Impaginato n. 10:Impaginato n. 4

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Impaginato n. 10:Impaginato n. 4
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2008
SSERVATORI
O & O
COMUNICAZIONE CULTURA
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected]
Servizio nazionale per il progetto culturale
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected]
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Editoriale
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Approfondimenti
La fine della vita
Andrea Manto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Comunicare la cultura: giovani e giovanissimi
nella rete
Saverio Simonelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Nuove tecnologie, nuove relazioni.
Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo,
di amicizia
Piercesare Rivoltella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Sommersi da un flusso inarrestabile di informazioni
Gianni Santamaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Terza pagina
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Laboratorio
cultura
• Milano • 6 novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Palermo • 6 e 7 novembre
• Roma • 7-9 novembre
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Comunicazioni
sociali
• Animatori della comunicazione e della cultura,
incontro residenziale Anicec . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Pubblicità responsabile: sabato a Massa Marittima
il premio “San Bernardino”
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Beni culturali
• Spiritualità e religiosità nell’arte
del II novecento: artisti a convegno . . . . . . . . . . . . . pag.
• Corso di formazione sul Settecento
bergamasco
• “Dal fuoco alla luce”: a Brescia una rassegna
internazionale
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Infomedi@
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Economia dei media
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Segnalazioni
multimediali
• Al via la nuova stagione televisiva
di Sat2000 “Passi del Silenzio”
e “Italiani d’Europa” tra le novità . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Tlc: Agsom assegna 14 progetti ricerca
per banda larga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Cinema: Italia e Brasile firmano un accordo
di coproduzione
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• “Mediare il Vangelo oggi, dire o comunicare?” . . . . pag.
• “Tra chiaro e oscuro. Domande radicali
nella letteratura italiana del Novecento”
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• Navigando nella rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Notizie dalla rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Musica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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1. EDITORIALE
L a fine della vita
ANDREA MANTO*
a dolorosa vicenda di Eluana Englaro, la giovane che
a causa di un incidente stradale vive da 16 anni in
stato vegetativo, è diventata negli ultimi mesi terreno di
confronto impegnativo e serrato sulle tematiche del “fine
vita”. La partecipazione commossa alla sorte di questa giovane, la condivisione e il rispetto per la situazione di sofferenza della famiglia, sono sentimenti che toccano il cuore
di tutti. Tuttavia, la richiesta del padre di Eluana di
sospendere l’idratazione e la nutrizione, causando così la
morte della figlia, ha aperto una controversia etico-culturale e ha sollevato rilevanti quesiti di ordine deontologico e
giuridico. Infatti, l’alimentazione e l’idratazione sono
ormai universalmente riconosciuti come trattamenti di
sostegno vitale, qualitativamente diversi dalle terapie sanitarie, e perciò il medico non può sospenderli, perché non
costituiscono una forma di accanimento terapeutico.
L’insistenza del padre di Eluana per ottenere quanto richiedeva ha dato luogo ad
un complesso iter giudiziario e, rendendo il
caso emblematico, ha
determinato pronunciamenti giurisprudenziali che inopinatamente aprono la
strada all’interruzione
legalizzata del supporto vitale. Tali pronunciamenti diventano di
fatto strumento per
l’introduzione nel nostro Paese dell’interruzione ex-lege della
vita, con il rischio
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grave di deriva eutanasica e di deresponsabilizzazione dei
medici e delle istituzioni nei confronti delle altre 2500 persone in stato vegetativo e di migliaia di malati gravemente invalidati; a loro e alle loro famiglie è necessario invece
fornire un efficace supporto di cura e una costante vicinanza umana e spirituale.
La possibilità da parte del medico di interrompere a
richiesta il supporto vitale veicola la cultura dell’autodeterminazione e della disponibilità del bene della vita, ottica in cui la vita assume valore in base alle capacità funzionali o ai desideri del paziente o di chi, come nel caso di
Eluana, ritiene di rappresentarne la volontà. A seguito
della vicenda descritta, si è imposta una riflessione in
Parlamento sul tema del “fine vita”. L’ipotesi di un’eventuale legge su queste tematiche non può prescindere dalla
considerazione che la vita umana è, sempre e in ogni caso,
un bene inviolabile e indisponibile, che poggia sulla irriducibile dignità di ogni persona (cfr. Benedetto XVI,
Discorso di saluto e accoglienza ai giovani, Sydney, 17
luglio 2008), e questo a prescindere da ogni menomazione
o infermità da cui essa possa essere affetta. È in gioco il
futuro stesso della nostra società che, derogando a questo
principio, rischia di avvitarsi in una spirale di disperazione nichilista e in una cultura di morte. A tal fine, dunque,
è particolarmente importante ricordare le parole del card.
Bagnasco nella sua Prolusione al consiglio permanente
della CEI del settembre scorso: “Quel che in ultima istanza chiede ogni coscienza illuminata, pronta a riflettere al
di fuori di logiche traumatizzanti indotte da casi singoli
per volgersi al bene concreto generale, è che in questo delicato passaggio – mentre si evitano inutili forme di accanimento terapeutico −
non vengano in alcun
modo legittimate o
favorite forme mascherate di eutanasia,
in particolare di abbandono terapeutico,
e sia invece esaltato
ancora una volta quel
favor vitae che a partire dalla Costituzione
contraddistingue l’ordinamento italiano”.
* Direttore
Ufficio nazionale
per la pastorale
della sanità C.E.I.
2. APPROFONDIMENTI
C
omunicare la cultura:
giovani e giovanissimi
nella rete
SAVERIO SIMONELLI*
ono avidi di apprendere nuove
tecnologie, non disdegnano la
lettura ma non sono sostenuti
nell’impegno, cercano con
ansia forme di aggregazione
anche se poi spesso finiscono per “accontentarsi” dei
salotti televisivi. Per chi
affronta il nodo del rapporto tra giovani e cultura
c’è molto da lavorare,
ragionando lucidamente
su dati oggettivi per evitare
le secche delle interpretazioni superficiali, occasionali, usa
e getta che tanto attraggono i
titolisti dei quotidiani e gli animatori dei suddetti salotti.
E allora è il caso di guardarsi attorno
con attenzione e registrare alcune analisi autorevoli.
Nel documento preparatorio redatto dall’Associazione Italiana Editori in vista degli Stati generali
dell’Editoria, tenutisi a Roma ai primi di ottobre, viene
evidenziata chiaramente la spesa delle famiglie italiane
per acquisto di libri da leggere per i loro figli e ragazzi,
che risulta inferiore del 75% rispetto a quanto “investono” le stesse famiglie in Francia, del 71% rispetto
alla Germania, del 65% rispetto a UK; ecc. Così come
l’investimento pubblico in scuola e istruzione (in percentuale sul PIL) nel nostro Paese risulta inferiore del
4,3% rispetto alla Francia o addirittura del 24,3%
rispetto al Regno Unito. A fronte di questi dati vediamo che il tasso di occupazione giovanile è in Italia
inferiore rispetto a tutti i maggiori Paesi europei:
Germania (-10,4%), Regno Unito (-6,9%). La lettura
S
di libri, cioè l’acquisizione di competenze culturali di
tipo “informale” (lettura di libri non scolastici) tra la
popolazione dei 6-19enni è sempre inferiore a Francia
(-31%), Spagna (-29%), le competenze relative alla
comprensione di testi (competenze alfabetiche) restano più basse rispetto a tutti i maggiori Paesi europei:
Francia (-6,7%), Germania (-8,0%), Regno Unito
(-8,8%).
Famiglia, dunque, scuola e istituzioni sono il punto
dolente, dove si registra uno scollamento e soprattutto
una latitanza nel fornire stimoli di conoscenza, proponendoli magari come strumento essenziale per la crescita, per la vita, per il lavoro. È curioso incrociare questi dati con un’altra ricerca pubblicata a fine settembre
dall’osservatorio permanente dei contenuti digitali,
che ha suddiviso i “navigatori” nostrani in due
categorie: eclettici e technofan. Qui non
ci interessa tanto sapere che i primi
usano la rete in modo funzionale
alle proprie attività, mentre i
secondi ne sfruttano ogni
recesso e possibilità, ci basta
evidenziare che in questa
seconda categoria rientrano
i più giovani, che, spiega il
rapporto, tendono a essere
sempre più “technofan
anche quando i genitori
non lo sono, perché l’influenza di questi ultimi è
sempre più debole e i ragazzi
preferiscono prendere come
riferimento i coetanei che condividono questi strumenti” e lo “spirito” del ricorso ad essi. È allora sempre
più la rete la nuova frontiera dove si gioca la
comunicazione della cultura, e lo è soprattutto alla
luce del boom dei social network, aggregatori molto
più potenti ma versatili di messenger o di una chat.
Nei social network ogni utente è portatore di informazioni, di cultura, di gusti personali, insomma ogni
“nodo” della rete è tanto più importante quanto più si
presenta come persona, con le proprie sfaccettature
e la propria storia. È qui allora che chi vuole “fare”
cultura deve essere presente, perché i giovani hanno
bisogno di identità forti che si presentino però col loro
linguaggio e con delle cose da raccontare, meglio
ancora se si raccontano come storie, come itinerari di
senso con nome e cognome e soprattutto un percorso
da condividere.
*Giornalista Sat2000
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2. APPROFONDIMENTI
N
uove tecnologie,
nuove relazioni.
Promuovere una cultura
di rispetto, di dialogo,
di amicizia
PIERCESARE RIVOLTELLA*
o scenario attuale della comunicazione è attraversato da profonde quanto rapide trasformazioni. Si
tratta anzitutto di trasformazioni tecnologiche. La
miniaturizzazione dei dispositivi li rende sempre più
leggeri e portabili. Questa portabilità è poi sostenuta ed
incoraggiata dalla connettività: grazie ai nuovi protocolli di comunicazione (come l’UMTS per il telefono
cellulare) e alla disponibilità sempre più estesa delle reti
wireless, si necessita sempre meno di un punto “fisico”
per avere accesso alla Rete. E proprio lo spazio della
Rete, con la rivoluzione del cosiddetto Web 2.0, sta
diventando la nuova vera piattaforma dei servizi di
informazione e di comunicazione: in Rete disponiamo
di spazio in cui archiviare i nostri documenti, in Rete
troviamo gli applicativi per scrivere, comunicare, fare
ricerche, in Rete si organizzano le nostre reti sociali (il
Social Network, altra parola-chiave di questo scenario).
Proprio quest’ultimo aspetto credo rappresenti il
“nuovo”, ben colto dal messaggio del Santo Padre per
la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali:
nuove tecnologie oggi significa nuove relazioni. Di tali
relazioni colgo almeno tre aspetti rilevanti.
Il primo è la possibilità di condividere contenuti ed
esperienze. Il nuovo scenario tecnologico è relazionale
perché ci consente con una facilità mai prima speri-
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mentata di mettere in comune con altri le nostre idee,
le informazioni di cui disponiamo, il racconto delle
nostre vite. È quanto si può fare oggi con un wiki, in
un blog, o grazie ai molti strumenti che consentono di
“appendere” in rete fotografie, video, materiali.
In un secondo senso, la relazionalità può essere trovata nella possibilità di attivare comunicazione reale
attorno a questi contenuti. Le informazioni disponibili possono essere commentate, segnalate ad altri, etichettate (tag) perché possano essere più facilmente
ricercate. Non si tratta di informazioni inerti ma vive,
rese vive dalle attività comunicative che vi si svolgono
attorno.
Infine, la relazionalità va cercata nella dimensione
sociale, cioè nella possibilità che la tecnologia offre di
tenere allacciati legami, di recuperarne altri che avevamo perso, di prolungare nel tempo dell’assenza quelle
relazioni che nel tempo della presenza normalmente
viviamo. Vale per il telefono cellulare (peraltro sempre
meno telefono e sempre più macchina multimediale
fatta per usi diversissimi), ma vale anche per il Social
Software (da MSN a Facebook): si tratta di vere e proprie protesi sociali, non più strumenti estranei nella
loro artificialità ma vestiti tecnologici che prolungano
le nostre possibilità di relazione.
Possibilità meravigliose, dunque, che vanno educate e mantenute, soprattutto in ordine a due punti di
attenzione.
Il primo. La conformazione di queste tecnologie per
così dire estroflette la socialità, vive di una spinta fortissima alla collocazione della relazione nello spazio
pubblico. Vale per la bacheca di un Social Software,
dove scrivo a qualcuno letto da tutti, ma vale anche per
il telefono mobile, che non sceglie di suonare solo
quando siamo soli e possiamo parlare liberamente.
Il secondo. La marcata autorialità (ovvero il fatto
che con grande facilità possiamo produrre e pubblicare contenuti) ancora una volta ci espone nello spazio
pubblico, esigendo la riflessione sul contenuto, la sua
forma, la modalità
in cui è espresso.
In entrambi i casi
il rispetto diviene
categoria etica fondamentale. Solo attraverso di esso si
apre lo spazio del
dialogo e dell’amicizia.
Pier Cesare Rivoltella
*Università Cattolica
S. Cuore - Milano
1. EDITORIALE
TERZA PAGINA
Sflussoommersi
da un
inarrestabile
ranno in Italia dell’80% nei prossimi due anni, e nel
mondo nel 2013 ne saranno stati venduti 200 milioni, per un giro d’affari di 27 miliardi di dollari.
Insomma, siamo tutti (e sempre) on-line, per essere
aggiornati. Ma anche alla moda. E non sfigurare,
come quel comico pugliese al quale la figlia diceva
“papi, sei connesso?”. La tribù dei sempre connessi
cresce a vista d’occhio, insomma. Lo conferma all’articolista Vincenzo Novari, amministratore delegato di
3Italia.
di informazioni
Il traffico dati giornaliero, solo di questo gestore,
che ha fatto della tv mobile il suo cavallo di battaglia,
è di 7 terabyte (oltre 7mila giga). E in due anni è salito di cinquanta volte. Mentre le connessioni salgono,
la tendenza dei dati dei servizi “solo voce” è alla discesa. Gli operatori più noti vedranno i ricavi da chiamate scendere da circa 14mila a 13.665 milioni di euro,
mentre i “non voce” raddoppieranno e giungeranno a
quota 5mila.
GIANNI SANTAMARIA*
mmagini, parole, flussi di informazione sempre
più mobili. Nel senso che viaggiano con noi, nelle
nostre tasche in cellulari che assommano in sé le funzioni di computer, radio, televisione, giornali, libri,
“giradischi”. Ma sono sempre i pensieri, quelli dei
grandi classici delle filosofia, a essere sempre d’attualità.
I
Un mercato che è destinato, dunque a espandersi, e
a fare gola anche a gestori televisivi (che posseggono
molti contenuti dei quali la tecnologia si deve per forza
nutrire) e major informatiche. Sul successo di uno di
questi mezzi, la tv mobile, non si può mettere, però, la
mano sul fuoco. Lo dimostrano le vicissitudini economiche proprio di 3 (che Segantini ricorda). Lo stesso
giornalista racconta, poi, di un viaggio in California
nel quartier generale della Qualcomm, azienda ipertecnologica che possiede, tra gli altri 7.199, il brevetto del
chip che fa funzionare la tv sul cellulare. E che sta investendo su MediaFlo, la versione Usa del piccolissimo
schermo, 800 milioni di dollari. Molte, però, le ombre.
Qualità del segnale non ovunque all’altezza. Batterie
che non reggono lo sforzo. Ma soprattutto un mercato
stenta a decollare. Insomma, chi
vivrà vedrà. O chatterà, scriverà,
leggerà…
C’è una rivincita della scrittura sull’oralità anche
nel mezzo del bla bla per eccellenza. E gli occhi sono
più impegnati di bocca e orecchi. “Oggi il telefonino
non viene usato solo per conversare, ma sempre più
per trasmettere e ricevere dati: messaggini, sms, mms, posta elettronica, videoclip, musica, giochi suonerie”, scrive Edoardo Segantini sul
Corriere della sera dell’11 ottobre.
Un vero e proprio boom che ha portato al successo di tipologie di cellulari come blackberry e smartphone
e all’avanzata di nuovi soggetti: data
card, internet key, netbook. Non i
classici notebook, i portatili, per
intenderci. Questi ultimi arrivati,
piccoli pc portatili a basso costo che
alcuni gestori telefonici stanno
offrendo con abbonamenti al loro
Simone Weil 1909-1943
traffico, secondo gli esperti cresce-
Una pensatrice progressista, ma critica delle forme assunte dal progresso nella sua epoca, che conobbe due
guerre, è Simone Weil (19091943). In occasione dell’uscita di
una nuova edizione (con inediti)
del volume L’Attesa di Dio (edito da
Adelphi), le hanno dedicato articoli, tra gli altri, Mario Bernardi
Guardi su Libero e Francesco
Tomatis su Avvenire, rispettivamente il 17 e il 18 ottobre. Il primo fa
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TERZA PAGINA
sue le parole della scrittrice Cristina Campo che definì
il libro “immenso”. Il tentativo della Weil è quello di
conciliare sapienza greca e cristianesimo. E ciò la porta
a non identificarsi appieno con le forme ecclesiali e
sacramentali della Chiesa, da cui il titolo del quotidiano di Feltri: “Simone Weil ‘presa’ da Gesù, ma non
dalla Chiesa”. “Dal momento che lei ritiene che io sia
cristiana e che di conseguenza sappia cosa ciò significhi, può credermi sulla parola se le assicuro che per
tutto il periodo in cui non credevo in Dio lo sono stata
veramente. Non in senso metaforico, bensì in modo
affatto rigoroso, come quello di tutti coloro che sono
membri fedeli e assidui della Chiesa, e si comunicano
quasi ogni giorno, ma non hanno avuto il contatto con
Dio da persona a persona”, scriveva la filosofa francese in un frammento inedito del carteggio con il dome-
6
nicano Joseph-Marie Perrin, il quale compose il libro
postumo con sei lettere e cinque scritti del 1942.
L’esperienza che ha sconvolto la filosofa di origini
ebraiche è avvenuta quattro anni prima nella celebre
abbazia di Solesmes durante i riti della Settimana
Santa. “Dagli scritti – commenta Tomatis – emerge il
suo pensiero cristiano vicino all’ispirazione occitana,
coniugante cristianesimo e amore greco per la bellezza
del mondo, piuttosto che sociale, tendenzialmente idolatrico, nella cui trappola ricadrebbe anche la Chiesa
visibile. Il Dio cristiano è trinitario, imprescindibilmente relazione d’amore”.
Tra i trovatori provenzali, e i mistici innamorati di
Dio come san Francesco, che la Weil tanto amava, un
pensiero su Dio come amore che è ancora attualissimo.
*Giornalista
4. LABORATORIO CULTURA
Capertoantiere
Milano • 6 novembre
Il Centro Giovani Coppie della Fondazione culturale San Fedele, propone un ciclo di conferenze dal titolo “Ascolta… si fa coppia”. Ciascun incontro è previsto
presso la Sala della Trasfigurazione in Piazza San Fedele
alle 21.
Questo il calendario dei prossimi incontri: il 6
novembre “L’ascolto degli affetti nell’epoca dei consumi”, a cura di Cesare Viviani; il 4 dicembre “Io, tu e l’altro in ascolto”, con Don Aristide Fumagalli, teologo; il
15 gennaio 2009 “Fare coppia, prendere il largo.
Perché è così difficile mettersi in gioco?”, a cura di
Giuseppe Micheli, docente di Demografia presso
l’Università di Milano; il 12 febbraio 2009 “Non sei
più quella di prima… È nato un figlio”, con la presenza di Paola Bassani, psicologa e piscoterapeuta; il 5
marzo 2009 “L’ascolto nei primi anni di vita: leggere
prima di leggere”, con l’intervento di Marina Bianchi,
psicologa e piscoterapeuta; il 2 aprile 2009 “Educare
sulla soglia: la famiglia tra intimità e solidarietà”,
interviene Domenico Simeone, docente di pedagogia
generale e sociale nell’Università di Macerata; l’8 maggio 2009 “Parlare d’amore in coppia”, con Paola
Bassani, psicologa e piscoterapeuta; il 14 maggio 2009
“Il corpo non mente. La coppia lo ascolta?”, con la presenza di Annamaria Burlini, docente COIRAG Scuola
di psicoterapia.
Palermo • 6 e 7 novembre
“Sapienti per sempre. La ricerca storica e la produzione storiografica di Cataldo Naro” è il titolo delle
due giornate di studio organizzate dal Centro Studi
Cammarata e dalla Facoltà Teologica di Sicilia in
memoria dell’opera e della figura di Mons. Cataldo
Naro. La prima sessione del 6 novembre prevede – dopo
il saluto di S.E. Mons. Romeo – le relazioni di: Roberto
Osculati, Facoltà Teologica di Sicilia, su “La ricezione
del Vaticano II nel pensiero di Cataldo Naro”; Mauro
Buscemi, della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, su “Cataldo Naro e le radici cristiane dell’Europa”; Francesco Lomanto, della Facoltà
Teologica di Sicilia, su “Cataldo Naro e la metodologia
storica”.
La seconda sessione, in programma nel pomeriggio,
presenta invece gli interventi di: Salvatore Vacca, della
Facoltà Teologica di Sicilia, su “per una storia della
Chiesa di Sicilia. Orientamenti ed interessi storiografici di Cataldo Naro”; Maria Teresa Falzone, della Facoltà Teologica di Sicilia, su “La vita consacrata nella
ricerca storica di Cataldo Naro”; Claudia Giurintano,
della Facoltà di Scienze Politiche di Palermo, su “Il problema della laicità in Cataldo Naro”.
Si prosegue il 7 novembre con un’unica sessione
mattutina che vede la partecipazione di: Giorgio
Schilone, della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con il contributo “Il problema della
guerra e le vie di pace in Cataldo Naro”; Anna Pia
Viola, della Facoltà Teologica di Sicilia, con la relazione
“L’impegno intellettuale di Cataldo Naro e la speranza
della Chiesa odierna”; Rosanna Marsala, della Facoltà
di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con la
relazione “La figura dell’opera di Luigi Sturzo nella produzione di Cataldo Naro”; Salvatore Muscolino, della
Facoltà di Scienze Politiche, con il contributo “Cristianesimo e politica in Cataldo Naro”.
Roma • 7-9 novembre
Aiutare gli animatori e i responsabili della pastorale giovanile a prendere sempre più consapevolezza dell’importanza della dimensione culturale.
Questo il proposito da cui nasce il Seminario per
educatori e animatori della Pastorale giovanile e referenti del progetto culturale “Giovani e cultura. Pensare
e comunicare la fede nelle agorà di oggi”, promosso e
organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile e dal Servizio nazionale per il progetto culturale
della Cei. Dopo l’introduzione e i saluti portati dai
responsabili dei due uffici, intervengono: Ernesto
Diaco, Vice responsabile del Servizio nazionale per il
progetto culturale della Cei, su “La Chiesa italiana
dopo Verona: sfide e prospettive”; Don Nicolò Ansel-
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4. LABORATORIO CULTURA
mi, su “presentazione del Progetto culturale giovani. Il
giorno successivo prosegue con il contributo di Don
Alessio Geretti, dell’Arcidiocesi di Udine, su “Giovani,
Pastorale e cultura”, e continua con alcuni laboratori
dedicati a internet, radio, televisione giornali, arte, teatro e musica, e finalizzati alla progettazione di un evento culturale. Segue una visita alla struttura di
“Sat2000” e la relazione di Don Domenico Pompili,
Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei,
su “Giovani, comunicazione e cultura”.
Dopo la conclusione dei laboratori è prevista la partecipazione al concerto spirituale “L’apostolo delle
genti” presso il complesso abbaziale delle Tre Fontane.
La giornata conclusiva, dopo la celebrazione eucaristica, prevede inoltre l’incontro e il dialogo con il
Cardinale Camillo Ruini, Presidente del Comitato per
il progetto culturale.
Per favorire una migliore intelligibilità di così complessi e drammatici eventi, la mostra, che rimarrà visitabile fino all’8 marzo 2009, si caratterizza per far convergere tra loro i tradizionali modi espositivi: la classica esposizione delle testimonianze d’arte e di cultura
con l’interazione di ricostruzioni filmiche e virtuali.
L’evento si articola in un succedersi concatenato di
sette unità ognuna delle quali illustra di seguito i
luoghi, l’epoca, i personaggi, gli avvenimenti storici e
culturali che connotarono l’età di Cromazio e la città
d’Aquileia al crocevia di genti e religioni. Transitando
attraverso le unità espositive – in ciascuna delle quali
l'evocazione storica è offerta come premessa e come
orizzonte per avvicinare la connessa esposizione artistica e documentaria – il visitatore può cogliere momenti e aspetti significativi inerenti all’epoca di Cromazio.
Egli il principale interprete degli avvenimenti, tanto da
costituire la voce narrante che via via viene intrecciata
con quella di altri suoi contemporanei.
Udine • 8 novembre
Milano • 12-13 novembre
Città di Udine
Oltre 150 opere provenienti da musei e collezioni e,
inoltre: ricostruzioni virtuali, filmati, cataloghi. È
quanto propone la mostra “Cromazio di Aquileia al
crocevia di genti e religioni”, evento che oltre a quella
di Udine coinvolge le diocesi di Gorizia, Trieste e
Concordia-Pordenone.
La Società San Paolo, in occasione dell’anno giubilare paolino indetto da Benedetto XVI per il bimillenario della nascita dell’Apostolo, è mossa dall’istanza di
dialogare anche con la cultura accademica per dare vita
ad un progetto culturale orientato in senso cristiano.
Di qui il Convegno di studi biblico-umanistici “Paolo
di Tarso, architetto della speranza tra letteratura e teologia”, in programma nella Sacrestia del Bramante in
Santa Maria delle Grazie.
Quattro le sessioni in programma: “Le opere e la storia”, “Infiammato ardore”, “Tra attesa e compimento”,
“Sul rovescio del dubbio”, “Frammenti e testimonianze
novecentesche”, ciascuna delle quali sarà accompagnata da un concerto con musiche di Vivaldi, Torelli,
Haendel, e una mostra d’arte intorno al chiostro.
w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t
Per tutte le news del Servizio nazionale
per il progetto culturale in tempo reale
consulta la pagina “Cantiere Aperto” su
www.progettoculturale.it
w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t
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Csocialiomunicazioni
Animatori della comunicazione
e della cultura,
incontro residenziale Anicec
Si tiene a Roma, presso il Centro Salesianum in via
della Pisana 1111, dal 6 al 9 novembre, l'incontro residenziale Anicec.
Le giornate di studio sono promosse dalla Fondazione comunicazione e cultura - CEI, dal Centro interdisciplinare Lateranense - PUL e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore. Numerosi i relatori, sul ruolo dei
media, e i laboratori: internet, radio e Tv, giornali e
mondo della stampa, sala della comunità, teleforum,
teatro educativo, organizzazione e comunicazione di
un evento culturale e l'ufficio stampa. Intervengono,
tra gli altri, Mons. Dario E. Viganò, Direttore scientifico del Corso di alta formazione E-learning della
Pontificia università lateranense, e Don Domenico
Pompili, Direttore Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.
Domenica 9 novembre i lavori si concludono con la
S. Messa presieduta da Mons. Paul Tighe, Segretario del
Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e il trasferimento in Piazza San Pietro per l'Angelus con il
Santo Padre.
principale obiettivo dell'iniziativa è quello di analizzare criticamente i messaggi pubblicitari lanciati da tv,
radio e giornali, con particolare attenzione all'impatto
delle diverse campagne, soprattutto nei confronti delle
giovani generazioni. Al premio principale, assegnato da
una giuria di esperti, alla migliore campagna socialmente responsabile dell'anno, se ne sono affiancati
altri due, in cui i protagonisti sono gli studenti delle
scuole secondarie di secondo grado delle province di
Grosseto e Livorno: il premio "giovane consumatore"
e il premio "progetto scuole".
La consegna dei premi è stata preceduta da un
incontro sul tema della pubblicità responsabile al quale
hanno partecipato don Domenico Pompili, direttore
dell'Ufficio Cei per le comunicazioni sociali e
Francesco Casetti, direttore del Dipartimento di scienze della comunicazione e dello spettacolo dell'Università Cattolica di Milano.
Nasce in Slovacchia
la prima Tv cattolica
Presso l'opera salesiana di Sastin, è stato firmato un
accordo di collaborazione tra la Conferenza episcopale
slovacca, i salesiani e la "Lux communication" per la
gestione di Tv Lux (www.tvlux.sk), la prima emittente televisiva cattolica in Slovacchia. Presente all'evento
anche il Presidente della Repubblica della Slovacchia,
Ivan Gasparovic.
La firma dell'accordo giunge al termine di un dialogo e un periodo di sperimentazione durato quattro
Pubblicità responsabile: sabato a Massa
Marittima il premio “San Bernardino”
Sabato 25 ottobre, a Massa Marittima, è stato assegnato il premio "San Bernardino 2008", che sottolinea
il legame tra pubblicità e responsabilità sociale, nel
nome del santo protettore dei pubblicitari, nativo proprio del centro grossetano. L'ispiratore del premio,
giunto al sesto appuntamento, è mons. Giovanni
Santucci, vescovo di Massa Marittima-Piombino. Il
mesi. A siglare l'intesa sono stati don Karol Manik,
ispettore dei Salesiani della Slovacchia, mons. Stanislav
Zvolensky, arcivescovo di Bratislava, rappresentante
della Conferenza episcopale slovacca, e Tomas Straka,
della "Lux Communication". All'incontro ha presenziato anche don Filiberto Gonzalez Plasencia, consigliere per la Comunicazione sociale dei salesiani.
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B eni culturali
Spiritualità e religiosità nell’arte
del II Novecento: artisti a convegno
L’UCAI (Unione cattolica artisti italiani), ha organizzato, con il patrocinio della Pontificia Commissione
per i Beni Culturali della Chiesa, un convegno nazionale sul tema “Il richiamo spirituale e religioso nell’arte del II Novecento”, che si è svolto a Bariamo dal 24
al 26 ottobre. L’incontro si è aperto con le relazioni di
Carlo Chenis, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia su
“Teologia ed arte: un dialogo per la comunità ecclesiale” e di Dino Boffo, direttore di Avvenire, su “L’impegno e il contributo dei pontefici e delle comunicazioni sociali a favore dell’arte nel II Novecento”. Sabato
25 i lavori sono proseguiti con una tavola rotonda
nella quale gli artisti, compositori e scrittori Trento
Longaretti, Pier Alberto Cattaneo, Paolo Guliasano ed
il responsabile del Servizio Nazionale per l’edilizia di
culto della CEI, Giuseppe Russo, si sono confrontati
sul tema: “Gli artisti contemporanei e la committenza”. Domenica 26 la relazione “Arte e Chiesa dalla
Lettera agli Artisti a oggi”, tenuta da Micheal Lang,
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina
dei Sacramenti, ha chiuso i lavori.
L’Ucai è stata fondata nel 1945; attualmente conta
trenta sezioni per ottocento iscritti tra artisti, architetti, uomini di cultura ed operatori pastorali. Tra i progetti più significativi promossi dall’associazione c’è un
concorso annuale intitolato al Beato Angelico che si
rivolge ai giovani delle accademie d’arte e gli incontri
di formazione spirituale rivolti agli artisti.
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Corso di formazione
sul Settecento bergamasco
Il Museo d’arte e cultura sacra a Romano di
Lombardia ha promosso, dal 4 ottobre al 15 novembre,
un corso di formazione culturale dal titolo “Il settecento bergamasco nelle arti figurative”. Il corso si è
articolato in sei incontri: il 4 ottobre, giorno dell’inaugurazione, su “L’arte tessile e la spiritualità”; l’11
ottobre su “L’oreficeria e i Fantoni”; il 18 ottobre su
“L’iconografia, Fra’ Galgario e la ritrattistica”; il 25
ottobre su “Le virtù e gli affreschi di Tiepolo e
Comerio”; l’8 novembre su “L’architettura religiosa e
la spiritualità”; il 15 novembre su “I Canania e l’architettura civile”. Gli incontri si sono tenuti presso il
Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia
e si sono conclusi con una visita guidata al Museo stesso e al Centro culturale annesso.
“Dal fuoco alla luce”:
a Brescia una rassegna internazionale
Si è aperta a Brescia, presso il Museo diocesano, la
4ª edizione della rassegna internazionale per l’infanzia
“Dal fuoco alla luce”. La rassegna, che rimarrà aperta
fino al 23 novembre è un “viaggio” attraverso le immagini di novanta illustratori provenienti dai cinque continenti sul tema del fuoco. Grazie alla collaborazione
con la casa editrice La Scuola e con la Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva “Aldo Cibaldi” di Rezzato
(Bs), la rassegna è arricchita da percorsi didattici ed
educativi specifici per studenti ed insegnanti. La
mostra è stata ideata e diretta da Massimo Maggio e
Andrea Nante e realizzata in collaborazione con la rivista “Il messaggero di Sant’Antonio” e il Museo diocesano di Padova.
Brescia
7. INFOMEDI@
Infomedi@
Al via la nuova stagione televisiva
di SaT2000 “Passi del Silenzio”
e “Italiani d’Europa” tra le novità
Con l’autunno riprende con vigore la nuova programmazione di SaT2000, la tv dei cattolici, che festeggia il decimo compleanno e che è visibile sul digitale terrestre, sul canale 801 della piattaforma Sky, grazie a
decine di emittenti televisive locali e disponibile anche
in streaming (www.sat2000.it). Dal 17 ottobre per
esempio, appuntamento di nuovo dunque con il “Il
Grande Talk”, condotto da Alessandro Zaccuri con
Mirella Poggialini, il venerdì alle 22.35, il programma
“laboratorio-osservatorio” che analizza e interpreta l’offerta del grande schermo. Confermati naturalmente
tutti gli spazi informativi di approfondimento giornalistico e dedicati alla vita della Chiesa. Tra questi sempre
in primo piano le trasmissioni in diretta dei principali
eventi che vedono protagonista Benedetto XVI. Da ricordare per esempio come Sat2000 abbia trasmesso gran
parte dello straordinario evento televisivo della Rai della
lettura integrale della Bibbia, iniziata dal Papa e conclusa dopo una settimana dal Segretario di Stato Vaticano,
Card. Bertone. Anche quest’anno, con la nuova stagione televisiva non manca, come sempre, qualche novità.
Per esempio la serie di cinque film-reportage dal titolo
“Passi del Silenzio”. Nato da un’idea di Dino Boffo,
direttore di Avvenire,
Sat2000 e Radio in Blu,
e scritto a quattro mani
da Marina Pizzi, responsabile artistico della Tv dei cattolici, e
Ivano Balduini, autore
e regista televisivo,
“Passi del Silenzio” è Isola di San Giulio
un viaggio nella spiritualità di mistici e mistiche che vivono la propria
fede lontano dagli occhi del mondo, in eremi e
monasteri, ma che con generosità offrono al mondo
la propria testimonianza. Il programma, in cinque
appuntamenti da un’ora, va in onda da sabato 25
ottobre in prima serata, alle 21, e in replica la domenica
successiva. “Passi del silenzio” racconta le giornate di
questi “particolari” testimoni della fede, lontani dal
rumore e dal clamore di oggi, tra preghiera, silenzio,
racconto. Tutto questo ripreso con delicatezza e discrezione dalle telecamere, che per la prima volta entrano
in luoghi chiusi e isolati ma “spalancati” sul mondo.
Come è accaduto nel Monastero “Mater Ecclesiae”, sull’isola di San Giulio del lago d’Orta, dove Sat2000
incontra l’abbadessa, Madre Anna Maria Canopi, mistica e poetessa. Oppure nel monastero cistercense
“Dominus Tecum” a Pra’d Mille, nel cuneese, occasione
straordinaria per partecipare alla vita dei monaci, registrare il composito affresco di una realtà nascosta, ma
fonte di profonda partecipazione emotiva, gioia, serenità
e armonia che abbracciano e riscaldano il nostro cuore.
Così come siamo riscaldati dall’ascolto della lettura
delle sacre scritture e dei brani musicali originali scritti da Leonardo De Amicis, contrappunto discreto alle
parole dei mistici, protagonisti di un reportage televisivo unico e eccezionale. L’altra significativa novità è
“Italiani d’Europa”: dal 4 novembre, alle 20, tutti i
martedì e i giovedì, dopo Tg2000, va in onda la nuova
serie di reportage firmati da Pupi Avati, il cui filo conduttore è l’emigrazione italiana di ieri e di oggi a confronto. Sono dieci documentari che presentano le storie dei nostri connazionali che vivono nei diversi paesi
europei, alla ricerca di analogie e differenze, tra passato e presente, tra sud e nord d’Europa.
Tra gli obiettivi c’è l’approfondimento del fenomeno migratorio con attenzione particolare al nostro
paese, oggi luogo di accoglienza, ma fino a qualche
decennio fa, tra quelli che hanno visto migliaia di
uomini e donne migranti altrove in cerca di lavoro. Il
reportage cerca di costruire il profilo negli anni dell’emigrante, nel tentativo di comprendere i motivi della
sua trasformazione. In passato partivano soprattutto
operai e minatori, per lasciarsi alle spalle la
povertà; oggi lasciano l’Italia soprattutto giovani
neolaureati alla ricerca soprattutto di migliori
prospettive di carriera. Due generazioni a confronto quindi, raccontate con lucidità e passione,
grazie a un viaggio
nel Vecchio Continente e nella memoria collettiva, in cui
due mondi di emigranti diversi tra loro,
sono accomunati da
un unico ed imprescindibile sentimen;Monastero Dominus Tecum
to, la nostalgia.
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L'accordo, spiega una nota, ha due novità rispetto a
quello precedente. Innanzitutto è stata determinata
una partecipazione minima del 20% per ciascun Paese
(l'apporto dei coproduttori non può essere inferiore al
20% né superiore all'80% del totale dei costi di produzione); le opere realizzate con questa copertura sono,
inoltre, considerate come film nazionali in entrambi i
Paesi. La conclusione dell'accordo è avvenuta in concomitanza con il Festival Internazionale del Cinema di
Roma, nel cui ambito è stato dato un importante rilievo proprio alla cinematografia del Brasile, con undici
titoli di film e documentari di recente realizzazione,
affiancati da una retrospettiva di tredici significative
opere di autori di riconosciuto livello; da una mostra
dedicata al fotografo Pierre Verger e da vari eventi dedicati anche alla musica..
E conomia dei media
Tlc: Agsom assegna 14 progetti ricerca
per banda larga
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha
assegnato a una serie di istituzioni accademiche la realizzazione di 14 progetti di ricerca nell'ambito del programma "Infrastrutture e servizi a banda larga e ultra
larga". Il programma, messo a gara lo scorso luglio da
Agcom, è suddiviso in tre macro aree, tutte dirette ad
analizzare le condizioni tecniche, economiche e giuridiche per la realizzazione di reti e servizi a banda larga nel
nostro paese (quadro tecnico-infrastrutturale, economico-regolatorio, giuridico-normativo). Lo stanziamento
massimo previsto è di 50.000 euro per ognuno dei 14
progetti vincitori, pari a 700.000 euro complessivi. Sono
state presentate 8 offerte da Università, anche consorziate tra loro, e centri di ricerca, corrispondenti a 67
progetti. L'inizio delle attività di ricerca è previsto per
il prossimo mese di novembre, con consegna dei risultati dei lavori entro la prossima estate.
Riparte "Quotidiano in classe"
Per il nono anno consecutivo torna "Quotidiano in
classe" l'iniziativa dell'Osservatorio permanente giovani-editori per avvicinare i ragazzi alla lettura critica
dei giornali. All'edizione di quest'anno parteciperanno
15 quotidiani, 26 fondazioni bancarie e, soprattutto,
41.097 insegnanti e un milione 668.350 studenti.
Cinema: Italia e Brasile firmano un
accordo di coproduzione
Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro
Bondi, e il ministro della Cultura del Brasile, José Luiz
Ferreira hanno siglato un accordo di coproduzione
cinematografica tra i due Paesi che sostituisce la precedente intesa siglata nel 1970 e in vigore dal 1974.
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Rsf: rapporto annuale
sulla libertà di stampa
Nell'annuale rapporto pubblicato da 'Reporters
sans Frontieres' (Rsf) sulla libertà di stampa nel
mondo l'Europa si conferma come il continente che
più garantisce questo diritto. Islanda, Lussemburgo e
Norvegia, stando alla nuova graduatoria, sono i paesi
più virtuosi con un coefficiente di 1,5. Delle prime 20
posizioni, comunque, ben 18 sono appannaggio di
paesi europei; Nuova Zelanda (coefficiente 3) e Canada (3,33) sono i rappresentanti degli altri continenti.
Nella classifica di Rsf, un organismo internazionale per
la difesa della libertà di stampa, l'Italia è a quota 44
con un coefficiente di 8,42 (nel 2007 era 35/ma con
coefficiente 11,25), preceduta dai principali partner
della Ue ad eccezione di Polonia, Romania e Bulgaria.
Al 173/mo posto, si conferma l'Etiopia (con coefficiente 97,50), ma la libertà di stampa è praticamente
inesistente anche in paesi come Corea del Nord
(penultima), Turkmenistan, Birmania, Cina, Cuba e
Iran. Nel rapporto Rsf sottolinea che non è la ricchezza, ma la pace a favorire la circolazione delle notizie ed
afferma che i paesi che sono impegnati nella lotta al
terrorismo o in un conflitto anche al di fuori dei loro
confini anche se tradizionalmente democratici ogni
anno vedono erodere i margini di libertà. Stati Uniti (a
quota 36) e Israele (a quota 46) sono due esempi significativi, così come lo è la Georgia che per il conflitto in
cui è stata implicata con la Russia (141/ma) ha perso
vari punti scendendo da quota 120. Lo stesso vale per i
controlli esercitati su Internet in paesi coma Cina e
Egitto. Positiva, invece, la situazione di alcuni stati
emergenti delle Americhe e dell'Africa come Suriname,
Trinidad e Tobago e Namibia.
Smultimediali
egnalazioni
“Mediare il Vangelo oggi,
dire o comunicare?”
Vincenzo Annichiarico, Edizioni Viverin, pp. 251, euro
20,00
“Oggi miliardi di immagini appaiono su milioni di
schermi in tutto il mondo. Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udrà la Sua
voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udrà
la Sua voce, il mondo conoscerà la buona notizia della
nostra redenzione”. Con queste parole Giovanni Paolo
II nel 2002 individuava nei nuovi media, in particolare in internet, uno spazio da valorizzare per il fine dell’evangelizzazione. Il libro di Annichiarico accoglie
questa sfida culturale, interrogandosi sulla cultura
mediatica che occupa l’aeropago culturale dei nostri
giorni e sulla vitale questione di un’efficace veicolazione del messaggio evangelico in una società che si esprime attraverso forme più emotive che fondative.
L’investigazione dell’autore, sempre oggettiva ed esigente nelle premesse, parte dal presupposto teologico
che un vero processo comunicativo mediatico deve
essere conseguente al principio teologico dell’Incarnazione. Ne deriva, per l’autore, che la comunicazione
sociale non è solo un problema di linguaggio attuale per
“adattarsi” al contesto, ma è anche un dovere teologico, giacché il Verbo di Dio ha assunto natura umana ed
ha parlato, per il suo tempo e per il nostro, in un “linguaggio umano”. La figura di Gesù, diviene così l’icona
di questo ininterrotto dialogo tra umanità e divinità.
“Se il Verbo”, aggiunge l’autore in proposito “non
disdegna di assumere in sè il proprium dell’umanità,
non disdegna neppure di assumere il nuovo modo di
comunicare, a condizione, però, che rimanga il criterio
di discernimento per una comunicazione credibile”.
“Tra chiaro e oscuro. Domande radicali
nella letteratura italiana del Novecento”
a cura di Massimo Naro, Salvatore Sciascia Editore,
pp. 254, euro 18,00
“Ombre danzanti, che, seppur senza contorni netti,
cioè senza certezze, senza garanzie, senza evidenze,
senza sicumere, tentano di emergere dal buio fitto
come dalla luce abbagliante, per poter vivere una loro
difficile avventura su un muro ruvido ma pur sempre
pulito: spazio salvifico in cui esse possono esserci,
finalmente pretendendo – o forse solo presumendo –
di esser viste”. Con questa metafora Massimo Naro,
curatore del volume, definisce le domande radicali rintracciate nelle pagine di autori italiani contemporanei
come Svevo, Ungaretti, Montale, Betti, Pasolini, Fabbri,
Saba, Caproni, Buzzati, Silone, Alvaro, Levi, Pomilio,
Luzi, Tondelli. Interrogativi fondamentali che riguardano l’esistenza, il suo perché, il suo destino ultimo.
Bagliori spesso trascurati di un secolo, come il XX, che
sotto il profilo non solo culturale ha visto perdere l’antico punto di riferimento in Dio, salvo poi restituirne
la nostalgia. Strisciante, quest’ultima sembra rinascere,
riproporsi, affacciarsi alla coscienza di tante figure
significative di scrittori e poeti esaminate pagine di
questo volume che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno tenutosi a Roma nel maggio del 2006. Quello
che ne scaturisce è un affresco non risolto, non conciliante, ma profondamente espressivo di una ricerca
d’assoluto e di speranza solitamente trascurata dalle
nostre antologie della letteratura italiana.
Navigando nella rete
Diocesi di Napoli
www.chiesadinapoli.it
È attivo da alcuni mesi il nuovo portale web della diocesi di Napoli. Il progetto, pensato e voluto dall'arcivescovo della diocesi partenopea, Crescenzio Sepe, è innovativo nel contesto
ecclesiale italiano: “Si apre una nuova porta. Si scrive
una nuova pagina” per le circa 300 parrocchie del territorio diocesano, ha osservato il cardinale. “Il portale
ha infatti lo scopo di collegare in rete il tessuto delle
realtà ecclesiali della diocesi”.
Tutte le parrocchie hanno un'area a loro dedicata in
cui comunicare gli orari delle messe, gli incontri delle
varie attività pastorali, le date dei pellegrinaggi e dei riti-
13
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
ri spirituali. “Parrocchie Map” permette inoltre di cercare la parrocchia più vicina alla propria abitazione.
“I linguaggi proposti – spiega nel sito il vicario per
le comunicazioni sociali, don Gennaro Matino – sono
diversi a seconda del target che si vuol raggiungere. A
questo scopo, sono state individuate quattro aree di
comunicazione, ognuna dedicata a una fascia di persone: un'area ragazzi, una per i giovani, un'area dedicata agli adulti e un’area per la terza età”.
Nell'area MediaCenter è anche possibile vedere ”Tg
Ecclesia”, il videogiornale settimanale della Diocesi di
Napoli, oppure leggere il settimanale “Nuova Stagione”. Per chi ama la radio, è disponibile un collegamento verso il circuito InBlu.
In linea con gli obiettivi del portale: “la Curia si
apre all’esterno – afferma il cardinal Sepe in uno dei
video presenti nel sito – continuando la strada intrapresa due anni or sono: abbattere ogni muro tra noi e
la città. È questo un modo per evangelizzare, un modo
di creare anche comunione, è un modo per creare fratellanza. Nella ricerca delle notizie infatti, noi riusciamo a dare una risposta immediata ad un’esigenza dettata dai tempi moderni”.
InformaCristo
www.informacristo.org
Il sito è stato ideato per illustrare le varie attività
dell’Associazione Informazioni su Cristo.
“Noi di InformaCristo – afferma Renza Guglielmetti, una responsabile del sito – siamo convinti che di
Dio, di Gesù Cristo, del senso della esistenza umana, si
possa parlarne ovunque e che tali argomenti vadano
portati nel quotidiano, tra le cose di tutti i giorni. Per
questo utilizziamo gli stessi mezzi di comunicazione che
usa la pubblicità per reclamizzare i beni di consumo”.
L'Associazione produce messaggi che vogliono sorprendere, far riflettere, suscitare interrogativi e che
vengono collocati nei luoghi pubblici, sulle strade,
accanto a quelli della pubblicità. Vengono organizzati
periodicamente incontri su temi di attualità, gruppi di
studio, cineforum... E i vari Centri di ascolto sono a
disposizione per colloqui personali, corrispondenza,
telefono, e-mail.
InformaCristo, quindi, è un sito che vuole portare
Dio nelle cose di tutti i giorni, per “provocare”, per catturare l’attenzione di quanti non si interessano di Lui,
o pensano di farne a meno.
Nella Home page vengono offerti dei Percorsi alla
scoperta di Dio e di Gesù Cristo, con uno linguaggio
nuovo e accattivante: “provocare per far riflettere”.
14
Ogni Percorso parte dai problemi quotidiani che la
gente vive, per poi agganciarli al Vangelo, ossia alla vita
e all’insegnamento di Gesù Cristo.
La voce Parliamone (che è la parola che conclude
tutti i messaggi) raccoglie una serie di rubriche: chi è
Gesù?, Dio c'è: chi è?, la scienza contro Dio?, psicologia in pillole, religiosità oggi, ... all’interno delle quali
si trovano numerosi articoli mirati a creare interesse
nell’utente e aprire un dialogo.
Una sezione “video”, poi, propone brevi Percorsi a
fumetti. Il sito si colloca sulla linea della pre-evangelizzazione: si tratta, certamente, di una sfida. InformaCristo ci sta provando.
Mary Help of China
www.mhchina.net
Navigando navigando questo mese ci allontaniamo
di parecchio dal panorama che siamo soliti osservare
su queste pagine per dirigerci verso la Cina, tanto
distante quanto sempre più vicina grazie anche alle
tecnologie della comunicazione.
Da alcuni mesi i cristiani cinesi hanno a disposizione un sito in cui viene presentata l’intera Liturgia delle
Ore, il Messale quotidiano e la breve storia del santo
del giorno e varie preghiere in lingua cinese. Si tratta
del nuovo sito www.mhchina.net preparato da don
Paul Leung, salesiano e presidente di Peace Communication Network (Pcn.net), un organismo informatico a servizio dei siti delle congregazioni religiose in
Italia e all'estero.
Tra i contenuti più importanti – tutti in lingua cinese – il sito prevede una sezione dedicata alla Chiesa
Universale e una per il calendario proprio della
Famiglia Salesiana con i relativi testi per le liturgie.
Inoltre, è possibile scaricare i testi del Breviario e del
Messale dei 30 giorni nel proprio palmare e portarli
con sé durante il viaggio. Don Paul Leung ha spiegato
che il nome del sito "MHChina.net" è l’acronimo
inglese di "Mary Help of Christians" (Maria Aiuto dei
Cristiani) che può essere a sua volta interpretato come
"Mary Help of China" (Maria Aiuto della Cina).
L’immagine di Maria Ausiliatrice e il santuario di Maria Ausiliatrice di Sheshan a Shanghai di cui ha parlato Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici cinesi, appare sulla home page.
Infatti, in linea con ciò che ha chiesto il Papa sulla
sua lettera alla Cina, il sito è dedicato a Maria Aiuto dei
Cristiani sperando che i cinesi – sia quelli che vivono
in Cina sia quelli sparsi nel mondo – possano pregare
insieme alla Chiesa Universale.
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
Notizie dalla rete
Pakistan: una web tv
per i fedeli di Karachi
Verrà lanciata fra qualche settimana ma la notizia ha
fatto già il giro del mondo: dal Pakistan, una televisione
online si accenderà per offrire informazione, istruzione
e formazione ai fedeli cattolici. È l’iniziativa ideata
dall’Arcidiocesi di Karachi, la città più popolosa del
Paese. Come ha affermato all’Agenzia Fides il Vicario
generale dell'Arcidiocesi e Direttore del Centro Catechistico diocesano, p. Athur Charles: “La web tv sarà un
mezzo di evangelizzazione per la comunità diocesana ma
anche per tutto il paese, soprattutto per i giovani”.
Due anni fa ha fondato il primo settimanale cattolico on-line in urdu, la lingua nazionale, che è stato
molto ben accolto dalla community dei navigatori di
Internet. Un comitato di esperti è, tuttavia, ancora al
lavoro per rendere attiva la presenza della Chiesa attraverso i media tradizionali e le nuove tecnologie.
La tv online trasmetterà in due lingue, urdu e inglese, e presenterà programmi di Sacra Scrittura (lettura e
commento), vite dei Santi, ma anche discussioni su
temi di attualità grazie agli interventi dell'Arcivescovo
di Karachi, Mons. Evarist Pinto, di teologi ed esperti.
Per la piena attuazione del progetto sono necessarie
ancora risorse umane che il Vicario sta cercando nella
comunità diocesana, specialmente fra i laici, coinvolgendo parrocchie, movimenti e associazioni ecclesiali.
Fra i principi-base della nuova Tv, vi è l'impegno in
favore della pace, dei diritti delle minoranze, dell'armonia sociale e della cultura della vita, in modo da
promuovere un dialogo proficuo con il mondo musulmano. In preparazione anche programmi su temi
sociali, di letteratura, attualità, informazione, etica e
religione, con lo scopo di diffondere in modo sempre
più capillare un messaggio e una cultura di pace.
LINK: www.fides.org
Roma: nonni su internet
Ritorna a Roma "Nonni su
Internet", l’annuale campagna
di alfabetizzazione informatica,
giunta alla settima edizione e
promossa dalla Fondazione
Mondo Digitale con la collaborazione di Eni Foundation. E
così pc con monitor e tastiere
invaderanno i circoli anziani della Capitale accendendo nuove possibilità di comunicazione e intrattenimento. La regola è quella di un passaparola: nel senso
che chi ha imparato, insegna agli altri.
150 computer donati dalla Fondazione Eni saranno
installati in 50 “internet corner” (punti di accesso al
web). Gratuito sarà anche l’accesso ad internet veloce.
Il progetto, nato a Roma, ha conquistato l’Europa,
sbarcando in Spagna, Romania e Belgio. Dall’Unione
Europea è arrivato il co-finanziamento dell’iniziativa
gemellata con un analogo progetto irlandese.
LINK: www.mondodigitale.org
Bambini sul web: si rinnova il filtro
Davide.it
Cambia il mondo della rete e si trasformano i filtri
per navigare sul web in tutta sicurezza. Crescono,
infatti, i social network (le reti sociali su internet, dove
i giovani si incontrano e condividono informazioni
personali, come foto o messaggi) occupando una parte
preponderante del tempo di navigazione degli utenti
soprattutto più giovani. Così i tradizionali filtri basati
sul controllo delle URL (gli indirizzi internet) e delle
“parole chiave” non sono più in grado di filtrare i contenuti all'interno di questi siti web. Per questo motivo
si rinnova il filtro gratuito per le famiglie ‘Davide.it’,
sviluppando un nuovo sistema che tiene conto dei
social network. In altre parole è ora possibile ‘controllare’ non solo le parole pubblicate ma anche le immagini, essendo in grado di individuare quasi il 100% dei
contenuti illegali o nocivi su un portale di video popolare come Youtube (www.youtube.it). Il nuovo filtro
riconosce un filmato nel suo contesto con descrizioni
e commenti: se questi non sono pertinenti l'utente è
avvisato del pericolo e protetto dal materiale nocivo.
Il lavoro consiste, per questo specifico settore, nel
verificare costantemente il corretto funzionamento
degli algoritmi per ogni specifico portale, dando il giusto peso alle espressioni in relazione al contesto; un
lavoro difficile e impegnativo data la variabilità continua dei contenuti e dei linguaggi.
15
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
Per i minori di 14 anni gli stessi portali sconsigliano l'accesso a tutti i loro contenuti. Mentre i portali
video sono bloccati totalmente da dade.it (filtro per i
bambini fino a 10 anni) e davide 14 (per i minori di 14
anni). Uno sforzo – che si accompagna al lavoro quotidiano di formatori, associazioni ed educatori – nella
tutela dei diritti dei ragazzi per offrire la sicurezza di un
filtro efficace e non repressivo.
Ricordando che nel mare del web si può navigare in
sicurezza ma restando a riva. Una rete, dunque, può
aiutarci a segnalare il pericolo per accedere con serenità alle nuove tecnologie per lo studio, l’apprendimento e la comunicazione.
LINK: www.davide.it - www.dade.it
Fabio Bolzetta
Musica
Brian Wilson: “That lucky old sun” (Capitol)
Brian è da considerarsi
uno dei maestri del pop americano del Novecento. Coi
Beach Boys ha scritto canzonette memorabili e un album, Pet Sounds, che è giusto considerare tra i capolavori assoluti dell’epopea
rock. Una vita travagliata e spericolata la sua, trapuntata di smarrimenti e problemi d’ogni tipo, ma che oggi
sembra aver imboccato una via di risalita che ha quasi
il sapore d’una redenzione. Lo certifica questo album,
intriso di ricordi e pentimenti, di nostalgie e di speranze. Il tutto sullo sfondo di quella solarità tutta californiana che segnò gli anni migliori dei “ragazzi della
spiaggia” e del loro surf-rock. Il risultato è il capolavoro maturo e sfolgorante di un maestro che ha definitivamente ritrovato se stesso e la propria ispirazione.
Paolo Conte: “Psiche”
(Universal)
Avvocato in Asti e cantautore
nel mondo, il Nostro è da decenni ormai uno dei fiori all’occhiello della scena cantautorale italica. Con la ritrosia un po’ snob che l’ha sempre caratterizzato, è di nuovo sui mercati con un disco che ben
compendia la sua arte e la sua unicità da caposcuola:
una manciata di canzoni ombrose, attraversate da
16
lampi di poesia purissima che, come la sua musica, sa
essere ad un tempo “alta” e “popolana”, colta e ruspante, retrò, e forse proprio per questo, modernissima. Con
quella sua voce da Tom Waits subalpino regala emozioni che nulla hanno a che spartire col muzak delle playlist odierne, ma che ben più di questo saprà sopravvivere all’usura del Tempo.
Bob Dylan: “Tell tale signs” (Sony-Bmg)
Un genio sa mantenersi
tale anche quando tira fuori
dal cilindro degli scarti o dei
fondi di magazzino. In questo doppio cd (corredato da
un interessante booklet fotografico ricco di note sulle
canzoni) lo stagionato mr.
Zimmerman porta alla luce 27 frammenti incisi tra l’89
e il 2006: un bel mix di inediti assoluti, demo incisi alla
bell’e meglio, versioni alternative di brani già presenti
in vecchi album, qualche live, ed estratti da colonne
sonore. Non tutto è ovviamente indispensabile, ma
molto c’è di buono e talvolta di ottimo (per esempio le
splendide ed inedite Born in time e il singolo Dreaming
of you). Dove Bob continui a trovare la voglia, le motivazioni, e la prolificità per continuare a stare sulla breccia a sessantasette anni suonati (e vissuti spesso spericolatamente) non è dato sapere, ma certo è che continua ad esserci caro e prezioso. E poco importa se continuerà ad essere il candidato perenne al prossimo Nobel.
Nicole Atkins: “Neptune City” (Sony-Bmg)
Un gran bel talento quello
di questa trentenne del New
Jersey. Il suo pop-rock affonda
le sue radici nel country rurale e nel soul urbano, ma
soprattutto nella sontuosità
melodica e negli arrangiamenti della grande tradizione
del musical americano. Per
certi versi un approccio stilistico che ricorda la magniloquenza di Rufus Weinwright, altro rampollo emergente della nuova scuola cantautorale a stelle e strisce.
La fanciulla è da seguire con attenzione anche perché
dimostra d’essere soltanto all’incipit d’un’avventura
che promette molte altre sorprese e ampi margini di
crescita. Vanagloria permettendo...
Franz Coriasco