico utile del generatore, ma grazie al minor assorbimento elettrico del circolatore e a perdite di distribuzione comunque contenute, impianti con questa tipologia di terminale di emissione sono energeticamente più efficienti di quelli che utilizzano terminali di emissione a bassa temperatura. Per ridurre le inevitabili perdite termiche della rete di distribuzione e migliorare quindi l’efficienza dell’impianto bisogna installare il generatore in una posizione favorevole, che garantisca la minima estensione della rete di distribuzione e scegliere in maniera opportuna il percorso delle tubazioni, in modo da poter recuperare parte delle perdite termiche per il riscaldamento ambiente. 32 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 3.6 Confronto impianti autonomi e centralizzati Si confrontano le soluzioni di impianto autonomo e centralizzato a parità di terminale di emissione, considerando sia i fabbisogni per il riscaldamento, che quelli per la produzione di acqua calda sanitaria. Il primo confronto effettuato è tra impianti con terminali ad alta temperatura. Il grafico 3.15 evidenzia come nell’autonomo la differenza fra rendimento termico utile e quello di produzione sia più elevata a causa del maggior peso del consumo degli ausiliari, mentre nel centralizzato siano più rilevanti le perdite della rete di distribuzione e dell’accumulo di A.C.S. (differenza tra rendimento di produzione e rendimento globale). 1,00 0,95 0,90 Rendimento termico utile 0,85 Rendimento di produzione Rendimento globale 0,80 0,75 0,70 Tradizionale Condensazione AUTONOMO Tradizionale Condensazione CENTRALIZZATO Graf. 3.15 – Confronto tra i rendimenti degli impianti autonomi e centralizzati con terminali di emissione ad alta temperatura (riscaldamento + produzione A.C.S.). I risultati appena illustrati sono confermati dai consumi di energia primaria riportati nel grafico 3.16. Infatti nell’impianto centralizzato il fabbisogno di energia primaria necessario alla conversione nel generatore è più elevato a causa delle perdite di energia termica della rete di distribuzione e dell’accumulo, che richiedono al generatore maggior energia termica. Al contrario, il fabbisogno di energia primaria necessario al funzionamento degli ausiliari è inferiore rispetto all’autonomo, dato che la pompa installata è a giri variabili con una buona efficienza. 33 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4000 3500 [kWh] 3000 2500 Fabbisogno totale Qtot 2000 Fabbisogno generatore Qgn,in 1500 Fabbisogno ausiliari Qaux,in 1000 500 0 Tradizionale Condensazione AUTONOMO Tradizionale Condensazione CENTRALIZZATO Graf. 3.16 – Confronto tra i fabbisogni di energia primaria (espressi in kWh) degli impianti autonomi e centralizzati con terminali di emissione ad alta temperatura (riscaldamento + produzione A.C.S.). Dai grafici di cui sopra (3.15-16) si evince che con terminali ad alta temperatura l’impianto autonomo risulta più efficiente del centralizzato. Le differenze tra impianto autonomo e centralizzato in termini di energia primaria (e quindi di costo del combustibile) sono comunque contenute. Confrontando gli stessi impianti con terminali a bassa temperatura si ottengono i seguenti risultati: 1,05 1,00 0,95 Rendimento termico utile 0,90 Rendimento di produzione 0,85 Rendimento globale 0,80 0,75 0,70 Tradizionale Condensazione AUTONOMO Tradizionale Condensazione CENTRALIZZATO Graf. 3.17 – Confronto tra i rendimenti degli impianti autonomi e centralizzati con terminali di emissione a bassa temperatura (riscaldamento + produzione A.C.S.). 34 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4500 3750 [kWh] 3000 Fabbisogno totale Qtot 2250 Fabbisogno generatore Qgn,in Fabbisogno ausiliari Qaux,in 1500 750 0 Tradizionale Condensazione AUTONOMO Tradizionale Condensazione CENTRALIZZATO Graf. 3.18 – Confronto tra i fabbisogni di energia primaria (espressi in kWh) degli impianti autonomi e centralizzati con terminali di emissione a bassa temperatura (riscaldamento + produzione A.C.S.). Terminali a bassa temperatura innalzano il rendimento termico utile dei generatori, ma allo stesso tempo richiedono l’aumentano delle portate di fluido termovettore e quindi degli assorbimenti della pompa. Poiché tali assorbimenti hanno notevole influenza nell’impianto autonomo, risulta che la differenza tra rendimento termico utile e quello di produzione aumenta rispetto alla soluzione con terminali ad alta temperatura. Utilizzando terminali a bassa temperatura, con caldaia a condensazione l’impianto centralizzato è leggermente più efficiente dell’autonomo, mentre nel caso tradizionale l’autonomo è favorito. Questo è principalmente dovuto alla scarsa efficienza del generatore tradizionale centralizzato. 35 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4 ANALISI IN REGIME DI FUNZIONAMENTO INTERMITTENTE PER IMPIANTO IN INVOLUCRO DI NUOVA COSTRUZIONE Per migliorare l’accuratezza dei risultati ottenuti, si ripete il calcolo dei rendimenti considerando un regime di funzionamento intermittente dell’impianto termico (periodo di attivazione dalle 7 alle 21, situazione più vicina alla realtà rispetto al regime di funzionamento continuo). Si considera inoltre come base temporale di calcolo un intervallo di 15 minuti, anziché di un mese. Per fare questo è stato sviluppato un modello in Matlab® che, dati opportuni profili di temperatura e di radiazione solare, simula il comportamento dell’impianto quarto d’ora per quarto d’ora. A causa del regime di funzionamento intermittente, che prevede lo spegnimento notturno dell’impianto, è stato necessario stimare la temperatura a cui si porta l’aria ambiente, per la conseguente valutazione del fabbisogno di energia termica necessario per ripristinare le condizioni di temperatura interna di progetto all’accensione dell’impianto. L’andamento della temperatura interna è stato calcolato con il metodo delle differenze finite. 4.1 Calcolo dispersione termica di progetto Per il calcolo della dispersione termica di progetto, utilizzata per il dimensionamento dell’impianto di riscaldamento, si fa riferimento alla norma UNI 12831, utilizzando una temperatura esterna di progetto di -6°C. La dispersione termica risultante è pari a: picco T V RH [ 4 .1] dove: - T dispersione termica di progetto per trasmissione; - V dispersione termica di progetto per ventilazione; - RH potenza di ripresa richiesta per compensare gli effetti del riscaldamento intermittente dello spazio riscaldato. 4.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) La determinazione dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. è stato effettuato in conformità alla norma UNI TS 11300. Il calcolo dei fabbisogni per il riscaldamento si esegue quarto d’ora per quarto d’ora. Nelle figure sottostanti sono riportati i profili di temperatura esterna e di radiazione solare utilizzati (estratti da TRNSYS®): 36 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 4.1 – Profili temperatura esterna. Fig. 4.2 – Profili radiazione solare su superficie orizzontale. 37 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 4.3 – Profili radiazione solare su parete verticale esposta a Nord. Fig. 4.4 – Profili radiazione solare su parete verticale esposta a Est. 38 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Fig. 4.5 – Profili radiazione solare su parete verticale esposta a Sud. Fig. 4.6 – Profili radiazione solare su parete verticale esposta a Ovest. 39 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Per il consumo giornaliero di A.C.S. si introducono dei profili di carico (estratti da T-Sol®, riportati rispettivamente in figura 4.7-8), sia per impianto autonomo, che centralizzato. Fig. 4.7 – Andamento del consumo di A.C.S. per impianto autonomo. Fig. 4.8 – Andamento del consumo di A.C.S. per impianto centralizzato. 40 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici Analogamente a quanto fatto in regime di funzionamento continuo (vedi paragrafo 3.3), il calcolo dei rendimenti per le diverse tipologie d’impianto autonomo e centralizzato viene effettuato seguendo il metodo analitico esposto nell’appendice B della norma UNI TS 11300. 4.4 Impianti autonomi Si valuta l’efficienza energetica di impianti autonomi al variare della tipologia di generatore (tradizionale e condensazione) e della tipologia di emettitore (alta e bassa temperatura), mantenendo invariata la logica di gestione (sonda climatica esterna). Negli impianti con terminali a bassa temperatura, in cui è presente il separatore idraulico, la pompa di rilancio si arresta dopo 15 minuti dall’ultimo spegnimento del bruciatore, mentre quella a bordo caldaia è in funzione solo quando il bruciatore è acceso. Negli impianti con terminali ad alta temperatura, in cui non c’è disgiunzione idraulica tra il circuito caldaia e quello dell’impianto di riscaldamento, la pompa a bordo caldaia si ferma dopo 15 minuti dall’ultimo spegnimento del bruciatore. Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria il committente ha specificato le seguenti soluzioni impiantistiche: - produzione istantanea con scambiatore a piastre integrato nel generatore; integrazione con impianto solare centralizzato (stoccaggio centrale e rilancio sulle caldaie a condensazione individuali accoppiate a piccoli bollitori da 80 litri ciascuno). Rispetto al regime di funzionamento continuo la dispersione termica di progetto aumenta a causa della potenza necessaria al ripristino delle condizioni interne, passando da 3368 W a 4190 W, mentre non cambiano i dati d’impianto e quelli del generatore. Per questo motivo, a parte il caso di impianto con integrazione solare, in cui viene installato un nuovo generatore, nei paragrafi dedicati a ciascuna tipologia di impianto autonomo non si riportano le tabelle relative all’impianto e al generatore. 4.4.1 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,91 0,812 Produzione A.C.S. 0,938 0,932 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,927 0,883 Tab. 4.1 – Risultati della simulazione. g 0,765 0,85 0,815 41 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Dalla tabella si può notare l’elevata differenza tra il rendimento termico utile e quello di produzione nel funzionamento in solo riscaldamento: questo è dovuto al consumo di energia primaria per il funzionamento della pompa di circolazione. Graf. 4.1 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. Nel grafico sono riportati gli andamenti dei rendimenti tu (linea rossa), p (linea blu) ed g (linea magenta) in corso d’anno, con decorrenza dal 1° gennaio. È interessante notare come l’andamento del rendimento termico utile sia più elevato quando il riscaldamento non è attivo: infatti per la produzione di A.C.S. la caldaia funziona sempre a potenza nominale. Inoltre è evidente l’influenza del controllo con sonda climatica esterna: il rendimento termico utile aumenta nei mesi primaverili ed autunnali a causa delle minori temperature di funzionamento in riscaldamento (a cui corrispondono minori perdite di generazione). La differenza tra rendimento termico utile e quello di produzione è elevata quando è attivo il riscaldamento (peso rilevante del consumo del circolatore, soprattutto nei mesi caratterizzati da minori fabbisogni di energia termica per il riscaldamento ambiente), mentre si riduce bruscamente nei periodi in cui il riscaldamento non è in funzione (il circolatore è in moto solo quando lo è la caldaia). L’andamento del rendimento globale è analogo a quello del rendimento di produzione, poiché tiene in considerazione anche le perdite dei sottosistemi di regolazione, emissione, distribuzione, erogazione ed accumulo, che rimangono circa costanti. 42 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.4.2 Impianto autonomo con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,922 0,773 Produzione A.C.S. 0,938 0,932 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,932 0,864 Tab. 4.2 – Risultati della simulazione. g 0,716 0,85 0,793 Graf. 4.2 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. L’andamento del rendimento termico utile è analogo alla soluzione precedente, con valori leggermente superiori nel periodo di attivazione del riscaldamento (temperature di funzionamento più basse e quindi minori perdite termiche del generatore). Rispetto alla soluzione con terminali di emissione ad alta temperatura, la differenza tra rendimento termico utile e di produzione è più marcata a causa del maggior consumo della pompa di circolazione: i terminali a bassa temperatura sono infatti progettati con differenze di temperatura dimezzate e quindi la portata raddoppia. 43 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.4.3 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,98 0,851 Produzione A.C.S. 0,936 0,93 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,951 0,898 Tab. 4.3 – Risultati della simulazione. g 0,802 0,848 0,83 Graf. 4.3 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. Durante il funzionamento in produzione di A.C.S. il generatore funziona a potenza nominale con acqua in mandata a 80°C e in ritorno a 60°C: a questi livelli di temperatura non avviene il recupero del calore di transizione di fase del vapore contenuto nei fumi. Nel funzionamento in riscaldamento la caldaia funziona a potenze molto basse ed inoltre i livelli di temperatura favoriscono la condensazione: i valori del rendimento termico utile sono più elevati nei periodi in cui è attivo il riscaldamento. Per il peso del consumo di energia primaria degli ausiliari valgono le stesse considerazioni fatte in precedenza per impianti autonomi alimentati da caldaia tradizionale. 44 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.4.4 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,042 0,83 Produzione A.C.S. 0,936 0,93 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,972 0,889 Tab. 4.4 – Risultati della simulazione. g 0,769 0,848 0,815 Graf. 4.4 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. L’andamento dei rendimenti è analogo a quello dell’impianto con terminali ad alta temperatura (paragrafo 4.4.3). L’utilizzo di terminali a bassa temperatura innalza il rendimento termico utile, ma comporta assorbimenti elettrici del circolatore e perdite della rete di distribuzione maggiori. 45 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.4.5 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 12,3 12 2 1,9 28 21,6 45 2 2,2 0,02 0,89 3,99 5,16 14 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 6 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 18 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 8 [°C] 177 [mg/kWh] 7 [mg/kWh] 133 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima Emissioni di NOx a potenza nominale Emissioni di NOx a potenza minima 38 [mg/kWh] 4190 [W] Temperatura di mandata di progetto 65 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 55 [°C] Rendimento di emissione e 0,97 [-] Rendimento di regolazione rg 0,98 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,99 [-] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,95 [-] Rendimento di accumulo s Tab. 4.5 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,99 [-] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) 108 Solare [l/giorno] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,994 0,845 Produzione A.C.S. 0,979 0,95 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,987 0,888 Tab. 4.6 – Risultati della simulazione. g 0,794 0,861 0,822 46 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 L’impianto solare per la produzione di acqua calda sanitaria prevede lo stoccaggio centrale e il rilancio sulle caldaie individuali accoppiate a bollitori da 80 litri ciascuno. L’integrazione con il solare copre circa il 60 % del fabbisogno di A.C.S. (figura 4.9, simulazione effettuata con T-Sol®), i componenti principali dell’impianto sono: - 8 collettori piani di superficie lorda di 2,5 m2 ciascuno, inclinati di 40° sull’orizzontale ed esposti a Sud; - un accumulo centrale di capacità di 700 litri; - 12 bollitori da 80 litri accoppiati alle rispettive caldaie autonome a condensazione da interni. Fig. 4.9 – Fabbisogno di energia termica coperto dall’impianto solare. Per l’acqua calda sanitaria, rispetto alla produzione istantanea, l’integrazione con impianto solare comporta un minor numeri di cicli di accensione e spegnimento del bruciatore. Il generatore lavora quindi in modo più continuo e pertanto aumenta il rendimento termico utile. La presenza dell’accumulo e della rete di distribuzione principale dell’A.C.S. implica perdite di energia termica, che fanno aumentare la differenza tra p ed g rispetto al caso di produzione istantanea. Nel complesso, nonostante il maggior assorbimento elettrico degli ausiliari per la produzione di A.C.S., la soluzione con integrazione solare è più efficiente. Per maggior semplicità si riporta solo l’andamento in corso d’anno del rendimento termico utile (vedi grafico 4.5): si può osservare come, rispetto alla soluzione con caldaia a condensazione e produzione istantanea di A.C.S., il rendimento termico utile aumenti nei mesi primaverili ed autunnali perché diminuisce il fabbisogno di energia termica per A.C.S. coperto dalla caldaia. Nei mesi estivi ci sono dei giorni in cui il generatore non entra in funzione, dal momento che il fabbisogno per l’A.C.S. è interamente coperto dall’impianto solare centralizzato (vedi grafico 4.6). In corrispondenza di bassi valori di energia termica fornita dal generatore per la produzione di A.C.S., il rendimento termico utile decade di circa due punti percentuali, a causa del maggior peso delle perdite all’involucro. 47 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Graf. 4.5 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. Graf. 4.6 – Andamento in corso d’anno dell’energia termica fornita dal generatore per la produzione di A.C.S.. 48 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.4.6 Impianto autonomo con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. Dati impianto e generatore di calore Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa a bordo caldaia Assorbimento elettrico pompa circuito riscaldamento Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 12,3 12 2 1,9 28 21,6 45 70 2 2,2 0,02 0,89 3,99 5,16 14 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 6 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 18 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 8 [°C] 177 [mg/kWh] 7 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 133 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 38 [mg/kWh] Dispersione termica di progetto (Test,prog=-6°C) 4190 [W] Temperatura di mandata di progetto 37,5 [°C] Temperatura di ritorno di progetto 32,5 [°C] Rendimento di emissione e 0,98 [-] Rendimento di regolazione rg 0,97 [-] Rendimento di distribuzione d Produzione A.C.S. Consumo giornaliero (TA.C.S.=45°C) 0,97 [-] Rendimento di erogazione A.C.S. er 0,95 [-] Rendimento di distribuzione A.C.S. dACS 0,95 [-] Rendimento di accumulo s Tab. 4.7 – Dati utilizzati per la simulazione. 0,99 [-] Emissioni di CO a potenza nominale Emissioni di CO a potenza minima 108 [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] Solare [l/giorno] Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,069 0,808 Produzione A.C.S. 0,979 0,95 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 1,026 0,864 Tab. 4.8 – Risultati della simulazione. g 0,745 0,861 0,789 49 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Analogamente alla soluzione precedente, l’integrazione solare della produzione di acqua calda sanitaria risulta più efficiente di quella istantanea. L’utilizzo di terminali a bassa temperatura comporta valori di rendimento termico utile più elevati, ma le prestazioni globali dell’impianto diminuiscono a causa degli assorbimenti elettrici e delle perdite della rete di distribuzione maggiori. Per quanto riguarda l’andamento in corso d’anno del rendimento termico utile valgono le stesse considerazioni fatte al paragrafo precedente. L’andamento in corso d’anno dell’energia termica fornita dal generatore per la produzione di A.C.S. è identico a quello riportato nel grafico 4.6, dal momento che l’impianto solare è lo stesso. Graf. 4.7 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. 4.4.7 Confronto tra le diverse soluzione di impianto autonomo Tipologia impiantistica Riscaldamento tu p g Produzione A.C.S. tu p g Totale tu p g Qtot 0,91 0,81 0,77 0,94 0,93 0,85 0,93 0,88 0,82 3200 Tradizionale alta T 0,92 0,77 0,72 0,94 0,93 0,85 0,93 0,86 0,79 3292 Tradizionale bassa T 0,98 0,85 0,80 0,94 0,93 0,85 0,95 0,90 0,83 3145 Condensaz. alta T 1,04 0,83 0,77 0,94 0,93 0,85 0,97 0,89 0,82 3200 Condensaz. bassa T 0,99 0,85 0,79 0,98 0,95 0,86 0,99 0,89 0,82 1768 Condensaz. alta T+solare 1,07 0,81 0,75 0,98 0,95 0,86 1,03 0,86 0,79 1841 Condensaz. bassa T+solare Tab. 4.9 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi. 50 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Dai valori tabulati si nota come gli impianti alimentati da caldaia a condensazione siano più efficienti rispetto a quelli con generatore tradizionale, per il fatto che in quest’ultimi non avviene il recupero del calore di transizione di fase del vapore contenuto nei gas di scarico. La produzione istantanea di A.C.S., a causa delle più frequenti accensioni del generatore, risulta meno efficiente per quanto riguarda il rendimento termico utile ma, le minori perdite della rete di distribuzione e la mancanza delle perdite di accumulo, fanno sì che il rendimento globale di questa soluzione risulti confrontabile con quello dell’impianto con integrazione solare. L’utilizzo di terminali a bassa temperatura da un lato migliora il rendimento termico utile del generatore di calore, dall’altro aumenta l’assorbimento elettrico degli ausiliari (maggior differenza tra tu ed p) e le perdite della rete di distribuzione (maggior differenza tra p ed g). Il consumo degli ausiliari è il fattore di perdita maggiore negli impianti autonomi e quindi l’utilizzo di terminali ad alta temperatura incrementa il rendimento globale medio stagionale. Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0,76 0,77 0,78 0,79 0,80 0,81 0,82 0,83 0,84 Rendimento globale medio stagionale Graf. 4.8 – Rendimento globale medio stagionale impianti autonomi. Il rendimento globale medio stagionale è riferito all’impianto termico costituito dal generatore, dai relativi ausiliari e dai sottosistemi di emissione, regolazione, accumulo, erogazione e distribuzione, in esso non viene incluso l’impianto solare termico. Il rendimento globale è dunque calcolato sulla base dei fabbisogni di energia termica coperti dal generatore, utilizzando energia primaria non rinnovabile (gas metano ed energia elettrica dalla rete per il funzionamento degli ausiliari). Il grafico 4.8 non considera pertanto il contributo energetico dell’impianto solare. Il rendimento dell’intero sistema di generazione, in cui viene considerato anche l’impianto solare termico, è definibile come rapporto tra il fabbisogno termico utile (Qh) e l’energia primaria complessivamente assorbita dal sistema stesso. Tale energia è la somma dell’energia primaria non rinnovabile utilizzata dal generatore e da tutti gli ausiliari presenti nel sistema e di quella rinnovabile (sotto forma di energia solare) captata dall’impianto solare. Per mettere in evidenza il contributo dell’impianto solare, in termini di risparmio sull’energia primaria non rinnovabile utilizzata, è possibile utilizzare un parametro che definiamo efficienza del 51 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 sistema di generazione (), esso è inteso come il rapporto tra il fabbisogno termico utile ideale (Qh) e il fabbisogno di energia primaria del solo generatore (Qtot): Qh Q tot [ 4 .2 ] dove: - Qh fabbisogno termico utile ideale; - Qtot fabbisogno di energia primaria del generatore. Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 Efficienza del sistema di generazione Graf. 4.9 – Efficienza del sistema di generazione. Dal grafico è evidente come l’integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare migliori le prestazioni del sistema. Quando non è presente l’integrazione solare l’efficienza del sistema di generazione coincide con il rendimento globale medio stagionale del generatore. Nei grafici sottostanti si riportano i valori i consumi di energia primaria ed elettrica per le soluzioni di impianto autonomo analizzate. Dal grafico 4.10 è evidente come l’integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare riduce i fabbisogni di energia. Dal grafico 4.11 emerge invece il maggior assorbimento elettrico dovuto all’utilizzo di terminali a bassa temperatura (portate maggiori rispetto alla soluzione con terminali ad alta temperatura). 52 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 [kWh] Fabbisogno per produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 4.10 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti autonomi (espresso in kWh). Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0 20 40 60 80 100 120 140 160 [kWhe] Consumo di energia elettrica degli ausiliari Graf. 4.11 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti autonomi (espresso in kWhe). 4.5 Impianti centralizzati Si valuta l’efficienza energetica di impianti centralizzati al variare della tipologia di generatore (tradizionale e condensazione) e di emettitore (radiatori e pannelli radianti), mentre la logica di gestione rimane la medesima (sonda climatica esterna). Considerando il regime di funzionamento intermittente, la pompa del circuito dell’impianto di riscaldamento non è sempre attiva, ma un suo arresto è previsto dopo un’ora dall’ultimo spegnimento del bruciatore. Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria si analizzano le seguenti configurazioni impiantistiche: - produzione con accumulo centrale; 53 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 - integrazione con impianto solare centralizzato con due accumulatori (uno lato solare, uno lato caldaia). Con il regime di funzionamento intermittente il fabbisogno di picco passa da 40 kW (regime continuo) a 50 kW, mentre i dati d’impianto e del generatore rimangono quelli utilizzati per la stima dei rendimenti in regime continuo. 4.5.1 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,904 0,857 Produzione A.C.S. 0,92 0,908 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,914 0,889 Tab. 4.10 – Risultati della simulazione. g 0,803 0,779 0,788 Graf. 4.12 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. Dalla tabella 4.10 e dal grafico 4.12 si può osservare come nell’impianto centralizzato gli assorbimenti elettrici degli ausiliari non hanno peso rilevante nella determinazione dell’efficienza (rendimento termico utile e di produzione non si discostano di molto), mentre le perdite termiche della rete di distribuzione e dell’accumulo dell’A.C.S. hanno notevole influenza (differenza media di circa 10 punti percentuali tra rendimento di produzione e globale). 54 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.2 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,917 0,842 Produzione A.C.S. 0,92 0,908 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,919 0,882 Tab. 4.11 – Risultati della simulazione. g 0,767 0,779 0,775 Graf. 4.13 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. L’andamento dei rendimenti è analogo alla soluzione analizzata precedentemente. L’utilizzo di terminali a bassa temperatura comporta minori perdite termiche del generatore (in questo caso valori di tu leggermente superiori), ma l’assorbimento elettrico della pompa lato riscaldamento e le perdite termiche della rete di distribuzione sono maggiori. 55 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.3 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. L’impianto solare per la produzione di acqua calda sanitaria copre circa il 60 % (simulazione effettuata con T-Sol®) del fabbisogno di A.C.S. e risulta composto da: - 8 collettori piani di superficie lorda di 2,5 m2 ciascuno, inclinati di 40° sull’orizzontale ed esposti a Sud; - un accumulo lato impianto solare di capacità di 700 litri; - un accumulo lato caldaia di capacità di 700 litri; Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,904 0,856 Produzione A.C.S. 0,915 0,893 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,908 0,87 Tab. 4.12 – Risultati della simulazione. g 0,802 0,799 0,801 Anche con integrazione della produzione di acqua calda sanitaria con impianto solare il fattore di maggior inefficienza è legato alle perdite termiche dei sottosistemi di distribuzione ed accumulo (elevata differenza tra p ed g nel funzionamento in produzione di A.C.S.). Una quota di tali perdite termiche è coperta dall’impianto solare e quindi non grava sul generatore: l’impianto con integrazione solare è più efficiente di quello con accumulo centrale accoppiato unicamente al generatore. Si riportano in seguito l’andamento in corso d’anno del rendimento termico utile e dell’energia termica fornita dal generatore per la produzione di acqua calda sanitaria. In alcuni giorni dell’anno il fabbisogno di energia termica per la produzione di A.C.S. è completamente soddisfatto dall’impianto solare ed il generatore non entra in funzione. 56 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Graf. 4.14 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. Graf. 4.15 – Andamento in corso d’anno dell’energia termica fornita dal generatore per la produzione di A.C.S.. 57 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.4 Impianto centralizzato con caldaia tradizionale e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,917 0,84 Produzione A.C.S. 0,915 0,893 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,916 0,86 Tab. 4.13 – Risultati della simulazione. g 0,765 0,799 0,778 Graf. 4.16 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. L’andamento dei rendimenti dell’impianto con terminali a bassa temperatura è analogo a quello con terminali ad alta temperatura. Minori temperature di funzionamento innalzano il rendimento termico utile del generatore, ma il maggior assorbimento elettrico della pompa di circolazione e le elevate perdite termiche della rete di distribuzione fanno sì che il rendimento globale sia inferiore rispetto a quello dell’impianto con terminali ad alta temperatura. 58 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.5 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,981 0,921 Produzione A.C.S. 0,974 0,961 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,977 0,946 Tab. 4.14 – Risultati della simulazione. g 0,862 0,825 0,839 Graf. 4.17 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. Nel funzionamento in riscaldamento, l’utilizzo di un generatore a condensazione gestito con sonda climatica esterna permette di ottenere valori di rendimento termico utile più elevati di quelli con generatore tradizionale. Le perdite di energia termica dovute alla distribuzione e all’accumulo rimangono il fattore di perdita maggiore. 59 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.6 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,043 0,939 Produzione A.C.S. 0,974 0,961 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,998 0,953 Tab. 4.15 – Risultati della simulazione. g 0,856 0,825 0,837 Graf. 4.18 – Andamento in corso d’anno dei rendimenti tu, p ed g. Dal grafico è evidente come l’utilizzo di terminali a bassa temperatura favorisca la condensazione dei prodotti della combustione: risulta che, durante il funzionamento dell’impianto di riscaldamento, il rendimento termico utile, riferito per errata ma consolidata, convenzione commerciale al potere calorifico inferiore, presenta valori anche superiori all’unità. 60 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.7 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali ad alta temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 0,981 0,92 Produzione A.C.S. 0,97 0,946 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 0,976 0,93 Tab. 4.16 – Risultati della simulazione. g 0,861 0,847 0,856 Graf. 4.19 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. Come per impianti alimentati da caldaia tradizionale, l’integrazione della produzione di A.C.S. con impianto solare migliora l’efficienza energetica del sistema. L’andamento del rendimento termico utile presenta dei picchi nei mesi primaverili: questo è dovuto alle basse temperature nel funzionamento in riscaldamento e alla scarsa influenza del rendimento in produzione di acqua calda sanitaria, poiché la maggior parte del fabbisogno di A.C.S. è coperto da fonte solare. 61 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.8 Impianto centralizzato con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura accoppiato ad impianto centralizzato solare per la produzione di A.C.S. Risultati della simulazione tu p Riscaldamento 1,043 0,938 Produzione A.C.S. 0,97 0,946 Riscaldamento + Produzione A.C.S. 1,013 0,941 Tab. 4.17 – Risultati della simulazione. g 0,854 0,847 0,851 Graf. 4.20 – Andamento in corso d’anno del rendimento termico utile tu. L’andamento del rendimento termico utile con terminali di emissione a bassa temperatura è analogo al caso precedente, ma con valori più elevati durante la stagione di riscaldamento. Anche in questo caso l’integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare migliora l’efficienza del sistema. 62 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 4.5.9 Confronto tra le diverse soluzioni di impianto centralizzato Tipologia impiantistica Riscaldamento tu p Produzione A.C.S. g tu p g Totale tu p g Qtot 0,90 0,86 0,80 0,92 0,91 0,78 0,91 0,89 0,79 3290 Tradizionale alta T 0,92 0,84 0,77 0,92 0,91 0,78 0,92 0,88 0,78 3347 Tradizionale bassa T 0,90 0,86 0,80 0,92 0,89 0,80 0,91 0,87 0,80 2016 Tradizionale alta T+solare 2074 Tradizionale bassa T+solare 0,92 0,84 0,77 0,92 0,89 0,80 0,92 0,86 0,78 0,98 0,92 0,86 0,97 0,96 0,83 0,98 0,95 0,84 3090 Condensaz. alta T 1,04 0,94 0,86 0,97 0,96 0,83 1,00 0,95 0,84 3098 Condensaz. bassa T 0,98 0,92 0,86 0,97 0,95 0,85 0,98 0,93 0,86 1887 Condensaz. alta T+solare 1,04 0,94 0,85 0,97 0,95 0,85 1,01 0,94 0,85 1896 Condensaz. bassa T+solare Tab. 4.18 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi. Come per gli impianti autonomi la soluzione con caldaia a condensazione è più efficiente rispetto a quella con generatore tradizionale e l’utilizzo di terminali a bassa temperatura, da un lato migliora il rendimento termico utile della caldaia, dall’altro aumenta l’assorbimento elettrico degli ausiliari (maggior differenza tra tu ed p) e le perdite della rete di distribuzione (maggior differenza tra p ed g). Gli impianti con terminali ad alta temperatura sono energeticamente più efficienti di quelli che utilizzano terminali a bassa temperatura, ma con caldaia a condensazione tali differenze si riducono, dato che le basse temperature favoriscono il recupero del calore di transizione di fase del vapore contenuto nei fumi (vedi grafico 4.21). L’integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare migliora le prestazioni dell’impianto, dal momento che parte delle perdite termiche di distribuzione ed accumulo sono coperte dall’impianto solare e non vanno quindi a pesare sul funzionamento del generatore. Nei grafici sottostanti si riportano i valori del rendimento globale medio stagionale, dell’efficienza del sistema di generazione ed i consumi di energia primaria ed elettrica: Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T + solare Tradizionale alta T + solare Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0,74 0,76 0,78 0,8 0,82 0,84 0,86 Rendimento globale medio stagionale Graf. 4.21 – Rendimento globale medio stagionale impianti centralizzati. 63 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T + solare Tradizionale alta T + solare Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 Efficienza del sistema di generazione Graf. 4.22 – Efficienza del sistema di generazione. La definizione dell’efficienza del sistema di generazione permette di evidenziare il contributo degli apporti solari gratuiti, che nel rendimento globale medio stagionale non vengono considerati. Il contributo degli apporti solari si osserva anche nel grafico 4.23, in cui gli impianti con integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare presentano ridotti fabbisogni di energia primaria. Dal grafico 4.24 emerge invece il maggior assorbimento elettrico dovuto all’utilizzo di terminali a bassa temperatura (portate maggiori rispetto alla soluzione con terminali ad alta temperatura). Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T + solare Tradizionale alta T + solare Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 [kWh] Fabbisogno produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 4.23 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). 64 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Condensazione bassa T + solare Condensazione alta T + solare Condensazione bassa T Condensazione alta T Tradizionale bassa T + solare Tradizionale alta T + solare Tradizionale bassa T Tradizionale alta T 0 10 20 30 40 50 60 70 80 [kWhe] Consumo di energia elettrica degli ausiliari Graf. 4.24 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWhe). 4.6 Confronto impianti autonomi e centralizzati Tipologia impiantistica Riscaldamento tu Tradizionale alta T Tradizionale bassa T Condensaz. alta T Condensaz. bassa T Condensaz. alta T+solare Condensaz. bassa T+solare 0,91 0,92 0,98 1,04 0,99 1,07 Produzione A.C.S. Totale p g tu p g Qtot IMPIANTI AUTONOMI 0,81 0,77 0,94 0,93 0,77 0,72 0,94 0,93 0,85 0,80 0,94 0,93 0,83 0,77 0,94 0,93 0,85 0,79 0,98 0,95 0,81 0,75 0,98 0,95 0,85 0,85 0,85 0,85 0,86 0,86 0,93 0,93 0,95 0,97 0,99 1,03 0,88 0,86 0,90 0,89 0,89 0,86 0,82 0,79 0,83 0,82 0,82 0,79 3200 3292 3145 3200 1768 1841 p g tu IMPIANTI CENTRALIZZATI 0,90 0,86 0,80 0,92 0,91 0,78 0,91 0,89 0,79 3290 Tradizionale alta T 0,92 0,84 0,77 0,92 0,91 0,78 0,92 0,88 0,78 3347 Tradizionale bassa T 0,90 0,86 0,80 0,92 0,89 0,80 0,91 0,87 0,80 2016 Tradizionale alta T+solare 2074 Tradizionale bassa T+solare 0,92 0,84 0,77 0,92 0,89 0,80 0,92 0,86 0,78 0,98 0,92 0,86 0,97 0,96 0,83 0,98 0,95 0,84 3090 Condensaz. alta T 1,04 0,94 0,86 0,97 0,96 0,83 1,00 0,95 0,84 3098 Condensaz. bassa T 0,98 0,92 0,86 0,97 0,95 0,85 0,98 0,93 0,86 1887 Condensaz. alta T+solare 1,04 0,94 0,85 0,97 0,95 0,85 1,01 0,94 0,85 1896 Condensaz. bassa T+solare Tab. 4.19 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi e centralizzati. 65 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0,77 0,78 0,79 0,80 0,81 0,82 0,83 0,84 0,85 0,86 Rendimento globale medio stagionale Graf. 4.25 – Rendimento globale medio stagionale impianti autonomi e centralizzati. Dalla tabella 4.19 e dal grafico 4.25 si evidenzia come con generatore tradizionale l’impianto autonomo è più efficiente del centralizzato, mentre con caldaia a condensazione la situazione si inverte. Nel centralizzato le perdite di efficienza sono dovute principalmente alla distribuzione e all’accumulo (maggior differenza tra p ed g), mentre nell’autonomo sono causate dall’assorbimento degli ausiliari (maggior differenza tra tu ed p). Nel grafico 4.26, in cui si riporta l’efficienza dei sistemi di generazione analizzati, si mette in evidenza l’effetto degli apporti solari gratuiti, che sia per impianti autonomi, che centralizzati, migliora decisamente le prestazioni del sistema. Gli impianti con integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare presentano ridotti fabbisogni di energia primaria (vedi grafico 4.27). Gli impianti centralizzati presentano maggior consumo di energia primaria del generatore, dovuto alle perdite della rete di distribuzione e dell’accumulo (vedi grafico 4.27), mentre gli impianti autonomi presentano maggiori assorbimenti elettrici degli ausiliari (vedi grafico 4.28). 66 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 Efficienza sistema di generazione Graf. 4.26 – Efficienza del sistema di generazione. Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 [kWh] Fabbisogno per produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 4.27 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). 67 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 25 50 75 100 125 150 175 [kWhe] Consumo di energia elettrica degli ausiliari Graf. 4.28 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWhe). Il grafico 4.29 mostra invece il fabbisogno totale di energia primaria, in cui il consumo di energia elettrica degli ausiliari è stato riportato in termini di energia primaria, con un rendimento di conversione pari a 0,41. È evidente come le differenze di fabbisogno di energia primaria (quindi di costo del combustibile), a volte a favore dell’autonomo, altre a favore del centralizzato, sono contenute nell’ordine dell’incertezza del metodo di calcolo. La differenza più elevata tra i consumi di energia primaria di impianti autonomi e centralizzati è di circa 119 kWh all’anno, a favore dell’autonomo nella soluzione con caldaia a condensazione, terminali ad alta temperatura ed integrazione con fonte solare. Assumendo il potere calorifico inferiore del gas metano pari a 9,88 kWh/Nm3 ed un costo del combustibile di 0,7 €/Nm3, si ottiene un risparmio di neanche 9 euro all’anno (119 / 9,88 . 0,7 = 8,4 €/anno). Le differenze in termini di costo del combustibile sono quindi estremamente contenute: non si può pertanto affermare quale sia la soluzione energeticamente più efficiente tra impianto autonomo e centralizzato. Inoltre l’efficienza di un impianto è fortemente influenzata da numerosi parametri, quali assorbimenti elettrici, modalità di controllo e qualità dei componenti, che sono molto variabili da impianto ad impianto. Ad esempio, un centralizzato con una rete di distribuzione estesa risulterebbe, con molta probabilità, meno efficiente di un autonomo, a causa dell’incremento delle perdite relative al sottosistema di distribuzione. 68 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 [kWh] Fabbisogno totale di energia primaria Graf. 4.29 – Fabbisogno totale di energia primaria per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Alla luce dei risultati ottenuti appare evidente che per determinare quale sia la soluzione impiantistica energeticamente più efficiente, risulti indispensabile analizzare attentamente ogni soluzione tecnica adottata nella realizzazione dell’impianto stesso. Particolare attenzione dovrà essere posta nella progettazione e gestione dei sottosistemi di regolazione e distribuzione dell’impianto, che risultano determinanti nel determinare l’efficienza energetica globale. L’ultimo aspetto analizzato nel confronto tra impianti autonomi e centralizzati riguarda le emissioni inquinanti di NOx e CO. I risultati ottenuti (vedi grafici 4.30-31) sono fortemente influenzati dai dati sulle emissioni dei generatori utilizzati per la simulazione (tabelle 3.1, 3.3, 3.5, 3.7, 3.10, 3.12, 3.14, 3.16, 4,5 e 4,7). In generale l’integrazione della produzione di A.C.S. con fonte solare diminuisce le emissioni inquinanti e l’utilizzo di un generatore a condensazione, rispetto ad uno tradizionale, riduce le emissioni di NOx, ma non quelle di CO. Le emissioni di NOx con caldaia tradizionale sono minori nel centralizzato, mentre con quella a condensazione lo sono nell’autonomo. Le emissioni di monossido di carbonio, invece, sono sempre più basse negli impianti centralizzati. 69 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 100 200 300 400 500 600 700 [g/anno] Emissioni NOx Graf. 4.30 – Emissioni inquinanti di NOx per impianti autonomi e centralizzati (riferite al singolo appartamento, espresse in g/anno). Centralizzato tradizionale bassa T + solare Centralizzato tradizionale alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T + solare Autonomo condensazione bassa T + solare Centralizzato condensazione alta T + solare Autonomo condensazione alta T + solare Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 50 100 150 200 250 300 350 400 [g/anno] Emissioni CO Graf. 4.31 – Emissioni inquinanti di CO per impianti autonomi e centralizzati (riferite al singolo appartamento, espresse in g/anno). 70 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 5 INVOLUCRO DI RECENTE COSTRUZIONE (NORMATIVA 2006) 5.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti Per l’edificio considerato, vengono illustrate le caratteristiche tecniche e stratigrafiche delle strutture disperdenti, rispondenti ai limiti di trasmittanza termica imposti dal D. Lgs. 311 per l’anno 2006. 5.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali: Parete perimetrale esterna Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Muratura in mattoni forati (esterno) 0,15 0,26 0,577 Intercapedine d'aria 0,05 0,26 0,192 Poliuretano espanso 0,04 0,034 1,176 Muratura in mattoni forati (interno) 0,15 0,247 0,607 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 2,76 Tab. 5.1 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete perimetrale esterna. UK[W/m²K] 0,36 Parete vano scala Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Muratura in mattoni forati 0,15 0,247 0,607 Intercapedine d'aria 0,05 0,26 0,192 Poliuretano espanso 0,04 0,04 1 Muratura in mattoni forati 0,15 0,247 0,607 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 2,70 Tab. 5.2 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete vano scala. UK[W/m²K] 0,37 71 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Parete divisoria alloggi Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,13 Rasatura in scagliola 0,01 0,35 0,029 Blocchi CLS alleggerito vibrocompresso 0,12 0,6 0,200 Intercapedine d'aria 0,02 0,038 0,526 Blocchi CLS alleggerito vibrocompresso 0,12 0,6 0,200 Rasatura in scagliola 0,01 0,35 0,029 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 1,24 Tab. 5.3 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete divisoria alloggi. 5.1.2 0,80 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali: Solaio interpiano (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,17 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Impalcato in latero cemento (pignatte) 0,22 0,7 0,314 Poliuretano espanso 0,02 0,034 0,588 Ripartizione dei carichi in CLS armato 0,05 0,27 0,185 Collegamento con malta bastarda 0,01 1,12 0,009 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 1,47 0,68 Tab. 5.4 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso discendente). Solaio interpiano (flusso acendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,10 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Collegamento con malta bastarda 0,01 1,12 0,009 Ripartizione dei carichi in CLS armato 0,05 0,27 0,185 Poliuretano espanso 0,02 0,034 0,588 Impalcato in latero cemento (pignatte) 0,22 0,7 0,314 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 1,33 0,75 Tab. 5.5 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso ascendente). 72 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Solaio piano terra (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rasatura in gesso 0,01 0,35 0,029 Impalcato in latero cemento (pignatte) 0,22 0,7 0,314 Poliuretano espanso 0,05 0,034 1,471 Ripartizione dei carichi in CLS 0,06 0,27 0,222 Sottofondo sabbia-cemento 0,03 1,4 0,021 Pavimento in ceramica 0,015 1,163 0,013 Resistenza superficiale interna 0,017 Totale 2,13 0,47 Tab. 5.6 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio piano terra (flusso discendente). Copertura Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rivestimento con coppi 0,005 1 0,005 Massetto in CLS 0,05 1,61 0,031 Intercapedine d'aria 1,5 5,56 0,270 Massetto in CLS 0,05 1,48 0,034 Polistirene estruso 0,05 0,034 1,471 Membrana impermeabile in bitume 0,008 0,17 0,047 Elemento portante in latero-cemento 0,22 0,7 0,314 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 2,33 Tab. 5.7 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche copertura. 5.1.3 UK[W/m²K] 0,43 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi: Porta blindata Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Abete 0,02 0,12 0,167 Acciaio inossidabile 0,002 17 0,0001 Fibre minerali (pannelli rigidi) 0,025 0,038 0,658 Abete 0,02 0,12 0,167 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 1,25 Tab. 5.8 – Stratigrafia e caratteristiche porta blindata. UK[W/m²K] 0,80 73 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Componente vetrato: vetrocamera 6/7 – 12 - 6/7 Composizione s [m] [kg/m3] Vetro 0,006 2500 Intercapedine d’aria 0,012 1,23 Vetro 0,006 2500 Tab. 5.9 – Stratigrafia e caratteristiche componente vetrato. c [kJ/kgK] 0,75 1,008 0,75 Per il calcolo della trasmittanza termica dei componenti vetrati, si fa riferimento a quanto riportato nella UNI EN ISO 10077. Ag [m²] 1,3 Finestra bagno e camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,38 7,2 1,9 2,035 0,06 Tab. 5.10 – Trasmittanza termica finestra bagno e camera. Uw [W/m²K] 2,19 Ag [m²] 4,4 Portafinestra salotto 2 ante Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,66 12,8 1,9 2,035 0,06 Tab. 5.11 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 2 ante. Uw [W/m²K] 2,07 Ag [m²] 1,53 Portafinestra salotto 1 anta Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,3 5,8 1,9 2,035 0,06 Tab. 5.12 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 1 anta. Uw [W/m²K] 2,11 Ag [m²] 2,2 Portafinestra camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,56 10,8 1,9 2,035 0,06 Tab. 5.13 – Trasmittanza termica portafinestra camera. Uw [W/m²K] 2,16 dove: - Ag area della vetrata; - Af area del telaio; - Ig perimetro totale della vetrata; - Ug trasmittanza termica della vetrata; - Uf trasmittanza termica del telaio; - Ψg trasmittanza termica lineare. 74 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 6 ANALISI IN REGIME DI FUNZIONAMENTO INTERMITTENTE PER IMPIANTO IN INVOLUCRO DI RECENTE COSTRUZIONE 6.1 Calcolo dispersione termica di progetto Per il calcolo della dispersione termica di progetto, come per l’edificio con strutture disperdenti rispondenti ai limiti di legge previsti per il 2010, si seguono le indicazioni della norma UNI 12831, utilizzando una temperatura esterna di progetto di -6°C. A fronte di un maggior valore della dispersione termica di progetto, che passa da 4190 W a 5402 W, si dimensiona l’impianto con gli stessi livelli di temperatura (60°C per terminali ad alta temperatura, 35°C per quelli a bassa temperatura), andando quindi ad aumentare la superficie di scambio termico dei terminali di emissione. 6.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. Il calcolo dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. è stato effettuato in conformità alla norma UNI TS 11300, conservando i medesimi profili di temperatura esterna, di radiazione solare e di consumo di A.C.S. riportati nelle figure 4.1-8. 6.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici Come per edificio con strutture 2010, si calcola il rendimento degli impianti termici con il metodo analitico della norma UNI TS 11300. Le tipologie d’impianto autonomo e centralizzato analizzate sono le medesime di cui ai paragrafi 4.4 e 4.5 ed anche i generatori di calore sono rimasti gli stessi (dati impianto e generatore riportati in tabella 3.1, 3.3, 3.5, 3.7, 3.10, 3.12, 3.14 e 3.16). Come specificato da Assotermica non è stata valutata l’influenza dell’integrazione della produzione di A.C.S. con impianto solare termico. Negli impianti autonomi l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento rimane invariato, poiché l’aumento di portata da inviare ai terminali di emissione non è elevato ed il circolatore a giri fissi rimane impostato alla medesima velocità. Negli impianti centralizzati, al contrario, si sommano gli effetti dei 12 appartamenti e l’assorbimento elettrico della pompa di circolazione a giri variabili aumenta. In particolare gli impianti analizzati ed i relativi assorbimenti elettrici delle pompe di circolazione del circuito di riscaldamento sono: - autonomo tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia rimane di 40 W; 75 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 - autonomo tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento rimane di 65 W; autonomo a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia rimane di 45 W; autonomo a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento rimane di 70 W; centralizzato tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento passa da 168 W a 239 W; centralizzato tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento passa da 308 W a 403 W; centralizzato a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento passa da 168 W a 239 W; centralizzato a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento passa da 308 W a 403 W. Dal momento che i livelli di temperatura a cui viene esercito l’impianto sono gli stessi di quelli previsti per l’edificio a partire dal 2010, le perdite di energia termica della rete di distribuzione ed il rendimento dei terminali del sottosistema di emissione rimangono invariati (e pari a 0,97 per terminali ad alta temperatura, e pari a 0,98 per quelli a bassa temperatura), mentre per quanto riguarda il sottosistema di regolazione si è tenuta in considerazione una minor qualità dei dispositivi di regolazione, il cui rendimento diminuisce di un punto percentuale rispetto alla soluzione 2010 (rg pari a 0,97 per terminali ad alta temperatura, rg pari a 0,96 per quelli a bassa temperatura). L’andamento dei rendimenti termico utile, di produzione e globale è analogo al caso di edificio con strutture tipiche dell’anno 2010. Per rendere la trattazione più sintetica si riportano solo la tabella di confronto finale ed il grafico con i valori di rendimento globale medio stagionale: Tipologia impiantistica Riscaldamento tu Tradizionale alta T Tradizionale bassa T Condensazione alta T Condensazione bassa T 0,91 0,92 0,98 1,04 Produzione A.C.S. Totale p g tu p g Qtot IMPIANTI AUTONOMI 0,83 0,78 0,94 0,93 0,80 0,73 0,94 0,93 0,88 0,82 0,94 0,93 0,87 0,79 0,94 0,93 0,85 0,85 0,85 0,85 0,92 0,93 0,96 0,98 0,88 0,87 0,91 0,90 0,81 0,79 0,84 0,82 3712 3825 3618 3682 p g tu IMPIANTI CENTRALIZZATI 0,90 0,86 0,80 0,92 0,91 0,78 0,91 0,88 0,79 3817 Tradizionale alta T 0,92 0,85 0,76 0,92 0,91 0,78 0,92 0,88 0,77 3894 Tradizionale bassa T 0,98 0,92 0,86 0,97 0,96 0,83 0,98 0,94 0,84 3579 Condensazione alta T 1,04 0,94 0,85 0,97 0,96 0,83 1,00 0,95 0,84 3587 Condensazione bassa T Tab. 6.1 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi e centralizzati. 76 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0,76 0,77 0,78 0,79 0,80 0,81 0,82 0,83 0,84 0,85 Rendimento globale medio stagionale Graf. 6.1 – Rendimento globale medio stagionale impianti autonomi e centralizzati. Con un edificio meno isolato aumentano i fabbisogni per il riscaldamento e quindi il relativo rendimento ha un peso maggiore nella definizione del rendimento globale d’impianto. Nonostante ciò la tabella 6.1 riporta risultati simili a quelli ottenuti per edificio con strutture 2010 (tabella 4.19), infatti: - - - - i rendimenti in produzione di A.C.S. sono invariati, dal momento che sia l’impianto che il fabbisogno non sono cambiati; il rendimento termico utile in riscaldamento non ha subito sostanziali modifiche poiché i livelli di temperatura dell’impianto sono rimasti inalterati; nell’impianto centralizzato la differenza tra rendimento termico utile e quello di produzione è rimasta circa costante, poiché il fabbisogno di energia primaria per il funzionamento delle pompe di circolazione è cresciuto proporzionalmente al fabbisogno di energia termica (l’assorbimento elettrico del circolatore è aumentato); nell’impianto autonomo la differenza tra rendimento termico utile e quello di produzione è diminuita, dato che il fabbisogno di energia primaria per il funzionamento del circolatore è cresciuto meno rispetto a quello di energia termica; nell’impianto centralizzato il fattore di perdita maggiore è sempre rappresentato dalle perdite di energia termica della rete di distribuzione e dell’accumulo di acqua calda sanitaria; nell’impianto autonomo il fattore di perdita maggiore è sempre dovuto al consumo degli ausiliari. 77 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Nei grafici sottostanti si riportano i consumi di energia primaria ed elettrica per le soluzioni impiantistiche analizzate: Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 [kWh] Fabbisogno per produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 6.2 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 [kWhe] Consumo di energia elettrica ausiliari Graf. 6.3 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWhe). Come per gli impianti asserviti all’edifico con strutture disperdenti 2010, gli impianti autonomi, a fronte di un minor fabbisogno di energia primaria del generatore, presentano assorbimenti elettrici del circolatore e degli ausiliari notevolmente maggiori. 78 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Convertendo i consumi di energia elettrica in energia primaria, utilizzando un valore del rendimento del sistema elettrico nazionale di 0,41, si ottengono i fabbisogni totali di energia primaria riportati nel seguente grafico: Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 [kWh] Fabbisogno totale di energia primaria Graf. 6.4 – Fabbisogno totale di energia primaria per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Nel passaggio tra edificio con strutture disperdenti 2010 a quello caratterizzante l’anno 2006, le già lievi differenze tra impianti autonomi e centralizzati si riducono ulteriormente. La differenza più elevata tra i consumi di energia primaria di impianti autonomi e centralizzati è di circa 105 kWh all’anno, a favore dell’autonomo nella soluzione con caldaia tradizionale e terminali ad alta temperatura. Assumendo il potere calorifico inferiore del gas metano pari a 9,88 kWh/Nm3 ed il relativo costo di 0,7 €/Nm3, si ottiene un risparmio di neanche 8 euro all’anno. Dal grafico 6.4 emerge chiaramente che le soluzioni di impianto autonomo e centralizzato si equivalgono. Nel confronto non è possibile identificare una soluzione energeticamente più efficiente dell’altra. Come già detto, le differenze tra i rendimenti globali, che risultano dalle simulazioni effettuate, sono probabilmente contenute entro l’incertezza del metodo di calcolo utilizzato. 79 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 7 INVOLUCRO RAPPRESENTATIVO DEGLI ANNI ‘60 7.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti Per l’edificio considerato, vengono illustrate le caratteristiche tecniche e stratigrafiche delle strutture disperdenti, rappresentative di una costruzione tipica degli anni ’60. 7.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali: Parete perimetrale esterna Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Blocchi in calcestruzzo di argilla espansa 0,3 0,55 0,545 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,76 Tab. 7.1 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete perimetrale esterna. UK[W/m²K] 1,32 Parete vano scala Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Blocchi in calcestruzzo di argilla espansa 0,25 0,5 0,50 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,80 Tab. 7.2 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete vano scala. UK[W/m²K] 1,25 Parete divisoria alloggi Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Blocchi in calcestruzzo di argilla espansa 0,25 0,5 0,50 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,80 Tab. 7.3 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete divisoria alloggi. UK[W/m²K] 1,25 80 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 7.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali: Solaio interpiano (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,17 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Solaio in latero-cemento 0,22 1,3 0,169 Collegamento con malta 0,02 1,4 0,014 Piastrelle di cemento pressate 0,015 1 0,015 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 0,56 1,79 Tab. 7.4 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso discendente). Solaio interpiano (flusso acendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,10 Piastrelle di cemento pressate 0,015 1 0,015 Collegamento con malta 0,02 1,4 0,014 Solaio in latero-cemento 0,22 1,3 0,169 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 0,42 2,38 Tab. 7.5 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso ascendente). Solaio piano terra (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rasatura 0,01 0,7 0,014 Solaio in latero-cemento 0,22 1,3 0,169 Collegamento con malta 0,02 1,4 0,014 Piastrelle di cemento pressate 0,015 1 0,015 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 0,42 2,37 Tab. 7.6 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio piano terra (flusso discendente). 81 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Copertura s [m] Composizione λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rivestimento con coppi 0,005 1 0,005 Massetto in CLS 0,05 1,61 0,031 Intercapedine d'aria 1,5 5,56 0,270 Massetto in CLS 0,05 1,48 0,034 Solaio in latero-cemento 0,22 1,3 0,169 Intonaco calce e gesso 0,015 0,7 0,021 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 0,67 Tab. 7.7 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche copertura. 7.1.3 1,49 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi: Porta di ingresso s [m] Composizione λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,13 Abete 0,06 0,12 0,50 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,76 Tab. 7.8 – Stratigrafia e caratteristiche porta di ingresso. 1,32 Componente vetrato: vetro singolo Composizione Vetro s [m] [kg/m3] 0,004 2500 Tab. 7.9 – Stratigrafia e caratteristiche componente vetrato. c [kJ/kgK] 0,75 Per il calcolo della trasmittanza termica dei componenti vetrati, si fa riferimento a quanto riportato nella UNI EN ISO 10077. Ag [m²] 1,3 Finestra bagno e camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,38 7,2 5,8 2,035 0,06 Tab. 7.10 – Trasmittanza termica finestra bagno e camera. Uw [W/m²K] 5,21 Ag [m²] 4,4 Portafinestra salotto 2 ante Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,66 12,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 7.11 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 2 ante. Uw [W/m²K] 5,46 82 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Ag [m²] 1,54 Portafinestra salotto 1 anta Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,3 5,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 7.12 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 1 anta. Uw [W/m²K] 5,38 Ag [m²] 2,2 Portafinestra camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,56 10,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 7.13 – Trasmittanza termica portafinestra camera. Uw [W/m²K] 5,27 dove: - Ag area della vetrata; - Af area del telaio; - Ig perimetro totale della vetrata; - Ug trasmittanza termica della vetrata; - Uf trasmittanza termica del telaio; - Ψg trasmittanza termica lineare. 83 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 8 8.1 ANALISI IN REGIME DI FUNZIONAMENTO INTERMITTENTE PER IMPIANTO IN INVOLUCRO RAPPRESENTATIVO DEGLI ANNI ‘60 Calcolo dispersione termica di progetto Per il calcolo della dispersione termica di progetto si segue la procedura della norma UNI 12831, utilizzando una temperatura esterna di progetto di -6°C. A fronte di un maggior valore della dispersione termica di progetto, che per il singolo appartamento raggiunge i 12,6 kW, si dimensiona l’impianto con livelli di temperatura più elevati rispetto alle soluzioni precedentemente analizzate (70°C per i terminali ad alta temperatura, 42,5°C per quelli a bassa). 8.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. La determinazione dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. è stata effettuata in conformità alla norma UNI TS 11300, conservando i medesimi profili di temperatura esterna, di radiazione solare e di consumo di A.C.S. riportati nelle figure 4.1-8. 8.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici A fronte di un notevole aumento della dispersione termica di progetto, negli impianti centralizzati è necessario aumentare la potenzialità dei generatori installati (tabelle 8.1-2), mentre negli autonomi rimangono gli stessi di cui ai paragrafi 3.4.2-5. Dati generatore centralizzato tradizionale Potenza termica al focolare a carico nominale 165 Potenza termica utile a carico nominale 150 Potenza termica al focolare a carico minimo 121 Potenza termica utile a carico minimo 110 Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore 170 Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore 170 Assorbimento elettrico pompa caldaia 120 Assorbimento elettrico pompa carico bollitore 50 Assorbimento elettrico pompa ricircolo 62 Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale 7,8 Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo 11 Perdite al camino a bruciatore spento 0,04 Perdite al mantello 0,45 Emissioni di CO a potenza nominale 6,9 Emissioni di CO a potenza minima 3,6 Emissioni di NOx a potenza nominale 190,2 Emissioni di NOx a potenza minima 155 Tab. 8.1 – Dati generatore centralizzato tradizionale. [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] [mg/kWh] 84 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Dati generatore centralizzato a condensazione Potenza termica al focolare a carico nominale Potenza termica utile a carico nominale Potenza termica al focolare a carico minimo Potenza termica utile a carico minimo Assorbimento elettrico a carico nominale bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico a carico minimo bruciatore + ventilatore Assorbimento elettrico pompa caldaia Assorbimento elettrico pompa carico bollitore Assorbimento elettrico pompa ricircolo Perdite al camino a bruciatore acceso a carico nominale Perdite al camino a bruciatore acceso a carico minimo Perdite al camino a bruciatore spento Perdite al mantello Tenore di ossigeno nei fumi a potenza nominale Tenore di ossigeno nei fumi a potenza minima T fumi acqua a potenza nominale (TR=60°C) 175 170 44 43 229 45 120 50 62 2,3 1,7 0,01 0,5 4,89 5,46 15 [kW] [kW] [kW] [kW] [W] [W] [W] [W] [W] [%] [%] [%] [%] [%] [%] [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=60°C) 6 [°C] T fumi acqua a potenza nominale (TR=30°C) 25 [°C] T fumi acqua a potenza minima (TR=30°C) 13 [°C] Emissioni di CO a potenza nominale 182 [mg/kWh] Emissioni di CO a potenza minima 7 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza nominale 53 [mg/kWh] Emissioni di NOx a potenza minima 28 Tab. 8.2 – Dati generatore centralizzato a condensazione. [mg/kWh] L’elevata dispersione termica di picco comporta portate maggiori: gli assorbimenti elettrici delle pompe di circolazione aumentano sia per impianto autonomo, che centralizzato. Gli impianti analizzati, con i relativi assorbimenti elettrici delle pompe di circolazione, sono: - autonomo tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia è di 90 W; autonomo tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia e di quella del circuito di riscaldamento è di 90 W ciascuna; autonomo a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia è di 90 W; autonomo a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia e di quella del circuito di riscaldamento è di 90 W ciascuna; centralizzato tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 463 W; centralizzato tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 881 W; centralizzato a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 463 W; centralizzato a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 881 W. 85 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Dal momento che gli impianti sono eserciti a temperature superiori rispetto a quelli per edificio 2010 e 2006, le perdite di energia termica della rete di distribuzione aumentano ed il rendimento del sottosistema di emissione si riduce, assumendo un valore di 0,9 per terminali ad alta temperatura e di 0,96 per quelli a bassa temperatura. Si considera inoltre la presenza di dispositivi di regolazione di minor qualità e precisione: il relativo rendimento è di 0,96 per terminali ad alta temperatura e di 0,95 per quelli a bassa temperatura. Come per impianto a servizio dell’edificio caratterizzante l’anno 2006, si riportano la tabella di confronto finale e il grafico con i valori di rendimento globale medio stagionale: Tipologia impiantistica Riscaldamento tu Tradizionale alta T Tradizionale bassa T Condensazione alta T Condensazione bassa T Totale p g tu p g Qtot IMPIANTI AUTONOMI 0,85 0,73 0,94 0,93 0,84 0,74 0,94 0,93 0,92 0,79 0,94 0,93 0,91 0,81 0,94 0,93 0,85 0,85 0,85 0,85 0,90 0,91 0,97 1,00 0,86 0,86 0,92 0,92 0,75 0,76 0,80 0,82 9626 9477 9005 8873 p 0,90 0,91 0,98 1,02 Produzione A.C.S. g tu IMPIANTI CENTRALIZZATI 0,90 0,88 0,76 0,92 0,91 0,78 0,91 0,89 0,76 9470 Tradizionale alta T 0,92 0,87 0,77 0,92 0,91 0,78 0,92 0,88 0,77 9352 Tradizionale bassa T 0,97 0,94 0,81 0,97 0,96 0,82 0,97 0,95 0,81 8873 Condensazione. alta T 1,02 0,96 0,85 0,97 0,96 0,82 1,01 0,96 0,84 8572 Condensazione bassa T Tab. 8.3 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi e centralizzati. Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0,72 0,74 0,76 0,78 0,80 0,82 0,84 0,86 Rendimento globale medio stagionale Graf. 8.1 – Rendimento globale medio stagionale impianti autonomi e centralizzati. 86 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Dalla tabella 8.3 e dal grafico 8.1 risulta evidente come l’impianto centralizzato sia più efficiente dell’autonomo. Con edificio molto disperdente i fabbisogni di energia primaria necessari al riscaldamento ambiente sono notevolmente superiori rispetto a quelli per la produzione di acqua calda sanitaria (vedi grafico 8.2). Il rendimento dell’impianto in riscaldamento, che negli impianti centralizzati è maggiore a causa della minor incidenza del consumo degli ausiliari, ha quindi un peso notevole nella definizione del rendimento globale medio stagionale. Come per gli impianti analizzati nei paragrafi precedenti, gli impianti autonomi, a fronte di un minor fabbisogno di energia primaria del generatore (vedi grafico 8.2), presentano assorbimenti elettrici del circolatore e degli ausiliari notevolmente maggiori (vedi grafico 8.3). Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 2000 4000 6000 8000 10000 [kWh] Fabbisogno per produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 8.2 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 50 100 150 200 250 300 350 400 [kWhe] Consumo di energia elettrica ausiliari Graf. 8.3 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWhe). 87 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Convertendo i consumi elettrici degli ausiliari in energia primaria, assumendo un valore del rendimento del sistema elettrico nazionale pari a 0,41, si ottengono i seguenti fabbisogni totali di energia primaria: Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 8000 8250 8500 8750 9000 9250 9500 9750 [kWh] Fabbisogno totale di energia primaria Graf. 8.4 – Fabbisogno totale di energia primaria per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). I fabbisogni di energia primaria confermano una miglior efficienza da parte degli impianti centralizzati. La differenza più elevata tra i consumi di energia primaria di impianti autonomi e centralizzati è di circa 300 kWh all’anno, a favore del centralizzato nella soluzione con caldaia a condensazione e terminali a bassa temperatura, a cui corrisponde un risparmio di circa 21 euro all’anno. In termini di chilowattora di energia primaria le differenze tra impianto autonomo e centralizzato aumentano, ma percentualmente tali differenze rimangono contenute nell’incertezza del metodo di calcolo. 88 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 9 INVOLUCRO RAPPRESENTATIVO DEGLI ANNI ‘30 9.1 Stratigrafia e trasmittanza delle strutture disperdenti Per l’edificio considerato, vengono illustrate le caratteristiche tecniche e stratigrafiche delle strutture disperdenti, rappresentative di una costruzione tipica degli anni ’30. 9.1.1 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi verticali: Parete perimetrale esterna Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,04 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Muratura in mattoni 0,7 0,7 1 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 1,19 Tab. 9.1 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete perimetrale esterna. UK[W/m²K] 0,84 Parete vano scala Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Muratura in mattoni 0,4 0,7 0,571 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,85 Tab. 9.2 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete vano scala. UK[W/m²K] 1,17 Parete divisoria alloggi Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] Resistenza superficiale esterna 0,13 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Muratura in mattoni 0,4 0,7 0,571 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,85 Tab. 9.3 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche parete divisoria alloggi. UK[W/m²K] 1,17 89 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 9.1.2 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche dei componenti opachi orizzontali: Solaio interpiano (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,17 Intonaco calce e cemento 0,015 0,9 0,017 Massetto in cemento armato 0,2 2,3 0,087 Strato di sabbia 0,04 0,3 0,133 Calcestruzzo di ghiaietto 0,03 1,15 0,026 Sottofondo lisciato 0,015 1,4 0,011 Rivestimento in linoleum 0,005 0,17 0,029 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 0,64 1,55 Tab. 9.4 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso discendente). Solaio interpiano (flusso acendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale interna 0,10 Rivestimento in linoleum 0,005 0,17 0,029 Sottofondo lisciato 0,015 1,4 0,011 Calcestruzzo di ghiaietto 0,03 1,15 0,026 Strato di sabbia 0,04 0,3 0,133 Massetto in cemento armato 0,2 2,3 0,087 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 0,50 2,01 Tab. 9.5 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio interpiano (flusso ascendente). Solaio piano terra (flusso discendente) Composizione s [m] λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Massetto in cemento armato 0,2 2,3 0,087 Strato di sabbia 0,04 0,3 0,133 Calcestruzzo di ghiaietto 0,03 1,15 0,026 Sottofondo lisciato 0,015 1,4 0,011 Rivestimento in linoleum 0,005 0,17 0,029 Resistenza superficiale interna 0,17 Totale 0,50 2,01 Tab. 9.6 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche solaio piano terra (flusso discendente). 90 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Copertura s [m] Composizione λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,04 Rivestimento con coppi 0,005 1 0,005 Intercapedine d'aria 1,5 5,56 0,270 Sottofondo lisciato 0,015 1,4 0,011 Calcestruzzo di ghiaietto 0,03 1,15 0,026 Strato di sabbia 0,04 0,3 0,133 Massetto in cemento armato 0,2 2,3 0,087 Intonaco calce e cemento 0,01 0,9 0,011 Resistenza superficiale interna 0,10 Totale 0,68 Tab. 9.7 – Stratigrafia e caratteristiche tecniche copertura. 9.1.3 1,46 Caratteristiche tecniche e stratigrafiche degli infissi: Porta di ingresso s [m] Composizione λ [W/mK] R [m²K/W] UK[W/m²K] Resistenza superficiale esterna 0,13 Abete 0,06 0,12 0,50 Resistenza superficiale interna 0,13 Totale 0,76 Tab. 9.8 – Stratigrafia e caratteristiche porta di ingresso. 1,32 Componente vetrato: vetro singolo Composizione Vetro s [m] [kg/m3] 0,004 2500 Tab. 9.9 – Stratigrafia e caratteristiche componente vetrato. c [kJ/kgK] 0,75 Per il calcolo della trasmittanza termica dei componenti vetrati, si fa riferimento a quanto riportato nella UNI EN ISO 10077. Ag [m²] 1,3 Finestra bagno e camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,38 7,2 5,8 2,035 0,06 Tab. 9.10 – Trasmittanza termica finestra bagno e camera. Uw [W/m²K] 5,21 91 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Ag [m²] 4,4 Portafinestra salotto 2 ante Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,66 12,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 9.11 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 2 ante. Uw [W/m²K] 5,46 Ag [m²] 1,54 Portafinestra salotto 1 anta Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,3 5,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 9.12 – Trasmittanza termica portafinestra salotto 1 anta. Uw [W/m²K] 5,38 Ag [m²] 2,2 Portafinestra camera Af [m²] Ig [m] Ug [W/m²K] Uf [W/m²K] Ψg [W/mK] 0,56 10,8 5,8 2,035 0,06 Tab. 9.13 – Trasmittanza termica portafinestra camera. Uw [W/m²K] 5,27 dove: - Ag area della vetrata; - Af area del telaio; - Ig perimetro totale della vetrata; - Ug trasmittanza termica della vetrata; - Uf trasmittanza termica del telaio; - Ψg trasmittanza termica lineare. 92 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 10 ANALISI IN REGIME DI FUNZIONAMENTO INTERMITTENTE PER IMPIANTO IN INVOLUCRO RAPPRESENTATIVO DEGLI ANNI ‘30 10.1 Calcolo dispersione termica di progetto Per il calcolo della dispersione termica di progetto si segue la procedura della norma UNI 12831, utilizzando una temperatura esterna di progetto di -6°C. A fronte di un valore della dispersione termica di progetto di 10 kW, si dimensiona l’impianto con gli stessi livelli di temperatura degli impianti per edificio caratteristico degli anni ‘60 (70°C per i terminali ad alta temperatura, 42,5°C per quelli a bassa), andando quindi a diminuire la superficie di scambio termico dei terminali di emissione. 10.2 Calcolo fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. Il calcolo dei fabbisogni di energia termica per il riscaldamento e la produzione di A.C.S. è stato effettuato in conformità alla norma UNI TS 11300, conservando i medesimi profili di temperatura esterna, di radiazione solare e di consumo di A.C.S. riportati nelle figure 4.1-8. 10.3 Valutazione rendimenti degli impianti termici Il calcolo dei rendimenti è eseguito seguendo le linee guida del metodo analitico esposto nell’appendice B della norma UNI TS 11300. I generatori installati sono i medesimi di quelli per edificio rappresentativo degli anni ’60, così come le perdite della rete di distribuzione ed i rendimenti di emissione e regolazione dell’impianto (stessi livelli di temperatura e qualità dei dispositivi di controllo). Le soluzioni impiantistiche analizzate, con i relativi assorbimenti elettrici delle pompe di circolazione, sono: - autonomo tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia è di 90 W; autonomo tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia e di quella del circuito di riscaldamento è di 90 W ciascuna; autonomo a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia è di 90 W; autonomo a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa a bordo caldaia e di quella del circuito di riscaldamento è di 90 W ciascuna; centralizzato tradizionale con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 352 W; 93 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 - centralizzato tradizionale con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 749 W; centralizzato a condensazione con terminali ad alta temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 352 W; centralizzato a condensazione con terminali a bassa temperatura, l’assorbimento elettrico della pompa del circuito di riscaldamento è di 749 W. I risultati della simulazione sono riportati nella tabella di confronto finale e nel grafico rappresentativo dei rendimenti globali medi stagionali: Tipologia impiantistica Riscaldamento Tradizionale alta T Tradizionale bassa T Condensazione alta T Condensazione bassa T Totale p g tu p g Qtot IMPIANTI AUTONOMI 0,84 0,72 0,94 0,93 0,83 0,74 0,94 0,93 0,91 0,78 0,94 0,93 0,91 0,80 0,94 0,93 0,85 0,85 0,85 0,85 0,91 0,92 0,97 1,00 0,86 0,86 0,92 0,91 0,75 0,76 0,80 0,81 8142 8013 7663 7535 tu p 0,90 0,91 0,98 1,02 Produzione A.C.S. g tu IMPIANTI CENTRALIZZATI 0,90 0,88 0,76 0,92 0,91 0,78 0,91 0,89 0,76 7979 Tradizionale alta T 0,92 0,87 0,77 0,92 0,91 0,78 0,92 0,88 0,77 7897 Tradizionale bassa T 0,97 0,94 0,81 0,97 0,96 0,82 0,97 0,95 0,81 7499 Condensazione alta T 1,03 0,96 0,85 0,97 0,96 0,82 1,01 0,96 0,84 7254 Condensazione bassa T Tab. 10.1 – Confronto rendimenti e fabbisogni di energia primaria totali (espressi in kWh) impianti autonomi e centralizzati. Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0,73 0,75 0,77 0,79 0,81 0,83 0,85 Rendimento globale medio stagionale Graf. 10.1 – Rendimento globale medio stagionale impianti autonomi e centralizzati. 94 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Per gli impianti a servizio dell’edificio caratteristico degli anni ’30 valgono le stesse considerazioni fatte per quelli a servizio del fabbricato tipico degli anni ’60: la soluzione energeticamente più efficiente è quella di impianto centralizzato, con differenze contenute nell’incertezza del metodo di calcolo. Si riportano in seguito i fabbisogni di energia primaria ed elettrica degli impianti analizzati: Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 [kWh] Fabbisogno per produzione A.C.S. Fabbisogno per riscaldamento Graf. 10.2 – Fabbisogno di energia primaria del solo generatore per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 50 100 150 200 250 300 350 [kWhe] Consumo di energia elettrica ausiliari Graf. 10.3 – Consumo di energia elettrica degli ausiliari per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWhe). 95 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 7000 7200 7400 7600 7800 8000 8200 [kWh] Fabbisogno totale di energia primaria Graf. 10.4 – Fabbisogno totale di energia primaria per impianti autonomi e centralizzati (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). 96 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 11 FABBISOGNI TOTALI DI ENERGIA PRIMARIA AL VARIARE DELLA TIPOLOGIA DI INVOLUCRO EDILIZIO Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T 0 Anni '30 Anni '60 2006 2000 2010 4000 6000 8000 10000 2010 con integrazione solare A.C.S. Graf. 11.1 – Fabbisogno totale di energia primaria al variare della tipologia di involucro edilizio (riferito al singolo appartamento, espresso in kWh). Dal grafico è evidente come l’imposizione di strutture edilizie sempre più isolate comporta una notevole diminuzione dei fabbisogni totali di energia primaria. I fabbisogni di energia primaria si riducono di circa 2/3 passando da edificio rappresentativo di costruzioni tipiche degli anni ’60, ad uno di nuova costruzione caratterizzante l’anno 2010. Se si considera inoltre l’integrazione della produzione di acqua calda sanitaria con fonte solare, il fabbisogno totale di energia primaria diminuisce dell’80%. 97 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 Centralizzato condensazione bassa T Autonomo condensazione bassa T Centralizzato condensazione alta T Autonomo condensazione alta T Centralizzato tradizionale bassa T Autonomo tradizionale bassa T Centralizzato tradizionale alta T Autonomo tradizionale alta T 0 Anni '30 Anni '60 0,1 0,2 0,3 0,4 2006 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 2010 Graf. 11.2 – Rendimento globale medio stagionale al variare della tipologia di involucro edilizio. Tra le soluzioni impiantistiche analizzate, al variare della tipologia di involucro edilizio non è possibile individuare una tipologia impiantistica nettamente più efficiente rispetto ad un’altra. Si noti che i risultati ottenuti e le valutazioni effettuate sono soggette ad una considerevole incertezza, talvolta analoga alle differenze riscontrate tra i casi analizzati, determinata sia dall’affidabilità dei dati utilizzati, sia dall’influenza delle effettive soluzioni tecniche adottate nella realizzazione degli impianti e degli involucri. 98 Efficienza energetica di impianti autonomi e centralizzati 16-10-2009 12 CONCLUSIONI Dai confronti effettuati si evince che tra impianti autonomi e centralizzati non esiste una sostanziale differenza in termini di efficienza energetica. In modo particolare si è messo in luce che negli impianti centralizzati si hanno inevitabilmente delle perdite sulla rete di distribuzione e sull’accumulo, che richiedono un maggior consumo di combustibile, mentre negli autonomi, soprattutto con ridotti fabbisogni di energia termica dell’involucro, il fattore di maggior perdita è rappresentato dal consumo degli ausiliari. Mentre le perdite di energia termica nella rete di distribuzione, se ben progettata e coibentata e nel sistema d’accumulo degli impianti centralizzati sono solo in piccola parte eludibili, il consumo della pompa di circolazione nell’autonomo può essere anche notevolmente ridotto, o con una logica di gestione dell’impianto diversa, che interrompe il funzionamento della pompa a bruciatore spento, oppure con l’utilizzo di un circolatore con assorbimenti elettrici inferiori. Le differenze dei parametri di merito, consumo di energia primaria e rendimento medio globale, tra impianti autonomi e centralizzati sono esigue: è sufficiente una lieve modifica, anche e solo alla logica di funzionamento dell’impianto, per favorire una soluzione rispetto all’altra. I valori dei parametri di merito sono notevolmente influenzati dalle soluzioni tecniche adottate e dai dati relativi alle prestazioni dei generatori di calore. Particolarmente significativa è l’influenza delle perdite percentuali (termiche al mantello e al camino) sul rendimento termico utile e dell’assorbimento energetico degli ausiliari sul valore del rendimento di produzione dell’impianto termico. Se ne deduce quindi che, date le innumerevoli soluzioni impiantistiche disponibili, per stabilire quale sia la soluzione energeticamente più efficiente, sia necessario che il progettista dell’impianto, in modo sinergico con il progettista dell’involucro edilizio, analizzi attentamente la soluzione più adatta. Per valutazioni maggiormente esaustive è auspicabile un’estensione dell’indagine con valutazione sperimentale, sostenuta con adeguate risorse economiche. 99