Sindacato Nazionale Urbanisti e Pianificatori Territoriali

UFFICIO DI PRESIDENZA
Piazza Vecchio Borgo N° 5
01014 Montalto Di Castro (Vt)
Tel. e Fax 0766/830104
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MONTALTO DI CASTRO (VT), Lì 15 giugno 2016
Prot. n° 0042/2016/U
C.A.:Soprintendenza BB.Spett.leCC.AA.
Unità operativa di base sezione per i beni architettonici;.
Via Crispi, 2593100 - Caltanissetta (CL)
Centralino - 0934554968 - 70 Fax
Pec: [email protected]
C.C.: Socio Arch. Pianificatore Territoriale Dario Domenico D'Aleo
Corso Vittorio Emanuele - Mazzarino (CL)
0934381844
Mail:[email protected]
Iscritto Ordine degli Architetti PPC di Caltanissetta N.770
OGGETTO: Vs. nota prot. n. 5159/6 del 7 giugno 2016;
DIFFIDA.
**********
A seguito della segnalazione pervenutaci dal collega e socio SINURB , Dario Domenico D’Aleo, praticante la
libera professione di ARCHITETTO-PIANIFICATORE-PAESAGGISTA-CONSERVATORE, iscritto, Settore
Pianificazione, dell’Ordine degli Architetti-Pianificatori-Paesaggisti-Conservatori della Provincia di
Caltanissetta, al quale è stata rimessa - priva di alcun parere - da questa Spettabile Soprintendenza BB.CC.AA.
la pratica di “Manutenzione straordinaria ed adeguamento della chiesa del Calvario”, Diocesi di Piazza Armerina,
con il presente atto
INTIMIAMO FORMALE DIFFIDA
-
Affinché si revochi, in autotutela, il provvedimento in oggetto emesso a sfavore del Professionista
Dario D’Aleo, “atto illegittimo per carenza di presupposto”;
Affinché si ripristini la condizione di legalità palesemente venuta meno per opera di questa
Soprintendenza e in danno di tutta la categoria professionale colpita.
Diversamente SINURB adirà l’autorità giudiziaria competente affinché venga ristabilita la legalità,
con ogni più ampia riserva di diritti, ragioni e azioni.
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A tal uopo e a titolo di fattiva collaborazione si fa presente
a) che con Decreto Interministeriale dell’11 maggio 2000 (gazzetta ufficiale del 14 agosto 2000, n.189) la
laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale è stata dichiarata equipollente alle lauree
in Ingegneria Civile e Architettura;
b) che l’equipollenza di questa laurea magistrale con quelle in Ingegneria Civile e Architettura permette ai
laureati in materie Urbanistiche di accedere ai concorsi pubblici riservati a tali storiche figure consentendo
ai Pianificatori Territoriali, quindi, di ricoprire tutti gli incarichi della P.A. tradizionalmente assegnati ad
Architetti e Ingegneri. Lo stesso MiBACT nel bando di concorso pubblico RIPAM-MIBACT, in atto, per
i 130 posti per funzionari architetti, all’art.3 (Requisiti per l’ammissione), punto “c”, contempla la
possibilità che i pianificatori (così come altri) possano partecipare alla selezione a condizione che siano
in possesso di “I - laurea specialistica, o laurea magistrale, o diplomi di laurea rilasciati ai sensi della
legge n. 341 del 1990, in architettura, architettura del paesaggio o titoli equipollenti”. Al secondo
capoverso si precisa ulteriormente che “Possono presentare domanda anche i candidati in possesso di
altro titolo di studio equipollente ex legge in base all’ordinamento previgente rispetto al Decreto MIUR
509/99, nonché in base al Decreto MIUR 9 luglio 2009 ed, eventualmente, a specifici provvedimenti
normativi che sarà cura del candidato indicare in domanda”.
Appare paradossale ed inverosimile che per il MiBACT, il possessore di laurea lm/48, ex 54s e
lauree vecchio ordinamento, al superamento del predetto concorso può a norma di legge
assumere le alte cariche dirigenziali che il proprio titolo accademico gli consente, egli
nell’espletamento della propria funzione pubblica non potrebbe nemmeno assumere l’onere di
progettare un intervento di manutenzione straordinaria.
a) che il Ministero Della Giustizia, su interrogazione parlamentare a risposta scritta n.4-03288 proposta dal
deputato Pagano, ha testualmente risposto in data 7 marzo 2014 che “le problematiche professionali
poste dall’interrogazione involgono esclusivamente aspetti tecnici relativi ai profili professionali
esposti da ritenersi di competenza del ministero della istruzione della università e della ricerca
scientifica e tecnologica ”pertanto deputando in maniera inequivocabile il MIUR quale unico
interlocutore in materia di competenze professionali. Un concetto, questo, ribadito più volte anche dal
nostro Consiglio Nazionale. D’altronde non poteva essere altrimenti poiché già dal 2002, l’anno
successivo alla riforma delle professioni praticata con il disposto del DPR 328/2001, il28 maggio 2002 e
con protocollo n.2126,a proposito di questioni inerenti gli esami di stato il MIUR interveniva sulla
professione di architetto mettendo dei paletti importanti: nell’estratto che si riporta di seguitosi identifica
inequivocabilmente la consistenza dei settori all’interno dell’ordine si occupa dell’unica, sola, professione
di Architetto-Pianificatore-Paesaggista-Conservatore.
Così recita: “A seguito dell’entrata in vigore del D.P.R 5 giugno 2001, n.328 (…) per quel che riguarda
la professione di architetto si fa preliminarmente presente che, laddove nell’ordinanza si fa riferimento
alla professione di architetto, il termine deve intendersi comprensivo anche dei settori di pianificatore,
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paesaggista e conservatore.
b) che il D.P.R. 5 Giugno 200,1 n.328, con l’art. 15, c. 1, ha modificato la denominazione dell’Ordine degli
Architetti in “Architetti-Pianificatori-Paesaggisti-Conservatori”. Il D.P.R. interveniva, così, sui
caratteri tipici delle professioni (iscrizione a un albo, superamento – ove già previsto – di un esame di
abilitazione al termine di un corso di studi, individuazione delle figure professionali con i relativi profili ed
ordinamenti didattici), programmaticamente enunciando, al comma 2 dell’art. 1, nell’identificare il campo di
applicazione del decreto, il principio, secondo cui “le norme contenute nel presente regolamento non
modificano l'ambito stabilito dalla normativa vigente in ordine alle attività attribuite o riservate, in via
esclusiva o meno, a ciascuna professione”. Per quel che interessa la professione di Architetto, per cui è causa,
il Regolamento procedeva ad alcune importanti innovazioni, prevedendo in particolare
 l’articolazione dell’albo in due sezioni, la “A” (a sua volta ripartita in quattro settori: architettura,
pianificazione territoriale, paesaggistica, conservazione dei beni architettonici e ambientali) e la
“B” (ripartita invece in due settori: architettura e pianificazione), riservate ai possessori di laurea
specialistica/magistrale e di laurea triennale;
 la ripartizione delle attività professionali, in precedenza di competenza della vecchia ed unica
figura dell’Architetto.
c) Che il Consiglio di Stato nella sentenza n. 686 del 09 febbraio 2012, riafferma come la professione di
ingegnere sia unica così come quella di architetto e come il DPR 328/2001 individui semplicemente
dei settori specialistici di maggiore competenza (parere espresso anche in precedenza nelle sentenze n.
2178/2008 e n. 1473/2009). In particolare, il Consiglio di Stato si è così pronunciato nel merito: “Proprio
con riferimento al sopra riportato comma 2 dell’art. 1 del D.P.R. 5 giugno 2001 n. 328, si segnala che
questo Consiglio di Stato, con la condivisibile decisione n. 1473/2009 (richiamata per speculari ragioni
da tutte le parti dell’odierno procedimento e sul cui contenuto di seguito ci si soffermerà nuovamente) ha
affermato il principio– riferito alla professione di ingegnere ma la cui ratio è ovviamente traslabile a
quella di architetto per cui l’elencazione, compiuta all’art. 16 e 46 del decreto, delle attività attribuite
agli iscritti ai diversi settori delle sezioni “A” e “B” dell’albo dell’Ordine degli ingegneri e/o Architetti,
ha il solo scopo di procedere ad una siffatta ripartizione, individuando quelle maggiormente
caratterizzanti la professione, restando immutato il quadro complessivo delle attività esercitabili
nell’ambito della professione stessa come già normativamente definito.”
d) Che con sentenza n. 1501/2005 il TAR Campania ha affermato, in relazione alle sollevate minori
competenze di un ingegnere junior, che: <<…. Siffatta limitazione non è sancita chiaramente dall’art.
46 del DPR n. 328/2001 e quindi, costituendo una limitazione alla libera esplicazione della libertà di
lavoro, non può evincersi in maniera analogica o interpretativo-riduttiva. …>>
e) che le attività professionali “maggiormente caratterizzanti” (concetto confermato dal Consiglio di Stato
con sentenza n. 686 del 09 febbraio 2012, sentenze n. 2178/2008 e n. 1473/2009) in capo all’iscritto al
settore pianificazione dell’Albo Unico Nazionale degli Architetti-Pianificatori-Paesaggisti-Conservatori
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trovano fondamento nel DPR 328/2001 e sono:
a) la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell'ambiente e della città
b) lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane,
territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attività di valutazione
ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali;
c) strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e territoriale.
La lettera a) attribuisce la competenza nella redazione degli strumenti urbanistici che regolano la città, il territorio,
il paesaggio e l’ambiente, ovvero dei Piani di Assetto Territoriale (Piano Regolatore Generale Comunale, Piano
Aree Nuclei di Sviluppo Industriale, Piano Urbanistico Comunità Montane, Programma di Fabbricazione,
Regolamento Edilizio, Programmi Pluriennali di Attuazione) e dei Piani Attuativi (Piano Particolareggiato, Piano
di Lottizzazione, Piano per Edilizia Economica e Popolare, Piano d’ Insediamento Produttivi, Piani di Recupero)
dalla sola disamina della Legge Urbanistica n. 1150 del 17 Agosto 1942, ovvero dalla disamina delle
modificazioni ed integrazioni alla Legge Fondamentale di tutti i Piani e Programmi, quali Piani Territoriali
Regionali, Piani per il Paesaggio, Piani Territoriali Provinciali, Metropolitani, Piani Strategici, Piani di Assetto
del territorio (PAT), Piani di Governo del Territorio, Piani Strutturali, Piani Operativi, Regolamenti Urbanistici,
Piani degli Interventi, Piani di Lottizzazione, Piani per l'Edilizia Economica e Popolare, Piani per gli
Insediamenti Produttivi, Piani Particolareggiati comunque denominati, Piani di recupero, Piani e programmi di
Sviluppo, Piani del Verde, Piani dei Servizi, Piani del Traffico, Piani Urbani di Mobilità, Piani di Bonifica, Piani
di Protezione Civile, Piani di gestione dei rifiuti, Piani di Gestione del Patrimonio Rurale, Piani Territoriali delle
Opere Pubbliche, Piani e Programmi di Gestione Urbana, Piani di Risanamento Ambientali, Piani Strategici,
Piani Urbanistici Attuativi, interventi di ristrutturazione urbanistica, ecc….
La lettera b) attribuisce all’iscritto al settore pianificazione il primato come figura massimamente esperta
nell’ambito delle valutazioni ambientali, quali la Valutazione di impatto ambientale, la Valutazione ambientale
strategica, la Valutazione di incidenza ambientale, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, Valutazione della
compatibilità paesaggistica, ovvero il coordinamento e la gestione (guida, direzione) della fattibilità dei piani già
ampiamente discussi nella lettera a) nonché dei progetti urbani e territoriali. Sono strutture urbane (le opere di
urbanizzazione primaria e secondaria che rappresentano il complesso delle strutture e dei servizi tecnologici
necessari al conseguimento di una dimensione urbana e sociale all’interno delle singole zone del territorio in cui
il Comune risulta suddiviso), strutture territoriali (le infrastrutture quali strade, autostrade, ferrovie, aeroporti,
ecc…), strutture paesaggistiche e ambientali (trovano il loro fondamento giuridico nel decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42 e, in ambito europeo, nella Convenzione del Paesaggio sottoscritta dallo Stato italiano a
Firenze il 20 ottobre 2000 e ratificata con la Legge 9 gennaio 2006, n. 14 - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana del 20 gennaio 2006, Supplemento ordinario al n. 16).
La lettera c) riguardala valutazione economica di piani e progetti di trasformazione al fine di adottarne strategie
e politiche opportune; ciò grazie alle conoscenze delle tecniche economiche ed estimative, i metodi e
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gli strumenti propri della valutazione, ovvero attraverso l’analisi del mercato immobiliare, rapporti ufficiali
inerenti le condizioni del mercato immobiliare e del settore delle costruzioni, analisi urbanistica e catastale,
ricerca dell’equilibrio tra interesse pubblico ed interesse privato.
Riguarda altresì gli interventi soggetti a PROGETTAZIONE, che nella normativa trovano fondamento nel D.P.R.
n° 380/01 e ss.mm.ii., Testo Unico per l’edilizia che riunisce un insieme ampissimo di precedenti normative di
carattere urbanistico (l. 1150/42), impiantistico (l. 10/91, l. 46/90), strutturale (l. 1086/71), ecc. così novella: “art.
10 (L) - Interventi subordinati a permesso di costruire(Legge n. 10 del 1977, art. 1; legge 28 febbraio 1985, n.
47, art. 25, comma 4) la progettazione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio
subordinati a permesso di costruire che sono: a) gli interventi di nuova costruzione; b) gli interventi di
ristrutturazione urbanistica; c) gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in
tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume,
della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone
omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso (lettera così modificata dal d.lgs. n. 301 del 2002).
Dalla pubblicazione del D.L. n° 70/2011, dalla sua conversione in legge e dalle successive modifiche del D.P.R.
n° 380/01 è stato introdotto all’art. 16 il seguente comma: 2-bis. Nell’ambito degli strumenti attuativi e degli atti
equivalenti comunque denominati, l’esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria di cui al comma
7, funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territorio, è a carico del titolare del permesso di
costruire e non trova applicazione l’art. 122, comma 8, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Consiglio
Di Stato, Sez. VI.
f) Che tutte le attività professionali di natura non riservata in capo ai diversi settori dell’Albo Unico degli
Architetti-Pianificatori-Paesaggisti-Conservatori per loro natura (l’essere non riservate) sono esercitabili
indistintamente dagli iscritti all’Albo di qualsiasi settore. Le sole competenze di natura riservata,
eventualmente attribuite dalle Leggi ad uno o più settori (cfr. art.3, c.3, D.P.R. 328/2001) non sono
esercitabili se non dagli iscritti a quei settori. Così com’è per gli iscritti al settore architettura e riguardanti
“le opere di edilizia civile che presentano carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici
contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, per l’antichità e le belle arti” (cfr. art. 52 del R.D. 2537
/25), loro competenze riservate. Le uniche. Restano, ovviamente, ferme le possibilità per altri tecnici di
concorrere nell’opera (siano essi gli iscritti ai restanti settori dell’Albo che quelli facenti capo ad altre
professionalità organizzate in Albi e/o Collegi terzi)allorché curino la mera parte tecnica, affiancando e
supportando l’iscritto al settore “A”, dalla cui opera, in nessun caso è ammesso prescindere .Cioè a dire
che l’unica riserva di competenze attribuita esclusivamente agli iscritti al settore “architettura” non
riguarda la totalità degli interventi concernenti gli immobili di interesse storico e artistico, ma inerisce
alle sole parti di intervento che implichino scelte culturali connesse alla maggiore preparazione
accademica conseguita nell’ambito delle attività di restauro e ripristino di tale particolarissima tipologia
di immobili (cfr. sentenza consiglio di stato n. 21/2012.)
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Pertanto, dalla disamina attenta di tutto quanto esposto si evince pacificamente che il Professionista
iscritto albo unico APPC di Caltanissetta nel settore pianificazione detiene tutte le attribuzioni di Legge
affinché possa ricoprire il ruolo di Progettista per il lavoro de quo.
Ai sensi della legge 241/90 e successive integrazioni e modificazioni, si chiede di essere informati in ordine al
procedimento di che trattasi.
Distintamente.
Presidente SINURB
Arch. Pianificatore Territoriale
F.to Giuseppe Binaccioni
Visto e confermato dai Vice Presidenti:
________________________________________
Arch. Pianificatore Territoriale Orazio Martorana
________________________________________
Arch. Pianificatore Territoriale Serafino Mantione
Visto e confermato dal Segretario Coordinatore Nazionale:
__________________________________________
Arch. Pianificatore Territoriale Alessandro Saccotelli
Si allega:
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-
Tabella Ministeriale (MIUR) sull’equipollenza delle lauree;
-
Circolare Ministeriale (MIUR), anno 2002 di precisazione sull’unicità della professione di architetto;
-
Tabella “A” allegata al DPR 328/2001, dove si palesa la volontà del Governo ad intendere ricompresa la
figura del pianificatore all’interno di quella di architetto (leggasi la specializzazione in settori dell’unica
figura dell’architetto, poi meglio precisata con i diversi, quattro, titoli professionali);
-
Tabella 11, allegata a pag.23 della quarta indagine congiunturale sulla professione di architetto promossa
da Cnappc e Cresme nel 2014 (leggasi la specializzazione in settori dell’unica figura dell’architetto, poi
meglio precisata con i diversi, quattro, titoli professionali).
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