MERCURIO

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MERCURIO
MERCURIO
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* Lantanoidi
** Attinoidi
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Am Cm
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Uus Uuo
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Nella tavola periodica ideata dal chimico russo Dmitrij Mendeleev nel 1869, il
mercurio si colloca tra i metalli di transizione del “blocco d”. Elemento chimico di
simbolo Hg, è l'unico metallo comune che è liquido a temperatura e pressione
ordinaria ed è qualche volta chiamato argento rapido. È un metallo liquido pesante
di colore bianco-argenteo brillantissimo. È un conduttore di calore piuttosto
povero se confrontato con altri metalli ma è un buon conduttore di elettricità. Si
unisce facilmente in leghe con molti metalli, come oro, argento e stagno. Queste
leghe sono denominate amalgami.
Generalità
Numero Atomico
80
Massa atomica
200.59 g.mol -1
Elettronegativita' secondo Pauling
1.9
Densità
13.6 g.cm-3 at 20°C
Punto di fusione
- 38.9 °C
Punto di ebollizione
356.6 °C
Raggio di Vanderwaals
0.157 nm
Raggio ionico
0.11 nm (+2)
Isotopi
12
Guscio elettronico
[ Xe ] 4f14 5d10 6s2
Energia di prima ionizzazione
1004.6 kJ.mol -1
Energia di seconda ionizzazione
1796 kJ.mol -1
Energia di terza ionizzazione
3294 kJ.mol -1
Potenziale Standard
+ 0.854 V ( Hg2+/ Hg )
Scoperto
Gli antichi
Alcuni cenni storici sul mercurio
Il mercurio è citato per la prima volta da Teofrasto nel 300 a.C. , ma era già noto in
tempi antichi in Cina e India; giacimenti di mercurio sembrano essere stati
conosciuti fin dall'antichità dai Fenici, come testimoniano i lavori ch'essi hanno
lasciato su argento o rame dorati. Alcuni sono stati sfruttati dai Greci, poi dai
Romani e, nel medioevo, dagli Arabi, soprattutto quello di Almadén in Spagna. Fu
anche rinvenuto in tombe dell'Antico Egitto risalenti al 1500 a.C. In Cina, India e
Tibet si riteneva che il mercurio prolungasse la vita, curasse le fratture e aiutasse
a conservare la buona salute. Si narra che il primo imperatore della Cina, Qin Shi
Huang Di, sia impazzito e quindi morto per l'ingestione di pillole di mercurio che,
nelle sue intenzioni, avrebbero dovuto garantirgli vita eterna. Gli antichi greci e
romani lo usavano negli unguenti e come cosmetico.
Per gli alchimisti, il mercurio era spesso visto come uno degli elementi primordiali
che costituiscono la materia; la parola indù per "alchimia" è rasavātam che
significa letteralmente "la via del mercurio"; si riteneva che cambiando il tipo e
tenore di zolfo, il mercurio poteva essere trasformato in qualsiasi altro metallo, in
special modo l'oro.
Il simbolo chimico attuale del mercurio è Hg e deriva dalla parola hydrargyrum,
latinizzazione del termine greco `Υδραργυρος (hydrargyros), parola composta dai
termini corrispondenti ad "acqua" e "argento", per via del suo aspetto liquido e
metallico. L'elemento prese il nome da quello del pianeta Mercurio, con qui gli
alchimisi mettevano in relazione il metallo. Dal termine hydrargyrum derivano
idrargirismo, intossicazione cronica da mercurio, e idrargirite, minerale più noto
col nome di calomelano.
Disponibilità del mercurio in natura
Il mercurio è un elemento raro nella crosta terrestre e si trova in piccole quantità
in natura allo stato libero. A causa di una sua relativa inerzia nel combinarsi con gli
altri elementi chimici, i suoi minerali sono particolarmente ricchi, arrivando a
contenere mercurio fino al 2,5% (persino i giacimenti più poveri hanno una
concentrazione di mercurio dello 0,1%, 12.000 volte maggiore della
concentrazione media). Ciò fa del mercurio uno dei metalli meno onerosi da
purificare. È abbastanza certo che le ultime miniere di mercurio sfruttabili siano
state scoperte in Algeria a metà degli anni '70; da allora la produzione mondiale
annua di mercurio è scesa da 9.000 tonnellate/anno alle attuali 1.600
tonnellate/anno. Si trova raramente come metallo nativo e più spesso nel cinabro,
nella corderite, nella livingstonite e in altri minerali. Il cinabro (chimicamente
solfuro mercurico, HgS), facilmente distinguibile per il suo colorito rosso, è il più
comune di essi e lo contiene, talvolta, in goccioline. Il mercurio viene ricavato dal
cinabro per arrostimento in aria e successiva condensazione dei vapori: il
minerale viene macinato manualmente; le polveri vengono agglomerate e trattate
al forno a riverbero. All'uscita dal forno i gas vengono convogliati in
apparecchiature di condensazione di varia forma, a chiusura ermetica per evitare
le fughe di vapori di mercurio, altamente tossici. (H gS + O2 → Hg + SO2 ).
Un cristallo di cinabro, solfuro di mercurio (II).
I maggiori produttori odierni sono la Spagna, il Kirghizistan, la Cina e il Tagikistan.
Dalle miniere di Huancavelica, in Perù, sono state estratte nel corso di tre secoli
oltre 100.000 tonnellate di metallo, sin dall'apertura delle miniere nel 1563. Il
mercurio peruviano fu essenziale per la produzione dell'argento nelle colonie
spagnole d'America. Vi sono indizi che miniere di cinabro erano attivamente
sfruttate in Cina, in Asia Minore, in Perù già due o tre millenni fa.
Molte delle miniere che in Italia, Slovenia, Stati Uniti e Messico contribuivano alla
maggior parte della produzione mondiale sono oggi esaurite o comunque non più
coltivate in quanto antieconomiche. L'Italia, con le miniere del Monte Amiata in
Toscana, ha avuto fino agli anni 50 del secolo scorso un ruolo predominante nella
produzione del mercurio. Oggi esiste un museo minerario ad Abbadia San
Salvatore, paese dove avveniva in prevalenza l'estrazione del mercurio dal suo
minerale, mentre un altro museo minerario si trova a Santa Fiora. Il Museo delle
Miniere di Mercurio del Monte Amiata a Santa Fiora, situato al piano terreno del
Palazzo Sforza Cesarini, ripropone le vicende legate all'attività mineraria tra '800 e
'900 e fornisce ampia documentazione sulle tecniche di estrazione, sugli strumenti
usati e sui siti minerari dell'intera zona sin dai tempi più antichi.
Il mercurio viene naturalmente immesso nell'ambiente tramite processi spontanei
di vaporizzazione (attività vulcaniche) ed erosione delle rocce attraverso
esposizione a vento e ad acqua; il rilascio di mercurio da sorgenti naturali è
rimasto più o meno lo stesso nel corso degli anni. Tuttavia la concentrazione di
mercurio nell'ambiente sta ancora aumentando; ciò si attribuisce all'attività umana
che ha immesso e immette tuttora, anche se in misura inferiore e più consapevole,
mercurio nell’ambiente.
Le proprietà di questo metallo vengono infatti sfruttate in molti procedimenti
industriali, volti soprattutto alla produzione di componenti elettrici, strumentistica
e alla catalisi di alcuni processi chimici.
La maggior parte del mercurio liberato dalle attività umane è quindi scaricato
nell'aria, attraverso il combustibile fossile, l'estrazione mineraria, la fusione e la
combustione dei rifiuti solidi.
Alcune forme di attività umana scaricano poi il mercurio direttamente nel terreno
o nell'acqua, per esempio l'applicazione dei fertilizzanti agricoli e lo scarico di
acque reflue industriali.
A questo punto può diffondersi negli alimenti in quanto disperso all'interno del
ciclo alimentare da organismi più piccoli che sono consumati dagli esseri umani,
per esempio attraverso i pesci. La concentrazione di mercurio nei pesci
solitamente supera infatti notevolmente la concentrazione nell'acqua in cui vivono.
Anche i prodotti di allevamento del bestiame possono contenere elevate quantità
di mercurio.
Proprietà
Il mercurio è liquido a temperatura ordinaria, si solidifica a 38,5 °C e bolle a 357,25
°C; il vapore di mercurio è monoatomico. Possiede una densità elevatissima per un
liquido, 13,6, e una resistività relativamente alta. Il comportamento chimico del
metallo ricorda quello dei metalli preziosi; a temperatura ordinaria non si ossida
all’aria e solo in vicinanza del suo punto di ebollizione si combina con l’ossigeno
dando l’ossido HgO che, però, a temperatura superiore, si decompone. Gli ossidi
corrispondenti ai due gradi di ossidazione sono basi deboli. Si combina
direttamente con lo zolfo e gli alogeni; non viene intaccato dall’acqua e dalle
soluzioni saline, mentre viene ossidato dall’acido nitrico e sciolto dall’acido
solforico concentrato. Il mercurio si comporta, nei suoi composti, come elemento
mono e bivalente. Di questo elemento si conoscono molti composti complessi,
specialmente contenenti gruppi azotati ( NH3,CN). I composti sono volatili e molti
sono sensibili alla luce; si ottengono trattando il mercurio in eccesso con acidi o
alogeni, o dai sali mercurici per riduzione con lo stesso mercurio o con altri
riducenti. Tali sali sono per lo più incolori, le loro soluzioni contengono ioni Hg2++
e, in minor quantità, Hg+; allo stato di vapore si decompongono.
I più importanti sali di mercurio sono cloruro mercurico HgCl2 (sublimato corrosivo
- un potente veleno) cloruro mercurioso Hg2Cl2 (calomel, occasionalmente ancora
usato in medicina), fulminato di mercurio Hg(ONC)2, un detonatore usato in
esplosivi e solfato mercurico HgS, vermiglio, un pigmento per la pittura di grande
diffusione commerciale.
Molto spiccata è poi la capacità del mercurio di creare leghe che prendono il nome
di amalgame.
Applicazioni
L’elemento mercurio viene ampiamente utilizzato nella preparazione di prodotti
chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. Viene usato nei barometri,
sfigmomanometri, coulombometri, pompe a diffusione e molti altri strumenti da
laboratorio in quanto liquido, opaco e di alta densità. Queste sue proprietà si
rivelarono fondamentali anche nell’esperimento del matematico e fisico
Evangelista Torricelli fatto nell’1644: egli infatti effettuò un esperimento che lo
portò a misurare l'altezza raggiunta da una colonna di mercurio, pari a 760mm, a
certe condizioni. Ne dedusse che il peso di questa colonna era antagonista ad una
forza, generata da quella che oggi chiamiamo pressione atmosferica. Il mercurio
contenuto nel tubo che utilizzò per l’esperimento non era infatti soggetto alla
pressione esterna, al contrario di quello nella vaschetta nella quale il tubo era
immerso verticalmente. Torricelli notò che il mercurio contenuto nel tubo si
abbassava fino ad un certo punto. Infatti la pressione agiva solo sulla vaschetta e
non nel tubo non essendovi aria dentro questo, e faceva ostacolo al mercurio nel
tubo. Per ottenere il valore della pressione atmosferica in pascal sarà quindi
sufficiente calcolare il valore della pressione della colonna di mercurio, di cui è
nota l'altezza e la densità, applicando la legge di Stevino:
Da questo esperimento e dal suo inventore prende nome un'unità di misura della
pressione, il Torr, chiamato anche "millimetro di mercurio" (mmHg dove Hg è il
simbolo chimico del mercurio), in quanto indica la pressione generata da una
colonna di mercurio alta 1 mm.
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http://www.youtube.com/watch?v=Wg1GbKE-yw8
(esperimento di Torricelli)
Il mercurio è poi estesamente utilizzato nei termometri, grazie al suo alto tasso di
espansione termica che è abbastanza costante in un'ampia fascia di temperature.
Tra i suoi impieghi in campo elettrico ed elettronico rientrano la realizzazione di
interruttori, elettrodi e pile, in modo particolare quelle “ a bottone” presenti in
orologi e calcolatori elettronici. In campo medico, l'amalgama di mercurio con altri
metalli è usato per realizzare le otturazioni dentali.
Nelle "celle a mercurio" viene utilizzato un elettrodo di mercurio liquido per
condurre l'elettrolisi del cloruro di sodio in acqua, per produrre cloro gassoso e
idrossido di sodio.
Il mercurio è stato usato anche come liquido di raffreddamento in alcuni tipi di
centrale elettronucleare e per realizzare telescopi a specchio liquido.
Il mercurio ha trovato impiego anche nella purificazione dei minerali di oro e
argento, attraverso la formazione di amalgama. Questo utilizzo, altamente
inquinante e nocivo per l'ambiente e i minatori, è ancora diffuso nelle miniere d'oro
del bacino del Rio delle Amazzoni, in Brasile.
Non è stato poi ancora eliminato l’utilizzo del mercurio in alcuni tipi di lampade a
fluorescenza, nonostante questo sia stato notevolmente ridotto rispetto al
passato.
Un tempo le amalgame di oro e argento venivano poi usate per dorare ed
argentare, mentre l’amalgama di stagno servì per lungo tempo per la preparazione
degli specchi.
Grazie alla elevata tensione superficiale è un liquido che non penetra nelle
porosità aperte dei comuni materiali da costruzione. Questo permette di misurare
la distribuzione della porosità aperta dei materiali mediante porosimetria ad
intrusione di mercurio.
Ancora più vasti sono gli utilizzi dei composti chimici del mercurio: il Calomelano
(cloruro mercuroso, Hg2Cl2) è usato come campione in misure elettrochimiche e
tradizionalmente è stato usato come diuretico, disinfettante locale e lassativo in
medicina. Il cloruro mercurico (sublimato corrosivo, l'HgCl2) è usato come
insetticida, nel veleno per topi, e come disinfettante. In passato era utilizzato
anche nel trattamento della sifilide, anche se gli effetti collaterali erano tali da
andare a confondersi con i sintomi della malattia stessa. L'ossido mercurico è
usato in unguenti per la pelle. Il solfato mercurico è usato come catalizzatore in
chimica organica. Disinfettanti locali per uso esterno a base di sali di mercurio (ad
esempio il "Mercurocromo") trovano ancora impiego in numerose nazioni, benché
in altre siano stati messi al bando.
Il Vermiglio, un pigmento rosso, è solfuro mercurico; un'altra forma cristallina del
solfuro (anche usato come un pigmento) è nera. Il “mercurio fulminate” , Hg
(CNO)2, è usato come detonatore.
Molti di questi usi comuni in passato, compresi erbicidi e farmaci, sono stati però
abbandonati per la tossicità del mercurio.
Un barometro a mercurio.
Un termometro a mercurio
Odontoiatria
Il mercurio metallico è l'ingrediente principale degli amalgami mercurio-argento
per uso odontoiatrico. Quando un dentista cura un dente cariato, infatti, usa una
“pasta” di mercurio, argento, stagno, zinco e rame, della quale il mercurio
costituisce oltre il 50%. L’amalgama può essere anche ottenuta facendo reagire il
metallo con sali di mercurio o sottoponendo a elettrolisi un sale del metallo usando
catodi del mercurio. L’amalgama viene utilizzata da oltre 160 anni ed è
considerato il materiale ideale per le otturazione: economico, di facile
applicazione e resistente. Nonostante però le Associazioni dei Medici Dentisti
garantiscano la sicurezza di tale amalgama a livello di intossicazioni poiché
sostengono che il mercurio, una volta unito agli altri metalli, diventi estremamente
stabile, la tossicità del composto è oggetto di controversia sin dall'introduzione.
Alcuni studi, infatti, mostrano come il mercurio venga a lungo termine liberato a
causa della corrosione dell’amalgama; questa è favorita da fattori come lo stress
fisico, la masticazione, lo spazzolamento, l’acidità e la temperatura di cibi e
bevande e il potenziale elettromagnetico di altri metalli eventualmente presenti in
bocca. Tutti questi elementi rendono il mercurio altamente pericoloso per l’utilizzo
odontoiatrico ed ecco perché, in tempi recenti, è sempre più spesso sostituito dal
polimetilmetacrilato.
Manifattura di cappelli
Tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima del XIX la produzione di cappelli di
feltro passava attraverso un processo chiamato "carotatura" che consisteva
nell'immergere le pelli di animali in una soluzione color arancione di nitrato di
mercurio, Hg(NO3)2. Questo processo separava il pelo dalla pelle, compattandolo.
La tossicità della soluzione e dei suoi vapori causarono moltissimi casi di
avvelenamento tra i fabbricanti di cappelli che si manifestarono con sintomi quali
tremori, instabilità emotiva, insonnia, demenza e allucinazioni. A tali casi si ispirò
lo scritto re e matematico Lewis Carroll per il personaggio del Cappellaio Matto in
Alice nel Paese delle Meraviglie.
Tossicità
Il mercurio è fortemente tossico: è stato riconosciuto come il più tossico dei
metalli, addirittura più tossico del piombo e dell’arsenico, tanto che i comitati
scientifici nazionali affermano che lo è anche in quantità minime. L'introduzione
nell'organismo può avvenire sia per ingestione, sia per inalazione dei vapori, sia
per semplice contatto (è in grado di attraversare la pelle). Per quanto riguarda il
mercurio elementare (il metallo liquido), il rischio maggiore di intossicazione acuta
è legato ai vapori, in quanto l'assorbimento cutaneo è trascurabile, così come
anche quello intestinale. Discorso diverso invece per i sali di mercurio, facilmente
accumulabili attraverso la catena alimentare.
La tossicità del mercurio è nota sin dall'antichità: i Romani erano infatti a
conoscenza dei sintomi nervosi dell'esposizione all'elemento. Le cronache di
allora riferiscono che gli schiavi che lavoravano nelle miniere di mercurio
iniziavano a soffrire di difficoltà respiratorie, dolori addominali e forte stanchezza
fin dal loro primo giorno di miniera; in seguito sviluppavano altri sintomi,
soprattutto a livello del sistema nervoso (tremori e disturbi mentali), fino a morire
intossicati da questo metallo. Le fonti storiche di quel tempo citano anche che
Mitridate, re del Ponto, era uso prevenire i potenziali tentativi di avvelenamento
attraverso un filtro composto da una cinquantina di sostanze naturali. E tra queste
sostanze vi erano sia il mercurio che l'arsenico. Nel Medioevo anche gli alchimisti
furono attratti dalle proprietà dell'elemento e la sua tossicità; alcune prove
spingono a ritenere che Napoleone, Ivan il Terribile e Carlo II d'Inghilterra siano
morti per avvelenamento da mercuriali.
Nell'età moderna, la tossicità del mercurio ed i suoi effetti nocivi sulla salute della
mente si fecero palesi in particolare nell'Inghilterra dell'Ottocento, quando
disordini mentali si diffusero, come detto prima, tra i produttori di cappelli.
Studi rigorosi sulla tossicità dell'elemento, in ogni caso, presero il via solo all'inizio
del Novecento. Da ricordare il testo I pericoli dei vapori di mercurio e
dell'amalgama (titolo originale Die Gefährlichkeit des Quecksilberdampfes, 1926)
del chimico tedesco Alfred Stock, che poté studiare gli effetti acuti
dell'esposizione al mercurio in seguito ad un accidentale rovesciamento nel suo
studio di un flacone contenente copiose quantità dell'elemento.
Nella storia recente si ricorda il disastro ambientale del 1956 nella baia di
Minamata in Giappone dove la “Chisso Corporation”, un’industria chimica,
riversava le proprie acque reflue contaminate da metilmercurio.
Quest’ultimo renderebbe l'organismo incapace di provvedere alla
disintossicazione dei metalli pesanti, che si accumulerebbero così nell'organismo
con grave effetto neurotossico. Inoltre anche l'attività di alcuni enzimi verrebbe
seriamente compromessa e si originerebbero così gravi scompensi metabolici;
induce poi atassia, insonnia, parestesie, restringimento del campo visivo,
disartria, ipoacusia.
Tracce di mercurio sono state poi trovate nei fondali adiacenti ai grossi impianti
petrolchimici, contaminazione dovuta alle acque di scarico derivanti dalle vecchie
celle a mercurio del processo cloro-soda.
Come anticipato precedentemente, la fonte principale di assunzione di mercurio è
formata dal cibo, oltre agli impieghi negli antisettici, nelle vernici, nelle cere per
pavimenti, nei lucidanti per mobili, negli ammorbidenti e nei filtri per i
condizionatori di aria.
I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione, dal canto loro, vigilano costantemente
per evitare che sulle nostre tavole arrivino alimenti con rilevanti percentuali di
mercurio. Quando vengono intercettate grosse derrate alimentari contaminate, la
notizia viene immediatamente amplificata dai mezzi di comunicazione, scatenando
la cosiddetta "psicosi da mercurio".
Dagli scarichi industriali alle nostre tavole il passo è breve. Il mercurio, immesso
nell'ambiente attraverso vapori o liquidi di scarico, contamina il terreno, passa
nelle falde acquifere e da qui entra nella catena alimentare. La tossicità del
minerale viene notevolmente amplificata dai batteri che popolano i fondali
acquatici e, in misura minore, dalla microflora intestinale di molte specie animali,
tra cui i pesci. Questi microrganismi trasformano il mercurio inorganico nelle sue
forme organiche, tra cui la più diffusa e pericolosa è quella metilata. L'elevata
liposolubilità conferisce a questi composti la capacità di risalire la catena
alimentare, accumulandosi soprattutto nel tessuto nervoso dei pesci più piccoli,
che a loro volta lo trasmettono ai propri predatori. Così, in linea generale, tanto più
grande è la taglia del pesce e tanto maggiore è il suo contenuto in mercurio.
Va sottolineata, per contro, l'esistenza di microrganismi capaci di "detossificare" il
metilmercurio (alcuni dei quali di derivazione biotecnologica) e di impianti
industriali in grado di riciclare il metallo riducendo al minimo il suo impatto
ambientale.
L'ingestione di mercurio metallico, per esempio in seguito alla rottura di un
termometro, non ha comunque conseguenze tossicologiche importanti. Al
contrario risultano molto nocivi i vapori assunti per via inalatoria. Questi possono
avere effetti molto nocivi, come danni a reni, cervello, e sistema nervoso
irritazione ai polmoni, irritazione agli occhi, chiazze cutanee, vomito e diarrea.
Le donne incinte sono le più esposte al problema, poiché il mercurio può
comportare alterazioni nello sviluppo cerebrale del feto. Negli adulti, l'esposizione
cronica può provocare la distruzione del sistema nervoso, il danneggiamento delle
funzioni cerebrali, danni al DNA e danni cromosomici, reazioni allergiche,
stanchezza, emicranie, effetti riproduttivi negativi, quali danni allo sperma, difetti
di nascita ed aborti.
Il danneggiamento delle funzioni cerebrali può causare la degradazione della
capacità di apprendimento, cambiamenti di personalità, tremore, cambiamenti di
visione, sordità, scoordinamento muscolare, perdita di memoria, comparsa di
paure, amnesie, fino a provocare una sintomatologia esattamente sovrapponibile
alla sclerosi multipla.
Uno studio effettuato su pazienti affetti da sclerosi multipla ha inoltre mostrato che
questi hanno nel liquido cerebro - spinale livelli di mercurio otto volte superiori
rispetto agli individui sani usati come controllo. C’è molta controversia sul
possibile ruolo del mercurio dentario nella genesi della sclerosi multipla ed anche
se non vi è stata effettuata alcuna analisi clinica, è possibile che questo costituisca
una delle cause principali.
È stato più volte ipotizzato che alcuni sali di mercurio, in particolare il Thimerosal,
utilizzati nella preparazione dei vaccini, possano avere un ruolo, mai tuttavia
dimostrato, nell'insorgenza dei disturbi autistici. Sebbene il Thimerosal faccia uso
di composti organo-mercuriali (e non di metilmercurio) che l'organismo umano
riesce a metabolizzare, negli Stati Uniti, nell'Unione europea e in alcuni altri paesi
viene progressivamente eliminato dai vaccini ad uso pediatrico, per ridurre la
potenziale sovra-esposizione al mercurio nei bambini.
Considerata quindi l'elevata tossicità del mercurio sono state promosse numerose
campagne volte a ridurre progressivamente l'impiego del minerale in campo
industriale. Grazie a tali interventi molti degli impieghi tradizionali, compreso il
vecchio termometro, sono stati notevolmente ridimensionati.
A partire dal 3 aprile 2009, infatti, i termometri a mercurio, a causa della loro
tossicità, sono stati banditi dal mercato italiano, secondo quanto previsto da una
direttiva dell'Unione Europea, applicata attraverso l'entrata in vigore del decreto
ministeriale formulato il 30 luglio 2008. Gli attuali termometri a liquido sono in
galinstano, una miscela eutettica costituita da gallio, indio e stagno.
•
http://www.youtube.com/watch?v=kD9h0RtJl4o neuro degenerazioni causate da mercurio
Fonti
•
Encicolpedia Treccani
•
Grande enciclopedia Vallardi
•
Wikipedia
•
http://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_periodica_degli_elementi
•
http://chemistry.about.com/od/metalsalloys/f/Why-Is-Mercury-A-Liquid.htm
•
http://www.minerva.unito.it/Chimica&Industria/SistemaPeriodico/TabellaSemp
lice.htm
•
http://it.wikipedia.org/wiki/Tubo_di_Torricelli
•
http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/giappone_disastro_baia_minamata.
html
Pigliapoco Cristina