MERCURIO
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MERCURIO
MERCURIO Gruppo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Periodo 1 2 3 4 5 6 7 1 2 H He 3 4 5 6 7 8 9 10 Li Be B C N O F Ne 11 12 13 14 15 16 17 18 Na Mg Al Si P S Cl Ar 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe 55 56 57 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 Cs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn 87 88 89 ** 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 Fr Ra Ac * * Lantanoidi ** Attinoidi Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn Uut Fl Uup Lv 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 Th Pa U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Uus Uuo Lr Nella tavola periodica ideata dal chimico russo Dmitrij Mendeleev nel 1869, il mercurio si colloca tra i metalli di transizione del “blocco d”. Elemento chimico di simbolo Hg, è l'unico metallo comune che è liquido a temperatura e pressione ordinaria ed è qualche volta chiamato argento rapido. È un metallo liquido pesante di colore bianco-argenteo brillantissimo. È un conduttore di calore piuttosto povero se confrontato con altri metalli ma è un buon conduttore di elettricità. Si unisce facilmente in leghe con molti metalli, come oro, argento e stagno. Queste leghe sono denominate amalgami. Generalità Numero Atomico 80 Massa atomica 200.59 g.mol -1 Elettronegativita' secondo Pauling 1.9 Densità 13.6 g.cm-3 at 20°C Punto di fusione - 38.9 °C Punto di ebollizione 356.6 °C Raggio di Vanderwaals 0.157 nm Raggio ionico 0.11 nm (+2) Isotopi 12 Guscio elettronico [ Xe ] 4f14 5d10 6s2 Energia di prima ionizzazione 1004.6 kJ.mol -1 Energia di seconda ionizzazione 1796 kJ.mol -1 Energia di terza ionizzazione 3294 kJ.mol -1 Potenziale Standard + 0.854 V ( Hg2+/ Hg ) Scoperto Gli antichi Alcuni cenni storici sul mercurio Il mercurio è citato per la prima volta da Teofrasto nel 300 a.C. , ma era già noto in tempi antichi in Cina e India; giacimenti di mercurio sembrano essere stati conosciuti fin dall'antichità dai Fenici, come testimoniano i lavori ch'essi hanno lasciato su argento o rame dorati. Alcuni sono stati sfruttati dai Greci, poi dai Romani e, nel medioevo, dagli Arabi, soprattutto quello di Almadén in Spagna. Fu anche rinvenuto in tombe dell'Antico Egitto risalenti al 1500 a.C. In Cina, India e Tibet si riteneva che il mercurio prolungasse la vita, curasse le fratture e aiutasse a conservare la buona salute. Si narra che il primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang Di, sia impazzito e quindi morto per l'ingestione di pillole di mercurio che, nelle sue intenzioni, avrebbero dovuto garantirgli vita eterna. Gli antichi greci e romani lo usavano negli unguenti e come cosmetico. Per gli alchimisti, il mercurio era spesso visto come uno degli elementi primordiali che costituiscono la materia; la parola indù per "alchimia" è rasavātam che significa letteralmente "la via del mercurio"; si riteneva che cambiando il tipo e tenore di zolfo, il mercurio poteva essere trasformato in qualsiasi altro metallo, in special modo l'oro. Il simbolo chimico attuale del mercurio è Hg e deriva dalla parola hydrargyrum, latinizzazione del termine greco `Υδραργυρος (hydrargyros), parola composta dai termini corrispondenti ad "acqua" e "argento", per via del suo aspetto liquido e metallico. L'elemento prese il nome da quello del pianeta Mercurio, con qui gli alchimisi mettevano in relazione il metallo. Dal termine hydrargyrum derivano idrargirismo, intossicazione cronica da mercurio, e idrargirite, minerale più noto col nome di calomelano. Disponibilità del mercurio in natura Il mercurio è un elemento raro nella crosta terrestre e si trova in piccole quantità in natura allo stato libero. A causa di una sua relativa inerzia nel combinarsi con gli altri elementi chimici, i suoi minerali sono particolarmente ricchi, arrivando a contenere mercurio fino al 2,5% (persino i giacimenti più poveri hanno una concentrazione di mercurio dello 0,1%, 12.000 volte maggiore della concentrazione media). Ciò fa del mercurio uno dei metalli meno onerosi da purificare. È abbastanza certo che le ultime miniere di mercurio sfruttabili siano state scoperte in Algeria a metà degli anni '70; da allora la produzione mondiale annua di mercurio è scesa da 9.000 tonnellate/anno alle attuali 1.600 tonnellate/anno. Si trova raramente come metallo nativo e più spesso nel cinabro, nella corderite, nella livingstonite e in altri minerali. Il cinabro (chimicamente solfuro mercurico, HgS), facilmente distinguibile per il suo colorito rosso, è il più comune di essi e lo contiene, talvolta, in goccioline. Il mercurio viene ricavato dal cinabro per arrostimento in aria e successiva condensazione dei vapori: il minerale viene macinato manualmente; le polveri vengono agglomerate e trattate al forno a riverbero. All'uscita dal forno i gas vengono convogliati in apparecchiature di condensazione di varia forma, a chiusura ermetica per evitare le fughe di vapori di mercurio, altamente tossici. (H gS + O2 → Hg + SO2 ). Un cristallo di cinabro, solfuro di mercurio (II). I maggiori produttori odierni sono la Spagna, il Kirghizistan, la Cina e il Tagikistan. Dalle miniere di Huancavelica, in Perù, sono state estratte nel corso di tre secoli oltre 100.000 tonnellate di metallo, sin dall'apertura delle miniere nel 1563. Il mercurio peruviano fu essenziale per la produzione dell'argento nelle colonie spagnole d'America. Vi sono indizi che miniere di cinabro erano attivamente sfruttate in Cina, in Asia Minore, in Perù già due o tre millenni fa. Molte delle miniere che in Italia, Slovenia, Stati Uniti e Messico contribuivano alla maggior parte della produzione mondiale sono oggi esaurite o comunque non più coltivate in quanto antieconomiche. L'Italia, con le miniere del Monte Amiata in Toscana, ha avuto fino agli anni 50 del secolo scorso un ruolo predominante nella produzione del mercurio. Oggi esiste un museo minerario ad Abbadia San Salvatore, paese dove avveniva in prevalenza l'estrazione del mercurio dal suo minerale, mentre un altro museo minerario si trova a Santa Fiora. Il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata a Santa Fiora, situato al piano terreno del Palazzo Sforza Cesarini, ripropone le vicende legate all'attività mineraria tra '800 e '900 e fornisce ampia documentazione sulle tecniche di estrazione, sugli strumenti usati e sui siti minerari dell'intera zona sin dai tempi più antichi. Il mercurio viene naturalmente immesso nell'ambiente tramite processi spontanei di vaporizzazione (attività vulcaniche) ed erosione delle rocce attraverso esposizione a vento e ad acqua; il rilascio di mercurio da sorgenti naturali è rimasto più o meno lo stesso nel corso degli anni. Tuttavia la concentrazione di mercurio nell'ambiente sta ancora aumentando; ciò si attribuisce all'attività umana che ha immesso e immette tuttora, anche se in misura inferiore e più consapevole, mercurio nell’ambiente. Le proprietà di questo metallo vengono infatti sfruttate in molti procedimenti industriali, volti soprattutto alla produzione di componenti elettrici, strumentistica e alla catalisi di alcuni processi chimici. La maggior parte del mercurio liberato dalle attività umane è quindi scaricato nell'aria, attraverso il combustibile fossile, l'estrazione mineraria, la fusione e la combustione dei rifiuti solidi. Alcune forme di attività umana scaricano poi il mercurio direttamente nel terreno o nell'acqua, per esempio l'applicazione dei fertilizzanti agricoli e lo scarico di acque reflue industriali. A questo punto può diffondersi negli alimenti in quanto disperso all'interno del ciclo alimentare da organismi più piccoli che sono consumati dagli esseri umani, per esempio attraverso i pesci. La concentrazione di mercurio nei pesci solitamente supera infatti notevolmente la concentrazione nell'acqua in cui vivono. Anche i prodotti di allevamento del bestiame possono contenere elevate quantità di mercurio. Proprietà Il mercurio è liquido a temperatura ordinaria, si solidifica a 38,5 °C e bolle a 357,25 °C; il vapore di mercurio è monoatomico. Possiede una densità elevatissima per un liquido, 13,6, e una resistività relativamente alta. Il comportamento chimico del metallo ricorda quello dei metalli preziosi; a temperatura ordinaria non si ossida all’aria e solo in vicinanza del suo punto di ebollizione si combina con l’ossigeno dando l’ossido HgO che, però, a temperatura superiore, si decompone. Gli ossidi corrispondenti ai due gradi di ossidazione sono basi deboli. Si combina direttamente con lo zolfo e gli alogeni; non viene intaccato dall’acqua e dalle soluzioni saline, mentre viene ossidato dall’acido nitrico e sciolto dall’acido solforico concentrato. Il mercurio si comporta, nei suoi composti, come elemento mono e bivalente. Di questo elemento si conoscono molti composti complessi, specialmente contenenti gruppi azotati ( NH3,CN). I composti sono volatili e molti sono sensibili alla luce; si ottengono trattando il mercurio in eccesso con acidi o alogeni, o dai sali mercurici per riduzione con lo stesso mercurio o con altri riducenti. Tali sali sono per lo più incolori, le loro soluzioni contengono ioni Hg2++ e, in minor quantità, Hg+; allo stato di vapore si decompongono. I più importanti sali di mercurio sono cloruro mercurico HgCl2 (sublimato corrosivo - un potente veleno) cloruro mercurioso Hg2Cl2 (calomel, occasionalmente ancora usato in medicina), fulminato di mercurio Hg(ONC)2, un detonatore usato in esplosivi e solfato mercurico HgS, vermiglio, un pigmento per la pittura di grande diffusione commerciale. Molto spiccata è poi la capacità del mercurio di creare leghe che prendono il nome di amalgame. Applicazioni L’elemento mercurio viene ampiamente utilizzato nella preparazione di prodotti chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. Viene usato nei barometri, sfigmomanometri, coulombometri, pompe a diffusione e molti altri strumenti da laboratorio in quanto liquido, opaco e di alta densità. Queste sue proprietà si rivelarono fondamentali anche nell’esperimento del matematico e fisico Evangelista Torricelli fatto nell’1644: egli infatti effettuò un esperimento che lo portò a misurare l'altezza raggiunta da una colonna di mercurio, pari a 760mm, a certe condizioni. Ne dedusse che il peso di questa colonna era antagonista ad una forza, generata da quella che oggi chiamiamo pressione atmosferica. Il mercurio contenuto nel tubo che utilizzò per l’esperimento non era infatti soggetto alla pressione esterna, al contrario di quello nella vaschetta nella quale il tubo era immerso verticalmente. Torricelli notò che il mercurio contenuto nel tubo si abbassava fino ad un certo punto. Infatti la pressione agiva solo sulla vaschetta e non nel tubo non essendovi aria dentro questo, e faceva ostacolo al mercurio nel tubo. Per ottenere il valore della pressione atmosferica in pascal sarà quindi sufficiente calcolare il valore della pressione della colonna di mercurio, di cui è nota l'altezza e la densità, applicando la legge di Stevino: Da questo esperimento e dal suo inventore prende nome un'unità di misura della pressione, il Torr, chiamato anche "millimetro di mercurio" (mmHg dove Hg è il simbolo chimico del mercurio), in quanto indica la pressione generata da una colonna di mercurio alta 1 mm. • http://www.youtube.com/watch?v=Wg1GbKE-yw8 (esperimento di Torricelli) Il mercurio è poi estesamente utilizzato nei termometri, grazie al suo alto tasso di espansione termica che è abbastanza costante in un'ampia fascia di temperature. Tra i suoi impieghi in campo elettrico ed elettronico rientrano la realizzazione di interruttori, elettrodi e pile, in modo particolare quelle “ a bottone” presenti in orologi e calcolatori elettronici. In campo medico, l'amalgama di mercurio con altri metalli è usato per realizzare le otturazioni dentali. Nelle "celle a mercurio" viene utilizzato un elettrodo di mercurio liquido per condurre l'elettrolisi del cloruro di sodio in acqua, per produrre cloro gassoso e idrossido di sodio. Il mercurio è stato usato anche come liquido di raffreddamento in alcuni tipi di centrale elettronucleare e per realizzare telescopi a specchio liquido. Il mercurio ha trovato impiego anche nella purificazione dei minerali di oro e argento, attraverso la formazione di amalgama. Questo utilizzo, altamente inquinante e nocivo per l'ambiente e i minatori, è ancora diffuso nelle miniere d'oro del bacino del Rio delle Amazzoni, in Brasile. Non è stato poi ancora eliminato l’utilizzo del mercurio in alcuni tipi di lampade a fluorescenza, nonostante questo sia stato notevolmente ridotto rispetto al passato. Un tempo le amalgame di oro e argento venivano poi usate per dorare ed argentare, mentre l’amalgama di stagno servì per lungo tempo per la preparazione degli specchi. Grazie alla elevata tensione superficiale è un liquido che non penetra nelle porosità aperte dei comuni materiali da costruzione. Questo permette di misurare la distribuzione della porosità aperta dei materiali mediante porosimetria ad intrusione di mercurio. Ancora più vasti sono gli utilizzi dei composti chimici del mercurio: il Calomelano (cloruro mercuroso, Hg2Cl2) è usato come campione in misure elettrochimiche e tradizionalmente è stato usato come diuretico, disinfettante locale e lassativo in medicina. Il cloruro mercurico (sublimato corrosivo, l'HgCl2) è usato come insetticida, nel veleno per topi, e come disinfettante. In passato era utilizzato anche nel trattamento della sifilide, anche se gli effetti collaterali erano tali da andare a confondersi con i sintomi della malattia stessa. L'ossido mercurico è usato in unguenti per la pelle. Il solfato mercurico è usato come catalizzatore in chimica organica. Disinfettanti locali per uso esterno a base di sali di mercurio (ad esempio il "Mercurocromo") trovano ancora impiego in numerose nazioni, benché in altre siano stati messi al bando. Il Vermiglio, un pigmento rosso, è solfuro mercurico; un'altra forma cristallina del solfuro (anche usato come un pigmento) è nera. Il “mercurio fulminate” , Hg (CNO)2, è usato come detonatore. Molti di questi usi comuni in passato, compresi erbicidi e farmaci, sono stati però abbandonati per la tossicità del mercurio. Un barometro a mercurio. Un termometro a mercurio Odontoiatria Il mercurio metallico è l'ingrediente principale degli amalgami mercurio-argento per uso odontoiatrico. Quando un dentista cura un dente cariato, infatti, usa una “pasta” di mercurio, argento, stagno, zinco e rame, della quale il mercurio costituisce oltre il 50%. L’amalgama può essere anche ottenuta facendo reagire il metallo con sali di mercurio o sottoponendo a elettrolisi un sale del metallo usando catodi del mercurio. L’amalgama viene utilizzata da oltre 160 anni ed è considerato il materiale ideale per le otturazione: economico, di facile applicazione e resistente. Nonostante però le Associazioni dei Medici Dentisti garantiscano la sicurezza di tale amalgama a livello di intossicazioni poiché sostengono che il mercurio, una volta unito agli altri metalli, diventi estremamente stabile, la tossicità del composto è oggetto di controversia sin dall'introduzione. Alcuni studi, infatti, mostrano come il mercurio venga a lungo termine liberato a causa della corrosione dell’amalgama; questa è favorita da fattori come lo stress fisico, la masticazione, lo spazzolamento, l’acidità e la temperatura di cibi e bevande e il potenziale elettromagnetico di altri metalli eventualmente presenti in bocca. Tutti questi elementi rendono il mercurio altamente pericoloso per l’utilizzo odontoiatrico ed ecco perché, in tempi recenti, è sempre più spesso sostituito dal polimetilmetacrilato. Manifattura di cappelli Tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima del XIX la produzione di cappelli di feltro passava attraverso un processo chiamato "carotatura" che consisteva nell'immergere le pelli di animali in una soluzione color arancione di nitrato di mercurio, Hg(NO3)2. Questo processo separava il pelo dalla pelle, compattandolo. La tossicità della soluzione e dei suoi vapori causarono moltissimi casi di avvelenamento tra i fabbricanti di cappelli che si manifestarono con sintomi quali tremori, instabilità emotiva, insonnia, demenza e allucinazioni. A tali casi si ispirò lo scritto re e matematico Lewis Carroll per il personaggio del Cappellaio Matto in Alice nel Paese delle Meraviglie. Tossicità Il mercurio è fortemente tossico: è stato riconosciuto come il più tossico dei metalli, addirittura più tossico del piombo e dell’arsenico, tanto che i comitati scientifici nazionali affermano che lo è anche in quantità minime. L'introduzione nell'organismo può avvenire sia per ingestione, sia per inalazione dei vapori, sia per semplice contatto (è in grado di attraversare la pelle). Per quanto riguarda il mercurio elementare (il metallo liquido), il rischio maggiore di intossicazione acuta è legato ai vapori, in quanto l'assorbimento cutaneo è trascurabile, così come anche quello intestinale. Discorso diverso invece per i sali di mercurio, facilmente accumulabili attraverso la catena alimentare. La tossicità del mercurio è nota sin dall'antichità: i Romani erano infatti a conoscenza dei sintomi nervosi dell'esposizione all'elemento. Le cronache di allora riferiscono che gli schiavi che lavoravano nelle miniere di mercurio iniziavano a soffrire di difficoltà respiratorie, dolori addominali e forte stanchezza fin dal loro primo giorno di miniera; in seguito sviluppavano altri sintomi, soprattutto a livello del sistema nervoso (tremori e disturbi mentali), fino a morire intossicati da questo metallo. Le fonti storiche di quel tempo citano anche che Mitridate, re del Ponto, era uso prevenire i potenziali tentativi di avvelenamento attraverso un filtro composto da una cinquantina di sostanze naturali. E tra queste sostanze vi erano sia il mercurio che l'arsenico. Nel Medioevo anche gli alchimisti furono attratti dalle proprietà dell'elemento e la sua tossicità; alcune prove spingono a ritenere che Napoleone, Ivan il Terribile e Carlo II d'Inghilterra siano morti per avvelenamento da mercuriali. Nell'età moderna, la tossicità del mercurio ed i suoi effetti nocivi sulla salute della mente si fecero palesi in particolare nell'Inghilterra dell'Ottocento, quando disordini mentali si diffusero, come detto prima, tra i produttori di cappelli. Studi rigorosi sulla tossicità dell'elemento, in ogni caso, presero il via solo all'inizio del Novecento. Da ricordare il testo I pericoli dei vapori di mercurio e dell'amalgama (titolo originale Die Gefährlichkeit des Quecksilberdampfes, 1926) del chimico tedesco Alfred Stock, che poté studiare gli effetti acuti dell'esposizione al mercurio in seguito ad un accidentale rovesciamento nel suo studio di un flacone contenente copiose quantità dell'elemento. Nella storia recente si ricorda il disastro ambientale del 1956 nella baia di Minamata in Giappone dove la “Chisso Corporation”, un’industria chimica, riversava le proprie acque reflue contaminate da metilmercurio. Quest’ultimo renderebbe l'organismo incapace di provvedere alla disintossicazione dei metalli pesanti, che si accumulerebbero così nell'organismo con grave effetto neurotossico. Inoltre anche l'attività di alcuni enzimi verrebbe seriamente compromessa e si originerebbero così gravi scompensi metabolici; induce poi atassia, insonnia, parestesie, restringimento del campo visivo, disartria, ipoacusia. Tracce di mercurio sono state poi trovate nei fondali adiacenti ai grossi impianti petrolchimici, contaminazione dovuta alle acque di scarico derivanti dalle vecchie celle a mercurio del processo cloro-soda. Come anticipato precedentemente, la fonte principale di assunzione di mercurio è formata dal cibo, oltre agli impieghi negli antisettici, nelle vernici, nelle cere per pavimenti, nei lucidanti per mobili, negli ammorbidenti e nei filtri per i condizionatori di aria. I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione, dal canto loro, vigilano costantemente per evitare che sulle nostre tavole arrivino alimenti con rilevanti percentuali di mercurio. Quando vengono intercettate grosse derrate alimentari contaminate, la notizia viene immediatamente amplificata dai mezzi di comunicazione, scatenando la cosiddetta "psicosi da mercurio". Dagli scarichi industriali alle nostre tavole il passo è breve. Il mercurio, immesso nell'ambiente attraverso vapori o liquidi di scarico, contamina il terreno, passa nelle falde acquifere e da qui entra nella catena alimentare. La tossicità del minerale viene notevolmente amplificata dai batteri che popolano i fondali acquatici e, in misura minore, dalla microflora intestinale di molte specie animali, tra cui i pesci. Questi microrganismi trasformano il mercurio inorganico nelle sue forme organiche, tra cui la più diffusa e pericolosa è quella metilata. L'elevata liposolubilità conferisce a questi composti la capacità di risalire la catena alimentare, accumulandosi soprattutto nel tessuto nervoso dei pesci più piccoli, che a loro volta lo trasmettono ai propri predatori. Così, in linea generale, tanto più grande è la taglia del pesce e tanto maggiore è il suo contenuto in mercurio. Va sottolineata, per contro, l'esistenza di microrganismi capaci di "detossificare" il metilmercurio (alcuni dei quali di derivazione biotecnologica) e di impianti industriali in grado di riciclare il metallo riducendo al minimo il suo impatto ambientale. L'ingestione di mercurio metallico, per esempio in seguito alla rottura di un termometro, non ha comunque conseguenze tossicologiche importanti. Al contrario risultano molto nocivi i vapori assunti per via inalatoria. Questi possono avere effetti molto nocivi, come danni a reni, cervello, e sistema nervoso irritazione ai polmoni, irritazione agli occhi, chiazze cutanee, vomito e diarrea. Le donne incinte sono le più esposte al problema, poiché il mercurio può comportare alterazioni nello sviluppo cerebrale del feto. Negli adulti, l'esposizione cronica può provocare la distruzione del sistema nervoso, il danneggiamento delle funzioni cerebrali, danni al DNA e danni cromosomici, reazioni allergiche, stanchezza, emicranie, effetti riproduttivi negativi, quali danni allo sperma, difetti di nascita ed aborti. Il danneggiamento delle funzioni cerebrali può causare la degradazione della capacità di apprendimento, cambiamenti di personalità, tremore, cambiamenti di visione, sordità, scoordinamento muscolare, perdita di memoria, comparsa di paure, amnesie, fino a provocare una sintomatologia esattamente sovrapponibile alla sclerosi multipla. Uno studio effettuato su pazienti affetti da sclerosi multipla ha inoltre mostrato che questi hanno nel liquido cerebro - spinale livelli di mercurio otto volte superiori rispetto agli individui sani usati come controllo. C’è molta controversia sul possibile ruolo del mercurio dentario nella genesi della sclerosi multipla ed anche se non vi è stata effettuata alcuna analisi clinica, è possibile che questo costituisca una delle cause principali. È stato più volte ipotizzato che alcuni sali di mercurio, in particolare il Thimerosal, utilizzati nella preparazione dei vaccini, possano avere un ruolo, mai tuttavia dimostrato, nell'insorgenza dei disturbi autistici. Sebbene il Thimerosal faccia uso di composti organo-mercuriali (e non di metilmercurio) che l'organismo umano riesce a metabolizzare, negli Stati Uniti, nell'Unione europea e in alcuni altri paesi viene progressivamente eliminato dai vaccini ad uso pediatrico, per ridurre la potenziale sovra-esposizione al mercurio nei bambini. Considerata quindi l'elevata tossicità del mercurio sono state promosse numerose campagne volte a ridurre progressivamente l'impiego del minerale in campo industriale. Grazie a tali interventi molti degli impieghi tradizionali, compreso il vecchio termometro, sono stati notevolmente ridimensionati. A partire dal 3 aprile 2009, infatti, i termometri a mercurio, a causa della loro tossicità, sono stati banditi dal mercato italiano, secondo quanto previsto da una direttiva dell'Unione Europea, applicata attraverso l'entrata in vigore del decreto ministeriale formulato il 30 luglio 2008. Gli attuali termometri a liquido sono in galinstano, una miscela eutettica costituita da gallio, indio e stagno. • http://www.youtube.com/watch?v=kD9h0RtJl4o neuro degenerazioni causate da mercurio Fonti • Encicolpedia Treccani • Grande enciclopedia Vallardi • Wikipedia • http://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_periodica_degli_elementi • http://chemistry.about.com/od/metalsalloys/f/Why-Is-Mercury-A-Liquid.htm • http://www.minerva.unito.it/Chimica&Industria/SistemaPeriodico/TabellaSemp lice.htm • http://it.wikipedia.org/wiki/Tubo_di_Torricelli • http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/giappone_disastro_baia_minamata. html Pigliapoco Cristina