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L’importanza della valutazione preventiva e del potenziamento linguistico nella scuola dell’infanzia Dott.ssa Daniela Gallo Psicologa dell’età evolutiva [email protected] Reggio Emilia 06/11/2014 E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. • Prevalenza dei DSL per i bambini dai 3 ai 4 anni intorno al 7,5% • Prevalenza dei DSA nella popolazione scolastica 3,1 % L’importanza di una diagnosi precoce e tempestiva dei Disturbi Specifici d’Apprendimento (DSA) nei bambini nelle fasi precedenti alla scolarizzazione, individuando i fattori di rischio dei DSA. I bambini che presentano ancora alterazioni fonologiche dopo il compimento dei 4 anni hanno l’80% di probabilità di sviluppare DSA (Bishop 1992, Stella 2004). I disturbi specifici del linguaggio (DSL) sono il predittore più affidabile della dislessia La dislessia evolutiva (Definizione dell’Iternational Dyslexia Association) La Dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di natura neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale. Il modello teorico di Ramus (2006),riesce a spiegare la comorbidità senza rinunciare all’idea di “specificità ”e ,in particolare, di un deficit fonologico alla base del disturbo di lettura. Indici predittivi della Dislessia Evolutiva: • alterazione della processazione fonologica (Lyytinen 1998)= predice la prima acquisizione della lingua scritta e l’accuratezza nell’applicazione delle regole di transcodifica grafema-fonema • deficit di denominazione rapida di stimoli visivi = predice l’automatizzazione dei processi di lettoscrittura Fattori di rischio per DSA: • atipie e/o ritardi dello sviluppo linguistico • difficoltà di accesso lessicale • difficoltà di denominazione rapida • familiarità per il disturbo Linguaggio verbale -fonologia: l’insieme delle regole che danno tutte le combinazioni fra i suoni per produrre le parole di una lingua -Sintassi: l’insieme delle regole che danno tutte e solo le combinazioni possibili fra le parole per produrre le frasi di una lingua. -Lessico: l’insieme delle parole usate da un individuo -Pragmatica: l’insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale interpretabile in un contesto. La fonologia Definisce e descrive l’insieme degli elementi e delle regole di combinazione dei suoni che, in ciascuna lingua, servono per la costruzione delle parole L’italiano ha 30 fonemi che non possono essere combinati fra loro in qualsiasi ordine Per esempio il fonema [s] può precedere, ma non seguire il fonema [t] stella, storia, etc, ma non ts- Disturbi del linguaggio Disturbi di codifica fonologica cappa per scarpa, areio per aereo, etc Disturbi di codifica sintattica I bambini corre… vado della mamma Disturbi lessicali lavandino per rubinetto, uso frequente della deissi Disturbi pragmatici La fonologia • È un sistema prescrittivo: è un insieme di regole da rispettare • È il primo che si manifesta • Si sviluppa a partire da: – Capacità di discriminazione psico-acustica – Capacità di categorizzazione fonetica • Viene sviluppato in gran parte entro il 2° anno di vita • Deve essere completato (prescrittività) entro il compimento dei 3 anni (con eventuali disturbi residuali, rotacismo e sigmatismo) La fonologia • La padronanza dello sviluppo fonologico deve essere raggiunta entro i 36 mesi (con una tolleranza di 6 mesi). • Questo elemento prescrittivo è il cut-off tra ritardo e disturbo del linguaggio Ampliamento del vocabolario nei primi 2 mesi (Caselli,Pasqualetti e Stefanini, 2008) Tra i 12 e i 15 mesi Incremento di 5 parole al mese Media (22 parole) Tra i 18 e i 20 mesi 20 parole al mese Media (100 parole) Tra i 21 e i 26 mesi 50 parole al mese Media (278 parole) Lo sviluppo fonologico • Dai 3 anni in poi il conteggio di parole perde la sua utilità….ma diviene più rilevante l’intelleggibilità di quello che dice • “Ketto bibbo” (questo è un bimbo)…. Principali fasi dello sviluppo fonologico 1. Lallazione canonica, replicazione della sillaba piana CV (ma:ma, Ka:Ka…) 2. Sillaba piana variata (bi:bo; po:to; Ke: to…) 3. Allargamento del repertorio fonetico 4. Comparsa della sillaba complessa CVC (POR-ta) o CCV (SCA-la) o CVV (FIOre) Il bambino è in grado di completare queste 4 fasi entro i 3 anni (con una tolleranza di circa 6 mesi) Disturbo fonologico • Quando la capacità di organizzare le componenti fonologiche che formano le parole si manifesta in ritardo, si sviluppa troppo lentamente o in maniera alterata Disturbo fonologico • Come si manifesta: comparsa tardiva della lallazione canonica persistenza per un periodo lungo della sillaba piana come unica struttura fono tattica prodotta dal bambino Mancato allargamento del repertorio fonetico Disturbo fonologico espressivo 4 aa. 5 aa. Realizzazioni poco intelleggibili Miglioramento della produzione verbale Difficoltà di analisi fonologica e 6 aa. di programmazione fonologica 8 aa. Difficoltà di accesso lessicale Diff. Di letto-scrittura difficoltà di denominazione rapida • Difficoltà nella denominazione rapida di stimoli visivi (di numeri, lettere, parole, oggetti…) difficoltà di accesso lessicale Difficoltà nei compiti di denominazione (i bambini sanno cos’è, ma non sanno denominarlo) L’individuazione di indicatori predittivi delle alterazioni dello sviluppo linguistico in bambini molto piccoli •una tempestiva presa in carico terapeutica (logopedica) • una riduzione dei tempi e dei costi di risoluzione del problema •una prevenzione di eventuali disturbi correlati (DSA…) Si può prevenire il DSA? Trattamento fonologico del bambino con Disturbo fonologico espressivo, anche se le realizzazioni fonologiche sono adeguate nel semestre che precede l’ingresso a scuola • È importante organizzare laboratori linguistici nella scuola dell’infanzia per favorire lo sviluppo di tutti i bambini • La possibilità di usufruire di rieducazione fonologica nell’anno precedente la scolarizzazione riduce le difficoltà funzionali del dislessico (Harm e Seidenberg 1999) e produce benefici, che, se non consentono di evitare la dislessia, rendono comunque più facile il percorso scolastico (Leonard 1998) Cosa può fare la scuola dell’infanzia? • Sviluppare la capacità di identificazione dei bambini con difficoltà di linguaggio (SCREENING) • Organizzare laboratori linguistici con obbiettivi diversi a seconda delle età del bambino •Indirizzarli ai servizi di logopedia • Collaborare con la logopedista per applicare quotidianamente parte del programma di rieducazione Questo Gioco è una prova di SCREENING: •Non è un test diagnostico ma predittivo • Non pretende di evidenziare un disturbo ma di individuare con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo •Indirizza verso uno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici caratterizzanti Caratteristiche dello Screening PROVE SEMPLICI RAPIDE DA SOMMINISTRARE POCO COSTOSE 32 POPOLAZIONE INTERA Classe 1^ 33 CASI IDENTIFICATI DALLO SCREENING Negativi Positivi 34 CASI CONFERMATI ALLA VALUTAZIONE SUCCESSIVA Veri Negativi Veri Positivi Falsi Negativi Falsi Positivi 35 Il Gioco consiste nella: •RIPETIZIONI DI STIMOLI VERBALI – 16 PAROLE, 16 NON PAROLE La padronanza di una struttura fonologica o sintattica in un compito di ripetizione di stimoli verbali è un buon indicatore del futuro sviluppo linguistico del bambino (Devescovi e Caselli, 2007) Perché una prova di ripetizione? • Informa sulle capacità di elaborazione fonologica (Bortolini 2002) • Informa sulla capacità di registrare lo stimolo (memoria) e di riprodurlo • Consente di selezionare i processi fonetico-fonologici che devono essere studiati • Consente di valutare strutture linguistiche specifiche in situazioni controllate • È facilmente somministrabile • Può essere somministrata a un’età precoce ( dai 3 anni) Perché due prove? Non parole • Studio delle capacità fonologiche (Bortolini, Arfè et al 2007) • Buon predittore di diversi aspetti dello sviluppo del linguaggio (Botting and Conti-Ramsden 2001) • e del vocabolario (Gathercole and Baddeley 1989) Parole • È inquinata da fattori lessicali • Da informazioni sul grado di apprendimento di una lingua • È facilitata dalla memoria lessicale a lungo termine (Dollaghan et al 1993,1995) La prova “IL GIOCO DEL PAPPAGALLO” SOFTWARE SU CD: CARTACEA: LE DUE LISTE DI STIMOLI: PAROLE • Parole a bassa età di acquisizione (acquisite dal 90% dei bambini entro i 3 anni) • Selezionate dal database VARLESS.XLS (Burani, Barca et al 2001) NON PAROLE Sono state costruite modificando la lista di parole: • Mantenimento del fonema iniziale, della struttura e della lunghezza sillabica • Sostituzione dei fonemi all’interno delle non parole con fonemi simili per sonorità e/o modalità di articolazione A chi somministrare il Gioco: • ai bambini di 3 anni, 4 anni e 5-6 anni • somministrare il Gioco a tutti i bambini della sezione, ma non ritenere significativi i risultati dei : bambini anticipatari (meno di 3 anni) bambini stranieri (a parte quelli nati in Italia o arrivati in Italia a pochi mesi di vita e che hanno frequentato il nido in Italia) bambini con deficit fisici legati alle capacità uditive e di parola bambini con deficit cognitivi Perché due prove? • Dalla ricerca scientifica e dalla sperimentazione è emerso che alcune prove discriminano meno a determinate età e altre invece meglio. • le due prove vanno proposte ai bambini secondo questa suddivisione per età: Condizioni minime per fare il Gioco: • ambiente : stanza tranquilla e soprattutto in ambiente lontano dai rumori • postazione : un tavolo con due sedie poste una a fianco all’altra • materiale : software = computer con casse acustiche cartacea = fondali con i personaggi e le schede per la registrazione dei risultati (contenuti nel kit) GIOCO VERSIONE SOFTWARE: Istruzioni per l’uso: • inserire il cd nel lettore del pc e installare il programma seguendo le indicazioni • inserire il codice del prodotto (riportato nel libro) e poi riavviare il Gioco • poi si procede scegliendo il Gioco RISULTATI GIOCO PAPPAGALLO LALLO: GIOCO VERSIONE SOFTWARE: Dove vengono salvati i dati: • in “Documenti” viene creata in automatico una cartella “Dati Pappagallo”: file pdf del singolo file excel con le prove di tutti GIOCO VERSIONE CARTACEA: Istruzioni per l’uso: • prepara il materiale della prova sistemando i fondali e i personaggi (contenuti nel kit) per animare la presentazione del gioco • Presenta il Pappagallo Lallo e spiega al bambino il gioco • usa il Dialogo di presentazione per inscenare il dialogo fra i personaggi del gioco • chiediamo al bambino di ripetere la parola di prova (tutte le volte necessarie finché il bambino non ha compreso bene la consegna) • adesso chiediamo al bambino di ripetere ciascuna delle 16 parole (o non parole) da noi pronunciate, seguendo le indicazioni dei “requisiti della lettura degli stimoli” • trascrivere i risultati nell’apposita scheda di registrazione • conteggiamo errori e controlliamo il risultato nella tabella sotto Quando consideriamo una ripetizione come errore? ERRORE = ogni ripetizione diversa dalla parola o non parola che è stata pronunciata Non vengono considerate errori le parole/non parole ripetute che contengono queste caratteristiche: • distorsione della R (rotacismo) • distorsione della S che non ne impedisce la riconoscibilità (sigmatismo interdentale) • differenza tra vocali aperte/chiuse • raddoppiamento della consonante • allungamento della vocale Analizziamo i risultati dei singoli e del gruppo sezione al Gioco per valutare se dobbiamo adottare (e per chi) i suggerimenti per chi è in difficoltà durante le attività dei Laboratori. Nei Laboratori troviamo nella rubrica “Cosa fare se…c’è un bambino in difficoltà” accorgimenti e indicazioni operative per adattare, semplificare o rafforzare le attività proposte in presenza di bambini in difficoltà. LABORATORI FONOLOGICI • Tre percorsi di giochi linguistici e fonologici per il potenziamento delle abilità linguistiche e fonologiche nei bambini di 3, 4 e 5 anni • i Laboratori sono autoportanti anno per anno • le attività sono rivolte all’intero gruppo sezione, alcuni giochi possono essere proposti a un numero più ristretto di bambini LABORATORI FONOLOGICI Composti da: • Atelier per costruire Lallo • Indicazioni su come presentare Lallo • Laboratorio 3 anni • Laboratorio 4 anni • Laboratorio 5 anni QUANDO PARLARE AI GENITORI: All’inizio dell’anno = riunione di sezione per presentare il percorso didattico del “Pappagallo Lallo”: illustriamo il lavoro che si svolgerà attraverso i giochi linguistici e fonologici, e si coinvolgono le famiglie con i Giochi da fare a casa (nel Kit); spieghiamo che si proporrà a tutti i bambini il Gioco del Pappagallo (una prova ludica di osservazione delle capacità linguistiche, non parliamo di test). Solo per i bambini di 5 anni, che dopo 3 mesi di laboratorio , ripetuto il test sono ancora nella fascia di richiesta di potenziamento (consigliato o necessario) allora si chiamano i genitori e si suggerisce di valutare insieme al pediatra l’opportunità di un intervento di uno specialista Ogni laboratorio prevede: • IDENTIKIT •ATTIVITA’ LUDICHE (7 tappe) •«COSA FARE SE…C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’» •«OSSERVIAMO, VERIFICHIAMO E DOCUMENTIAMO» LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 3 ANNI “SCOPRIAMO I SUONI INTORNO A NOI” • Destinatari : bambini di 3 anni • Numero di tappe : 7 • Obiettivi : affinare e potenziare la capacità di ascolto Riconoscere suoni e rumori Riprodurre suoni e rumori Ricordare e riprodurre l’ultima parola di una frase ascoltare e interpretare conte, filastrocche e ninne nanne • Come organizzare l’attività : gruppo sezione, o piccolo gruppo (1012 bambini), momenti individuali. • Spazi : spazio del Pappagallo, sezione, spazio della psicomotricità, giardino LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 3 ANNI “SCOPRIAMO I SUONI INTORNO A NOI” •Tempi : una settimana per la presentazione, tutto l’anno per l’attività di sostegno e rinforzo delle abilità acquisite. Ogni tappa richiede una settimana per la realizzazione e lo sviluppo. L’attività di potenziamento deve avvenire con cadenza regolare (piccolo gruppo o individuale 15 minuti 3 volte a settimana) • Cosa ci serve: vedi singole tappe LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 3 ANNI “SCOPRIAMO I SUONI INTORNO A NOI” Per condividere il lavoro con le famiglie: Giochi che i genitori possono fare a casa con i bambini: • lettura di libri e racconti per bambini individuando spazi e tempi dedicati • indovinello del rumore “quale oggetto o materiale presente nelle casa produce questo rumore?” • narrazioni di storie con animali, burattini… LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 3 ANNI “SCOPRIAMO I SUONI INTORNO A NOI” • TAPPA 1 = presentazione di Lallo con canzone con immagini da inserire • TAPPA 2 = i versi degli animali • TAPPA 3 = suoni e rumori degli oggetti • TAPPA 4 = i rumori della natura e dell’uomo (ridere, piangere, starnutire…) • TAPPA 5 = i rumori del tempo atmosferico (anche con il corpo) • TAPPA 6 = ascolto di una storia e rispondere ricordando l’ultima parola letta ( ascolto, attenzione, memorizzazione, comprensione e produzione verbale) • TAPPA 7 = ninne nanne, conte, filastrocche LABORATORI 4 E 5 ANNI OBIETTIVI: Il disturbo neuropsicologico centrale dei DSA consiste in una inadeguatezza delle competenze metafonologiche (Feo et al 2001) Che svolgono un ruolo dominante nell’acquisizione delle prime fasi dell’alfabetizzazione Competenze metafonologiche Capacità di comparare, segmentare e discriminare parole presentate oralmente, sulla base della loro struttura fonologica (Bishop & Snowling 2004) • • • • Segmentazione fonemica Fusione fonemica Delezione del primo fonema Spoonerismo (duna-lente) Sviluppo delle competenze metafonologiche • Secondo Mattingly, per sviluppare competenze metafonologiche è richiesta un’elevata competenza fonologica, che deve essere ben stabilizzata da almeno due anni. • Se lo sviluppo fonologico deve essere completato entro i 3 anni, possiamo assumere che le competenze metafonologiche comincino a svilupparsi a partire dai 5 anni • cosa accade allora nel bambino con Disturbo fonologico che comincia a mostrare un linguaggio intelleggibile a 5 anni? • Ha una elevata probabilità di sviluppare disturbi di apprendimento della letto-scrittura a causa dell’immaturità delle competenze metafonologiche. Consapevolezza metafonologica Morais distingue fra: 1. Competenza globale od olistica: permette di riconoscere le rime, di segmentare le parole in sillabe, di sintetizzare una sequenza di sillabe, di riconoscere la sillaba iniziale, di discriminare coppie minime (palla-balla) 2. Competenza analitica: segmentazione e sintesi fonemica, isolamento e delezione della sillaba e della consonante iniziale, spoonerismo, produzione di rime, fluidità lessicale con facilitazione fonemica ….quindi …..si presuppone che le abilità si segmentazione analitica non maturino spontaneamente né siano in relazione alla semplice acculturazione, ma emergano solo in seguito all’esposizione a un sistema di scrittura che le presupponga quale quello alfabetico…. Per conquistare una buona competenza fonologica occorre lavorare su questa progressione: •Riconoscimento della sillaba iniziale •Riconoscimento della sillaba finale •Riconoscimento della sillaba intermedia •Riconoscimento del fonema iniziale •Riconoscimento del fonema finale •Riconoscimento del fonema intermedio •Riconoscimento di tutti i fonemi LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 4 ANNI “GIOCHIAMO CON I PEZZI DELLE PAROLE” • Destinatari : bambini di 4 anni • Numero di tappe : 7 • Obiettivi : affinare e potenziare la capacità di ascolto dividere le parole in sillabe Iniziare a riflettere sulla lunghezza di una parola Identificare la prima parte di una parola identificare l’ultima parte di una parola discriminare e ripetere l’ultima parte di una parola • Come organizzare l’attività : gruppo sezione, o piccolo gruppo (1012 bambini), momenti individuali. • Spazi : spazio del Pappagallo, sezione, spazio della psicomotricità, giardino. LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 4 ANNI “GIOCHIAMO CON I PEZZI DELLE PAROLE” •Tempi : una settimana per la presentazione, tutto l’anno per l’attività di sostegno e rinforzo delle abilità acquisite. Ogni tappa richiede una settimana per la realizzazione e lo sviluppo. L’attività di potenziamento deve avvenire con cadenza regolare (piccolo gruppo o individuale 15 minuti 3 volte a settimana) • Cosa ci serve: vedi singole tappe LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 4 ANNI “GIOCHIAMO CON I PEZZI DELLE PAROLE” Per condividere il lavoro con le famiglie: Giochi che i genitori possono fare a casa con i bambini: • lettura da parte dell’adulto di racconti in rima e non • lettura di filastrocche, conte, canzoni che allenino la percezione uditiva alle assonanze e al ripetersi di suoni uguali in parole diverse • giochi per la divisione in sillabe (fai a pezzi la parola che ti dico..) • giochi per la fusione sillabica (gioco del robot) • giochi di ripetizione dell’ultima parte della parola (gioco dell’eco) LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 4 ANNI “GIOCHIAMO CON I PEZZI DELLE PAROLE” • TAPPA 1 = presentazione di Lallo attraverso il gioco “un nuovo amico” (indovina il suo nome con le rime) • TAPPA 2 = impariamo la filastrocca del Pappagallo e inseriamo le immagini • TAPPA 3 = i bambini si presentano al pappagallo pronunciando il proprio nome diviso in sillabe, e poi si lavora su chi ha il nome più lungo e chi più corto (vedi immagini) • TAPPA 4 = ascoltiamo il racconto La famiglia di Lallo e inseriamo le immagini • TAPPA 5 = gioco del nascondino e giochi in coppia con immagini per imparare ad identificare l’ultima parte del proprio nome e delle parole • TAPPA 6 = gioco dell’eco (caverna- filastrocche) • TAPPA 7 = conte, filastrocche che prevedono la ripetizione dell’ultima parola e/o la ripetizione della parte iniziale e/o finale di alcune parole LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 4 ANNI “GIOCHIAMO CON I PEZZI DELLE PAROLE” TAPPA 3 “LALLO CI VUOLE CONOSCERE” LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 5 ANNI “FACCIAMO ORDINE NELLE PAROLE” • Destinatari : bambini di 5-6 anni • Numero di tappe : 7 • Come organizzare l’attività : gruppo sezione, piccolo gruppo (10-12 bambini), momenti individuali. Le attività devono essere riproposte più volte .Osserviamo e raccogliamo le risposte dei bambini nelle griglie. • Spazi : spazio del Pappagallo, sezione, spazio della psicomotricità, giardino. • Tempi : attività proposta in maniera laboratoriale e sviluppata in maniera continuativa, poi riprenderla quotidianamente, con costanza per un tempo breve (10-15 minuti). • Cosa ci serve: vedi singole tappe LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 5 ANNI “FACCIAMO ORDINE NELLE PAROLE” • obiettivi: affinare e potenziare le capacità di ascolto dividere la parola in sillabe (analisi sillabica) fondere le sillabe in parole (sintesi sillabica) riflettere sulla lunghezza della parola, sul “comincia come”, “finisce come”, “fa rima con “ individuare e riconoscere nomi e parole lunghe e corte quantificare la lunghezza delle parole (conteggio di sillabe) identificare la prima e l’ultima parte della parola discriminare e ripetere l’ultima parte della parola discriminare suoni uguali e diversi con: suoni, parole, non parole (talo-talo; talo-malo) riconoscere e produrre rime LABORATORIO DI POTENZIAMENTO LINGUISTICO 5 ANNI “FACCIAMO ORDINE NELLE PAROLE” Per condividere il lavoro con le famiglie: Giochi che i genitori possono fare a casa con i bambini: • il gioco “è arrivato un bastimento carico di….” •La lettura di conte e filastrocche •Il gioco “Indovina l’ultima parte della parola” •Il gioco “Trova la rima con…” •La lettura di favole in rima •Indovinelli in rima TAPPA 1 QUAL E’ IL TUO NOME? • Come organizziamo l’attività: intero gruppo sezione • Spazi e tempi : in sezione e vicino all’angolo di Lallo; la prima volta il tempo sufficiente per imparare lo scioglilingua, che poi va ripreso all’inizio di ogni attività; 1 ora per 3-4 interventi • Cosa ci serve: il pappagallo; 3 scatole (bianca, nera, a strisce bianca e nera); una foto di ciascun bambino e dei cartoncini con sopra scritti i loro nomi TAPPA 1 QUAL E’ IL TUO NOME? • Presentazione del pappagallo • Giochi per indovinare il suo nome e il nome dei bambini: “Si tratta di un nome lungo o corto?; “Comincia come..?”, “Comincia con…?”, “ Fa rima con..?” • Lallo insegna ai bambini uno scioglilingua in rima TAPPA 2 SCOPRI PERCHE’ STIAMO INSIEME • Come organizziamo l’attività: piccolo gruppo • Spazi e tempi : in sezione e nell’angolo di Lallo; l’attività richiede tempi di discussione • Cosa ci serve: cartellini con le immagini del box 1; le 3 scatole; riviste, altre immagini, forbici, colla… TAPPA 2 SCOPRI PERCHE’ STIAMO INSIEME • Giochi di categorizzazione semantica : Indovina perché stanno bene insieme? I bambini creano loro dei gruppi con le immagini del box 1 I bambini creano dei gruppi con gli oggetti presenti in sezione o con le immagini ritagliate dalle riviste • Giochi di identificazione della prima sillaba della parola: “ scopriamo quali sono gli elementi dei due gruppi (animali e giocattoli), i cui nomi iniziano con la stessa sillaba? (cavallo, cane, casetta, camion, castello) TAPPA 2 SCOPRI PERCHE’ STIAMO INSIEME TAPPA 2 SCOPRI PERCHE’ STIAMO INSIEME COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • proponiamo gruppi d’immagini legate al vissuto personale del bambino ( famiglia, maschi e femmine, nomi dei compagni che iniziano come il suo, parole che cominciano come il suo nome..) TAPPA 3 PAROLE LUNGHE O CORTE • Come organizziamo l’attività: gruppo sezione • Spazi e tempi : in sezione e vicino all’angolo di Lallo; un’ora al giorno per 5 giorni • Cosa ci serve: cartoncini con i nomi dei bambini e le loro foto, le 3 scatole, immagini plastificate di parole, velcro, cartelloni TAPPA 3 PAROLE LUNGHE O CORTE • Giochi di individuazione e riconoscimento nomi e parole lunghe e corte: con i nomi = sillabare ad alta voce il proprio nome e poi mettere il cartellino nella scatola bianca se si ritiene corto, nella scatola nera se si ritiene lungo con le parole = vedi cartelloni TAPPA 3 PAROLE LUNGHE O CORTE TAPPA 3 PAROLE LUNGHE O CORTE •TAPPA 3 •PAROLE LUNGHE O CORTE • COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • proponiamo l’attività utilizzando solo le parole bisillabe e quadrisillabe piane (casa, cane, peperone, pomodoro…) e con alta frequenza • per lavorare sulla divisione in sillabe: TAPPA 3 PAROLE LUNGHE O CORTE COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • per lavorare sulla sintesi sillabica: TAPPA 4 SUONI CON LA VOCE • Come organizziamo l’attività: piccolo gruppo (10-12 bambini) • Spazi e tempi : nell’angolo di Lallo; due giornate con un intervento di un’ora ciascuna. L’attività può essere poi proposta nei momenti di routine • Cosa ci serve: immagini del box 2 (ingrandite e incollate su un cartoncino), la scatola a strisce, cartoncini e un cartellone TAPPA 4 SUONI CON LA VOCE • Giochi sulla “Filastrocca delle vocali”: leggiamola ai bambini e impariamola insieme a memoria accompagnandola con i gesti attacchiamo le immagini al posto delle parole mancanti TAPPA 4 SUONI CON LA VOCE • “Filastrocca delle vocali”: A E’ IL TETTO DELLA CASETTA E SONO I DENTI DELLA FORCHETTA I E’ IL BASTONCINO DEL GELATO O E’ LA PALLA CHE SALTA SUL PRATO U E’ L’ALTALENA CHE VA SU E GIU’ ORA LE VOCALI DIMMELE TU! A E I O U TAPPA 4 SUONI CON LA VOCE COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • in piccolo gruppo, proponiamo di utilizzare le vocali enfatizzando i movimenti della bocca (aperta, chiusa..) davanti a un grande specchio • accompagniamo la produzione delle sillabe (partiamo dai suoni continui: mmmmma, ssssssa, fffffffa) con i movimenti dolci e fluidi del corpo, mettendoli in contrasto con suoni e movimenti tonici, duri ed esplosivi ( pa, pa, pa, pa; ta, ta, ta) TAPPA 4 SUONI CON LA VOCE COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • giochiamo con le singole vocali enfatizzando le posizioni della bocca: emettiamo suoni lunghi e corti ( lungo : Aaaaaaaaaaaaa!; corto : A!) • per produrre suoni lunghi e corti: TAPPA 5 SUONI UGUALI O DIVERSI • Come organizziamo l’attività: ci sono 5 attività ludiche, la prima (Come suona l’orchestra?) in piccolo gruppo di max 6 bambini; le altre tutta la sezione. • Spazi e tempi : nell’angolo di Lallo, lo spazio della psicomotricità; un’ora al giorno per 10 interventi • Cosa ci serve: oggetti sonori, benda per gli occhi, filastrocche, elenchi di parole e non parole, 2 cerchi rossi e 2 verdi, nastro adesivo di due colori diversi: giallo e blu, tanti cerchietti rossi e verdi quanti sono i bambini che partecipano al gioco “Parole matte” TAPPA 5 SUONI UGUALI O DIVERSI hanno lo scopo di affinare la discriminazione uditiva 1. COME SUONA L’ORCHESTRA? = discriminare suoni uguali o diversi con suoni (fischietto, sveglia, chiavi, campanello..) 2. IL CORO MATTO = filastrocche che permetto il gioco del cambio di vocale 3. IL PAROLIERE = discriminare suoni uguali o diversi con parole (topo-dopo; mela –mela…) 4. PAROLE MATTE = discriminare suoni uguali o diversi con non parole (coto-coto; vaco –faco…) 5. FILASTROCCHE CON LE COPPIE DI PAROLE = filastrocche con le coppie minime TAPPA 5 SUONI UGUALI O DIVERSI COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: •non facciamo il gioco delle “Parole Matte”, in sostituzione ripetiamo “Come suona l’orchestra?” • nelle filastrocche con le coppie minime limitiamoci a lavorare sulla discriminazione e riproduzione di un paio di coppie minime (per esempio b/p; t/d). Partiamo trovando parole che il bambino sa produrre in modo corretto e costruiamo filastrocche o conte. TAPPA 6 PAROLE IN RIMA • Come organizziamo l’attività: gruppo sezione; gruppi di 4 bambini per il gioco del memory • Spazi e tempi : nell’angolo di Lallo; un’ora al giorno per 5 interventi • Cosa ci serve: la lettera di Lallo, fotografie e cartoline di immagini, alcune i cui nomi fanno rima e altre che fanno da intruso (vedi box 3), riviste dove cercare altre immagini TAPPA 6 PAROLE IN RIMA riconoscere le rime • Lettura della lettera di Lallo in rima • Gioco con immagini che fanno rima : “trova l’intruso” • Memory delle parole in rima: denominare le immagini giochiamo a carte scoperte giochiamo con le carte coperte con poche immagini (vedi immagini) TAPPA 6 PAROLE IN RIMA Trova l’intruso TAPPA 6 PAROLE IN RIMA Memory delle parole in rima TAPPA 6 PAROLE IN RIMA COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • ripetiamo e prolunghiamo la parte finale delle parole (gioco dell’eco) partendo dal proprio nome •Nel “gioco cerca l’intruso”: usiamo 3 immagini alla volta, non la scheda intera, denominiamole enfatizzando la parte finale e abbassando la voce quando nominiamo l’intruso • attenzione alla scelta dell’intruso: scegliamo immagini il cui nome sia fonologicamente lontano dalla coppia di parole in rima (mela –vela- matita) scegliamo immagini il cui nome sia semanticamente lontano dalla coppia di parole in rima (naso- vaso- luna) TAPPA 6 PAROLE IN RIMA COSA FARE SE C’E’ UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’: • costruiamo insieme rime con il nome del bambino: Anna/panna; Luca/buca •Nelle filastrocche in rima dividiamo il testo e ripetiamo una rima per volta TAPPA 7 FILASTROCCHE E CONTE • Come organizziamo l’attività: prima a tutta la sezione; poi si può riprenderle nei momenti di attesa e di routine • Spazi e tempi : sezione, giardino; tempi variabili • Cosa ci serve: filastrocche e conte, fogli e colori per disegnare, scatola a strisce TAPPA 7 FILASTROCCHE E CONTE produrre rime • Lallo invita i bambini a rispondere alla sua lettera e a presentarsi a suo cugino Cocco creando una filastrocca che presenti ciascuno di loro con una caratteristica personale (sono Michela e mangio la mela), e i bambini rappresentano la rima con un disegno • Filastrocche da imparare, disegnare, completare e animare (immagine) GRAZIE DELL’ ATTENZIONE….. E BUON LAVORO