COMINICATO STAMPA

Transcript

COMINICATO STAMPA
 Oggetto: XVI D.I.M‐A.F. e convegno internazionale “ il bosco: salute,sicurezza, sviluppo socio‐ economico” COMINICATO STAMPA SULL’EVENTO L’UNIONE NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE SCIENTIFICA FORESTALE (U.N.I.F.), organizzazione non lucrativa di utilità sociale, composta da 25 enti di ricerca nazionali, ha come finalità la ricerca scientifica nel settore forestale nonché la tutela e la valorizzazione dell’ambiente con particolari riferimenti alle foreste, ai parchi ai giardini ed ai prodotti dei boschi (www.unif.org). L’associazione agisce anche come supporto tecnico‐
scientifico, trasferendo le proprie conoscenze applicative alla filiera legno, come ad esempio la D.I.M.A.F. (Dimostrazione Internazionale di Macchine ed Attrezzature Forestali) www.dimaf.it. Ultimamente ha fornito assistenza per la valutazione della rispondenza alle normative vigenti delle macchine forestali in possesso di aziende regionali ed a corsi di formazione professionali per boscaioli e gestori del verde. La prima DIMAF è stata organizzata nel lontano 1980 nei boschi della Consuma (FI). Da quella data a cadenza biennale sono stati organizzati altri 15 eventi itineranti sul nostro paese, l’ultima nel 2008 si è svolta a San Fedele Intelvi (CO). Lo scopo che la manifestazione si è prefissata fin dall’inizio, è stato quello di portare a conoscenza e di trasferire a tutti coloro che lavorano nella gestione dei boschi, dai boscaioli ai tecnici ed ai politici le nuove tecnologie ed i sistemi di lavoro innovativi, a basso impatto ambientale per le cure colturali, l’organizzazione dei cantieri di lavoro in foresta, l’antinfortunistica e per la presentazione di nuove macchine tecnologicamente avanzate, nonché filiere innovative per l’uso dei residui forestali, a fini energetici, artigianali ed industriali. Grande importanza viene data all’aspetto socio occupazionale nell’ambiente montano ed alla sicurezza sul lavoro. Nel 2011 l’organizzazione della XVI DIMAF sarà effettuata, per le peculiarità dell’orografia che presenta, nella regione Liguria che ha visto l’evento già nel 1984 al Monte Penna. In collaborazione con l’assessorato all’agricoltura della Regione Liguria ed i dirigenti regionali del Corpo Forestale dello Stato è stato individuato il vivaio forestale regionale di Pian dei Corsi in comune di Rialto (SV) come luogo dell’evento. Il vivaio che si trova a 855 m s.l.m. ha una superficie di oltre 5 ettari ed è circondato da boschi di abete, pino, faggio, quercia rossa e cedui di faggio e nocciolo. Per la sua orografia si presta bene alle dimostrazioni sia di macchine a supporto del lavoro dell’uomo negli esboschi per via terrestre che per le gru a cavo,attrezzature utili alla gestione dei boschi che in questi territori dovrebbero essere prese in grande considerazione. Nelle precedenti XV edizioni anche se i flussi di macchine al lavoro sono variati da regione a regione, hanno visto 1019 macchine operare nei differenti boschi rappresentate da ben 342 ditte costruttrici o importatrici di macchine e attrezzature forestali. Le dimostrazioni sono state seguite da 23850 visitatori. La DIMAF, a differenza di altre manifestazioni simili, nella presentazione delle macchine e delle attrezzature per la gestione dei boschi, si caratterizza per il lavoro che le macchine svolgono nel loro habitat naturale. Questo permette al visitatore di poter confrontare le diverse attrezzature ed effettuare la scelta migliore per i suoi bisogni. La speranza degli organizzatori, per questa nuova edizione, è quella di poter offrire ai visitatori una serie di macchine e attrezzature compatibili con gli ambienti montani difficili come è l’orografia della Liguria, pertanto si auspica che oltre agli indispensabili trattori con verricelli forestali ci possa essere una buona partecipazione di coloro che costruiscono gru a cavo, ed in particolar modo delle gru a cavo con stazione motrice mobile di piccole e medie dimensioni. Un elenco merceologico delle macchine e attrezzature che sarà possibile ammirare può essere costituito da: macchine e attrezzature per i lavori forestali (trattori, verricelli forestali, rimorchi con gru idrauliche, spaccalegna, sminuzzatrici, scortecciatrici, decespugliatori forestali, macchine e attrezzi per la potatura da terra e su pianta, monorotaie, ecc); abbigliamento e attrezzatura antinfortunistica, vivaistica forestale ed impianto, macchine e attrezzature per la prevenzione e la lotta agli incendi. A fianco delle dimostrazioni sarà organizzato un convegno internazionale dal titolo: “Il bosco: salute, sicurezza, sviluppo socio‐economico” che vedrà quali relatori anche esponenti austriaci e spagnoli. Si parlerà di salute del bosco che se ben gestito contribuirà anche alla salute dell’uomo. Oramai è risaputo che un bosco si deve considerare sano solo se le singole piante svolgono appieno le loro funzioni. Questo si ottiene da tutti i popolamenti, conifere o latifoglie, boschi di pianura o di collina o di montagna, solo con l’intervento dell’uomo che applichi quelle pratiche per la coltivazione delle selve stilate dai selvicoltori che da secoli hanno permesso non solo di mantenere ma di aumentare il patrimonio forestale. Solo un bosco ben gestito darà salubrità all’uomo sia come produttore di ossigeno che immagazzinatore di CO2 che regimatore delle acque e con esso sentinella della stabilità dei versanti e di quanto può accadere in pianura. Il convegno prenderà in considerazione anche la normativa e la formazione professionale di coloro che lavorano in montagna. Nel terzo millennio le spese relative agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali vanno ad incidere sempre di più sui prezzi delle materie prime. Questo accade anche per il legno e su tutte le opere che vengono fatte in montagna specie nelle zone colpite da calamità. L’UNIF ritiene di considerare le problematiche relative alla sicurezza nei cantieri non solo per quanto riguarda gli uomini ma anche le macchine che vengono usate nelle operazioni selvicolturali, nella prevenzione e cura degli incendi boschivi. Il convegno non trascura l’aspetto socio‐economico che il bosco può dare alla gente di montagna in quanto è sempre stato fonte da dove l’uomo attingeva i propri benefici, da quelli alimentari a quelli di protezione, da quelli legati alla salute a quelli economici. Con l’avvento della industrializzazione ed in particolare di certe “frange ecologiste” si è pensato che anche i boschi italiani potessero essere lasciati ad una evoluzione naturale senza creare danni socio economici che si sono poi rispecchiati nella disoccupazione in montagna, incendi, frane, alluvioni, ecc. Se questi ultimi fenomeni capitano naturalmente in molti boschi del pianeta non possono essere accettati per quelli italiani per la loro diversità di specie, superfici e caratteristiche pedo‐climatiche. I boschi italiani necessitano di selvicoltura, necessitano di un ritorno al passato quando l’uomo era presente sulle pendici delle montagne e si preoccupava che l’acqua defluisse a valle senza ostacoli, che il legno secco non fosse esca di incendi, che una pianta non danneggiasse quella vicina e non ci fosse troppo carico sulle pendici, ecc. I paesi montani vivevano di artigianato, veniva lavorato il legno locale ricavato grazie ai tagli colturali; nel terzo millennio questo viene chiamato filiera corta. I frutti del bosco e del sottobosco venivano utilizzati per tutto il periodo dell’anno. Solo riattivando queste peculiarità che fanno parte della cultura montanara si può pensare di poter permettere ai giovani di vivere nelle case dei loro padri. La DIMAF ed il convegno anche per questa edizione intendono dare ai partecipanti, linee guida che possano contribuire a migliorare gli aspetti sanitari e socio economici del Paese.