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R
PER I GIOVANI HA
ANCORA SENSO
ANDARE IN BANCA?
LA STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
DOMENICA 29 LUGLIO 2007 • ANNO 141 N. 206 • 1,00 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
BARBARA
SPINELLI
SARKÒ
UN FALSO
MITO
U
n politico che sa
decidere senza
esitare, senza
farsi influenzare,
senza
perder
tempo: appena eletto presidente, Nicolas Sarkozy s’è
trasformato in un’attrazione
europea. Affascina le destre,
per certi suoi principi molto
ostentati e per la non comune flessibilità che li mitiga.
Sa esser duro quando occorre, intrattabile quando conviene, e se è opportunista sa
imbellire il vizio chiamandolo pragmatismo. Anche le sinistre sono sedotte, per la
spregiudicatezza con cui ha
cooptato nel governo innumerevoli personalità socialiste o le ha proposte a cariche
internazionali. La sarkomania è fenomeno non solo francese ma europeo, e specialmente italiano. Stanchi della
propria storia recente, gli europei bramano in casa propria una persona simile: un
politico che sappia il fatto
suo, un uomo forte. Chi lamenta la fiacchezza del potere politico scopre che quello
imperioso è possibile. A sinistra c’è chi sogna di emulare
l’astuzia trasgressiva del
Presidente, senza interessarsi un granché al suo programma. Walter Veltroni, subito dopo la sua vittoria, ha
auspicato una sinistra governativa allargata ad avversari
come Gianni Letta.
È un entusiasmo che riflette i tempi che viviamo. Gli
Stati europei appaiono così
deboli e lenti agli occhi dell’opinione pubblica, quando
tocca far riforme o agire all’estero. Non pochi sembrano privi di quello stile spesso
vanesio ma luccicante che
Blair ha inaugurato, presentandolo come reazione alla
stanchezza europea di fare
storia. Sembrano ingombrati da poteri più robusti di loro: poteri sindacali o partitici
nazionali; poteri europei o internazionali. Sarkozy scavalca tali poteri, pur corteggiandoli ogni tanto, con una strategia che va analizzata per
capirne successi e pericoli.
L’uomo è forte anche perché sovente prevarica, sovente
ignora abiti europei di lealtà:
riempiendo dei vuoti, certo,
ma con un’arroganza che potrebbe rivelarsi alla lunga sterile e addirittura distruttiva.
Palazzo Chigi esclude nuove trattative per i precari. Pecoraro: ci aveva promesso modifiche
Prodi: il welfare non si tocca
La sinistra: “Sarà battaglia” C
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inutile cercare altrove
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Ugo Magri
he tempo fa?»: domanda che risuona fin dal
mattino, quando uno si
alza e va alla finestra per osservare il cielo, domanda pronunciata tra sé e sé, la cui risposta è cercata nelle previsioni meteorologiche alla televisione o nelle apposite pagine dei quotidiani. Da sempre,
l'essere umano sa che il suo
modo di abitare «il tempo che
passa» dipende anche dal
«tempo che fa», un tempo che
condiziona il lavoro, gli spostamenti, l'umore di ciascuno.
A PAGINA 5
CONTINUA A PAGINA 33
Rifondazione: autunno caldo in Parlamento e nel Paese
Sul welfare Romano Prodi ci ripensa. Nessun passo indietro. La legge non si tocca. A
ribadirlo è il suo portavoce Sircana: «Il testo non è emendabile in Parlamento». Da qui la reazione della sinistra: «In autunno sarà battaglia». Con Pecoraro Scanio che puntualizza: «Il premier ci ha promesso
modifiche».
ALLE PAGINE 2 E 3
I
RICCARDO
BARENGHI
L’ETERNA
SPALLATA
COMMENTO A PAGINA 31
DIARIO
Orrori all’asilo
Bimba accusa
due maestre
Pd, parla Letta: farò comizi in spiaggia
“Libertà e natalità
le parole chiave
del mio manifesto”
Enrico Letta
Milano, l’imputato non aveva prestato le cure alla compagna che si era ammalata di tumore
Lascia morire la convivente: assolto
I magistrati: non c’è obbligo di assistenza per le coppie di fatto
Era accusato di abbandono d’incapace per aver lasciato morire la convivente,
di origine slava, deceduta
nel 2002 di tumore. Ma i
due, che stavano insieme da
quindici anni, rappresentavano «solo» una coppia di
fatto, quindi senza alcuna
tutela da un punto di vista
del diritto penale. Così lui,
camionista milanese di 51
anni, è stato assolto perché
«il rapporto di convivenza
non disciplinato dalla legge
è privo di rilevanza penale».
I
L’asilo di Rignano
Rignano, la piccola
al gip: c’era la strega
nel castello cattivo
Galeazzi, Mariotti e Ruotolo
ALLE PAGINE 6 E 7
COCAINA KILLER
Droga all’atropina
Week end di paura
nei locali del Nord
Numa, Sapegno e Totoro
ALLE PAGINE 10 E 11
VERONA, HA 4 ANNI
Mangia un panino
vicino al municipio
Multato di 50 euro
Anna Sandri
A PAGINA 19
USA E POTERE
Cheney, ecco chi
comanda davvero
alla Casa Bianca
Francesco Semprini
A PAGINA 13
Prestito
M
Pensionati
FINO A
Enzo Bianchi
Se il meteo
diventa
un’ossessione
CONTINUA A PAGINA 31
Pronto
SOCIETÀ
MINA
TRENT’ANNI DOPO IL TOPLESS. UOMINI E DONNE STUDIATI DA UN SOCIOLOGO
Il seno nudo turba ancora
LA SENTENZA. Per i magi-
strati «non c’è obbligo di assistenza per chi vive more
uxorio». Nei confronti dell’uomo si poteva ipotizzare
una omissione di soccorso,
ma dal processo celebrato
non è emerso con certezza
che l’imputato «nel suo stato
di ignoranza e nella situazione di degrado totale in cui tirava avanti con la propria
compagna, si sia volontariamente sottratto al dovere generale di prestare aiuto». E
del resto, hanno argomentato ancora i togati, non è possibile escludere «l’esistenza
di un dissenso consapevole
alle cure» manifestato dalla
donna in precedenza.
Colonnello E UN COMMENTO
DI Carlo Rimini A PAGINA 18
Reggiseno o non reggiseno? Sotto l’ombrellone c’è ancora chi prova imbarazzo Ventavoli A PAGINA 35
Ma son solo parolacce
ia madre inorridirebbe. Lei che usava
l’espressione «estremità inferiori» per dire
«piedi». Riteneva che fosse sconveniente,
per non dire volgare: altra parola che non le
ho mai sentito pronunciare. Anche dire «volgare» era volgare.
Io, inutile dirlo, ho dirazzato. Un po’ per
l’inevitabile opposizione generazionale e un
po’ per convinzione. Insomma, quando ce vo’
ce vo’. Sempre cose veniali, mai indecenti.
Il turpiloquio pesante mi dà fastidio come
un pugno in faccia. Non parliamo poi delle
bestemmie. E mi dà fastidio anche il fatto che «talune parole ed anche frasi, pur rappresentative di
concetti osceni o a carattere sessuale, sono diventate di uso comune ed hanno perso il loro carattere offensivo». Non credo proprio che sia vero. Se qualcuno mi dicesse «vaffanculo» o «cazzara», non
farei dei gridolini di gioia. Ma ormai è definitivo. La V Sezione Penale della Cassazione ha
ribaltato la sentenza del Tribunale d’Appello
dell’Aquila, consentendo l’uso del turpiloquio. Almeno dal punto di vista giuridico. Il
che non impedisce di ritenere che, alla luce
del buon gusto, la volgarità sia ancora pochissimo chic.
Posso capire l’esigenza della sintesi.
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CONTINUA A PAGINA 31
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