Odissea taxi, auto col contagocce E il centralino squilla spesso a vuoto

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Odissea taxi, auto col contagocce E il centralino squilla spesso a vuoto
LE CD ' ' -
Il sindaco
«Più vetture»
«NOI Lanciamo una sfida,
non una minaccia ai tassisti:
cambiamo sistema. La
qualità c'è, è la disponibilità
dette vetture che è da
migliorare». Lo ha
dichiarato it sindaco
Nardetta it 15 turgtio a Lady
Radio. « Loro chiedono di
adeguare te tariffe att'Istat?
Beh, che aumenti ít servizio.
Si aumentino le licenze se
vogliono t'aumento dette
tariffe» ha aggiunto.
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LE ALTRE CITTA'
A FIRENZE CI SONO 2 AUTO OGNI 1000
ABITANTI: A SIVIGLIA, CHE HA IL DOPPIO
DI ABITANTI I TAXI SONO 2200
GLI UTENTI PARLANO DI FILE DI UTENTI
IN ATTESA SENZA UN TAXI 0 DI MOLTI MEZZI
SENZA CHE CI SIA UN SOLO PASSEGGERO
Odissea taxi, auto col contagocce
E il centralino squilla spesso a vuoto
Boom di proteste, utenti infuriati «Un brutto spot per la città»
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di CLAUDIO CAPANNI
TAXI col contagocce, è rivolta
dei colletti bianchi. Quattro volte
su cinque la mail avvelenata parte
dal loro computer. Dietro lo schermo ci sono businessman, visitatori di alto livello e impresari. Esigentissimi. Infilano con la ventiquattrore sottobraccio i Frecciarossa da Milano e Roma oppure atterrano a Peretola, spendono in
media anche 900 euro al giorno e
in taxi ci vivono. Sono figli del
boom del turismo congressuale
che passa per Pitti, l'anteprima Expo, lo Smau e punta dritto alla visita del Papa e al G7. E pretendono
servizi all'altezza. Taxi inclusi. Le
saune di venti minuti sotto la pensilina della stazione con 100 metri
di coda in attesa di un'auto bianca
(il record è stato registrato il 17 luglio), per loro, sono accoglienza
da terzo mondo. Che si trasformano in offesa quando il centralino
squilla a vuoto. Come nel caso
dell'odissea vissuta il 13 luglio da
una lettrice alla ricerca di un taxi
per raggiungere l'aeroporto e partire in viaggio d'affari per Barcellona.
«DALLE 8 ALLE 8.15 - ci scrive
- al centralino non ha risposto nessuno. Il risultato? Sono andata a
prendere l'aereo con il motorino.
Al ritorno idem: alle 23 c'era una
fila interminabile di passeggeri
ma nessun auto ad attenderli.
Complimenti per il servizio a questa meravigliosa città. E complimenti anche all'amministrazione
che permette questo scempio». Negli ultimi 30 giorni la flotta di 660
licenze taxi con cui le Cotafi
(4390) e Socota (4242) le due cooperative che gestiscono l'«altra»
metà del trasporto pubblico di Firenze, complice la morsa dei cantieri che ha stritolato i mezzi Ataf,
ha faticato a stare dietro alle chiamate. E la media d'oro del 93 percento di richieste evase in 5 minuti, ha vacillato. Tanto da spingere
il sindaco Nardella a rompere il tabù e riaprire il capitolo aumento licenze. Sono 100 in più quelle calcolate da Palazzo Vecchio che servirebbero per integrare il servizio.
A spingere verso il braccio di ferro con la categoria è stata soprattutto la pioggia di segnalazioni
piombate sul tavolo della Direzione Mobilità. Il minimo comune
denominatore delle proteste: taxi
quasi introvabili nei feriali all'ora
IPROBLEMI
Se ci sono i passeggeri non
ci sono i mezzi e viceversa
« Manca l' organizzazione»
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di punta (8 del mattino) e dopo le
22 in zona Palacongressi e Palazzo
di Giustizia quando il grosso delle
auto bianche è calamitato prima
dalla pensilina di Smn e poi da
quella dell'aeroporto. «Dieci giorni fa - racconta un lettore - abbiamo chiamato un taxi da piazza
Adua, ci è stato risposto di andare
a prenderlo in stazione e, una volta, arrivati ci siamo trovati davanti una coda infinita». Il mantra ripetuto nelle sedi centrali delle due
cooperative è identico: «troppi
cantieri, i ritardi sono fisiologici».
In realtà la scuderia fiorentina se
confrontata con quelle europee
piange: la media è di quasi due auto ogni 1000 abitanti. Siviglia che
di residenti ne ha il doppio conta
2.200 auto gialle, il triplo di Firenze, che diventano circa 12mila a
Madrid.