il parco archeologico di cortona - Consiglio regionale della Toscana

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il parco archeologico di cortona - Consiglio regionale della Toscana
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI
CORTONA
1999-2006
a cura di: Ufficio per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Cortona
INDICE GENERALE
Capitolo 1. Inquadramento territoriale
Superficie e confini
Morfologia
Il paesaggio antico e le sue mutazioni
Clima
Idrografia
Viabilità
Uso del suolo
Fauna
Flora
Capitolo 2. Inquadramento storico
Vicende storiche dell’area dall’età etrusca all’età contemporanea
Capitolo 3. Le risorse del territorio
Demografia
Analisi delle attività (agricole, artigianali, industriali)
Analisi delle attività turistiche (con particolare riguardo ai flussi di visitatori
di Musei e di singoli siti archeologici)
Le risorse culturali (i luoghi della cultura e le attività dell’ente, degli istituti di
cultura, delle scuole, dell’associazionismo)
Le risorse del patrimonio storico, artistico ed etnografico
Capitolo 4. La documentazione storica e
propedeutica al progetto preliminare di Parco
scientifica
Bibliografia generale su parchi e musei archeologici
Cartografia storica
Documenti di archivio
Documenti fotografici (foto storiche, fotografie aeree)
Rilievi e geoferenziazione dei monumenti
Piano strutturale e particolareggiato del Comune
Bibliografia specifica sul territorio (gli studi di antiquaria, diari di viaggio,
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studi archeologici contemporanei)
Capitolo 5. Il parco archeologico
I monumenti del parco e la loro situazione rispetto alla proprietà e ai vincoli
Definizione condivisa di parco archeologico
Gli enti coinvolti nella realizzazione del parco (con particolare riferimento alla
partecipazione agli accordi di programma)
Il progetto preliminare di parco e gli interventi progettuali ed amministrativi e
gli investimenti finanziari
L’iter amministrativo
Le forme della gestione e della promozione attuale del sistema museo-parco
(con particolare riferimento al bilancio, alle convenzioni in essere,
all’appartenenza a reti)
La percezione del parco da parte di cittadini e fruitori (risorsa o privazione?)
Il progetto definitivo del parco
Il progetto di gestione futura
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Capitolo 1. Inquadramento territoriale
Superficie e confini
L’area del Parco Archeologico di Cortona è compreso all’interno del territorio
del Comune omonimo, sito in Toscana e appartenente alla Provincia di Arezzo,
si estende per una superficie di 34123 ettari e confina ad Est e a Sud con la
provincia dell’Umbria (comuni di città di Castello, Umbertide, Lisciano Liccone,
Tuoro e Castiglion del Lago), a Sud Ovest con la provincia di Siena (comuni di
Montepulciano, Torrita e Sinalunga), per ogni rimanente parte con la Provincia
di Arezzo (ad Ovest con il comune di Foiano, a Nord Ovest con il comune di
Castiglion Fiorentino, a Nord con il comune di Arezzo).
Morfologia
Tre sono le aree fondamentali che caratterizzano la superficie comunale:
• una zona montuosa pre-appenninica a nord (superficie ), le cui cime più
importanti sono costituite dal Monte S. Egidio e dal Monte Ginezzo;
• una zona collinare immediatamente sotto i rilievi e nella zona del Chiuso
(superficie ca. 9500 ettari);
• una zona pianeggiante (superficie 11.400 ettari) coincidente con parte
della Valdichiana.
La montagna è costituita per la massima parte da macigno e galestro; solamente
a SE della città di Cortona si trova un piccola zona di calcare compatto
(Alberese). Detti terreni sono terziari e appartengono al periodo eocenico. In
prossimità della collina di Cortona troviamo terreni pliocenici.
La pianura è generalmente composta di terreni alluvionali.
Le colline del Chiuso, situate nella parte meridionale del comune, sono formate
da tufi argillosi di origine pliocenica. La sola collina di Pietraia è formata da
galestro di origine eocenica, mentre nelle colline di Farneta si trovano tracce di
strati lignitiferi.
Il paesaggio antico e le sue mutazioni
Se l’area della montagna e della collina non ha subito nel tempo profonde
mutazioni a causa dell’antropizzazione, il più grande mutamento del paesaggio
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ha interessato quella parte pianeggiante coincidente con la Valdichiana. La valle
fu sempre ricordata dalla fonti letterarie antiche come uno dei granai degli
Etruschi prima e di Roma poi, fertilissima e snodo importante di commerci.
In origine una parte delle acque dell’Arno si spandevano nella pianura aretina
e, unendosi alle acque dei torrenti, formavano una grande massa d’acqua
capace di dare al fiume Chiana un corso inverso all’attuale, scaricandosi sul
Tevere.
La progressiva assenza nella regimazione delle acque portò, a partire dall’alto
medioevo, ad un progressivo impaludamento della Valdichiana che in parte
coincideva con la piana del territorio cortonese. Solamente alcune colline
rimasero in secco e servirono da porti per la navigazione, come Creti, Cignano,
Fasciano, Porto, Bettolle.
Al tempo di Dante il ramo dell’Arno che si gettava nel Tevere doveva aver
cessato di esistere e, nei secoli XIII e XIV la situazione si aggravò ulteriormente.
I primi a pensare alla bonifica della valle furono i fiorentini, a partire dal 1388,
allorquando si stabilì che si scavasse un fosso atto a fare colare le acque della
palude nell’Arno. Anche Leonardo da Vinci studiò la possibilità di un progetto
di bonifica, immortalando la Valdichiana in due famosissime carte.
Successivamente i lavori di bonifica continuarono per interessamento della
Signoria di Firenze, che acquisì dai comuni i terreni impaludati con promessa di
bonifica. Si succedettero nei lavori insigni ingegneri e uomini di scienza, da
Antonio Ricasoli, Michelini, Torricelli, Antonio Tasi, Giovanni Franchi, fino a
che, con l’affidamento dei lavori, nel 1788, da parte del Granduca di Toscana a
Vittorio Fossombroni e la sua elaborazione di un nuovo piano idraulico,
partirono i lavori conclusivi, diretti dall’ingegnere Alessandro Manetti.
A metà Ottocento così la valle tornava ad essere fertile come in periodo etrusco.
Clima
L’area coincidente con il territorio del Comune di Cortona rispecchia le
caratteristiche dell’ambiente sub-mediterraneo appenninico con minimi di
piovosità estivi e massimi autunno invernali. Le caratteristiche pluviometriche
offrono infatti dati compresi fra i 500 e i 1500 mm/annui. Le temperature estive
superano i trenta gradi nei mesi di luglio e agosto e possono raggiungere lo
zero nel mese di gennaio.
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Idrografia
Le acque del territorio di Cortona scorrono in due opposti versanti divisi da una
catena di monti, che, iniziando al confine di Castiglion Fiorentino, si estende
presso il Lago Trasimeno tenendo un andamento a curva concava. Il versante
nord scarica le sue acque nel Tevere, mentre i fiumi o torrenti del versante del
Sud coorono a gettarsi nella Chiana e quindi in Arno.
Non vi sono, nei due versanti, fiumi di grande portata. Solamente i torrenti del
versante del Sud hanno una qualche importanza, perché raccolgono tutte le
acque del vasto bacino dell’estensione di circa 4500 ettari e le scaricano quindi
nella sottoposta Chiana. I più considerevoli del versante sud sono la Mucchia,
l’Essolina, il Musarone, l’Esse, il Rio di Loreto, il Rio di Cegliolo, le Reglie di Val
di Spera e delle Chianacce.
Di tutti questi, proprio per la vicinanza all’area dei Tumuli, sarà oggetto di
particolare riguardo il rio di Loreto, che nasce dal fosso della Guglielmenesca, è
ingrossato da quelli dei Cappuccini, di Gonfia-nuvole e dal rio di Cegliolo e va
infine a scaricarsi nella colmata di Burcinella dopo aver percorso circa quattro
chilometri e mezzo. Esso, nell’ultimo tratto di valle, è stato ricanalizzato in
periodo leopoldino.
Nel versante nord scorrono altri torrenti che sono triutari del Tevere e che vi
gettano le loro acque, dopo essere entrati nella provincia dell’Umbria: il
Nestoro, la Minimella, la Minima, il Nicone.
Viabilità
Il Comune di Cortona è percorso trasversalmente, nel suo versante meridionale,
dal tratto ferroviario Firenze-Roma. ( FS )
Le strade principali che attraversano il Comune sono:
1) Autostrada Firenze-Roma.
2) Superstrada Siena-Perugia;
3) Strada provinciale Umbro Casentinese (Arezzo-Orvieto);
4) Strada provinciale Lauretana (direzione Cortona-Montepulciano);
5) Strada provinciale Senese (direzione Cortona-Sodo-Fratta-Foiano).
I restanti tratti viari si dividono in strade comunali di I, II e III categoria e in
mulattiere.
Uso del suolo
Le tipologie di utilizzo del suolo con le relative vegetazioni possono essere così
ripartite:
• uso industriale (cave ecc.)
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• uso abitativo
• uso agricolo
A quote inferiori ai 300 metri, dove i terreni si fanno pianeggianti, dominano i
seminativi con limitate porzioni di terreno destinate a frutteto o vigneto.
L’agricoltura è di tipo intensivo e si coltiva soprattutto cerali, girasole, tabacco,
mais, barbabietola, ortive e foraggiere.
Al di sopra dei 300 metri ha inizio la fascia collinare terrazzata dove si pratica la
coltivazione dell’olivo che si spinge fino a 500 metri.
• uso forestale
Boschi di roverella, boschi a prevalenza di roverella, erica e ginestra, boschi a
prevalenza di cerro sono presenti in alcune aree della piana, retaggio di ben più
ampie estensioni, testimoniate dai toponimi Selvapiana, Farneta, cerreto. Piccoli
imboschimenti di pino marittimo sono presenti nella collina di Sepoltaglia e
della Val d’Esse. Nei rilievi più alti, oltre i 500 metri comincia l’area del faggio e
del castagno. Oltre gli 800 metri si estende l’area dell’abete.
Fauna
Fra le principali specie di fauna selvatica ritenute importanti dal punto di vista
venatorio o per essere specie protetta si ricordano, tra gli uccelli, il gheppio, la
poiana, lo sparviere, il fagiano, la starna, la beccaccia, la tortora, il barbagianni,
la civetta, il gufo comune, l’assiolo, il picchio verde, la cornacchia grigia, la
ghiandaia, la cinciallegra, il tordo, il merlo, il pettirosso, la capinera, il
cardellino, il fringuello.Tra i mammiferi si ricordano il cinghiale, lo scoiattolo,
l’istrice, la nutria, la donnola, il riccio, la lepre, il topo, la volpe. Tra gli anfibi si
ricordano il rospo, la rana, gli anfibi; tra i rettili la biscia, la vipera, la lucertola.
Fra gli animali da allevamento si segnalano i suini, i bovini, gli ovini, gli animali
da cortile, gli equini.
Flora
Se si eccettuano le porzioni di suolo riservate a fini industriali ed abitativi, le
rimanenti aree con relative vegetazioni possono essere così ripartite fra suolo ad
uso agricolo e suolo ad uso forestale. A quote inferiori ai 300 metri, dove i
terreni si fanno pianeggianti, dominano i seminativi con limitate porzioni di
terreno destinate a frutteto o vigneto. Al di sopra dei 300 metri ha inizio la
fascia collinare terrazzata dove si pratica la coltivazione dell’olivo che si spinge
fino a 500 metri. Boschi di roverella; boschi a prevalenza di roverella, erica e
ginestra; boschi a prevalenza di cerro sono presente in alcune aree della piana.
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Piccoli imboschimenti di pino marittimo sono presenti nella collina di
Sepoltaglia e della Val d’Esse. Oltre i 500 metri comincia l’area del faggio e del
castagno. Sui rilievi più alti, oltre gli 800 metri predomina l’area dell’abete.
Capitolo 2. Inquadramento storico
Vicende storiche dell’area dall’età etrusca all’età contemporanea
Il recente ritrovamento in Via Vagnotti, in pieno centro storico, di una capanna villanoviana databile alla fine
dell’VIII secolo a.C. sembra confermare che l'abitato protostorico si è sviluppato esattamente nello stesso luogo
centro dell’insediamento ellenistico e romano, dove ha continuato a vivere la città medievale e moderna.La più
antica documentazione archeologica successiva risale alla metà del VII secolo a.C. ed è costituita dai
recentissimi circoli funerari pertinenti ad una vasta necropoli rinvenuta in località Sodo. Nell’ambito di questa
già ricca società è evidente, intorno al primo venticinquennio del VI sec. a.C., l’ascesa al potere di alcuni ristretti
gruppi, allorquando appaiono i tre grandi tumuli del piano, quello di Camucia, posto sulla strada per Chiusi, e
il Primo e il Secondo Tumulo del Sodo, posti sulla via per Arezzo. Queste emergenze attestano la avvenuta
formazione anche a Cortona di una ristretta classe aristocratica, autocosciente del proprio ruolo regale e della
propria egemonia sul resto della compagine sociale. .Con il V secolo a. C. la città e il territorio di Cortona
appaiono pienamente formati, ma solo con il IV secolo a.C. la pianta cittadina acquista una piena leggibilità
grazie alla costruzione delle mura, realizzate in poderosa opera quadrata lungo un perimetro di oltre 3 Km., che
ancora oggi costituiscono il segno tangibile di una straordinaria continuità della forma urbana tra l’età classica e
la presente.La porta urbica meglio nota è la Porta Bifora, a doppio fornice, indagata tra il 1986 e il 1990 nel corso
dei lavori che ne hanno consentito il restauro e la riapertura. La porta successivamente acquista il carattere di
vera e propria “porta trionfale” di Cortona, dalla quale si dipartono due importanti vie, una diretta a Chiusi,
l’altra ad Arezzo.Il momento di maggior sviluppo della città coincide con gli anni che separano la guerra
annibalica, che investe le immediate vicinanze di Cortona (la battaglia del Trasimeno è del 217 a.C.), e
l’acquisizione della cittadinanza romana, nell’89 a.C.
Le vicende belliche, che in Etruria provocarono la “liberazione” degli antichi servi, a Cortona lasciarono le
grandi famiglie aristocratiche in posizione dominante e protagoniste di un nuovo periodo di fulgore della città.
L’aristocrazia tardo – ellenistica interviene nell’urbanistica, nell’edilizia pubblica e nella sfera privata,
soprattutto con realizzazioni di forte impatto ideologico, come i sepolcri. I membri di questo ceto vanno a
rioccupare i grandi tumuli arcaici oppure li imitano nelle nuove forme ellenistiche, attestate dalle superstiti
“Tanella di Pitagora”, “Tanella Angori” e Tomba di Mezzavia. Al momento dell’acquisizione della cittadinanza
romana, il territorio di Cortona ha raggiunto una fisionomia ormai compiuta.
Le fonti letterarie ed archeologiche mostrano Cortona tranquillo municipium romano. Le evidenze edilizie più
rilevanti sono costituite dalle grandi ville, di cui la più nota è quella di Ossaia, che alla fine della Repubblica
entrò in possesso della nobile famiglia perugina dei Vibii Pansae e che all’estinguersi di quest’ultima gens
venne annessa al fiscus imperiale, presumibilmente per lascito testamentario ai figli di Agrippa Caio e Lucio
Cesari. La villa, il cui abbandono risale a dopo la metà del V sec. d. C., è ricca di pavimenti a mosaico che
coprono un arco di tempo dal I sec. a. C. al IV al sec. d.C.
Dopo gli anni bui dell’alto medioevo, nel quale è ancora dubbio se Cortona fu Diocesi ma che comunque recano
importanti testimonianze come S. Michele Arcangelo e l’Abbazia di Farneta, nel 1200 Cortona si erge a Comune
come tante altre città, governata da un podestà e da un capitano del popolo. Anche i Cittadini di Cortona furono
divisi tra Guelfi e Ghibellini e ben presto si allearono con i Perugini per resistere al predominio aretino. Ebbero
così inizio le rivalità con Arezzo. Nel 1232, alleati con i Fiorentini, i Cortonesi entrarono vittoriosi in Arezzo e ne
asportarono le catene delle porte che attaccarono alle loro in segno di trofeo. Ma, nel 1258, gli aretini con l’aiuto
dei guelfi cortonesi occuparono Cortona e la sacheggiarono. I cortonesi fuggiaschi nel 1261 con l’aiuto dei senesi
e sotto la guida di Uguccio Casali rientrarono in Cortona per Porta Bacarellli, espugnandola dagli aretini. Era il
25 Aprile, festa di S. Marco e da quel giorno l’Evangelista fu scelto come patrono di Cortona. Notevole anche la
presenza, in quei tempi, di Frate Elia da Cortona, progettista della chiesa di S. Francesco e dell’eremo delle
Celle.Altra data importante per Cortona è il 1325: Papa Giovanni XXII constatata l’impossibilità di una
convivenza Cortona-Arezzo, creava la nuova Diocesi di Cortona e il primo suo Vescovo Ranieri Umbertini.
Numerose le testimonianze culturali del periodo, fra cui il Laudario di Cortona, una delle più suggestive ed
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ampie raccolte di Laude musicate. Dal 1325 al 1409 Cortona fu retta dalla signoria della famiglia Casali, che legò
il proprio nome anche alla costruzione dell’omonimo Palazzo.La storia di Cortona dal 1400 si fonde con quella
di Firenze. Non emergono quindi episodi storici di grande rilievo anche se nel 1509 l’assalto subito ad opera
delle truppe imperiali guidate dal Principe Filiberto d’Orange costituisce un memorabile ricordo. Con lo
stabilirsi del governo di Cosimo I Medici e fino all’assoggettamento di Siena (1555) Cortona assunse una
rilevante importanza militare che si materializzò nella costruzione, sui resti della rocca medioevale, della nuova
fortezza medicea del Girifalco (1549) su progetto di Gabrio Serbelloni e di Francesco Lavarelli. A partire dalla
seconda metà del 1500 Cortona è sede di Capitanato ed ha titolo e prerogativa di città.
Fiorì comunque la vita artistica, culturale ed economica, come testimoniano monumenti, palazzi, chiese e
pitture, opere di artisti del calibro di Luca Signorelli, Pietro Berrettini o di architetti quali il senese Francesco di
Giorgio Martini.
Il periodo della famiglia Lorena al comando nel Granducato di Toscana si traduce, per l’intera Valdichiana, in
una fase di grande opere pubbliche e creazioni di infrastrutture. Prima fra tutte, i Lorena legano il loro nome
alle progressive bonifiche dalla palude e alla successiva razionalizzazione degli spazi agrari, con edificazione di
casali specializzati nell’ambito agricolo, che, dal nome del Granduca Pietro Leopoldo, prenderanno il nome di
“leopoldine” e che ancora oggi caratterizzano dal punto di vista edilizio la piana cortonese.
Nel 1727 è fondata a Cortona l’Accademia Etrusca ad opera dei fratelli Marcello, Filippo e Ridolfino Venuti. Si
tratta della prima istituzione scientifica che si è occupata del popolo etrusco e da allora ha annoverato
importanti personalità, da Voltaire a Winkelmann a Muratori, fino a Pallottino. Opera meritoria dell’Accademia
è stata anche la divulgazione di varie opere, tra cui la traduzione della famosa Enciclopedia di Diderot, curata
da Filippo Venuti. Il 1799 vede la città di Cortona sollevarsi contro i soldati francesi e polacchi mandati dai
“Giacobini francesi” al grido di “Viva Maria”, dopo che Cortona era stata attaccata da quattromila soldati
polacchi facenti parte degli eserciti di Napoleone. Con altrettanta decisione le popolazioni del territorio di
Cortona avrebbero partecipato nel scolo seguente ai moti risorgimentali votando poi, nel plebiscito del Marzo
1860, a favore dell’annessione del granducato di Toscana al regno di Vittorio Emanuele II.
Capitolo 3. Le risorse del territorio
Demografia
L’analisi demografica sul territorio di Cortona ha interessato il periodo dal 1551
al 2001. I dati messi in evidenza hanno riscontrato un incremento della
popolazione durante i secoli fino al 1951 con dati di 31910 abitanti e un vistoso
calo al 1961 con 26718 abitanti fino ad arrivare a una graduale lieve
diminuzione fino ai 22494 abitanti del 2001.
Analisi delle attività (agricole, artigianali, industriali)
Il Comune di Cortona ha un’economia caratterizzata essenzialmente dal settore
dell’agricoltura e allevamento (cereali, tabacco, mais, vitivinicoltura, razze
chinine, suinicoltura) e dal settore terziario (edilzia, commercio al dettaglio,
recettività, artigianato (particolarmente importanti i laboratori di terrecotte.
Poco sviluppato è il settore industriale, legato solamente alla lavorazione
dell’oro
Nel mettere a confronto l’inventario delle tipologie di aziende esistenti dieci
anni fa e quello attuale, si nota essenzialmente la progressiva ricomparsa di
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molte aziende agricole (precedentemente venute meno in seguito al grande
processo di abbandono delle campagne avvenuto alla fine degli anni cinquanta)
riconvertite in aziende agrituristiche che, talora, possono dedicarsi anche alla
produzione di prodotti tipici. E’ evidente il progressivo interesse da parte del
mercato estero verso gli ambienti rurali e naturalistici, spesso ai margini dei
grandi centri d’arte più comunemente noti e la contestuale specializzazione
dell’offerta locale verso le nuove richieste.
Analisi delle attività turistiche (con particolare riguardo ai flussi di visitatori
di Musei e di singoli siti archeologici)
La risorsa rappresentata dal turismo assume con tutta evidenza una dimensione
rilevante per il Comune di Cortona e ad essa sono legati indotti importanti
(attività commerciali, artigianali, agroindustriali), ma ancora suscettibili di
ulteriore e notevole incremento. Il forte legame fra risorse turistiche e territorio
favorisce la promozione di tutte le capacità produttive, umane e culturali di
un’area e rende disponibili i canali di distribuzione del turismo alla promozione
e vendita di prodotti e servizi di altri settori, valorizzando l’ambiente, la cultura
e il rapporto tra risorse-produzione-cultura.
Sempre più si va affermando lo sviluppo per aree turisticamente omogenee, al
di là dei confini amministrativi, nelle quali è il legame territorio-cultura a
rappresentare il punto di forza e di riferimento per qualsiasi tipo di intervento,
a cominciare dalle intese tra enti locali anche appartenenti a provincie o regioni
diverse ma contigue, non perdendo di vista tuttavia il coordinamento con gli
organismi deputati e gerarchicamente sovraordinati quali la Provincia di
Arezzo, la Regione Toscana, l’Azienda Autonoma per il Turismo, le
Soprintendenze o con i gestori di spazi recettivi e di imprese private;
Le risorse culturali (i luoghi della cultura e le attività dell’ente, degli istituti di
cultura, delle scuole, dell’associazionismo)
Le attività che caratterizzano la stagione culturale del Comune di Cortona si
allineano da un lato con il piano programmatico triennale della Regione Toscana per
ciò che concerne le strategie di lungo corso e trovano una stretta collaborazione con
numerosi istituti culturali e associazioni no-profit territoriali ed extraterritoriali. Lo
spirito che muove la programmazione è di cercare, ove possibile, il connubio tra il
monumento e l’attività e di promuovere sia il centro storico che il territorio esterno.
Durante la stagione invernale, in collaborazione con l’Accademia degli Arditi sono
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programmati, presso il Teatro Signorelli, 12 spettacoli affidati a compagnie di livello
nazionale, articolati in due turni, e una rassegna di cinema commerciale e d’autore.
Da Novembre a primavera sia il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di
Cortona, sia la Biblioteca organizzano, rispettivamente la domenica e il sabato
pomeriggio, incontri-conferenze con studiosi.
La stagione primaverile ed estiva vede l’inizio con l’annuale Giostra dell’Archidado
(mese di Maggio), rievocazione in costume delle nozze fra Francesco Casali e Antonia
Salimbeni., il Campionato dei Balestrieri in collaborazione con il Consiglio dei
Terzieri e la Compagnia dei Balestrieri.
Seguono nelle prime due settimane di luglio le notti dell’Archeologia, serie di eventi e
mostre tesi a promuovere verso il grande pubblico il patrimonio archeologico
cortonese, organizzati con l’A.M.A.T. (Associazione dei Musei Archeologici della
Toscana) e con la Regione Toscana.
Il mese di Agosto è notoriamente interessato dal Tuscan Sun Festival, dalla Mostra
Mercato del Mobile Antico, dai concerti d’organo e di musica sacra (in collaborazione
con l’associazione per il recupero degli organi antichi, l’associazione Amici della
Musica, le filarmoniche).
Rassegne di arte contemporanea e fotografia sono presentate presso le sale
deputate di palazzo Casali e la Fortezza di Girifalco, in collaborazione con
gallerie d’arte e il fotoclub Etruria).
Il Comune di Cortona, in collaborazione con la Provincia di Arezzo e la Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli, organizza annualmente in una serie di simposi
internazionali sulle situazioni politiche mondiali. In collaborazione con la Scuola
Normale Superiore, che ha la propria sede a Cortona presso la villa cinquecentesca
del Palazzone, sono previsti annualmente una serie di programmi e di corsi master,
di specializzazione e di aggiornamento destinati alla formazione postlaurea, con una
particolare attenzione alla conservazione, valorizzazione e promozione dei beni
archeologici, storico – artistici e ambientali e alle attività ad essi riconducibili,
nonché di congressi e convegni di alto profilo scientifico e culturale.
Dal novembre 2001 è in vigore una convenzione con l’Istituto Orientale di Napoli
per programmare una serie di iniziative di alto livello culturale che investano il tema
dei rapporti con il mondo culturale cinese e giapponese.
Con l’Università della Georgia sono attivi rapporti trentennali per l’espletamento di
corsi di storia dell’arte a Cortona, che hanno trovato recente corroboramento con
l’acquisizione della sede presso l’ex Istituto Sernini.
Il positivo rapporto con l'Università di Alberta (Canada), che conduce da oltre dieci anni
gli scavi archeologici presso la villa romana imperiale di Ossaia, si è ulteriormente
consolidato con l'apertura nel gennaio 1999 dei corsi semestrali universitari con valore
curriculare, il cui successo ha suggerito alle autorità accademiche dell'Università di
Alberta di potenziarli e stabilizzarli anche attraverso l’individuazione di una sede
stabile.
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Tutto questo avviene in un quadro nel quale Cortona è stata identificata dal governo
federale del Canada e da quello dello stato dell’Alberta come uno dei focus dell’attività
culturale canadese all’estero, in virtù dei prestigiosi risultati delle campagne di scavo ad
Ossaia, che hanno trovato recente musealizzazione all’interno della nuova sezione
museale. In collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Studi
delle Società Antiche, sono stati espletati per oltre un quinquennio, i corsi della Scuola di
Specializzazione in Archeologia di Padova, una serie di scavi all’interno del centro
storico di Cortona e, soprattutto, il progetto scientifico del Museo e del Parco
Archeologico.
Cortona è anche gemellata da quaranta anni con il Comune francese di Chateau Chinon,
di cui fu sindaco anche il compianto presidente francese François Mitterand.
Le risorse del patrimonio storico, artistico, ambientale ed etnografico
La peculiare storia di Cortona, che affonda le radici nella realtà etrusca ma vede
un grande splendore a partire dal medioevo e ancor più durante il periodo
rinascimentale, garantisce al turista la possibilità di fruire anche di una serie di
percorsi tematici: da quello archeologico, urbano ed extraurbano, dei
monumenti etruschi e romani, a quello storico-artistico delle chiese, dei
monasteri e degli edifici civili, a quello pittorico caratterizzato dalle grandi pale
conservate o all’interno del Museo dell’Accademia Etrusca e del Museo
Diocesano, o all’interno degli edifici sacri e civili della città, a quello ambientale.
Cinque sono le principali aree di visita.
Il centro storico
La visita ha inizio da Piazza della Repubblica e Piazza Signorelli, fino al tredicesimo secolo unico spazio dove
sorse il foro della città etrusco-romana, dal quale si dipartivano in senso ortogonale le strade che formavano il
cardo e il decumano. Attualmente tale area centrale è divisa in due piazze, Piazza della Repubblica e Piazza
Signorelli, inserite tra una cornice di edifici medievali pubblici e privati, con limite meridionale il Palazzo
Comunale e limite settentrionale l’area denominata Croce del Travaglio.Domina Piazza della Repubblica il
Palazzo Comunale, esistente almeno dal 1236, pur se rimaneggiato a più riprese fino al XVIII secolo. Notevoli
alcune finestre in stile gotico sul lato antistante Piazza Signorelli. All’interno è visitabile la Sala del Consiglio
con un caminetto di pietra del XVI secolo, attribuito a Cristofanello e decorazioni pittoriche del XIX secolo. Di
fronte al Palazzo Comunale si trova il trecentesco Palazzo del Capitano Popolo, che è stato in parte ampliato nel
XVI secolo ed adibito a residenza del cardinale Passerini. Nella adiacente Piazza Signorelli si trova Palazzo
Casali, altrimenti noto come Palazzo Pretorio. Benché la facciata risalga al XVII secolo, fu costruito nel XIII
secolo dai Casali e utilizzato come residenza ufficiale della famiglia durante la signoria di Cortona (1325-1409).
A partire dal 1411 fu sede dei capitani e dei commissari fiorentini, come testimoniano numerosi stemmi in
pietra sul lato destro. A partire dal 1728 i suoi piani nobili sono divenuti sede dell’Accademia Etrusca con il
relativo museo, la biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca, l’Archivio Storico del Comune. I suoi due
piani sotterranei, un tempo adibiti a carceri, ospiteranno il museo della città etrusca e romana di Cortona, che
sarà unito, con un unico percorso, a partire dal settembre 2005, al Museo dell’Accademia Etrusca, costituendo il
Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Sulla stessa piazza, immediatamente a destra di Palazzo
Casali, sorge il Teatro Sigorelli, costruito tra il 1854 e il 1557 su commissione dell’Accademia degli Arditi, su
progetto di Carlo Gatteschi. Proseguendo nel tratto di strada tra palazzo Casali e il Teatro Signorelli si arriva in
piazza del Duomo, dove si può apprezzare la cattedrale in stile rinascimentale, realizzata dai seguaci di
Giuliano da Sangallo, sopra la più antica chiesa di S. Maria (del 1086), di cui si intravedono alcuni resti sulla
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facciata. All’interno si possono apprezzare pitture di Andrea Comodi (consacrazione della chiesa del SS.
Sacramento, 1603-1605), di Papacello (Discesa dello Spirito Santo), di Poppi (Madonna della Cintola), della
scuola di Luca Signorelli (Crocifissione e dubbio di Tommaso). Accanto alla cattedrale vi è Palazzo Vagnotti, già
sede del Seminario vescovile, tradizionale sede della Fiera Antiquaria.Di fronte alla cattedrale, nella stessa
piazza, all’interno dell’edificio che fu la Chiesa del Gesù (1498-1505), ha sede il Museo Diocesano. Risalendo
lungo il Teatro Signorelli in direzione dell’area denominata croce del Travaglio, ha inizio via Dardano, una delle
strade più caratteristiche di Cortona, con, a destra e sinistra, facciate di edifici del XIII e del XIV secolo, alcuni
dei quali rinnovati nel corso del XVI e XVII secolo e inglobanti anche elementi architettonici più anitchi, come
Palazzo Mancini, al n. 15.Alla fine di via Dardano, oltrepassando porta Colonia, scendendo attraverso una
ripida via si arriva alla chiesa di S. Maria Nuova, iniziata da Cristofanello nel 1550 e completata da Giorgio
Vasari, il quale creò un nuovo edificio quadrato con tre lati identici ed un armonioso interno; la chiesa contiene
lavori di Alessandro Allori, Empoli, Bernardino Radi e Baccio Ciarpi.Dalla Croce del Travaglio, imboccando via
Benedetti, è possibile apprezzare il palazzo Fierli-Petrella con due serie di finestre ad arco mentre, salendo in
direzione di Via Maffei, si incontra, poco dopo, la monumentale chiesa di S. Francesco. Il complesso
monumentale, costituito dalla chiesa e dal convento, sorge su di un’area tradizionalmente nota come “Bagno
della Regina”, forse sede di antiche terme romane. Intorno al 1245 Frate Elia Coppi costruisce la Chiesa ed
un’ala del convento ma successivi interventi si susseguiranno fra il XVI e il XVII secolo. La facciata disadorna
presenta il portale originale e il rosone in parte chiuso, l’interno è a navata unica; l’altare più antico è
sormontato da un tabernacolo in marmo di stile barocco opera di Bernardino Radi (1619) e contiene il reliquiario
della Croce Santa, contenente un frammento della Santa Croce donato a Frate Elia dall’imperatore d’Oriente
durante la sua visita a Costantinopoli come ambasciatore di Federico II. Interessante all’interno la tomba in stile
gotico del vescovo Ranieri Umbertini (1360) e una serie di quadri (Pietro Berrettini, Cigoli). Un’epigrafe dietro
l’altare segnala la tomba di Frate Elia mentre la tradizione vuole che anche Luca Signorelli fosse sepolto
all’interno della Chiesa.Continuando a salire da S. Francesco lungo via Berrettini, si arriva alla parte alta della
città, dove si possono notare le tipiche viuzze e gli edifici medievali. Si incontrano Piazzetta del Pozzo Caviglia,
da dove un tempo si attingeva acqua potabile e, sulla sinistra, al n. 33, la dimora di nascita di Pietro Berrettini.
Ancora più in alto si giunge a Piazza della Pescaia, che deve il nome alla presenza di una cisterna per l’acqua di
età romana sulla quale fu poi edificato il convento di S. Chiara, su progetto di Giorgio Vasari. Dalla parte
opposta della piazza è la chiesa di S. Cristoforo, con la cappella della natività di Maria del XVI secolo e,
all’interno, affreschi del XIV-XV secolo. La strada conduce a Porta Montanina, dove si possono apprezzare resti
delle mura etrusche e dell’acquedotto romano in cocciopesto.Dalla chiesa di S. Cristoforo si raggiunge
rapidamente anche la vicina chiesa quattrocentesca di S. Niccolò, preceduta da un cortile e da cipressi allineati e
da dove è possibile avere una splendida veduta della Valdichiana. All’interno sono apprezzabili il soffitto a
cassettoni e il gonfalone con Cristo nella tomba, Santi e Angeli di Luca Signorelli e, sull’altro lato, una Madonna
con S. Pietro e S. Paolo) della sua scuola. Proseguendo per via S. Niccolò alla fine si raggiunge il convento
cistercense-benedettino della SS. Trinità (XVI secolo). Proseguendo in salita da via Berrettini verso via S. Croce
si arriva alla Basilica di S. Margherita, il cui impianto originario è del XIII-XIV secolo, nato come estensione
dell’oratorio ordinato da S. Margherita.La costruzione attuale data al 1856-97 ma conserva tracce architettoniche
del XIV secolo (rosone). All’interno le decorazioni sono moderne. Vi si conserva il corpo della santa all’interno
di un’urna d’argento, realizzata nel 1646 su disegno di Pietro da Cortona. Notevole anche il crocifisso ligneo del
XIII secolo che, secondo la tradizione, parlò a S. Margherita. Non lontano dalla basilica, sul punto più alto della
città, domina la Fortezza Medicea, meglio conosciuta come Fortezza di Girifalco, costrutia in 1556 per Cosimo I
da Gabrio Serbelloni sopra una fortezza più antica, a sua volta probabilmente posizionata su antiche strutture
dell’acropoli etrusca.Entrando in città da Viale Cesare Battisti si incontrano i Giardini Pubblici con il viale del
Parterre e, poco più avanti, la chiesa tardo gotica di S. Domenico. Costruita nel 1438 sul luogo dove sorgeva un
più antico convento domenicano nel quale Fra’ Giovanni da Fiesole (Beato Angelico) lavorò all’Annunciazione
attualmente esposta nel Museo Diocesano, ospita, all’interno, opere di Bartolomeo della Gatta (Scene della vita
di S. Rocco), di Luca Signorelli (Madonna con bambino e Santi, 1515), di Lorenzo Niccolò Gerini (polittico
datato 1402). Proseguendo oltre la chiesa si incontra Piazza Garibaldi, con la splendida vista della Valdichiana e
del lago Trasimeno e, prima di entrare in Via Nazionale, sulla destra, comincia erta via S. Margherita, con le
famose cappelle ospitanti scene a mosaico della Via Crucis opera di Gino Severini. Attraversando Via
Nazionale, localmente nota come Ruga Piana per la conformazione tipicamente medievale, si possono notare
importanti dimore sotiche come Palazzo Venuti (XVI secolo), palazzo Mancini (più tardi rinominato palazzo
Ferretti), affrescato da Marcus Tuscher, palazzo Alticozzi (più tardi rinominato palazzo Marioni). Alla fine della
via si entra in Piazza della Repubblica, dominata dal Palazzo Comunale con la torre e l’orologio. Dalla piazza si
dipartono tre strade: via Guelfa, via Ghibellina e via Roma. Via Ghibellina sorge in mezzo alle altre due, inizia
sotto l’arco che reca il busto di Pietro Berrettini e finisce presso porta Ghibellina o porta Bifora, l’antica porta
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etrusca poi inglobata nelle mura medievali. Via Guelfa, un tempo denominata via Retta, è incorniciata a destra e
sinistra da nobili edifici. Notevole il rinascimentale Palazzo Laparelli progettato dal Cristofanello nel 1553, che
presenta una facciata disposta su tre livelli, di cui il superiore è decorato con una loggia architravata; degni di
nota anche Palazzo Baldelli (XVI secolo), Palazzo Bourbon di Petrella (XVII-XVIII secolo) e l’importante
complesso della chiesa e convento di S. Agostino, con lo splendido chiostro decorato con lunette che
ripercorrono gli episodi salienti della vita del santo, attualmente adibito a centro congressi. In fondo a via
Guelfa, sulla destra, si incontra la volta a botte di età etrusco-romana e la Porta S. Agostino.Da una traversa di
via Guelfa si può raggiungere la chiesa a pianta circolare di S. Benedetto, con un’interessante statua in legno di
Cristo alla Colonna. Di fronte vi sono caratteristiche case medievali. Altre abitazioni medievali, con la peculiare
caratteristica del piano superiore sorretto da travi di legno, sono visibili in via Jannelli. Via Roma doveva
coincidere con parte del Decumano della Cortona romana. La via, che si conclude a Porta S. Maria, permette di
apprezzare Palazzo Cinaglia, con la caratteristica “porta del morto”) e la barocca chiesa di S. Filippo (1690-1728)
che presenta all’interno un’opera di Piazzetta (Madonna e bambino in gloria con Santi, 1739-1743).
Fuori del circuito murario, sulla via che riconduce a Camucia a circa due chilometri e mezzo da Cortona si
segnala la chiesa rinascimentale della Madonna del Calcinaio, progettata da Francesco di Giorgio Martini (14851513). All’interno, oltre all’immagine della Madonna del Cacinaio (XIV-XV secolo), si ricordano una
Annunciazione della scuola del Signorelli, una Assunzione di Papacello. In direzione nord a circa tre chilometri
e mezzo da Cortona, incorniciato in uno scenario naturalistico mozzafiato sorge il Convento delle Celle, fondato
da S. Francesco fra il 1211 e il 1221, dove è tuttora visitabile la cella dove dimorò per qualche tempo il santo.
La Montagna Cortonese nel versante dell'Alta S.Egidio e del Monte Ginezzo
Dopo aver raggiunto l’alta S. Egidio attraverso il percorso CAI 563 che trae origine lla zona del Sodo o il
sentiero 561 che parte dalla località Torreone e coincide con parte della strada romana inserita nel parco
archeologico, è possibile, riallacciandosi sentiero 50 del C.A.I. che costeggia il Monte Cuculo, il Monte melello e
il Passo della Cerventosa, raggiungere Monte Ginezzo e riallacciarsi al Monte Maestrino verso il versante della
Val
di
Pierle.
L’itinerario proposto, essenzialmente naturalistico, permette di apprezzare al meglio il paesaggio della
montagna cortonese a cominciare dai principali tipi di vegetazione. Sul versante esposto a sud sono infatti
presenti le cerrete, i lembi di lecceta, i castagneti; nelle aree di crinale dominano gli arbusteti e le praterie; estesi
anche gli impieanti artificialidi conifere. Sul versante esposto a Nord, rivolto verso la Valtiberina, si distignue,
nella parte più elevata, la presenza di una rigogliosa vegetazione forestale a prevalenza di castagno. Sui crinali
tuttora occupati da praterie e cespugli si trova oggi l’avifauna più interessante. Fra i rapaci più importanti il
Biancone, l’Albanella minore, la Poiana, il gheppio, lo sparviero ed il pecchiaiolo. Fra i piccoli volatili la
Magnanina, la Sterpazzola, l’Allodola, lo Zigolo. Fra i mammiferi soprattutto il cinghiale.
La Montagna Cortonese nel versante di Teverina
Non lontano da Teverina Bassa, tra gli splendidi scenari della montagna cortonese e dei borghi montani, si
segnala il recente recupero dell’affresco della Madonna del Latte, in località “Croce di Teverina”, dove sorgeva
un eremo dedicato a S. Onofrio.
Sempre a Teverina Bassa è visibile la strada romana inserita nel parco archeologico che conduce da un lato a
Falzano e dall’altro a Monte Maggio. Prodotti tipici si possono gustare nel corso dell’annuale
La Val di Pierle
La Val di Perle, detta anche Val del Niccone dal torrente che la attraversa, è posta ad est della Val d'Esse ed è
l'area più orientale del comune di Cotona. Un tempo fu collegata alla Val d'Esse (Cortona) da una strada
romana che attraversava la catena collinare separante le due vallate, probabile diverticolo tra la Cassia aretina e
la Flaminia in Alta Val Tiberina. La strada, ancora presente per alcuni tratti originali e inserita all’interno del
parco archeologico, passa davanti alla pieve di Montanare (risalente al 1200) dedicata a San Giovanni Battista e
si inerpica sulla montagna salendo in maniera piuttosto diretta verso la sella che separa il Poggio della Croce
dal Monte Maestrino, ridiscendendo verso il castello di Pierle. Quest’ultimo esisteva dal X secolo, e, come la
Valle, appartenne ai Marchesi di Santa Maria (antenati dei Marchesi di Sorbello proprietari dell'omonimo
castello) fino al XIII secolo quando furono sottomessi da Cortona. Venduto successivamente alla famiglia Oddi
di Perugia, il 1 Febbraio 1411 fu riacquistato dai fiorentini, che vi posero una destinata a garantire l'ordine
pubblico nella Valle. Nel 1576 Francesco dei Medici, Granduca di Toscana, decise di porre fine al problema e
14
ordinò di rendere inabitabile l'antico Castello, smantellando gli archi, i camminamenti e i solai. Proseguendo
oltre Mercatale si segnala la chiesa della Madonna della Croce (S. Donnino), della seconda metà del XVI secolo,
notevole per gli affreschi e l’altare battesimale. Al confine del territorio cortonese con l’Umbria si incontra il
castello di Sorbello, uno dei pochissimi della zona che ha tradizioni ghibelline, come dimostrano i suoi torrioni
merlati. La mole primitiva di questa costruzione. risale al X secolo, il lato sud al XII; il mastio fu rinforzato nel
1300 quando si sottomise a Perugia. Nel 1500 furoni eretti i bastioni a terrapieno che circondano il castello. Nel
1600 subì radicalmente mutamenti e prima divenne un palazzo di rappresentanza, poi una villa. La sua storia è
strettamente legata alle vicende dei marchesi Bourbon del Monte S. Maria Tiberina. All'interno del castello gli
appartamenti gentilizi sono ricchi di magnifici soffitti a cassettoni. Interessanti il salone d'aspetto, decorato con
belle pitture del secolo XVII, e la sala del trono, dove il Reggente amministrava la giustizia.
La Valdichiana
La Valdichiana, valle attualmente fertile così come in periodo antico, non ebbe sempre questo aspetto
rigoglioso. Anzitutto in precedenza parte delle acque dell’Arno si spandevano nella pianura aretina e, unendosi
alle acque dei torrenti, formavano una grande massa d’acqua capace di dare al fiume Chiana un corso inverso
all’attuale, che si scaricava sul Tevere. La progressiva assenza nella regimazione delle acque portò, a cominciare
dall’alto medioevo, ad un progressivo impaludamento della Valdichiana che in parte coincideva con la piana
del territorio cortonese. Solamente alcune colline rimasero in secco e servirono da porti per la navigazione,
come Creti, Cignano, Fasciano, Porto, Farneta, Foiano, Bettolle. Al tempo di Dante il ramo dell’Arno che si
gettava nel Tevere doveva aver cessato di esistere e, nei secoli XIII e XIV la situazione si aggravò ulteriormente.I
primi a pensare alla bonifica della valle furono i fiorentini, a partire dal 1388, allorquando si stabilì che si
scavasse un fosso atto a fare colare le acque della palude nell’Arno. Anche Leonardo da Vinci studiò la
possibilità di un progetto di bonifica, immortalando la Valdichiana in due famosissime carte. Successivamente i
lavori di bonifica continuarono per interessamento della Signoria di Firenze, che acquisì dai comuni i terreni
impaludati con promessa di bonifica. Si succedettero nei lavori insigni ingegneri e uomini di scienza, da
Antonio Ricasoli, Michelini, Torricelli, Antonio Tasi, Giovanni Franchi, fino a che, con l’affidamento dei lavori,
nel 1788, da parte del Granduca di Toscana a Vittorio Fossombroni e la sua elaborazione di un nuovo piano
idraulico,
partirono
i
lavori
conclusivi,
diretti
dall’ingegnere
Alessandro
Manetti.
A metà Ottocento così la valle tornava ad essere fertile come in periodo etrusco. Importanti sono i segni di
questa imponente opera di bonifica delle acque protratta nei secoli. Da una parte è ben visibile il sistema di
chiuse, invasi, argini realizzati per la regimazione delle acque. Dall’altra il paesaggio stesso, con la piantata
dell’acero maritato a vite posto al limitare dei campi di cereali, è una testimonianza fossile dell’impianto agrario
post bonifica. Altrove i filari di gelsi rimandano all’ormai desueto allevamento dei bachi da seta. Ancora più
significativo, portandosi da Cortona in direzione Fratta-S. Caterina e proseguendo da lì in direzione di Creti e
Foiano della Chiana è lo snodarsi delle settecentesche case fatte costruire dai Granduchi di Toscana e dalla Sacra
Religione di Santo Stefano per la gestione dei poderi che gradualmente erano stati sottratti alle acque. Si tratta
delle leopoldine, case rurali ampie e solide, con l’androne o portico, aggraziate loggette dominate dalla torre
colombaia a forma quadrangolare e finestrone a volta, residenze specializzate per famiglie numerose, che
sostituirono per buona parte le casupole in terra battuta presenti in tutta la valle.Domina invece il versante di
Farneta la nota abbazia benedettina, costruita nei secoli IX-X secolo dopo cristo e molto potente in periodo
medievale. Di impianto romanico, conserva una cripta che presenta colonne provenienti da antichi edifici
pagani.
Il patrimonio etnografico: artigianato, cucina, civiltà contadina
Tra le forme di artigianato del territorio sono da ricordare le terrecotte (soprattutto vasi), oggetti in legno, gioielli in
oro. Importante è la produzione di ceramica, che affonda le radici nei tempi etruschi, con il bucchero e, nel periodo
romano, con la sigillata aretina. Dal tardo medioevo ha inizio la fabbricazione di ceramica invetriata e, col
rinascimento, si realizzano alcune forme e motivi decorativi che rimangono immutati fino ai giorni nostri. Un caso
isolato di fabbricazione di alta qualità è stata l’esperienza della produzione della settecentesca ceramica bianca di
Catrosse. Attualmente si riconosce come ceramica tipica, o “cortonese”, quella serie di forme dipinte in giallo e verde
con una margherita stilizzata al centro. La tradizione gastronomica cortonese affonda le proprie radici
sull’alimentazione della civiltà contadina, i cui cardini erano costituiti dai cereali (essenzialmente finalizzati alla
15
produzione di pane), verdure (cavolo, radicchio, bietola, spinaci) tuberi (soprattutto patate) cipolla ed aglio, fagioli e
pomodori. Le galline erano allevate per la produzione di uova mentre i polli ed i piccioni erano essenzialmente
riservati alla vendita. L’unica carne che poteva comparire più spesso sulla mensa contadina era quella di maiale, che
spesso veniva allevato da ciascuna famiglia. In rare occasioni le massaie potevano confezionare la pasta fatta in casa.
Un modesto vinello poteva accompagnare le pietanze ed anche l’olio era utilizzato con grande parsimonia
consumandolo con il pane. Integrazioni proteiche potevano essere costituite dalla cattura di piccoli volatili o dalla
raccolta di frutti spontanei. Sempre comunque vigeva il principio del risparmio e del riutilizzo, in altre forme
culinarie, di eventuali avanzi di pasto. Eccezioni alla regola erano costituite dalle feste (Natale, Pasqua) durante le
quali si cucinavano anche alcuni dolcetti con olio e zucchero o dai momenti importanti del calendario agricolo, come
la battitura, quando veniva servito ai mietitori un pranzo a base di minestra o pasta e il tradizionale “ciucio”, l’oca
arrostita. L’avvento della civiltà del consumo non ha fortunatamente fatto perdere tale tradizione ma, anzi, ha
permesso di rendere alimento quotidiano, a volte arricchito, ciò che prima era riservato a particolari eventi. L’offerta
delle trattorie e dei ristoranti cortonesi è varia e di alta qualità. Si segnalano fra gli antipasti i crostini neri con fegatini
di pollo, la bruschetta con l’olio nuovo e il cavolo nero, la panzanella. Tra i primi ricorderemo i pici o la pasta fatta in
casa al ragù, la minestra di pane, le pappardelle alla lepre. Tra i secondi gli arrosti (di oca, coniglio, pollo, cacciagione),
la trippa, il cinghiale in umido, la bistecca di vitella, i fegatelli di maiale, i funghi porcini; tra i contorni i fagioli
all’uccelletto; tra i dolci tipici gli strufoli del periodo carnevalesco e la ciaramiglia, dolce tradizionale del periodo
pasquale.Il passaggio dal contratto mezzadrile a nuove forme di conduzione della terra, la meccanizzazione agricola,
l’avvento della nuova società dei consumi hanno sicuramente mutato le forme di vita locali anche se la tradizione
culturale e la memoria della passata civiltà contadina riaffiorano in molti momenti dell’anno. In occasione di feste
legate ai lavori agricoli (mietitura, vendemmia) alle stagioni (specialmente l’autunno e l’estate) di ricorrenze religiose
(in particolare la pasqua e il natale) o pagane (carnevale), grazie alla presenza di gruppi folkloristici quali la
compagnia Il Cilindro o di associazioni di appassionati è facile imbattersi nelle musiche e nei canti popolari, nel
vernacolo chianino (di cui insuperabile studioso è stato Don Sante Felici), nella gastronomia tradizionale, nella
ricostruzione dei lavori della campagna, nella esposizione di strumenti agricoli. Balli tradizionali sono il trescone,
importanti opere in parte musicali e in parte recitate sono il “Sega la vecchia” e il “Bruscello”. Nel mondo del lavoro
elemento cardine dell’agricoltura furono i buoi di razza chianina, giganteschi e di colore bianco, che ancora oggi è
possibile ammirare, nei momenti di festa, decorati con bardature rosse e aggiogati ai carri variopinti, famosi in tutto il
mondo anche per la carne, la chinina. Tale ricchezza in termini di risorse umane integra quella offerta da un paesaggio
che nelle linee generali, con i suoi casolari e le colture tradizionali è rimasto immutato ed ha fornito l’idea della
costituzione di un museo del territorio, caratterizzato da siti e collezioni rappresentative, itinerari tematici con
segnaletica e reperti della civiltà contadina. Nel quadro del percorso ecomuseale il Comune di Cortona, in
collaborazione con l’associazione Carro Agricolo, è impegnato nella ultimazione di un centro per la documentazione
della civiltà contadina presso la frazione di Fratticiola, mentre ormai da anni sono attivi, durante il mese di luglio, il
festival del folklore di Ronzano e, nel mese di ottobre, la festa del carro agricolo a Fratticiola. Tale sistema sarà
raccordato al parco della bonifica, in corso di allestimento da parte della Provincia di Arezzo e di Siena, che vede
segnalate e valorizzate, lungo vie pedonali e ciclabili, le opere idrauliche e gli edifici legati alla bonifica che sono
dislocate dal lago di Chiusi alla Chiusa dei Monaci presso Arezzo.
Capitolo 4. La documentazione storica e
propedeutica al progetto preliminare di Parco
scientifica
Bibliografia generale su parchi e musei archeologici
Sono stati approfonditi a cura dei progettisti e degli uffici interni le principali
esperienze, convegni e bibliografie nazionali ed internazionali in materia di
realizzazione di parchi e musei archeologici.
Cartografia storica
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Il territorio di Cortona è stato rappresentato nel corso del tempo da numerosi
disegnatori che hanno lasciato a noi una grande quantità di carte storiche. La
più importante è la famosa carta della Val di Chiana di Leonardo da Vinci del
‘500 conservata a Windsor Castle che ritrae anche la città di Cortona e il fiume
Loreto ai cui lati si possono scorgere anche le indicazioni dei tumuli del Sodo,
evidentemente già conosciuti. Molte le altre carte storiche, prevalentemente del
‘600 e del ‘700, che sono conservate nell’Archivio Storico del Comune di
Cortona, importante istituzione culturale della città e uno dei più grandi in
Toscana, nell’Archivio di Stato di Firenze e nell’archivio dell’Istituto Geografico
Militare con sede a Firenze.
Documenti di archivio
L’evoluzione dell’organizzazione interna del territorio a partire dal basso
medioevo, che talora lascia intravedere precedenti ripartizioni di età romana,
nonché il quadro dell’evoluzione toponomastica, sono stati seguiti attraverso
l’analisi di documenti conservati presso l’Archivio Storico di Cortona,
l’Archivio di Stato di Arezzo, l’Archivio di Stato di Firenze. In particolare il
Codice 278, una serie di catasti cinquecenteschi e seicenteschi, il Catasto
Lorenese, il Catasto Selvapiana, i catasti del Novecento.
Documenti fotografici (foto storiche, fotografie aeree)
La documentazione fotografica è stata recuperata fra vecchie cartoline
dell’inizio del ’900 e su pubblicazioni presenti nell’Archivio Storico e nella
Biblioteca del Comune di Cortona e fra i lavori fotografici di studiosi e abitanti
di Cortona.
Altro materiale proviene dal gabinetto fotografico della
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Opera fondamentale è
quella di Duilio Peruzzi, che ha ritratto il momento di passaggio fra il paesaggio
agrario nel momento di passaggio alla meccanizzazione agricole. L’Istituto
Geografico Militare con sede a Firenze ha messo a disposizione una importante
documentazione fotografica aerea del territorio di Cortona. Le foto aeree più
interessanti per lo studio delle aree archeologiche in esame sono quelle inerenti
i fotogrammi scattati nei voli fatti nel 1941, che permettono una visualizzazione
dei dati di confronto con la situazione del territorio negli anni correnti. La
documentazione è completata con una serie di fotografie aeree effettuate con i
voli degli anni ’80 e ’90 che danno un panorama esauriente delle aree in esame
nei tempi attuali.
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Rilievi e geoferenziazione dei monumenti
Sono stati acquisiti i rilievi dei monumenti eseguiti nel tempo a cura della
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Altri rilievi sono stati
commissionati con il progetto preliminare di parco archeologico e successivi
affidamenti.
Piano strutturale e particolareggiato del Comune
Il Comune di Cortona si è dotato nel 2001 di un nuovo piano strutturale del
quale è in corso di realizzazione il regolamento. Il piano strutturale ha recepito
anche le indicazione della variante di piano specificamente elaborata per l’area
dei tumuli del Sodo, che destina la maggior parte dei terreni che insistono tra la
nuova viabilità e il nuovo alveo del Rio di Loreto ad una zonizzazione F 15
(Area archeologica ad inedificabilità assoluta). E’ stato commissionato ad è già
acquisito anche il piano particolareggiato dell’area dei tumuli del Sodo che
individua nel dettaglio l’aspetto futuro e le funzioni dell’area e che fornisce il
piano programmatico di acquisizione dei terreni di proprietà privata.
Bibliografia specifica sul territorio (gli studi di antiquaria, diari di viaggio,
studi archeologici contemporanei)
Fin dall’antichità tutta l’area Cortonese è stata oggetto di fecondi studi ed
interessi culturali da eruditi locali, da collezionisti, da studiosi e da viaggiatori
di tutta Europa. Già nel ‘500 il famoso artista e architetto Giorgio Vasari era in
visita a Cortona alla Tanella di Pitagora. Molti hanno anche lasciato una
cospicua documentazione grafica, come Anton Francesco Gori che pubblica alla
metà del ’500 l’imponente opera “Museum Etruscum” con disegni di alcuni
monumenti archeologici di Cortona. Nel 1727 nasce a Cortona una delle
massime istituzioni culturali italiane ed europee, l’Accademia Etrusca fondata
da Onofrio Baldelli e dai fratelli Venuti, che accentrò molti studiosi, eruditi e
collezionisti che resero la città di Cortona fra le più prospere intellettualmente e
culturalmente nei secoli a venire, e tuttora attiva; inoltre ha creato e istituito il
Museo dell’Accademia Etrusca, con collezioni archeologiche e artistiche fra le
più importanti in Toscana.
Numerosi sono stati i visitatori e i viaggiatori nell’antichità nel territorio di
Cortona, che suscitò enorme interesse come punto di riferimento per i suoi
monumenti archeologici e per i ritrovamenti etruschi, che destavano molta
curiosità e fascino, soprattutto fra i viaggiatori e scrittori anglosassoni, fra cui
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anche i famosi G. Tennis, che ha lasciato una fondamentale pubblicazione sui
suoi viaggi in territorio etrusco, gli scrittori D.H.Lawrence e H. James e altri
viaggiatori dell’800 anche italiani.
La descrizione dell’evoluzione del paesaggio agrario e del centro storico
cortonese è stata puntualizzata dall’opera Cortona struttura e storia, Edizioni
Calosci, Cortona, 1987. Il quadro archeologico ha trovato il suo momento di
massima sintesi nell’opera il Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona,
Edizioni Polistampa, Firenze, 2005.
CAPITOLO 5. IL PARCO ARCHEOLOGICO
I monumenti del parco e la loro situazione rispetto alla proprietà e ai vincoli
Il Parco Archeologico di Cortona comprenderà una serie di siti archeologici
presenti all’interno dell’area urbana e all’esterno di essa: dentro la città sono
visibili la cinta muraria etrusca, la Porta Bifora, alcuni tratti murari venuti alla
luce sotto le fondazioni di alcuni palazzi storici come quello presso Palazzo
Cerulli-Diligenti o quello sotto palazzo Casali, la volta a botte etrusca presso
porta Guelfa, la cisterna romana di via Bagni di Bacco; all’esterno della città
sono presenti una serie di monumenti funerari, quali il tumulo di Camucia, i
tumuli I e II del Sodo, la tanella di Pitagora, la tanella Angori, la tomba di
Mezzavia, la villa romana in località La Tufa ad Ossaia, una serie di strade
basolate. I monumenti presentano una articola situazione proprietaria e
vincolistica. Rispetto alle proprietà possono essere di proprietà statale,
comunale, dell’Accademia Etrusca, di privati. Rispetto ai vincoli possono avere
vincoli archeologici, urbanistici o ambientali. Attualmente il vincolo
archeologico interessa solo alcune porzioni dei monumenti mentre quello
urbanistico riguarda il piano particolareggiato che è in attesa di essere
approvato e quello ambientale riguarda i monumenti del cono collinare (tanella
Angori e di Pitagora).
I monumenti all’interno della cerchia muraria
Cisterna di via Bagni di Bacco
Nell’area della chiesa di S. Antonio insistono i resti in opus caementicium di una
cisterna di età romana-imperiale.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
19
Stato
Vincolo dello Stato del 28.03.1924
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Rilievo presente
Pubblico accesso, dotato di segnaletica
ESTERNA
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
Tratto murario presso palazzo Cerulli-Diligenti
All’interno del Palazzo Cerulli-Diligenti, in via Mazzuoli, è stato individuato un
tratto murario lungo m. 6 e alto m. 2,4.
Lungo la sua superficie si apre l’accesso ad un cunicolo scavato nella roccia,
coperto con volta a botte.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Monumento di proprietà dello Stato, vano
di proprietà del Comune
Vincolo dello Stato del 2.02.1957
Rilievo presente
Su prenotazione presso MAEC, dotato di
segnaletica esterna
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
Tratto murario presso Palazzo Casali
All’interno delle sali sottostanti Palazzo Casali, dove sorgerà il nuovo Museo, è
stato individuato un tratto murario etrusco della lunghezza di oltre 15 metri che
doveva servire da contrafforte e sostruzione a grandi edifici pubblici un tempo
presenti a ridosso dell’antico foro.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
20
Stato
No
Rilievo presente
Inserito all’interno del percorso di visita del
MAEC
STATO
DI
CONSERVAZIONE
MANUTENZIONE ORDINARIA
E Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
Cerchia muraria della città
La cerchia muraria, risalente alla fine del IV secolo a.C., si estende per
circa 3800 metri ed è realizzata in opera pseudoisodoma, con blocchi
di arenaria locale.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Comune e privati
Vincolo dello Stato del 20.03.1980
Rilievo non presente
Pubblico accesso, dotate di segnaletica
Da restaurare in alcuni tratti, fruibili.
Manutenzione a cura del Comune
Porta Bifora
La Porta Bifora o Ghibellina è l’unica delle porta monumentali della cinta
etrusca di Cortona a noi oggi giunta; è stata preceduta da un ingresso ad unico
fornice di cui lo scavo ha messo in luce le tracce.
Nella prima metà del II sec. a.C. è stata realizzata la nuova porta a due fornici
coperta ad arco con controporta verso l’interno; il bellissimo lastricato interno
della controporta mostra il carattere cerimoniale della porta cui giungeva la
grande strada diretta alla principale delle necropoli ellenistiche della città.
Il epoca tardo-antica la porta è stata ristretta ad un unico fornice, quello
settentrionale, e come tale è sopravvissuta attraverso le varie trasformazioni.
21
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Comune di Cortona
No
Rilievo presente
Pubblico accesso, dotato di segnaletica
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
Volta a botte presso Via Guelfa
A breve distanza delle mura, nei pressi della Porta S. Agostino, si trova un
ambiente con copertura a volta e apertura al centro del soffitto, probabilmente
utilizzato come cisterna o deposito.
La struttura sembra inquadrabile tra il II e il I sec. a.C.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Stato
No
Rilievo presente
Su prenotazione presso MAEC, dotato di
segnaletica esterna
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
I monumenti all’esterno della cerchia muraria
Tomba di Mezzavia
La tomba a camera è scavata nel tufo ed è stata scoperta in loc. Il Passaggio
presso Mezzavia (Percano) nel 1950.
E’ formata da un’unica cella con quattro loculi sulle pareti laterali ed uno su
quella di fondo su cui è inciso “tutsitui”.
22
Anch’essa è riferibile al periodo ellenistico (fine III -inizi II sec. a.C.).
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Stato; terreno intorno al monumento del
Comune
No
Rilievo presente
Su prenotazione presso il MAEC. Dotata di
segnaletica esterna.
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
Melone II del Sodo
Il Melone II del Sodo si trova sulla sponda destra del rio Loreto.
Anch’esso è un tumulo del periodo arcaico ed è costituito da due tombe
all’interno: la Tomba 1 con copertura a pseudo-volta fu individuata negli anni
1928/29; la Tomba 2 è stata individuata nel 1991 ed ha restituito un ricchissimo
corredo di oreficeria.
Nel 1990 è stata messa in luce, sul lato est affiancato al perimetro del tumulo,
una monumentale piattaforma-altare cui si accede tramite una gradinata i cui
paramenti laterali sono decorati con rilievi e gruppi scultorei.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
Proprietà dello Stato, del Comune e
dell’Accademia Etrusca
Vincolo dello Stato del 19.12.1975 su
particelle 83 e 88 F. 106; terreni attorno di
proprietà comunale
E/O Rilievo presente; georeferenziatura presente
RILIEVO DEL MONUMENTO
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA, Aperto al pubblico tutti i giorni (escluso il
SEGNALETICA
lunedì) dalle ore 8.30 alle ore 13.30 a cura
del personale SAT. Dotato di segnaletica
esterna.
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E Parzialmente
restaurato.
Fruibile.
MANUTENZIONE ORDINARIA
Manutenzione a cura dello Stato
Melone I del Sodo
Il Melone I del Sodo è situato sulla sponda sinistra del rio Loreto.
E’ un tumulo artificiale di architettura funeraria etrusca arcaica.
Fu oggetto di studio e di una campagna di scavo nel 1909.
23
All’interno è una tomba con dromos scoperto e cinque camere di cui una
centrale in fondo e le altre ai lati di un corridoio centrale.
La copertura degli ambienti è costituita da una pseudo-volta aggettante.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Accademia Etrusca; i terreni attorno sono di
proprietà del Comune; il tamburo rinvenuto
di recente di proprietà dello Stato
Vincolo dello Stato del 27.06.1914
Rilievo presente; georeferenziatura presente
Su prenotazione presso il MAEC, dotato di
segnaletica esterna
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
dell’Accademia Etrusca per la parte del
monumento, del Comune per la parte dei
terreni intorno.
Tanella Angori
La Tanella Angori, non lontana dalla Tanella di Pitagora, venne alla luce nel
1951 ed è inquadrabile anch’essa nel periodo ellenistico (II sec. a.C.).
E’ conservata soltanto la parte inferiore della crepidine (a tamburo cilindrico su
base circolare) e qualche blocco del fascione di coronamento.
L’interno, a croce greca, conserva il piano lastricato della camera.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Tanella di Pitagora
24
Stato; terreno intorno al monumento del
Comune.
No
Rilievo presente
Su prenotazione presso il MAEC. Dotato di
segnaletica esterna.
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
del Comune
La Tanella di Pitagora è situata sul pendio che discende dalla collina di Cortona
verso la Valdichiana.
La prima notizia che si ha su di essa è riferibile ad una visita di G. Vasari nel
1566.
E’ un piccolo tumulo di periodo ellenistico (II se. a.C.) costituito da un
basamento circolare su cui si imposta un altro tamburo con blocchi
giustapposti. L’interno ha un breve dromos e un piccolo ambiente rettangolare
coperto da una volta a botte.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Proprietà dell’Accademia Etrusca
Vincolo dello Stato del 19.06.1914
Rilievo presente
Su prenotazione presso il MAEC. Dotato di
segnaletica esterna
Restaurato e fruibile. Manutenzione a cura
dell’Accademia Etrusca
Tumulo di Camucia
Il tumulo di Camucia fu individuato nel 1840 da A. François.
Ha una notevole circonferenza (circa 200 m); al suo interno è costituito da una
prima tomba a camera (Tomba A o François) e una seconda tomba (Tomba B)
individuata nel 1964 dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
MANUTENZIONE ORDINARIA
Villa di Ossaia
25
Stato e privati
Vincolo dello Stato del 16.02.1974
Rilievo presente
Su prenotazione presso il Tumulo II del
Sodo e presso il MAEC, dotato di
segnaletica esterna
E Restaurato e fruibile per la parte di
proprietà dello Stato. Manutenzione a cura
dello Stato.
In località Ossaia – La Tufa è stato messo in luce un esempio notevole di villa di
età tardorepubblicana-imperiale per un area complessiva di ca. 1000 mq in tre
aree separate da un terrazzo intermedio.
Questo complesso abitativo è stato interessato da tre diverse fasi abitative.
La prima fase è databile tra il 50 a.C. e la metà del I sec. d.C.
La seconda fase costruttiva dall’80-100 d.C. al III sec. d.C.
La terza fase documenta una ripresa fra l’età della Tetrarchia e quella
costantiniana fino alla metà del V sec. d.C.
Nell’Area 1 è stato rinvenuto un tassellamento tardo-repubblicano e ambienti
con intonaci dipinti.
Sempre nella prima fase deve essere stata costruita la struttura a contrafforti che
nella terza fase verrà utilizzata come cisterna. In quest’area sono documentati
due bracci di mosaico geometrico policromo con emblema a scudi incrociati
dell’inizio del IV sec. d.C.
L’Area 2 è stata interessata da una trasformazione radicale durante la seconda
fase.
La documentazione più vistosa proviene dall’Area 2-3 con il rinvenimento di
un portico, su un lato del quale si apriva un ambiente decorato con un mosaico
bianco-nero a pelte della prima fase; altri due ambienti coevi hanno restituito
mosaici bianco-nero, con motivi geometrici.
Un ambiente porticato rivenuto nell’Area 3 ha restituito un elegante mosaico a
quadrelle rosse alternate da strisce bianche con motivo “a pelle di leopardo”
della seconda fase.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
Monumenti di proprietà dello Stato, terreno
su cui insistono i monumenti di proprietà
dei privati
Vincolo dello Stato del 6.07.1976 sulla
particella 105, F. 264, dove è ubicata la
cisterna
E/O Rilievo presente, georeferenziatura presente
RILIEVO DEL MONUMENTO
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA, Su prenotazione presso il MAEC. Ingresso
SEGNALETICA
da proprietà privata. Non presente
segnaletica
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E Monumenti in parte restaurati ma in
MANUTENZIONE ORDINARIA
generale si rilevano deterioramenti a
strutture e mosaici. Manutenzione a cura del
Comune.
26
Strada romana del Torreone
Il tracciato lastricato può essere percorso in due sensi. Si può partire dalla località Torreone e
cominciare a salire fino alla vetta della Guglielmesca o, viceversa, si può da questa località
percorrerlo in discesa. Il sentiero, peraltro segnalato come percorso CAI n. 561, offre, a metà
del percorso, la possibilità di una spettacolare vista della città di Cortona e delle valli ed è
immerso fra i boschi della montagna cortonese. E’ possibile deviare il percorso dirigendosi
all’eremo dei cappuccini passando accanto alla località Maestà del Pianello, dove inveterate
tradizioni collocano la presenza della “tomba del re”. La strada è provvista di segnaletica di
base.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Privata
No
Posizionamento cartografico
Accesso pubblico, coincidente con percorso
C.A.I.
Manutenzione a cura dei privati e del C.A.I.
Strada romana del Monte Maestrino
Uno dei tracciati percorribili è costituito dal sentiero che ha permesso per secoli il passaggio
fra l’area aretina e quella perugina attraversando il valico fra il Monte Maestrino e Poggio
della Croce. Tale strada partendo dalla città di Cortona, scendeva toccando le Contesse e il
Palazzone ( dove sono state rinvenute innumerevoli tracce di sepolture) e giungeva nelle
località di S. Angelo e Metelliano dove si biforcava: da una parte si dirigeva verso Ossaia e
Sanguineto (il percorso probabilmente fatto da Annibale per raggiungere il Trasimeno, dove
si svolse la famosa battaglia del 217 a. C.), dall’altra seguiva la direzione del monte verso
l’attuale Mercatale. Quest’ultimo tratto costeggiando il vicus etrusco di Montanare e Rasina
attraversava infatti la valle del Niccone in direzione della Valtiberina, scavalcava il Monte
Maestrino, oltrepassava il vicus collocato nell’area della Pieve di S. Donnino, fra la Valle del
Niccone e la Val di Pierle, per poi giungere nell’area di Mercatale. Questo asse viario si
configurò come un importante tratto di comunicazione fin dal periodo etrusco, come possono
testimoniare ancora oggi vari toponimi che si incontrano lungo il percorso o nei dintorni (per
esempio Rasina e Carsena). La lastricatura di età romana, che permane in molti tratti,
dimostra la monumentalizzazione del percorso e rappresenta quindi una certa testimonianza
della fruizione di questi tracciati che anzi divennero vero e proprio strumento di
romanizzazione dell’area montana, documentato da infrastrutture, ponti, agri centuriati,
reperti archeologici e toponimi
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
27
Privata
No
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O Posizionamento cartografico
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO E SORVEGLIANZA
Accesso pubblico
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E Manutenzione a cura dei privati e del corpo
MANUTENZIONE ORDINARIA
forestale
Strada romana Portole-Teverina Bassa
Il tracciato lastricato si snoda, a partire da Portole, attraverso le località Monte Traforata,
Monte Castel Giudeo, Monte Castellare, Case Lelli, presso Teverina Bassa, Falzano. Ampi
sono i tratti di basolato. Il percorso assume anche un notevole valore ambientale, considerato
che nella prima parte la strada intercetta l’oasi naturale della Cerventosa.
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
Privata e Demanio Provinciale
PRESENZA DI VINCOLO
No
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O Posizionamento cartografico tramite GPS
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO E SORVEGLIANZA
Accesso pubblico
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E Manutenzione a cura dei privati e del corpo
MANUTENZIONE ORDINARIA
forestale
Il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona
Il 5 settembre 2005 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Accademia Etrusca e della
Città di Cortona, nato grazie ad un paziente lavoro decennale che ha visto impegnati il
comune di Cortona, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, la Soprintendenza
per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed
Etnoantropologico di Arezzo, la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo, l’Università degli
Studi di Perugia e l’Accademia Etrusca.
Il museo con i suoi oltre 2000 mq espositivi è il frutto dell’unione dello storico Museo
dell’Accademia Etrusca e del nuovo Museo della città etrusca e romana di Cortona. Il primo,
conserva, secondo i criteri settecenteschi, le antiche collezioni dell’Accademia, tra le quali si
segnala l’eccezionale lampadario etrusco, oltre ad una ricca sezione egizia e alla pinacoteca.
Il secondo, ripercorre la storia degli insediamenti etruschi e romani del territorio, esponendo i
corredi delle più importanti tombe etrusche: bronzi, oreficerie, ed oggetti provenienti dai più
recenti scavi, come la famosa tabula cortonensis. L’ultima parte della seconda sezione troverà
completamento nel settembre 2007 e ospiterà anche i recentissimi corredi provenienti dai circoli
funerari contigui al tumulo II del Sodo.
28
PROPRIETA’ DEL MONUMENTO
PRESENZA DI VINCOLO
ARCHEOLOGICO
RILIEVO DEL MONUMENTO E/O
POSIZIONAMENTO GPS
ACCESSO
E
SORVEGLIANZA,
SEGNALETICA
STATO
DI
CONSERVAZIONE
E
MANUTENZIONE ORDINARIA
Palazzo Casali di proprietà comunali. Le
collezioni del Museo dell’Accademia di
proprietà dell’Accademia. Le collezioni del
Museo della Città Etrusca e Romana di
Cortona di proprietà dello Stato e affidati in
deposito al Comune
No
Rilievo presente
Accesso pubblico come da orario museale
Manutenzione a cura del Comitato Tecnico
di Gestione del MAEC
E’ in corso di allestimento il nuovo antiquarium di raccolte paleontologiche
presso Farneta di Cortona, che sarà collegato nel 2007 al percorso del parco.
Definizione condivisa di parco archeologico
Il territorio del Comune di Cortona, in cui le emergenze archeologiche si
trovano distribuite in modo disomogeneo in un’area sia interna alla città sia
nell’area insistente sulle sue pendici e sulla valle sottostante, è profondamente
composito e importante anche dal punto di vista antropico e ambientale. Si
pensa quindi che i principi progettuali da noi sintetizzati debbano seguire tali
caratteristiche in modo da mettere in rilievo e quindi valorizzare le singole
specificità di tale territorio.
L’individuazione del parco insisterà in primo luogo sull’area interessata da
emergenze e ritrovamenti archeologici succedutosi nel tempo, ma subito essi
devono essere inseriti dinamicamente in un tessuto ambientale, cioè il contesto
naturalistico e, nel nostro caso, soprattutto antropico che si è creato e
storicizzato con il costante adattamento della presenza umana fino ai nostri
giorni. Pertanto la nostra idea di parco avrà le evidenze archeologiche, e la loro
analisi, come punto di partenza e come punto di riferimento per la sua
perimetrazione, ma considerate come parte di un complesso ecosistema che
costituisce il valore primario del territorio in questione, e che quindi mantiene
in sé il concetto più ampio di parco, fino, in ultima istanza, a considerare i suoi
confini più aperti possibili e quindi non in un sistema “chiuso”.
Tale concetto è comunque supportato e avvalorato dalla conoscenza, e dalla
memoria, del territorio che diventano ruolo attivo non solo nella sua
salvaguardia ma anche nella sua valorizzazione, in senso ambientale, storico e
29
antropico, coinvolgendo anche tutta la popolazione e la sua attività nel periodo
contemporaneo.
La disomogeneità del territorio rende ancor più necessaria la possibilità di
intervenire con la creazione di una serie di itinerari-guida all’interno del parco,
utili per la conoscenza e la fruizione sia del turista che del cittadino.
Questi in linea di massima gli obiettivi che ci proponiamo operativamente:
- il monumento, o l’evidenza storica e archeologica presenti, sarà legato
comunque al suo tessuto storico e al suo ambiente paesaggistico, e non potrà
rimanere isolato fuori dal contesto anche attraverso barriere fisiche o di altra
natura;
- l’ambiente paesaggistico, naturalistico e antropico insieme, sarà conservato il
più fedelmente possibile, attraverso anche la ricostruzione, quando ci siano
stati interventi di natura distrutiva;
- lo studio delle attività umane presenti nel territorio e la loro gestione
attraverso la valorizzazione delle loro specificità, e la creazione di infrastrutture
attraverso anche il recupero dell’edilizia preesistente;
- il parco sarà strumento conoscitivo delle emergenze archeologiche, della
memoria storica e della identità culturale del territorio e della città;
- il parco sarà strumento di valorizzazione della storia del paesaggio agrario,
della città e della storia del territorio;
- il parco sarà anche strumento di tutela, riqualificazione e promozione del
sistema socio-economico-culturale della città, del territorio e del suo ambiente.
Gli enti coinvolti nella realizzazione del parco (con particolare riferimento alla
partecipazione agli accordi di programma)
Nel 1985, in occasione dell'Anno degli Etruschi, la Regione Toscana accoglieva
la raccomandazione rivoltale dal Comitato Esecutivo Regionale del Progetto
Etruschi di attribuire compiti di promozione della ricerca sostenuta da fondi
regionali e locali agli Atenei che avevano preso parte alle attività dell'Anno
degli Etruschi. Tra questi anche l'Università di Perugia, che aveva organizzato
la mostra Case e palazzi a Siena, alla quale venne indicata Cortona, come
territorio nel quale avviare un piano organico di ricerche, per ragioni di
vicinanza e di opportunità: l'antica polis di Cortona e il suo territorio
mancavano di un quadro di riferimento storico scientificamente fondato a
fronte dello straordinario nucleo di tradizioni mitiche e semimitiche sulle
origini della città. L'unico tentativo di sintesi, costituito dal volume Cortona
etrusca e romana di A. Neppi Modona (due edizioni, 1925 e 1977), risultava
infatti insoddisfacente.
Su questi presupposti, nel corso del 1987, l'Amministrazione Comunale di
30
Cortona e l'Amministrazione Provinciale di Arezzo affidarono all'Università di
Perugia, nella persona del professor Mario Torelli, ordinario di archeologia
greca e romana presso l'ateneo perugino, l'avvio di un progetto di indagini sulla
città antica di Cortona e sul suo territorio.
Lo spoglio della documentazione a stampa dei ritrovamenti a tutto il 1985 (in
larga parte poi confluito nell'Atlante dei Siti Archeologici della Toscana
pubblicato dalla Regione Toscana pochi anni dopo) e le prime attività di
ricognizione e di scavo, facevano subito emergere le priorità della ricerca e della
valorizzazione delle emergenze archeologiche.
Tra i monumenti urbani, veniva per prima messa a fuoco la Porta Ghibellina o
Bifora, uno straordinario documento di architettura monumentale etrusca, per
la particolare tipologia a fornice gemino della porta. All'evidente interesse
dell'accertamento della cronologia, al pari di quella delle mura sostanzialmente
ignota nonostante i saggi del Neppi, e della rimessa in luce del monumento, si
aggiungeva la sua potenziale condizione di snodo per una riqualificazione
urbanistica di tutta la zona.
Il lungo, difficile, oneroso lavoro di scavo e di ripristino della porta, durato dal
1987 al 1995, ha consentito il pieno raggiungimento di tutti questi obbiettivi.
La ripavimentazione di due importanti strade nel centro storico, via Dardano e
via Vagnotti ha fornito l'altra eccezionale occasione di scavo urbano, che ha
restituito l'edificio più antico di Cortona, una capanna dalle pareti in muratura
a secco, posta trasversalmente nel salto di quota alla fine di via Vagnotti,
realizzata alle soglie dell'età orientalizzante (VII asecolo a.C.).
Nel corso degli stessi lavori, nella contigua piazza Tommasi emergevano le
tracce di un edificio termale, indiziato da frammenti di pavimentazione musiva
riadoperati attorno ad un pozzo. Il mosaico, realizzato in bianco e nero su alto
supporto di cocciopesto, esibiva un bordo turrito ed un emblema centrale
caratterizzato dal motivo ad onde marine ed appariva assolutamente identico,
finanche per l'iscrizione dei magistrati, a quello scoperto nel centro
deIl'oppidum tarquiniese di Musarna, del cruciale Il sec. a.C. a testimonianza
eccezionale della precoce diffusione in Etruria sia della nuova tipologia edilizia
termale che dell'esistenza di maestranze itineranti di musivarii, che hanno
decorato edifici fra loro assai lontani, come sono le terme di Musarna e quelle
ora scoperte a Cortona.
Parallelamente alcuni importanti scavi venivano condotti nella città e nel
territorio dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana.
In primo luogo il ritrovamento sensazionale del Secondo Melone del Sodo,
costituito dalla monumentale crepidine e dal grande altare a gradoni preceduto
da sculture allegoriche raffiguranti la lotta tra un uomo e un leone e coronato da
un motivo a palmette a giorno di schietta tradizione ionica.
Successivamente la Soprintendenza Archeologica della Toscana effettuava due
31
ritrovamenti di estremo interesse per la storia della città.
Il primo ritrovamento, realizzato in occasione di lavori edilizi a Camucia
nell'area dei Vivai Felici, qualificava Camucia come sede di un vicus di Cortona.
Lo scavo ha restituito un'area sacra, nella quale sorgeva un tempio, di cui si
sono trovate solo le terrecotte architettoniche (le prime note a Cortona), databili
al Il sec. a.C.
La seconda scoperta si riferisce alla messa in luce, nel corso dei lavori di
ristrutturazione di Palazzo Casali per il nuovo museo, di un imponente muro di
terrazzamento, che prosegue, sotto il cortile del palazzo, un cospicuo tratto da
tempo noto nel caveau della Cassa di Risparmio di Firenze adiacente al palazzo
Casali e identificabile con un colossale muro di sostegno di una grande piazza
di epoca etrusca e romana al centro della città, nella quale con tutta probabilità
si deve riconoscere la sede del foro cittadino.
Parallelamente, le ricerche coordinate dal Professor Torelli ricostruivano la
struttura dell'approvvigionamento idrico della città, una realizzazione
anch’essa del Il sec. a.C., dall'opera di presa per la captazione dell'acqua
sorgiva, all'Alta di S. Egidio, nella montagna cortonese, al sistema di
distribuzione interno nella città, attraverso una serie di monumentali cisterne,
di cui due cementizie (una nel Convento delle Clarisse, l'altra identificabile con
le c.d. terme di Bacco) e due in opera isodoma (una in via Mazzuoli sotto il
palazzo Cerulli – Diligenti, l'altra presso la porta S. Agostino).
Nel territorio extraurbano, il sito della Tufa in località Ossaia è apparso subito
come molto promettente, per la qualità e la quantità dei materiali di superficie e
per la presenza del gigantesco rudere di una grande conserva d'acqua. Con
l'appoggio finanziario del Comune, che si è accollato l'onere dell'ospitalità degli
studenti canadesi e italiani autori dello scavo, dal 1992 ad oggi, sotto la
direzione congiunta di Maurizio Gualtieri e di Helena Fracchia, archeologi
dell'Università di Perugia e della canadese University of Alberta, sono state
condotte dieci intense campagne estive, un’impresa di stretta collaborazione
italo – canadese, che ha messo in luce porzioni significative di una grandiosa
villa vissuta tra la fine della repubblica e l'età tardoantica, ricca di pavimenti
musivi, uno dei complessi di epoca tardorepubblicana più notevoli dell'area
etrusca, con scarsi riscontri nel panorama noto delle architetture delle ville.
Il logico approdo del lavoro di ricerca promosso negli ultimi quindici anni
dall'Amministrazione locale e dalla Soprintendenza Archeologica per la
Toscana, dal quale emerge un volto tutt'affatto nuovo della città e del territorio
antichi, è costituito dal nuovo Museo della Città Etrusca e Romana, in via di
allestimento in Palazzo Casali –da affiancare nello stesso palazzo Casali allo
straordinario monumento della storia della cultura archeologica settecentesca
costituito dalle collezioni del Museo dell'Accademia Etrusca– e dal parco
archeologico.
32
L'accordo di programma per la realizzazione del parco archeologico del Sodo, l'accordo
di programma quadro Stato – Regione Toscana e il finanziamento ai sensi della L.
513/1999
I segni più evidenti della Cortona arcaica sono costituiti dalle tre grandi tombe
a tumulo, denominate "Meloni ", lascito della potenza delle famiglie
principesche, alfabetizzate, che dominavano il territorio fra la fine del VII e il VI
sec. a.C.
In particolare i due tumuli contigui (Primo Melone del Sodo e Secondo Melone
del Sodo, quest’ultimo, a partire dal 1989, oggetto di scavi assai importanti)
posti in località Sodo, all'incrocio fra la Nazionale Umbro – Casentinese e la
Provinciale Siena – Cortona, ponevano il tema della creazione di un Parco
Archeologico attrezzato che li ricomprendesse e quello, connesso, del riordino
delle reti viarie comunale e provinciale e di quella idraulica superficiale, per
renderle compatibili con le esigenze di fruibilità del sito archeologico.
Per tale ragione le amministrazioni interessate, Comune di Cortona,
Soprintendenza Archeologica per la Toscana, Provincia di Arezzo, Autorità di
Bacino dell’Arno, Provveditorato Regionale per le Opere Pubbliche,
stringevano nel 1998 un accordo di programma per la realizzazione del Parco
Archeologico del Sodo, il cui progetto avrebbe dovuto prevedere tutti gli
interventi necessari per la messa in luce dei monumenti archeologici, per il loro
restauro, per l'adeguamento della rete idraulica di acque alte e acque basse e
della rete viaria comunale e provinciale, per la creazione delle infrastrutture di
servizio necessarie per l'attività del parco archeologico.
Questo accordo di programma e la realizzazione del nuovo museo
archeologico, ribattezzati Sistema integrato dell’archeologia di Cortona,
venivano inseriti nell’Accordo di Programma Quadro per i Beni e le Attività
Culturali – siglato il 16 dicembre 1999 dalla Regione Toscana e dal Ministero
per i beni e le attività culturali nella cornice della Intesa Istituzionale di
Programma fra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Toscana –
.
L’inserimento assicurava al Sistema integrato dell’archeologia di Cortona un
forte finanziamento a carico dello Stato: £ 1.200.000.000 per il museo e £
1.300.000.000 per il parco archeologico del Sodo.
Successivamente, il 3 novembre 2000, con Decreto del Ministro per i Beni e le
Attività culturali veniva individuato il Comune di Cortona quale beneficiario di
un contributo di circa £ 5.500.000.000 per la realizzazione del parco archeologico
comprendente i monumenti funerari della collina e della pianura cortonesi,
concesso ai sensi dell’art. 1 della L. 21 dicembre 1999, n. 513. Il contributo
riassorbiva in sé il finanziamento di £ 1.300.000.000 previsto per il parco
archeologico del Sodo nell’Accordo di Programma Quadro per i Beni e le
Attività Culturali.
33
Le dimensioni del Parco, inizialmente circoscritto al solo territorio del Primo e
del Secondo Tumulo del Sodo, si sono dunque dilatate, a seguito del
finanziamento e .l. 513/1999, fino ad abbracciare tutte le emergenze
monumentali archeologiche presenti nel territorio comunale.
Gli indirizzi normativi, la crescente consapevolezza del potenziale ruolo attivo e
propulsivo che le amministrazioni locali possono svolgere nella tutela e
valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, la grande capacità
progettuale e realizzatrice del Comune di Cortona, hanno indotto la
Soprintendenza Archeologica per la Toscana, con un atto che in Italia ha pochi
precedenti, ad affidare al Comune di Cortona tutti i compiti di progettazione e
di realizzazione delle opere, riservando a se stessa i soli compiti di tutela e di
controllo. Il presente progetto preliminare è stato redatto appunto per avviare le
procedure progettazione e di realizzazione delle opere.
Il progetto preliminare di parco, gli interventi progettuali ed amministrativi e
gli investimenti finanziari
La convergenza e il coordinamento delle attività di ricerca realizzate dalla
Soprintendenza Archeologica per la Toscana, dall’Universtà degli Studi di
Perugia e dal Comune di Cortona, con il sostegno operante della Regione
Toscana, ha consentito la sperimentazione di un innovativo ed efficace modello
di intervento nel comparto dell’archeologia, al quale si deve se già dalla
primavera del 2004 è operativo il parco archeologico di Cortona.
Il parco archeologico che viene realizzato grazie a un consistente finanziamento
dello Stato, si caratterizza immediatamente per l’incisivo impatto che avrà sul
territorio: l’intervento più impegnativo è costituito da due importanti opere
pubbliche, già appaltate ed avviate: lo spostamento di un tratto di fiume e di un
tratto di strada provinciale, la modifica cioè di due importanti percorsi
storicizzati, ambedue a suo tempo realizzati nel quadro della grande opera di
bonifica della Valdichiana. Si tratta di due “segni” assai forti, che in qualche
modo sottolineano le profonde trasformazioni indotte dal parco archeologico
sull’organizzazione
del
territorio.
Parallelamente sono in parte già stati effettuati o in corso di effettuazione, parte
in corso di progettazione, una serie di interventi su tutti i monumenti
archeologici della città e del territorio. L’intero sistema, assai articolato poiché i
monumenti sono distanti tra loro anche alcuni chilometri, farà capo al centro
storico, dove, a partire dalla prossima estate 2005, troverà luogo il nuovo Museo
dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, che accorperà in un unico
circuito di visita i piani sotterranei di Palazzo Casali, dove è previsto
34
l’allestimento dei reperti provenienti dal territorio, ordinati secondo il progetto
scientifico del prof. Mario Torelli, con il piano nobile del Palazzo, attuale sede
delle
collezioni
del
Museo
dell’Accademia
Etrusca.
La integrazione museo–parco realizzata in questo modo è, si può dire, totale e
fa sì che l’intero centro storico costituisca parte integrante del parco, perché
sede di importanti monumenti ma soprattutto perché agli spazi espositivi di
Palazzo Casali è attribuito il ruolo di centro erogatore dei servizi di accoglienza,
di orientamento e di smistamento dei visitatori. Di seguito si propone una
sintetica descrizione del contenuto di ciascuno stralcio e il quadro economico
risultante dal progetto definitivo del parco archeologico.
Stralcio n. 1
Primi interventi di messa in sicurezza, adeguamento e indagini per la
costituzione del Parco archeologico di Cortona.
Importo complessivo dello stralcio: € 367.610,74
Lo stralcio n. 1 prevede la riqualificazione del sistema dei beni archeologici,
parte dei quali non è oggi accessibile, attraverso lavori per il restauro e la
manutenzione dei monumenti, per la sistemazione architettonica e ambientale
degli accessi agli stessi, comprese le indagini archeologiche accessorie,
funzionali per integrare le conoscenze acquisite nel corso degli interventi
recenti e per la pianificazione di interventi successivi.
Al termine dei lavori tutti i monumenti archeologici etruschi di Cortona
saranno fruibili.
La progettazione e la direzione dei lavori sono state fornite dalla
Soprintendenza Archeologica per la Toscana.
Lo Stralcio n. 1 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona e
la Soprintendenza Archeologica per la Toscana.
I lavori previsti dallo stralcio sono stati consegnati il 24 dicembre 2001 e sono
stati conclusi nel 2005.
Stralcio n. 2
Distacco e restauro di mosaici della Villa romana di Ossaia
Importo complessivo dello stralcio: € 77.468,53
35
I lavori si sono resi necessari per la salvaguardia dei mosaici medesimi. Sebbene
la selezione della ditta esecutrice sia stata effettuata il la consegna dei lavori non
ha potuto essere effettuata entro il 31/12/2001, poiché nel corso del sopralluogo
è stato verificato che lo stato dei mosaici
nel corso dell’autunno,
successivamente ai sopralluoghi effettuati per redazione della perizia di
restauro andata a gara, avevano subito infiltrazioni che ne avevano
notevolmente peggiorato le condizioni. La ditta aggiudicataria ha acconsentito
a indagini ed esami ulteriori a seguito delle quali si è convenuto che sarà
necessaria una perizia suppletiva di circa € 10.000. I lavori sono stati consegnati
il 27 luglio 2002 e sono stati conclusi nel 2005 con l’esposizione dei mosaici
recuperati all’interno del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di
Cortona.
Lo Stralcio n. 2 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona e
la Soprintendenza Archeologica per la Toscana.
Stralcio n. 3
Ristrutturazione e messa in sicurezza della rete delle acque superficiali nell’area del Sodo
Importo complessivo dello stralcio: € 785.967,10
Lo stralcio n. 3 prevede la messa in sicurezza dei due tumuli arcaici denominati
Primo e Secondo Tumulo del Sodo, oggi separati dalla Strada Provinciale 28
(Siena – Cortona) e dal Canale Loreto, attraverso la deviazione di un tratto dello
stesso canale immediatamente a nord del Secondo Tumulo del Sodo.
Il cantiere è momentaneamente interrotto a causa delle indagini stratigrafiche in
corso sui circoli funerari di età orientalizzante rinvenuti alla base del nuovo
alveo.
Lo stralcio n. 4 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la
Provincia di Arezzo, la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, l’Autorità
di Bacino per il Fiume Arno, Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di
Arezzo (ex Genio Civile di Arezzo).
Stralcio n. 4
Ristrutturazione e messa in sicurezza della rete infrastrutturale nell’area del Sodo
Importo complessivo dello stralcio: € 1.166.332,24
Lo stralcio n. 4 prevede di un nuovo tratto di Strada Provinciale, della
lunghezza di circa 1000 metri, immediatamente a Sud del Primo Tumulo del
Sodo. I due tumuli così riunificati costituiranno il cuore del parco archeologico.
Lo stralcio n. 4 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la
36
Provincia di Arezzo, la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, l’Autorità
di Bacino per il Fiume Arno, Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di
Arezzo (ex Genio Civile di Arezzo).
Stralcio n. 5
Riqualificazione urbanistica dell’Area del Sodo
Importo complessivo dello stralcio: € 56.810,26
Lo stralcio prevede la ridefinizione degli strumenti urbanistici nell'area del
Sodo, a seguito delle modificazioni indotte dagli stralci n. 3 e n. 4, per
introdurre incisive misure di riordino (l’area del Sodo è fortemente
compromessa da insediamenti più o meno recenti) e di valorizzazione, con
l’indicazione delle infrastrutture di servizio (il centro di accoglienza e di
orientamento del Parco, il parcheggio etc.) necessarie per l'attività del parco
archeologico e di salvaguardia.
Lo stralcio n. 5 consiste di due distinti momenti: la redazione di una Variante di
Piano Regolatore per l’area del Sodo, affidata all’Ufficio Urbanistica del
Comune di Cortona, e la redazione di un Piano Particolareggiato per la stessa
area affidato allo studio Cerri di Milano, in corso di recepimento da parte del
Nuovo Piano Strutturale del Comune.
Lo Stralcio n. 5 coinvolge le seguenti Amministrazioni: il Comune di Cortona, la
Provincia di Arezzo, la Regione Toscana.
Stralcio n. 6
Costituzione di un demanio del parco archeologico
Importo complessivo dello stralcio: € 365.608,21
Lo stralcio prevede la costituzione di un demanio del parco archeologico,
attraverso atti di esproprio ed acquisizione di monumenti (che sono in parte
proprietà privata) e di pertinenze di superficie adeguata (tutte da acquisire da
privati), per la esecuzione delle opere, per la fruizione, per la ubicazione delle
strutture di servizio. La maggior parte degli espropri ed acquisizioni riguarda
l’area del Sodo ed è funzionale alla realizzazione del nuovo tratto del Canale
Loreto e della Strada provinciale 28. Gli stessi, inoltre, sono in relazione alla
variante di PRG.
Lo Stralcio n. 6 coinvolge il solo Comune di Cortona.
Stralcio n. 7
37
Affidamenti diversi per la fruizione, comunicazione, promozione del parco
archeologico
Importo complessivo dello stralcio: € 84.647,31
Lo Stralcio n. 7 prevede la realizzazione degli strumenti di fruizione,
comunicazione, promozione –dagli strumenti di primo orientamento, quali la
segnaletica e la cartellonistica, agli strumenti di comunicazione e di promozione
veri e propri (marchio, prodotti editoriali di varia complessità, dal depliant alle
guide)–. Lo stralcio comprende anche la direzione scientifica, la ricerca, la
stesura di testi necessari per la realizzazione dei prodotti editoriali nonché
l’acquisizione di ricerche e studi necessari per una gestione efficiente del parco
a cura dell’Università degli Studi di Perugia.
Lo Stralcio n. 7 coinvolge il solo Comune di Cortona.
L’iter amministrativo
Il primo passo amministrativo verso l’idea di Parco è stato condotto a cura
dell’attività ordinaria da parte della Soprintendenza Archeologica per la
Toscana sui singoli monumenti che costituiscono il parco archeologico, a partire
dagli anni cinquanta. Successivamente si sono susseguite una serie di
importanti atti:
Delib. Giunta Comunale N. 136 del 11.07.1998
Oggetto: progetto preliminare per la realizzazione del parco archeologico di
Cortona. Approvazione
Delib. Giunta Comunale N. 219 del 21.12.1998
Oggetto: accordo di programma per la realizzazione degli interventi necessari
alla creazione di un parco archeologico nel comune di Cortona denominato “Il
Sodo”. Approvazione.
Delib. Giunta Comunale N. 190 del 26.09.2000
Oggetto: Affidamento della progettazione
all’Università degli Studi di Perugia.
del
parco|
archeologico
Delib. Giunta Comunale N. 235 del 23.12.2000
Oggetto: acquisto dei monumenti necessari per la costituzione del parco
archeologico.
38
Delib. Giunta Comunale N. 96 del 3.05.2001
Oggetto: variante al PRG in località Sodo: Avvio del procedimento ai sensi
dell’art. 40 comma 8 L.R. 5/95
Delib. Giunta Comunale N. 175 del 4.09.2001
Oggetto: approvazione del protocollo di intesa tra SAT e Comune di Cortona
per la realizzazione degli interventi previsti nello stralcio funzionale A del
progetto preliminare del Parco Archeologico.
Delib. Giunta Comunale N. 154 del 17.08.2001
Oggetto: Convocazione della conferenza dei servizi per esame del progetto
preliminare del parco archeologico
Delib. Giunta Comunale N. 195 del 9.10.2001
Oggetto: Progetto definitivo per la realizzazione del parco archeologico di
Cortona. Approvazione
Delib. Giunta Comunale N. 11 del 26.01.2002
Oggetto: Progetto definitivo “realizzazione del parco archeologico di Cortona”.
Approvazione del progetto in linea tecnica e ai fini espropriativi.
Affidamenti relativi ai 7 stralci sopra elencati semestralmente rendicontati alla
Regione Toscana nell’ambito dell’accordo di programma.
Approvazione della variante di piano regolatore per l’Area del Sodo (luglio
2002).
Le forme della gestione e della promozione attuale del sistema museo-parco
(con particolare riferimento al bilancio, alle convenzioni in essere,
all’appartenenza a reti)
A seguito di una convenzione stipulata nell’aprile 2005 tra il Comune di
Cortona e l’Accademia Etrusca per la gestione del nuovo grande Museo
dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC), inaugurato il 5
settembre 2005, la gestione del bilancio e della vita culturale del Museo è
passata ad un comitato tecnico di gestione formato da 3 membri dell’Accademia
Etrusca e 3 membri del Comune, in seno al quale si riconoscono un Presidente
ed un conservatore per ciascuna delle due sezioni museali.
39
L’attività del Comitato Tecnico ha teso, fin da subito, a continuare ad adeguare il
Museo agli standard ministeriali, dotandolo di una serie di strumenti giuridici,
economici e di servizi che andassero ad integrare i già conseguiti standard relativi
alle strutture (Ambito III), al personale (Ambito IV), alla sicurezza (Ambito V), ai
rapporti con il territorio (Ambito VIII).
Nel quadro dell’Ambito I (status giuridico), tenuto conto che i principi generali
cui si ispira l’attività del Museo, equivalenti di fatto ad uno statuto, sono stati
inseriti nella sopra richiamata convenzione, si sono approvati un regolamento
(Ambito I, I.2) e una carta dei servizi (Ambito I, I.4). Dell’Ambito II (assetto
finanziario) sono stati approvati sia il bilancio (Ambito II, II.1), sia forme di
controllo e monitoraggio (Ambito II, II.2).
Nel corso del 2006 il Comitato Tecnico del Museo intende perfezionare l’Ambito
VI (gestione delle collezioni) e VII (rapporti con il pubblico e servizi).
Dopo aver realizzato l’edizione completa, in formato cartaceo, di tutte le
schedature degli oggetti nel nuovo catalogo, illustrato a livello più divulgativo
tramite una guida per adulti, una guida breve per adulti ed una guida per ragazzi
e e dopo aver concluso il progetto triennale finanziato dalla Provincia di Arezzo
finalizzato alla catalogazione informatica di oltre 1000 oggetti esposti nel museo
(VI.3, Registrazione e documentazione), si è inteso programmare un’attività
costante di restauro dei materiali archeologici significativi (VI.1. Conservazione e
restauro) attraverso l’organizzazione di un corso di restauro biennale. Grazie a
tale attività saranno recuperati sia gli oggetti che attendono di essere esposti nella
sezione del Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona, sia gli straordinari
reperti rinvenuti nel corso delle recentissime campagne di scavo dell’estate 2005
presso l’area dei tumuli del Sodo. Il corso, riservato a giovani studenti che
risiederanno a Cortona, sarà caratterizzato da una parte teorica (restauro della
ceramica, restauro archeologico, teoria del restauro, chimica e mineralogia,
legislazione dei beni culturali, disegno tecnico, archeologia) e pratica.
Quest’ultima parte, coordinata da personale tecnico del centro di restauro della
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, sarà svolta dal mese di
aprile 2006 presso i locali seminterrati di Palazzo Casali e, a partire dal mese di
settembre prossimo, presso il nuovo laboratorio di restauro in corso di
realizzazione presso l’ex mulino nei pressi del tumulo I del Sodo (VI.1.2).
Contemporaneamente, nel quadro delle Politiche di ricerca e studio (VI.4),
proseguono le attività di ricerca e studio con Università ed Enti di ricerca (VI.4.2):
sono infatti da un lato ripartite le attività dell’Università degli Studi di Perugia,
dipartimento di Archeologia, per la redazione della didattica museale relativa alla
parte da inaugurare; dall’altro, a partire dal mese di maggio, ripartirà lo scavo
dell’Università di Edmonton (Canada), presso il sito “La Tufa”, ad Ossaia, dove
per il quindicesimo anno consecutivo sarà indagata la villa tardo repubblicanaimperiale i cui reperti rinvenuti fino ad ora sono stati musealizzatì; sempre
40
l’Università di Edmonton condurrà, nel mese di agosto, una serie di prospezioni
geofisiche e di ricognizioni di superficie presso alcuni siti romani del territorio
cortonese.
Se è già stato completato l’allestimento di una prima parte del bookshop ed è in
fase di progettazione una linea di prodotti specifici (VII.3.3, servizi accessori), è in
corso di definizione una sala di attività didattiche caratterizzata da una serie di
materiali editoriali, giochi, kit per laboratori sperimentali dei quali la guida per
ragazzi, edita per i tipi di Polistampa, è sicuramente il prodotto di base (VII.3.4).
Al fine di promuovere e divulgare le attività museali (VII.3.5), nel quadro della
creazione di un legame sempre più stretto con la cittadinanza, le scuole e le
attività imprenditoriali del territorio, il Museo dell’Accademia Etrusca e della
Città di Cortona organizza un fitto calendario di iniziative nel corso del 2006:
- Le Domeniche al Museo: conferenze con esperti di archeologia e storia
dell’arte (29 gennaio, 12 febbraio, 26 febbraio, 12 marzo, 26 marzo);
- Partecipazione alla settimana dei Beni Culturali 2-9 Aprile con conferenza
l’8 Aprile.
- Partecipazione ad Amico Museo (23 aprile-6 maggio) con conferenze,
convegni, laboratori sperimentali.
- Partecipazione alla Settimana dell’Archeologia (1-9 luglio) con conferenze,
trekking archeologico, mostre, visite guidate, spettacoli notturni presso i siti
archeologici.
- Partecipazione alle giornate europee del patrimonio (23 settembre) con
conferenze.
A tali attività si aggiungono quelle promozionali, come la partecipazione, tramite
la consulenza di una società di marketing turistico, alle principali borse per il
turismo (come la B.I.T. di Milano) o alle grandi manifestazioni di turismo
archeologico (borsa del turismo di Paestum, Archeofestival di Perugia) con la
consulenza di personale esperto nell’organizzazione e vendita di pacchetti
turistici comprendenti la visita del Museo; la redazione di depliant, CD ROM,
brochures promozionali del Museo che prevedono logo ed immagine coordinata;
la realizzazione del sito internet, la cui inaugurazione è prevista nel corso della
settimana dell’archeologia (1-9 luglio 2006) è stata affidata ad una società
informatica.
Dal 5 settembre 2005, giorno di apertura del MAEC al 31 luglio 2006 sono stati
registrati circa 30.000 visitatori, riconducibili a 18.000 se si parte dal 1 gennaio
2006. Sulla scorta della statistica degli anni precedenti, quando era aperto il solo
Museo dell’Accademia Etrusca, è presumibile che il numero di visitatori annui si
assesti su circa 35.000 visitatori, per un introito stimato di 200.000 euro. Il bilancio
2006 del MAEC prevede complessivamente 300.000 euro in entrata, derivanti da
bigliettazione, contributo comunale, sponsorizzazioni, entrate relativa al
bookshop ed altri servizi e 300.000 euro in uscita, per il pagamento dei servizi
41
legati alla vita quotidiana del museo (personale, assistenza, manutenzione,
attività didattiche, culturali e promozionali). Il personale del Museo, se si
eccettuano i ruoli direttivi, è esterno e appartiene a cooperative per ciò che attiene
la sorveglianza e la didattica o ad aziende private per ciò che attiene pulizia e
manutenzione. Il Museo osserva il seguente orario: dal 1 aprile al 31 ottobre
aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19; dal 1 novembre al 31 marzo aperto tutti i
giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10 alle ore 17.
Tra i servizi che offre il MAEC si segnalano anche le visite guidate sia interne che
ai monumenti del Parco Archeologico, tramite prenotazione presso il Museo e
attraverso l’operato della cooperativa affidataria dei servizi di sorveglianza e di
didattica del MAEC. Le chiavi dei monumenti di proprietà del Comune e
dell’Accademia Etrusca sono depositate presso il Museo. Il tumulo II del Sodo e il
tumulo di Camucia sono invece gestiti da personale della Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Toscana e normalmente le visite possono avvenire in
orario di apertura (8.30-13.30 tutti i giorni escluso il lunedì). I dati attuali relativi a
visitatori censiti del parco (quelli registrati per le visite ai monumenti di proprietà
del Comune o dell’Accademia Etrusca e quelli registrati per le visite ai due
monumenti di proprietà dello Stato) parlano di circa 10.000 visitatori annui. Al
momento solamente le spese relative alla manutenzione ordinaria dei monumenti
del parco di proprietà del Comune e dell’Accademia Etrusca sono inserite nel
bilancio del MAEC.
Sul versante della promozione del nascente parco le attività sono ad un livello
meno definito che per il MAEC. Il primo stimolo ad incrementare le attività
attorno al Parco Archeologico di Cortona si è concretizzato nel 2001, quando Il
Comune di Cortona è risultato vincitore di uno dei bandi di CULTURA 2000
tramite l’adesione al progetto Laboratorio del Paesaggio, in collaborazione con
l’Istituto Andaluso del Patrimonio Architettonico, l’Istituto Portoghese del
Patrimonio Architettonico, il IX Eforato alle Antichità Bizantine di Tessalonica.
Scopo del progetto, confluito in parte all’interno di un CD ROM, è stata la
redazione di un’analisi delle potenzialità non solo culturali ma anche
economiche che insistono e che potrebbero essere alimentate dal parco
archeologico, tali da rendere il sistema come una risorsa. Il confronto con
situazioni analoghe di altri paesi e le diverse strategie del procedere
amministrativo e scientifico si sono rivelate estremamente utili per avviare, di
pari passo con il progetto preliminare di parco, una serie di relazioni e rapporti
con le più varie realtà territoriali. Se la parte ricognitiva del progetto
Laboratorio del Paesaggio (Fasi I e II) coincide in parte con il presente elaborato,
si segnalano per la fase III del progetto (quella relativa alla filiazione del parco
con la cittadinanza), due importanti azioni svolte in seguito alle indicazioni
generali dell’Istituto Andaluso del Patrimonio Architettonico, capofila del
gruppo. La prima, dal titolo l’archeologia vissuta dagli artisti, si è concretizzata nel
42
coinvolgimento degli studenti della Università Americana della Georgia, che da
oltre 20 anni organizza corsi stabili di disegno e arti grafiche a Cortona e di una
serie di artisti residenti in Cortona (italiani e stranieri). Il tema proposto per
essere sviluppato attraverso le arti visive era il patrimonio archeologico
cortonese in particolare e, in generale, la suggestione del mondo antico. Gli
artisti hanno prodotto molte delle loro opere direttamente all’interno dei siti
archeologici. La mostra finale è stata presentata sabato 5 luglio 2002, presso il
Centro Convegni di S. Agostino, alla presenza di tutti i partners europei.
La percezione del parco da parte di cittadini e fruitori (risorsa o privazione?)
La seconda azione ha previsto la distribuzione di un questionario ad un
campione selezionato della cittadinanza al fine di poter apprezzare la
percezione della nascita del parco archeologico nell’opinione comune. Si
presenta di seguito il testo introduttivo del questionario, con relativo modulo e
conclusioni dell’inchiesta.
Gentile Signore,
il gruppo di ricerca che si sta occupando del progetto europeo sul parco archeologico nel territorio comunale vorrebbe
informarla delle attività che il Comune di Cortona sta svolgendo e gradirebbe la sua collaborazione, con osservazioni e
consigli, attraverso la compilazione di un questionario tematico.
Un nostro collaboratore provvederà a ritirare il questionario allegato, previo appuntamento telefonico.
Il Comune di Cortona è il beneficiario di un finanziamento pubblico per un nuovo parco archeologico sul suo territorio
comunale.
Le attività di maggior rilievo che interessano il parco archeologico progettato saranno:
- il nuovo Museo Archeologico allestito in Palazzo Casali;
- lo scavo, il recupero ed il restauro del Tumulo del Sodo II (575-570 a.C.);
- lo scavo ed il recupero della Villa romana di Ossaia (II a.C. -V secolo d.C.).
Dette attività si aggiungono a quelle che ruotano da molto più tempo attorno al Tumulo del Sodo I, al Tumulo di Camucia,
al Museo dell’Accademia Etrusca, alla Tanella di Pitagora. Il parco avrà peraltro una perimetrazione molto vasta delimitata
sulla base di indagini già acquisite come le prospezioni richieste dal Comune in occasione di nuove licenze edilizie, le
prospezioni della Soprintendenza , e dei luoghi in cui si è certi siano probabilmente interrati reperti archeologici di notevole
interesse.
Oltre al finanziamento ministeriale di circa 2.500.000,00 €, il nuovo parco archeologico è stato sostenuto da due finanziamenti
della Commissione Europea sul Programma Cultura 2000 (anno di riferimento 2001). Tali finanziamenti hanno attivato una
collaborazione metodologica con altri paesi europei: Spagna, Portogallo, Grecia e Francia.
Il primo contributo europeo, di circa 150.000,00 €, vede la città di Cortona coordinatrice di una ricerca sull’ ”Archeologia
senza barriere”, cioè sulle problematiche legate all’accesso dei disabili in un parco archeologico.
Il secondo contributo europeo, di circa 300.000,00 €, è stato assegnato alla Spagna che coordina il progetto “Laboratorio sul
paesaggio e sulle risorse culturali ed economiche di vari siti archeologici europei”. Il Comune di Cortona è partner attivo in
tale progetto che affronta i problemi che legano un parco archeologico all’ambiente non solo storico.
Sono in programma ricerche sulle attività innovative che possono creare un rapporto tra un parco archeologico e la vita
quotidiana dei cittadini venendo incontro al crescente interesse di tutti nei valori dell’ambiente da vivere anche come
cultura.
Il questionario che si allega ruota attorno a questi aspetti e vuole coinvolgere nella ricerca i residenti vecchi e nuovi di
Cortona in una analisi sull’evoluzione del territorio comunale negli ultimi 10 anni.
43
Fenomeni come il diffuso e crescente agriturismo e la modifica della struttura della popolazione, che si arricchisce di
provenienze sempre più europee, determinano una variazione di interessi culturali della popolazione che il nuovo parco
archeologico intende tenere nel dovuto conto richiedendo il parere dei diretti interessati.
E’ stato individuato un campione di residenti che risponde statisticamente alle tipologie dei residenti oggi a Cortona; a
costoro si rivolge il questionario allegato. I risultati della ricerca avranno un riflesso diretto sui due progetti europei in
corso.
Un incontro internazionale in cui tali risultati verranno presentati e discussi con i partners europei è programmato a
Cortona il prossimo 7 Giugno. Si invitano sin da ora tutti coloro che abbiano interesse nelle iniziative europee ad una
partecipazione attiva all’incontro.
44
Scheda per il coinvolgimento della popolazione residente nelle iniziative del parco archeologico
1.
Fascia di età
Bambini/ragazzi
Adulti
Anziani
2.
Occupazione
Dipendente
Disoccupato
3.
Formazione Scuole dell’obbligo
4.
Da quanto tempo abita nel comune di Cortona?
anni
non residente
5.
Provenienza
6.
Come trascorre il suo tempo libero? _______________________________________
7.
Durante il suo tempo libero partecipa alle iniziative culturali promosse dal Comune di Cortona?
Se si, quali? __________________________________________________________
Se
no,
vorrebbe
essere
informato
su
tali
iniziative
per
potervi
partecipare?
____________________________________________________________________
8.
Vorrebbe coinvolgere anche la sua famiglia a tali iniziative? _________
Anziani
9.
E’
a
conoscenza
della
presenza
di
siti
archeologici
nel
____________________________________________________________________
Libero professionista
Studente
Scuole superiori
Pensionato
Università
da più di 10 anni
da meno
di 10
Città____________________Nazione ___________________
Bambini
comune
Ragazzi
di
Cortona?
10. In che modo è venuto a conoscenza del patrimonio archeologico nel comune di Cortona?
____________________________________________________________
11. Conosce esattamente in cosa consiste il patrimonio archeologico nel comune di Cortona, finora scoperto?
_______________________________________________
12. Ha
mai
visitato
il
Museo
dell’Accademia
____________________________________________________________________
Etrusca?
13. Ritiene che un parco archeologico possa contribuire in modo sostanziale alla salvaguardia dell’ambiente?
_____________________________________________
14. Se la sua risposta è affermativa, quali delle seguenti attività pensa potrebbero contribuire ad integrare
ambiente e parco archeologico (indicandole con un numero progressivo)?
____ Conferenze
____ Attività sportive
____ Spettacoli musicali
____ Spettacoli teatrali
____ Visite guidate laboratori di archeologia sperimentale
____ Itinerari tematici
____ Altro _____________________________________
15. Nel caso di itinerari tematici, quali pensa di poter suggerire, oltre a quelli legati all’artigianato, all’enologia,
alla gastronomia storica? ____________________________________________________________________
16. E’ favorevole ad una sensibilizzazione delle nuove generazioni rispetto ai valori archeologici del proprio
territorio e alla salvaguardia ambientale attraverso corsi didattici di archeologia nelle scuole e campi scuola
45
di
archeologia
durante
il
______________________________________________________________
periodo
estivo?
17. Ha altri suggerimenti da proporre?
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18. Avrebbe interesse a partecipare coinvolgendo eventualmente anche i membri della sua famiglia alle
iniziative promosse nell’ambito del parco archeologico di Cortona visto in funzione della salvaguardia
dell’ambiente? __________________________
I criteri di selezione del campione di popolazione hanno mirato a rappresentare nella maniera più attendibile i potenziali
fruitori del parco archeologico. Si è infatti ripartito il campione in due grandi gruppi (residenti e non residenti stabilmente)
e, nell’ambito di questi gruppi, si è tenuto conto delle categorie di età, livello di istruzione, livello e qualità della professione
(basso reddito, alto reddito, liberi professionisti, dipendenti), nazionalità.
Il questionario, dopo la richiesta dei dati personali, tendeva ad accertare la conoscenza dei siti archeologico da
parte degli intervistati e apriva la possibilità ad idee e pensieri propositivi per valorizzare il parco.
Su cinquanta intervistati solo la metà ha risposto, segno di uno scarso interesse di partenza.
Di coloro che hanno risposto gli stranieri sono stati i più solleciti, riconsegnando personalmente il questionario
all’ufficio responsabile del progetto.
Per ciò che concerne la conoscenza dei monumenti archeologici la maggior parte del campione italiano dichiara
di conoscere le aree archeologiche ed il museo grazie alle visite scolastiche.
Gli stranieri sono venuti a conoscenza del museo e del parco archeologico grazie a visite personali. Tutti quanti
si dichiarano disponibili ad una collaborazione ad eventuali iniziative di promozione
Fra le proposte di promozione del parco più diffuse si registra:
• itinerari musicali;
• itinerari tematici (chiese, civiltà contadina, enogastronomia);
• potenziamento dell’informazione (all’interno del museo, a livello di stampa e siti web, a livello di
cartellonistica nel territorio);
• potenziamento della didattica rivolta ai bambini e agli adulti;
• ricostruzioni di spettacoli di musica e sport delle civiltà antiche;
• associazione di itinerari ambientali con quelli archeologici;
• decentramento delle attività di promozione del parco anche nel territorio.
Il progetto definitivo del parco
Sulla base del progetto scientifico redatto a cura del prof. Mario Torelli e delle
indicazioni del piano particolareggiato dello Studio Cerri il sistema dei
monumenti urbani ed extraurbani del parco dovrà essere raccordato tramite
percorsi attrezzati che ricalchino il più possibile l’antica viabilità e che
permettano di apprezzare progressivamente non solo l’aspetto archeologico ma
anche le potenzialità ambientali, storico artistiche ed etnografiche del territorio,
nonché la loro stratificazione e il rapporto con l’antico sia in senso cronologico
che spaziale.
L’approccio finale dovrà essere quello di inserire le politiche, le azioni di
riqualificazione e restauro, le attività umane che caratterizzano l’ente locale e le
attività private nel quadro di un sistema territoriale più ampio dove cultura,
ambiente e risorse economiche interagiscono nel reciproco rispetto e dove si
punti alla maggiore coerenza possibile tra l’uso contemporaneo dello spazio
(percorsi, accessi, aree di sosta e tutto ciò che concerne le attività di fruizione
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turistica) e l’intera struttura storico ambientale.
Il progetto di gestione futura
Il progetto di gestione futura del Parco Archeologico passa necessariamente
attraverso una preliminare convenzione tra Soprintendenza e Comune di
Cortona ed un successivo protocollo fra i tre enti proprietari dei monumenti
(Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Comune di Cortona,
Accademia Etrusca) per l’affidamento della gestione del Parco Archeologico al
Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, centro di
documentazione e informazione dell’intero sistema, con integrazione delle voci
in entrata ed in uscita dell’attuale bilancio museale con quelle relative al parco.
Passo obbligatorio sarà l’allargamento dell’immagine coordinata e del sistema
di comunicazione adottato all’interno del Museo all’intero sistema dei
monumenti urbani ed extraurbani e a tutte le evidenze ambientali e culturali
con cui essi hanno avuto o hanno relazione, la creazione di almeno un altro
punto di accoglienza-biglietteria-bookshop da ubicarsi presso l’area dei tumuli
del Sodo, l’affinamento progressivo di pacchetti e servizi di guida ai
monumenti del territorio.
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