il parco archeologico di cortona - Consiglio regionale della Toscana
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il parco archeologico di cortona - Consiglio regionale della Toscana
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CORTONA 1999-2006 a cura di: Ufficio per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Cortona INDICE GENERALE Capitolo 1. Inquadramento territoriale Superficie e confini Morfologia Il paesaggio antico e le sue mutazioni Clima Idrografia Viabilità Uso del suolo Fauna Flora Capitolo 2. Inquadramento storico Vicende storiche dell’area dall’età etrusca all’età contemporanea Capitolo 3. Le risorse del territorio Demografia Analisi delle attività (agricole, artigianali, industriali) Analisi delle attività turistiche (con particolare riguardo ai flussi di visitatori di Musei e di singoli siti archeologici) Le risorse culturali (i luoghi della cultura e le attività dell’ente, degli istituti di cultura, delle scuole, dell’associazionismo) Le risorse del patrimonio storico, artistico ed etnografico Capitolo 4. La documentazione storica e propedeutica al progetto preliminare di Parco scientifica Bibliografia generale su parchi e musei archeologici Cartografia storica Documenti di archivio Documenti fotografici (foto storiche, fotografie aeree) Rilievi e geoferenziazione dei monumenti Piano strutturale e particolareggiato del Comune Bibliografia specifica sul territorio (gli studi di antiquaria, diari di viaggio, 2 studi archeologici contemporanei) Capitolo 5. Il parco archeologico I monumenti del parco e la loro situazione rispetto alla proprietà e ai vincoli Definizione condivisa di parco archeologico Gli enti coinvolti nella realizzazione del parco (con particolare riferimento alla partecipazione agli accordi di programma) Il progetto preliminare di parco e gli interventi progettuali ed amministrativi e gli investimenti finanziari L’iter amministrativo Le forme della gestione e della promozione attuale del sistema museo-parco (con particolare riferimento al bilancio, alle convenzioni in essere, all’appartenenza a reti) La percezione del parco da parte di cittadini e fruitori (risorsa o privazione?) Il progetto definitivo del parco Il progetto di gestione futura 3 Capitolo 1. Inquadramento territoriale Superficie e confini L’area del Parco Archeologico di Cortona è compreso all’interno del territorio del Comune omonimo, sito in Toscana e appartenente alla Provincia di Arezzo, si estende per una superficie di 34123 ettari e confina ad Est e a Sud con la provincia dell’Umbria (comuni di città di Castello, Umbertide, Lisciano Liccone, Tuoro e Castiglion del Lago), a Sud Ovest con la provincia di Siena (comuni di Montepulciano, Torrita e Sinalunga), per ogni rimanente parte con la Provincia di Arezzo (ad Ovest con il comune di Foiano, a Nord Ovest con il comune di Castiglion Fiorentino, a Nord con il comune di Arezzo). Morfologia Tre sono le aree fondamentali che caratterizzano la superficie comunale: • una zona montuosa pre-appenninica a nord (superficie ), le cui cime più importanti sono costituite dal Monte S. Egidio e dal Monte Ginezzo; • una zona collinare immediatamente sotto i rilievi e nella zona del Chiuso (superficie ca. 9500 ettari); • una zona pianeggiante (superficie 11.400 ettari) coincidente con parte della Valdichiana. La montagna è costituita per la massima parte da macigno e galestro; solamente a SE della città di Cortona si trova un piccola zona di calcare compatto (Alberese). Detti terreni sono terziari e appartengono al periodo eocenico. In prossimità della collina di Cortona troviamo terreni pliocenici. La pianura è generalmente composta di terreni alluvionali. Le colline del Chiuso, situate nella parte meridionale del comune, sono formate da tufi argillosi di origine pliocenica. La sola collina di Pietraia è formata da galestro di origine eocenica, mentre nelle colline di Farneta si trovano tracce di strati lignitiferi. Il paesaggio antico e le sue mutazioni Se l’area della montagna e della collina non ha subito nel tempo profonde mutazioni a causa dell’antropizzazione, il più grande mutamento del paesaggio 4 ha interessato quella parte pianeggiante coincidente con la Valdichiana. La valle fu sempre ricordata dalla fonti letterarie antiche come uno dei granai degli Etruschi prima e di Roma poi, fertilissima e snodo importante di commerci. In origine una parte delle acque dell’Arno si spandevano nella pianura aretina e, unendosi alle acque dei torrenti, formavano una grande massa d’acqua capace di dare al fiume Chiana un corso inverso all’attuale, scaricandosi sul Tevere. La progressiva assenza nella regimazione delle acque portò, a partire dall’alto medioevo, ad un progressivo impaludamento della Valdichiana che in parte coincideva con la piana del territorio cortonese. Solamente alcune colline rimasero in secco e servirono da porti per la navigazione, come Creti, Cignano, Fasciano, Porto, Bettolle. Al tempo di Dante il ramo dell’Arno che si gettava nel Tevere doveva aver cessato di esistere e, nei secoli XIII e XIV la situazione si aggravò ulteriormente. I primi a pensare alla bonifica della valle furono i fiorentini, a partire dal 1388, allorquando si stabilì che si scavasse un fosso atto a fare colare le acque della palude nell’Arno. Anche Leonardo da Vinci studiò la possibilità di un progetto di bonifica, immortalando la Valdichiana in due famosissime carte. Successivamente i lavori di bonifica continuarono per interessamento della Signoria di Firenze, che acquisì dai comuni i terreni impaludati con promessa di bonifica. Si succedettero nei lavori insigni ingegneri e uomini di scienza, da Antonio Ricasoli, Michelini, Torricelli, Antonio Tasi, Giovanni Franchi, fino a che, con l’affidamento dei lavori, nel 1788, da parte del Granduca di Toscana a Vittorio Fossombroni e la sua elaborazione di un nuovo piano idraulico, partirono i lavori conclusivi, diretti dall’ingegnere Alessandro Manetti. A metà Ottocento così la valle tornava ad essere fertile come in periodo etrusco. Clima L’area coincidente con il territorio del Comune di Cortona rispecchia le caratteristiche dell’ambiente sub-mediterraneo appenninico con minimi di piovosità estivi e massimi autunno invernali. Le caratteristiche pluviometriche offrono infatti dati compresi fra i 500 e i 1500 mm/annui. Le temperature estive superano i trenta gradi nei mesi di luglio e agosto e possono raggiungere lo zero nel mese di gennaio. 5 Idrografia Le acque del territorio di Cortona scorrono in due opposti versanti divisi da una catena di monti, che, iniziando al confine di Castiglion Fiorentino, si estende presso il Lago Trasimeno tenendo un andamento a curva concava. Il versante nord scarica le sue acque nel Tevere, mentre i fiumi o torrenti del versante del Sud coorono a gettarsi nella Chiana e quindi in Arno. Non vi sono, nei due versanti, fiumi di grande portata. Solamente i torrenti del versante del Sud hanno una qualche importanza, perché raccolgono tutte le acque del vasto bacino dell’estensione di circa 4500 ettari e le scaricano quindi nella sottoposta Chiana. I più considerevoli del versante sud sono la Mucchia, l’Essolina, il Musarone, l’Esse, il Rio di Loreto, il Rio di Cegliolo, le Reglie di Val di Spera e delle Chianacce. Di tutti questi, proprio per la vicinanza all’area dei Tumuli, sarà oggetto di particolare riguardo il rio di Loreto, che nasce dal fosso della Guglielmenesca, è ingrossato da quelli dei Cappuccini, di Gonfia-nuvole e dal rio di Cegliolo e va infine a scaricarsi nella colmata di Burcinella dopo aver percorso circa quattro chilometri e mezzo. Esso, nell’ultimo tratto di valle, è stato ricanalizzato in periodo leopoldino. Nel versante nord scorrono altri torrenti che sono triutari del Tevere e che vi gettano le loro acque, dopo essere entrati nella provincia dell’Umbria: il Nestoro, la Minimella, la Minima, il Nicone. Viabilità Il Comune di Cortona è percorso trasversalmente, nel suo versante meridionale, dal tratto ferroviario Firenze-Roma. ( FS ) Le strade principali che attraversano il Comune sono: 1) Autostrada Firenze-Roma. 2) Superstrada Siena-Perugia; 3) Strada provinciale Umbro Casentinese (Arezzo-Orvieto); 4) Strada provinciale Lauretana (direzione Cortona-Montepulciano); 5) Strada provinciale Senese (direzione Cortona-Sodo-Fratta-Foiano). I restanti tratti viari si dividono in strade comunali di I, II e III categoria e in mulattiere. Uso del suolo Le tipologie di utilizzo del suolo con le relative vegetazioni possono essere così ripartite: • uso industriale (cave ecc.) 6 • uso abitativo • uso agricolo A quote inferiori ai 300 metri, dove i terreni si fanno pianeggianti, dominano i seminativi con limitate porzioni di terreno destinate a frutteto o vigneto. L’agricoltura è di tipo intensivo e si coltiva soprattutto cerali, girasole, tabacco, mais, barbabietola, ortive e foraggiere. Al di sopra dei 300 metri ha inizio la fascia collinare terrazzata dove si pratica la coltivazione dell’olivo che si spinge fino a 500 metri. • uso forestale Boschi di roverella, boschi a prevalenza di roverella, erica e ginestra, boschi a prevalenza di cerro sono presenti in alcune aree della piana, retaggio di ben più ampie estensioni, testimoniate dai toponimi Selvapiana, Farneta, cerreto. Piccoli imboschimenti di pino marittimo sono presenti nella collina di Sepoltaglia e della Val d’Esse. Nei rilievi più alti, oltre i 500 metri comincia l’area del faggio e del castagno. Oltre gli 800 metri si estende l’area dell’abete. Fauna Fra le principali specie di fauna selvatica ritenute importanti dal punto di vista venatorio o per essere specie protetta si ricordano, tra gli uccelli, il gheppio, la poiana, lo sparviere, il fagiano, la starna, la beccaccia, la tortora, il barbagianni, la civetta, il gufo comune, l’assiolo, il picchio verde, la cornacchia grigia, la ghiandaia, la cinciallegra, il tordo, il merlo, il pettirosso, la capinera, il cardellino, il fringuello.Tra i mammiferi si ricordano il cinghiale, lo scoiattolo, l’istrice, la nutria, la donnola, il riccio, la lepre, il topo, la volpe. Tra gli anfibi si ricordano il rospo, la rana, gli anfibi; tra i rettili la biscia, la vipera, la lucertola. Fra gli animali da allevamento si segnalano i suini, i bovini, gli ovini, gli animali da cortile, gli equini. Flora Se si eccettuano le porzioni di suolo riservate a fini industriali ed abitativi, le rimanenti aree con relative vegetazioni possono essere così ripartite fra suolo ad uso agricolo e suolo ad uso forestale. A quote inferiori ai 300 metri, dove i terreni si fanno pianeggianti, dominano i seminativi con limitate porzioni di terreno destinate a frutteto o vigneto. Al di sopra dei 300 metri ha inizio la fascia collinare terrazzata dove si pratica la coltivazione dell’olivo che si spinge fino a 500 metri. Boschi di roverella; boschi a prevalenza di roverella, erica e ginestra; boschi a prevalenza di cerro sono presente in alcune aree della piana. 7 Piccoli imboschimenti di pino marittimo sono presenti nella collina di Sepoltaglia e della Val d’Esse. Oltre i 500 metri comincia l’area del faggio e del castagno. Sui rilievi più alti, oltre gli 800 metri predomina l’area dell’abete. Capitolo 2. Inquadramento storico Vicende storiche dell’area dall’età etrusca all’età contemporanea Il recente ritrovamento in Via Vagnotti, in pieno centro storico, di una capanna villanoviana databile alla fine dell’VIII secolo a.C. sembra confermare che l'abitato protostorico si è sviluppato esattamente nello stesso luogo centro dell’insediamento ellenistico e romano, dove ha continuato a vivere la città medievale e moderna.La più antica documentazione archeologica successiva risale alla metà del VII secolo a.C. ed è costituita dai recentissimi circoli funerari pertinenti ad una vasta necropoli rinvenuta in località Sodo. Nell’ambito di questa già ricca società è evidente, intorno al primo venticinquennio del VI sec. a.C., l’ascesa al potere di alcuni ristretti gruppi, allorquando appaiono i tre grandi tumuli del piano, quello di Camucia, posto sulla strada per Chiusi, e il Primo e il Secondo Tumulo del Sodo, posti sulla via per Arezzo. Queste emergenze attestano la avvenuta formazione anche a Cortona di una ristretta classe aristocratica, autocosciente del proprio ruolo regale e della propria egemonia sul resto della compagine sociale. .Con il V secolo a. C. la città e il territorio di Cortona appaiono pienamente formati, ma solo con il IV secolo a.C. la pianta cittadina acquista una piena leggibilità grazie alla costruzione delle mura, realizzate in poderosa opera quadrata lungo un perimetro di oltre 3 Km., che ancora oggi costituiscono il segno tangibile di una straordinaria continuità della forma urbana tra l’età classica e la presente.La porta urbica meglio nota è la Porta Bifora, a doppio fornice, indagata tra il 1986 e il 1990 nel corso dei lavori che ne hanno consentito il restauro e la riapertura. La porta successivamente acquista il carattere di vera e propria “porta trionfale” di Cortona, dalla quale si dipartono due importanti vie, una diretta a Chiusi, l’altra ad Arezzo.Il momento di maggior sviluppo della città coincide con gli anni che separano la guerra annibalica, che investe le immediate vicinanze di Cortona (la battaglia del Trasimeno è del 217 a.C.), e l’acquisizione della cittadinanza romana, nell’89 a.C. Le vicende belliche, che in Etruria provocarono la “liberazione” degli antichi servi, a Cortona lasciarono le grandi famiglie aristocratiche in posizione dominante e protagoniste di un nuovo periodo di fulgore della città. L’aristocrazia tardo – ellenistica interviene nell’urbanistica, nell’edilizia pubblica e nella sfera privata, soprattutto con realizzazioni di forte impatto ideologico, come i sepolcri. I membri di questo ceto vanno a rioccupare i grandi tumuli arcaici oppure li imitano nelle nuove forme ellenistiche, attestate dalle superstiti “Tanella di Pitagora”, “Tanella Angori” e Tomba di Mezzavia. Al momento dell’acquisizione della cittadinanza romana, il territorio di Cortona ha raggiunto una fisionomia ormai compiuta. Le fonti letterarie ed archeologiche mostrano Cortona tranquillo municipium romano. Le evidenze edilizie più rilevanti sono costituite dalle grandi ville, di cui la più nota è quella di Ossaia, che alla fine della Repubblica entrò in possesso della nobile famiglia perugina dei Vibii Pansae e che all’estinguersi di quest’ultima gens venne annessa al fiscus imperiale, presumibilmente per lascito testamentario ai figli di Agrippa Caio e Lucio Cesari. La villa, il cui abbandono risale a dopo la metà del V sec. d. C., è ricca di pavimenti a mosaico che coprono un arco di tempo dal I sec. a. C. al IV al sec. d.C. Dopo gli anni bui dell’alto medioevo, nel quale è ancora dubbio se Cortona fu Diocesi ma che comunque recano importanti testimonianze come S. Michele Arcangelo e l’Abbazia di Farneta, nel 1200 Cortona si erge a Comune come tante altre città, governata da un podestà e da un capitano del popolo. Anche i Cittadini di Cortona furono divisi tra Guelfi e Ghibellini e ben presto si allearono con i Perugini per resistere al predominio aretino. Ebbero così inizio le rivalità con Arezzo. Nel 1232, alleati con i Fiorentini, i Cortonesi entrarono vittoriosi in Arezzo e ne asportarono le catene delle porte che attaccarono alle loro in segno di trofeo. Ma, nel 1258, gli aretini con l’aiuto dei guelfi cortonesi occuparono Cortona e la sacheggiarono. I cortonesi fuggiaschi nel 1261 con l’aiuto dei senesi e sotto la guida di Uguccio Casali rientrarono in Cortona per Porta Bacarellli, espugnandola dagli aretini. Era il 25 Aprile, festa di S. Marco e da quel giorno l’Evangelista fu scelto come patrono di Cortona. Notevole anche la presenza, in quei tempi, di Frate Elia da Cortona, progettista della chiesa di S. Francesco e dell’eremo delle Celle.Altra data importante per Cortona è il 1325: Papa Giovanni XXII constatata l’impossibilità di una convivenza Cortona-Arezzo, creava la nuova Diocesi di Cortona e il primo suo Vescovo Ranieri Umbertini. Numerose le testimonianze culturali del periodo, fra cui il Laudario di Cortona, una delle più suggestive ed 8 ampie raccolte di Laude musicate. Dal 1325 al 1409 Cortona fu retta dalla signoria della famiglia Casali, che legò il proprio nome anche alla costruzione dell’omonimo Palazzo.La storia di Cortona dal 1400 si fonde con quella di Firenze. Non emergono quindi episodi storici di grande rilievo anche se nel 1509 l’assalto subito ad opera delle truppe imperiali guidate dal Principe Filiberto d’Orange costituisce un memorabile ricordo. Con lo stabilirsi del governo di Cosimo I Medici e fino all’assoggettamento di Siena (1555) Cortona assunse una rilevante importanza militare che si materializzò nella costruzione, sui resti della rocca medioevale, della nuova fortezza medicea del Girifalco (1549) su progetto di Gabrio Serbelloni e di Francesco Lavarelli. A partire dalla seconda metà del 1500 Cortona è sede di Capitanato ed ha titolo e prerogativa di città. Fiorì comunque la vita artistica, culturale ed economica, come testimoniano monumenti, palazzi, chiese e pitture, opere di artisti del calibro di Luca Signorelli, Pietro Berrettini o di architetti quali il senese Francesco di Giorgio Martini. Il periodo della famiglia Lorena al comando nel Granducato di Toscana si traduce, per l’intera Valdichiana, in una fase di grande opere pubbliche e creazioni di infrastrutture. Prima fra tutte, i Lorena legano il loro nome alle progressive bonifiche dalla palude e alla successiva razionalizzazione degli spazi agrari, con edificazione di casali specializzati nell’ambito agricolo, che, dal nome del Granduca Pietro Leopoldo, prenderanno il nome di “leopoldine” e che ancora oggi caratterizzano dal punto di vista edilizio la piana cortonese. Nel 1727 è fondata a Cortona l’Accademia Etrusca ad opera dei fratelli Marcello, Filippo e Ridolfino Venuti. Si tratta della prima istituzione scientifica che si è occupata del popolo etrusco e da allora ha annoverato importanti personalità, da Voltaire a Winkelmann a Muratori, fino a Pallottino. Opera meritoria dell’Accademia è stata anche la divulgazione di varie opere, tra cui la traduzione della famosa Enciclopedia di Diderot, curata da Filippo Venuti. Il 1799 vede la città di Cortona sollevarsi contro i soldati francesi e polacchi mandati dai “Giacobini francesi” al grido di “Viva Maria”, dopo che Cortona era stata attaccata da quattromila soldati polacchi facenti parte degli eserciti di Napoleone. Con altrettanta decisione le popolazioni del territorio di Cortona avrebbero partecipato nel scolo seguente ai moti risorgimentali votando poi, nel plebiscito del Marzo 1860, a favore dell’annessione del granducato di Toscana al regno di Vittorio Emanuele II. Capitolo 3. Le risorse del territorio Demografia L’analisi demografica sul territorio di Cortona ha interessato il periodo dal 1551 al 2001. I dati messi in evidenza hanno riscontrato un incremento della popolazione durante i secoli fino al 1951 con dati di 31910 abitanti e un vistoso calo al 1961 con 26718 abitanti fino ad arrivare a una graduale lieve diminuzione fino ai 22494 abitanti del 2001. Analisi delle attività (agricole, artigianali, industriali) Il Comune di Cortona ha un’economia caratterizzata essenzialmente dal settore dell’agricoltura e allevamento (cereali, tabacco, mais, vitivinicoltura, razze chinine, suinicoltura) e dal settore terziario (edilzia, commercio al dettaglio, recettività, artigianato (particolarmente importanti i laboratori di terrecotte. Poco sviluppato è il settore industriale, legato solamente alla lavorazione dell’oro Nel mettere a confronto l’inventario delle tipologie di aziende esistenti dieci anni fa e quello attuale, si nota essenzialmente la progressiva ricomparsa di 9 molte aziende agricole (precedentemente venute meno in seguito al grande processo di abbandono delle campagne avvenuto alla fine degli anni cinquanta) riconvertite in aziende agrituristiche che, talora, possono dedicarsi anche alla produzione di prodotti tipici. E’ evidente il progressivo interesse da parte del mercato estero verso gli ambienti rurali e naturalistici, spesso ai margini dei grandi centri d’arte più comunemente noti e la contestuale specializzazione dell’offerta locale verso le nuove richieste. Analisi delle attività turistiche (con particolare riguardo ai flussi di visitatori di Musei e di singoli siti archeologici) La risorsa rappresentata dal turismo assume con tutta evidenza una dimensione rilevante per il Comune di Cortona e ad essa sono legati indotti importanti (attività commerciali, artigianali, agroindustriali), ma ancora suscettibili di ulteriore e notevole incremento. Il forte legame fra risorse turistiche e territorio favorisce la promozione di tutte le capacità produttive, umane e culturali di un’area e rende disponibili i canali di distribuzione del turismo alla promozione e vendita di prodotti e servizi di altri settori, valorizzando l’ambiente, la cultura e il rapporto tra risorse-produzione-cultura. Sempre più si va affermando lo sviluppo per aree turisticamente omogenee, al di là dei confini amministrativi, nelle quali è il legame territorio-cultura a rappresentare il punto di forza e di riferimento per qualsiasi tipo di intervento, a cominciare dalle intese tra enti locali anche appartenenti a provincie o regioni diverse ma contigue, non perdendo di vista tuttavia il coordinamento con gli organismi deputati e gerarchicamente sovraordinati quali la Provincia di Arezzo, la Regione Toscana, l’Azienda Autonoma per il Turismo, le Soprintendenze o con i gestori di spazi recettivi e di imprese private; Le risorse culturali (i luoghi della cultura e le attività dell’ente, degli istituti di cultura, delle scuole, dell’associazionismo) Le attività che caratterizzano la stagione culturale del Comune di Cortona si allineano da un lato con il piano programmatico triennale della Regione Toscana per ciò che concerne le strategie di lungo corso e trovano una stretta collaborazione con numerosi istituti culturali e associazioni no-profit territoriali ed extraterritoriali. Lo spirito che muove la programmazione è di cercare, ove possibile, il connubio tra il monumento e l’attività e di promuovere sia il centro storico che il territorio esterno. Durante la stagione invernale, in collaborazione con l’Accademia degli Arditi sono 10 programmati, presso il Teatro Signorelli, 12 spettacoli affidati a compagnie di livello nazionale, articolati in due turni, e una rassegna di cinema commerciale e d’autore. Da Novembre a primavera sia il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, sia la Biblioteca organizzano, rispettivamente la domenica e il sabato pomeriggio, incontri-conferenze con studiosi. La stagione primaverile ed estiva vede l’inizio con l’annuale Giostra dell’Archidado (mese di Maggio), rievocazione in costume delle nozze fra Francesco Casali e Antonia Salimbeni., il Campionato dei Balestrieri in collaborazione con il Consiglio dei Terzieri e la Compagnia dei Balestrieri. Seguono nelle prime due settimane di luglio le notti dell’Archeologia, serie di eventi e mostre tesi a promuovere verso il grande pubblico il patrimonio archeologico cortonese, organizzati con l’A.M.A.T. (Associazione dei Musei Archeologici della Toscana) e con la Regione Toscana. Il mese di Agosto è notoriamente interessato dal Tuscan Sun Festival, dalla Mostra Mercato del Mobile Antico, dai concerti d’organo e di musica sacra (in collaborazione con l’associazione per il recupero degli organi antichi, l’associazione Amici della Musica, le filarmoniche). Rassegne di arte contemporanea e fotografia sono presentate presso le sale deputate di palazzo Casali e la Fortezza di Girifalco, in collaborazione con gallerie d’arte e il fotoclub Etruria). Il Comune di Cortona, in collaborazione con la Provincia di Arezzo e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, organizza annualmente in una serie di simposi internazionali sulle situazioni politiche mondiali. In collaborazione con la Scuola Normale Superiore, che ha la propria sede a Cortona presso la villa cinquecentesca del Palazzone, sono previsti annualmente una serie di programmi e di corsi master, di specializzazione e di aggiornamento destinati alla formazione postlaurea, con una particolare attenzione alla conservazione, valorizzazione e promozione dei beni archeologici, storico – artistici e ambientali e alle attività ad essi riconducibili, nonché di congressi e convegni di alto profilo scientifico e culturale. Dal novembre 2001 è in vigore una convenzione con l’Istituto Orientale di Napoli per programmare una serie di iniziative di alto livello culturale che investano il tema dei rapporti con il mondo culturale cinese e giapponese. Con l’Università della Georgia sono attivi rapporti trentennali per l’espletamento di corsi di storia dell’arte a Cortona, che hanno trovato recente corroboramento con l’acquisizione della sede presso l’ex Istituto Sernini. Il positivo rapporto con l'Università di Alberta (Canada), che conduce da oltre dieci anni gli scavi archeologici presso la villa romana imperiale di Ossaia, si è ulteriormente consolidato con l'apertura nel gennaio 1999 dei corsi semestrali universitari con valore curriculare, il cui successo ha suggerito alle autorità accademiche dell'Università di Alberta di potenziarli e stabilizzarli anche attraverso l’individuazione di una sede stabile. 11 Tutto questo avviene in un quadro nel quale Cortona è stata identificata dal governo federale del Canada e da quello dello stato dell’Alberta come uno dei focus dell’attività culturale canadese all’estero, in virtù dei prestigiosi risultati delle campagne di scavo ad Ossaia, che hanno trovato recente musealizzazione all’interno della nuova sezione museale. In collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Studi delle Società Antiche, sono stati espletati per oltre un quinquennio, i corsi della Scuola di Specializzazione in Archeologia di Padova, una serie di scavi all’interno del centro storico di Cortona e, soprattutto, il progetto scientifico del Museo e del Parco Archeologico. Cortona è anche gemellata da quaranta anni con il Comune francese di Chateau Chinon, di cui fu sindaco anche il compianto presidente francese François Mitterand. Le risorse del patrimonio storico, artistico, ambientale ed etnografico La peculiare storia di Cortona, che affonda le radici nella realtà etrusca ma vede un grande splendore a partire dal medioevo e ancor più durante il periodo rinascimentale, garantisce al turista la possibilità di fruire anche di una serie di percorsi tematici: da quello archeologico, urbano ed extraurbano, dei monumenti etruschi e romani, a quello storico-artistico delle chiese, dei monasteri e degli edifici civili, a quello pittorico caratterizzato dalle grandi pale conservate o all’interno del Museo dell’Accademia Etrusca e del Museo Diocesano, o all’interno degli edifici sacri e civili della città, a quello ambientale. Cinque sono le principali aree di visita. Il centro storico La visita ha inizio da Piazza della Repubblica e Piazza Signorelli, fino al tredicesimo secolo unico spazio dove sorse il foro della città etrusco-romana, dal quale si dipartivano in senso ortogonale le strade che formavano il cardo e il decumano. Attualmente tale area centrale è divisa in due piazze, Piazza della Repubblica e Piazza Signorelli, inserite tra una cornice di edifici medievali pubblici e privati, con limite meridionale il Palazzo Comunale e limite settentrionale l’area denominata Croce del Travaglio.Domina Piazza della Repubblica il Palazzo Comunale, esistente almeno dal 1236, pur se rimaneggiato a più riprese fino al XVIII secolo. Notevoli alcune finestre in stile gotico sul lato antistante Piazza Signorelli. All’interno è visitabile la Sala del Consiglio con un caminetto di pietra del XVI secolo, attribuito a Cristofanello e decorazioni pittoriche del XIX secolo. Di fronte al Palazzo Comunale si trova il trecentesco Palazzo del Capitano Popolo, che è stato in parte ampliato nel XVI secolo ed adibito a residenza del cardinale Passerini. Nella adiacente Piazza Signorelli si trova Palazzo Casali, altrimenti noto come Palazzo Pretorio. Benché la facciata risalga al XVII secolo, fu costruito nel XIII secolo dai Casali e utilizzato come residenza ufficiale della famiglia durante la signoria di Cortona (1325-1409). A partire dal 1411 fu sede dei capitani e dei commissari fiorentini, come testimoniano numerosi stemmi in pietra sul lato destro. A partire dal 1728 i suoi piani nobili sono divenuti sede dell’Accademia Etrusca con il relativo museo, la biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca, l’Archivio Storico del Comune. I suoi due piani sotterranei, un tempo adibiti a carceri, ospiteranno il museo della città etrusca e romana di Cortona, che sarà unito, con un unico percorso, a partire dal settembre 2005, al Museo dell’Accademia Etrusca, costituendo il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Sulla stessa piazza, immediatamente a destra di Palazzo Casali, sorge il Teatro Sigorelli, costruito tra il 1854 e il 1557 su commissione dell’Accademia degli Arditi, su progetto di Carlo Gatteschi. Proseguendo nel tratto di strada tra palazzo Casali e il Teatro Signorelli si arriva in piazza del Duomo, dove si può apprezzare la cattedrale in stile rinascimentale, realizzata dai seguaci di Giuliano da Sangallo, sopra la più antica chiesa di S. Maria (del 1086), di cui si intravedono alcuni resti sulla 12 facciata. All’interno si possono apprezzare pitture di Andrea Comodi (consacrazione della chiesa del SS. Sacramento, 1603-1605), di Papacello (Discesa dello Spirito Santo), di Poppi (Madonna della Cintola), della scuola di Luca Signorelli (Crocifissione e dubbio di Tommaso). Accanto alla cattedrale vi è Palazzo Vagnotti, già sede del Seminario vescovile, tradizionale sede della Fiera Antiquaria.Di fronte alla cattedrale, nella stessa piazza, all’interno dell’edificio che fu la Chiesa del Gesù (1498-1505), ha sede il Museo Diocesano. Risalendo lungo il Teatro Signorelli in direzione dell’area denominata croce del Travaglio, ha inizio via Dardano, una delle strade più caratteristiche di Cortona, con, a destra e sinistra, facciate di edifici del XIII e del XIV secolo, alcuni dei quali rinnovati nel corso del XVI e XVII secolo e inglobanti anche elementi architettonici più anitchi, come Palazzo Mancini, al n. 15.Alla fine di via Dardano, oltrepassando porta Colonia, scendendo attraverso una ripida via si arriva alla chiesa di S. Maria Nuova, iniziata da Cristofanello nel 1550 e completata da Giorgio Vasari, il quale creò un nuovo edificio quadrato con tre lati identici ed un armonioso interno; la chiesa contiene lavori di Alessandro Allori, Empoli, Bernardino Radi e Baccio Ciarpi.Dalla Croce del Travaglio, imboccando via Benedetti, è possibile apprezzare il palazzo Fierli-Petrella con due serie di finestre ad arco mentre, salendo in direzione di Via Maffei, si incontra, poco dopo, la monumentale chiesa di S. Francesco. Il complesso monumentale, costituito dalla chiesa e dal convento, sorge su di un’area tradizionalmente nota come “Bagno della Regina”, forse sede di antiche terme romane. Intorno al 1245 Frate Elia Coppi costruisce la Chiesa ed un’ala del convento ma successivi interventi si susseguiranno fra il XVI e il XVII secolo. La facciata disadorna presenta il portale originale e il rosone in parte chiuso, l’interno è a navata unica; l’altare più antico è sormontato da un tabernacolo in marmo di stile barocco opera di Bernardino Radi (1619) e contiene il reliquiario della Croce Santa, contenente un frammento della Santa Croce donato a Frate Elia dall’imperatore d’Oriente durante la sua visita a Costantinopoli come ambasciatore di Federico II. Interessante all’interno la tomba in stile gotico del vescovo Ranieri Umbertini (1360) e una serie di quadri (Pietro Berrettini, Cigoli). Un’epigrafe dietro l’altare segnala la tomba di Frate Elia mentre la tradizione vuole che anche Luca Signorelli fosse sepolto all’interno della Chiesa.Continuando a salire da S. Francesco lungo via Berrettini, si arriva alla parte alta della città, dove si possono notare le tipiche viuzze e gli edifici medievali. Si incontrano Piazzetta del Pozzo Caviglia, da dove un tempo si attingeva acqua potabile e, sulla sinistra, al n. 33, la dimora di nascita di Pietro Berrettini. Ancora più in alto si giunge a Piazza della Pescaia, che deve il nome alla presenza di una cisterna per l’acqua di età romana sulla quale fu poi edificato il convento di S. Chiara, su progetto di Giorgio Vasari. Dalla parte opposta della piazza è la chiesa di S. Cristoforo, con la cappella della natività di Maria del XVI secolo e, all’interno, affreschi del XIV-XV secolo. La strada conduce a Porta Montanina, dove si possono apprezzare resti delle mura etrusche e dell’acquedotto romano in cocciopesto.Dalla chiesa di S. Cristoforo si raggiunge rapidamente anche la vicina chiesa quattrocentesca di S. Niccolò, preceduta da un cortile e da cipressi allineati e da dove è possibile avere una splendida veduta della Valdichiana. All’interno sono apprezzabili il soffitto a cassettoni e il gonfalone con Cristo nella tomba, Santi e Angeli di Luca Signorelli e, sull’altro lato, una Madonna con S. Pietro e S. Paolo) della sua scuola. Proseguendo per via S. Niccolò alla fine si raggiunge il convento cistercense-benedettino della SS. Trinità (XVI secolo). Proseguendo in salita da via Berrettini verso via S. Croce si arriva alla Basilica di S. Margherita, il cui impianto originario è del XIII-XIV secolo, nato come estensione dell’oratorio ordinato da S. Margherita.La costruzione attuale data al 1856-97 ma conserva tracce architettoniche del XIV secolo (rosone). All’interno le decorazioni sono moderne. Vi si conserva il corpo della santa all’interno di un’urna d’argento, realizzata nel 1646 su disegno di Pietro da Cortona. Notevole anche il crocifisso ligneo del XIII secolo che, secondo la tradizione, parlò a S. Margherita. Non lontano dalla basilica, sul punto più alto della città, domina la Fortezza Medicea, meglio conosciuta come Fortezza di Girifalco, costrutia in 1556 per Cosimo I da Gabrio Serbelloni sopra una fortezza più antica, a sua volta probabilmente posizionata su antiche strutture dell’acropoli etrusca.Entrando in città da Viale Cesare Battisti si incontrano i Giardini Pubblici con il viale del Parterre e, poco più avanti, la chiesa tardo gotica di S. Domenico. Costruita nel 1438 sul luogo dove sorgeva un più antico convento domenicano nel quale Fra’ Giovanni da Fiesole (Beato Angelico) lavorò all’Annunciazione attualmente esposta nel Museo Diocesano, ospita, all’interno, opere di Bartolomeo della Gatta (Scene della vita di S. Rocco), di Luca Signorelli (Madonna con bambino e Santi, 1515), di Lorenzo Niccolò Gerini (polittico datato 1402). Proseguendo oltre la chiesa si incontra Piazza Garibaldi, con la splendida vista della Valdichiana e del lago Trasimeno e, prima di entrare in Via Nazionale, sulla destra, comincia erta via S. Margherita, con le famose cappelle ospitanti scene a mosaico della Via Crucis opera di Gino Severini. Attraversando Via Nazionale, localmente nota come Ruga Piana per la conformazione tipicamente medievale, si possono notare importanti dimore sotiche come Palazzo Venuti (XVI secolo), palazzo Mancini (più tardi rinominato palazzo Ferretti), affrescato da Marcus Tuscher, palazzo Alticozzi (più tardi rinominato palazzo Marioni). Alla fine della via si entra in Piazza della Repubblica, dominata dal Palazzo Comunale con la torre e l’orologio. Dalla piazza si dipartono tre strade: via Guelfa, via Ghibellina e via Roma. Via Ghibellina sorge in mezzo alle altre due, inizia sotto l’arco che reca il busto di Pietro Berrettini e finisce presso porta Ghibellina o porta Bifora, l’antica porta 13 etrusca poi inglobata nelle mura medievali. Via Guelfa, un tempo denominata via Retta, è incorniciata a destra e sinistra da nobili edifici. Notevole il rinascimentale Palazzo Laparelli progettato dal Cristofanello nel 1553, che presenta una facciata disposta su tre livelli, di cui il superiore è decorato con una loggia architravata; degni di nota anche Palazzo Baldelli (XVI secolo), Palazzo Bourbon di Petrella (XVII-XVIII secolo) e l’importante complesso della chiesa e convento di S. Agostino, con lo splendido chiostro decorato con lunette che ripercorrono gli episodi salienti della vita del santo, attualmente adibito a centro congressi. In fondo a via Guelfa, sulla destra, si incontra la volta a botte di età etrusco-romana e la Porta S. Agostino.Da una traversa di via Guelfa si può raggiungere la chiesa a pianta circolare di S. Benedetto, con un’interessante statua in legno di Cristo alla Colonna. Di fronte vi sono caratteristiche case medievali. Altre abitazioni medievali, con la peculiare caratteristica del piano superiore sorretto da travi di legno, sono visibili in via Jannelli. Via Roma doveva coincidere con parte del Decumano della Cortona romana. La via, che si conclude a Porta S. Maria, permette di apprezzare Palazzo Cinaglia, con la caratteristica “porta del morto”) e la barocca chiesa di S. Filippo (1690-1728) che presenta all’interno un’opera di Piazzetta (Madonna e bambino in gloria con Santi, 1739-1743). Fuori del circuito murario, sulla via che riconduce a Camucia a circa due chilometri e mezzo da Cortona si segnala la chiesa rinascimentale della Madonna del Calcinaio, progettata da Francesco di Giorgio Martini (14851513). All’interno, oltre all’immagine della Madonna del Cacinaio (XIV-XV secolo), si ricordano una Annunciazione della scuola del Signorelli, una Assunzione di Papacello. In direzione nord a circa tre chilometri e mezzo da Cortona, incorniciato in uno scenario naturalistico mozzafiato sorge il Convento delle Celle, fondato da S. Francesco fra il 1211 e il 1221, dove è tuttora visitabile la cella dove dimorò per qualche tempo il santo. La Montagna Cortonese nel versante dell'Alta S.Egidio e del Monte Ginezzo Dopo aver raggiunto l’alta S. Egidio attraverso il percorso CAI 563 che trae origine lla zona del Sodo o il sentiero 561 che parte dalla località Torreone e coincide con parte della strada romana inserita nel parco archeologico, è possibile, riallacciandosi sentiero 50 del C.A.I. che costeggia il Monte Cuculo, il Monte melello e il Passo della Cerventosa, raggiungere Monte Ginezzo e riallacciarsi al Monte Maestrino verso il versante della Val di Pierle. L’itinerario proposto, essenzialmente naturalistico, permette di apprezzare al meglio il paesaggio della montagna cortonese a cominciare dai principali tipi di vegetazione. Sul versante esposto a sud sono infatti presenti le cerrete, i lembi di lecceta, i castagneti; nelle aree di crinale dominano gli arbusteti e le praterie; estesi anche gli impieanti artificialidi conifere. Sul versante esposto a Nord, rivolto verso la Valtiberina, si distignue, nella parte più elevata, la presenza di una rigogliosa vegetazione forestale a prevalenza di castagno. Sui crinali tuttora occupati da praterie e cespugli si trova oggi l’avifauna più interessante. Fra i rapaci più importanti il Biancone, l’Albanella minore, la Poiana, il gheppio, lo sparviero ed il pecchiaiolo. Fra i piccoli volatili la Magnanina, la Sterpazzola, l’Allodola, lo Zigolo. Fra i mammiferi soprattutto il cinghiale. La Montagna Cortonese nel versante di Teverina Non lontano da Teverina Bassa, tra gli splendidi scenari della montagna cortonese e dei borghi montani, si segnala il recente recupero dell’affresco della Madonna del Latte, in località “Croce di Teverina”, dove sorgeva un eremo dedicato a S. Onofrio. Sempre a Teverina Bassa è visibile la strada romana inserita nel parco archeologico che conduce da un lato a Falzano e dall’altro a Monte Maggio. Prodotti tipici si possono gustare nel corso dell’annuale La Val di Pierle La Val di Perle, detta anche Val del Niccone dal torrente che la attraversa, è posta ad est della Val d'Esse ed è l'area più orientale del comune di Cotona. Un tempo fu collegata alla Val d'Esse (Cortona) da una strada romana che attraversava la catena collinare separante le due vallate, probabile diverticolo tra la Cassia aretina e la Flaminia in Alta Val Tiberina. La strada, ancora presente per alcuni tratti originali e inserita all’interno del parco archeologico, passa davanti alla pieve di Montanare (risalente al 1200) dedicata a San Giovanni Battista e si inerpica sulla montagna salendo in maniera piuttosto diretta verso la sella che separa il Poggio della Croce dal Monte Maestrino, ridiscendendo verso il castello di Pierle. Quest’ultimo esisteva dal X secolo, e, come la Valle, appartenne ai Marchesi di Santa Maria (antenati dei Marchesi di Sorbello proprietari dell'omonimo castello) fino al XIII secolo quando furono sottomessi da Cortona. Venduto successivamente alla famiglia Oddi di Perugia, il 1 Febbraio 1411 fu riacquistato dai fiorentini, che vi posero una destinata a garantire l'ordine pubblico nella Valle. Nel 1576 Francesco dei Medici, Granduca di Toscana, decise di porre fine al problema e 14 ordinò di rendere inabitabile l'antico Castello, smantellando gli archi, i camminamenti e i solai. Proseguendo oltre Mercatale si segnala la chiesa della Madonna della Croce (S. Donnino), della seconda metà del XVI secolo, notevole per gli affreschi e l’altare battesimale. Al confine del territorio cortonese con l’Umbria si incontra il castello di Sorbello, uno dei pochissimi della zona che ha tradizioni ghibelline, come dimostrano i suoi torrioni merlati. La mole primitiva di questa costruzione. risale al X secolo, il lato sud al XII; il mastio fu rinforzato nel 1300 quando si sottomise a Perugia. Nel 1500 furoni eretti i bastioni a terrapieno che circondano il castello. Nel 1600 subì radicalmente mutamenti e prima divenne un palazzo di rappresentanza, poi una villa. La sua storia è strettamente legata alle vicende dei marchesi Bourbon del Monte S. Maria Tiberina. All'interno del castello gli appartamenti gentilizi sono ricchi di magnifici soffitti a cassettoni. Interessanti il salone d'aspetto, decorato con belle pitture del secolo XVII, e la sala del trono, dove il Reggente amministrava la giustizia. La Valdichiana La Valdichiana, valle attualmente fertile così come in periodo antico, non ebbe sempre questo aspetto rigoglioso. Anzitutto in precedenza parte delle acque dell’Arno si spandevano nella pianura aretina e, unendosi alle acque dei torrenti, formavano una grande massa d’acqua capace di dare al fiume Chiana un corso inverso all’attuale, che si scaricava sul Tevere. La progressiva assenza nella regimazione delle acque portò, a cominciare dall’alto medioevo, ad un progressivo impaludamento della Valdichiana che in parte coincideva con la piana del territorio cortonese. Solamente alcune colline rimasero in secco e servirono da porti per la navigazione, come Creti, Cignano, Fasciano, Porto, Farneta, Foiano, Bettolle. Al tempo di Dante il ramo dell’Arno che si gettava nel Tevere doveva aver cessato di esistere e, nei secoli XIII e XIV la situazione si aggravò ulteriormente.I primi a pensare alla bonifica della valle furono i fiorentini, a partire dal 1388, allorquando si stabilì che si scavasse un fosso atto a fare colare le acque della palude nell’Arno. Anche Leonardo da Vinci studiò la possibilità di un progetto di bonifica, immortalando la Valdichiana in due famosissime carte. Successivamente i lavori di bonifica continuarono per interessamento della Signoria di Firenze, che acquisì dai comuni i terreni impaludati con promessa di bonifica. Si succedettero nei lavori insigni ingegneri e uomini di scienza, da Antonio Ricasoli, Michelini, Torricelli, Antonio Tasi, Giovanni Franchi, fino a che, con l’affidamento dei lavori, nel 1788, da parte del Granduca di Toscana a Vittorio Fossombroni e la sua elaborazione di un nuovo piano idraulico, partirono i lavori conclusivi, diretti dall’ingegnere Alessandro Manetti. A metà Ottocento così la valle tornava ad essere fertile come in periodo etrusco. Importanti sono i segni di questa imponente opera di bonifica delle acque protratta nei secoli. Da una parte è ben visibile il sistema di chiuse, invasi, argini realizzati per la regimazione delle acque. Dall’altra il paesaggio stesso, con la piantata dell’acero maritato a vite posto al limitare dei campi di cereali, è una testimonianza fossile dell’impianto agrario post bonifica. Altrove i filari di gelsi rimandano all’ormai desueto allevamento dei bachi da seta. Ancora più significativo, portandosi da Cortona in direzione Fratta-S. Caterina e proseguendo da lì in direzione di Creti e Foiano della Chiana è lo snodarsi delle settecentesche case fatte costruire dai Granduchi di Toscana e dalla Sacra Religione di Santo Stefano per la gestione dei poderi che gradualmente erano stati sottratti alle acque. Si tratta delle leopoldine, case rurali ampie e solide, con l’androne o portico, aggraziate loggette dominate dalla torre colombaia a forma quadrangolare e finestrone a volta, residenze specializzate per famiglie numerose, che sostituirono per buona parte le casupole in terra battuta presenti in tutta la valle.Domina invece il versante di Farneta la nota abbazia benedettina, costruita nei secoli IX-X secolo dopo cristo e molto potente in periodo medievale. Di impianto romanico, conserva una cripta che presenta colonne provenienti da antichi edifici pagani. Il patrimonio etnografico: artigianato, cucina, civiltà contadina Tra le forme di artigianato del territorio sono da ricordare le terrecotte (soprattutto vasi), oggetti in legno, gioielli in oro. Importante è la produzione di ceramica, che affonda le radici nei tempi etruschi, con il bucchero e, nel periodo romano, con la sigillata aretina. Dal tardo medioevo ha inizio la fabbricazione di ceramica invetriata e, col rinascimento, si realizzano alcune forme e motivi decorativi che rimangono immutati fino ai giorni nostri. Un caso isolato di fabbricazione di alta qualità è stata l’esperienza della produzione della settecentesca ceramica bianca di Catrosse. Attualmente si riconosce come ceramica tipica, o “cortonese”, quella serie di forme dipinte in giallo e verde con una margherita stilizzata al centro. La tradizione gastronomica cortonese affonda le proprie radici sull’alimentazione della civiltà contadina, i cui cardini erano costituiti dai cereali (essenzialmente finalizzati alla 15 produzione di pane), verdure (cavolo, radicchio, bietola, spinaci) tuberi (soprattutto patate) cipolla ed aglio, fagioli e pomodori. Le galline erano allevate per la produzione di uova mentre i polli ed i piccioni erano essenzialmente riservati alla vendita. L’unica carne che poteva comparire più spesso sulla mensa contadina era quella di maiale, che spesso veniva allevato da ciascuna famiglia. In rare occasioni le massaie potevano confezionare la pasta fatta in casa. Un modesto vinello poteva accompagnare le pietanze ed anche l’olio era utilizzato con grande parsimonia consumandolo con il pane. Integrazioni proteiche potevano essere costituite dalla cattura di piccoli volatili o dalla raccolta di frutti spontanei. Sempre comunque vigeva il principio del risparmio e del riutilizzo, in altre forme culinarie, di eventuali avanzi di pasto. Eccezioni alla regola erano costituite dalle feste (Natale, Pasqua) durante le quali si cucinavano anche alcuni dolcetti con olio e zucchero o dai momenti importanti del calendario agricolo, come la battitura, quando veniva servito ai mietitori un pranzo a base di minestra o pasta e il tradizionale “ciucio”, l’oca arrostita. L’avvento della civiltà del consumo non ha fortunatamente fatto perdere tale tradizione ma, anzi, ha permesso di rendere alimento quotidiano, a volte arricchito, ciò che prima era riservato a particolari eventi. L’offerta delle trattorie e dei ristoranti cortonesi è varia e di alta qualità. Si segnalano fra gli antipasti i crostini neri con fegatini di pollo, la bruschetta con l’olio nuovo e il cavolo nero, la panzanella. Tra i primi ricorderemo i pici o la pasta fatta in casa al ragù, la minestra di pane, le pappardelle alla lepre. Tra i secondi gli arrosti (di oca, coniglio, pollo, cacciagione), la trippa, il cinghiale in umido, la bistecca di vitella, i fegatelli di maiale, i funghi porcini; tra i contorni i fagioli all’uccelletto; tra i dolci tipici gli strufoli del periodo carnevalesco e la ciaramiglia, dolce tradizionale del periodo pasquale.Il passaggio dal contratto mezzadrile a nuove forme di conduzione della terra, la meccanizzazione agricola, l’avvento della nuova società dei consumi hanno sicuramente mutato le forme di vita locali anche se la tradizione culturale e la memoria della passata civiltà contadina riaffiorano in molti momenti dell’anno. In occasione di feste legate ai lavori agricoli (mietitura, vendemmia) alle stagioni (specialmente l’autunno e l’estate) di ricorrenze religiose (in particolare la pasqua e il natale) o pagane (carnevale), grazie alla presenza di gruppi folkloristici quali la compagnia Il Cilindro o di associazioni di appassionati è facile imbattersi nelle musiche e nei canti popolari, nel vernacolo chianino (di cui insuperabile studioso è stato Don Sante Felici), nella gastronomia tradizionale, nella ricostruzione dei lavori della campagna, nella esposizione di strumenti agricoli. Balli tradizionali sono il trescone, importanti opere in parte musicali e in parte recitate sono il “Sega la vecchia” e il “Bruscello”. Nel mondo del lavoro elemento cardine dell’agricoltura furono i buoi di razza chianina, giganteschi e di colore bianco, che ancora oggi è possibile ammirare, nei momenti di festa, decorati con bardature rosse e aggiogati ai carri variopinti, famosi in tutto il mondo anche per la carne, la chinina. Tale ricchezza in termini di risorse umane integra quella offerta da un paesaggio che nelle linee generali, con i suoi casolari e le colture tradizionali è rimasto immutato ed ha fornito l’idea della costituzione di un museo del territorio, caratterizzato da siti e collezioni rappresentative, itinerari tematici con segnaletica e reperti della civiltà contadina. Nel quadro del percorso ecomuseale il Comune di Cortona, in collaborazione con l’associazione Carro Agricolo, è impegnato nella ultimazione di un centro per la documentazione della civiltà contadina presso la frazione di Fratticiola, mentre ormai da anni sono attivi, durante il mese di luglio, il festival del folklore di Ronzano e, nel mese di ottobre, la festa del carro agricolo a Fratticiola. Tale sistema sarà raccordato al parco della bonifica, in corso di allestimento da parte della Provincia di Arezzo e di Siena, che vede segnalate e valorizzate, lungo vie pedonali e ciclabili, le opere idrauliche e gli edifici legati alla bonifica che sono dislocate dal lago di Chiusi alla Chiusa dei Monaci presso Arezzo. Capitolo 4. La documentazione storica e propedeutica al progetto preliminare di Parco scientifica Bibliografia generale su parchi e musei archeologici Sono stati approfonditi a cura dei progettisti e degli uffici interni le principali esperienze, convegni e bibliografie nazionali ed internazionali in materia di realizzazione di parchi e musei archeologici. Cartografia storica 16 Il territorio di Cortona è stato rappresentato nel corso del tempo da numerosi disegnatori che hanno lasciato a noi una grande quantità di carte storiche. La più importante è la famosa carta della Val di Chiana di Leonardo da Vinci del ‘500 conservata a Windsor Castle che ritrae anche la città di Cortona e il fiume Loreto ai cui lati si possono scorgere anche le indicazioni dei tumuli del Sodo, evidentemente già conosciuti. Molte le altre carte storiche, prevalentemente del ‘600 e del ‘700, che sono conservate nell’Archivio Storico del Comune di Cortona, importante istituzione culturale della città e uno dei più grandi in Toscana, nell’Archivio di Stato di Firenze e nell’archivio dell’Istituto Geografico Militare con sede a Firenze. Documenti di archivio L’evoluzione dell’organizzazione interna del territorio a partire dal basso medioevo, che talora lascia intravedere precedenti ripartizioni di età romana, nonché il quadro dell’evoluzione toponomastica, sono stati seguiti attraverso l’analisi di documenti conservati presso l’Archivio Storico di Cortona, l’Archivio di Stato di Arezzo, l’Archivio di Stato di Firenze. In particolare il Codice 278, una serie di catasti cinquecenteschi e seicenteschi, il Catasto Lorenese, il Catasto Selvapiana, i catasti del Novecento. Documenti fotografici (foto storiche, fotografie aeree) La documentazione fotografica è stata recuperata fra vecchie cartoline dell’inizio del ’900 e su pubblicazioni presenti nell’Archivio Storico e nella Biblioteca del Comune di Cortona e fra i lavori fotografici di studiosi e abitanti di Cortona. Altro materiale proviene dal gabinetto fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Opera fondamentale è quella di Duilio Peruzzi, che ha ritratto il momento di passaggio fra il paesaggio agrario nel momento di passaggio alla meccanizzazione agricole. L’Istituto Geografico Militare con sede a Firenze ha messo a disposizione una importante documentazione fotografica aerea del territorio di Cortona. Le foto aeree più interessanti per lo studio delle aree archeologiche in esame sono quelle inerenti i fotogrammi scattati nei voli fatti nel 1941, che permettono una visualizzazione dei dati di confronto con la situazione del territorio negli anni correnti. La documentazione è completata con una serie di fotografie aeree effettuate con i voli degli anni ’80 e ’90 che danno un panorama esauriente delle aree in esame nei tempi attuali. 17 Rilievi e geoferenziazione dei monumenti Sono stati acquisiti i rilievi dei monumenti eseguiti nel tempo a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Altri rilievi sono stati commissionati con il progetto preliminare di parco archeologico e successivi affidamenti. Piano strutturale e particolareggiato del Comune Il Comune di Cortona si è dotato nel 2001 di un nuovo piano strutturale del quale è in corso di realizzazione il regolamento. Il piano strutturale ha recepito anche le indicazione della variante di piano specificamente elaborata per l’area dei tumuli del Sodo, che destina la maggior parte dei terreni che insistono tra la nuova viabilità e il nuovo alveo del Rio di Loreto ad una zonizzazione F 15 (Area archeologica ad inedificabilità assoluta). E’ stato commissionato ad è già acquisito anche il piano particolareggiato dell’area dei tumuli del Sodo che individua nel dettaglio l’aspetto futuro e le funzioni dell’area e che fornisce il piano programmatico di acquisizione dei terreni di proprietà privata. Bibliografia specifica sul territorio (gli studi di antiquaria, diari di viaggio, studi archeologici contemporanei) Fin dall’antichità tutta l’area Cortonese è stata oggetto di fecondi studi ed interessi culturali da eruditi locali, da collezionisti, da studiosi e da viaggiatori di tutta Europa. Già nel ‘500 il famoso artista e architetto Giorgio Vasari era in visita a Cortona alla Tanella di Pitagora. Molti hanno anche lasciato una cospicua documentazione grafica, come Anton Francesco Gori che pubblica alla metà del ’500 l’imponente opera “Museum Etruscum” con disegni di alcuni monumenti archeologici di Cortona. Nel 1727 nasce a Cortona una delle massime istituzioni culturali italiane ed europee, l’Accademia Etrusca fondata da Onofrio Baldelli e dai fratelli Venuti, che accentrò molti studiosi, eruditi e collezionisti che resero la città di Cortona fra le più prospere intellettualmente e culturalmente nei secoli a venire, e tuttora attiva; inoltre ha creato e istituito il Museo dell’Accademia Etrusca, con collezioni archeologiche e artistiche fra le più importanti in Toscana. Numerosi sono stati i visitatori e i viaggiatori nell’antichità nel territorio di Cortona, che suscitò enorme interesse come punto di riferimento per i suoi monumenti archeologici e per i ritrovamenti etruschi, che destavano molta curiosità e fascino, soprattutto fra i viaggiatori e scrittori anglosassoni, fra cui 18 anche i famosi G. Tennis, che ha lasciato una fondamentale pubblicazione sui suoi viaggi in territorio etrusco, gli scrittori D.H.Lawrence e H. James e altri viaggiatori dell’800 anche italiani. La descrizione dell’evoluzione del paesaggio agrario e del centro storico cortonese è stata puntualizzata dall’opera Cortona struttura e storia, Edizioni Calosci, Cortona, 1987. Il quadro archeologico ha trovato il suo momento di massima sintesi nell’opera il Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona, Edizioni Polistampa, Firenze, 2005. CAPITOLO 5. IL PARCO ARCHEOLOGICO I monumenti del parco e la loro situazione rispetto alla proprietà e ai vincoli Il Parco Archeologico di Cortona comprenderà una serie di siti archeologici presenti all’interno dell’area urbana e all’esterno di essa: dentro la città sono visibili la cinta muraria etrusca, la Porta Bifora, alcuni tratti murari venuti alla luce sotto le fondazioni di alcuni palazzi storici come quello presso Palazzo Cerulli-Diligenti o quello sotto palazzo Casali, la volta a botte etrusca presso porta Guelfa, la cisterna romana di via Bagni di Bacco; all’esterno della città sono presenti una serie di monumenti funerari, quali il tumulo di Camucia, i tumuli I e II del Sodo, la tanella di Pitagora, la tanella Angori, la tomba di Mezzavia, la villa romana in località La Tufa ad Ossaia, una serie di strade basolate. I monumenti presentano una articola situazione proprietaria e vincolistica. Rispetto alle proprietà possono essere di proprietà statale, comunale, dell’Accademia Etrusca, di privati. Rispetto ai vincoli possono avere vincoli archeologici, urbanistici o ambientali. Attualmente il vincolo archeologico interessa solo alcune porzioni dei monumenti mentre quello urbanistico riguarda il piano particolareggiato che è in attesa di essere approvato e quello ambientale riguarda i monumenti del cono collinare (tanella Angori e di Pitagora). I monumenti all’interno della cerchia muraria Cisterna di via Bagni di Bacco Nell’area della chiesa di S. Antonio insistono i resti in opus caementicium di una cisterna di età romana-imperiale. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO 19 Stato Vincolo dello Stato del 28.03.1924 RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Rilievo presente Pubblico accesso, dotato di segnaletica ESTERNA Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune Tratto murario presso palazzo Cerulli-Diligenti All’interno del Palazzo Cerulli-Diligenti, in via Mazzuoli, è stato individuato un tratto murario lungo m. 6 e alto m. 2,4. Lungo la sua superficie si apre l’accesso ad un cunicolo scavato nella roccia, coperto con volta a botte. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Monumento di proprietà dello Stato, vano di proprietà del Comune Vincolo dello Stato del 2.02.1957 Rilievo presente Su prenotazione presso MAEC, dotato di segnaletica esterna Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune Tratto murario presso Palazzo Casali All’interno delle sali sottostanti Palazzo Casali, dove sorgerà il nuovo Museo, è stato individuato un tratto murario etrusco della lunghezza di oltre 15 metri che doveva servire da contrafforte e sostruzione a grandi edifici pubblici un tempo presenti a ridosso dell’antico foro. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA 20 Stato No Rilievo presente Inserito all’interno del percorso di visita del MAEC STATO DI CONSERVAZIONE MANUTENZIONE ORDINARIA E Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune Cerchia muraria della città La cerchia muraria, risalente alla fine del IV secolo a.C., si estende per circa 3800 metri ed è realizzata in opera pseudoisodoma, con blocchi di arenaria locale. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Comune e privati Vincolo dello Stato del 20.03.1980 Rilievo non presente Pubblico accesso, dotate di segnaletica Da restaurare in alcuni tratti, fruibili. Manutenzione a cura del Comune Porta Bifora La Porta Bifora o Ghibellina è l’unica delle porta monumentali della cinta etrusca di Cortona a noi oggi giunta; è stata preceduta da un ingresso ad unico fornice di cui lo scavo ha messo in luce le tracce. Nella prima metà del II sec. a.C. è stata realizzata la nuova porta a due fornici coperta ad arco con controporta verso l’interno; il bellissimo lastricato interno della controporta mostra il carattere cerimoniale della porta cui giungeva la grande strada diretta alla principale delle necropoli ellenistiche della città. Il epoca tardo-antica la porta è stata ristretta ad un unico fornice, quello settentrionale, e come tale è sopravvissuta attraverso le varie trasformazioni. 21 PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Comune di Cortona No Rilievo presente Pubblico accesso, dotato di segnaletica Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune Volta a botte presso Via Guelfa A breve distanza delle mura, nei pressi della Porta S. Agostino, si trova un ambiente con copertura a volta e apertura al centro del soffitto, probabilmente utilizzato come cisterna o deposito. La struttura sembra inquadrabile tra il II e il I sec. a.C. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Stato No Rilievo presente Su prenotazione presso MAEC, dotato di segnaletica esterna Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune I monumenti all’esterno della cerchia muraria Tomba di Mezzavia La tomba a camera è scavata nel tufo ed è stata scoperta in loc. Il Passaggio presso Mezzavia (Percano) nel 1950. E’ formata da un’unica cella con quattro loculi sulle pareti laterali ed uno su quella di fondo su cui è inciso “tutsitui”. 22 Anch’essa è riferibile al periodo ellenistico (fine III -inizi II sec. a.C.). PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Stato; terreno intorno al monumento del Comune No Rilievo presente Su prenotazione presso il MAEC. Dotata di segnaletica esterna. Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune Melone II del Sodo Il Melone II del Sodo si trova sulla sponda destra del rio Loreto. Anch’esso è un tumulo del periodo arcaico ed è costituito da due tombe all’interno: la Tomba 1 con copertura a pseudo-volta fu individuata negli anni 1928/29; la Tomba 2 è stata individuata nel 1991 ed ha restituito un ricchissimo corredo di oreficeria. Nel 1990 è stata messa in luce, sul lato est affiancato al perimetro del tumulo, una monumentale piattaforma-altare cui si accede tramite una gradinata i cui paramenti laterali sono decorati con rilievi e gruppi scultorei. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO Proprietà dello Stato, del Comune e dell’Accademia Etrusca Vincolo dello Stato del 19.12.1975 su particelle 83 e 88 F. 106; terreni attorno di proprietà comunale E/O Rilievo presente; georeferenziatura presente RILIEVO DEL MONUMENTO POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, Aperto al pubblico tutti i giorni (escluso il SEGNALETICA lunedì) dalle ore 8.30 alle ore 13.30 a cura del personale SAT. Dotato di segnaletica esterna. STATO DI CONSERVAZIONE E Parzialmente restaurato. Fruibile. MANUTENZIONE ORDINARIA Manutenzione a cura dello Stato Melone I del Sodo Il Melone I del Sodo è situato sulla sponda sinistra del rio Loreto. E’ un tumulo artificiale di architettura funeraria etrusca arcaica. Fu oggetto di studio e di una campagna di scavo nel 1909. 23 All’interno è una tomba con dromos scoperto e cinque camere di cui una centrale in fondo e le altre ai lati di un corridoio centrale. La copertura degli ambienti è costituita da una pseudo-volta aggettante. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Accademia Etrusca; i terreni attorno sono di proprietà del Comune; il tamburo rinvenuto di recente di proprietà dello Stato Vincolo dello Stato del 27.06.1914 Rilievo presente; georeferenziatura presente Su prenotazione presso il MAEC, dotato di segnaletica esterna Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura dell’Accademia Etrusca per la parte del monumento, del Comune per la parte dei terreni intorno. Tanella Angori La Tanella Angori, non lontana dalla Tanella di Pitagora, venne alla luce nel 1951 ed è inquadrabile anch’essa nel periodo ellenistico (II sec. a.C.). E’ conservata soltanto la parte inferiore della crepidine (a tamburo cilindrico su base circolare) e qualche blocco del fascione di coronamento. L’interno, a croce greca, conserva il piano lastricato della camera. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Tanella di Pitagora 24 Stato; terreno intorno al monumento del Comune. No Rilievo presente Su prenotazione presso il MAEC. Dotato di segnaletica esterna. Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura del Comune La Tanella di Pitagora è situata sul pendio che discende dalla collina di Cortona verso la Valdichiana. La prima notizia che si ha su di essa è riferibile ad una visita di G. Vasari nel 1566. E’ un piccolo tumulo di periodo ellenistico (II se. a.C.) costituito da un basamento circolare su cui si imposta un altro tamburo con blocchi giustapposti. L’interno ha un breve dromos e un piccolo ambiente rettangolare coperto da una volta a botte. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Proprietà dell’Accademia Etrusca Vincolo dello Stato del 19.06.1914 Rilievo presente Su prenotazione presso il MAEC. Dotato di segnaletica esterna Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura dell’Accademia Etrusca Tumulo di Camucia Il tumulo di Camucia fu individuato nel 1840 da A. François. Ha una notevole circonferenza (circa 200 m); al suo interno è costituito da una prima tomba a camera (Tomba A o François) e una seconda tomba (Tomba B) individuata nel 1964 dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE MANUTENZIONE ORDINARIA Villa di Ossaia 25 Stato e privati Vincolo dello Stato del 16.02.1974 Rilievo presente Su prenotazione presso il Tumulo II del Sodo e presso il MAEC, dotato di segnaletica esterna E Restaurato e fruibile per la parte di proprietà dello Stato. Manutenzione a cura dello Stato. In località Ossaia – La Tufa è stato messo in luce un esempio notevole di villa di età tardorepubblicana-imperiale per un area complessiva di ca. 1000 mq in tre aree separate da un terrazzo intermedio. Questo complesso abitativo è stato interessato da tre diverse fasi abitative. La prima fase è databile tra il 50 a.C. e la metà del I sec. d.C. La seconda fase costruttiva dall’80-100 d.C. al III sec. d.C. La terza fase documenta una ripresa fra l’età della Tetrarchia e quella costantiniana fino alla metà del V sec. d.C. Nell’Area 1 è stato rinvenuto un tassellamento tardo-repubblicano e ambienti con intonaci dipinti. Sempre nella prima fase deve essere stata costruita la struttura a contrafforti che nella terza fase verrà utilizzata come cisterna. In quest’area sono documentati due bracci di mosaico geometrico policromo con emblema a scudi incrociati dell’inizio del IV sec. d.C. L’Area 2 è stata interessata da una trasformazione radicale durante la seconda fase. La documentazione più vistosa proviene dall’Area 2-3 con il rinvenimento di un portico, su un lato del quale si apriva un ambiente decorato con un mosaico bianco-nero a pelte della prima fase; altri due ambienti coevi hanno restituito mosaici bianco-nero, con motivi geometrici. Un ambiente porticato rivenuto nell’Area 3 ha restituito un elegante mosaico a quadrelle rosse alternate da strisce bianche con motivo “a pelle di leopardo” della seconda fase. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO Monumenti di proprietà dello Stato, terreno su cui insistono i monumenti di proprietà dei privati Vincolo dello Stato del 6.07.1976 sulla particella 105, F. 264, dove è ubicata la cisterna E/O Rilievo presente, georeferenziatura presente RILIEVO DEL MONUMENTO POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, Su prenotazione presso il MAEC. Ingresso SEGNALETICA da proprietà privata. Non presente segnaletica STATO DI CONSERVAZIONE E Monumenti in parte restaurati ma in MANUTENZIONE ORDINARIA generale si rilevano deterioramenti a strutture e mosaici. Manutenzione a cura del Comune. 26 Strada romana del Torreone Il tracciato lastricato può essere percorso in due sensi. Si può partire dalla località Torreone e cominciare a salire fino alla vetta della Guglielmesca o, viceversa, si può da questa località percorrerlo in discesa. Il sentiero, peraltro segnalato come percorso CAI n. 561, offre, a metà del percorso, la possibilità di una spettacolare vista della città di Cortona e delle valli ed è immerso fra i boschi della montagna cortonese. E’ possibile deviare il percorso dirigendosi all’eremo dei cappuccini passando accanto alla località Maestà del Pianello, dove inveterate tradizioni collocano la presenza della “tomba del re”. La strada è provvista di segnaletica di base. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Privata No Posizionamento cartografico Accesso pubblico, coincidente con percorso C.A.I. Manutenzione a cura dei privati e del C.A.I. Strada romana del Monte Maestrino Uno dei tracciati percorribili è costituito dal sentiero che ha permesso per secoli il passaggio fra l’area aretina e quella perugina attraversando il valico fra il Monte Maestrino e Poggio della Croce. Tale strada partendo dalla città di Cortona, scendeva toccando le Contesse e il Palazzone ( dove sono state rinvenute innumerevoli tracce di sepolture) e giungeva nelle località di S. Angelo e Metelliano dove si biforcava: da una parte si dirigeva verso Ossaia e Sanguineto (il percorso probabilmente fatto da Annibale per raggiungere il Trasimeno, dove si svolse la famosa battaglia del 217 a. C.), dall’altra seguiva la direzione del monte verso l’attuale Mercatale. Quest’ultimo tratto costeggiando il vicus etrusco di Montanare e Rasina attraversava infatti la valle del Niccone in direzione della Valtiberina, scavalcava il Monte Maestrino, oltrepassava il vicus collocato nell’area della Pieve di S. Donnino, fra la Valle del Niccone e la Val di Pierle, per poi giungere nell’area di Mercatale. Questo asse viario si configurò come un importante tratto di comunicazione fin dal periodo etrusco, come possono testimoniare ancora oggi vari toponimi che si incontrano lungo il percorso o nei dintorni (per esempio Rasina e Carsena). La lastricatura di età romana, che permane in molti tratti, dimostra la monumentalizzazione del percorso e rappresenta quindi una certa testimonianza della fruizione di questi tracciati che anzi divennero vero e proprio strumento di romanizzazione dell’area montana, documentato da infrastrutture, ponti, agri centuriati, reperti archeologici e toponimi PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO 27 Privata No RILIEVO DEL MONUMENTO E/O Posizionamento cartografico POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA Accesso pubblico STATO DI CONSERVAZIONE E Manutenzione a cura dei privati e del corpo MANUTENZIONE ORDINARIA forestale Strada romana Portole-Teverina Bassa Il tracciato lastricato si snoda, a partire da Portole, attraverso le località Monte Traforata, Monte Castel Giudeo, Monte Castellare, Case Lelli, presso Teverina Bassa, Falzano. Ampi sono i tratti di basolato. Il percorso assume anche un notevole valore ambientale, considerato che nella prima parte la strada intercetta l’oasi naturale della Cerventosa. PROPRIETA’ DEL MONUMENTO Privata e Demanio Provinciale PRESENZA DI VINCOLO No ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O Posizionamento cartografico tramite GPS POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA Accesso pubblico STATO DI CONSERVAZIONE E Manutenzione a cura dei privati e del corpo MANUTENZIONE ORDINARIA forestale Il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona Il 5 settembre 2005 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, nato grazie ad un paziente lavoro decennale che ha visto impegnati il comune di Cortona, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Arezzo, la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo, l’Università degli Studi di Perugia e l’Accademia Etrusca. Il museo con i suoi oltre 2000 mq espositivi è il frutto dell’unione dello storico Museo dell’Accademia Etrusca e del nuovo Museo della città etrusca e romana di Cortona. Il primo, conserva, secondo i criteri settecenteschi, le antiche collezioni dell’Accademia, tra le quali si segnala l’eccezionale lampadario etrusco, oltre ad una ricca sezione egizia e alla pinacoteca. Il secondo, ripercorre la storia degli insediamenti etruschi e romani del territorio, esponendo i corredi delle più importanti tombe etrusche: bronzi, oreficerie, ed oggetti provenienti dai più recenti scavi, come la famosa tabula cortonensis. L’ultima parte della seconda sezione troverà completamento nel settembre 2007 e ospiterà anche i recentissimi corredi provenienti dai circoli funerari contigui al tumulo II del Sodo. 28 PROPRIETA’ DEL MONUMENTO PRESENZA DI VINCOLO ARCHEOLOGICO RILIEVO DEL MONUMENTO E/O POSIZIONAMENTO GPS ACCESSO E SORVEGLIANZA, SEGNALETICA STATO DI CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA Palazzo Casali di proprietà comunali. Le collezioni del Museo dell’Accademia di proprietà dell’Accademia. Le collezioni del Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona di proprietà dello Stato e affidati in deposito al Comune No Rilievo presente Accesso pubblico come da orario museale Manutenzione a cura del Comitato Tecnico di Gestione del MAEC E’ in corso di allestimento il nuovo antiquarium di raccolte paleontologiche presso Farneta di Cortona, che sarà collegato nel 2007 al percorso del parco. Definizione condivisa di parco archeologico Il territorio del Comune di Cortona, in cui le emergenze archeologiche si trovano distribuite in modo disomogeneo in un’area sia interna alla città sia nell’area insistente sulle sue pendici e sulla valle sottostante, è profondamente composito e importante anche dal punto di vista antropico e ambientale. Si pensa quindi che i principi progettuali da noi sintetizzati debbano seguire tali caratteristiche in modo da mettere in rilievo e quindi valorizzare le singole specificità di tale territorio. L’individuazione del parco insisterà in primo luogo sull’area interessata da emergenze e ritrovamenti archeologici succedutosi nel tempo, ma subito essi devono essere inseriti dinamicamente in un tessuto ambientale, cioè il contesto naturalistico e, nel nostro caso, soprattutto antropico che si è creato e storicizzato con il costante adattamento della presenza umana fino ai nostri giorni. Pertanto la nostra idea di parco avrà le evidenze archeologiche, e la loro analisi, come punto di partenza e come punto di riferimento per la sua perimetrazione, ma considerate come parte di un complesso ecosistema che costituisce il valore primario del territorio in questione, e che quindi mantiene in sé il concetto più ampio di parco, fino, in ultima istanza, a considerare i suoi confini più aperti possibili e quindi non in un sistema “chiuso”. Tale concetto è comunque supportato e avvalorato dalla conoscenza, e dalla memoria, del territorio che diventano ruolo attivo non solo nella sua salvaguardia ma anche nella sua valorizzazione, in senso ambientale, storico e 29 antropico, coinvolgendo anche tutta la popolazione e la sua attività nel periodo contemporaneo. La disomogeneità del territorio rende ancor più necessaria la possibilità di intervenire con la creazione di una serie di itinerari-guida all’interno del parco, utili per la conoscenza e la fruizione sia del turista che del cittadino. Questi in linea di massima gli obiettivi che ci proponiamo operativamente: - il monumento, o l’evidenza storica e archeologica presenti, sarà legato comunque al suo tessuto storico e al suo ambiente paesaggistico, e non potrà rimanere isolato fuori dal contesto anche attraverso barriere fisiche o di altra natura; - l’ambiente paesaggistico, naturalistico e antropico insieme, sarà conservato il più fedelmente possibile, attraverso anche la ricostruzione, quando ci siano stati interventi di natura distrutiva; - lo studio delle attività umane presenti nel territorio e la loro gestione attraverso la valorizzazione delle loro specificità, e la creazione di infrastrutture attraverso anche il recupero dell’edilizia preesistente; - il parco sarà strumento conoscitivo delle emergenze archeologiche, della memoria storica e della identità culturale del territorio e della città; - il parco sarà strumento di valorizzazione della storia del paesaggio agrario, della città e della storia del territorio; - il parco sarà anche strumento di tutela, riqualificazione e promozione del sistema socio-economico-culturale della città, del territorio e del suo ambiente. Gli enti coinvolti nella realizzazione del parco (con particolare riferimento alla partecipazione agli accordi di programma) Nel 1985, in occasione dell'Anno degli Etruschi, la Regione Toscana accoglieva la raccomandazione rivoltale dal Comitato Esecutivo Regionale del Progetto Etruschi di attribuire compiti di promozione della ricerca sostenuta da fondi regionali e locali agli Atenei che avevano preso parte alle attività dell'Anno degli Etruschi. Tra questi anche l'Università di Perugia, che aveva organizzato la mostra Case e palazzi a Siena, alla quale venne indicata Cortona, come territorio nel quale avviare un piano organico di ricerche, per ragioni di vicinanza e di opportunità: l'antica polis di Cortona e il suo territorio mancavano di un quadro di riferimento storico scientificamente fondato a fronte dello straordinario nucleo di tradizioni mitiche e semimitiche sulle origini della città. L'unico tentativo di sintesi, costituito dal volume Cortona etrusca e romana di A. Neppi Modona (due edizioni, 1925 e 1977), risultava infatti insoddisfacente. Su questi presupposti, nel corso del 1987, l'Amministrazione Comunale di 30 Cortona e l'Amministrazione Provinciale di Arezzo affidarono all'Università di Perugia, nella persona del professor Mario Torelli, ordinario di archeologia greca e romana presso l'ateneo perugino, l'avvio di un progetto di indagini sulla città antica di Cortona e sul suo territorio. Lo spoglio della documentazione a stampa dei ritrovamenti a tutto il 1985 (in larga parte poi confluito nell'Atlante dei Siti Archeologici della Toscana pubblicato dalla Regione Toscana pochi anni dopo) e le prime attività di ricognizione e di scavo, facevano subito emergere le priorità della ricerca e della valorizzazione delle emergenze archeologiche. Tra i monumenti urbani, veniva per prima messa a fuoco la Porta Ghibellina o Bifora, uno straordinario documento di architettura monumentale etrusca, per la particolare tipologia a fornice gemino della porta. All'evidente interesse dell'accertamento della cronologia, al pari di quella delle mura sostanzialmente ignota nonostante i saggi del Neppi, e della rimessa in luce del monumento, si aggiungeva la sua potenziale condizione di snodo per una riqualificazione urbanistica di tutta la zona. Il lungo, difficile, oneroso lavoro di scavo e di ripristino della porta, durato dal 1987 al 1995, ha consentito il pieno raggiungimento di tutti questi obbiettivi. La ripavimentazione di due importanti strade nel centro storico, via Dardano e via Vagnotti ha fornito l'altra eccezionale occasione di scavo urbano, che ha restituito l'edificio più antico di Cortona, una capanna dalle pareti in muratura a secco, posta trasversalmente nel salto di quota alla fine di via Vagnotti, realizzata alle soglie dell'età orientalizzante (VII asecolo a.C.). Nel corso degli stessi lavori, nella contigua piazza Tommasi emergevano le tracce di un edificio termale, indiziato da frammenti di pavimentazione musiva riadoperati attorno ad un pozzo. Il mosaico, realizzato in bianco e nero su alto supporto di cocciopesto, esibiva un bordo turrito ed un emblema centrale caratterizzato dal motivo ad onde marine ed appariva assolutamente identico, finanche per l'iscrizione dei magistrati, a quello scoperto nel centro deIl'oppidum tarquiniese di Musarna, del cruciale Il sec. a.C. a testimonianza eccezionale della precoce diffusione in Etruria sia della nuova tipologia edilizia termale che dell'esistenza di maestranze itineranti di musivarii, che hanno decorato edifici fra loro assai lontani, come sono le terme di Musarna e quelle ora scoperte a Cortona. Parallelamente alcuni importanti scavi venivano condotti nella città e nel territorio dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana. In primo luogo il ritrovamento sensazionale del Secondo Melone del Sodo, costituito dalla monumentale crepidine e dal grande altare a gradoni preceduto da sculture allegoriche raffiguranti la lotta tra un uomo e un leone e coronato da un motivo a palmette a giorno di schietta tradizione ionica. Successivamente la Soprintendenza Archeologica della Toscana effettuava due 31 ritrovamenti di estremo interesse per la storia della città. Il primo ritrovamento, realizzato in occasione di lavori edilizi a Camucia nell'area dei Vivai Felici, qualificava Camucia come sede di un vicus di Cortona. Lo scavo ha restituito un'area sacra, nella quale sorgeva un tempio, di cui si sono trovate solo le terrecotte architettoniche (le prime note a Cortona), databili al Il sec. a.C. La seconda scoperta si riferisce alla messa in luce, nel corso dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Casali per il nuovo museo, di un imponente muro di terrazzamento, che prosegue, sotto il cortile del palazzo, un cospicuo tratto da tempo noto nel caveau della Cassa di Risparmio di Firenze adiacente al palazzo Casali e identificabile con un colossale muro di sostegno di una grande piazza di epoca etrusca e romana al centro della città, nella quale con tutta probabilità si deve riconoscere la sede del foro cittadino. Parallelamente, le ricerche coordinate dal Professor Torelli ricostruivano la struttura dell'approvvigionamento idrico della città, una realizzazione anch’essa del Il sec. a.C., dall'opera di presa per la captazione dell'acqua sorgiva, all'Alta di S. Egidio, nella montagna cortonese, al sistema di distribuzione interno nella città, attraverso una serie di monumentali cisterne, di cui due cementizie (una nel Convento delle Clarisse, l'altra identificabile con le c.d. terme di Bacco) e due in opera isodoma (una in via Mazzuoli sotto il palazzo Cerulli – Diligenti, l'altra presso la porta S. Agostino). Nel territorio extraurbano, il sito della Tufa in località Ossaia è apparso subito come molto promettente, per la qualità e la quantità dei materiali di superficie e per la presenza del gigantesco rudere di una grande conserva d'acqua. Con l'appoggio finanziario del Comune, che si è accollato l'onere dell'ospitalità degli studenti canadesi e italiani autori dello scavo, dal 1992 ad oggi, sotto la direzione congiunta di Maurizio Gualtieri e di Helena Fracchia, archeologi dell'Università di Perugia e della canadese University of Alberta, sono state condotte dieci intense campagne estive, un’impresa di stretta collaborazione italo – canadese, che ha messo in luce porzioni significative di una grandiosa villa vissuta tra la fine della repubblica e l'età tardoantica, ricca di pavimenti musivi, uno dei complessi di epoca tardorepubblicana più notevoli dell'area etrusca, con scarsi riscontri nel panorama noto delle architetture delle ville. Il logico approdo del lavoro di ricerca promosso negli ultimi quindici anni dall'Amministrazione locale e dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana, dal quale emerge un volto tutt'affatto nuovo della città e del territorio antichi, è costituito dal nuovo Museo della Città Etrusca e Romana, in via di allestimento in Palazzo Casali –da affiancare nello stesso palazzo Casali allo straordinario monumento della storia della cultura archeologica settecentesca costituito dalle collezioni del Museo dell'Accademia Etrusca– e dal parco archeologico. 32 L'accordo di programma per la realizzazione del parco archeologico del Sodo, l'accordo di programma quadro Stato – Regione Toscana e il finanziamento ai sensi della L. 513/1999 I segni più evidenti della Cortona arcaica sono costituiti dalle tre grandi tombe a tumulo, denominate "Meloni ", lascito della potenza delle famiglie principesche, alfabetizzate, che dominavano il territorio fra la fine del VII e il VI sec. a.C. In particolare i due tumuli contigui (Primo Melone del Sodo e Secondo Melone del Sodo, quest’ultimo, a partire dal 1989, oggetto di scavi assai importanti) posti in località Sodo, all'incrocio fra la Nazionale Umbro – Casentinese e la Provinciale Siena – Cortona, ponevano il tema della creazione di un Parco Archeologico attrezzato che li ricomprendesse e quello, connesso, del riordino delle reti viarie comunale e provinciale e di quella idraulica superficiale, per renderle compatibili con le esigenze di fruibilità del sito archeologico. Per tale ragione le amministrazioni interessate, Comune di Cortona, Soprintendenza Archeologica per la Toscana, Provincia di Arezzo, Autorità di Bacino dell’Arno, Provveditorato Regionale per le Opere Pubbliche, stringevano nel 1998 un accordo di programma per la realizzazione del Parco Archeologico del Sodo, il cui progetto avrebbe dovuto prevedere tutti gli interventi necessari per la messa in luce dei monumenti archeologici, per il loro restauro, per l'adeguamento della rete idraulica di acque alte e acque basse e della rete viaria comunale e provinciale, per la creazione delle infrastrutture di servizio necessarie per l'attività del parco archeologico. Questo accordo di programma e la realizzazione del nuovo museo archeologico, ribattezzati Sistema integrato dell’archeologia di Cortona, venivano inseriti nell’Accordo di Programma Quadro per i Beni e le Attività Culturali – siglato il 16 dicembre 1999 dalla Regione Toscana e dal Ministero per i beni e le attività culturali nella cornice della Intesa Istituzionale di Programma fra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Toscana – . L’inserimento assicurava al Sistema integrato dell’archeologia di Cortona un forte finanziamento a carico dello Stato: £ 1.200.000.000 per il museo e £ 1.300.000.000 per il parco archeologico del Sodo. Successivamente, il 3 novembre 2000, con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività culturali veniva individuato il Comune di Cortona quale beneficiario di un contributo di circa £ 5.500.000.000 per la realizzazione del parco archeologico comprendente i monumenti funerari della collina e della pianura cortonesi, concesso ai sensi dell’art. 1 della L. 21 dicembre 1999, n. 513. Il contributo riassorbiva in sé il finanziamento di £ 1.300.000.000 previsto per il parco archeologico del Sodo nell’Accordo di Programma Quadro per i Beni e le Attività Culturali. 33 Le dimensioni del Parco, inizialmente circoscritto al solo territorio del Primo e del Secondo Tumulo del Sodo, si sono dunque dilatate, a seguito del finanziamento e .l. 513/1999, fino ad abbracciare tutte le emergenze monumentali archeologiche presenti nel territorio comunale. Gli indirizzi normativi, la crescente consapevolezza del potenziale ruolo attivo e propulsivo che le amministrazioni locali possono svolgere nella tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, la grande capacità progettuale e realizzatrice del Comune di Cortona, hanno indotto la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, con un atto che in Italia ha pochi precedenti, ad affidare al Comune di Cortona tutti i compiti di progettazione e di realizzazione delle opere, riservando a se stessa i soli compiti di tutela e di controllo. Il presente progetto preliminare è stato redatto appunto per avviare le procedure progettazione e di realizzazione delle opere. Il progetto preliminare di parco, gli interventi progettuali ed amministrativi e gli investimenti finanziari La convergenza e il coordinamento delle attività di ricerca realizzate dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana, dall’Universtà degli Studi di Perugia e dal Comune di Cortona, con il sostegno operante della Regione Toscana, ha consentito la sperimentazione di un innovativo ed efficace modello di intervento nel comparto dell’archeologia, al quale si deve se già dalla primavera del 2004 è operativo il parco archeologico di Cortona. Il parco archeologico che viene realizzato grazie a un consistente finanziamento dello Stato, si caratterizza immediatamente per l’incisivo impatto che avrà sul territorio: l’intervento più impegnativo è costituito da due importanti opere pubbliche, già appaltate ed avviate: lo spostamento di un tratto di fiume e di un tratto di strada provinciale, la modifica cioè di due importanti percorsi storicizzati, ambedue a suo tempo realizzati nel quadro della grande opera di bonifica della Valdichiana. Si tratta di due “segni” assai forti, che in qualche modo sottolineano le profonde trasformazioni indotte dal parco archeologico sull’organizzazione del territorio. Parallelamente sono in parte già stati effettuati o in corso di effettuazione, parte in corso di progettazione, una serie di interventi su tutti i monumenti archeologici della città e del territorio. L’intero sistema, assai articolato poiché i monumenti sono distanti tra loro anche alcuni chilometri, farà capo al centro storico, dove, a partire dalla prossima estate 2005, troverà luogo il nuovo Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, che accorperà in un unico circuito di visita i piani sotterranei di Palazzo Casali, dove è previsto 34 l’allestimento dei reperti provenienti dal territorio, ordinati secondo il progetto scientifico del prof. Mario Torelli, con il piano nobile del Palazzo, attuale sede delle collezioni del Museo dell’Accademia Etrusca. La integrazione museo–parco realizzata in questo modo è, si può dire, totale e fa sì che l’intero centro storico costituisca parte integrante del parco, perché sede di importanti monumenti ma soprattutto perché agli spazi espositivi di Palazzo Casali è attribuito il ruolo di centro erogatore dei servizi di accoglienza, di orientamento e di smistamento dei visitatori. Di seguito si propone una sintetica descrizione del contenuto di ciascuno stralcio e il quadro economico risultante dal progetto definitivo del parco archeologico. Stralcio n. 1 Primi interventi di messa in sicurezza, adeguamento e indagini per la costituzione del Parco archeologico di Cortona. Importo complessivo dello stralcio: € 367.610,74 Lo stralcio n. 1 prevede la riqualificazione del sistema dei beni archeologici, parte dei quali non è oggi accessibile, attraverso lavori per il restauro e la manutenzione dei monumenti, per la sistemazione architettonica e ambientale degli accessi agli stessi, comprese le indagini archeologiche accessorie, funzionali per integrare le conoscenze acquisite nel corso degli interventi recenti e per la pianificazione di interventi successivi. Al termine dei lavori tutti i monumenti archeologici etruschi di Cortona saranno fruibili. La progettazione e la direzione dei lavori sono state fornite dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana. Lo Stralcio n. 1 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona e la Soprintendenza Archeologica per la Toscana. I lavori previsti dallo stralcio sono stati consegnati il 24 dicembre 2001 e sono stati conclusi nel 2005. Stralcio n. 2 Distacco e restauro di mosaici della Villa romana di Ossaia Importo complessivo dello stralcio: € 77.468,53 35 I lavori si sono resi necessari per la salvaguardia dei mosaici medesimi. Sebbene la selezione della ditta esecutrice sia stata effettuata il la consegna dei lavori non ha potuto essere effettuata entro il 31/12/2001, poiché nel corso del sopralluogo è stato verificato che lo stato dei mosaici nel corso dell’autunno, successivamente ai sopralluoghi effettuati per redazione della perizia di restauro andata a gara, avevano subito infiltrazioni che ne avevano notevolmente peggiorato le condizioni. La ditta aggiudicataria ha acconsentito a indagini ed esami ulteriori a seguito delle quali si è convenuto che sarà necessaria una perizia suppletiva di circa € 10.000. I lavori sono stati consegnati il 27 luglio 2002 e sono stati conclusi nel 2005 con l’esposizione dei mosaici recuperati all’interno del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Lo Stralcio n. 2 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona e la Soprintendenza Archeologica per la Toscana. Stralcio n. 3 Ristrutturazione e messa in sicurezza della rete delle acque superficiali nell’area del Sodo Importo complessivo dello stralcio: € 785.967,10 Lo stralcio n. 3 prevede la messa in sicurezza dei due tumuli arcaici denominati Primo e Secondo Tumulo del Sodo, oggi separati dalla Strada Provinciale 28 (Siena – Cortona) e dal Canale Loreto, attraverso la deviazione di un tratto dello stesso canale immediatamente a nord del Secondo Tumulo del Sodo. Il cantiere è momentaneamente interrotto a causa delle indagini stratigrafiche in corso sui circoli funerari di età orientalizzante rinvenuti alla base del nuovo alveo. Lo stralcio n. 4 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la Provincia di Arezzo, la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, l’Autorità di Bacino per il Fiume Arno, Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di Arezzo (ex Genio Civile di Arezzo). Stralcio n. 4 Ristrutturazione e messa in sicurezza della rete infrastrutturale nell’area del Sodo Importo complessivo dello stralcio: € 1.166.332,24 Lo stralcio n. 4 prevede di un nuovo tratto di Strada Provinciale, della lunghezza di circa 1000 metri, immediatamente a Sud del Primo Tumulo del Sodo. I due tumuli così riunificati costituiranno il cuore del parco archeologico. Lo stralcio n. 4 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la 36 Provincia di Arezzo, la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, l’Autorità di Bacino per il Fiume Arno, Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di Arezzo (ex Genio Civile di Arezzo). Stralcio n. 5 Riqualificazione urbanistica dell’Area del Sodo Importo complessivo dello stralcio: € 56.810,26 Lo stralcio prevede la ridefinizione degli strumenti urbanistici nell'area del Sodo, a seguito delle modificazioni indotte dagli stralci n. 3 e n. 4, per introdurre incisive misure di riordino (l’area del Sodo è fortemente compromessa da insediamenti più o meno recenti) e di valorizzazione, con l’indicazione delle infrastrutture di servizio (il centro di accoglienza e di orientamento del Parco, il parcheggio etc.) necessarie per l'attività del parco archeologico e di salvaguardia. Lo stralcio n. 5 consiste di due distinti momenti: la redazione di una Variante di Piano Regolatore per l’area del Sodo, affidata all’Ufficio Urbanistica del Comune di Cortona, e la redazione di un Piano Particolareggiato per la stessa area affidato allo studio Cerri di Milano, in corso di recepimento da parte del Nuovo Piano Strutturale del Comune. Lo Stralcio n. 5 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la Provincia di Arezzo, la Regione Toscana. Stralcio n. 6 Costituzione di un demanio del parco archeologico Importo complessivo dello stralcio: € 365.608,21 Lo stralcio prevede la costituzione di un demanio del parco archeologico, attraverso atti di esproprio ed acquisizione di monumenti (che sono in parte proprietà privata) e di pertinenze di superficie adeguata (tutte da acquisire da privati), per la esecuzione delle opere, per la fruizione, per la ubicazione delle strutture di servizio. La maggior parte degli espropri ed acquisizioni riguarda l’area del Sodo ed è funzionale alla realizzazione del nuovo tratto del Canale Loreto e della Strada provinciale 28. Gli stessi, inoltre, sono in relazione alla variante di PRG. Lo Stralcio n. 6 coinvolge il solo Comune di Cortona. Stralcio n. 7 37 Affidamenti diversi per la fruizione, comunicazione, promozione del parco archeologico Importo complessivo dello stralcio: € 84.647,31 Lo Stralcio n. 7 prevede la realizzazione degli strumenti di fruizione, comunicazione, promozione –dagli strumenti di primo orientamento, quali la segnaletica e la cartellonistica, agli strumenti di comunicazione e di promozione veri e propri (marchio, prodotti editoriali di varia complessità, dal depliant alle guide)–. Lo stralcio comprende anche la direzione scientifica, la ricerca, la stesura di testi necessari per la realizzazione dei prodotti editoriali nonché l’acquisizione di ricerche e studi necessari per una gestione efficiente del parco a cura dell’Università degli Studi di Perugia. Lo Stralcio n. 7 coinvolge il solo Comune di Cortona. L’iter amministrativo Il primo passo amministrativo verso l’idea di Parco è stato condotto a cura dell’attività ordinaria da parte della Soprintendenza Archeologica per la Toscana sui singoli monumenti che costituiscono il parco archeologico, a partire dagli anni cinquanta. Successivamente si sono susseguite una serie di importanti atti: Delib. Giunta Comunale N. 136 del 11.07.1998 Oggetto: progetto preliminare per la realizzazione del parco archeologico di Cortona. Approvazione Delib. Giunta Comunale N. 219 del 21.12.1998 Oggetto: accordo di programma per la realizzazione degli interventi necessari alla creazione di un parco archeologico nel comune di Cortona denominato “Il Sodo”. Approvazione. Delib. Giunta Comunale N. 190 del 26.09.2000 Oggetto: Affidamento della progettazione all’Università degli Studi di Perugia. del parco| archeologico Delib. Giunta Comunale N. 235 del 23.12.2000 Oggetto: acquisto dei monumenti necessari per la costituzione del parco archeologico. 38 Delib. Giunta Comunale N. 96 del 3.05.2001 Oggetto: variante al PRG in località Sodo: Avvio del procedimento ai sensi dell’art. 40 comma 8 L.R. 5/95 Delib. Giunta Comunale N. 175 del 4.09.2001 Oggetto: approvazione del protocollo di intesa tra SAT e Comune di Cortona per la realizzazione degli interventi previsti nello stralcio funzionale A del progetto preliminare del Parco Archeologico. Delib. Giunta Comunale N. 154 del 17.08.2001 Oggetto: Convocazione della conferenza dei servizi per esame del progetto preliminare del parco archeologico Delib. Giunta Comunale N. 195 del 9.10.2001 Oggetto: Progetto definitivo per la realizzazione del parco archeologico di Cortona. Approvazione Delib. Giunta Comunale N. 11 del 26.01.2002 Oggetto: Progetto definitivo “realizzazione del parco archeologico di Cortona”. Approvazione del progetto in linea tecnica e ai fini espropriativi. Affidamenti relativi ai 7 stralci sopra elencati semestralmente rendicontati alla Regione Toscana nell’ambito dell’accordo di programma. Approvazione della variante di piano regolatore per l’Area del Sodo (luglio 2002). Le forme della gestione e della promozione attuale del sistema museo-parco (con particolare riferimento al bilancio, alle convenzioni in essere, all’appartenenza a reti) A seguito di una convenzione stipulata nell’aprile 2005 tra il Comune di Cortona e l’Accademia Etrusca per la gestione del nuovo grande Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC), inaugurato il 5 settembre 2005, la gestione del bilancio e della vita culturale del Museo è passata ad un comitato tecnico di gestione formato da 3 membri dell’Accademia Etrusca e 3 membri del Comune, in seno al quale si riconoscono un Presidente ed un conservatore per ciascuna delle due sezioni museali. 39 L’attività del Comitato Tecnico ha teso, fin da subito, a continuare ad adeguare il Museo agli standard ministeriali, dotandolo di una serie di strumenti giuridici, economici e di servizi che andassero ad integrare i già conseguiti standard relativi alle strutture (Ambito III), al personale (Ambito IV), alla sicurezza (Ambito V), ai rapporti con il territorio (Ambito VIII). Nel quadro dell’Ambito I (status giuridico), tenuto conto che i principi generali cui si ispira l’attività del Museo, equivalenti di fatto ad uno statuto, sono stati inseriti nella sopra richiamata convenzione, si sono approvati un regolamento (Ambito I, I.2) e una carta dei servizi (Ambito I, I.4). Dell’Ambito II (assetto finanziario) sono stati approvati sia il bilancio (Ambito II, II.1), sia forme di controllo e monitoraggio (Ambito II, II.2). Nel corso del 2006 il Comitato Tecnico del Museo intende perfezionare l’Ambito VI (gestione delle collezioni) e VII (rapporti con il pubblico e servizi). Dopo aver realizzato l’edizione completa, in formato cartaceo, di tutte le schedature degli oggetti nel nuovo catalogo, illustrato a livello più divulgativo tramite una guida per adulti, una guida breve per adulti ed una guida per ragazzi e e dopo aver concluso il progetto triennale finanziato dalla Provincia di Arezzo finalizzato alla catalogazione informatica di oltre 1000 oggetti esposti nel museo (VI.3, Registrazione e documentazione), si è inteso programmare un’attività costante di restauro dei materiali archeologici significativi (VI.1. Conservazione e restauro) attraverso l’organizzazione di un corso di restauro biennale. Grazie a tale attività saranno recuperati sia gli oggetti che attendono di essere esposti nella sezione del Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona, sia gli straordinari reperti rinvenuti nel corso delle recentissime campagne di scavo dell’estate 2005 presso l’area dei tumuli del Sodo. Il corso, riservato a giovani studenti che risiederanno a Cortona, sarà caratterizzato da una parte teorica (restauro della ceramica, restauro archeologico, teoria del restauro, chimica e mineralogia, legislazione dei beni culturali, disegno tecnico, archeologia) e pratica. Quest’ultima parte, coordinata da personale tecnico del centro di restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, sarà svolta dal mese di aprile 2006 presso i locali seminterrati di Palazzo Casali e, a partire dal mese di settembre prossimo, presso il nuovo laboratorio di restauro in corso di realizzazione presso l’ex mulino nei pressi del tumulo I del Sodo (VI.1.2). Contemporaneamente, nel quadro delle Politiche di ricerca e studio (VI.4), proseguono le attività di ricerca e studio con Università ed Enti di ricerca (VI.4.2): sono infatti da un lato ripartite le attività dell’Università degli Studi di Perugia, dipartimento di Archeologia, per la redazione della didattica museale relativa alla parte da inaugurare; dall’altro, a partire dal mese di maggio, ripartirà lo scavo dell’Università di Edmonton (Canada), presso il sito “La Tufa”, ad Ossaia, dove per il quindicesimo anno consecutivo sarà indagata la villa tardo repubblicanaimperiale i cui reperti rinvenuti fino ad ora sono stati musealizzatì; sempre 40 l’Università di Edmonton condurrà, nel mese di agosto, una serie di prospezioni geofisiche e di ricognizioni di superficie presso alcuni siti romani del territorio cortonese. Se è già stato completato l’allestimento di una prima parte del bookshop ed è in fase di progettazione una linea di prodotti specifici (VII.3.3, servizi accessori), è in corso di definizione una sala di attività didattiche caratterizzata da una serie di materiali editoriali, giochi, kit per laboratori sperimentali dei quali la guida per ragazzi, edita per i tipi di Polistampa, è sicuramente il prodotto di base (VII.3.4). Al fine di promuovere e divulgare le attività museali (VII.3.5), nel quadro della creazione di un legame sempre più stretto con la cittadinanza, le scuole e le attività imprenditoriali del territorio, il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona organizza un fitto calendario di iniziative nel corso del 2006: - Le Domeniche al Museo: conferenze con esperti di archeologia e storia dell’arte (29 gennaio, 12 febbraio, 26 febbraio, 12 marzo, 26 marzo); - Partecipazione alla settimana dei Beni Culturali 2-9 Aprile con conferenza l’8 Aprile. - Partecipazione ad Amico Museo (23 aprile-6 maggio) con conferenze, convegni, laboratori sperimentali. - Partecipazione alla Settimana dell’Archeologia (1-9 luglio) con conferenze, trekking archeologico, mostre, visite guidate, spettacoli notturni presso i siti archeologici. - Partecipazione alle giornate europee del patrimonio (23 settembre) con conferenze. A tali attività si aggiungono quelle promozionali, come la partecipazione, tramite la consulenza di una società di marketing turistico, alle principali borse per il turismo (come la B.I.T. di Milano) o alle grandi manifestazioni di turismo archeologico (borsa del turismo di Paestum, Archeofestival di Perugia) con la consulenza di personale esperto nell’organizzazione e vendita di pacchetti turistici comprendenti la visita del Museo; la redazione di depliant, CD ROM, brochures promozionali del Museo che prevedono logo ed immagine coordinata; la realizzazione del sito internet, la cui inaugurazione è prevista nel corso della settimana dell’archeologia (1-9 luglio 2006) è stata affidata ad una società informatica. Dal 5 settembre 2005, giorno di apertura del MAEC al 31 luglio 2006 sono stati registrati circa 30.000 visitatori, riconducibili a 18.000 se si parte dal 1 gennaio 2006. Sulla scorta della statistica degli anni precedenti, quando era aperto il solo Museo dell’Accademia Etrusca, è presumibile che il numero di visitatori annui si assesti su circa 35.000 visitatori, per un introito stimato di 200.000 euro. Il bilancio 2006 del MAEC prevede complessivamente 300.000 euro in entrata, derivanti da bigliettazione, contributo comunale, sponsorizzazioni, entrate relativa al bookshop ed altri servizi e 300.000 euro in uscita, per il pagamento dei servizi 41 legati alla vita quotidiana del museo (personale, assistenza, manutenzione, attività didattiche, culturali e promozionali). Il personale del Museo, se si eccettuano i ruoli direttivi, è esterno e appartiene a cooperative per ciò che attiene la sorveglianza e la didattica o ad aziende private per ciò che attiene pulizia e manutenzione. Il Museo osserva il seguente orario: dal 1 aprile al 31 ottobre aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19; dal 1 novembre al 31 marzo aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10 alle ore 17. Tra i servizi che offre il MAEC si segnalano anche le visite guidate sia interne che ai monumenti del Parco Archeologico, tramite prenotazione presso il Museo e attraverso l’operato della cooperativa affidataria dei servizi di sorveglianza e di didattica del MAEC. Le chiavi dei monumenti di proprietà del Comune e dell’Accademia Etrusca sono depositate presso il Museo. Il tumulo II del Sodo e il tumulo di Camucia sono invece gestiti da personale della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e normalmente le visite possono avvenire in orario di apertura (8.30-13.30 tutti i giorni escluso il lunedì). I dati attuali relativi a visitatori censiti del parco (quelli registrati per le visite ai monumenti di proprietà del Comune o dell’Accademia Etrusca e quelli registrati per le visite ai due monumenti di proprietà dello Stato) parlano di circa 10.000 visitatori annui. Al momento solamente le spese relative alla manutenzione ordinaria dei monumenti del parco di proprietà del Comune e dell’Accademia Etrusca sono inserite nel bilancio del MAEC. Sul versante della promozione del nascente parco le attività sono ad un livello meno definito che per il MAEC. Il primo stimolo ad incrementare le attività attorno al Parco Archeologico di Cortona si è concretizzato nel 2001, quando Il Comune di Cortona è risultato vincitore di uno dei bandi di CULTURA 2000 tramite l’adesione al progetto Laboratorio del Paesaggio, in collaborazione con l’Istituto Andaluso del Patrimonio Architettonico, l’Istituto Portoghese del Patrimonio Architettonico, il IX Eforato alle Antichità Bizantine di Tessalonica. Scopo del progetto, confluito in parte all’interno di un CD ROM, è stata la redazione di un’analisi delle potenzialità non solo culturali ma anche economiche che insistono e che potrebbero essere alimentate dal parco archeologico, tali da rendere il sistema come una risorsa. Il confronto con situazioni analoghe di altri paesi e le diverse strategie del procedere amministrativo e scientifico si sono rivelate estremamente utili per avviare, di pari passo con il progetto preliminare di parco, una serie di relazioni e rapporti con le più varie realtà territoriali. Se la parte ricognitiva del progetto Laboratorio del Paesaggio (Fasi I e II) coincide in parte con il presente elaborato, si segnalano per la fase III del progetto (quella relativa alla filiazione del parco con la cittadinanza), due importanti azioni svolte in seguito alle indicazioni generali dell’Istituto Andaluso del Patrimonio Architettonico, capofila del gruppo. La prima, dal titolo l’archeologia vissuta dagli artisti, si è concretizzata nel 42 coinvolgimento degli studenti della Università Americana della Georgia, che da oltre 20 anni organizza corsi stabili di disegno e arti grafiche a Cortona e di una serie di artisti residenti in Cortona (italiani e stranieri). Il tema proposto per essere sviluppato attraverso le arti visive era il patrimonio archeologico cortonese in particolare e, in generale, la suggestione del mondo antico. Gli artisti hanno prodotto molte delle loro opere direttamente all’interno dei siti archeologici. La mostra finale è stata presentata sabato 5 luglio 2002, presso il Centro Convegni di S. Agostino, alla presenza di tutti i partners europei. La percezione del parco da parte di cittadini e fruitori (risorsa o privazione?) La seconda azione ha previsto la distribuzione di un questionario ad un campione selezionato della cittadinanza al fine di poter apprezzare la percezione della nascita del parco archeologico nell’opinione comune. Si presenta di seguito il testo introduttivo del questionario, con relativo modulo e conclusioni dell’inchiesta. Gentile Signore, il gruppo di ricerca che si sta occupando del progetto europeo sul parco archeologico nel territorio comunale vorrebbe informarla delle attività che il Comune di Cortona sta svolgendo e gradirebbe la sua collaborazione, con osservazioni e consigli, attraverso la compilazione di un questionario tematico. Un nostro collaboratore provvederà a ritirare il questionario allegato, previo appuntamento telefonico. Il Comune di Cortona è il beneficiario di un finanziamento pubblico per un nuovo parco archeologico sul suo territorio comunale. Le attività di maggior rilievo che interessano il parco archeologico progettato saranno: - il nuovo Museo Archeologico allestito in Palazzo Casali; - lo scavo, il recupero ed il restauro del Tumulo del Sodo II (575-570 a.C.); - lo scavo ed il recupero della Villa romana di Ossaia (II a.C. -V secolo d.C.). Dette attività si aggiungono a quelle che ruotano da molto più tempo attorno al Tumulo del Sodo I, al Tumulo di Camucia, al Museo dell’Accademia Etrusca, alla Tanella di Pitagora. Il parco avrà peraltro una perimetrazione molto vasta delimitata sulla base di indagini già acquisite come le prospezioni richieste dal Comune in occasione di nuove licenze edilizie, le prospezioni della Soprintendenza , e dei luoghi in cui si è certi siano probabilmente interrati reperti archeologici di notevole interesse. Oltre al finanziamento ministeriale di circa 2.500.000,00 €, il nuovo parco archeologico è stato sostenuto da due finanziamenti della Commissione Europea sul Programma Cultura 2000 (anno di riferimento 2001). Tali finanziamenti hanno attivato una collaborazione metodologica con altri paesi europei: Spagna, Portogallo, Grecia e Francia. Il primo contributo europeo, di circa 150.000,00 €, vede la città di Cortona coordinatrice di una ricerca sull’ ”Archeologia senza barriere”, cioè sulle problematiche legate all’accesso dei disabili in un parco archeologico. Il secondo contributo europeo, di circa 300.000,00 €, è stato assegnato alla Spagna che coordina il progetto “Laboratorio sul paesaggio e sulle risorse culturali ed economiche di vari siti archeologici europei”. Il Comune di Cortona è partner attivo in tale progetto che affronta i problemi che legano un parco archeologico all’ambiente non solo storico. Sono in programma ricerche sulle attività innovative che possono creare un rapporto tra un parco archeologico e la vita quotidiana dei cittadini venendo incontro al crescente interesse di tutti nei valori dell’ambiente da vivere anche come cultura. Il questionario che si allega ruota attorno a questi aspetti e vuole coinvolgere nella ricerca i residenti vecchi e nuovi di Cortona in una analisi sull’evoluzione del territorio comunale negli ultimi 10 anni. 43 Fenomeni come il diffuso e crescente agriturismo e la modifica della struttura della popolazione, che si arricchisce di provenienze sempre più europee, determinano una variazione di interessi culturali della popolazione che il nuovo parco archeologico intende tenere nel dovuto conto richiedendo il parere dei diretti interessati. E’ stato individuato un campione di residenti che risponde statisticamente alle tipologie dei residenti oggi a Cortona; a costoro si rivolge il questionario allegato. I risultati della ricerca avranno un riflesso diretto sui due progetti europei in corso. Un incontro internazionale in cui tali risultati verranno presentati e discussi con i partners europei è programmato a Cortona il prossimo 7 Giugno. Si invitano sin da ora tutti coloro che abbiano interesse nelle iniziative europee ad una partecipazione attiva all’incontro. 44 Scheda per il coinvolgimento della popolazione residente nelle iniziative del parco archeologico 1. Fascia di età Bambini/ragazzi Adulti Anziani 2. Occupazione Dipendente Disoccupato 3. Formazione Scuole dell’obbligo 4. Da quanto tempo abita nel comune di Cortona? anni non residente 5. Provenienza 6. Come trascorre il suo tempo libero? _______________________________________ 7. Durante il suo tempo libero partecipa alle iniziative culturali promosse dal Comune di Cortona? Se si, quali? __________________________________________________________ Se no, vorrebbe essere informato su tali iniziative per potervi partecipare? ____________________________________________________________________ 8. Vorrebbe coinvolgere anche la sua famiglia a tali iniziative? _________ Anziani 9. E’ a conoscenza della presenza di siti archeologici nel ____________________________________________________________________ Libero professionista Studente Scuole superiori Pensionato Università da più di 10 anni da meno di 10 Città____________________Nazione ___________________ Bambini comune Ragazzi di Cortona? 10. In che modo è venuto a conoscenza del patrimonio archeologico nel comune di Cortona? ____________________________________________________________ 11. Conosce esattamente in cosa consiste il patrimonio archeologico nel comune di Cortona, finora scoperto? _______________________________________________ 12. Ha mai visitato il Museo dell’Accademia ____________________________________________________________________ Etrusca? 13. Ritiene che un parco archeologico possa contribuire in modo sostanziale alla salvaguardia dell’ambiente? _____________________________________________ 14. Se la sua risposta è affermativa, quali delle seguenti attività pensa potrebbero contribuire ad integrare ambiente e parco archeologico (indicandole con un numero progressivo)? ____ Conferenze ____ Attività sportive ____ Spettacoli musicali ____ Spettacoli teatrali ____ Visite guidate laboratori di archeologia sperimentale ____ Itinerari tematici ____ Altro _____________________________________ 15. Nel caso di itinerari tematici, quali pensa di poter suggerire, oltre a quelli legati all’artigianato, all’enologia, alla gastronomia storica? ____________________________________________________________________ 16. E’ favorevole ad una sensibilizzazione delle nuove generazioni rispetto ai valori archeologici del proprio territorio e alla salvaguardia ambientale attraverso corsi didattici di archeologia nelle scuole e campi scuola 45 di archeologia durante il ______________________________________________________________ periodo estivo? 17. Ha altri suggerimenti da proporre? ____________________________________________________________________ 18. Avrebbe interesse a partecipare coinvolgendo eventualmente anche i membri della sua famiglia alle iniziative promosse nell’ambito del parco archeologico di Cortona visto in funzione della salvaguardia dell’ambiente? __________________________ I criteri di selezione del campione di popolazione hanno mirato a rappresentare nella maniera più attendibile i potenziali fruitori del parco archeologico. Si è infatti ripartito il campione in due grandi gruppi (residenti e non residenti stabilmente) e, nell’ambito di questi gruppi, si è tenuto conto delle categorie di età, livello di istruzione, livello e qualità della professione (basso reddito, alto reddito, liberi professionisti, dipendenti), nazionalità. Il questionario, dopo la richiesta dei dati personali, tendeva ad accertare la conoscenza dei siti archeologico da parte degli intervistati e apriva la possibilità ad idee e pensieri propositivi per valorizzare il parco. Su cinquanta intervistati solo la metà ha risposto, segno di uno scarso interesse di partenza. Di coloro che hanno risposto gli stranieri sono stati i più solleciti, riconsegnando personalmente il questionario all’ufficio responsabile del progetto. Per ciò che concerne la conoscenza dei monumenti archeologici la maggior parte del campione italiano dichiara di conoscere le aree archeologiche ed il museo grazie alle visite scolastiche. Gli stranieri sono venuti a conoscenza del museo e del parco archeologico grazie a visite personali. Tutti quanti si dichiarano disponibili ad una collaborazione ad eventuali iniziative di promozione Fra le proposte di promozione del parco più diffuse si registra: • itinerari musicali; • itinerari tematici (chiese, civiltà contadina, enogastronomia); • potenziamento dell’informazione (all’interno del museo, a livello di stampa e siti web, a livello di cartellonistica nel territorio); • potenziamento della didattica rivolta ai bambini e agli adulti; • ricostruzioni di spettacoli di musica e sport delle civiltà antiche; • associazione di itinerari ambientali con quelli archeologici; • decentramento delle attività di promozione del parco anche nel territorio. Il progetto definitivo del parco Sulla base del progetto scientifico redatto a cura del prof. Mario Torelli e delle indicazioni del piano particolareggiato dello Studio Cerri il sistema dei monumenti urbani ed extraurbani del parco dovrà essere raccordato tramite percorsi attrezzati che ricalchino il più possibile l’antica viabilità e che permettano di apprezzare progressivamente non solo l’aspetto archeologico ma anche le potenzialità ambientali, storico artistiche ed etnografiche del territorio, nonché la loro stratificazione e il rapporto con l’antico sia in senso cronologico che spaziale. L’approccio finale dovrà essere quello di inserire le politiche, le azioni di riqualificazione e restauro, le attività umane che caratterizzano l’ente locale e le attività private nel quadro di un sistema territoriale più ampio dove cultura, ambiente e risorse economiche interagiscono nel reciproco rispetto e dove si punti alla maggiore coerenza possibile tra l’uso contemporaneo dello spazio (percorsi, accessi, aree di sosta e tutto ciò che concerne le attività di fruizione 46 turistica) e l’intera struttura storico ambientale. Il progetto di gestione futura Il progetto di gestione futura del Parco Archeologico passa necessariamente attraverso una preliminare convenzione tra Soprintendenza e Comune di Cortona ed un successivo protocollo fra i tre enti proprietari dei monumenti (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Comune di Cortona, Accademia Etrusca) per l’affidamento della gestione del Parco Archeologico al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, centro di documentazione e informazione dell’intero sistema, con integrazione delle voci in entrata ed in uscita dell’attuale bilancio museale con quelle relative al parco. Passo obbligatorio sarà l’allargamento dell’immagine coordinata e del sistema di comunicazione adottato all’interno del Museo all’intero sistema dei monumenti urbani ed extraurbani e a tutte le evidenze ambientali e culturali con cui essi hanno avuto o hanno relazione, la creazione di almeno un altro punto di accoglienza-biglietteria-bookshop da ubicarsi presso l’area dei tumuli del Sodo, l’affinamento progressivo di pacchetti e servizi di guida ai monumenti del territorio. 47