Documento completo del corso - Vigili del Fuoco Volontari del Trentino

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Documento completo del corso - Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Commissione per la formazione
Corso di base per vigili del fuoco volontari
Linee guida e programma
2012
Federazione dei Corpi dei Vigili del
Fuoco Volontari della Provincia
Autonoma di Trento
CFAVF
Centro Formativo Addestrativo Vigili del Fuoco Volontari
38121 Trento – Via Secondo da Trento, 7
Tel. 0461/492490 - Fax 0461/492495
Email - [email protected]
Sito internet www.fedvvfvol.it
C.F. 96020750228
Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Sommario
Premessa........................................................................................................................... 3
Dati assunti progettuali ..................................................................................................... 4
Sintesi del profilo professionale e volontaristico del Vigile del Fuoco Volontario ................ 6
Finalità del corso ............................................................................................................... 7
Struttura del corso............................................................................................................. 8
Parte 1 - SEZIONE 1 _________________________________________________ 8
INTRODUZIONE E QUADRO ISTITUZIONALE ............................................................................ 8
Parte 1 - SEZIONE 1 _________________________________________________ 9
INTRODUZIONE E QUADRO ISTITUZIONALE ............................................................................ 9
Parte 1 - SEZIONE 2 ________________________________________________ 11
SICUREZZA DELL'OPERATORE ................................................................................................ 11
Parte 1 - SEZIONE 2 ________________________________________________ 13
SICUREZZA DELL'OPERATORE ................................................................................................ 13
Parte 2 - SEZIONE 3 ________________________________________________ 15
COMBUSTIONE ED ESTINZIONE ............................................................................................ 15
Parte 2 - SEZIONE 4 ________________________________________________ 17
IDRAULICA – POMPE E TUBAZIONI ....................................................................................... 17
Parte 3 - SEZIONE 5 ________________________________________________ 19
ATTREZZATURE ...................................................................................................................... 19
Parte 3 - SEZIONE 6 ________________________________________________ 21
ATTREZZATURE ...................................................................................................................... 21
Parte 3 - SEZIONE 7 ________________________________________________ 23
ATTREZZATURE SPECIALI, SPECIFICHE PER IL SOCCORSO ..................................................... 23
Procedura di esame ......................................................................................................... 25
Organizzazione tecnico amministrativa del Corso ............................................................. 26
Organizzazione e staff didattico ....................................................................................... 27
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Premessa
Questo progetto risponde al mandato di reimpostare il corso istituzionale per la
preparazione di nuovi vigili del Fuoco volontari del Trentino.
Si considerino due importanti dati: il corso dovrà avere una durata prestabilita di circa 100
ore ed il numero di corsisti per aula dovrà essere di circa 25 discenti. Il progetto considerata
la mancanza di percorsi formativi pregressi adeguati si propone di, partendo da uno studio
opportuno dell'iter professionale, accompagnare il Vigile neo assunto ad incarichi operativi.
Ecco di conseguenza la necessita di una riprogettazione radicale e del tutto innovativa per
ottenere il massimo risultato possibile, in termini di competenze appropriate e utili per
svolgere il nuovo ruolo e di suggerire il modo di superare i vincoli per avvicinarsi quanto più
possibile al profilo di competenze standard del Vigile del Fuoco volontario del Trentino.
Le idee portanti sono due:
1) Per ottimizzare il corso, concentrarsi su cosa cambia in una persona quando un cittadino
diventa un Vigile del Fuoco volontario e su alcune competenze tecniche fra le più importanti
che lo stesso deve conoscere prima di essere utilizzato dal Corpo di appartenenza a livello
operativo, i punti per sviluppare il concetto sopra espresso sono i seguenti:
a) Valutazione delle competenze già in possesso del nuovo vigile (autista, boscaiolo, ecc.).
Vale a dire conoscenze che il soggetto conosce meglio di qualsiasi istruttore e che
devono essere opportunamente valorizzate durante la sua preparazione di base anche
a vantaggio del personale che con lui sta effettuando il corso.
b) Definire compiutamente il profilo di competenze standard del Vigile del Fuoco
Volontario;
c) Ingegnerizzazione dell'intervento. Vale a dire competenze complementari e tecniche a
monte e durante l'intervento per gestirlo al meglio, beninteso nei limiti del ruolo
(pianificazione, preparazione, simulazioni, addestramento, standardizzazione,
controllo, autoprotezione e sicurezza);
d) Il ruolo di pubblico ufficiale che si assume entrando nei Vigili del Fuoco esige una
preparazione non solo tecnica, ma anche deontologica e formale.
2) Per superare i vincoli e avvicinarsi quanto più possibile al profilo di competenze standard, si
vuole proporre una fase infracorsuale che lega la formazione del Centro di Formazione e
Addestramento con i Corpi di appartenenza coinvolgendo i vari Comandanti interessati. Per
fare questo è necessario:
a) Evidenziare, già in questa fase progettuale, alcune tematiche che dovranno essere
trattate non soltanto dai vari Istruttori ma anche presso il Corpo di appartenenza
mediante addestramenti mirati e propedeutici alla abilitazione finale;
b) Procedere alla realizzazione di un documento (libretta) che descriva una guida ai vari
Comandanti su come integrare l’addestramento del personale neo assunto con quella
del Centro di Formazione ed Addestramento. Tale documento sarà contenuto in
libricino e sarà corredato da documentazione fotografica;
a) Promuovere e distribuire strumenti e prodotti di autoformazione per le aree tematiche
di carattere conoscitivo/informativo.
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Dati assunti progettuali
I dati sono:
•
Durata del corso: 100 ore;
•
Ore per corso infrasettimanale: 4;
•
Ore per corso diurno (fine settimana): 9;
•
Ore per corso settimanale: 45;
•
Inizio previsto del corso: primavera 2012;
•
Luogo di svolgimento: Poli territoriali;
•
Sedi previste: Strutture dei Corpi, strutture centrali Comando Provinciale;
•
Numero di corsisti totale: circa 25 per edizione
•
N° di gruppi/classi: 1;
•
N° discenti per classe: circa 25;
•
Esame in due sessioni alla fine del corso;
•
N° di aule necessarie, attrezzate e di capienza 30/40 discenti: 1 per ciascun Polo
territoriale.
Gli assunti progettuali sono:
•
Dal profilo di competenze ai contenuti del programma. La progettazione prende avvio
dal profilo di competenze del Vigile del Fuoco volontario e, a ritroso, definisce
materie e contenuti del programma, facendo riferimento, ovviamente, delle
esperienze progettuali pregresse (Scuola Provinciale Antincendio del Servizio
Antincendio della Provincia Autonoma di Trento);
•
Due ambiti chiave e altri temi importanti
Dall'impostazione di cui sopra \derivano 2 ambiti chiave già accennati in premessa:
1. Nei precedenti corsi, stante anche la brevità del corso, non venivano previsti dei
moduli d’istruzione a se stanti. Sar{ il caso di pensare ad un corso che possa
essere realizzato per moduli successivi e che ogni modulo abbia una valenza
d’istruzione completa;
2. Considerato che il corso si svolgerà fra la sedi del distretto, corpo e sede
centrale è il caso che venga redatta una “libretta” per la guida allo stesso dove
saranno spiegati gli esercizi propedeutici da eseguirsi nel Corpo di
appartenenza.
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Argomenti importanti (possono anche essere le varie sezioni autonome fra loro):
1. Parte 1
1.1. SEZIONE 1 - introduzione al quadro istituzionale dei Corpi dei Vigili del
Fuoco volontari del Trentino. C'è sempre un debito di conoscenza in
materia;
1.2. SEZIONE 2 – Sicurezza dell'operatore. Tutte materie di scottante
attualità e di possibile forte rischio nel futuro;
2. Parte 1
2.1. SEZIONE 3 – Combustione ed estinzione. Argomento di particolare
importanza;
2.2. SEZIONE 4 – Idraulica pompe e tubazioni. Materia importante
soprattutto negli incendi boschivi;
3. Parte 1
3.1. SEZIONE 5-6-7 – Attrezzature. Argomento fondamnetale per un vigile
del fuoco che viene impiegato in intervento operativo.
•
Moduli intensivi:
Il corso è stato impostato per moduli intensivi (mini-seminari). Ciò per garantire più
efficienza dell'istruzione e risultati di apprendimento migliori.
•
Scelta di docenti quanto più qualificati possibile sul piano dei contenuti e della
didattica
La qualità della docenza è una condizione essenziale per il successo del corso in
termini di apprendimento, tanto più che la didattica soffre per il numero di discenti
(circa 25) per classe. Questo significa innanzitutto individuare i docenti "migliori" sotto
il profilo dei contenuti e della didattica per ogni disciplina, con tutte le possibili
alternative; contattare per tempo quelli adatti e disponibili per la microprogettazione
dei moduli e, infine, pianificare in anticipo tutte le esigenze di docenza per l'intero corso
e mettere in atto le misure per garantirsi la migliore copertura possibile. In pratica non
si deve lasciare spazio all’improvvisazione, al pressapochismo e a forme non
professionali di assegnazione dell'incarico di docenza.
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Sintesi del profilo professionale e volontaristico del Vigile del Fuoco Volontario
Il vigile del Fuoco neo assunto proviene o dai gruppi allievi o dalla vita civile. Le due
provenienze creano un notevole divario di conoscenza in quanto un ex allievo ha delle
competenze acquisite durante gli anni in cui a prestato servizio negli allievi e l’altro invece è
completamente allo scuro dell’incarico che andr{ a ricoprire. In tale senso dopo approfondita
disamina della situazione si è optato per considerate tutti allo stesso livello, troppo complesso
creare dei gruppi. Il corso dovrà preparare il nuovo assunto a diventare un Vigile del Fuoco
Volontario, conoscenza professionale e conoscenza ideologica del ruolo del volontariato,
mediante specifici gradini di conoscenza.
In grande sintesi i cambiamenti di ruolo e di competenze che intervengono nell’assunzione,
sono:
•
Conoscere in quale struttura si è entrati a fare parte e il ruolo che si andrà a
rivestire;
•
Panoramica di principi ideologici del volontariato e quadro completo delle
responsabilit{ e delle catene di comando all’interno dell’istituzione;
•
Conoscenza tecnica legata ai vari dispositivi in dotazione, le modalità di vestizione, e
di uso dei vari DPI;
•
Conoscenza dei principi che regolano la combustione e l’incendio, analisi dei pericoli
presenti e delle modalità operative da utilizzare. Si impartiranno conoscenze
relativamente a idraulica, mezzi di soccorso oleodinamici ecc.
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Finalità del corso
Nell'ambito di una politica del personale che prevede un'azione formativa particolarmente
incisiva ed arricchente, il corso mira a fornire le competenze di base e maggiormente critiche
che abbisognano al nuovo Vigile del Fuoco volontario.
L'intervento è selettivo nelle tematiche da trattare, concentrandosi su quelle più importanti
per lo sviluppo delle competenze di base.
Per colmare il divario fra competenze possedute e competenze attese del profilo di Vigile
del Fuoco volontario è necessario realizzare l'iter formativo con una serie di azioni incisive ed
entro un tempo determinato (idealmente non più di un anno). Vedi in proposito la lista
indicativa dei suggerimenti in allegato. In tal modo, questo corso di assunzione diventa una
fase importante e basilare di un iter formativo, da completarsi entro un tempo determinato,
finalizzato all'adeguamento al profilo standard di competenze.
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Struttura del corso
Parte 1 - SEZIONE 1
INTRODUZIONE E QUADRO ISTITUZIONALE
ARGOMENTO 1
Quadri istituzionale, legislativo e regolamentare dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari del Trentino
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Dovrà essere spiegato ai discenti, il quadro normativo dell’organizzazione dove prenderanno
servizio. Nelle argomentazione si dovrà dare la massima conoscenza di tutti gli aspetti legati alla
vigente normativa e alle ripercussione sullo stato di servizio.
DURATA
Durata totale 1 ora di cui:

1 ora (teoria)
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore
DOCENTI
Ispettori, adeguatamente formati e personale fisso della Federazione.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Nessuna in particolare
PROGRAMMA GIORNALIERO
Ore 1 teoria:




Gerarchia delle fonti (costituzione, legge nazionali e provinciali);
Legge Provinciale sulla Protezione Civile;
Regolamento tipo dei Corpi;
Statuto tipo della Unione distrettuale.
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Parte 1 - SEZIONE 1
INTRODUZIONE E QUADRO ISTITUZIONALE
ARGOMENTO 2
Il comportamento del Vigile del Fuoco, modalità di vestizione delle varie divise in uso, modalità di
comportamento in pubblico con la divisa vestita ed in borghese. Rapporti sociali con i colleghi con le
autorità e con le Istituzioni. Rapporti con la stampa.
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Dovrà essere spiegato, a persone che non conoscono l'argomento, quali sono le divise in dotazione i
gradi di servizio, come vestirle, quali sono i comportamenti che devono essere tenuti quando il vigile
veste la divisa. Dovrà inoltre essere spiegato quali sono le regole che sovraintendono i rapporti con i
superiori, altre istituzione delle Stato e con gli organi di stampa. Accenni di moralità, d'informazione e
tutela della privacy.
DURATA
Durata totale 6 ore di cui:


3 ore (teoria);
3 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore.
Lezione pratica, presso le sedi distrettuali nei piazzali ed in zone recintate fuori dai luoghi pubblici
quali piazze ecc..
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso e personale fisso della
Federazione.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Nessuna in particolare
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
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PROGRAMMA GIORNALIERO
Ore 3 teoria:
 introduzione;
 l'uniforme di servizio (divise di rappresentanza, divisa da casermaggio, divise da
intervento civile e boschivo);
 l'uso dell'uniforme (in corteo, manifestazione civile, religiosa, con altre istituzioni anche
militari – da libera uscita e da rappresentanza) vedi delibera della G.P.;
 i gradi di servizio (Capo squadra, Capo plotone, Vice Comandante, Comandante e
Ispettore);
 i ruolo del vigile nei rapporti gerarchici all'interno del Corpo, della Unione e della
Federazione;
 il comportamento rispetto alla divulgazione di notizie, foto, filmati inerenti agli eventi.
Eventuali modalità di comunicazione.
Ore 3 pratica (l'ordine nei due tempi)
1. addestramento formale;

attenti e riposo;

marcia;

arresto;

passo;

allineamenti nello schieramento;

conversioni nello schieramento;

dietro front.
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Parte 1 - SEZIONE 2
SICUREZZA DELL'OPERATORE
ARGOMENTO 1
Conoscenza dei DPI, concetti di difesa collettiva gli obblighi d'uso e manutenzione degli stessi.
Principi dell'analisi del rischio sull'intervento e normative di riferimento. La responsabilità delle varie
figure sull'intervento e sull'uso delle attrezzature. Normativa e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Cenni di prevenzione incendi (per rilascio attestazione ai sensi DLgs 81/08).
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Dovrà essere spiegato, a persone che non conoscono minimamente l'argomento, cosa sono i DPI,
l'obbligo e il corretto utilizzo. La normativa di riferimento con evidenziato le suddivisioni in categorie.
I DPI specifici per i VVF Volontari del Trentino. Dovrà inoltre essere spiegato il concetto di rischio, in
senso generico, e quindi anche i rischi generali e di carattere specifico nel campo dei Vigili del Fuoco.
Verrà inoltre spiegata la catena delle responsabilità sull'uso dei DPI.
DURATA
Durata totale 12 ore di cui:



6 ore (teoria);
3 ore (addestramento) presso i corpi di appartenenza;
3 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore con visione delle divise su manichini.
Lezione pratica con l'ausilio di vasca a GPL/rampa con tubazioni (avvicinamento e protezione
calore radiante e convettivo).
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Dovrà essere distribuito il materiale necessario (vasca GPL/tubazione) per ogni distretto. Gli spazi
necessari dovranno essere recintati e organizzata una autobotte operativa (protezione attiva).
Termocamera distrettuale.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: Prova pratica di vestizione in tempo prestabilito.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
Ore 6 teoria:
 Concetti fondamentali del quadro normativo riguardante i DPI. Sia per l’intervento che per
l’addestramento deve essere chiara la necessit{ del loro corretto utilizzo;
 Illustrare i concetti e fare esempi della protezione collettiva (messa a terra dei gruppi
elettrogeni, sistemi di sicurezza delle attrezzature, ecc.);
 La formazione di squadra come sistema di difesa collettiva;
 Fare capire i concetti per i quali è scelta la 3ª categoria;
 Il concetto di valutazione dei rischi. I rischi alle persone e all'ambiente;
 Far capire il concetto di riduzione dei rischi per arrivare al limite di accettabilità del rischio
e quindi all’intervento;
 (a valere su DM 10/03/1998 – corso C)
◦ Carrellata dettagliata ed esplicativa si tutti i DPI in dotazione;
 Come si indossano, da che rischi proteggono, come si tolgono, come si fa la manutenzione e
la pulizia, i limiti protettivi, i controlli e le scadenze
 Fare capire solo la catena di responsabilit{ dalla chiamata, dall’arrivo in caserma, dalla
partenza della squadra con il mezzo, l’arrivo sul luogo dell’evento alle operazioni per
risolvere l’evento;
 Esempi sull’assunzione di responsabilit{;
 Utilizzo normale delle attrezzature in relazioni ai rischi intrinseci ed utilizzo in situazioni
d'emergenza;
 (a valere su DM 10/03/1998 – corso C)
◦ specifiche misure di prevenzione incendi;
◦ accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi;
◦ l'importanza del controllo degli ambienti di lavoro;
◦ l'importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio.
Ore addestramento 3 presso il corpo di appartenenza: (manovra organizzata secondo le
indicazioni tecniche del Centro Formativo Addestrativo)

corretto indossamento e svestizione dei vari DPI in dotazione (occhiali,
visiera, caschi e sottocaschi, maschere di vario tipo, tute e sottotute, guanti,
accessori);

operazioni di pulizia e piccoli controlli quotidiani;

operazioni con i DPI (manovra trasporto infortunato, attività di vario genere);
Ore pratica 3 presso la sede distrettuale e con gli istruttori distrettuali:
 prove non danneggianti con i DPI in dotazione esposti a calore radiante
(vasca/tubazione) mettere in risalto le caratteristiche, soprattutto far capire e
sperimentare la soglia di protezione e di resistenza umana (raggiungimento della soglia
del dolore) sotto controllo e lettura temperature da termocamera (puntata sul toracecalore esterno divisa). N.B. Il candidato dovrà attraverso la sensazione tattile capire le
temperature raggiunte sull'esterno dai vari DPI in dotazione toccando elmo, visiera,
bande riflettenti e tessuto). Successivamente alla prova di cui sopra, l'istruttore
provvederà ad aprire il DPI dei discenti e attraverso la termocamenra controllare la
temperatura corporea/sottotuta.
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Parte 1 - SEZIONE 2
SICUREZZA DELL'OPERATORE
ARGOMENTO 2
La respirazione e la protezione delle vie respiratorie (autorespiratore utilizzo, cenni di
manutenzione e controlli).
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Conoscenza della fisiologia della respirazione, principi di protezione delle vie respiratorie e rischi
per la respirazione. Strumenti di protezione, tipologie, caratteristiche, uso e controlli preventivi all'uso
operativo.
DURATA
Durata totale 14 ore di cui:



4 ore (teoria)
6 ore (pratica)
4 ore (camera fumo)
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con utilizzo autorespiratori nel castello di manovra o edifico con la presenza di
scale e il trasporto di pesi;
Lezione pratica presso la camera fumo o percorso attrezzato messo a disposizione dal Centro
Formativo Addestrativo.
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con DPI completi di proprietà del Corpo di appartenenza con tre
bombole a testa. Disponibilità di percorso fumo standard da verificare la disponibilità presso Comando
Provinciale o sedi distrettuali.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: Prova pratica standard con il seguente programma:
 prova affaticamento consistente scarico di una bombola;
 percorso fumo standard.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
Ore 4 teoria:
 apparato respiratorio, fisiologia della respirazione;
 principi di protezione delle vie respiratorie (filtri, autorespiratori ciclo aperto, ciclo chiuso,
maschere);
 bombole in acciaio o in composito;
 autorespiratore (riduttore, valvola a domanda e maschera);
 corretta procedura d'indossamento;
ore pratica 6 tre istruttori presenti (un istruttore ogni 8 discenti)
 percorso consistente in;
1. affaticamento con salita e discesa di rampe di scale ripetute fino all'affanno del
discente, recupero della stato di affanno – recupero del ritmo respiratorio e
regolarizzazione dello stato psicologico (supportato dall'istruttore) – consumo
di una bombola 7 litri 200 bar;
2. Ritorno in aula con sostituzione della bombola con discussione sull'operato dei
vari discenti – debriefing un ora;
3. affaticamento mediante il trasporto con e senza pesi su una distanza di circa 200
ml. cadauna. L'esercizio finirà con alcune salite su vani scale. Il tutto dovrà
durare 30 minuti complessivi.
4. Ritorno in aula e parte riassuntiva di quanto provato.
Ore pratica 4 percorso fumo
 Percorso fumo standard con scheda valutativa (viene consigliato addestramento presso il
Corpo di appartenenza).
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Parte 2 - SEZIONE 3
COMBUSTIONE ED ESTINZIONE
ARGOMENTO UNICO
Cenni di chimica e fisica della combustione e teoria della combustione stessa, sviluippo e
comportamento del fuoco con rischi correlati. Principi e tecniche d'estinzione (conoscenza ed utilizzo
di estinguenti ed attrezzature).
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Verranno spiegati i principi della chimica e fisica della combustione evidenziando le relazioni con la
dinamica dell'incendio. Nell’istruzione verranno inoltre spiegati i tipi di combustibile, le classi
d'incendio, principi d'estinzione, sostanze estinguenti e modalità di utilizzo delle stesse. Tecniche
d'intervento, uso dell'acqua e della ventilazione in edifici civili. Protezioni antincendio e procedure da
adottare in caso d'incendio DLgs 81/08.
DURATA
Durata totale 29 ore di cui:




13 ore (teoria);
4 ore (addestramento) presso i corpi di appartenenza;
4 ore (pratica) con gli istruttori;
8 ore (pratica).
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con ausili didattici (candela, combustione di combustibili diversi ecc.);
Lezione pratica presso struttura predisposta per prove a fuoco al chiuso.
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con DPI completi di proprietà del Corpo di appartenenza.
Disponibilità di materiali vari - vasche GPL, pianale per esperimenti con materiali combustibili, agenti
estinguenti vari (schiuma, GPL), autopompa con attrezzatura generazione schiuma di uno dei Corpi
con autista. Container per l'esercitazione a fuoco all'interno.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: Prova pratica standard con il seguente programma:
 prova spegnimento con estintori;
 percorso di spegnimento al chiuso.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
ore 13 teoria:
 (a valere su DM 10/03/1998 – corso C)
◦ ore 2 cenni di chimica e fisica, triangolo del fuoco solo cenni, temperatura
d'infiammabilità e accensione, campo d'infiammabilità;
◦ ore 1 classificazione dei combustibili, classi d'incendio. Dinamica dell'incendio;
◦ ore 1 principi d'estinzione ed estinguenti vari;
◦ ore 2 azioni estinguenti dell'acqua (raffreddamento, soffocamento, disgregazione),
corretto utilizzo in relazione alle classi d'incendio, operazioni di raffreddamento, getto
pieno e getto frazionato, i rischi legati all'acqua;
 Ore 1 la ventilazione i moti convettivi, ventilazione naturale e cenni di ventilazione forzata;
 (a valere su DM 10/03/1998 – corso C)
◦ Ore 3 Concetti di protezione antincendio (misure di protezione passiva, vie di esodo,
compartimentazione, attrezzature ed impianti di estinzione, segnaletica di sicurezza,
impianti elettrici di sicurezza e illuminazione di sicurezza);
◦ ore 3 procedure da adottare in caso d'incendio (procedure quando si scopre un
incendio, in caso di allarme, modalità di evacuazione, chiamata di soccorso, situazioni
di emergenza, modalità comportamentali ed operative).
ore addestramento 4 presso i Corpi (eventuale ausilio degli istruttori di distretto):
 Prove di combustione con materiali combustibili vari (legna, benzina, gasolio, polistirolo
ecc.);
 Prova estinzione con vasca a gas con estintore (a valere su DM 10/03/1998 – corso C) e
catasta di legna (dimensione minima 15 palets minimo).
ore pratica 4 - due istruttori presenti:
 Estinzione di vasca con idrocarburi (vaca per idrocarburi Federazione) con acqua a getto
frazionato, estintore e conclusione con schiuma;
 Prove di avvicinamento in flangia con bombola da 25 Kg. (flangia Federazione)
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Parte 2 - SEZIONE 4
IDRAULICA – POMPE E TUBAZIONI
ARGOMENTO UNICO
Idraulica in generale e quella specifica del settore antincendio. Le macchine idrauliche in generale e
quelle specifiche antincendio. I sistemi di trasporto e movimentazione e pescaggio dell'acqua.
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Verranno spiegati i principi generali dell'idraulica e nello specifico quei principi basilari e
fondamentali indispensabili per il VVF. Per quanto concerne le macchine idrauliche, verranno
accennati i principi generali delle pompe e verranno analizzate un paio di queste, specifiche e
maggiormente diffuse nel nostro settore. Saranno considerate le condizioni di pescaggio e trasporto
dell'acqua (attraverso le pompe) tramite le tubazioni, considerando a tale fine anche le condizioni
imposte sia dalle motopompe che dai materiali (perdite di carico).
DURATA
Durata totale 13 ore di cui:



3 ore (teoria);
6 ore (addestramento) presso i corpi d’appartenenza;
4 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con ausili didattici (motopompe 8/8 + motopompe pistoni membrana ed
attrezzatura varia).
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con abbigliamento da casermaggio o vestiario AIB. Saranno i corpi
che ospitano la sede del corso a mettere a disposizione le motopompe e le manichette necessarie
all'esercitazione. Sarà cura dell'istruttore, verificare eventuali siti di esercitazione. (Simulatore di
perdita di carico lineare compreso nel box course).
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: a squadre:
 capacità e operatività motopompa e modulo (piazzamento pompa, aspirazione efficace,
corretto posizionamento tubo aspirazione, corretto stendimento almeno 2 tubazioni e
utilizzo lancia).
 Stendimento 6 tubazioni da 70 con 3 discenti secondo “libretta” redatta dal Centro Formativo
Addestrativo.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
ore teoria 3
 ore 2 i prodotti chimici per migliorare le caratteristiche fisiche dell'acqua (cenni). I teoremi
e le regole fondamentali (pressione e portata, pressione atmosferica, pressione data da una
forza, pressione idrostatica e idrodinamica, principio di Pascal e di Torricelli, equazione di
continuità). Le tubazioni (aspiranti, prementi) i diametri più diffusi nell'antincendio,
tipologie di raccordi normati ed in uso. Tecniche di stendimento e riavvolgimento delle
tubazioni (secondo manuale);
 ore 1 tipi di pompe (prementi, aspiranti e prementi) funzionamento meccanico ed
idraulico, a media e alta pressione. Il modulo AIB la pompa 8/8 o 16/8 e relative curve
caratteristiche. Le differenze di adescamento tra le due tipologie di pompe. Giranti in serie
ed in parallelo.
ore addestramento 6 presso i Corpi (eventuale ausilio degli istruttori di distretto)
 Stendimento e riavvolgimento manichette, corretta posizione alla lancia;
 Prove di utilizzo di tutte le pompe in dotazione al corpo;
 Prove di utilizzo di tutte le lance del corpo, getto pieno, getto frazionato, variare la portata
alla lancia (ugello primario / secondario).
ore pratica 4 due istruttori presenti
 prove di adescamento da varie profondità, in tale prova l'istruttore dovrà spiegare l'utilizzo
della valvola di fondo, ancoraggi del tubo e attivazione / disattivazione scarico. Prova di
pizzamanto pompa, effettuazione aspirazione efficace, stendimento di 2 tubazioni e utilizzo
lancia diametro 70;
 Stendimento 6 tubazioni da 70 con 3 discenti secondo manuale.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Parte 3 - SEZIONE 5
ATTREZZATURE
ARGOMENTO UNICO
Panoramica generale di tutte le attrezzature dei corpi e del distretto. Le scale dei VVF. Le corde, i
nodi, le imbracature e le cinture di posizionamento. La motosega, il verricello e il tirfort.
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Verranno illustrate sommariamente le dotazioni dei corpi e del distretto, per permettere una
conoscenza generica delle dotazioni disponibili. Verranno illustrate le caratteristiche delle scale da
intervento (italiana e a gancio). Il concetto del lavorare in sicurezza attraverso l'ausilio di corde,
imbraghi, nodi e le principali norme di sicurezza. Dare chiarezza al corretto uso di attrezzature
particolari di maggior e largo uso presso i corpi come la motosega, il verricello e il tirfort. Presa visione
e chiarimenti sulle principali attrezzature e impianti di spegnimento.
DURATA
Durata totale 24 ore di cui:



6 ore (teoria)
6 ore (addestramento) presso i corpi d’appartenenza;
12 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con ausili didattici (scala italiana e scala a gancio, cordami e imbraghi, verricello,
motosega e tirfort).
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con abbigliamento da intervento. Le attrezzature saranno messe a
disposizione dai corpi che ospitano la sede del corso. Preferenziale castello di manovra regolamentare.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: a squadre
 capacità e operatività nell'esecuzione dei 5 nodi normali ed applicati, vestizione dell'imbrago
con eventuale montaggio degli ausili di sicurezza;
 Corretto montaggio della scala italiana.
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PROGRAMMA GIORNALIERO
ore teoria 6
 ore 1 elencazione attrezzature distrettuali (quelle di maggior rilievo) e particolari dei corpi
distrettuali;
 Ore 1 scale italiana e a gancio, in legno ed alluminio, pesi, dimensioni, cenni della normativa
di riferimento e di collaudo periodico;
 Ore 2 corde statiche e dinamiche (caratteristiche, resistenze, parametri di datazione),
corretta gestione e controlli periodici. Nodi fondamentali per i VVF. (1,2,3,4,5).
Imbragature e cinturoni (modelli, parametri di datazione), corretta vestizione di imbrago e
cinturone e corretto utilizzo di ogni sua parte costituente (rispetto delle norme di
certificazione e di sicurezza negli ambienti di lavoro);
 Ore 2 attrezzature particolari di rilievo. La motosega (corretto utilizzo, pulizia e piccoli
controlli). Il verricello elettrico (corretto utilizzo, controlli, pulizia e precauzioni d'uso).
Tirfort (corretto utilizzo, controlli, pulizia e precauzioni d'uso).
ore addestramento 6 presso i Corpi (eventuale ausilio degli istruttori di distretto)
 Esecuzione della scala Italiana e corretta modalità di salita alla scala;
 Esecuzione dei principali nodi;
ore pratica 12 due istruttori presenti
 presa visione delle attrezzature particolari all'interno della sede distrettuale;
 Prove di utilizzo della scala italiana ed eventualmente della scala a gancio;
 Simulazioni di utilizzo delle imbragature e corretto posizionamento dei sistemi di arresto,
di anticaduta ed eventuali dissipatori;
 Corretto utilizzo dei cinturoni per il posizionamento statico (es. in apertura finestra da
esterno con ausilio della scala);
 prove di corretto utilizzo del tirfort, verricello.
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Parte 3 - SEZIONE 6
ATTREZZATURE
ARGOMENTO UNICO
Le attrezzature d’illuminazione possibile sui luoghi aperti o chiusi scenari d’intervento.
Illustrazione generale su attrezzature generali di uso generico ma altrettanto utilizzabili per
operazioni d’intervento. Gli apparati radio e le corrette metodologie di comunicazione via radio.
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Verranno illustrate tutte le tipologie di corpi illuminanti e sistemi di illuminazione, comprendendo
anche schemi pratici di corretta illuminazione sia interna che esterna ad edifici, luoghi e zone
d’intervento. Verranno poi anche illustrate le finalit{ e le corrette modalit{ d’utilizzo della gran parte
della attrezzature manuali di generica destinazione d’uso ma altrettanto utilizzate in operazioni
d’intervento. Verranno descritte le scelte radio del nostro settore, gli apparati utilizzati e le corrette
modalità del loro utilizzo. La corretta modalità di chiamata e risposta e di comunicazione radio.
DURATA
Durata totale 9 ore di cui:



3 ore (teoria)
3 ore (addestramento) presso i corpi d’appartenenza;
3 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con ausili didattici (apparati radio e sistemi di illuminazione).
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con abbigliamento da intervento. Le attrezzature saranno messe a
disposizione dai corpi che ospitano la sede del corso.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: a squadre e singolo
 capacità e operatività nella corretta illuminazione di una facciata di edificio o parte o
porzione di questo (interno, esterno, alto, basso, angolo, ecc.);
 corretta modalità di comunicazione radio ed utilizzo delle funzioni della stessa.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
ore teoria 3
 ore 1 Tipologia di corpi illuminanti, portatili, su treppiede, ad incandescenza, alogeni, a
scarica, illuminazione diffusa e di profondità, a medio o basso voltaggio, ecc.. Sistemi di
illuminazione artificiali e modalit{ d’illuminazione esterna ed interna agli edifici (Corretto
posizionamento dei corpi illuminanti su treppiede e su veicolo, lateralmente, frontalmente,
la riduzione delle ombre). Generatori di corrente, tipologie, fissi, portabili su carrello o su
veicolo, portatili, ecc.. Loro corretto utilizzo. Sistemi di protezione collettiva e corretto
posizionamento della messa a terra;
 ore 1 Attrezzi standard e minuteria e loro corretto uso (piede di porco, pala, piccone, ecc.);
 ore 1 Le radiocomunicazioni, gli apparati, i canali di comunicazione e le corrette modalità
di dialogo radio. (Il sistema di radio-comunicazione ad uso del servizio antincendi.
Schematizzazione dello sviluppo delle reti dei Ponti Radio ad uso del Servizio Antincendi.
Caratteristiche degli apparati radio. Avvertenze generali per gli operatori. Come usare
correttamente il proprio apparato radio ricetrasmittente. Un "Buon Operatore";
ore addestramento 3 presso i Corpi (eventuale ausilio degli istruttori di distretto)
 Prove d’illuminazione interna ed esterna agli edifici;
 Utilizzo degli apparati radio e prove di comunicazione.
ore pratica 3 due istruttori presenti
 Prove di illuminazione e prove di comunicazione radio simulando ruoli, sedi e parti di
scenario d’intervento.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Parte 3 - SEZIONE 7
ATTREZZATURE SPECIALI, SPECIFICHE PER IL SOCCORSO
ARGOMENTO UNICO
La finalità di detto argomento è solo conoscitiva della destinazione e funzionalità delle attrezzature
per la messa in sicurezza del veicolo e di conoscenza delle attrezzature di forza, in quanto tutti i vigili,
indipendentemente dall’avere o meno al corpo d’appartenenza le attrezzature idrauliche e/o di
sollevamento, possono essere chiamati ad operare in collaborazione o in supporto su eventi che ne
prevedono l’utilizzo.
CONTENUTI (definizione dell'argomento)
Verranno presentate tutte le possibili attrezzature in dotazione ai corpi del distretto e del distretto
stesso utilizzabili in un evento tipo incidente stradale. La finalità è permettere a ciascun vigile di dare il
massimo apporto in detta emergenza indipendentemente dal possedere o meno le attrezzature di
forza, ma altrettanto fondamentale nella messa in sicurezza dei veicoli coinvolti, dello scenario e la
tutela delle persone “spettatori” dell’evento. Il tutto anche nella problematica d’emergenza che possa
coinvolgere anche il trasporto di merci pericolose.
DURATA
Durata totale 9 ore di cui:



3 ore (teoria)
3 ore (addestramento) presso i corpi d’appartenenza;
4 ore (pratica) con gli istruttori.
DESTINATARI
Vigili del Fuoco neo arruolati compresi i vigili con stato di servizio negli allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione teorica con l'ausilio di slide con proiettore;
Lezione pratica con ausili didattici (attrezzatura oleodinamica specifica per il soccorso).
DOCENTI
Istruttori della Federazione adeguatamente formati per il presente corso.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE
Ogni discente dovrà presentarsi con abbigliamento da intervento. Le attrezzature saranno messe a
disposizione dai corpi che ospitano la sede del corso.
MODALITÀ VALUTATIVE
Teoria: Schede di valutazione del singolo candidato. (Questionario)
Pratica: a squadre e singolo
 capacità e operatività nella corretta messa in sicurezza di un veicolo in precario assetto (a
seguito di incidente / uscita di strada);
 corretta interpretazione delle schede di sicurezza (parti fondamentali VF).
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
PROGRAMMA GIORNALIERO
ore teoria 3
 ore 2 Concetti di messa in sicurezza del luogo d’intervento e ruoli cardine della sicurezza
verso la squadra o le squadre in intervento e verso le persone civili presenti. Il gruppo
cesoia e divaricatore idraulico, modalità di utilizzo unitamente alla relativa centralina a
scoppio o elettrica. I martinetti di sollevamento e i loro blocchi di appoggio (a triangolo, a
morsa, ecc.). Le catene da tiro. I blocchi di stabilizzazione, i copri air-bag e i sistemi copri
lamiere e copri piantoni. Le cinghie, le corde, le bracche e le fasce.
 ore 1 Pannelli di segnalazione per il trasporto di merci pericolose. Dimensioni, posizioni,
informazioni contenute. Le schede di sicurezza. Il loro posizionamento, corretto utilizzo ai
fini d'intervento in relazione con la centrale del 115
ore addestramento 3 presso i Corpi (eventuale ausilio degli istruttori di distretto)
 Congiuntamente ad un corpo dotato di dette attrezzature, addestramento al supporto ed
alla collaborazione in intervento.
ore pratica 3 due istruttori presenti
 Simulazione completa d’intervento (non utilizzo delle attrezzature) per mettere in risalto i
ruoli cardine dell’intervento, per la sicurezza, per l’illuminazione, la tutela della privacy,
l’aiuto ai civili presenti e coinvolti, la collaborazione con gli altri soggetti del soccorso
(sanitari, forze dell’ordine, soccorso alpino, ecc.).
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Procedura di esame
SI RIMANDA AD APPOSITO SPECIFICO ALLEGATO (Procedura di esame corso base 2012).
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Organizzazione tecnico amministrativa del Corso
Ogni corso sar{ preparato dall’Ufficio della C.F.A.VV.F. che secondo le indicazioni definite
dal documento di progettazione costruirà un box course specifico.
IL BOX COURSE
Questo sistema tecnico amministrativo contiene tutta la documentazione amministrativa e
tecnica necessaria per l’effettuazione del corso. Si compone delle seguente
documentazione/materiali:
DOCUMENTAZIONE E MATERIALE MINUTO

Programma didattico del Corso;

Elenco dei nominativi degli Istruttori incaricati del Corso;

Bilancio economico del corso;

Consegna della Libretta da distribuire ai vari Comandanti interessati;

Elenco dei partecipanti inseriti in un supporto digitale che possono
essere associati ai vari prestampati delle varie sezioni del corso;

Dispense del Corso divise per sezioni di apprendimento;

Buoni pasto, se necessari, per i vari discenti presenti al corso;

Buono per l’ordinazione degli estintori e bombole GPL necessarie.

Materiale didattico minuto per ogni discente, blocnotes, penna,
cartellina.
MATERIALE

Carrello per le prove a fuoco, vasca GPL, vasca Idrocarburi;

Container per le prove a fuoco interne e per i percorsi fumo;

Simulatore di perdita di carico;

Casetta in miniatura per i flussi di fumo.
Il materiale contenuto dal Box Course sarà consegnato al Project Manager che oltre alla
consegna sarà istruito sul uso amministrativo del contenuto e sulle modalità di
rendicontazione dei vari costi e certificazioni ed esami ai corsisti.
Per nessun motivo le ore didattiche indicate nei programmi allegati potranno essere
cambiati ne potranno essere impegnate spese che sono fuori dal bilancio del corso stesso.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
Organizzazione e staff didattico
STAFF DIDATTICO
La figura chiave dell'assetto organizzativo del corso è il Direttore del Corso che qui è inteso
come "Project Manager", cioè come garante del successo del progetto.
Lo schema che segue illustra l'organizzazione dello staff didattico per le ore del corso di
Base.
RISORSE IMPEGNATE NEL CORSO DI BASE E DESCRITTE
COORDINATORE
P.M. sarà un Ispettore
o referente dello
stesso
UFFICI CFAVF
Risorse di segretariato:
è risorsa interna della
Federazione (dispense, copie,
diplomi, registrazioni)
VICE COORDINATORE
In supporto al coordinatore
(se necessario)
FUNZIONI E RUOLI DELLA
SEDE DEL CORSO (secondo
specifiche richieste dal
programma corso)
RISORSE DEDICATE
SPECIFICAMENTE AI CORSI
ISTRUTTORI
(quelli abilitati del distretto)
DIRETTORE DI SEDE
Comandante della caserma che è sede
del corso
(apre chiude sede – proiettore) cura
tutta la logistica su indicazione del
coordinatore
COORDINATORE (DIRETTORE DEL CORSO)
Il coordinamento del corso viene assicurato direttamente da un Ispettore preferibilmente
competente per zona o eventualmente da un Ispettore supplente, che sovrintende al buon
andamento di tutto l'iter formativo e cura in particolare che l'intervento persegua e realizzi gli
indirizzi strategici di politica formativa, di innovazione di metodo, di contenuto e di
costruzione del profilo di competenze atteso.
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
N.B. Il coordinamento del corso viene affidato ad un Ispettore per dare l'adeguata rilevanza
al progetto di ambiamento strutturale della formazione di base del Vigile del Fuoco.
•
In qualità di "Capo-Progetto", è la figura tecnica responsabile della buona riuscita
dell' intervento formativo;
•
Partecipa inoltre alla definizione del calendario;
•
Attiva e sovrintende alla buona esecuzione della microprogettazione (moduli ed
unità didattiche, lezioni ed esercitazioni) da patte dei singoli docenti;
•
Pianifica tutte le risorse ed i mezzi necessari al buon andamento del corso;
•
È responsabile dell'implementazione del piano di attività corsuali;
•
Sovrintende alla soluzione di problemi logistici;
•
Cura la qualità della docenza e degli ausili didattici messi a disposizione;
•
È garante della qualità della didattica;
•
Collabora con il docente al fine del raggiungimento degli obiettivi didattici;
•
Funge da mentore ovverosia da sostegno e riferimento sulla comprensione e
l'approfondimento per tutti gli allievi, sia come gruppo che come singoli;
•
Si assicura della predisposizione degli ambienti didattici e degli ausili necessari;
•
Tiene aggiornati i registri per le presenze degli allievi e del personale di staff;
•
Si assicura del corretto funzionamento e della completezza della raccolta dati (filing
system) sia per quanto riguarda le attività didattiche degli allievi che per i risultati
delle prove di esame.
•
Coordina il lavoro di gruppo per la preparazione dei test e il materiale per lo
svolgimento dell' esame finale;
SERVIZIO DI SEGRETERIA DIDATTICO-AMMINISTRATIVA (Ufficio del Centro Formativo
Addestrativo)
•
Predispone il box course;
•
Svolge le funzioni di segretariato didattico e amministrativo;
•
Tiene aggiornati i registri per le presenze degli allievi e del personale di staff;
•
Prepara ed inoltra agli uffici competenti la documentazione relativa alle spettanze
riguardante i docenti interni, risorse affini ed eventuali docenti esterni;
•
Svolge funzioni di amministrazione del personale discente e di staff;
•
In collaborazione con la struttura ospitante, predispone il supporto tecnico per la
riproduzione fotostatica e la messa a disposizione di ausili didattici;
•
Amministra le presenze e gli eventuali esoneri per il servizio mensa;
•
Appronta e gestisce i registri didattici;
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Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari del Trentino
RISORSE DI DOCENZA
Per quanto riguarda la docenza, la strategia della Direzione è di avvalersi di risorse di
docenza le più qualificate possibili, sia sul piano dei contenuti che delle competenze
didattiche.
Le docenze sono individuate in anticipo e con una certa ridondanza rispetto al fabbisogno
per garantirsi sulla copertura delle lezioni. Viene loro richiesto di produrre lo schema di
istruzione (piano didattico) e le indicazioni e/o la produzione di materiale didattico
pertinente e di eventuale letteratura tecnica. La Direzione si prenderà cura di omogeneizzare
metodi, contenuti e modalità didattiche dei vari docenti.
Di preferenza si attinge dal pool di risorse interne alla Federazione dei Corpi dei Vigili del
Fuoco volonatri del Trentino di comprovata esperienza e di alto profilo professionale
riconoscitu medinate il superamento di uno specifico corso,complementandole con risorse
esterne altamente qualificate.
Trento, settembre 2011
IL PRESIDENTE
- ing. Alberto Flaim -
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