El Diablo» fa pentole e coperchi

Transcript

El Diablo» fa pentole e coperchi
BASKET
SERIE A
LA VITTORIA CONQUISTATA CONTRO SIDIGAS
E' UN'ULTERIORE CONFERMA DI QUANTO
SIA IMPORTANTE «LA MANO» DEL COACH
«El Diablo» fa pentole e coperchi
The Flexx Capolavoro tattico di Esposito che ha saputo dare un'impronta vincente contro Avellino
LE I N D I C A Z I O N I
Vincenzo Esposito insieme a Okereafor durante la partita contro Avellino (foto di Luca Castellani)
Maurizio Innocenti
A MENTE FREDDA analizzi la
partita e solo allora ti rendi conto
di ciò che ha fatto Vincenzo Esposito. Sì, non ce ne voglia nessuno,
ma questa è l'ennesima vittoria
targata «El Diablo». Siamo onesti,
il tasso tecnico della squadra è
piuttosto modesto prova ne sono
le basse percentuali in attacco e le
poche soluzioni a disposizione
dell'allenatore. I giocatori sopperiscono a queste mancanze mettendoci tanto impegno, spirito di sacrifìcio e abnegazione in fase difensiva dove sono proprie queste
le caratteristiche che servono per
avere una difesa aggressiva, dura
e adattabile, ma che non bastano
a vincere le partite. Per quello ci
vuole altro e se non puoi pescare
nel sacco del talento devi farlo altrove che spesso si traduce nel dover fare affidamento sulla mano
del coach. Ecco che qui entra in
scena Esposito ed è un'entrata
trionfale, da primo attore perché
è talmente evidente la sua impronta che non c'è modo di non vederla. Avere preso un gruppo di giocatori alcuni sconosciuti, altri in
cerca di riscatto e solo pochi certi
e sicuri, trasformarli in una squadra che gioca una pallacanestro
tra le migliori del campionato,
che si permette il lusso di battere
corazzate come Avellino, che tatticamente surclassa gli avversari inventandosi magie, vuol dire essere veramente un grande allenatore.
IL MATCH contro Avellino è stato
emblematico. La squadra di Sacripanti la settimana prima aveva
portato a spasso Milano vincendo
una partita grazie ad una dimostrazione di forza e solidità impressionanti. Il roster di Avellino
è di primissima fascia, in trasferta
viaggiava a 77 punti di media, ha
giocatori di grandissimo talento
che hanno calcato palcoscenici
importanti, è completa e ha soluzioni di gioco infinite. E' arrivata
a Pistoia e di punti ne ha segnati
59, nel terzo quarto ne ha realizzati solo 6 e nell'ultimo e decisivo
periodo 18. Esposito aveva diversi grattacapi da fermare il pick
and roll dove Ragland e Fesenko
sono professori, la pericolosità dei
piccoli e combattere la solidità e
l'intelligenza tattica di Green e
Leunen, il tutto non avendo a disposizione le stesse armi. Ecco
che Esposito ha studiato una partita difensivamente perfetta ben
sapendo che era lì che doveva puntare non potendo contare su un attacco in grado di fare male. Tra difese a uomo, a zona, match up,
raddoppi e uso dei piccoli sotto i
tabelloni, Esposito ha trasformato di nuovo il brutto anatroccolo
in uno splendido cigno. Un consiglio, se possiamo, teniamocelo
stretto uno come Esposito perché
diffìcilmente si ritrova.