insieme la vita è più bella
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insieme la vita è più bella
Con il Patrocinio di: Provincia di Firenze Comune di Firenze Comune FI-Quartiere 1 Azione Cattolica Italiana Delegazione Regionale Toscana Comunità Ebraiche di Firenze e Toscana Comunità Islamiche di Firenze e Toscana Chiesa Cattolica Diocesi della Toscana Chiese Evangeliche della Toscana Chiese Ortodosse della Toscana Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira” Firenze PROGRAMMA DELL’INCONTRO Firenze, 21 ottobre 2007 INSIEME LA VITA È PIÙ BELLA II° Incontro dei ragazzi ebrei cristiani e musulmani della Toscana Ore 9,00 SS. Annunziata - S. Messa per i ragazzi cattolici Ore 10,00 Piazza SS. Annunziata Arrivi, Accoglienza e Registrazione Partecipanti Visita della Mostra dei lavori dei ragazzi Visita dei luoghi di culto: Chiese, Moschea, Sinagoga Ore 13,00 Piazza SS. Annunziata – Pranzo insieme Ore 14,00 Trasferimento verso la Fortezza da Basso Ore 15,30 Fortezza da Basso Incontro di festa e testimonianze Messaggio Finale Firenze, 21 ottobre 2007 L’incontro è realizzato con la collaborazione di: MATERIALI PER IL LAVORO CON I RAGAZZI Istituto degli Innocenti Firenze Stampato in proprio per uso interno In copertina: Henry Matisse, Danza della gioia 40 RICORDIAMO A TUTTI GLI EDUCATORI CHE IL MATERIALE PRODOTTO DURANTE LE ATTIVITÀ POTRÀ PORTATO A FIRENZE PER ESSERE ESPOSTO NELLA MOSTRA DEI LAVORI DEI RAGAZZI, CHE SARÀ ALLESTITA PRESSO L’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI. 2 39 ESSERE Chiesa Episcopale Americana, via B. Rucellai, 9 -50123 - Firenze Rev. Roger Featherston Delegata: Michèle Spike - email: [email protected] www.stjames.it Chiesa Luterana, Lungarno Torrigiani, 11 - 50125 - Firenze Pastore: Martin Moeslein Presidente: Christian Holtz - email: [email protected] www.firenzeevangelica.org/live/ Chiesa Metodista, Via de' Benci, 9 - 50100 - Firenze Pastore: Augusto Giron www.firenzeevangelica.org/live/ Chiesa Valdese, Via Micheli, 26 - 50100 - Firenze Pastore: Pawel Gajewski Presidente del Concistoro: Davide Buttitta - email: [email protected] Debora Spini - email: [email protected] Gianna Sciclone - email: [email protected] www.firenzevaldese.chiesavaldese.org/ Chiesa Ortodossa Greca, Borgo San Jacopo, 34 - 50100 - Firenze Padre Nikola Papadopulos - email: [email protected] www.ortodossia.it/ Chiesa Ortodossa Rumena, via S. Maria a Cintola, 4/e - 50142 – Firenze Padre Petre Coman - email: [email protected] http://it.orthodoxlinks.info/orthodoxy/churches/romania Chiesa Ortodossa Russa, via Leone X, 2 – Firenze Padre Gheorgij Blatinskj - email: [email protected] www.orthodoxworld.ru/italiano/istoria/ Comunità Islamica, Borgo Allegri, 64-66 - 50100 - Firenze Imam: Izzedin Elzir - email: [email protected] Presidente Consiglio dei Saggi: Mourad Abderrezak email: [email protected] Presidente della Comunità: Labib Abdalla - email: [email protected] www.islam-ucoii.it Comunità Islamica, Piazza Scala 13 - Colle Val D’Elsa Imam: Jabaren Feras 38 “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, e non si eserciteranno più nell’arte della guerra.” Isaia 2, 4 3 Comunità, Chiese e Associazioni partecipanti al progetto Indirizzi per contatti ed informazioni A tutti gli educatori dei ragazzi della Toscana C arissimi educatori, questo secondo fascicolo in preparazione all’incontro di Firenze del 21 ottobre 2007 è stato progettato espressamente per voi e per le vostre attività con i ragazzi. Siamo partiti dal Messaggio dei Ragazzi che ha chiuso l’incontro del 2005 – letto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze di fronte ai rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose della Toscana e che esprime la speranza che ogni ragazzo custodisce dentro di sé – e su questa base vi proponiamo alcuni testi, canzoni e attività da fare in gruppo e, possibilmente, insieme a gruppi di altre religioni o confessioni in preparazione alla giornata del 21 ottobre. Comunità Ebraica – Via L. Farini, 4 - 50121 - Firenze Rav. Joseph Levi - email: [email protected] Presidente: Daniela Misul - email: [email protected] www.fol.it/sinagoga/ Azione Cattolica Italiana, Delegazione Regionale Toscana – Viale L. Ariosto 13 - 50124 - Firenze Delegato regionale: Enzo Cacioli - email: [email protected] Incaricati regionali Azione Cattolica Ragazzi: Giovanni Pieroni - email: [email protected] Simona Francalanci - email: [email protected] www.azionecattolica.it Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”, via Gino Capponi, 28 - 50121 - Firenze Presidente: Gabriele Pecchioli - email: [email protected] Giovanni Massini - email: [email protected] www.operalapira.it Chiesa Cattolica - Arcidiocesi di Firenze - Piazza San Giovanni - 50122 - Firenze Commissione Diocesana per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso Marco Bontempi - email: [email protected] www.chiesacattolica.it Amicizia Ebraico Cristiana di Firenze - Piazza S. Giovanni 1 - 50122 - Firenze Presidente: Manuela Sadun - email: [email protected] Chiesa Anglicana, via Maggio, 16 – 50125 Firenze Rev. Laurence Maclean - email: [email protected] Delegato: Michael Griffiths - email: [email protected] Chiesa Apostolica Italiana, via A. Vespucci, 3/19 - 59100 Prato Pastore Mario Affuso - email: [email protected] www.firenzeevangelica.org/live/ Chiesa Battista, Borgo Ognissanti, 6 - 50123 – Firenze Pastore Raffaele Volpe - email: [email protected] http://chbattistaborgognissanti.interfree.it/ Come sapete il tema è INSIEME È + BELLO!: per questo abbiamo pensato ai luoghi dove è naturale stare insieme: la 4 37 Una terza fase, proposta a tutti i gruppi di lavoro, prevederà l’approfondimento di alcuni aspetti dello stare insieme a persone di cultura e/o religione diversa dalla propria. Anche su questo argomento si può partire dall’esperienza che ogni gruppo e ogni singolo ha vissuto a riguardo e si possono prevedere incontri e confronti tra gruppi di ragazzi di diversa religione o confessione. (In questa fase può essere riutilizzato il materiale prodotto nella precedente esperienza del 2005 e da quanto l’editoria ha pubblicato). La quarta fase potrebbe riguardare l’approfondimento “monografico” di un argomento comune per le varie religioni / confessioni; nel fascicolo “Presentazione delle religioni e spunti di riflessione” sono suggeriti “La Creazione” e “La figura di Abramo”, altre proposte possibili potrebbero essere: • una festa importante • il rapporto con il cibo tradizionale e/o cibi tipici delle feste e dei vari paesi • il luogo di culto ± ± ± ± ± ± ± FASE FINALE Dopo questo percorso che ha individuato alcuni aspetti delle varie realtà religiose i bambini / ragazzi potrebbero progettare e costruire “una città ideale “ per stare insieme. Prodotti di questo percorso potrebbero essere cartelloni, plastici, fascicoli, striscioni, piccole rappresentazioni, ecc., materiale che poi potrebbe confluire nell’allestimento e nel programma della giornata finale. 36 città, il paese, il quartiere, … cioè i luoghi, le situazioni e gli ambienti in cui vivono i ragazzi, si conoscono e si frequentano. Allora crediamo sia importante proporre un cammino di preparazione inteso come conoscenza e avvio di relazioni tra le diverse comunità che vivono nello stesso luogo, per creare rapporti duraturi e dare solide basi alla “con-vivenza” fra persone che hanno origini diverse. Vi aspettiamo a Firenze insieme ai vostri ragazzi per una giornata di amicizia e fraternità. Firenze, agosto 2007 Card. Ennio Antonelli Arcivescovo di Firenze Jabaren Feras Joseph Levi Izzeddin Elzir Rabbino Capo Comunità Ebraica di Firenze Imam Comunità Islamica di Firenze Enzo Cacioli Gabriele Pecchioli Imam Comunità Islamica di Colle V.E. Azione Cattolica Italiana Delegato Regionale della Toscana Presidente Opera per la Gioventù “G. La Pira” Marco Bontempi Commissione Diocesana per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso Arcidiocesi di Firenze Simona Francalanci e Giovanni Pieroni Rev. Laurence Mc Lean Incaricati Regionali Azione Cattolica dei Ragazzi Mario Affuso Raffaele Volpe Rev. Roger Featherston Pastore Chiesa Anglicana di Firenze Pastore Chiesa Apostolica Italiana Pastore Chiesa Battista di Firenze Pastore Chiesa Episcopale Americana Martin Moeslein Augusto Giron Pawel Gajewski Pastore Chiesa Luterana di Firenze Padre Nikola Papadopulos Chiesa Ortodossa Greca di Firenze Pastore Chiesa Metodista di Firenze Pastore Chiesa Valdese di Firenze Padre Petre Coman Padre Gheorghij Blatinskj Chiesa Ortodossa Rumena di Firenze 5 Arciprete Chiesa Ortodossa Russa di Firenze “L’UNITA’ DELLA FAMIGLIA UMANA” LA VOCE DEI RAGAZZI SULL’OGGI Obiettivo: Il percorso di preparazione sarà improntato sull’importanza dello “stare insieme” e sulla “bellezza dello stare insieme”. DEL MONDO E DELLA STORIA INCONTRO DEI RAGAZZI DELLA TOSCANA 30 gennaio 2005 Ai tutti i Sindaci della Toscana Ai responsabili delle Chiese e Comunità Ai Presidi e Direttori didattici delle scuole A tutti gli adulti del mondo Carissimi, noi ragazzi cristiani ebrei e musulmani vi inviamo questo messaggio dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, è domenica 30 Gennaio e siamo insieme a Firenze, questa bellissima città che ci invita ad una meravigliosa avventura: realizzare l’unità della famiglia umana. Si, noi ragazzi abbiamo fatto un sogno … e ve lo raccontiamo: “Le loro famiglie non erano mai andate d’accordo e anche loro non avevano mai fatto niente per diventare amici. Così tre ragazzi, l’ebreo Alan, il musulmano Ziar e Gabriele, cristiano, erano cresciuti accanto di casa senza mai giocare assieme. Un giorno si trovarono al parco giochi e Ziar propose agli altri due di giocare a pallone. All’inizio sembrava che la cosa potesse realizzarsi ma poi i ragazzi non si trovarono d’accordo. Scoppiò una lite e un ragazzo diede un calcio al pallone. Quando andarono a raccoglierlo al posto del pallone trovarono un grande libro. I ragazzi lo aprirono e come per magia furono risucchiati all’interno: era un libro magico. 6 Una prima fase di lavoro può essere mirata alla libera conversazione su “stare insieme”. I bambini / ragazzi esprimono liberamente cosa vuol dire per ognuno di loro lo stare insieme; con chi stanno insieme, cosa fanno quando stanno insieme a qualcuno, cosa vorrebbero fare, dove riescono a stare insieme, quali spazi sarebbero più adatti. Tutte queste indicazioni andranno riportate in forma scritta così come emergono dalla conversazione senza alcun filtro in modo da costituire il punto di partenza per il percorso ulteriore. Lo stare insieme è un’esperienza sempre più rara nel vissuto della nostra società e nello stesso tempo e contraddittoriamente ci troviamo a stare insieme a persone diverse per cultura, usanze e religioni. E’ tutta l’esperienza dello stare insieme che va rivalutata, ritrovata, reinventata. Vanno reinventati anche gli spazi dello stare insieme una volta molto più presenti nella vita di ognuno: il cortile, la strada, la piazza, l’oratorio, il giardino pubblico…… Una seconda fase può essere lo scegliere e approfondire un aspetto fra quelli emersi nel gruppo nel libero approccio iniziale all’argomento. Potrebbero emergere argomenti quali: • gli spazi delle città per stare insieme (vedi iniziativa su “La città è bella”) • stare insieme alle altre generazioni ( i giochi dei nonni) • stare insieme ai coetanei • stare insieme per lo sport 35 L’educatore metterà a disposizione dei ritagli di giornale su fatti accaduti, cronaca, vicende quotidiane, e i ragazzi dovranno analizzare le varie notizie/situazioni prima senza e dopo con gli “occhiali speciali”. Quello che ne emerge è una analisi della vita dei ragazzi e del loro modo di vivere e pensare, che si confronta con le attese del Signore sulle loro vite. In base ai ritagli di giornali che vengono proposti per l’analisi, questa attività potrà essere utilizzata per affrontare temi diversi. Esempi: - Un mondo a colori (vedi Messaggio Finale dell’Incontro del 2005) - I diritti del fanciullo (vedi la “Dichiarazione”) - Divisioni e Incontro (vedi “Barriere” e “I have a dream”) ± ± ± ± ± ± ± 3°-4° INCONTRO Questi incontri saranno svolti fra gruppi appartenenti a religioni diverse che si “gemelleranno”. Nel caso che i ragazzi abbiano la stessa e età e provengano dalla stessa città o paese potrebbero già conoscersi, è però meglio non dare per scontata la conoscenza reciproca e dedicare un po’ di tempo durante il 3° incontro per la conoscenza fra i ragazzi, accompagnati dai loro educatori. Suggeriamo agli educatori di proporre dei giochi veloci di conoscenza (nome, età, particolarità dei ragazzi) e/o canti adatti alla situazione. L’attività iniziata nel 3° incontro potrà essere poi terminata in quello successivo, secondo quanto concordato in precedenza fra gli educatori / animatori. Nota per i cattolici: questa attività potrà essere svolta anche tra 2 gruppi di ragazzi cattolici di paesi/zone diversi. D’un tratto si trovarono all’inizio dei tempi quando la terra era tutta grigia e ancora non esistevano i colori. I mari, il cielo, il sole, gli alberi, la terra, i prati, i fiumi, i monti, le stelle, le nuvole … tutto era grigio. Anche gli uomini erano tutti uguali, con le stesse facce, le stesse mani, con gli stessi pensieri, tutti grigi. Allora i ragazzi iniziarono a parlare con loro e si accorsero che erano molto tristi perché tutto era uguale, monotono e tutto aveva lo stesso sapore. I ragazzi cercarono una soluzione e la trovarono dentro un loro zainetto: era una scatola di matite colorate. Con queste iniziarono a colorare tutto il mondo: con l’azzurro dell’infinito dipinsero il cielo, i mari e i fiumi; con il verde della speranza, i prati e i boschi; con il giallo della gioia la luce del sole. Quando ebbero finito videro che il mondo così era più bello ma ancora rimaneva una cosa da colorare, gli uomini. Iniziarono quindi a colorarli e tutti in modo diverso: a chi fecero gli occhi azzurri a chi i capelli rossi, ad altri ancora la pelle scura mentre ad alcuni la pelle chiara, tutti erano diversi tra loro. Ma ancora non avevano finito la loro opera. Dentro erano ancora tutti uguali, con gli stessi pensieri. Loro non potevano fare niente per rimediare a tutto ciò. Fu a quel punto che, soddisfatto del lavoro dei ragazzi, il Signore si rivelò loro e disse che era stato Lui a chiamarli attraverso il libro ed ora avrebbe completato l’opera. Fu così che il Signore, prendendo il rosso dell’amore, diede ad ogni uomo la propria anima, la propria personalità ed il proprio cuore: tanti uomini diversi fuori e dentro ma tutti con un cuore fatto per amare. In quel momento i ragazzi furono di nuovo risucchiati dal libro e volando nel cielo lasciarono una scia luminosa a sette colori. Era un arcobaleno. L’arcobaleno che univa tutti i popoli. I ragazzi si ritrovarono d’un tratto di nuovo al parco giochi e guardandosi negli occhi si abbracciarono piangendo. Avevano scoperto quanto è bello essere diversi.” INSIEME È + BELLO 34 7 Si, proprio noi ragazzi siamo già questo sogno, questo sogno bellissimo: Oggi, qui a Firenze, quei tre ragazzi sono diventati più di mille e tutti abbiamo capito che assieme possiamo costruire un mondo di pace e giustizia, di gioia e condivisione. E non diteci che siamo degli illusi perché proprio noi, oggi, siamo il segno che tutto questo è già cominciato ed è davvero possibile. Perché noi ragazzi sogniamo un mondo più bello, unito e pulito, più colorato e meno scuro: più colorato del rosso vivo dell’amore che del rosso cupo del sangue versato; del verde della speranza che del fumo delle bombe; dell’azzurro dell’amicizia che del grigio dei gas di scarico; del giallo brillante del dialogo che del nero dell’odio e della vendetta. Sogniamo un mondo senza confini e senza frontiere e tante città e paesi accoglienti e sempre pronti ad ospitare ogni ragazzo di ogni popolo, lingua, colore, religione. Un mondo nel quale i ragazzi palestinesi e israeliani, tutsi e hutu, ceceni e russi siedano finalmente insieme alla stessa tavola della fraternità e condividano come noi oggi lo stesso pane buono dell’amicizia. E sogniamo quel giorno in cui, nel mondo, ogni bambino abbia una famiglia in cui crescere, una casa in cui abitare, una scuola in cui studiare, una cameretta, una chiesa, una moschea o una sinagoga in cui pregare, un ospedale in cui guarire, un giardino o un campo sportivo in cui giocare tutti insieme … e che nessun ragazzo del mondo conosca più parole tristi e grigie come guerra, fame, violenza, ignoranza e solitudine. Noi oggi questo sogno lo affidiamo al Signore: volete condividerlo con noi? Firenze, Palazzo Vecchio, 30 gennaio 2005 I ragazzi musulmani, ebrei e cristiani delle diverse confessioni 8 LA FAMIGLIA E’ BELLA : “UNA PIANTA DA CURARE” Obiettivo: far riscoprire ai ragazzi la famiglia come sede degli affetti, luogo in cui crescere e maturare nelle capacità relazionali, punto di riferimento nella loro vita. I ragazzi riflettono su come possono rendere più bello e vivificare l’ambiente familiare. Tale attività è analoga alla precedente ma con una diversa simbologia. La pianta rappresenta la famiglia, i suoi frutti rappresentano il vissuto dei suoi componenti e l’impegno che ognuno spende per rendere più bella e ‘fruttuosa’ la vita all’interno della famiglia. I ragazzi realizzeranno quindi dei piccoli frutti/doni con cui decorare la pianticella. Per i cristiani si può fare riferimento alla parabola dei talenti. Nel caso si volesse rendere ancora più ricca la simbologia, si potrà riflettere sul fatto che i frutti, avendo la funzione di spargere i semi possono far crescere nuove pianticelle. Es. di significato per i frutti: - impegno personale, - ascolto, accoglienza dell’altro, dialogo (anche intergenerazionale) - rispetto delle regole e dei principi - incontro tra famiglie, ecc. OCCHIALI SPECIALI! Obiettivo: far riflettere i ragazzi sul fatto che non esiste un unico punto di vista nel giudicare; far interrogare i ragazzi su come possono rispondere alle attese del loro Signore nella loro vita quotidiana. Può capitare che la nostra capacità di giudizio (i nostri ‘occhi’) sia influenzata dal mondo che ci circonda e dal modo di pensare comune. I ragazzi si costruiscono quindi degli occhiali speciali che fanno vedere le cose quotidiane con occhi diversi: con gli occhi della fede. 33 Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo Approvata il 20 novembre 1959 CREDERE E’ BELLO : “I FIORI DELLA FEDE” Obiettivo: far riscoprire ai ragazzi le radici della loro fede, i momenti significativi del loro percorso di fede, il contributo che possono dare già da adesso alla propria comunità religiosa e civile. L’educatore introduce l’attività presentando ai ragazzi un ramo spoglio, che sarà poi il simbolo della comunità, e fornirà tutto l’occorrente per abbellirlo realizzando dei fiori di carta colorata (tramite cartoncino, carta crespa, ecc.: spazio alla fantasia degli educatori e dei ragazzi!!). Costruendo i fiori i ragazzi saranno invitati a riflettere su cosa rende più BELLA la propria comunità, religiosa e civile. Il ramo sarà quindi abbellito dai fiori colorati che rappresentano la fede di ciascuno e il contributo che ognuno può dare alla comunità, anche i ragazzi. Sui fiori di carta saranno scritti tutti i significati individuati dai ragazzi. Si riportano alcuni esempi: - fede personale in Signore - lettura della Scrittura - partecipazione ai riti della comunità - preghiera personale e/o sacramenti - tappe importanti nel cammino di fede - impegno nella scuola - il valore del gioco, dello sport (lealtà, impegno, …) dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata nel 1989 PREAMBOLO • • • • • 32 Considerato che, nello Statuto, i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo e nella dignità e nel valore della persona umana, e che essi si sono dichiarati decisi a favorire il progresso sociale e a instaurare migliori condizioni di vita in una maggiore libertà; Considerato che, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo le Nazioni Unite hanno proclamato che tutti possono godere di tutti i diritti e di tutte le libertà che vi sono enunciate senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di ogni altra opinione, d'origine nazionale o sociale, di condizioni economiche, di nascita o di ogni altra condizione; Considerato che il fanciullo, a causa della sua immaturità fisica e intellettuale, ha bisogno di una particolare protezione e di cure speciali compresa una adeguata protezione giuridica, sia prima che dopo la nascita; Considerato che la necessità di tale particolare protezione è stata enunciata nella Dichiarazione del 1924 sui diritti del fanciullo ed è stata riconosciuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo come anche negli statuti degli istituti specializzati e delle Organizzazioni internazionali che si dedicano al benessere dell'infanzia; Considerato che l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se stessa, 9 L'ASSEMBLEA GENERALE PROCLAMA la presente Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo affinché esso abbia una infanzia felice e possa godere, nell'interesse suo e di tutta la società, dei diritti e delle libertà che vi sono enunciati; invita i genitori, gli uomini e le donne in quanto singoli, come anche le organizzazioni non governative, le autorità locali e i governi nazionali a riconoscere questi diritti e a fare in modo di assicurarne il rispetto per mezzo di provvedimenti legislativi e di altre misure da adottarsi gradualmente in applicazione dei seguenti principi: Principio primo: il fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati nella presente Dichiarazione. Questi diritti debbono essere riconosciuti a tutti i fanciulli senza eccezione alcuna, e senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l'origine nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione, che si riferisca al fanciullo stesso o alla sua famiglia. Principio secondo: il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale, in condizioni di libertà e di dignità. Nell'adozione delle leggi rivolte a tal fine, la considerazione determinante deve essere il superiore interesse del fanciullo. Principio terzo: il fanciullo ha diritto, sin dalla nascita, a un nome e una nazionalità. LA SINAGOGA, LA CHIESA, LA MOSCHEA E’ BELLA Obiettivo: Conoscere il proprio luogo di culto individuandone gli elementi che lo caratterizzano in modo poi da presentare in particolar modo gli elementi di bellezza descrivendone la funzione e far cogliere ai ragazzi la bellezza della comunità che in essi si riunisce. I ragazzi, aiutati dai propri educatori, individueranno gli elementi caratteristici del loro luogo di culto e successivamente realizzeranno qualcosa che possa essere sia di presentazione per il gruppo di ragazzi dell’altra religione con cui andranno a gemellarsi sia di riflessione per la propria comunità religiosa. In questa presentazione essi dovranno descriverne la funzione esaltandone il senso (e se possibile tramite la propria esperienza di fede). Tale presentazione potrà essere effettuata: 1. con un semplice cartellone composto dalle foto della comunità che si riunisce in preghiera o dai disegni degli elementi e dalla loro descrizione a parole (magari fatto a collage dove ogni ragazzo scrive una lettera o una parola: la fede vissuta nel luogo di culto si realizza grazie all’apporto di tutti) 2. costruendo ciascun elemento in miniatura con il cartoncino o con altri materiali che gli educatori si preoccuperanno di procurarsi e scrivendo poi sopra il significato (volendo potrebbero fare una specie di “plastico” del loro luogo di culto con le didascalie dei vari elementi) 3. potrebbero realizzare un diapo-film composto da varie esperienze di fede, dove in ognuna viene messo in risalto quel particolare elemento Principio quarto: il fanciullo deve beneficare della sicurezza sociale. Deve poter 10 31 • Nota 1 Nota 2 Nota 3 Nota 4 circolare i particolari scelti dai primi segnalandoli ai secondi e lasciando il biglietto come promemoria (es. il proprietario della salumeria è un uomo simpatico che fa sempre ridere i clienti con le sue battute, in via x esiste un giardino pieno zeppo di margherite) Non si esclude nelle realtà più piccole un’animazione aperta all’incontro con dei rappresentati dei servizi sociali o una lettera scritta al sindaco o al consiglio comunale per raccontare le scoperte fatte e per richiamare attenzione sul proprio specifico quartiere. Un aspetto sul quale poter soffermare l’attenzione potrebbe essere quello che nella prima fase della ricerca emerga il fatto che i ragazzi vivono principalmente nelle “zone di luce” in quanto da loro considerate tali proprio perché vissute e partecipate, mentre “le zone d’ombra” potranno da loro essere definite tali perché non conosciute. Un altro aspetto sul quale far porre l’accento ai ragazzi è quello di ricercare e riflettere se e quanto l’intervento dell’uomo ha modificato delle zone “fonti di luce” trasformandole in “zone d’ombra” (e contestualmente con un’accezione positiva le modifiche inverse ovvero da “zone d’ombra” a “fonti di luce”). Questa attività è nata pensando principalmente all’unità tematica “la città è bella”, ma se al momento della proposta ai ragazzi si limita l’attenzione solo e soltanto sulla sfera dell’ambiente e del creato allora si può utilizzare anche per quanto riguarda “il rapporto con la natura”. I punti “d” – “e” potrebbero essere le attività che i due gruppi gemellati svolgono insieme ovvero nei singoli gruppi faranno il lavoro di analisi, poi dopo essersi confrontati formeranno due gruppi misti che saranno le due commissioni. In tal caso il tema “insieme è più bello” si rafforzerà ancora di più in quanto le commissioni potranno portare avanti il “sentire” di ciascuna delle due comunità. 30 crescere e svilupparsi in modo sano. A tal fine devono essere assicurate, a lui e alla madre le cure mediche e le protezioni sociali adeguate, specialmente nel periodo precedente e seguente alla nascita. Il fanciullo ha diritto ad una alimentazione, ad un alloggio, a svaghi e a cure mediche adeguate. Principio quinto: il fanciullo che si trova in una situazione di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento, l'educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione. Principio sesto: il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di sicurezza materiale e morale. Salvo circostanze eccezionali, il bambino in tenera età non deve essere separato dalla madre. la società e i poteri pubblici hanno il dovere di aver cura particolare dei fanciulli senza famiglia o di quelli che non hanno sufficienti mezzi di sussistenza. E' desiderabile che alle famiglie numerose siano concessi sussidi statali o altre provvidenze per il mantenimento dei figli. Principio settimo: il fanciullo ha diritto a una educazione, che, almeno a livello elementare deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a godere di una educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza e di possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società. Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori. Il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giuochi e attività ricreative che 11 devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto. Principio ottavo: in tutte le circostanze, il fanciullo deve essere fra i primi a ricevere protezione e soccorso. Principio nono: il fanciullo deve essere protetto contro ogni forma di negligenza, di crudeltà o di sfruttamento. Egli non deve essere sottoposto a nessuna forma di tratta. Il fanciullo non deve essere inserito nell'attività produttiva prima di avere raggiunto un'età minima adatta. In nessun caso deve essere costretto o autorizzato ad assumere un'occupazione o un impiego che nuocciano alla sua salute o che ostacolino il suo sviluppo fisico, mentale o morale. Principio decimo: il fanciullo deve essere protetto contro le pratiche che possono portare alla discriminazione razziale, alla discriminazione religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione. Deve essere educato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza universale, e nella consapevolezza che deve consacrare le sue energie e la sua intelligenza al servizio dei propri simili. 12 positiva, che ai ragazzi piace, si può cercare comunque di innescare qualche novità in essa e potenziare / valorizzare l’esistente. Gli interventi di animazione nel proprio quartiere possono essere di varia natura, ecco qualche suggerimento: • Se le ricchezze scoperte sono molte, vale davvero la pena trovare un modo di raccontarle. I ragazzi preparano una specie di guida turistica alle bellezze particolari del quartiere, privilegiando le storie raccolte e le persone conosciute nello studio. La guida potrà essere semplice, ma comprenderà una mappa della zona con alcuni simboli e una legenda (proprio come si segnalano i monumenti, le cose da vedere, i servizi utili, ecc.) e a questa si può far seguire una breve spiegazione (collegata al simbolo sulla mappa) dei particolari da segnalare. La guida riprodotta in più copie può essere regalata dai ragazzi agli abitanti andandoli a cercare nelle piazze, nei supermercati, ecc. e invitandoli a fare più attenzione al loro quartiere; ancora, può essere scambiata / donata ad altri gruppi di ragazzi la mattina del 21 ottobre a Firenze. • In qualche caso il gruppo dei ragazzi può sbizzarrirsi ad inventarsi una nuova segnaletica… non “stradale” ma “relazionale”. Alcuni cartelli che i ragazzi sistemeranno a giro per il quartiere serviranno a richiamare l’attenzione ai particolari belli e meno belli individuati (es. sul marciapiede: ti sei accorto dello scalino? Se le tue gambe fossero 2 ruote saresti costretto a fermarti), altri potranno invitare alla cordialità (es. alla fermata dell’autobus: qui ci si può salutare), e via così… naturalmente vanno pensati dei simboli adatti e delle figure stilizzate che accompagnino il messaggio. • Raccogliere pareri direttamente dai passanti e dagli abitanti del quartiere è sempre comunque un’ottima animazione, per aiutare le persone a riflettere. Evitando la solita intervista o questionario, i ragazzi nei luoghi strategici di passaggio si presentano con dei foglietti e chiedono alle persone di fermarsi un attimo a pensare cosa del loro quartiere amano di più (cose e persone) per poi descriverlo o farne un disegno e inserirlo in un simpatico contenitore. In un secondo momento i ragazzi ripescano i foglietti e cercando altre persone fanno 29 b. Si distribuiscono ai ragazzi delle bandierine (o altro) alcune colorate altre vuote. c. I ragazzi sistemeranno quelle colorate in quei luoghi dove risplende “la luce” del quartiere (parchi, piazze, monumenti storici, luogo di culto, centri ludici, servizi sociali, ecc.) mentre quelle vuote verranno sistemate nei punti più oscuri (spazi abbandonati, strade inaccessibili o dissestate, grandi barriere architettoniche, luoghi isolati, ecc.) d. Ottenuto un quadro della situazione del quartiere il gruppo si divide in due commissioni: • Il primo (lo potremmo chiamare “sovrintendenza ai beni culturali”) avrà il compito di raccogliere materiale storico, fotografico, … sulle bellezze del quartiere/paese/città. • Il secondo (“commissione per la promozione e per il rilancio del quartiere/paese/città”) chiamato a raccogliere lo stesso tipo di materiale sui luoghi bui. Entrambe le commissioni dovranno cercare anche di raccogliere testimonianze degli abitanti del quartiere, soprattutto dagli anziani, che vi abitano da più tempo e che potranno raccontare loro come è cambiato il quartiere nel corso degli anni, sia in bene che in male (per le interviste sarà utile servirsi di un registratore). Il contatto con le persone deve svolgere una parte importante, infatti l’attenzione ai luoghi e ai piccoli particolari nascosti in essi, deve condurre a ricostruire e raccontare un paese / quartiere fatto di piccole storie, ma di grande significato per quella comunità. e. Le due commissioni che si sono scambiate il lavoro fatto nello studio, scelgono insieme quali sono le situazioni e le persone su cui investire per ridare bellezza e novità ad un quartiere che ai ragazzi è parso vecchio o decisamente brutto se le relazioni che in esso si vivono sono poche e di scarsa qualità (la gente non si conosce, non si saluta, non esistono spazi adatti per incontrarsi, ecc.) Anche nel caso in cui si sia scoperta una situazione generale 28 Dal Salmo 84 - (ed. Gerusalemme) Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra. Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo. Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza. ± ± ± ± ± ± ± Dal Corano “(Egli) ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, (o Muhammad,) e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: ‘Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione.” Sura XLII, 13 “Gli uomini non formavano che un’unica comunità, poi furono discordi.” Sura X, 19 13 BARRIERE “Perché si sta tanto male oggi? Quasi tutti sono d’accordo nel dire che la colpa è delle barriere. Quali barriere? Tutte: dalle doganali alle nazionali, dalle individuali alle collettive, anche quelle che sembrano giustificate dai sacri egoismi. Trovata la causa, trovato il rimedio: demoliamo le barriere! Parrebbe una cosa facile, invece, sia perché manca la volontà o l’animo, nessuno ci si prova, o provandovisi non conclude. Vedo gente che col pretesto di demolire qualche barriera ha finito per innalzarne di nuove e di più gravi. ± ± ± ± ± ± ± 2° INCONTRO Riportiamo alcune attività, fra le quali scegliere quale svolgere con il gruppo Cosa pensa la religione delle barriere? Le barriere sono costruzioni umane: Dio non le ha volute né comandate. Barriera è la parola antireligiosa perché la religione unisce. Dio non ha fatto le montagne, i fiumi, i mari, perché dividessero i popoli, come, distribuendo i suoi doni di fecondità, di forza, di intelligenza, non ha inteso che servissero come motivo di separazione e di differenza fra gli uomini. Neppure il muro di casa o la cinta del campo, neppure la diversità degli usi, del linguaggio, dei colori, niente è divisorio nel pensiero divino. Quindi, la religione non approva nessuna barriera. La tollera momentaneamente perché al presente si è incapaci di meglio e l’imporre una demolizione, quando non è stata superata nell’intimo nostro, è mestiere pericoloso oltre che una mancanza di rispetto alla libertà dell’uomo. Se la religione le buttasse giù per forza, gli uomini, che non ne capirebbero il beneficio non avendone prima avvertito il peso, ne costruirebbero immediatamente di peggiori” Don Primo Mazzolari 14 Dal lavoro dei ragazzi sarà possibile partire per un approfondimento delle caratteristiche di Abramo / Creazione nella propria religione (facendo riferimento a quanto riportato nel fascicolo 1), allargando poi alla visione più ampia di alcune caratteristiche nella religione / confessione con cui il gruppo si incontrerà successivamente. LA CITTA’ E’ BELLA : LA MAPPA Obiettivo: La bellezza può rivelarsi ad ogni angolo di strada. I ragazzi osservano attentamente il loro quartiere, le strade che percorrono ogni giorno e scoprono cose a cui non hanno mai fatto caso. Attraverso l’attenzione al particolare riscoprono il quartiere in cui vivono. Dopo essere andati alla ricerca delle piccole bellezze in esso presenti, si promuovono iniziative per farle conoscere a tutti e si sensibilizza l’attenzione della gente che vi abita. I ragazzi sono chiamati a riscoprire e valorizzare il più possibile il loro quartiere, andando alla ricerca delle sue “fonti di luce” principali, ma anche delle “zone d’ombra”. L’attività si svolge in più momenti (ogni gruppo potrà quindi scegliere quali momenti vivere e quanto tempo e importanza dare ad ognuno di essi): a. Si riporta al gruppo una mappa topografica del proprio quartiere / città in formato A3, magari da incollare su un supporto di sughero o di polistirolo e se ne delimitano i confini 27 1° INCONTRO IDENTIKIT DI ABRAMO Obiettivo: in questo primo incontro – che si svolgerà nella sede di ogni gruppo partecipante all’appuntamento del 21 ottobre 2007 verrà presentata l’iniziativa nel suo complesso, e saranno svolte delle attività finalizzate alla conoscenza della propria esperienza personale / di gruppo e di quella dell’altro gruppo. Nel fascicolo di presentazione delle varie religioni ci sono anche due parti comuni a tutte, su Abramo e sulla Creazione: infatti si vuole far emergere la visione che ciascuna religione / confessione ha su di essi. Nel presentare l’iniziativa nel suo complesso ai ragazzi del gruppo si affronterà sia l’argomento delle caratteristiche della propria religione, cercando di evidenziare gli elementi comuni con le altre religioni / confessioni, ed in particolare con quella prescelta per fare insieme il cammino di preparazione all’incontro del 21/10/07. “O Dio, che nel patriarca Abramo hai benedetto tutte le nazioni, raduna nella comunione dell’unica fede tutti coloro che ti riconoscono Creatore e Padre, perché formino una sola famiglia riconciliata nel tuo amore.” Preghiera liturgica della Chiesa cattolica Per facilitare l’attività, l’educatore/animatore del gruppo potrà introdurre la riflessione su Abramo e la Creazione cercando il coinvolgimento dei ragazzi attraverso delle tecniche di animazione. Per esempio, senza dire prima l’argomento, si potrebbero dividere i ragazzi in due gruppi (se il numero è sufficiente, altrimenti si fa in due volte) e distribuire a ciascun gruppo una busta, contenente questi biglietti (o simili): “preparate una scenetta che descriva la figura di Abramo” “preparate una scenetta che descriva la Creazione del Mondo”. Per rendere più stimolante per i ragazzi l’attività si possono introdurre delle varianti o delle situazioni (per esempio, utilizzando i testi sacri contenuti nel fascicolo). 26 15 COM’E’ BELLA LA CITTA’. NOTA: Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce, con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce. Con le réclames sempre più grandi, coi magazzini, le scale mobili, coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più, sempre di più, sempre di più, sempre di più. Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Giorgio Gaber le attività sono pensate per ragazzi delle scuole elementari e medie; nel proporle ai gruppi potranno essere adattate a seconda delle specifiche situazioni. ± ± ± ± ± ± ± Adesso tu Nato ai bordi di periferia dove i tram non vanno avanti più dove l'aria è popolare è più facile sognare che guardare in faccia la realtà... quanta gente giovane va via a cercare più di quel che ha forse perché i pugni presi a nessuno li ha mai resi e dentro fanno male ancor di più ed ho imparato che nella vita nessuno mai ci da di più ma quanto fiato quanta salita andare avanti senza voltarsi mai... e ci sei adesso tu a dare un senso ai giorni miei va tutto bene dal momento che ci sei adesso tu ma non dimentico tutti gli amici miei che sono ancora là... Eros Ramazzotti 25 Ambiti di vita Unità Tematiche Il rapporto con la natura: - il mondo è bello Comunità e luoghi di culto (sinagoga, moschea, chiesa) Scuola Paese, quartiere, piazza Famiglia Gruppo di amici, sport, gioco (inquinamento/fame – bellezza della natura/pace) - la vita è bella Ragazzi è bello (odio/morte – amore/generazione) Piccola città Piccola città, bastardo posto, appena nato ti compresi o fu il fato che in tre mesi mi spinse via; piccola città io ti conosco, nebbia e fumo non so darvi il profumo del ricordo che cambia in meglio, ma sono qui nei pensieri le strade di ieri, e tornano visi e dolori e stagioni, amori e mattoni che parlano... Piccola città, io poi rividi le tue pietre sconosciute, le tue case diroccate da guerra antica; mia nemica strana sei lontana coi peccati fra macerie e fra giochi consumati dentro al Florida: cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria; io, la montagna nel cuore, scoprivo l' odore del dopoguerra... L’esperienza delle affinità e delle differenze - la città è bella (caos/traffico – arte/creatività) - insieme è bello (solitudine/guerre – armonia/pace) L’esperienza della fede - credere è bello Piccola città, vecchi cortili, sogni e dei primaverili, rime e fedi giovanili, bimbe ora vecchie; piango e non rimpiango, la tua polvere, il tuo fango, le tue vite, le tue pietre, l'oro e il marmo, le catapecchie: così diversa sei adesso, io son sempre lo stesso, sempre diverso, …. (divisioni/contrasti – dialogo/preghiera) Per le attività da svolgere con i ragazzi in preparazione alla giornata del 21 ottobre è stato pensato un itinerario di 4 incontri, di cui una parte (in genere i primi 2) da svolgere da soli, gli altri ‘gemellandosi’ con un altro gruppo (preferibilmente tra due gruppi di religione diversa). Per agevolare il lavoro di educatori e animatori dei ragazzi sono qui proposte alcune attività da svolgere; tali attività potranno essere svolte nei consueti incontri dei gruppi, in incontri aggiuntivi oppure anche sfruttando le altre occasioni che si potranno presentare nelle varie realtà a livello locale. 24 Francesco Guccini ± ± ± ± ± ± ± I have a dream E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi! 18 Allo stesso modo i ragazzi possono essere sollecitati ad interrogarsi sulla loro esperienza di affinità e differenze (di carattere, lingue, ecc.) nei diversi ambiti di vita, ad esempio: • come sono vissute nei rapporti tra amici; • come sono vissute nelle relazioni in famiglia; • come sono vissute nella vita di paese e città; • come sono ‘trattate’ nella scuola e nelle relazioni in classe tra compagni Sarà poi cura dell’educatore ricondurre queste esperienze alla radice dell’essere insieme che si esprime in modo forte nell’amore di Dio per noi e nel nostro reciproco legame di solidarietà nelle differenze. Ecco dunque la domanda: Che cosa possiamo fare come ragazzi per vivere in modo pieno le differenze e le affinità? L’esperienza della fede può costituire un’unità tematica per la quale i diversi ambiti di vita possono fornire stimoli e spunti di attività, ad esempio: • come viene vissuta nel luogo di culto; • come i bambini/ragazzi reagiscono e considerano il fatto che esistono fedi diverse (i contesti dove si fa esperienza di questo: dalla sola tv a contesti reali, come la scuola, il vicinato, tra amici); l’educatore potrà mostrare la radice comune delle diverse religioni proprio nell’esperienza di fede e nell’amore di Dio: l’esperienza di Abramo potrebbe essere un utile strumento per questo lavoro. La domanda potrebbe quindi essere: C’è qualcosa che il Signore chiede ai bambini e ai ragazzi? Come vivere la propria fede? 23 ATTIVITA’ CON I GRUPPI DEI RAGAZZI Le attività proposte di seguito fanno riferimento a degli ambiti di vita specifici, cioè situazioni e ambienti in cui tipicamente vivono i ragazzi. Si tratta di tipi di esperienze differenti che possono trovare unità nella riconduzione all’esperienza di fede e, in particolare, alle tre tematiche generali indicate nel primo fascicolo. Schematicamente potremmo rappresentare questo concetto con una tabella (riportata più avanti), che rappresenta i contesti nei quali si vive un tipo di esperienza. Queste esperienze – dal punto di vista della nostra fede abramitica – hanno un importante significato sia per lo sviluppo di ciascuna identità religiosa che per la piena maturazione dell’umanità di ciascuna persona ed anche per il miglioramento della vita sociale. Prendendo l’unità tematica “Il Creato”, i ragazzi possono essere sollecitati ad interrogarsi su che cosa è per loro la natura, come ne fanno esperienza in uno o in più ambiti della loro vita, ad esempio: • come se ne parla a scuola; • come è presente (o assente) nella vita di città o di paese che il ragazzo fa (dallo scarso ‘verde pubblico’ delle città ad una realtà ben presente nella vita di molti nei paesi di campagna, ecc….); • come è vissuto questo rapporto in famiglia (dalle vacanze, al lavoro nei campi, alla raccolta differenziata dei rifiuti, ecc… ). Con la guida dell’educatore, la riflessione sulle proprie esperienze porta poi alla radice del rapporto con la natura, individuandola come dono del Signore (il Creato), e alla condizione di bambini e ragazzi come Creature: per essi sarà poi spontaneo porsi questa domanda: Che cosa possiamo fare come ragazzi per migliorare il rapporto con la natura? 22 Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud. Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere. E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: “Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente”. Pastore Martin Luther King, Washington 1963 19 Cantico delle Creature Altissimo, onnipotente, buon Signore tue sono le lodi, la gloria e l'onore ed ogni benedizione. A te solo, Altissimo, si confanno, e nessun uomo è degno di te. Laudato sii, o mio Signore, per tutte le creature, specialmente per messer Frate Sole, il quale porta il giorno che ci illumina ed esso è bello e raggiante con grande splendore: di te, Altissimo, porta significazione. e sopportano malattia e sofferenza. Beati quelli che le sopporteranno in pace perchè da te saranno incoronati. Laudato sii, o mio Signore, per nostra sora Morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scampare. Guai a quelli che morranno nel peccato mortale. Beati quelli che si troveranno nella tua volontà poichè loro la morte non farà alcun male. Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo e servitelo con grande umiltate. Laudato sii, o mio Signore, per sora Luna e le Stelle: in cielo le hai formate limpide, belle e preziose. Francesco d’Assisi Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo per il quale alle tue creature dai sostentamento. Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta. Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco, con il quale ci illumini la notte: ed esso è robusto, bello, forte e giocondo. Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra, la quale ci sostenta e governa e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba. Laudato sii, o mio Signore, per quelli che perdonano per amor tuo 20 21