Scarica la relazione completa - regione campania

Transcript

Scarica la relazione completa - regione campania
CENTRO ORTICOLO CAMPANO – ATTIVITÀ 2010
CONFRONTO VARIETALE
PATATA DA INDUSTRIA (CHIPS)
RELAZIONE ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2010
a cura di Alfonso PENTANGELO e Francesco RAIMO
CRA-CAT Scafati (SA)
Confronto varietale patata da industria (chips)
Premessa
Negli ultimi anni, la coltivazione di patata da destinare all’industria di trasformazione ha assunto,
in Italia, un’importanza sempre maggiore raggiungendo una produzione annua (media del triennio
2006-2008) di circa 245 mila tonnellate, rappresentando il 14% circa, dell’intera produzione
raccolta.
La Campania è la regione meridionale più interessata e suscettibile di ulteriori incrementi per
questo tipo di produzione per le specifiche competenze acquisite negli anni dai produttori,
associati in diverse OP presenti sul territorio, e per la vocazionalità pedoclimatica che permette di
ottenere produzioni molto precoci, da avviare direttamente alla trasformazione a partire già da
fine maggio - inizi di giugno, soddisfacendo, quindi, le esigenze dell’industria che ha necessità di
ampliare il periodo di lavorazione, disporre di materiale “fresco” (migliore qualità rispetto a quello
frigoconservato) e a costi decisamente più contenuti rispetto al prodotto di provenienza estera.
Per il buon esito, produttivo e qualitativo, oltre ad un’appropriata tecnica colturale è necessaria
un’idonea scelta varietale che riesca a garantire produzioni qualitativamente idonee alla
trasformazione industriale (pezzatura sufficiente, buon contenuto di sostanza secca, basso
contenuto di zuccheri riduttori) e, soprattutto, il raggiungimento di adeguati livelli produttivi (>3035 t/ha di prodotto commerciale).
Per questo motivo, nel 2010 è stata condotta in Campania un’attività di confronto varietale con
l’obiettivo principale di definire la scelta varietale più opportuna per la patata da destinare alla
produzione di chips in funzione della precocità di raccolta.
Attività svolta
Nel periodo febbraio-luglio 2010 è stata allestita una prova di confronto varietale utilizzando 29
nuove cultivar di patata da chips di recente costituzione e 5 varietà commerciali di riferimento.
L’elenco delle varietà utilizzate con le principali caratteristiche dei tuberi, è riportato nella tabella
1.
Il confronto varietale ha riguardato due importanti comprensori agricoli regionali:
• l’agro Acerrano-nolano (Marigliano, NA), area di coltivazione storica della patata in
Campania (presso l’az. Lombardi Isidoro);
• la Piana del Sele (Eboli, SA), areale particolarmente adatto per produzioni precoci, dove la
coltivazione della patata è di recente introduzione (c/o l’az. SALCO).
In entrambi gli ambienti, le prove sono state pianificate in campo in parcelloni sufficientemente
ampi (20 m2 a Marigliano e 48 m2 ad Eboli) randomizzati e ripetuti due volte.
La semina è avvenuta il 20 ed il 22 marzo, rispettivamente per Eboli e Marigliano, in ritardo
rispetto alla norma, per le abbondanti e frequenti precipitazioni occorse tra febbraio e marzo,
utilizzando tuberi-seme interi, della classe di calibro 35-45 mm di diametro, alla densità di circa 5,7
tuberi/m2. A Marigliano i tuberi-seme sono stati piantati ad una distanza di 25 cm tra loro, su file
distanti 70 cm, mentre ad Eboli è stata adottata una distanza di 80 cm tra le file e poco superiore a
20 cm tra i tuberi-seme.
La concimazione, l’irrigazione e le altre cure colturali necessarie hanno rispettato quanto riportato
nel disciplinare di produzione integrata della regione Campania.
In entrambi gli ambienti, sono state eseguite due raccolte:
- la prima, molto precoce, a poco più di 80 giorni dalla semina (11 giugno a Marigliano e 15
giugno ad Eboli), ha riguardato tutte le varietà a confronto;
- la seconda è avvenuta, a completa maturità fisiologica delle piante, in due date a seconda
del grado di senescenza riscontrato delle piante di ciascuna varietà a confronto. In
particolare, le raccolte sono state effettuate il 7 ed il 21 luglio nell’ambiente napoletano
(corrispondente a 107 e 121 giorni dalla “semina”, rispettivamente) ed il 9 ed il 19 luglio
nel salernitano (a 111 e 121 giorni dalla “semina”).
Alla raccolta finale, un campione di 20-25 tuberi di tutte le varietà a confronto nei due ambienti è
stato sottoposto a prove di frittura su linea industriale presso lo stabilimento di Melfi (PZ) della
Mitica Food (Gruppo Salati Preziosi). Nella raccolta precoce, le prove di frittura hanno riguardato,
invece, solo 18 varietà, ovvero quelle che presentavano contemporaneamente una produzione
commerciale di 30 t/ha ed un contenuto di sostanza secca di almeno del 18%.
Rilievi
Sono stati eseguiti i seguenti rilievi:
- sulle piante, durante il ciclo colturale
o fenologici: emergenza, copertura del terreno e senescenza delle piante;
o agronomici: vigoria vegetativa e stato fitosanitario delle piante
- sui tuberi, in corrispondenza delle raccolte
o biometrici e produttivi, effettuati su un’area di saggio di 1,6 m2 (10 piante) per
ciascun parcellone nella raccolta precoce e di 2,4 m 2 (15 piante) nella raccolta
finale: biomassa parte epigeica delle piante; steli/cespo, numero di tuberi/pianta;
peso medio tuberi; produzione suddivisa nei principali tre calibri di diametro dei
tuberi, < 40 mm, 40-80 mm (frazione commerciale) e >80 mm;
o qualitativi (solo alla raccolta finale): descrizione, indice e regolarità di forma;
pezzatura e sua regolarità; profondità degli occhi; colore della buccia e della polpa;
incidenza dei difetti esterni (tuberi deformati, spaccati, inverditi, germogliati, con
accrescimenti secondari, valutazione della tuberosità della buccia, con problemi
fitosanitari quali scabbia, marciumi, ecc.); incidenza di difetti interni (imbrunimenti
vascolari, annerimenti, cuore cavo, doppio colore e vitrescenza della polpa, ecc.);
contenuto di sostanza secca (effettuato in entrambe le raccolte); contenuto di
zuccheri riduttori (determinato solo sui campioni avviati alle prove di frittura,
tramite “strip-test”);
- sulle chips, dopo frittura
o biometrici: forma e regolarità; dimensione e regolarità
o qualitativi: colorazione di fondo; imbrunimento; interezza; bollosità (incidenza e
severità); curvatura (incidenza e severità).
Andamento meteorologico
Nelle figure 1 e 2 è riportato l’andamento delle temperature e delle precipitazioni registrato nei
due ambienti di prova.
Quest’annata è stata caratterizzata da elevata piovosità, soprattutto nel periodo interessato alle
“semine” (fine gennaio-inizio febbraio ad Eboli e febbraio-inizio di marzo a Marigliano);
nell’ambiente salernitano sono caduti ben 226 mm di pioggia nel periodo compreso tra gennaio e
metà marzo, mentre in quello napoletano, nello stesso periodo, si è superato la soglia di 370 mm
di pioggia. Anche la fase finale del ciclo (fine giugno) è stata caratterizzata da frequenti ed
abbondanti precipitazioni; nel periodo giugno-prima decade di luglio sono caduti 40 mm di pioggia
ad Eboli e ben 114 a Marigliano.
Dopo la “semina”, le temperature (minima e massima) si sono mantenute, in entrambi gli
ambienti, su valori normali ed ottimali alla coltura, favorendo l’emergenza e la tuberizzazione delle
piante e, successivamente, l’accrescimento dei tuberi.
Risultati
Le principali fasi fenologiche registrate nel coso della prova sono riportate nella tabella 2. La
completa emergenza delle piante, avvenuta in entrambi gli ambienti mediamente in circa 30
giorni, è variata da un minimo di 22 giorni in Eurobeta, Kiwi e Crisper (a Marigliano) ad un massimo
di 35 giorni in Liva e Diplomat (ad Eboli).
La copertura del terreno da parte delle piante ha raggiunto valori dell’80% in appena 43 giorni dal
piantamento a Marigliano e in 62 giorni ad Eboli (per la maggiore distanza delle file). Aifa, Kiwi,
Caruso, Crisper e VR 808 (soprattutto) hanno evidenziato, in entrambi gli ambienti, una maggiore
rapidità di copertura del terreno, mentre la più tardiva è stata Lady Rosetta.
Con riguardo alla senescenza delle piante, non sono risultate sostanziali differenze nei due
ambienti; Alberta ed Eurobeta già a 75 giorni dalla “semina” hanno evidenziato un grado di
senescenza più avanzato, mentre Mustang ed Okapi quello più tardivo.
Raccolta anticipata
I principali risultati ottenuti nei due ambienti sono riportati nella tabella 3.
Il livello produttivo medio raggiunto nei due ambienti è stato di 32,4 t/ha a Marigliano e 25,3 t/ha
ad Eboli; anche la frazione commerciale (tuberi di calibro compreso tra 40 ed 80 mm) è stata
significativamente più elevata (+26%) nell’ambiente napoletano.
A Marigliano, la produzione totale si è mantenuta su livelli ottimali (>40 t/ha) in Megara e Chipie,
superando la media di campo (32,5 t/ha, in media) in altre ben 17 varietà; i valori più bassi sono
stati forniti da Lady Rosetta, Lady Claire e Kiwi. La frazione commerciale (40-80 mm di diametro),
risultata in media pari al 92% della produzione totale, ha raggiunto valori molto interessanti (>35
t/ha) in Alberta, Megara, Arsenal e Sinora, mantenendosi su valori superiori alla media di campo
(30 t/ha) in altre 14 varietà; i valori più bassi (<20 t/ha) sono stati forniti da Kiwi e Lady Rosetta.
Ad Eboli, Eurobeta e Servane hanno fatto registrare i valori più elevati sia della produzione totale
di tuberi (intorno alle 35 t/ha) e sia di quella commerciale (poco più di 33 t/ha); valori prossimi alle
30 t/ha sono stati forniti solo da Sassy (28,4 t/ha) e dai due testimoni commerciali Hermes e
Sinora.
Con riguardo ai principali aspetti che influenzano significativamente la qualità del prodotto da
avviare alla trasformazione, il contenuto di sostanza secca è risultato mediamente su valori
accettabili (per la precocità dell’epoca di raccolta) nella maggior parte delle varietà a confronto nei
due ambienti di prova, anche se i tuberi ottenuti ad Eboli hanno, però, evidenziato valori
decisamente più elevati rispetto a quelli ottenuti a Marigliano (22,5% contro 19,3%). In
quest’ambiente, infatti, ben 27 varietà hanno superato il valore-soglia del 21%; in termini assoluti,
i valori più elevati (>24%) sono stati forniti, nell’ordine, da Kiwi, Liva, Satellite,Dolly, Lady Lenora,
Lady Rosetta e Caruso.
Nell’ambiente napoletano, i valori più elevati del contenuto di sostanza secca (>21%) sono stati
forniti da Kiwi, Satellite e Lady Lenora, mentre quelli più bassi da Agria (16,1%), Mejor, Subito,
Servane e Chipie (tra il 17 ed il 18%).
La dimensione media dei tuberi della frazione commerciale ha raggiunto valori molto prossimi agli
standard ottimali richiesti dall’industria (80-100 g) in almeno una decina di varietà; i tuberi di
pezzatura più ridotta (<60 g) sono stati forniti da Satellite, VR 808, Tivoli (in entrambi gli ambienti),
Kiwi (solo a Marigliano), Caruso e Aifa (solo ad Eboli). I tuberi della frazione commerciale più grossi
(>100 g) sono stati forniti da Europrima (in entrambi gli ambienti), Mejor, Agria (a Marigliano),
Sinora e Servane (ad Eboli).
Le prove di frittura (tab. 4) hanno evidenziato una significativa differenza del grado di
imbrunimento delle chips tra i campioni provenienti dalle due località; ad eccezione di Arsenal,
Aurea, Eurobeta e Sinora (risultate uguali nei due ambienti), tutte le altre varietà ottenute ad Eboli
hanno prodotto chips mediamente più imbrunite. La migliore qualità delle chips è stata
evidenziata, nei due ambienti di prova, in Eurobeta, Sinora, Crisper, Lady Lenora e Megara, mentre
Servane, Agria, Hermes e Sassy hanno fornito le chips più imbrunite; Chipie, Europrima, Mustang e
Taurus hanno, invece, mostrato un differente comportamento, fornendo chips di ottima qualità a
Marigliano ma molto imbrunite ad Eboli.
Il contenuto di zuccheri riduttori è risultato non rilevabile, in entrambi gli ambienti, in Alberta,
Eurobeta e Megara, mantenendosi al di sotto del limite-soglia dell’1‰ (previsto dall’accordo
interprofessionale) in ben otto varietà. Valori molto elevati (>2‰) sono stati forniti da Hermes (in
entrambe le località), Europrima e Sinora (solo ad Eboli).
Raccolta finale
Nella tabella 5, vengono riportate, per ciascuna varietà a confronto, le principali caratteristiche
delle piante.
Alberta è risultata la cultivar più precoce, mentre la più tardiva in assoluto è apparsa Okapi; sono
state comunque rilevate ben 8 cultivar piuttosto precoci (al pari della varietà di riferimento Lady
Claire) e ben 9 risultate tardive, paragonabili al varietà testimone Agria.
Tutte le varietà del gruppo delle precoci hanno evidenziato uno sviluppo normale-ridotto delle
piante, mentre quelle del gruppo delle tardive sono quasi tutte risultate più rigogliose ad
eccezione di Caruso apparsa, invece, molto rigogliosa.
Gli steli per cespo (3,6 in media) sono oscillati da valori inferiori a 2,5 in Mejor e Aurea ad un
massimo di circa 6 steli in Eurobeta e Crisper.
Nella maggior parte delle varietà, il numero di tuberi per pianta si è mantenuto molto prossimo al
valore medio di campo (8,6) con i valori più elevati (>10) in Caruso, Aifa, Opal, Chipie, Satellite,
Eurobeta e Kiwi, e quelli più bassi (<6) in Europrima e Mejor.
Le principali caratteristiche dei tuberi che determinano l’idoneità alla trasformazione industriale o
che influenzano la qualità delle chips prodotte, sono riportate nella tabella 6.
L’indice di forma, che tiene conto sia della lunghezza del tubero che dei suoi due assi equatoriali, è
risultato compreso nel range ottimale richiesto dall’industria per la produzione di chips (1,20-1,40)
nella maggior parte delle varietà in prova; soltanto Subito e, soprattutto, Challenger hanno
evidenziato una forma del tubero decisamente allungata. E’ da notare come tale indice è stato
significativamente influenzato dall’ambiente di coltivazione. Nell’ambiente salernitano,
caratterizzato da terreni decisamente più pesanti, tenaci, i tuberi di tutte le varietà sono apparsi
decisamente più allungati rispetti agli stessi ottenuti a Marigliano.
La forma dei tuberi è stata piuttosto regolare nella maggior parte delle varietà ad eccezione di Kiwi
e Lady Lenora dove è risultata leggermente più irregolare.
La dimensione dei tuberi della frazione commerciale (calibro 40-80 mm) è risultata, in media,
significativamente più elevata ad Eboli tra le varietà del gruppo delle precoci, mentre è stata più
alta (anche se solo in valore assoluto) a Marigliano nel gruppo delle tardive. La maggior parte delle
varietà hanno fornito tuberi di pezzatura media compresa nel range ritenuto ottimale
dall’industria (100-120 g come limite superiore e 70-80 g per quello inferiore). Nell’ambito delle
varietà precoci, le uniche varietà a fornire tuberi leggermente al di fuori di tale intervallo sono
state Europrima (tuberi molto grossi) e Satellite (tuberi troppo piccoli), in entrambe le località. Nel
gruppo delle tardive, invece, nessuna varietà ha fornito tuberi di pezzatura media della frazione
commerciale inferiore ai 70 g, mentre le uniche a fornire tuberi di grossa pezzatura sono state
Aurea, Mejor (in entrambi gli ambienti) e Servane (solo a Marigliano).
Tutte le varietà hanno evidenziato una buona regolarità di pezzatura dei tuberi ad eccezione di
Kiwi (tra le precoci) e di Rumba (tra le tardive) risultata leggermente più irregolare.
Con riguardo alla profondità degli occhi non è stata rilevata alcuna cultivar con valori tali da
compromettere la qualità del prodotto trasformato.
Nonostante le problematiche legate alle condizioni climatiche, la produzione totale di tuberi (tab.
7) si è mantenuta su livelli accettabili di circa 50 t/ha nell’ambiente napoletano (sia per il gruppo
delle precoci che delle tardive), mentre in quello salernitano ha raggiunto valori medi di 35,5 t/ha
nelle varietà precoci e poco meno di 40 t/ha in quelle tardive.
Nell’ambito gruppo delle varietà precoci, si sono particolarmente distinte Europrima, Diplomat,
Subito (in entrambe le località), Tivoli, Tucan, Eurobeta (ad Eboli) e Sinora (a Marigliano).
Tra le varietà tardive si sono particolarmente distinte, per le elevate produzioni (>60 t/ha a
Marigliano e >45 t/ha ad Eboli), Aurea (in entrambe le località), Opal, Okapi (a Marigliano), Agria,
Aifa, Rumba, e Servane (ad Eboli). Buoni risultati (paragonabili a quelli ottenuti dalle varietà di
riferimento) sono stati ottenuti anche da Taurus, Chipie e Caruso.
La produzione commerciale, risultata mediamente del 90% per i due gruppi varietali e per i due
ambienti, è variata da un minimo dell’80% circa registrato in Caruso, Satellite (ad Eboli) e Subito (a
Marigliano) ad un massimo > 95% in Liva, Diplomat, Dolly (ad Eboli), Alberta (a Marigliano).
Uno dei principali aspetti qualitativi della patata da destinare all’industria di trasformazione è
rappresentato dal contenuto di sostanza secca; maggiore è il suo valore tanto maggiore sarà la
resa industriale e, compatibilmente con altri aspetti qualitativi (contenuto di zuccheri riducenti)
tanto migliore risulta la fase di frittura (minor consumo di olio) e la qualità del prodotto
trasformato. In entrambi i gruppi di precocità, i valori registrati nella località salernitana sono
risultati significativamente più elevati di quelli ottenuti a Marigliano (22% contro 19%, in media).
Nell’ambito del gruppo delle precoci, i valori più elevati (>22%) sono stati ottenuti da Kiwi (in
entrambe le località), Diplomat, Lady Lenora, Liva, Lady Claire e Tivoli (solo nell’ambiente
salernitano); Tucan, Satellite e VR 808 hanno comunque superato il valore del 19% circa in
entrambi gli ambienti.
Tra le varietà medie e tardive, quasi tutte hanno superato, nell’ambiente salernitano, la soglia del
20% (ad eccezione di Mejor risultata, in assoluto, la cultivar con il più basso contenuto di sostanza
secca); i valori più elevati (circa il 24%) sono stati riscontrati in Caruso, Okapi e Dolly.
Nell’ambiente napoletano, invece, solo Dolly, Caruso, Sassy e Lady Rosetta hanno superato la
soglia del 20% di sostanza secca.
Nella tabella 8 sono riportati il contenuto di zuccheri riduttori ed i principali difetti dei tuberi.
In entrambi gli ambienti, non è stato rilevato alcun contenuto di zuccheri nei tuberi di 4 cultivar
precoci (Alberta, Megara, Subito e Tivoli) e in Agria tra le tardive, mentre si è mantenuto al di sotto
dell’1‰ (soglia massima prevista dall’accordo interprofessionale) in ben 9 varietà.
Un’elevata sensibilità agli accrescimenti secondari, evidenziabile principalmente nell’ambiente di
Marigliano, è stata riscontrata in Tivoli e Liva tra le varietà precoci e in Agria, Crisper e Caruso tra
le varietà tardive. Nell’ambiente salernitano sono state evidenziate una maggior incidenza di
tuberi con Marciumi provocati quasi esclusivamente da Sclerotium rolfsii; le varietà più attaccate
sono state, come prevedibile, quelle raccolte più avanti nella stagione (le tardive, appunto) come
Chipie (soprattutto), Aurea, Crisper, Mejor, Sassy e Servane. L’imbrunimento dell’anello vascolare
è risultato il principale difetto interno dei tuberi che, anche se in maniera piuttosto lieve, ha
interessato diverse varietà sia nel gruppo delle precoci che delle tardive, in entrambe le località di
prova.
La qualità delle chips ottenute (tab. 9) può essere considerata accettabile per la maggior parte
delle varietà a confronto. L’imbrunimento delle chips è risultato mediamente lieve ad eccezione di
Servane (molto imbrunite in entrambe le località). Tra gli altri difetti, è stata riscontrata una
discreta incidenza di chips con evidenti “bollosità”, soprattutto in Tivoli e Sinora tra le varietà
precoci e Arsenal, Challenger, Crisper, Okapi e Taurus tra le varietà del gruppo medio-tardive. Il
grado di bollosità (ovvero la gravità della “bollosità”), mediamente poco rilevante, è risultato,
invece, molto elevato in Challenger.
La curvatura delle chips, se da un lato rappresenta una caratteristica specifica di questo particolare
prodotto, dall’altro rappresenta un problema quando diventa eccessiva perchè comporta difficoltà
(di volume) nella gestione dei formati commerciali. Come evidenziabile in tabella, non sono
risultate, però, varietà con chips eccessivamente curvate, così pure per quanto riguardo un altro
difetto molto frequente che comporta il loro completo ripiegamento.
Conclusioni
Seppur limitata ad una sola annata di sperimentazione, caratterizzata, tra l’altro, da straordinari
eventi meteorologici, i risultati ottenuti permettono di trarre alcune importanti considerazioni.
Innanzitutto viene evidenziata l’ampia scelta di cultivar per la produzione di chips, di recente
costituzione, da utilizzare negli ambienti pataticoli campani, particolarmente adatte a raccolte
precoci (fine maggio-inizio di giugno) e qualitativamente idonee alla trasformazione industriale.
Tra queste, si sono particolarmente distinte Alberta, Eurobeta e Megara sia per i livelli produttivi
ottenuti, sia per la completa assenza di zuccheri riducenti (glucosio) rilevata nei tuberi. Ottimi
risultati produttivi (frazione commerciale media dei due ambienti > 25-30 t/ha) e di frittura sono
stati forniti anche da Aurea, Chipie, Crisper (tuberi con contenuto in zuccheri <1‰), Arsenal,
Hermes e Sinora (zuccheri >1‰). Limitatamente agli aspetti produttivi, buoni risultati sono stati
forniti anche dalle varietà Servane, Sassy e Okapi.
Con riguardo alla raccolta effettuata a fine ciclo colturale della pianta, tenendo conto innanzitutto
della produzione commerciale ottenuta, degli aspetti qualitativi dei tuberi e di frittura è possibile
individuare alcune varietà che si sono distinte nei due gruppi di precocità:
- Precoci
Europrima (anche se ha manifestato la tendenza a fornire tuberi di pezzatura un po’
grossa), Diplomat, Tucan (anche se hanno evidenziato nell’ambiente salernitano un
contenuto di zuccheri >1‰), Eurobeta e Subito.
La cultivar testimone Sinora pur evidenziando un’ottima produttività (solo a
Marigliano, però) e nessun problema di imbrunimento delle chips, ha mostrato un
elevato contenuto di zuccheri riduttori (>1‰) nei tuberi.
- Medie/Tardive
Aurea (pur fornendo tuberi di grossa pezzatura), Aifa, Rumba, Okapi (anche se il
contenuto di zuccheri è risultato >1‰ ad Eboli), Opal, Taurus, Chipie e Crisper.
Servane pur essendo risultata molto produttiva ha evidenziato una pessima qualità
di frittura. Tra le cultivar testimoni, i migliori risultati sono stati forniti da Agria
(caratterizzata da assenza di glucosio ma scarso contenuto di sostanza secca nei
tuberi) ed Hermes.
In conclusione, questa sperimentazione evidenzia l’ampia scelta di cultivar per la produzione di
chips, di recente costituzione, da utilizzare negli ambienti pataticoli campani, particolarmente
adatte a raccolte precoci (fine maggio-inizi di giugno) e qualitativamente idonee alla
trasformazione industriale.
Ringraziamenti
Si ringraziano i sigg. D’Aniello Antonio (OP Campania Patate) e Lombardi Isidoro (OP ASSO.NA.PA.)
che hanno condotto le prove in campo, le ditte sementiere che hanno fornito i tuberi-seme e l’ing.
Runci ed i responsabili dello stabilimento MITICA FOOD S.r.l. di Melfi per aver permesso la
conduzione delle prove di frittura dei materiali in prova.
Tab. 1 - Provenienza e principali caratteristiche delle varietà a confronto
Cultivar
AGRIA
AIFA
ALBERTA
ARSENAL
AUREA
CARUSO
CHALLENGER
CHIPIE
CRISPER
DIPLOMAT
DOLLY
EUROBETA
EUROPRIMA
HERMES
KIWI
LADY CLAIRE
LADY LENORA
LADY ROSETTA
LIVA
MEGARA
MEJOR
MUSTANG
OKAPI
OPAL
RUMBA
SASSY
SATELLITE
SERVANE
SINORA
SUBITO
TAURUS
TIVOLI
TUCAN
VR 808
Ditta e Paese
di provenienza
Europlant
Euro-seeds
Semagri
Agrico
Comitè Nord
Solana
Hzpc
Comitè Nord
Van Rijn-KWS
Norika
Germicopa
Europlant
Europlant
Danespo
Norika
C.Meijer
C.Meijer
C.Meijer
Danespo
Euro-seeds
Twatt
Agrico
Comitè Nord
Solana
Europlant
Germicopa
Van Rijn-KWS
Germicopa
Agrico
Solana
Hzpc
Danespo
Norika
Van Rijn-KWS
D
B
NL
NL
F
D
NL
F
NL
D
F
D
D
DK
D
NL
NL
NL
DK
B
UK
NL
F
D
D
F
NL
F
NL
D
NL
DK
D
NL
Buccia
Polpa
(1)
(2)
(3)
OL
O
OL
O
OT
OT
LO
TO
OL
OL
O
O
TO
O
O
O
TO
TO
O
O
TO
OT
TO
OT
O
O
O
OL
OL
LO
O
O
O
OT
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
R
G
G
G
G
G
G
R
G
G
G
R
R
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
G
GC
GC
GC
GC
G
GC
GC
GC
GI
G
GC
GC
G
GC
G
GC
GC
B
GC
G
GC
G
GC
GC
GC
GC
GC
GC
G
GC
GC
GC
GC
(1) TO=Tondo-ovale; OT=Ovale-tonda; O=Ovale; OL=Ovale-allungata; LO=Lungo-ovale
(2) G=Giallo; R=Rosso
(3) B=Bianco; GC=Giallo chiaro; G=Giallo; GI=Giallo intenso
In grassetto sono riportate le cv testimoni
Colore
Forma del
tubero