un pregevole cocktail di tutta l`isola
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un pregevole cocktail di tutta l`isola
Itinerario 14 La costa sud-occidentale UN PREGEVOLE COCKTAIL DI TUTTA L’ISOLA DI MARIO FRONGIA ferzato dal maestrale, punteggiato da creste di montagne silenziose, incorniciato a sud da una costa impossibile da scordare il Sulcis è lì per ammaliarvi. L’anima della vera Sardegna, hanno detto in più d’uno. Un fecondo e proficuo assemblaggio di genti lontane, hanno aggiunto altri. Due ottime verità. Ma la zolla millenaria del Mediterraneo è anche foreste e pianure, spiagge di sabbia finissima color avorio, scogliere mozzafiato e canaloni scoscesi. Per averne la prova fate un salto all’isola di Sant’Antioco. Andrete via risollevati nello spirito. S 233 ITINERARIO 14 LA COSTA SUD-OCCIDENTALE A sinistra: non lontano da Santadi si possono visitare la chiesa campestre di Sant’Elia di Tattino di epoca bizantina e (in basso a sinistra) le bellissime grotte di Is Zuddas che si aprono nel Monte Meana. In basso a destra: la cattedrale di Santa Maria a Tratalias, in stile romanico-pisano (1213), evidenzia influssi gotici francesi in alcuni particolari come l’altezza della navata. Il rosone della facciata è un prezioso ricamo di pietra. Hanno cominciato fenici e cartaginesi, da queste parti fin dall’800 a.C. Hanno proseguito i romani. E il tutto ha preso indelebili sapori e aromi orientali. Da un lato. Dall’altro, emergono curiose venature legate al Maghreb e all’intero continente africano. La storia è lì a raccontarlo. E gli esempi non mancano. A Nuxis, grazioso paese di poco meno di 2000 abitanti adagiato sul Monte Tamara, intorno all’anno 1000 si insediarono i benedettini. Fateci un salto: il luogo vanta una fontana da non perdere. Distante poco meno di trenta minuti d’auto, a Santadi, sede delle splendide grotte di Is Zuddas, sorge la chiesa bizantina dedicata a Sant’Elia di Tattino. E vale la pena di andarla a vedere. A Tratalias merita una visita la cattedrale medievale dedicata a Santa Maria. La prima pietra fu posta intorno al 1213. Dalle forme romaniche, impreziosite dagli influssi francesi, fu anche sede vescovile fino a quando, nel 1503, la se- Fotografie di Adriano Mauri Ma non preoccupatevi. In questi casi, va a finire sempre più o meno così. D’altronde, paesaggi contrastanti e un oceano di diversità scuotono l’anima del viaggiatore. Diversità ambientali, climatiche, culturali, cromatiche. Ma anche religiose. Sì, processioni, luoghi, incenso, riti, preghiere, tradizioni: la fede ha segnato l’area più di quanto non si pensi. Il nostro itinerario non può escludere lo splendido mare della zona. Nella foto, la spiaggia di Cala Mandroxia sulla costa orientale dell’isola di Sant’Antioco. 235 ITINERARIO 14 LA COSTA SUD-OCCIDENTALE Antonio Saba RELAX, RAFFINATEZZA E OTTIMA CUCINA IN RIVA AL MARE Immerso tra i pini secolari che popolano per chilometri nessere dotato di piscina idromassaggio, sauna, bagno turla striscia di terra compresa tra il mare e la statale 195, co, massaggi e palestra fitness. Una chicca che accresce il l’hotel Flamingo & Mare Pineta è un’autentica oasi di valore della struttura e ne allarga la fruibilità a una nicpace e di serenità, un luogo ideale per una vacanza al- chia di mercato non solo diversificata ma anche disponibil’insegna del relax. le a fare le vacanze nei periodi “di spalla”, che tra l’altro Quattro stelle che brillano per qualità e raffinatezza, sono quelli in cui le tariffe sono veramente competitive. comfort e gentilezza. 134 camere, per un totale di circa I prezzi a persona per notte dell’hotel (aperto da aprile 250 posti, articolate in una serie di piccoli edifici di altez- a ottobre) vanno, per la mezza pensione, dai 65 ai 135 za limitata, che si integrano perfettamente con la natura e euro a seconda del periodo. E con soli 10 euro in più si l’ambiente circostante. Da metà giugno ne entra in funzio- può fare la pensione completa. ne un altro gruppo, 64 camere per un totale di altri 128 L’hotel si distingue anche per la qualità e la bontà delle posti-letto, anch’esse “spalmate” proposte del suo ristorante “I coall’interno del verde, quasi tutte ralli” che, a bordo piscina, offre con vista mare. piatti nazionali, internazionali e L’albergo è situato in riva al matipici in una cornice ed un’atmore, sul fronte di una spiaggia di sfera da sogno. E per uno snack sabbia candida. Chi non ama il veloce (ma non solo) tra un tuffo e mare ha sempre la comodità della l’altro c’è, aperto solo a mezzosplendida piscina. Alle già eccelgiorno, il ristorante “Le lanterne”. lenti prestazioni del complesso, si La piscina in riva al mare sta aggiungendo un Centro Bedell’hotel Flamingo & Mare Pineta. Sopra: giunti a Chia, da non perdere una sosta alla spiaggia di Su Giudeu, con le sue dune di sabbia finissima e i ginepri secolari. Nella foto è visibile anche lo scoglio granitico da cui prende il nome. A destra: la strada panoramica della Costa del Sud da Capo Teulada a Capo Spartivento offre scorci caraibici, come la spiaggia di Tueredda con la sua acqua cristallina. de non venne trasferita a Sant’Antioco. E almeno dal punto di vista semantico siamo al dunque: Sant’Antioco segna indelebilmente l’intera regione. Infatti, Sulci era il nome che le diedero i fenici. Insomma, flussi e riflussi storici hanno piacevolmente contaminato la zona. Una contaminazione positiva. Che si può testare senza difficoltà. Basta una passeggiata sul ponte romano o la gita ai betili di Su para e sa mongia. I betili? Delle pietre solitamente non figurate che in età antica rappresentavano delle divinità. E per chiudere, ecco la traduzione di Su para e sa mongia: il frate e la suora. Ma per stare in tema si deve andare a zigzag. Come forse andrebbe impostata l’intera vacanza sulcitana. Se a Chia – oasi marina di eclatante bellezza: la spiaggia di Su Giudeu è incomparabile – si stabilirono alcuni centri fenicio-punici, come Bithia, a Teulada misero radici i romani. Lì come a Pula, cittadina che ospita i resti di Nora, la splendida e proporzionata 236 Fotografie di Gianmario Marras La Pompei di Sardegna ITINERARIO 14 LA COSTA SUD-OCCIDENTALE Professionalità, riserbo, servizi raffinati e su misura. Un pacchetto costruito su standard d’eccellenza. Al Forte Village volano. E lo fanno senza dare nell’occhio. Big dell’industria come Umberto Agnelli, Colaninno, Del Vecchio e Tronchetti Provera, star come Sting e Annie Lennox, calciatori come Ronaldo o Roby Baggio, politici come Cossiga o l’ambasciatore Usa Max Selmer, apprezzano da anni l’atmosfera del resort diretto da Lorenzo Giannuzzi. Le Terme, in un contesto lussureggiante, le suite e la varietà delle proposte di relax e divertimento sono l’atout della struttura a cinque stelle. Il tutto incorniciato da un mare smeraldo e da una pineta rigogliosa. E la storia di successo prosegue. Al Forte aprono la stagione 2004 ospitando una delle coppie bomba del jet set internazionale: David Beckham e consorte, Victoria “Posh” delle Spice girls. Insomma, un ulteriore cambio di marcia. Sui 20 ettari del villaggio vacanze di Santa Margherita di Pula, questa è l’annata del nuovo campo di calcio in erba. E del suo tender, un campo di calcetto che si aggiunge ai cinque già esistenti. A calpestarlo la nazionale inglese guidata da Sven Goran Eriksson. L’Inghilterra ha scelto il Forte per il preritiro in vista degli europei in Portogallo. Ma il direttore generale Giannuzzi e il suo staff danno l’accelerata anche su altri settori. La ristorazione, ad esempio. Alla catena dei ristoranti si aggiungono quello russo e californiano. Il primo sorge in collaborazione col mitico Puskyn di Mosca. Quello made in California propone una sorta di nouvelle cuisine americana con sapori del Mediterraneo: “Rispondiamo ai massimi livelli alle tendenze della clientela per quanto riguarda la buona tavola”, dice il digì. E la partita pare vinta in partenza. Anche perché il restyling del Forte ha avuto per oggetto alcuni dei ristoranti delle piscine centrali: meravigliosa la scenografia sui temi Sardegna e Brasile. E per chi ama mettere qualcosa sotto i denti senza “mollare” la spiaggia da sogno, ci sono le novità del Rocce Pasta House. Insomma, se per cinque anni di fila si vince il World Trade Award, l’oscar dei grandi resort internazionali, si hanno la bellezza di 200 mila ospiti a stagione e si registrano i profitti più alti della categoria, il caso non c’entra. Antonio Saba Pompei della Sardegna. Una delle piccole città-monumento più affascinanti del Mediterraneo. Adagiata in parte sul litorale, in parte sotto le acque di un mare cristallino, fu fondata intorno al 900 a.C. dai fenici. Poi ci giunsero i cartaginesi ed infine venne valorizzata dai romani. I nuovi signori dell’Isola diedero un volto diverso alla città. E infatti Nora è e rimane uno straordinario esempio di sovrapposizione e coesistenza di civiltà diverse. Templi e tombe tradiscono mani multiple. Terme, reticolo viario e case private sono frutto della maestria romana. La più antica città sarda vanta meravigliosi e pressoché unici mosaici policromi. E un anfiteatro bomboniera in grado di offrire ancora soavi emozioni. Ad esempio, per il palcoscenico. La struttura, ancora oggi utilizzata con successo per ospitare rassegne teatrali e musicali, è caratterizzata da grandi giare di terracotta. La funzione? Quella di efficace sistema di amplificazione. Al dunque, a Nora è meglio teniate pronte le macchinette digitali. Riservando un po’ di scatti a sant’Efisio, il martire che gode tuttora di grandi atti di devozione. Il Primo maggio è il momento clou: la sagra attraversa il centro di Ca- A sinistra: uno degli splendidi mosaici del complesso termale di età romana di Nora, la più antica città sarda. Adriano Mauri UN VILLAGGIO VACANZE DA OSCAR UNA VILLA PER SANT’EFISIO Al km 16,400 della statale Sulcitana, in comune di Sarroch, sorge Villa d’Orri, una delle case gentilizie più prestigiose dell’Isola. La visita è pressoché obbligata. Risalente al 1400, nata come monastero benedettino, la villa è stata restaurata dalla famiglia Manca di Villahermosa che ne detiene la proprietà dal 1700, mantenendo inalterate le raffinate soluzioni architettoniche, gli interni eleganti e la filosofia che ne ispira gli ambienti. Una bellissima cappella consacrata e un salottino cinese, con una preziosa portantina, sono le perle di Villa d’Orri. Nella prima tutti i sabati si tiene la messa. E per i Manca di Villahermosa è la sede dei matrimoni e dei battesimi. La cappella è anche la base per la processione a mare di maggio che viene organizzata per rendere omaggio a Maria Vergine del Carmelo. Ma non è tutto. Villa d’Orri è una delle tappe della processione che il Primo maggio porta la statua di sant’Efisio da Cagliari a Nora, luogo del suo martirio. Lungo il tragitto il corteo del martire guerriero si ferma a trascorrere la notte nella Villa, da dove l’indomani mattina riprenderà il cammino. Arriva a notte fonda e la cerimonia, con i cavalieri, le luci delle fiaccole e i canti sacri, è semplicemente struggente. Sopra: il prospetto verso il mare di Villa d’Orri, a Sarroch. Le ombre del profondo porticato creano un elegante contrasto chiaroscurale con la luminosa terrazza sovrastante. gliari. Una sfilata che ha conquistato, per lo charme e l’alta spettacolarità, la ribalta internazionale. Il Sulcis è luogo di foto da mettere in cornice. Basti pensare che si tratta di un territorio nato grosso modo 600 milioni di anni fa. Un lembo di Sardegna che colpisce anche per aver promosso un’incisiva politica di rispetto ambientale. Le grotte del Sulcis Le montagne ricche di foreste testimoniano una filosofia improntata al corretto ed equilibrato rapporto tra uomo e natura. Un connubio in cui si ammira un’insolita dolcezza del paesaggio. Pianure costellate dalle classiche abitazioni dei contadini, furriadròxius, o dai luoghi di stanziamento dei pastori, i medàus. Per capirci, il viaggio nel Sulcis va improntato a un rapporto sereno e flessibile con l’habitat circostante. Niente fretta, né blitz mordi e fuggi. Molto meglio armarsi di una sana e feconda curiosità. La scelta di una filosofia improntata al relax nel Sulcis ripaga, e con gli interessi, anche i turisti più impazienti. Godetevi i frammenti di antichità, vedeteli con una luce diversa. Apprezzatene i dettagli. A 239 LA COSTA SUD-OCCIDENTALE PER BERE COME BACCO COMANDA La tecnologia più avanzata per esaltare la tradizione enologica. Una tradizione semplice e raffinata al tempo stesso. Un mix che ha contribuito alla rinascita qualitativa e d’immagine del vino della Sardegna. La Cantina di Santadi (tel. 0781.950127, [email protected].) rappresenta alla perfezione sia la storia sia l’innovazione del comparto. E costituisce senza dubbio uno dei più autorevoli anelli del tessuto vitivinicolo isolano. Qualità, ricca di ricami e sfumature, ma anche classe cristallina nello scegliere temi e strategie del bere. Situata nel Basso Sulcis, la cantina fa capo a un’area speciale: sabbie che permettono di coltivare la vigna su piede franco. Di raccogliere quel portento di uva Carignano. Di produrre grappoli con caratteri organolettici eccezionali e superiori a tutte le altre uve. E quindi, una paziente fermentazione, l’evoluzione in barrique e, poi, l’affinamento in bottiglia. Con il maestoso bouquet finale che concorre ad arricchire i grandi vini rossi: Terre Brune e Rocca Rubia. Identico il cammino delle uve bianche. Dal Vermentino, reperti. Gioielli in oro, utensili in rame e bronzo: un tesoro inestimabile. E gli archeologi hanno messo in luce anche un altare formato da un’alta stalagmite, un pozzetto di acqua lustrale e un focolare di stalattiti. Mozzafiato. Da Santadi ci si può riportare a Nuxis. Ancora una grotta, battezzata de S’Acqua Cadda, l’acqua calda. In realtà, si tratta di una densa necropoli di oltre 3500 anni fa. A Villaperuccio la necropoli si trova a Montessu: il sito è stato classificato dagli esperti come il più importante cimitero-santuario del Neolitico sulcitano. Le ragioni? Più d’una. Ma l’aspetto più importante è quanto meno singolare: Montessu è anche 40 grotticelle scavate e decorate a mano. Un fatto inusuale, anche per le dimensioni particolari, nella preistoria sarda. Nella valle sottostan- Adriano Mauri Santadi, ad esempio, dopo la zona di Is Zuddas, si può fare il bis. Le grotte Pirosu o di Su Benatzu, a un centinaio di metri sotto il livello del suolo, raccontano di trasformazioni al servizio della comunità. In epoca nuragica la grotta diventò luogo di culto. Un lungo corridoio introduceva in una serie di sale. La più spaziosa di queste era un vero e proprio santuario. Gli scavi hanno riportato alla luce oltre 1000 Nuragus, Nasco e Chardonnay, si ottengono i sontuosi bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais e Latinia. Degustateli. Siatene certi, sarà poi davvero molto difficile dimenticarseli. 240 A sinistra: la necropoli rupestre preistorica di Montessu, nei pressi di Villaperuccio, è la più estesa e importante dell’Isola. 241 LA COSTA SUD-OCCIDENTALE OSPITALITÀ Capoterra Ristorante Il battello, via Sardegna 22, cell. 339.3778584. Specialità di terra, ricette tradizionali. Menu 20-40 euro. Chia Ristorante Cadadie, loc. Chia-Domusdemaria, viale Spartivento (strada per spiaggia Cala Cipolla), tel. 070.9230028, www.cadadie.it. Lo chef Antonio propone piatti della tradizione mediterranea e locale rivisitati. Ottima la carta dei vini. Menu 25-30 euro. Acqua Dulci, tel. 070.9230555, cell. 347.4245557. Freschezza di idee e un profondo senso dell’ospitalità stanno alla base del nuovo albergo adagiato a pochi passi dall’incantevole Cala Cipolla. 45 posti letto, un’oasi di pace e superba bellezza ambientale. Mezza pensione 90-190 euro. Grand Hotel Chia Laguna Le Meridien, tel. 070.92391. Tra vegetazione mediterranea e una grande spiaggia candida, un hotel che coniuga qualità d’avanguardia e lo stile della tradizione locale. Mezza pensione 140-195 euro. Nuxis Da Letizia, via San Pietro 14, tel. 0781.908114-957465-957010. Ottimi primi. Piatti a base di funghi e specialità con le erbe aromatiche. Menu da 25 euro. Pula Ristorante Da Giancarlo, viale Nora 10, tel. 070.9246164. Ideale per i buongustai: crostacei, grigliate e altre prelibatezze. Menu da 30 euro. Ristorante Da zio Dino, viale Segni 14, tel. 070.9209159. Famoso per i primi a base di frutti di mare. Menu 25-35 euro. te, denominata S’Arriorgiu, si possono vedere i resti di un villaggio. Appena più lontano una fila di pietre fitte. Una dozzina di enormi massi alti fino a 2 metri a forma di matita conficcati in piedi nel terreno. Il nome? Menhir, parola di origine bretone. Di certo, simboli religiosi. La leggenda racconta di uomini e donne pietrificate. O di lance scagliate dalla strega Luxia Arrabiosa. La megera, bizzosa e malvagia come suggerisce il nome, era diretta a Sant’Antioco scortata da un drappello di diavoli. Perse la pazienza… Magie e intrighi della preistoria. Passaggio obbligato per le costruzioni della pro- 242 Ristorante pizzeria Eleonora, via Nora 35, tel. 070.9209691. Specialità marinare. Menu 30-35 euro. Ristorante Le terme di Nora, tel. 070.9208165. Cucina creativa. Menu 25-30 euro. Ristorante Zia Leunora, via Trieste 19, tel. 070.9209559. Menu di pesce 30-35 euro. Santa Margherita di Pula Hotel Flamingo & Mare Pineta, S.S. 195 km 33,800, tel. 070.9208361, www.hotelflamingo.it (vedi box a p. 237). Sarroch Ristorante dal pescatore, strada pedemontana, tel. 070.900331. Solo su prenotazione. Menu da 35 euro. Teulada Trattoria Loi, Porto Budello, tel. 070.9283015. Pesce alla griglia e piatti tradizionali. Menu 30-40 euro. Ristorante La mezza luna , S.S. 195 km 62,300, tel. 070.9270440. Cucina di mare e di terra. Cantina ben fornita. Grand hotel Baia delle ginestre, loc. Portu Malu, tel. 070.9273005. Mezza pensione 50-125 euro. Sardegna B&B reservation, tel. 070.7265007, fax 070.7269608, [email protected], www.sardegna.com. Un circuito giovane e dalle soluzioni chiare e vincenti. “Ospiti del mare, delle miniere e alla scoperta dei sapori” è il suo motto. Un call center vi mette a disposizione 60 famiglie selezionate e una carta dell’accoglienza dagli standard elevati. Con servizi di qualità e quantità: per dirne una, è fenomenale la colazione a base di prori au dotti tipici. Il tutto a prezzi davvero M no ria Ad accessibili. tostoria: i nuraghi. Costruzione militare, fortezza, abitazione, sito commerciale, riferimento religioso, il nuraghe ha mille e una genesi. Nel Sulcis se ne incontrano davvero tanti. E tanti e interessanti sono i reperti di quell’era. Una capatina al Museo archeologico nazionale di Cagliari o nei curati antiquarium di Pula o Villaperuccio rendono più di cento parole. E di cento foto o di un paio d’ore di film. Una proporzione impegnativa? Può darsi. Ma prima di esserne certi, fate il biglietto per la Sardegna e prenotate un albergo nel Sulcis. Dopo una settimana di vacanza, se ne riparla. 243