insieme la vita è più bella

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insieme la vita è più bella
Con il Patrocinio di:
Provincia di Firenze
Comune di Firenze
Comune FI-Quartiere 1
Azione Cattolica Italiana
Delegazione Regionale Toscana
Comunità Ebraiche
di Firenze e Toscana
Comunità Islamiche
di Firenze e Toscana
Chiesa Cattolica
Diocesi della Toscana
Chiese Evangeliche
della Toscana
Chiese Ortodosse
della Toscana
Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”
Firenze
PROGRAMMA DELL’INCONTRO
Firenze, 21 ottobre 2007
INSIEME
LA VITA È PIÙ BELLA
II° Incontro dei ragazzi ebrei cristiani e musulmani della Toscana
Ore 9,00
SS. Annunziata - S. Messa per i ragazzi cattolici
Ore 10,00
Piazza SS. Annunziata
Arrivi, Accoglienza e Registrazione Partecipanti
Visita della Mostra dei lavori dei ragazzi
Visita dei luoghi di culto: Chiese, Moschea, Sinagoga
Ore 13,00
Piazza SS. Annunziata – Pranzo insieme
Ore 14,00
Trasferimento verso la Fortezza da Basso
Ore 15,30
Fortezza da Basso
Incontro di festa e testimonianze
Messaggio Finale
Firenze, 21 ottobre 2007
L’incontro è realizzato con la collaborazione di:
MATERIALI PER IL LAVORO CON I RAGAZZI
Istituto degli Innocenti
Firenze
Stampato in proprio per uso interno
In copertina: Henry Matisse, Danza della gioia
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RICORDIAMO A TUTTI GLI EDUCATORI CHE IL MATERIALE
PRODOTTO
DURANTE
LE
ATTIVITÀ
POTRÀ
PORTATO A FIRENZE PER ESSERE ESPOSTO NELLA
MOSTRA DEI LAVORI DEI RAGAZZI,
CHE SARÀ ALLESTITA PRESSO
L’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI.
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ESSERE
Chiesa Episcopale Americana, via B. Rucellai, 9 -50123 - Firenze
Rev. Roger Featherston
Delegata: Michèle Spike - email: [email protected]
www.stjames.it
Chiesa Luterana, Lungarno Torrigiani, 11 - 50125 - Firenze
Pastore: Martin Moeslein
Presidente: Christian Holtz - email: [email protected]
www.firenzeevangelica.org/live/
Chiesa Metodista, Via de' Benci, 9 - 50100 - Firenze
Pastore: Augusto Giron
www.firenzeevangelica.org/live/
Chiesa Valdese, Via Micheli, 26 - 50100 - Firenze
Pastore: Pawel Gajewski
Presidente del Concistoro: Davide Buttitta - email: [email protected]
Debora Spini - email: [email protected]
Gianna Sciclone - email: [email protected]
www.firenzevaldese.chiesavaldese.org/
Chiesa Ortodossa Greca, Borgo San Jacopo, 34 - 50100 - Firenze
Padre Nikola Papadopulos - email: [email protected]
www.ortodossia.it/
Chiesa Ortodossa Rumena, via S. Maria a Cintola, 4/e - 50142 – Firenze
Padre Petre Coman - email: [email protected]
http://it.orthodoxlinks.info/orthodoxy/churches/romania
Chiesa Ortodossa Russa, via Leone X, 2 – Firenze
Padre Gheorgij Blatinskj - email: [email protected]
www.orthodoxworld.ru/italiano/istoria/
Comunità Islamica, Borgo Allegri, 64-66 - 50100 - Firenze
Imam: Izzedin Elzir - email: [email protected]
Presidente Consiglio dei Saggi: Mourad Abderrezak email: [email protected]
Presidente della Comunità: Labib Abdalla - email: [email protected]
www.islam-ucoii.it
Comunità Islamica, Piazza Scala 13 - Colle Val D’Elsa
Imam: Jabaren Feras
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“Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,
e non si eserciteranno più nell’arte della guerra.”
Isaia 2, 4
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Comunità, Chiese e Associazioni
partecipanti al progetto
Indirizzi per contatti ed informazioni
A tutti gli educatori dei ragazzi della Toscana
C
arissimi educatori,
questo secondo fascicolo in preparazione all’incontro di
Firenze del 21 ottobre 2007 è stato progettato espressamente
per voi e per le vostre attività con i ragazzi.
Siamo partiti dal Messaggio dei Ragazzi che ha chiuso
l’incontro del 2005 – letto nel Salone dei Cinquecento di
Palazzo Vecchio a Firenze di fronte ai rappresentanti delle
Istituzioni civili e religiose della Toscana e che esprime la
speranza che ogni ragazzo custodisce dentro di sé – e su
questa base vi proponiamo alcuni testi, canzoni e attività da
fare in gruppo e, possibilmente, insieme a gruppi di altre
religioni o confessioni in preparazione alla giornata del 21
ottobre.
Comunità Ebraica – Via L. Farini, 4 - 50121 - Firenze
Rav. Joseph Levi - email: [email protected]
Presidente: Daniela Misul - email: [email protected]
www.fol.it/sinagoga/
Azione Cattolica Italiana, Delegazione Regionale Toscana –
Viale L. Ariosto 13 - 50124 - Firenze
Delegato regionale: Enzo Cacioli - email: [email protected]
Incaricati regionali Azione Cattolica Ragazzi:
Giovanni Pieroni - email: [email protected]
Simona Francalanci - email: [email protected]
www.azionecattolica.it
Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”,
via Gino Capponi, 28 - 50121 - Firenze
Presidente: Gabriele Pecchioli - email: [email protected]
Giovanni Massini - email: [email protected]
www.operalapira.it
Chiesa Cattolica - Arcidiocesi di Firenze - Piazza San Giovanni - 50122 - Firenze
Commissione Diocesana per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso
Marco Bontempi - email: [email protected]
www.chiesacattolica.it
Amicizia Ebraico Cristiana di Firenze - Piazza S. Giovanni 1 - 50122 - Firenze
Presidente: Manuela Sadun - email: [email protected]
Chiesa Anglicana, via Maggio, 16 – 50125 Firenze
Rev. Laurence Maclean - email: [email protected]
Delegato: Michael Griffiths - email: [email protected]
Chiesa Apostolica Italiana, via A. Vespucci, 3/19 - 59100 Prato
Pastore Mario Affuso - email: [email protected]
www.firenzeevangelica.org/live/
Chiesa Battista, Borgo Ognissanti, 6 - 50123 – Firenze
Pastore Raffaele Volpe - email: [email protected]
http://chbattistaborgognissanti.interfree.it/
Come sapete il tema è INSIEME È + BELLO!: per questo
abbiamo pensato ai luoghi dove è naturale stare insieme: la
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Una terza fase, proposta a tutti i gruppi di lavoro, prevederà
l’approfondimento di alcuni aspetti dello stare insieme a persone di cultura
e/o religione diversa dalla propria.
Anche su questo argomento si può partire dall’esperienza che ogni gruppo
e ogni singolo ha vissuto a riguardo e si possono prevedere incontri e
confronti tra gruppi di ragazzi di diversa religione o confessione. (In
questa fase può essere riutilizzato il materiale prodotto nella precedente
esperienza del 2005 e da quanto l’editoria ha pubblicato).
La quarta fase potrebbe riguardare l’approfondimento “monografico” di
un argomento comune per le varie religioni / confessioni; nel fascicolo
“Presentazione delle religioni e spunti di riflessione” sono suggeriti “La
Creazione” e “La figura di Abramo”, altre proposte possibili potrebbero
essere:
• una festa importante
• il rapporto con il cibo tradizionale e/o cibi tipici delle feste e dei
vari paesi
• il luogo di culto
± ± ± ± ± ± ±
FASE FINALE
Dopo questo percorso che ha individuato alcuni aspetti delle varie realtà
religiose i bambini / ragazzi potrebbero progettare e costruire “una città
ideale “ per stare insieme.
Prodotti di questo percorso potrebbero essere cartelloni, plastici, fascicoli,
striscioni, piccole rappresentazioni, ecc., materiale che poi potrebbe
confluire nell’allestimento e nel programma della giornata finale.
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città, il paese, il quartiere, … cioè i luoghi, le situazioni e gli
ambienti in cui vivono i ragazzi, si conoscono e si frequentano.
Allora crediamo sia importante proporre un cammino di
preparazione inteso come conoscenza e avvio di relazioni tra le
diverse comunità che vivono nello stesso luogo, per creare
rapporti duraturi e dare solide basi alla “con-vivenza” fra
persone che hanno origini diverse.
Vi aspettiamo a Firenze insieme ai vostri ragazzi per una
giornata di amicizia e fraternità.
Firenze, agosto 2007
Card. Ennio Antonelli
Arcivescovo di Firenze
Jabaren Feras
Joseph Levi
Izzeddin Elzir
Rabbino Capo
Comunità Ebraica di Firenze
Imam
Comunità Islamica di Firenze
Enzo Cacioli
Gabriele Pecchioli
Imam
Comunità Islamica di Colle V.E.
Azione Cattolica Italiana
Delegato Regionale della Toscana
Presidente
Opera per la Gioventù “G. La Pira”
Marco Bontempi
Commissione Diocesana per il
Dialogo Ecumenico e Interreligioso
Arcidiocesi di Firenze
Simona Francalanci e
Giovanni Pieroni
Rev. Laurence Mc Lean
Incaricati Regionali
Azione Cattolica dei Ragazzi
Mario Affuso
Raffaele Volpe
Rev. Roger Featherston
Pastore
Chiesa Anglicana di Firenze
Pastore
Chiesa Apostolica Italiana
Pastore
Chiesa Battista di Firenze
Pastore
Chiesa Episcopale Americana
Martin Moeslein
Augusto Giron
Pawel Gajewski
Pastore
Chiesa Luterana di Firenze
Padre Nikola Papadopulos
Chiesa Ortodossa Greca di Firenze
Pastore
Chiesa Metodista di Firenze
Pastore
Chiesa Valdese di Firenze
Padre Petre Coman
Padre Gheorghij Blatinskj
Chiesa Ortodossa Rumena di Firenze
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Arciprete
Chiesa Ortodossa Russa di Firenze
“L’UNITA’ DELLA FAMIGLIA UMANA”
LA VOCE DEI RAGAZZI SULL’OGGI
Obiettivo:
Il percorso di preparazione sarà improntato sull’importanza dello “stare
insieme” e sulla “bellezza dello stare insieme”.
DEL MONDO E DELLA STORIA
INCONTRO DEI RAGAZZI DELLA TOSCANA
30 gennaio 2005
Ai tutti i Sindaci della Toscana
Ai responsabili delle Chiese e Comunità
Ai Presidi e Direttori didattici delle scuole
A tutti gli adulti del mondo
Carissimi,
noi ragazzi cristiani ebrei e musulmani vi inviamo
questo messaggio dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio,
è domenica 30 Gennaio e siamo insieme a Firenze, questa
bellissima città che ci invita ad una meravigliosa avventura:
realizzare l’unità della famiglia umana.
Si, noi ragazzi abbiamo fatto un sogno … e ve lo raccontiamo:
“Le loro famiglie non erano mai andate d’accordo e anche
loro non avevano mai fatto niente per diventare amici. Così tre
ragazzi, l’ebreo Alan, il musulmano Ziar e Gabriele, cristiano,
erano cresciuti accanto di casa senza mai giocare assieme. Un
giorno si trovarono al parco giochi e Ziar propose agli altri
due di giocare a pallone.
All’inizio sembrava che la cosa potesse realizzarsi ma poi i
ragazzi non si trovarono d’accordo. Scoppiò una lite e un
ragazzo diede un calcio al pallone. Quando andarono a
raccoglierlo al posto del pallone trovarono un grande libro. I
ragazzi lo aprirono e come per magia furono risucchiati
all’interno: era un libro magico.
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Una prima fase di lavoro può essere mirata alla libera conversazione su
“stare insieme”.
I bambini / ragazzi esprimono liberamente cosa vuol dire per ognuno di
loro lo stare insieme; con chi stanno insieme, cosa fanno quando stanno
insieme a qualcuno, cosa vorrebbero fare, dove riescono a stare insieme,
quali spazi sarebbero più adatti.
Tutte queste indicazioni andranno riportate in forma scritta così come
emergono dalla conversazione senza alcun filtro in modo da costituire il
punto di partenza per il percorso ulteriore.
Lo stare insieme è un’esperienza sempre più rara nel vissuto della
nostra società e nello stesso tempo e contraddittoriamente ci
troviamo a stare insieme a persone diverse per cultura, usanze e
religioni. E’ tutta l’esperienza dello stare insieme che va
rivalutata, ritrovata, reinventata.
Vanno reinventati anche gli spazi dello stare insieme una volta
molto più presenti nella vita di ognuno: il cortile, la strada, la
piazza, l’oratorio, il giardino pubblico……
Una seconda fase può essere lo scegliere e approfondire un aspetto fra
quelli emersi nel gruppo nel libero approccio iniziale all’argomento.
Potrebbero emergere argomenti quali:
• gli spazi delle città per stare insieme (vedi iniziativa su “La città è
bella”)
• stare insieme alle altre generazioni ( i giochi dei nonni)
• stare insieme ai coetanei
• stare insieme per lo sport
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L’educatore metterà a disposizione dei ritagli di giornale su fatti accaduti,
cronaca, vicende quotidiane, e i ragazzi dovranno analizzare le varie
notizie/situazioni prima senza e dopo con gli “occhiali speciali”.
Quello che ne emerge è una analisi della vita dei ragazzi e del loro modo
di vivere e pensare, che si confronta con le attese del Signore sulle loro
vite.
In base ai ritagli di giornali che vengono proposti per l’analisi, questa
attività potrà essere utilizzata per affrontare temi diversi.
Esempi:
- Un mondo a colori (vedi Messaggio Finale dell’Incontro del 2005)
- I diritti del fanciullo (vedi la “Dichiarazione”)
- Divisioni e Incontro (vedi “Barriere” e “I have a dream”)
± ± ± ± ± ± ±
3°-4° INCONTRO
Questi incontri saranno svolti fra gruppi appartenenti a religioni diverse
che si “gemelleranno”.
Nel caso che i ragazzi abbiano la stessa e età e provengano dalla stessa
città o paese potrebbero già conoscersi, è però meglio non dare per
scontata la conoscenza reciproca e dedicare un po’ di tempo durante il 3°
incontro per la conoscenza fra i ragazzi, accompagnati dai loro educatori.
Suggeriamo agli educatori di proporre dei giochi veloci di conoscenza
(nome, età, particolarità dei ragazzi) e/o canti adatti alla situazione.
L’attività iniziata nel 3° incontro potrà essere poi terminata in quello
successivo, secondo quanto concordato in precedenza fra gli educatori /
animatori.
Nota per i cattolici: questa attività potrà essere svolta anche tra 2 gruppi di
ragazzi cattolici di paesi/zone diversi.
D’un tratto si trovarono all’inizio dei tempi quando la
terra era tutta grigia e ancora non esistevano i colori. I mari,
il cielo, il sole, gli alberi, la terra, i prati, i fiumi, i monti, le
stelle, le nuvole … tutto era grigio. Anche gli uomini erano
tutti uguali, con le stesse facce, le stesse mani, con gli stessi
pensieri, tutti grigi. Allora i ragazzi iniziarono a parlare con
loro e si accorsero che erano molto tristi perché tutto era
uguale, monotono e tutto aveva lo stesso sapore.
I ragazzi cercarono una soluzione e la trovarono dentro un
loro zainetto: era una scatola di matite colorate. Con queste
iniziarono a colorare tutto il mondo: con l’azzurro dell’infinito
dipinsero il cielo, i mari e i fiumi; con il verde della speranza,
i prati e i boschi; con il giallo della gioia la luce del sole.
Quando ebbero finito videro che il mondo così era più
bello ma ancora rimaneva una cosa da colorare, gli uomini.
Iniziarono quindi a colorarli e tutti in modo diverso: a chi
fecero gli occhi azzurri a chi i capelli rossi, ad altri ancora la
pelle scura mentre ad alcuni la pelle chiara, tutti erano diversi
tra loro.
Ma ancora non avevano finito la loro opera. Dentro erano
ancora tutti uguali, con gli stessi pensieri. Loro non potevano
fare niente per rimediare a tutto ciò.
Fu a quel punto che, soddisfatto del lavoro dei ragazzi, il
Signore si rivelò loro e disse che era stato Lui a chiamarli
attraverso il libro ed ora avrebbe completato l’opera. Fu così
che il Signore, prendendo il rosso dell’amore, diede ad ogni
uomo la propria anima, la propria personalità ed il proprio
cuore: tanti uomini diversi fuori e dentro ma tutti con un cuore
fatto per amare.
In quel momento i ragazzi furono di nuovo risucchiati dal
libro e volando nel cielo lasciarono una scia luminosa a sette
colori. Era un arcobaleno. L’arcobaleno che univa tutti i
popoli. I ragazzi si ritrovarono d’un tratto di nuovo al parco
giochi e guardandosi negli occhi si abbracciarono piangendo.
Avevano scoperto quanto è bello essere diversi.”
INSIEME È + BELLO
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Si, proprio noi ragazzi siamo già questo sogno, questo sogno
bellissimo: Oggi, qui a Firenze, quei tre ragazzi sono diventati più
di mille e tutti abbiamo capito che assieme possiamo costruire un
mondo di pace e giustizia, di gioia e condivisione. E non diteci
che siamo degli illusi perché proprio noi, oggi, siamo il segno che
tutto questo è già cominciato ed è davvero possibile.
Perché noi ragazzi sogniamo un mondo più bello, unito e
pulito, più colorato e meno scuro: più colorato del rosso vivo
dell’amore che del rosso cupo del sangue versato; del verde della
speranza che del fumo delle bombe; dell’azzurro dell’amicizia che
del grigio dei gas di scarico; del giallo brillante del dialogo che
del nero dell’odio e della vendetta.
Sogniamo un mondo senza confini e senza frontiere e tante
città e paesi accoglienti e sempre pronti ad ospitare ogni ragazzo
di ogni popolo, lingua, colore, religione. Un mondo nel quale i
ragazzi palestinesi e israeliani, tutsi e hutu, ceceni e russi siedano
finalmente insieme alla stessa tavola della fraternità e condividano
come noi oggi lo stesso pane buono dell’amicizia.
E sogniamo quel giorno in cui, nel mondo, ogni bambino abbia
una famiglia in cui crescere, una casa in cui abitare, una scuola in
cui studiare, una cameretta, una chiesa, una moschea o una
sinagoga in cui pregare, un ospedale in cui guarire, un giardino o
un campo sportivo in cui giocare tutti insieme … e che nessun
ragazzo del mondo conosca più parole tristi e grigie come guerra,
fame, violenza, ignoranza e solitudine.
Noi oggi questo sogno lo affidiamo al Signore:
volete condividerlo con noi?
Firenze, Palazzo Vecchio, 30 gennaio 2005
I ragazzi musulmani, ebrei e
cristiani delle diverse confessioni
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LA FAMIGLIA E’ BELLA : “UNA PIANTA DA CURARE”
Obiettivo:
far riscoprire ai ragazzi la famiglia come sede degli affetti, luogo in cui
crescere e maturare nelle capacità relazionali, punto di riferimento nella
loro vita. I ragazzi riflettono su come possono rendere più bello e
vivificare l’ambiente familiare.
Tale attività è analoga alla precedente ma con una diversa simbologia. La
pianta rappresenta la famiglia, i suoi frutti rappresentano il vissuto dei suoi
componenti e l’impegno che ognuno spende per rendere più bella e
‘fruttuosa’ la vita all’interno della famiglia. I ragazzi realizzeranno quindi
dei piccoli frutti/doni con cui decorare la pianticella.
Per i cristiani si può fare riferimento alla parabola dei talenti.
Nel caso si volesse rendere ancora più ricca la simbologia, si potrà
riflettere sul fatto che i frutti, avendo la funzione di spargere i semi
possono far crescere nuove pianticelle.
Es. di significato per i frutti:
- impegno personale,
- ascolto, accoglienza dell’altro, dialogo (anche intergenerazionale)
- rispetto delle regole e dei principi
- incontro tra famiglie, ecc.
OCCHIALI SPECIALI!
Obiettivo:
far riflettere i ragazzi sul fatto che non esiste un unico punto di vista nel
giudicare; far interrogare i ragazzi su come possono rispondere alle attese
del loro Signore nella loro vita quotidiana.
Può capitare che la nostra capacità di giudizio (i nostri ‘occhi’) sia
influenzata dal mondo che ci circonda e dal modo di pensare comune. I
ragazzi si costruiscono quindi degli occhiali speciali che fanno vedere le
cose quotidiane con occhi diversi: con gli occhi della fede.
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Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo
Approvata il 20 novembre 1959
CREDERE E’ BELLO : “I FIORI DELLA FEDE”
Obiettivo:
far riscoprire ai ragazzi le radici della loro fede, i momenti significativi del
loro percorso di fede, il contributo che possono dare già da adesso alla
propria comunità religiosa e civile.
L’educatore introduce l’attività presentando ai ragazzi un ramo spoglio,
che sarà poi il simbolo della comunità, e fornirà tutto l’occorrente per
abbellirlo realizzando dei fiori di carta colorata (tramite cartoncino, carta
crespa, ecc.: spazio alla fantasia degli educatori e dei ragazzi!!).
Costruendo i fiori i ragazzi saranno invitati a riflettere su cosa rende più
BELLA la propria comunità, religiosa e civile.
Il ramo sarà quindi abbellito dai fiori colorati che rappresentano la fede di
ciascuno e il contributo che ognuno può dare alla comunità, anche i
ragazzi.
Sui fiori di carta saranno scritti tutti i significati individuati dai ragazzi. Si
riportano alcuni esempi:
- fede personale in Signore
- lettura della Scrittura
- partecipazione ai riti della comunità
- preghiera personale e/o sacramenti
- tappe importanti nel cammino di fede
- impegno nella scuola
- il valore del gioco, dello sport (lealtà, impegno, …)
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata nel 1989
PREAMBOLO
•
•
•
•
•
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Considerato che, nello Statuto, i popoli delle Nazioni
Unite hanno riaffermato la loro fede nei diritti
fondamentali dell'uomo e nella dignità e nel valore della
persona umana, e che essi si sono dichiarati decisi a
favorire il progresso sociale e a instaurare migliori
condizioni di vita in una maggiore libertà;
Considerato che, nella Dichiarazione Universale dei
Diritti dell'Uomo le Nazioni Unite hanno proclamato che
tutti possono godere di tutti i diritti e di tutte le libertà che
vi sono enunciate senza distinzione di razza, di colore, di
sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di ogni
altra opinione, d'origine nazionale o sociale, di condizioni
economiche, di nascita o di ogni altra condizione;
Considerato che il fanciullo, a causa della sua immaturità
fisica e intellettuale, ha bisogno di una particolare
protezione e di cure speciali compresa una adeguata
protezione giuridica, sia prima che dopo la nascita;
Considerato che la necessità di tale particolare protezione
è stata enunciata nella Dichiarazione del 1924 sui diritti
del fanciullo ed è stata riconosciuta nella Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo come anche negli statuti
degli istituti specializzati e delle Organizzazioni
internazionali che si dedicano al benessere dell'infanzia;
Considerato che l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo
il meglio di se stessa,
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L'ASSEMBLEA GENERALE PROCLAMA
la presente Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo affinché esso
abbia una infanzia felice e possa godere, nell'interesse suo e di
tutta la società, dei diritti e delle libertà che vi sono enunciati;
invita i genitori, gli uomini e le donne in quanto singoli, come
anche le organizzazioni non governative, le autorità locali e i
governi nazionali a riconoscere questi diritti e a fare in modo di
assicurarne il rispetto per mezzo di provvedimenti legislativi e di
altre misure da adottarsi gradualmente in applicazione dei
seguenti principi:
Principio primo:
il fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati nella presente
Dichiarazione. Questi diritti debbono essere riconosciuti a tutti i
fanciulli senza eccezione alcuna, e senza distinzione e
discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la
religione, le opinioni politiche o di altro genere, l'origine
nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni
altra condizione, che si riferisca al fanciullo stesso o alla sua
famiglia.
Principio secondo:
il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e
godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri
provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo
sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e
sociale, in condizioni di libertà e di dignità. Nell'adozione delle
leggi rivolte a tal fine, la considerazione determinante deve essere
il superiore interesse del fanciullo.
Principio terzo:
il fanciullo ha diritto, sin dalla nascita, a un nome e una
nazionalità.
LA SINAGOGA, LA CHIESA, LA MOSCHEA E’ BELLA
Obiettivo:
Conoscere il proprio luogo di culto individuandone gli elementi che lo
caratterizzano in modo poi da presentare in particolar modo gli elementi di
bellezza descrivendone la funzione e far cogliere ai ragazzi la bellezza
della comunità che in essi si riunisce.
I ragazzi, aiutati dai propri educatori, individueranno gli elementi
caratteristici del loro luogo di culto e successivamente realizzeranno
qualcosa che possa essere sia di presentazione per il gruppo di ragazzi
dell’altra religione con cui andranno a gemellarsi sia di riflessione per la
propria comunità religiosa. In questa presentazione essi dovranno
descriverne la funzione esaltandone il senso (e se possibile tramite la
propria esperienza di fede).
Tale presentazione potrà essere effettuata:
1. con un semplice cartellone composto dalle foto della comunità che
si riunisce in preghiera o dai disegni degli elementi e dalla loro
descrizione a parole (magari fatto a collage dove ogni ragazzo
scrive una lettera o una parola: la fede vissuta nel luogo di culto si
realizza grazie all’apporto di tutti)
2. costruendo ciascun elemento in miniatura con il cartoncino o con
altri materiali che gli educatori si preoccuperanno di procurarsi e
scrivendo poi sopra il significato (volendo potrebbero fare una
specie di “plastico” del loro luogo di culto con le didascalie dei
vari elementi)
3. potrebbero realizzare un diapo-film composto da varie esperienze
di fede, dove in ognuna viene messo in risalto quel particolare
elemento
Principio quarto:
il fanciullo deve beneficare della sicurezza sociale. Deve poter
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31
•
Nota 1
Nota 2
Nota 3
Nota 4
circolare i particolari scelti dai primi segnalandoli ai secondi e
lasciando il biglietto come promemoria (es. il proprietario
della salumeria è un uomo simpatico che fa sempre ridere i
clienti con le sue battute, in via x esiste un giardino pieno
zeppo di margherite)
Non si esclude nelle realtà più piccole un’animazione aperta
all’incontro con dei rappresentati dei servizi sociali o una
lettera scritta al sindaco o al consiglio comunale per
raccontare le scoperte fatte e per richiamare attenzione sul
proprio specifico quartiere.
Un aspetto sul quale poter soffermare l’attenzione
potrebbe essere quello che nella prima fase della ricerca
emerga il fatto che i ragazzi vivono principalmente nelle
“zone di luce” in quanto da loro considerate tali proprio
perché vissute e partecipate, mentre “le zone d’ombra”
potranno da loro essere definite tali perché non conosciute.
Un altro aspetto sul quale far porre l’accento ai ragazzi è
quello di ricercare e riflettere se e quanto l’intervento
dell’uomo ha modificato delle zone “fonti di luce”
trasformandole in “zone d’ombra” (e contestualmente con
un’accezione positiva le modifiche inverse ovvero da
“zone d’ombra” a “fonti di luce”).
Questa attività è nata pensando principalmente all’unità
tematica “la città è bella”, ma se al momento della
proposta ai ragazzi si limita l’attenzione solo e soltanto
sulla sfera dell’ambiente e del creato allora si può
utilizzare anche per quanto riguarda “il rapporto con la
natura”.
I punti “d” – “e” potrebbero essere le attività che i due
gruppi gemellati svolgono insieme ovvero nei singoli
gruppi faranno il lavoro di analisi, poi dopo essersi
confrontati formeranno due gruppi misti che saranno le
due commissioni. In tal caso il tema “insieme è più bello”
si rafforzerà ancora di più in quanto le commissioni
potranno portare avanti il “sentire” di ciascuna delle due
comunità.
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crescere e svilupparsi in modo sano. A tal fine devono essere
assicurate, a lui e alla madre le cure mediche e le protezioni
sociali adeguate, specialmente nel periodo precedente e seguente
alla nascita. Il fanciullo ha diritto ad una alimentazione, ad un
alloggio, a svaghi e a cure mediche adeguate.
Principio quinto:
il fanciullo che si trova in una situazione di minoranza fisica,
mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento,
l'educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo
stato o la sua condizione.
Principio sesto:
il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha
bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è
possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori
e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di sicurezza materiale e
morale. Salvo circostanze eccezionali, il bambino in tenera età
non deve essere separato dalla madre. la società e i poteri
pubblici hanno il dovere di aver cura particolare dei fanciulli
senza famiglia o di quelli che non hanno sufficienti mezzi di
sussistenza. E' desiderabile che alle famiglie numerose siano
concessi sussidi statali o altre provvidenze per il mantenimento
dei figli.
Principio settimo:
il fanciullo ha diritto a una educazione, che, almeno a livello
elementare deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a
godere di una educazione che contribuisca alla sua cultura
generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza e di
possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e
il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un
membro utile alla società. Il superiore interesse del fanciullo deve
essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua
educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in
primo luogo sui propri genitori. Il fanciullo deve avere tutte le
possibilità di dedicarsi a giuochi e attività ricreative che
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devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri
pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di
tale diritto.
Principio ottavo:
in tutte le circostanze, il fanciullo deve essere fra i primi a
ricevere protezione e soccorso.
Principio nono:
il fanciullo deve essere protetto contro ogni forma di
negligenza, di crudeltà o di sfruttamento. Egli non deve essere
sottoposto a nessuna forma di tratta. Il fanciullo non deve essere
inserito nell'attività produttiva prima di avere raggiunto un'età
minima adatta. In nessun caso deve essere costretto o autorizzato
ad assumere un'occupazione o un impiego che nuocciano alla sua
salute o che ostacolino il suo sviluppo fisico, mentale o morale.
Principio decimo:
il fanciullo deve essere protetto contro le pratiche che possono
portare alla discriminazione razziale, alla discriminazione
religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione. Deve essere
educato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di
amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza universale, e nella
consapevolezza che deve consacrare le sue energie e la sua
intelligenza al servizio dei propri simili.
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positiva, che ai ragazzi piace, si può cercare comunque di
innescare qualche novità in essa e potenziare / valorizzare
l’esistente. Gli interventi di animazione nel proprio quartiere
possono essere di varia natura, ecco qualche suggerimento:
• Se le ricchezze scoperte sono molte, vale davvero la pena
trovare un modo di raccontarle. I ragazzi preparano una specie
di guida turistica alle bellezze particolari del quartiere,
privilegiando le storie raccolte e le persone conosciute nello
studio. La guida potrà essere semplice, ma comprenderà una
mappa della zona con alcuni simboli e una legenda (proprio
come si segnalano i monumenti, le cose da vedere, i servizi
utili, ecc.) e a questa si può far seguire una breve spiegazione
(collegata al simbolo sulla mappa) dei particolari da segnalare.
La guida riprodotta in più copie può essere regalata dai ragazzi
agli abitanti andandoli a cercare nelle piazze, nei supermercati,
ecc. e invitandoli a fare più attenzione al loro quartiere;
ancora, può essere scambiata / donata ad altri gruppi di ragazzi
la mattina del 21 ottobre a Firenze.
• In qualche caso il gruppo dei ragazzi può sbizzarrirsi ad
inventarsi una nuova segnaletica… non “stradale” ma
“relazionale”. Alcuni cartelli che i ragazzi sistemeranno a giro
per il quartiere serviranno a richiamare l’attenzione ai
particolari belli e meno belli individuati (es. sul marciapiede:
ti sei accorto dello scalino? Se le tue gambe fossero 2 ruote
saresti costretto a fermarti), altri potranno invitare alla
cordialità (es. alla fermata dell’autobus: qui ci si può salutare),
e via così… naturalmente vanno pensati dei simboli adatti e
delle figure stilizzate che accompagnino il messaggio.
• Raccogliere pareri direttamente dai passanti e dagli abitanti
del quartiere è sempre comunque un’ottima animazione, per
aiutare le persone a riflettere. Evitando la solita intervista o
questionario, i ragazzi nei luoghi strategici di passaggio si
presentano con dei foglietti e chiedono alle persone di
fermarsi un attimo a pensare cosa del loro quartiere amano di
più (cose e persone) per poi descriverlo o farne un disegno e
inserirlo in un simpatico contenitore. In un secondo momento i
ragazzi ripescano i foglietti e cercando altre persone fanno
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b. Si distribuiscono ai ragazzi delle bandierine (o altro) alcune
colorate altre vuote.
c. I ragazzi sistemeranno quelle colorate in quei luoghi dove
risplende “la luce” del quartiere (parchi, piazze, monumenti
storici, luogo di culto, centri ludici, servizi sociali, ecc.) mentre
quelle vuote verranno sistemate nei punti più oscuri (spazi
abbandonati, strade inaccessibili o dissestate, grandi barriere
architettoniche, luoghi isolati, ecc.)
d. Ottenuto un quadro della situazione del quartiere il gruppo si
divide in due commissioni:
• Il primo (lo potremmo chiamare “sovrintendenza ai beni
culturali”) avrà il compito di raccogliere materiale storico,
fotografico, … sulle bellezze del quartiere/paese/città.
• Il secondo (“commissione per la promozione e per il
rilancio del quartiere/paese/città”) chiamato a raccogliere
lo stesso tipo di materiale sui luoghi bui.
Entrambe le commissioni dovranno cercare anche di raccogliere
testimonianze degli abitanti del quartiere, soprattutto dagli anziani,
che vi abitano da più tempo e che potranno raccontare loro come è
cambiato il quartiere nel corso degli anni, sia in bene che in male
(per le interviste sarà utile servirsi di un registratore).
Il contatto con le persone deve svolgere una parte importante,
infatti l’attenzione ai luoghi e ai piccoli particolari nascosti in essi,
deve condurre a ricostruire e raccontare un paese / quartiere fatto
di piccole storie, ma di grande significato per quella comunità.
e. Le due commissioni che si sono scambiate il lavoro fatto nello
studio, scelgono insieme quali sono le situazioni e le persone su
cui investire per ridare bellezza e novità ad un quartiere che ai
ragazzi è parso vecchio o decisamente brutto se le relazioni che in
esso si vivono sono poche e di scarsa qualità (la gente non si
conosce, non si saluta, non esistono spazi adatti per incontrarsi,
ecc.) Anche nel caso in cui si sia scoperta una situazione generale
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Dal Salmo 84 - (ed. Gerusalemme)
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
± ± ± ± ± ± ±
Dal Corano
“(Egli) ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che
aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, (o
Muhammad,) e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù:
‘Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione.”
Sura XLII, 13
“Gli uomini non formavano che un’unica comunità, poi furono
discordi.”
Sura X, 19
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BARRIERE
“Perché si sta tanto male oggi? Quasi tutti sono d’accordo nel
dire che la colpa è delle barriere. Quali barriere? Tutte: dalle
doganali alle nazionali, dalle individuali alle collettive, anche
quelle che sembrano giustificate dai sacri egoismi. Trovata la
causa, trovato il rimedio: demoliamo le barriere! Parrebbe una
cosa facile, invece, sia perché manca la volontà o l’animo,
nessuno ci si prova, o provandovisi non conclude. Vedo gente
che col pretesto di demolire qualche barriera ha finito per
innalzarne di nuove e di più gravi.
± ± ± ± ± ± ±
2° INCONTRO
Riportiamo alcune attività, fra le quali scegliere quale svolgere con il
gruppo
Cosa pensa la religione delle barriere?
Le barriere sono costruzioni umane: Dio non le ha volute né
comandate. Barriera è la parola antireligiosa perché la religione
unisce. Dio non ha fatto le montagne, i fiumi, i mari, perché
dividessero i popoli, come, distribuendo i suoi doni di fecondità,
di forza, di intelligenza, non ha inteso che servissero come
motivo di separazione e di differenza fra gli uomini. Neppure il
muro di casa o la cinta del campo, neppure la diversità degli usi,
del linguaggio, dei colori, niente è divisorio nel pensiero divino.
Quindi, la religione non approva nessuna barriera. La tollera
momentaneamente perché al presente si è incapaci di meglio e
l’imporre una demolizione, quando non è stata superata
nell’intimo nostro, è mestiere pericoloso oltre che una mancanza
di rispetto alla libertà dell’uomo. Se la religione le buttasse giù
per forza, gli uomini, che non ne capirebbero il beneficio non
avendone prima avvertito il peso, ne costruirebbero
immediatamente di peggiori”
Don Primo Mazzolari
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Dal lavoro dei ragazzi sarà possibile partire per un approfondimento delle
caratteristiche di Abramo / Creazione nella propria religione (facendo
riferimento a quanto riportato nel fascicolo 1), allargando poi alla visione
più ampia di alcune caratteristiche nella religione / confessione con cui il
gruppo si incontrerà successivamente.
LA CITTA’ E’ BELLA : LA MAPPA
Obiettivo:
La bellezza può rivelarsi ad ogni angolo di strada. I ragazzi osservano
attentamente il loro quartiere, le strade che percorrono ogni giorno e
scoprono cose a cui non hanno mai fatto caso. Attraverso l’attenzione al
particolare riscoprono il quartiere in cui vivono.
Dopo essere andati alla ricerca delle piccole bellezze in esso presenti, si
promuovono iniziative per farle conoscere a tutti e si sensibilizza
l’attenzione della gente che vi abita.
I ragazzi sono chiamati a riscoprire e valorizzare il più possibile il loro
quartiere, andando alla ricerca delle sue “fonti di luce” principali, ma
anche delle “zone d’ombra”.
L’attività si svolge in più momenti (ogni gruppo potrà quindi scegliere
quali momenti vivere e quanto tempo e importanza dare ad ognuno di
essi):
a. Si riporta al gruppo una mappa topografica del proprio quartiere /
città in formato A3, magari da incollare su un supporto di sughero
o di polistirolo e se ne delimitano i confini
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1° INCONTRO
IDENTIKIT DI ABRAMO
Obiettivo:
in questo primo incontro – che si svolgerà nella sede di ogni gruppo
partecipante all’appuntamento del 21 ottobre 2007 verrà presentata
l’iniziativa nel suo complesso, e saranno svolte delle attività finalizzate
alla conoscenza della propria esperienza personale / di gruppo e di quella
dell’altro gruppo.
Nel fascicolo di presentazione delle varie religioni ci sono anche due parti
comuni a tutte, su Abramo e sulla Creazione: infatti si vuole far emergere
la visione che ciascuna religione / confessione ha su di essi.
Nel presentare l’iniziativa nel suo complesso ai ragazzi del gruppo si
affronterà sia l’argomento delle caratteristiche della propria religione,
cercando di evidenziare gli elementi comuni con le altre religioni /
confessioni, ed in particolare con quella prescelta per fare insieme il
cammino di preparazione all’incontro del 21/10/07.
“O Dio,
che nel patriarca Abramo hai benedetto tutte le nazioni,
raduna nella comunione dell’unica fede
tutti coloro che ti riconoscono Creatore e Padre,
perché formino una sola famiglia riconciliata nel tuo amore.”
Preghiera liturgica della Chiesa cattolica
Per facilitare l’attività, l’educatore/animatore del gruppo potrà introdurre
la riflessione su Abramo e la Creazione cercando il coinvolgimento dei
ragazzi attraverso delle tecniche di animazione.
Per esempio, senza dire prima l’argomento, si potrebbero dividere i
ragazzi in due gruppi (se il numero è sufficiente, altrimenti si fa in due
volte) e distribuire a ciascun gruppo una busta, contenente questi biglietti
(o simili):
“preparate una scenetta che descriva la figura di Abramo”
“preparate una scenetta che descriva la Creazione del Mondo”.
Per rendere più stimolante per i ragazzi l’attività si possono introdurre
delle varianti o delle situazioni (per esempio, utilizzando i testi sacri
contenuti nel fascicolo).
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COM’E’ BELLA LA CITTA’.
NOTA:
Com’è bella la città,
com’è grande la città,
com’è viva la città,
com’è allegra la città.
Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce,
con tanta gente che lavora,
con tanta gente che produce.
Con le réclames sempre più
grandi,
coi magazzini, le scale mobili,
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più,
sempre di più, sempre di più,
sempre di più.
Com’è bella la città,
com’è grande la città,
com’è viva la città,
com’è allegra la città.
Giorgio Gaber
le attività sono pensate per ragazzi delle scuole elementari e
medie; nel proporle ai gruppi potranno essere adattate a seconda
delle specifiche situazioni.
± ± ± ± ± ± ±
Adesso tu
Nato ai bordi di periferia
dove i tram non vanno avanti
più
dove l'aria è popolare
è più facile sognare
che guardare in faccia la
realtà...
quanta gente giovane va via
a cercare più di quel che ha
forse perché i pugni presi
a nessuno li ha mai resi
e dentro fanno male ancor di
più
ed ho imparato che nella vita
nessuno mai ci da di più
ma quanto fiato quanta salita
andare avanti senza voltarsi
mai...
e ci sei adesso tu
a dare un senso ai giorni miei
va tutto bene dal momento che
ci sei
adesso tu
ma non dimentico
tutti gli amici miei
che sono ancora là...
Eros Ramazzotti
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Ambiti di
vita
Unità
Tematiche
Il rapporto con la
natura:
- il mondo è bello
Comunità e luoghi
di culto
(sinagoga,
moschea, chiesa)
Scuola
Paese,
quartiere,
piazza
Famiglia
Gruppo
di amici,
sport,
gioco
(inquinamento/fame
– bellezza della
natura/pace)
- la vita è bella
Ragazzi è bello
(odio/morte –
amore/generazione)
Piccola città
Piccola città, bastardo posto,
appena nato ti compresi o fu il fato che in tre mesi mi spinse
via;
piccola città io ti conosco,
nebbia e fumo non so darvi il profumo del ricordo che cambia
in meglio,
ma sono qui nei pensieri le strade di ieri, e tornano
visi e dolori e stagioni, amori e mattoni che parlano...
Piccola città, io poi rividi
le tue pietre sconosciute, le tue case diroccate da guerra antica;
mia nemica strana sei lontana
coi peccati fra macerie e fra giochi consumati dentro al
Florida:
cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria;
io, la montagna nel cuore, scoprivo l' odore del dopoguerra...
L’esperienza delle
affinità e delle
differenze
- la città è bella
(caos/traffico –
arte/creatività)
- insieme è bello
(solitudine/guerre –
armonia/pace)
L’esperienza della
fede
- credere è bello
Piccola città, vecchi cortili, sogni e dei primaverili, rime e fedi
giovanili, bimbe ora vecchie;
piango e non rimpiango, la tua polvere, il tuo fango, le tue vite,
le tue pietre, l'oro e il marmo, le catapecchie:
così diversa sei adesso, io son sempre lo stesso, sempre
diverso, ….
(divisioni/contrasti –
dialogo/preghiera)
Per le attività da svolgere con i ragazzi in preparazione alla giornata del 21
ottobre è stato pensato un itinerario di 4 incontri, di cui una parte (in
genere i primi 2) da svolgere da soli, gli altri ‘gemellandosi’ con un altro
gruppo (preferibilmente tra due gruppi di religione diversa).
Per agevolare il lavoro di educatori e animatori dei ragazzi sono qui
proposte alcune attività da svolgere; tali attività potranno essere svolte nei
consueti incontri dei gruppi, in incontri aggiuntivi oppure anche sfruttando
le altre occasioni che si potranno presentare nelle varie realtà a livello
locale.
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Francesco Guccini
± ± ± ± ± ± ±
I have a dream
E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di
oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno.
E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno
questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue
convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono
creati uguali.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della
Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che
un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della
fratellanza.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del
Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo
dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e
giustizia.
Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un
giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della
loro pelle, ma per le qualità del loro carattere.
Ho davanti a me un sogno, oggi!
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Allo stesso modo i ragazzi possono essere sollecitati ad interrogarsi sulla
loro esperienza di affinità e differenze (di carattere, lingue, ecc.) nei
diversi ambiti di vita, ad esempio:
• come sono vissute nei rapporti tra amici;
• come sono vissute nelle relazioni in famiglia;
• come sono vissute nella vita di paese e città;
• come sono ‘trattate’ nella scuola e nelle relazioni in classe tra
compagni
Sarà poi cura dell’educatore ricondurre queste esperienze alla radice
dell’essere insieme che si esprime in modo forte nell’amore di Dio per noi
e nel nostro reciproco legame di solidarietà nelle differenze. Ecco dunque
la domanda:
Che cosa possiamo fare come ragazzi per vivere in modo pieno le
differenze e le affinità?
L’esperienza della fede può costituire un’unità tematica per la quale i
diversi ambiti di vita possono fornire stimoli e spunti di attività, ad
esempio:
• come viene vissuta nel luogo di culto;
• come i bambini/ragazzi reagiscono e considerano il fatto che
esistono fedi diverse (i contesti dove si fa esperienza di questo: dalla
sola tv a contesti reali, come la scuola, il vicinato, tra amici);
l’educatore potrà mostrare la radice comune delle diverse religioni proprio
nell’esperienza di fede e nell’amore di Dio: l’esperienza di Abramo
potrebbe essere un utile strumento per questo lavoro. La domanda
potrebbe quindi essere:
C’è qualcosa che il Signore chiede ai bambini e ai ragazzi? Come vivere la
propria fede?
23
ATTIVITA’ CON I GRUPPI DEI RAGAZZI
Le attività proposte di seguito fanno riferimento a degli ambiti di vita
specifici, cioè situazioni e ambienti in cui tipicamente vivono i ragazzi. Si
tratta di tipi di esperienze differenti che possono trovare unità nella
riconduzione all’esperienza di fede e, in particolare, alle tre tematiche
generali indicate nel primo fascicolo.
Schematicamente potremmo rappresentare questo concetto con una tabella
(riportata più avanti), che rappresenta i contesti nei quali si vive un tipo di
esperienza. Queste esperienze – dal punto di vista della nostra fede
abramitica – hanno un importante significato sia per lo sviluppo di
ciascuna identità religiosa che per la piena maturazione dell’umanità di
ciascuna persona ed anche per il miglioramento della vita sociale.
Prendendo l’unità tematica “Il Creato”, i ragazzi possono essere sollecitati
ad interrogarsi su che cosa è per loro la natura, come ne fanno esperienza
in uno o in più ambiti della loro vita, ad esempio:
• come se ne parla a scuola;
• come è presente (o assente) nella vita di città o di paese che il
ragazzo fa (dallo scarso ‘verde pubblico’ delle città ad una realtà
ben presente nella vita di molti nei paesi di campagna, ecc….);
• come è vissuto questo rapporto in famiglia (dalle vacanze, al
lavoro nei campi, alla raccolta differenziata dei rifiuti, ecc… ).
Con la guida dell’educatore, la riflessione sulle proprie esperienze porta
poi alla radice del rapporto con la natura, individuandola come dono del
Signore (il Creato), e alla condizione di bambini e ragazzi come Creature:
per essi sarà poi spontaneo porsi questa domanda:
Che cosa possiamo fare come ragazzi per migliorare il rapporto con la
natura?
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Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni
collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti
piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e
tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno.
E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio
verso il Sud.
Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della
disperazione una pietra di speranza.
Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della
nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme,
di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la
libertà, sapendo che un giorno saremo liberi.
Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con
significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra
dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice
di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande
nazione possa questo accadere.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di
risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città,
acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi,
ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con
le parole del vecchio spiritual:
“Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente,
siamo liberi finalmente”.
Pastore Martin Luther King, Washington 1963
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Cantico delle Creature
Altissimo, onnipotente, buon Signore
tue sono le lodi, la gloria e l'onore
ed ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si confanno,
e nessun uomo è degno di te.
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perchè da te saranno incoronati.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poichè loro la morte non farà alcun male.
Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltate.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate limpide, belle e preziose.
Francesco d’Assisi
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii, o mio Signore,
per quelli che perdonano per amor tuo
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