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Philae
Scheda AED019 © Duat
Alto Egitto, Isola di Philae - 24° 02' N, 32° 54' E.
Philae è il nome greco di un'isola che si trova circa 5 Km a sud di Assuan, alla prima cateratta del
Nilo, sul confine fra Bassa Nubia e Alto Egitto. Su di essa sorgevano gli splendidi edifici dedicati al
culto di Iside, forse la più grande divinità che l'Egitto dinastico abbia avuto, dato che il suo culto si
diffuse in tutto il mondo allora conosciuto.
Grandi opere di salvaguardia
Il bellissimo complesso templare di Philae fu sommerso dalle acque allorché tra il 1800 e il 1900,
poco a valle dell'isola, si costruì una diga sul Nilo al fine di realizzare un invaso, destinato a fornire
acque irrigue nella stagione di magra del fiume, con il risultato che i monumenti furono visibili
soltanto in agosto e in settembre al momento dello svuotamento del bacino. Negli anni Sessanta del
secolo scorso fu realizzata la grandiosa diga di Assuan che diede origine al vastissimo Lago Nasser,
restituendo parzialmente dalle acque i monumenti di Philae, dato che l'isola si trova a valle del
ciclopico sbarramento e la vecchia diga utilizzata solo parzialmente per regolare il bacino di
accumulo irriguo.
Con le esperienze acquisite durante i lavori di salvataggio dei monumenti condannati dalla nuova
diga e tecnologie più avanzate a disposizione, si decise, tuttavia, di recuperare definitivamente
anche i monumenti dell'isola di Philae. Tutto fu magistralmente smontato e trasferito sulla vicina
isola di Agilkia, dove oggi si visita il complesso templare, totalmente modellata secondo le linee
dell'isola originale su cui sorgeva il santuario di Iside, luogo di intenso pellegrinaggio edificato in
età tolemaica.
I monumenti dell'isola
La bellezza del luogo rende i monumenti dell'isola di Philae davvero unici, restituendo ai visitatori
belle sensazioni, presenti, senza dubbio, anche nel periodo di massimo splendore del complesso
templare dedicato ad una dea dal grande fascino: Iside.
Procedendo da sud a nord, sulla riva del fiume, si possono ammirare i resti del padiglione di
Nakhtnebef I, vicino all'attracco odierno, da cui parte il lungo colonnato del lato occidentale che
arriva fino quasi all'altezza del primo pilone.
Sulla destra vi è il tempio fatto edificare in nome di Tolomeo IV Filopator e del re meroitico
Arkamani, in un momento di rapporti pacifici fra Egitto e Nubia, dedicato ad Arensnuphis (una
delle forme di Shu, dio dell'aria). Si sviluppano verso nord altri santuari minori, tra cui merita
menzione quello dedicato ad Imhotep, e la porta di Tolomeo II, adiacente al primo pilone sul lato
orientale.
Dall'attracco, un grande cortile con portici divergenti di epoca romana porta al primo e più grande
pilone eretto da Tolomeo XIII; dietro, un secondo cortile ospita la "Casa della Nascita" (mammisi)
opera di Tolomeo VII Neofilopator. Sulla destra, un portico da su alcune camere, in cui, nella più
importante detta "sala meroitica", vi sono incisi testi interessanti della civiltà di Meroe.
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A nord, dietro la "Casa della Nascita", si erge il secondo pilone, sempre di Tolomeo XIII,
appoggiato al quale, c'è il vero e proprio tempio di Iside, composto da una sala ipostila in dieci
colonne erette da Tolomeo VII Neofilopator, un santuario di Tolomeo Il Filadelfo e, sulla terrazza
del tetto, una cappella funeraria dedicata a Osiride.
A sinistra del secondo pilone e del tempio di Iside, sorge la Porta di Adriano, mentre, appena a
nord, un tempio dedicato a Horus. Sulla riva orientale, all'altezza del tempio di Iside, sorgeva
l'edificio dedicato a Hathor. Poco più a sud la costruzione che da molti è considerata la più bella ed
elegante dell'isola: il Padiglione (o chiosco) di Traiano, a forma di portico rettangolare, con
quattordici colonne dai capitelli campaniformi decorati con motivi vegetali di loto e papiro. Questo,
insieme con quello di Nakhtnebef I sono probabilmente da mettere in relazione con le processioni in
onore di Iside che attraccavano e lasciavano Philae durante le cerimonie.
A nord, all'estremità settentrionale dell'isola, vi era la Porta di Diocleziano, dietro la quale, poco più
a sud, sorgeva il piccolo tempio di Augusto. In ultimo, le mura di recinzione perimetrali ed i
nilometri della riva occidentale, i preziosi misuratori delle piene del sacro fiume: il Nilo.
Testimone della fine
L'isola di Philae è localizzata nell'area di quella che ai tempi era la zona di confine tra Egitto e
Nubia, un punto di incontro tra le religioni di due grandi civiltà dalle simili caratteristiche ma dalle
distinte tradizioni. Nel complesso di Philae si veneravano anche divinità prettamente nubiane, in
santuari edificati con caratteristiche egizie. Philae fu l'ultima dimora delle divinità della terra dei
faraoni: nel 531 d.C Giustiniano inviò le sue truppe con l'ordine di chiudere o trasformare i templi
pagani in chiese cristiane. L'Egitto era definitivamente al tramonto della sua millenaria storia e
stava per abbracciare totalmente la religione cristiana: i Nubiani continuarono, però, a frequentare il
sito venerando le loro divinità. A testimoniare la fine della millenaria civiltà egizia è anche la Porta
di Adriano, sulla cui parte interna, davanti a un'immagine del dio nubiano Mandulis, fu graffita
l'ultima iscrizione geroglifica datata al 24 agosto del 394 d.C ad opera di Esmet-Aakhom, scriba
dell'archivio del tempio. Philae fu un notissimo luogo di pellegrinaggio anche in piena ascesa del
cristianesimo egizio, dato che Iside, fu dea veneratissima anche fuori dei confini dell'Egitto, tanto
che durante gli ultimi secoli precedenti la diffusione del cristianesimo, furono numerosissimi i
santuari consacrati alla dea in tutto l'impero romano.
Il culto di Iside, radicato nella terra di origine, l'Egitto, era vincolato ai principi di regalità faraonica,
in quanto la dea era la madre di Horus, il faraone regnante. E' probabile che il grande impegno
profuso dagli imperatori romani nella costruzione del complesso di Philae dedicato alla dea,
rientrasse nell'ottica di rimarcare la loro natura divina ed ereditaria al trono d'Egitto. Per imporre il
loro dominio i vari conquistatori romani sancirono il loro legame con Iside, madre e moglie del
Faraone, l'unico legittimato al governo delle Due Terre e lo fecero nella zona di confine con le
popolazioni nubiane, dove più forte era la necessità di garantire la supremazia dell'impero romano.
Con riferimento al mito di Osiride, è bene ricordare che l'isola di Philae si trova di fronte quella di
Biga, dove, per tradizione era ospitato il sepolcro di Osiride, rimarcando la forte simbologia
religiosa e politica imperniata sulle figure della famiglia reale divina, vita dell'intero Egitto: Iside,
Osiride e Horus.
Fine