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10 2008 SSERVATORI O & O COMUNICAZIONE CULTURA Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected] Servizio nazionale per il progetto culturale Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected] 1 Editoriale 2 Approfondimenti La fine della vita Andrea Manto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2 Comunicare la cultura: giovani e giovanissimi nella rete Saverio Simonelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia Piercesare Rivoltella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 Sommersi da un flusso inarrestabile di informazioni Gianni Santamaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5 3 Terza pagina 4 Laboratorio cultura • Milano • 6 novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Palermo • 6 e 7 novembre • Roma • 7-9 novembre 5 Comunicazioni sociali • Animatori della comunicazione e della cultura, incontro residenziale Anicec . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Pubblicità responsabile: sabato a Massa Marittima il premio “San Bernardino” 6 Beni culturali • Spiritualità e religiosità nell’arte del II novecento: artisti a convegno . . . . . . . . . . . . . pag. • Corso di formazione sul Settecento bergamasco • “Dal fuoco alla luce”: a Brescia una rassegna internazionale 7 Infomedi@ 8 Economia dei media 9 Segnalazioni multimediali • Al via la nuova stagione televisiva di Sat2000 “Passi del Silenzio” e “Italiani d’Europa” tra le novità . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Tlc: Agsom assegna 14 progetti ricerca per banda larga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Cinema: Italia e Brasile firmano un accordo di coproduzione 7 9 10 11 12 • “Mediare il Vangelo oggi, dire o comunicare?” . . . . pag. • “Tra chiaro e oscuro. Domande radicali nella letteratura italiana del Novecento” 13 • Navigando nella rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Notizie dalla rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Musica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13 15 16 1. EDITORIALE L a fine della vita ANDREA MANTO* a dolorosa vicenda di Eluana Englaro, la giovane che a causa di un incidente stradale vive da 16 anni in stato vegetativo, è diventata negli ultimi mesi terreno di confronto impegnativo e serrato sulle tematiche del “fine vita”. La partecipazione commossa alla sorte di questa giovane, la condivisione e il rispetto per la situazione di sofferenza della famiglia, sono sentimenti che toccano il cuore di tutti. Tuttavia, la richiesta del padre di Eluana di sospendere l’idratazione e la nutrizione, causando così la morte della figlia, ha aperto una controversia etico-culturale e ha sollevato rilevanti quesiti di ordine deontologico e giuridico. Infatti, l’alimentazione e l’idratazione sono ormai universalmente riconosciuti come trattamenti di sostegno vitale, qualitativamente diversi dalle terapie sanitarie, e perciò il medico non può sospenderli, perché non costituiscono una forma di accanimento terapeutico. L’insistenza del padre di Eluana per ottenere quanto richiedeva ha dato luogo ad un complesso iter giudiziario e, rendendo il caso emblematico, ha determinato pronunciamenti giurisprudenziali che inopinatamente aprono la strada all’interruzione legalizzata del supporto vitale. Tali pronunciamenti diventano di fatto strumento per l’introduzione nel nostro Paese dell’interruzione ex-lege della vita, con il rischio L 2 grave di deriva eutanasica e di deresponsabilizzazione dei medici e delle istituzioni nei confronti delle altre 2500 persone in stato vegetativo e di migliaia di malati gravemente invalidati; a loro e alle loro famiglie è necessario invece fornire un efficace supporto di cura e una costante vicinanza umana e spirituale. La possibilità da parte del medico di interrompere a richiesta il supporto vitale veicola la cultura dell’autodeterminazione e della disponibilità del bene della vita, ottica in cui la vita assume valore in base alle capacità funzionali o ai desideri del paziente o di chi, come nel caso di Eluana, ritiene di rappresentarne la volontà. A seguito della vicenda descritta, si è imposta una riflessione in Parlamento sul tema del “fine vita”. L’ipotesi di un’eventuale legge su queste tematiche non può prescindere dalla considerazione che la vita umana è, sempre e in ogni caso, un bene inviolabile e indisponibile, che poggia sulla irriducibile dignità di ogni persona (cfr. Benedetto XVI, Discorso di saluto e accoglienza ai giovani, Sydney, 17 luglio 2008), e questo a prescindere da ogni menomazione o infermità da cui essa possa essere affetta. È in gioco il futuro stesso della nostra società che, derogando a questo principio, rischia di avvitarsi in una spirale di disperazione nichilista e in una cultura di morte. A tal fine, dunque, è particolarmente importante ricordare le parole del card. Bagnasco nella sua Prolusione al consiglio permanente della CEI del settembre scorso: “Quel che in ultima istanza chiede ogni coscienza illuminata, pronta a riflettere al di fuori di logiche traumatizzanti indotte da casi singoli per volgersi al bene concreto generale, è che in questo delicato passaggio – mentre si evitano inutili forme di accanimento terapeutico − non vengano in alcun modo legittimate o favorite forme mascherate di eutanasia, in particolare di abbandono terapeutico, e sia invece esaltato ancora una volta quel favor vitae che a partire dalla Costituzione contraddistingue l’ordinamento italiano”. * Direttore Ufficio nazionale per la pastorale della sanità C.E.I. 2. APPROFONDIMENTI C omunicare la cultura: giovani e giovanissimi nella rete SAVERIO SIMONELLI* ono avidi di apprendere nuove tecnologie, non disdegnano la lettura ma non sono sostenuti nell’impegno, cercano con ansia forme di aggregazione anche se poi spesso finiscono per “accontentarsi” dei salotti televisivi. Per chi affronta il nodo del rapporto tra giovani e cultura c’è molto da lavorare, ragionando lucidamente su dati oggettivi per evitare le secche delle interpretazioni superficiali, occasionali, usa e getta che tanto attraggono i titolisti dei quotidiani e gli animatori dei suddetti salotti. E allora è il caso di guardarsi attorno con attenzione e registrare alcune analisi autorevoli. Nel documento preparatorio redatto dall’Associazione Italiana Editori in vista degli Stati generali dell’Editoria, tenutisi a Roma ai primi di ottobre, viene evidenziata chiaramente la spesa delle famiglie italiane per acquisto di libri da leggere per i loro figli e ragazzi, che risulta inferiore del 75% rispetto a quanto “investono” le stesse famiglie in Francia, del 71% rispetto alla Germania, del 65% rispetto a UK; ecc. Così come l’investimento pubblico in scuola e istruzione (in percentuale sul PIL) nel nostro Paese risulta inferiore del 4,3% rispetto alla Francia o addirittura del 24,3% rispetto al Regno Unito. A fronte di questi dati vediamo che il tasso di occupazione giovanile è in Italia inferiore rispetto a tutti i maggiori Paesi europei: Germania (-10,4%), Regno Unito (-6,9%). La lettura S di libri, cioè l’acquisizione di competenze culturali di tipo “informale” (lettura di libri non scolastici) tra la popolazione dei 6-19enni è sempre inferiore a Francia (-31%), Spagna (-29%), le competenze relative alla comprensione di testi (competenze alfabetiche) restano più basse rispetto a tutti i maggiori Paesi europei: Francia (-6,7%), Germania (-8,0%), Regno Unito (-8,8%). Famiglia, dunque, scuola e istituzioni sono il punto dolente, dove si registra uno scollamento e soprattutto una latitanza nel fornire stimoli di conoscenza, proponendoli magari come strumento essenziale per la crescita, per la vita, per il lavoro. È curioso incrociare questi dati con un’altra ricerca pubblicata a fine settembre dall’osservatorio permanente dei contenuti digitali, che ha suddiviso i “navigatori” nostrani in due categorie: eclettici e technofan. Qui non ci interessa tanto sapere che i primi usano la rete in modo funzionale alle proprie attività, mentre i secondi ne sfruttano ogni recesso e possibilità, ci basta evidenziare che in questa seconda categoria rientrano i più giovani, che, spiega il rapporto, tendono a essere sempre più “technofan anche quando i genitori non lo sono, perché l’influenza di questi ultimi è sempre più debole e i ragazzi preferiscono prendere come riferimento i coetanei che condividono questi strumenti” e lo “spirito” del ricorso ad essi. È allora sempre più la rete la nuova frontiera dove si gioca la comunicazione della cultura, e lo è soprattutto alla luce del boom dei social network, aggregatori molto più potenti ma versatili di messenger o di una chat. Nei social network ogni utente è portatore di informazioni, di cultura, di gusti personali, insomma ogni “nodo” della rete è tanto più importante quanto più si presenta come persona, con le proprie sfaccettature e la propria storia. È qui allora che chi vuole “fare” cultura deve essere presente, perché i giovani hanno bisogno di identità forti che si presentino però col loro linguaggio e con delle cose da raccontare, meglio ancora se si raccontano come storie, come itinerari di senso con nome e cognome e soprattutto un percorso da condividere. *Giornalista Sat2000 3 2. APPROFONDIMENTI N uove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia PIERCESARE RIVOLTELLA* o scenario attuale della comunicazione è attraversato da profonde quanto rapide trasformazioni. Si tratta anzitutto di trasformazioni tecnologiche. La miniaturizzazione dei dispositivi li rende sempre più leggeri e portabili. Questa portabilità è poi sostenuta ed incoraggiata dalla connettività: grazie ai nuovi protocolli di comunicazione (come l’UMTS per il telefono cellulare) e alla disponibilità sempre più estesa delle reti wireless, si necessita sempre meno di un punto “fisico” per avere accesso alla Rete. E proprio lo spazio della Rete, con la rivoluzione del cosiddetto Web 2.0, sta diventando la nuova vera piattaforma dei servizi di informazione e di comunicazione: in Rete disponiamo di spazio in cui archiviare i nostri documenti, in Rete troviamo gli applicativi per scrivere, comunicare, fare ricerche, in Rete si organizzano le nostre reti sociali (il Social Network, altra parola-chiave di questo scenario). Proprio quest’ultimo aspetto credo rappresenti il “nuovo”, ben colto dal messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: nuove tecnologie oggi significa nuove relazioni. Di tali relazioni colgo almeno tre aspetti rilevanti. Il primo è la possibilità di condividere contenuti ed esperienze. Il nuovo scenario tecnologico è relazionale perché ci consente con una facilità mai prima speri- L 4 mentata di mettere in comune con altri le nostre idee, le informazioni di cui disponiamo, il racconto delle nostre vite. È quanto si può fare oggi con un wiki, in un blog, o grazie ai molti strumenti che consentono di “appendere” in rete fotografie, video, materiali. In un secondo senso, la relazionalità può essere trovata nella possibilità di attivare comunicazione reale attorno a questi contenuti. Le informazioni disponibili possono essere commentate, segnalate ad altri, etichettate (tag) perché possano essere più facilmente ricercate. Non si tratta di informazioni inerti ma vive, rese vive dalle attività comunicative che vi si svolgono attorno. Infine, la relazionalità va cercata nella dimensione sociale, cioè nella possibilità che la tecnologia offre di tenere allacciati legami, di recuperarne altri che avevamo perso, di prolungare nel tempo dell’assenza quelle relazioni che nel tempo della presenza normalmente viviamo. Vale per il telefono cellulare (peraltro sempre meno telefono e sempre più macchina multimediale fatta per usi diversissimi), ma vale anche per il Social Software (da MSN a Facebook): si tratta di vere e proprie protesi sociali, non più strumenti estranei nella loro artificialità ma vestiti tecnologici che prolungano le nostre possibilità di relazione. Possibilità meravigliose, dunque, che vanno educate e mantenute, soprattutto in ordine a due punti di attenzione. Il primo. La conformazione di queste tecnologie per così dire estroflette la socialità, vive di una spinta fortissima alla collocazione della relazione nello spazio pubblico. Vale per la bacheca di un Social Software, dove scrivo a qualcuno letto da tutti, ma vale anche per il telefono mobile, che non sceglie di suonare solo quando siamo soli e possiamo parlare liberamente. Il secondo. La marcata autorialità (ovvero il fatto che con grande facilità possiamo produrre e pubblicare contenuti) ancora una volta ci espone nello spazio pubblico, esigendo la riflessione sul contenuto, la sua forma, la modalità in cui è espresso. In entrambi i casi il rispetto diviene categoria etica fondamentale. Solo attraverso di esso si apre lo spazio del dialogo e dell’amicizia. Pier Cesare Rivoltella *Università Cattolica S. Cuore - Milano 1. EDITORIALE TERZA PAGINA Sflussoommersi da un inarrestabile ranno in Italia dell’80% nei prossimi due anni, e nel mondo nel 2013 ne saranno stati venduti 200 milioni, per un giro d’affari di 27 miliardi di dollari. Insomma, siamo tutti (e sempre) on-line, per essere aggiornati. Ma anche alla moda. E non sfigurare, come quel comico pugliese al quale la figlia diceva “papi, sei connesso?”. La tribù dei sempre connessi cresce a vista d’occhio, insomma. Lo conferma all’articolista Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3Italia. di informazioni Il traffico dati giornaliero, solo di questo gestore, che ha fatto della tv mobile il suo cavallo di battaglia, è di 7 terabyte (oltre 7mila giga). E in due anni è salito di cinquanta volte. Mentre le connessioni salgono, la tendenza dei dati dei servizi “solo voce” è alla discesa. Gli operatori più noti vedranno i ricavi da chiamate scendere da circa 14mila a 13.665 milioni di euro, mentre i “non voce” raddoppieranno e giungeranno a quota 5mila. GIANNI SANTAMARIA* mmagini, parole, flussi di informazione sempre più mobili. Nel senso che viaggiano con noi, nelle nostre tasche in cellulari che assommano in sé le funzioni di computer, radio, televisione, giornali, libri, “giradischi”. Ma sono sempre i pensieri, quelli dei grandi classici delle filosofia, a essere sempre d’attualità. I Un mercato che è destinato, dunque a espandersi, e a fare gola anche a gestori televisivi (che posseggono molti contenuti dei quali la tecnologia si deve per forza nutrire) e major informatiche. Sul successo di uno di questi mezzi, la tv mobile, non si può mettere, però, la mano sul fuoco. Lo dimostrano le vicissitudini economiche proprio di 3 (che Segantini ricorda). Lo stesso giornalista racconta, poi, di un viaggio in California nel quartier generale della Qualcomm, azienda ipertecnologica che possiede, tra gli altri 7.199, il brevetto del chip che fa funzionare la tv sul cellulare. E che sta investendo su MediaFlo, la versione Usa del piccolissimo schermo, 800 milioni di dollari. Molte, però, le ombre. Qualità del segnale non ovunque all’altezza. Batterie che non reggono lo sforzo. Ma soprattutto un mercato stenta a decollare. Insomma, chi vivrà vedrà. O chatterà, scriverà, leggerà… C’è una rivincita della scrittura sull’oralità anche nel mezzo del bla bla per eccellenza. E gli occhi sono più impegnati di bocca e orecchi. “Oggi il telefonino non viene usato solo per conversare, ma sempre più per trasmettere e ricevere dati: messaggini, sms, mms, posta elettronica, videoclip, musica, giochi suonerie”, scrive Edoardo Segantini sul Corriere della sera dell’11 ottobre. Un vero e proprio boom che ha portato al successo di tipologie di cellulari come blackberry e smartphone e all’avanzata di nuovi soggetti: data card, internet key, netbook. Non i classici notebook, i portatili, per intenderci. Questi ultimi arrivati, piccoli pc portatili a basso costo che alcuni gestori telefonici stanno offrendo con abbonamenti al loro Simone Weil 1909-1943 traffico, secondo gli esperti cresce- Una pensatrice progressista, ma critica delle forme assunte dal progresso nella sua epoca, che conobbe due guerre, è Simone Weil (19091943). In occasione dell’uscita di una nuova edizione (con inediti) del volume L’Attesa di Dio (edito da Adelphi), le hanno dedicato articoli, tra gli altri, Mario Bernardi Guardi su Libero e Francesco Tomatis su Avvenire, rispettivamente il 17 e il 18 ottobre. Il primo fa 5 TERZA PAGINA sue le parole della scrittrice Cristina Campo che definì il libro “immenso”. Il tentativo della Weil è quello di conciliare sapienza greca e cristianesimo. E ciò la porta a non identificarsi appieno con le forme ecclesiali e sacramentali della Chiesa, da cui il titolo del quotidiano di Feltri: “Simone Weil ‘presa’ da Gesù, ma non dalla Chiesa”. “Dal momento che lei ritiene che io sia cristiana e che di conseguenza sappia cosa ciò significhi, può credermi sulla parola se le assicuro che per tutto il periodo in cui non credevo in Dio lo sono stata veramente. Non in senso metaforico, bensì in modo affatto rigoroso, come quello di tutti coloro che sono membri fedeli e assidui della Chiesa, e si comunicano quasi ogni giorno, ma non hanno avuto il contatto con Dio da persona a persona”, scriveva la filosofa francese in un frammento inedito del carteggio con il dome- 6 nicano Joseph-Marie Perrin, il quale compose il libro postumo con sei lettere e cinque scritti del 1942. L’esperienza che ha sconvolto la filosofa di origini ebraiche è avvenuta quattro anni prima nella celebre abbazia di Solesmes durante i riti della Settimana Santa. “Dagli scritti – commenta Tomatis – emerge il suo pensiero cristiano vicino all’ispirazione occitana, coniugante cristianesimo e amore greco per la bellezza del mondo, piuttosto che sociale, tendenzialmente idolatrico, nella cui trappola ricadrebbe anche la Chiesa visibile. Il Dio cristiano è trinitario, imprescindibilmente relazione d’amore”. Tra i trovatori provenzali, e i mistici innamorati di Dio come san Francesco, che la Weil tanto amava, un pensiero su Dio come amore che è ancora attualissimo. *Giornalista 4. LABORATORIO CULTURA Capertoantiere Milano • 6 novembre Il Centro Giovani Coppie della Fondazione culturale San Fedele, propone un ciclo di conferenze dal titolo “Ascolta… si fa coppia”. Ciascun incontro è previsto presso la Sala della Trasfigurazione in Piazza San Fedele alle 21. Questo il calendario dei prossimi incontri: il 6 novembre “L’ascolto degli affetti nell’epoca dei consumi”, a cura di Cesare Viviani; il 4 dicembre “Io, tu e l’altro in ascolto”, con Don Aristide Fumagalli, teologo; il 15 gennaio 2009 “Fare coppia, prendere il largo. Perché è così difficile mettersi in gioco?”, a cura di Giuseppe Micheli, docente di Demografia presso l’Università di Milano; il 12 febbraio 2009 “Non sei più quella di prima… È nato un figlio”, con la presenza di Paola Bassani, psicologa e piscoterapeuta; il 5 marzo 2009 “L’ascolto nei primi anni di vita: leggere prima di leggere”, con l’intervento di Marina Bianchi, psicologa e piscoterapeuta; il 2 aprile 2009 “Educare sulla soglia: la famiglia tra intimità e solidarietà”, interviene Domenico Simeone, docente di pedagogia generale e sociale nell’Università di Macerata; l’8 maggio 2009 “Parlare d’amore in coppia”, con Paola Bassani, psicologa e piscoterapeuta; il 14 maggio 2009 “Il corpo non mente. La coppia lo ascolta?”, con la presenza di Annamaria Burlini, docente COIRAG Scuola di psicoterapia. Palermo • 6 e 7 novembre “Sapienti per sempre. La ricerca storica e la produzione storiografica di Cataldo Naro” è il titolo delle due giornate di studio organizzate dal Centro Studi Cammarata e dalla Facoltà Teologica di Sicilia in memoria dell’opera e della figura di Mons. Cataldo Naro. La prima sessione del 6 novembre prevede – dopo il saluto di S.E. Mons. Romeo – le relazioni di: Roberto Osculati, Facoltà Teologica di Sicilia, su “La ricezione del Vaticano II nel pensiero di Cataldo Naro”; Mauro Buscemi, della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, su “Cataldo Naro e le radici cristiane dell’Europa”; Francesco Lomanto, della Facoltà Teologica di Sicilia, su “Cataldo Naro e la metodologia storica”. La seconda sessione, in programma nel pomeriggio, presenta invece gli interventi di: Salvatore Vacca, della Facoltà Teologica di Sicilia, su “per una storia della Chiesa di Sicilia. Orientamenti ed interessi storiografici di Cataldo Naro”; Maria Teresa Falzone, della Facoltà Teologica di Sicilia, su “La vita consacrata nella ricerca storica di Cataldo Naro”; Claudia Giurintano, della Facoltà di Scienze Politiche di Palermo, su “Il problema della laicità in Cataldo Naro”. Si prosegue il 7 novembre con un’unica sessione mattutina che vede la partecipazione di: Giorgio Schilone, della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con il contributo “Il problema della guerra e le vie di pace in Cataldo Naro”; Anna Pia Viola, della Facoltà Teologica di Sicilia, con la relazione “L’impegno intellettuale di Cataldo Naro e la speranza della Chiesa odierna”; Rosanna Marsala, della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con la relazione “La figura dell’opera di Luigi Sturzo nella produzione di Cataldo Naro”; Salvatore Muscolino, della Facoltà di Scienze Politiche, con il contributo “Cristianesimo e politica in Cataldo Naro”. Roma • 7-9 novembre Aiutare gli animatori e i responsabili della pastorale giovanile a prendere sempre più consapevolezza dell’importanza della dimensione culturale. Questo il proposito da cui nasce il Seminario per educatori e animatori della Pastorale giovanile e referenti del progetto culturale “Giovani e cultura. Pensare e comunicare la fede nelle agorà di oggi”, promosso e organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile e dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei. Dopo l’introduzione e i saluti portati dai responsabili dei due uffici, intervengono: Ernesto Diaco, Vice responsabile del Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei, su “La Chiesa italiana dopo Verona: sfide e prospettive”; Don Nicolò Ansel- 7 4. LABORATORIO CULTURA mi, su “presentazione del Progetto culturale giovani. Il giorno successivo prosegue con il contributo di Don Alessio Geretti, dell’Arcidiocesi di Udine, su “Giovani, Pastorale e cultura”, e continua con alcuni laboratori dedicati a internet, radio, televisione giornali, arte, teatro e musica, e finalizzati alla progettazione di un evento culturale. Segue una visita alla struttura di “Sat2000” e la relazione di Don Domenico Pompili, Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei, su “Giovani, comunicazione e cultura”. Dopo la conclusione dei laboratori è prevista la partecipazione al concerto spirituale “L’apostolo delle genti” presso il complesso abbaziale delle Tre Fontane. La giornata conclusiva, dopo la celebrazione eucaristica, prevede inoltre l’incontro e il dialogo con il Cardinale Camillo Ruini, Presidente del Comitato per il progetto culturale. Per favorire una migliore intelligibilità di così complessi e drammatici eventi, la mostra, che rimarrà visitabile fino all’8 marzo 2009, si caratterizza per far convergere tra loro i tradizionali modi espositivi: la classica esposizione delle testimonianze d’arte e di cultura con l’interazione di ricostruzioni filmiche e virtuali. L’evento si articola in un succedersi concatenato di sette unità ognuna delle quali illustra di seguito i luoghi, l’epoca, i personaggi, gli avvenimenti storici e culturali che connotarono l’età di Cromazio e la città d’Aquileia al crocevia di genti e religioni. Transitando attraverso le unità espositive – in ciascuna delle quali l'evocazione storica è offerta come premessa e come orizzonte per avvicinare la connessa esposizione artistica e documentaria – il visitatore può cogliere momenti e aspetti significativi inerenti all’epoca di Cromazio. Egli il principale interprete degli avvenimenti, tanto da costituire la voce narrante che via via viene intrecciata con quella di altri suoi contemporanei. Udine • 8 novembre Milano • 12-13 novembre Città di Udine Oltre 150 opere provenienti da musei e collezioni e, inoltre: ricostruzioni virtuali, filmati, cataloghi. È quanto propone la mostra “Cromazio di Aquileia al crocevia di genti e religioni”, evento che oltre a quella di Udine coinvolge le diocesi di Gorizia, Trieste e Concordia-Pordenone. La Società San Paolo, in occasione dell’anno giubilare paolino indetto da Benedetto XVI per il bimillenario della nascita dell’Apostolo, è mossa dall’istanza di dialogare anche con la cultura accademica per dare vita ad un progetto culturale orientato in senso cristiano. Di qui il Convegno di studi biblico-umanistici “Paolo di Tarso, architetto della speranza tra letteratura e teologia”, in programma nella Sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie. Quattro le sessioni in programma: “Le opere e la storia”, “Infiammato ardore”, “Tra attesa e compimento”, “Sul rovescio del dubbio”, “Frammenti e testimonianze novecentesche”, ciascuna delle quali sarà accompagnata da un concerto con musiche di Vivaldi, Torelli, Haendel, e una mostra d’arte intorno al chiostro. w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t Per tutte le news del Servizio nazionale per il progetto culturale in tempo reale consulta la pagina “Cantiere Aperto” su www.progettoculturale.it w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t 8 Csocialiomunicazioni Animatori della comunicazione e della cultura, incontro residenziale Anicec Si tiene a Roma, presso il Centro Salesianum in via della Pisana 1111, dal 6 al 9 novembre, l'incontro residenziale Anicec. Le giornate di studio sono promosse dalla Fondazione comunicazione e cultura - CEI, dal Centro interdisciplinare Lateranense - PUL e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore. Numerosi i relatori, sul ruolo dei media, e i laboratori: internet, radio e Tv, giornali e mondo della stampa, sala della comunità, teleforum, teatro educativo, organizzazione e comunicazione di un evento culturale e l'ufficio stampa. Intervengono, tra gli altri, Mons. Dario E. Viganò, Direttore scientifico del Corso di alta formazione E-learning della Pontificia università lateranense, e Don Domenico Pompili, Direttore Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. Domenica 9 novembre i lavori si concludono con la S. Messa presieduta da Mons. Paul Tighe, Segretario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e il trasferimento in Piazza San Pietro per l'Angelus con il Santo Padre. principale obiettivo dell'iniziativa è quello di analizzare criticamente i messaggi pubblicitari lanciati da tv, radio e giornali, con particolare attenzione all'impatto delle diverse campagne, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Al premio principale, assegnato da una giuria di esperti, alla migliore campagna socialmente responsabile dell'anno, se ne sono affiancati altri due, in cui i protagonisti sono gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Grosseto e Livorno: il premio "giovane consumatore" e il premio "progetto scuole". La consegna dei premi è stata preceduta da un incontro sul tema della pubblicità responsabile al quale hanno partecipato don Domenico Pompili, direttore dell'Ufficio Cei per le comunicazioni sociali e Francesco Casetti, direttore del Dipartimento di scienze della comunicazione e dello spettacolo dell'Università Cattolica di Milano. Nasce in Slovacchia la prima Tv cattolica Presso l'opera salesiana di Sastin, è stato firmato un accordo di collaborazione tra la Conferenza episcopale slovacca, i salesiani e la "Lux communication" per la gestione di Tv Lux (www.tvlux.sk), la prima emittente televisiva cattolica in Slovacchia. Presente all'evento anche il Presidente della Repubblica della Slovacchia, Ivan Gasparovic. La firma dell'accordo giunge al termine di un dialogo e un periodo di sperimentazione durato quattro Pubblicità responsabile: sabato a Massa Marittima il premio “San Bernardino” Sabato 25 ottobre, a Massa Marittima, è stato assegnato il premio "San Bernardino 2008", che sottolinea il legame tra pubblicità e responsabilità sociale, nel nome del santo protettore dei pubblicitari, nativo proprio del centro grossetano. L'ispiratore del premio, giunto al sesto appuntamento, è mons. Giovanni Santucci, vescovo di Massa Marittima-Piombino. Il mesi. A siglare l'intesa sono stati don Karol Manik, ispettore dei Salesiani della Slovacchia, mons. Stanislav Zvolensky, arcivescovo di Bratislava, rappresentante della Conferenza episcopale slovacca, e Tomas Straka, della "Lux Communication". All'incontro ha presenziato anche don Filiberto Gonzalez Plasencia, consigliere per la Comunicazione sociale dei salesiani. 9 B eni culturali Spiritualità e religiosità nell’arte del II Novecento: artisti a convegno L’UCAI (Unione cattolica artisti italiani), ha organizzato, con il patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, un convegno nazionale sul tema “Il richiamo spirituale e religioso nell’arte del II Novecento”, che si è svolto a Bariamo dal 24 al 26 ottobre. L’incontro si è aperto con le relazioni di Carlo Chenis, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia su “Teologia ed arte: un dialogo per la comunità ecclesiale” e di Dino Boffo, direttore di Avvenire, su “L’impegno e il contributo dei pontefici e delle comunicazioni sociali a favore dell’arte nel II Novecento”. Sabato 25 i lavori sono proseguiti con una tavola rotonda nella quale gli artisti, compositori e scrittori Trento Longaretti, Pier Alberto Cattaneo, Paolo Guliasano ed il responsabile del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto della CEI, Giuseppe Russo, si sono confrontati sul tema: “Gli artisti contemporanei e la committenza”. Domenica 26 la relazione “Arte e Chiesa dalla Lettera agli Artisti a oggi”, tenuta da Micheal Lang, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha chiuso i lavori. L’Ucai è stata fondata nel 1945; attualmente conta trenta sezioni per ottocento iscritti tra artisti, architetti, uomini di cultura ed operatori pastorali. Tra i progetti più significativi promossi dall’associazione c’è un concorso annuale intitolato al Beato Angelico che si rivolge ai giovani delle accademie d’arte e gli incontri di formazione spirituale rivolti agli artisti. 10 Corso di formazione sul Settecento bergamasco Il Museo d’arte e cultura sacra a Romano di Lombardia ha promosso, dal 4 ottobre al 15 novembre, un corso di formazione culturale dal titolo “Il settecento bergamasco nelle arti figurative”. Il corso si è articolato in sei incontri: il 4 ottobre, giorno dell’inaugurazione, su “L’arte tessile e la spiritualità”; l’11 ottobre su “L’oreficeria e i Fantoni”; il 18 ottobre su “L’iconografia, Fra’ Galgario e la ritrattistica”; il 25 ottobre su “Le virtù e gli affreschi di Tiepolo e Comerio”; l’8 novembre su “L’architettura religiosa e la spiritualità”; il 15 novembre su “I Canania e l’architettura civile”. Gli incontri si sono tenuti presso il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia e si sono conclusi con una visita guidata al Museo stesso e al Centro culturale annesso. “Dal fuoco alla luce”: a Brescia una rassegna internazionale Si è aperta a Brescia, presso il Museo diocesano, la 4ª edizione della rassegna internazionale per l’infanzia “Dal fuoco alla luce”. La rassegna, che rimarrà aperta fino al 23 novembre è un “viaggio” attraverso le immagini di novanta illustratori provenienti dai cinque continenti sul tema del fuoco. Grazie alla collaborazione con la casa editrice La Scuola e con la Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva “Aldo Cibaldi” di Rezzato (Bs), la rassegna è arricchita da percorsi didattici ed educativi specifici per studenti ed insegnanti. La mostra è stata ideata e diretta da Massimo Maggio e Andrea Nante e realizzata in collaborazione con la rivista “Il messaggero di Sant’Antonio” e il Museo diocesano di Padova. Brescia 7. INFOMEDI@ Infomedi@ Al via la nuova stagione televisiva di SaT2000 “Passi del Silenzio” e “Italiani d’Europa” tra le novità Con l’autunno riprende con vigore la nuova programmazione di SaT2000, la tv dei cattolici, che festeggia il decimo compleanno e che è visibile sul digitale terrestre, sul canale 801 della piattaforma Sky, grazie a decine di emittenti televisive locali e disponibile anche in streaming (www.sat2000.it). Dal 17 ottobre per esempio, appuntamento di nuovo dunque con il “Il Grande Talk”, condotto da Alessandro Zaccuri con Mirella Poggialini, il venerdì alle 22.35, il programma “laboratorio-osservatorio” che analizza e interpreta l’offerta del grande schermo. Confermati naturalmente tutti gli spazi informativi di approfondimento giornalistico e dedicati alla vita della Chiesa. Tra questi sempre in primo piano le trasmissioni in diretta dei principali eventi che vedono protagonista Benedetto XVI. Da ricordare per esempio come Sat2000 abbia trasmesso gran parte dello straordinario evento televisivo della Rai della lettura integrale della Bibbia, iniziata dal Papa e conclusa dopo una settimana dal Segretario di Stato Vaticano, Card. Bertone. Anche quest’anno, con la nuova stagione televisiva non manca, come sempre, qualche novità. Per esempio la serie di cinque film-reportage dal titolo “Passi del Silenzio”. Nato da un’idea di Dino Boffo, direttore di Avvenire, Sat2000 e Radio in Blu, e scritto a quattro mani da Marina Pizzi, responsabile artistico della Tv dei cattolici, e Ivano Balduini, autore e regista televisivo, “Passi del Silenzio” è Isola di San Giulio un viaggio nella spiritualità di mistici e mistiche che vivono la propria fede lontano dagli occhi del mondo, in eremi e monasteri, ma che con generosità offrono al mondo la propria testimonianza. Il programma, in cinque appuntamenti da un’ora, va in onda da sabato 25 ottobre in prima serata, alle 21, e in replica la domenica successiva. “Passi del silenzio” racconta le giornate di questi “particolari” testimoni della fede, lontani dal rumore e dal clamore di oggi, tra preghiera, silenzio, racconto. Tutto questo ripreso con delicatezza e discrezione dalle telecamere, che per la prima volta entrano in luoghi chiusi e isolati ma “spalancati” sul mondo. Come è accaduto nel Monastero “Mater Ecclesiae”, sull’isola di San Giulio del lago d’Orta, dove Sat2000 incontra l’abbadessa, Madre Anna Maria Canopi, mistica e poetessa. Oppure nel monastero cistercense “Dominus Tecum” a Pra’d Mille, nel cuneese, occasione straordinaria per partecipare alla vita dei monaci, registrare il composito affresco di una realtà nascosta, ma fonte di profonda partecipazione emotiva, gioia, serenità e armonia che abbracciano e riscaldano il nostro cuore. Così come siamo riscaldati dall’ascolto della lettura delle sacre scritture e dei brani musicali originali scritti da Leonardo De Amicis, contrappunto discreto alle parole dei mistici, protagonisti di un reportage televisivo unico e eccezionale. L’altra significativa novità è “Italiani d’Europa”: dal 4 novembre, alle 20, tutti i martedì e i giovedì, dopo Tg2000, va in onda la nuova serie di reportage firmati da Pupi Avati, il cui filo conduttore è l’emigrazione italiana di ieri e di oggi a confronto. Sono dieci documentari che presentano le storie dei nostri connazionali che vivono nei diversi paesi europei, alla ricerca di analogie e differenze, tra passato e presente, tra sud e nord d’Europa. Tra gli obiettivi c’è l’approfondimento del fenomeno migratorio con attenzione particolare al nostro paese, oggi luogo di accoglienza, ma fino a qualche decennio fa, tra quelli che hanno visto migliaia di uomini e donne migranti altrove in cerca di lavoro. Il reportage cerca di costruire il profilo negli anni dell’emigrante, nel tentativo di comprendere i motivi della sua trasformazione. In passato partivano soprattutto operai e minatori, per lasciarsi alle spalle la povertà; oggi lasciano l’Italia soprattutto giovani neolaureati alla ricerca soprattutto di migliori prospettive di carriera. Due generazioni a confronto quindi, raccontate con lucidità e passione, grazie a un viaggio nel Vecchio Continente e nella memoria collettiva, in cui due mondi di emigranti diversi tra loro, sono accomunati da un unico ed imprescindibile sentimen;Monastero Dominus Tecum to, la nostalgia. 11 L'accordo, spiega una nota, ha due novità rispetto a quello precedente. Innanzitutto è stata determinata una partecipazione minima del 20% per ciascun Paese (l'apporto dei coproduttori non può essere inferiore al 20% né superiore all'80% del totale dei costi di produzione); le opere realizzate con questa copertura sono, inoltre, considerate come film nazionali in entrambi i Paesi. La conclusione dell'accordo è avvenuta in concomitanza con il Festival Internazionale del Cinema di Roma, nel cui ambito è stato dato un importante rilievo proprio alla cinematografia del Brasile, con undici titoli di film e documentari di recente realizzazione, affiancati da una retrospettiva di tredici significative opere di autori di riconosciuto livello; da una mostra dedicata al fotografo Pierre Verger e da vari eventi dedicati anche alla musica.. E conomia dei media Tlc: Agsom assegna 14 progetti ricerca per banda larga L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha assegnato a una serie di istituzioni accademiche la realizzazione di 14 progetti di ricerca nell'ambito del programma "Infrastrutture e servizi a banda larga e ultra larga". Il programma, messo a gara lo scorso luglio da Agcom, è suddiviso in tre macro aree, tutte dirette ad analizzare le condizioni tecniche, economiche e giuridiche per la realizzazione di reti e servizi a banda larga nel nostro paese (quadro tecnico-infrastrutturale, economico-regolatorio, giuridico-normativo). Lo stanziamento massimo previsto è di 50.000 euro per ognuno dei 14 progetti vincitori, pari a 700.000 euro complessivi. Sono state presentate 8 offerte da Università, anche consorziate tra loro, e centri di ricerca, corrispondenti a 67 progetti. L'inizio delle attività di ricerca è previsto per il prossimo mese di novembre, con consegna dei risultati dei lavori entro la prossima estate. Riparte "Quotidiano in classe" Per il nono anno consecutivo torna "Quotidiano in classe" l'iniziativa dell'Osservatorio permanente giovani-editori per avvicinare i ragazzi alla lettura critica dei giornali. All'edizione di quest'anno parteciperanno 15 quotidiani, 26 fondazioni bancarie e, soprattutto, 41.097 insegnanti e un milione 668.350 studenti. Cinema: Italia e Brasile firmano un accordo di coproduzione Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, e il ministro della Cultura del Brasile, José Luiz Ferreira hanno siglato un accordo di coproduzione cinematografica tra i due Paesi che sostituisce la precedente intesa siglata nel 1970 e in vigore dal 1974. 12 Rsf: rapporto annuale sulla libertà di stampa Nell'annuale rapporto pubblicato da 'Reporters sans Frontieres' (Rsf) sulla libertà di stampa nel mondo l'Europa si conferma come il continente che più garantisce questo diritto. Islanda, Lussemburgo e Norvegia, stando alla nuova graduatoria, sono i paesi più virtuosi con un coefficiente di 1,5. Delle prime 20 posizioni, comunque, ben 18 sono appannaggio di paesi europei; Nuova Zelanda (coefficiente 3) e Canada (3,33) sono i rappresentanti degli altri continenti. Nella classifica di Rsf, un organismo internazionale per la difesa della libertà di stampa, l'Italia è a quota 44 con un coefficiente di 8,42 (nel 2007 era 35/ma con coefficiente 11,25), preceduta dai principali partner della Ue ad eccezione di Polonia, Romania e Bulgaria. Al 173/mo posto, si conferma l'Etiopia (con coefficiente 97,50), ma la libertà di stampa è praticamente inesistente anche in paesi come Corea del Nord (penultima), Turkmenistan, Birmania, Cina, Cuba e Iran. Nel rapporto Rsf sottolinea che non è la ricchezza, ma la pace a favorire la circolazione delle notizie ed afferma che i paesi che sono impegnati nella lotta al terrorismo o in un conflitto anche al di fuori dei loro confini anche se tradizionalmente democratici ogni anno vedono erodere i margini di libertà. Stati Uniti (a quota 36) e Israele (a quota 46) sono due esempi significativi, così come lo è la Georgia che per il conflitto in cui è stata implicata con la Russia (141/ma) ha perso vari punti scendendo da quota 120. Lo stesso vale per i controlli esercitati su Internet in paesi coma Cina e Egitto. Positiva, invece, la situazione di alcuni stati emergenti delle Americhe e dell'Africa come Suriname, Trinidad e Tobago e Namibia. Smultimediali egnalazioni “Mediare il Vangelo oggi, dire o comunicare?” Vincenzo Annichiarico, Edizioni Viverin, pp. 251, euro 20,00 “Oggi miliardi di immagini appaiono su milioni di schermi in tutto il mondo. Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udrà la Sua voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udrà la Sua voce, il mondo conoscerà la buona notizia della nostra redenzione”. Con queste parole Giovanni Paolo II nel 2002 individuava nei nuovi media, in particolare in internet, uno spazio da valorizzare per il fine dell’evangelizzazione. Il libro di Annichiarico accoglie questa sfida culturale, interrogandosi sulla cultura mediatica che occupa l’aeropago culturale dei nostri giorni e sulla vitale questione di un’efficace veicolazione del messaggio evangelico in una società che si esprime attraverso forme più emotive che fondative. L’investigazione dell’autore, sempre oggettiva ed esigente nelle premesse, parte dal presupposto teologico che un vero processo comunicativo mediatico deve essere conseguente al principio teologico dell’Incarnazione. Ne deriva, per l’autore, che la comunicazione sociale non è solo un problema di linguaggio attuale per “adattarsi” al contesto, ma è anche un dovere teologico, giacché il Verbo di Dio ha assunto natura umana ed ha parlato, per il suo tempo e per il nostro, in un “linguaggio umano”. La figura di Gesù, diviene così l’icona di questo ininterrotto dialogo tra umanità e divinità. “Se il Verbo”, aggiunge l’autore in proposito “non disdegna di assumere in sè il proprium dell’umanità, non disdegna neppure di assumere il nuovo modo di comunicare, a condizione, però, che rimanga il criterio di discernimento per una comunicazione credibile”. “Tra chiaro e oscuro. Domande radicali nella letteratura italiana del Novecento” a cura di Massimo Naro, Salvatore Sciascia Editore, pp. 254, euro 18,00 “Ombre danzanti, che, seppur senza contorni netti, cioè senza certezze, senza garanzie, senza evidenze, senza sicumere, tentano di emergere dal buio fitto come dalla luce abbagliante, per poter vivere una loro difficile avventura su un muro ruvido ma pur sempre pulito: spazio salvifico in cui esse possono esserci, finalmente pretendendo – o forse solo presumendo – di esser viste”. Con questa metafora Massimo Naro, curatore del volume, definisce le domande radicali rintracciate nelle pagine di autori italiani contemporanei come Svevo, Ungaretti, Montale, Betti, Pasolini, Fabbri, Saba, Caproni, Buzzati, Silone, Alvaro, Levi, Pomilio, Luzi, Tondelli. Interrogativi fondamentali che riguardano l’esistenza, il suo perché, il suo destino ultimo. Bagliori spesso trascurati di un secolo, come il XX, che sotto il profilo non solo culturale ha visto perdere l’antico punto di riferimento in Dio, salvo poi restituirne la nostalgia. Strisciante, quest’ultima sembra rinascere, riproporsi, affacciarsi alla coscienza di tante figure significative di scrittori e poeti esaminate pagine di questo volume che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno tenutosi a Roma nel maggio del 2006. Quello che ne scaturisce è un affresco non risolto, non conciliante, ma profondamente espressivo di una ricerca d’assoluto e di speranza solitamente trascurata dalle nostre antologie della letteratura italiana. Navigando nella rete Diocesi di Napoli www.chiesadinapoli.it È attivo da alcuni mesi il nuovo portale web della diocesi di Napoli. Il progetto, pensato e voluto dall'arcivescovo della diocesi partenopea, Crescenzio Sepe, è innovativo nel contesto ecclesiale italiano: “Si apre una nuova porta. Si scrive una nuova pagina” per le circa 300 parrocchie del territorio diocesano, ha osservato il cardinale. “Il portale ha infatti lo scopo di collegare in rete il tessuto delle realtà ecclesiali della diocesi”. Tutte le parrocchie hanno un'area a loro dedicata in cui comunicare gli orari delle messe, gli incontri delle varie attività pastorali, le date dei pellegrinaggi e dei riti- 13 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI ri spirituali. “Parrocchie Map” permette inoltre di cercare la parrocchia più vicina alla propria abitazione. “I linguaggi proposti – spiega nel sito il vicario per le comunicazioni sociali, don Gennaro Matino – sono diversi a seconda del target che si vuol raggiungere. A questo scopo, sono state individuate quattro aree di comunicazione, ognuna dedicata a una fascia di persone: un'area ragazzi, una per i giovani, un'area dedicata agli adulti e un’area per la terza età”. Nell'area MediaCenter è anche possibile vedere ”Tg Ecclesia”, il videogiornale settimanale della Diocesi di Napoli, oppure leggere il settimanale “Nuova Stagione”. Per chi ama la radio, è disponibile un collegamento verso il circuito InBlu. In linea con gli obiettivi del portale: “la Curia si apre all’esterno – afferma il cardinal Sepe in uno dei video presenti nel sito – continuando la strada intrapresa due anni or sono: abbattere ogni muro tra noi e la città. È questo un modo per evangelizzare, un modo di creare anche comunione, è un modo per creare fratellanza. Nella ricerca delle notizie infatti, noi riusciamo a dare una risposta immediata ad un’esigenza dettata dai tempi moderni”. InformaCristo www.informacristo.org Il sito è stato ideato per illustrare le varie attività dell’Associazione Informazioni su Cristo. “Noi di InformaCristo – afferma Renza Guglielmetti, una responsabile del sito – siamo convinti che di Dio, di Gesù Cristo, del senso della esistenza umana, si possa parlarne ovunque e che tali argomenti vadano portati nel quotidiano, tra le cose di tutti i giorni. Per questo utilizziamo gli stessi mezzi di comunicazione che usa la pubblicità per reclamizzare i beni di consumo”. L'Associazione produce messaggi che vogliono sorprendere, far riflettere, suscitare interrogativi e che vengono collocati nei luoghi pubblici, sulle strade, accanto a quelli della pubblicità. Vengono organizzati periodicamente incontri su temi di attualità, gruppi di studio, cineforum... E i vari Centri di ascolto sono a disposizione per colloqui personali, corrispondenza, telefono, e-mail. InformaCristo, quindi, è un sito che vuole portare Dio nelle cose di tutti i giorni, per “provocare”, per catturare l’attenzione di quanti non si interessano di Lui, o pensano di farne a meno. Nella Home page vengono offerti dei Percorsi alla scoperta di Dio e di Gesù Cristo, con uno linguaggio nuovo e accattivante: “provocare per far riflettere”. 14 Ogni Percorso parte dai problemi quotidiani che la gente vive, per poi agganciarli al Vangelo, ossia alla vita e all’insegnamento di Gesù Cristo. La voce Parliamone (che è la parola che conclude tutti i messaggi) raccoglie una serie di rubriche: chi è Gesù?, Dio c'è: chi è?, la scienza contro Dio?, psicologia in pillole, religiosità oggi, ... all’interno delle quali si trovano numerosi articoli mirati a creare interesse nell’utente e aprire un dialogo. Una sezione “video”, poi, propone brevi Percorsi a fumetti. Il sito si colloca sulla linea della pre-evangelizzazione: si tratta, certamente, di una sfida. InformaCristo ci sta provando. Mary Help of China www.mhchina.net Navigando navigando questo mese ci allontaniamo di parecchio dal panorama che siamo soliti osservare su queste pagine per dirigerci verso la Cina, tanto distante quanto sempre più vicina grazie anche alle tecnologie della comunicazione. Da alcuni mesi i cristiani cinesi hanno a disposizione un sito in cui viene presentata l’intera Liturgia delle Ore, il Messale quotidiano e la breve storia del santo del giorno e varie preghiere in lingua cinese. Si tratta del nuovo sito www.mhchina.net preparato da don Paul Leung, salesiano e presidente di Peace Communication Network (Pcn.net), un organismo informatico a servizio dei siti delle congregazioni religiose in Italia e all'estero. Tra i contenuti più importanti – tutti in lingua cinese – il sito prevede una sezione dedicata alla Chiesa Universale e una per il calendario proprio della Famiglia Salesiana con i relativi testi per le liturgie. Inoltre, è possibile scaricare i testi del Breviario e del Messale dei 30 giorni nel proprio palmare e portarli con sé durante il viaggio. Don Paul Leung ha spiegato che il nome del sito "MHChina.net" è l’acronimo inglese di "Mary Help of Christians" (Maria Aiuto dei Cristiani) che può essere a sua volta interpretato come "Mary Help of China" (Maria Aiuto della Cina). L’immagine di Maria Ausiliatrice e il santuario di Maria Ausiliatrice di Sheshan a Shanghai di cui ha parlato Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici cinesi, appare sulla home page. Infatti, in linea con ciò che ha chiesto il Papa sulla sua lettera alla Cina, il sito è dedicato a Maria Aiuto dei Cristiani sperando che i cinesi – sia quelli che vivono in Cina sia quelli sparsi nel mondo – possano pregare insieme alla Chiesa Universale. 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI Notizie dalla rete Pakistan: una web tv per i fedeli di Karachi Verrà lanciata fra qualche settimana ma la notizia ha fatto già il giro del mondo: dal Pakistan, una televisione online si accenderà per offrire informazione, istruzione e formazione ai fedeli cattolici. È l’iniziativa ideata dall’Arcidiocesi di Karachi, la città più popolosa del Paese. Come ha affermato all’Agenzia Fides il Vicario generale dell'Arcidiocesi e Direttore del Centro Catechistico diocesano, p. Athur Charles: “La web tv sarà un mezzo di evangelizzazione per la comunità diocesana ma anche per tutto il paese, soprattutto per i giovani”. Due anni fa ha fondato il primo settimanale cattolico on-line in urdu, la lingua nazionale, che è stato molto ben accolto dalla community dei navigatori di Internet. Un comitato di esperti è, tuttavia, ancora al lavoro per rendere attiva la presenza della Chiesa attraverso i media tradizionali e le nuove tecnologie. La tv online trasmetterà in due lingue, urdu e inglese, e presenterà programmi di Sacra Scrittura (lettura e commento), vite dei Santi, ma anche discussioni su temi di attualità grazie agli interventi dell'Arcivescovo di Karachi, Mons. Evarist Pinto, di teologi ed esperti. Per la piena attuazione del progetto sono necessarie ancora risorse umane che il Vicario sta cercando nella comunità diocesana, specialmente fra i laici, coinvolgendo parrocchie, movimenti e associazioni ecclesiali. Fra i principi-base della nuova Tv, vi è l'impegno in favore della pace, dei diritti delle minoranze, dell'armonia sociale e della cultura della vita, in modo da promuovere un dialogo proficuo con il mondo musulmano. In preparazione anche programmi su temi sociali, di letteratura, attualità, informazione, etica e religione, con lo scopo di diffondere in modo sempre più capillare un messaggio e una cultura di pace. LINK: www.fides.org Roma: nonni su internet Ritorna a Roma "Nonni su Internet", l’annuale campagna di alfabetizzazione informatica, giunta alla settima edizione e promossa dalla Fondazione Mondo Digitale con la collaborazione di Eni Foundation. E così pc con monitor e tastiere invaderanno i circoli anziani della Capitale accendendo nuove possibilità di comunicazione e intrattenimento. La regola è quella di un passaparola: nel senso che chi ha imparato, insegna agli altri. 150 computer donati dalla Fondazione Eni saranno installati in 50 “internet corner” (punti di accesso al web). Gratuito sarà anche l’accesso ad internet veloce. Il progetto, nato a Roma, ha conquistato l’Europa, sbarcando in Spagna, Romania e Belgio. Dall’Unione Europea è arrivato il co-finanziamento dell’iniziativa gemellata con un analogo progetto irlandese. LINK: www.mondodigitale.org Bambini sul web: si rinnova il filtro Davide.it Cambia il mondo della rete e si trasformano i filtri per navigare sul web in tutta sicurezza. Crescono, infatti, i social network (le reti sociali su internet, dove i giovani si incontrano e condividono informazioni personali, come foto o messaggi) occupando una parte preponderante del tempo di navigazione degli utenti soprattutto più giovani. Così i tradizionali filtri basati sul controllo delle URL (gli indirizzi internet) e delle “parole chiave” non sono più in grado di filtrare i contenuti all'interno di questi siti web. Per questo motivo si rinnova il filtro gratuito per le famiglie ‘Davide.it’, sviluppando un nuovo sistema che tiene conto dei social network. In altre parole è ora possibile ‘controllare’ non solo le parole pubblicate ma anche le immagini, essendo in grado di individuare quasi il 100% dei contenuti illegali o nocivi su un portale di video popolare come Youtube (www.youtube.it). Il nuovo filtro riconosce un filmato nel suo contesto con descrizioni e commenti: se questi non sono pertinenti l'utente è avvisato del pericolo e protetto dal materiale nocivo. Il lavoro consiste, per questo specifico settore, nel verificare costantemente il corretto funzionamento degli algoritmi per ogni specifico portale, dando il giusto peso alle espressioni in relazione al contesto; un lavoro difficile e impegnativo data la variabilità continua dei contenuti e dei linguaggi. 15 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI Per i minori di 14 anni gli stessi portali sconsigliano l'accesso a tutti i loro contenuti. Mentre i portali video sono bloccati totalmente da dade.it (filtro per i bambini fino a 10 anni) e davide 14 (per i minori di 14 anni). Uno sforzo – che si accompagna al lavoro quotidiano di formatori, associazioni ed educatori – nella tutela dei diritti dei ragazzi per offrire la sicurezza di un filtro efficace e non repressivo. Ricordando che nel mare del web si può navigare in sicurezza ma restando a riva. Una rete, dunque, può aiutarci a segnalare il pericolo per accedere con serenità alle nuove tecnologie per lo studio, l’apprendimento e la comunicazione. LINK: www.davide.it - www.dade.it Fabio Bolzetta Musica Brian Wilson: “That lucky old sun” (Capitol) Brian è da considerarsi uno dei maestri del pop americano del Novecento. Coi Beach Boys ha scritto canzonette memorabili e un album, Pet Sounds, che è giusto considerare tra i capolavori assoluti dell’epopea rock. Una vita travagliata e spericolata la sua, trapuntata di smarrimenti e problemi d’ogni tipo, ma che oggi sembra aver imboccato una via di risalita che ha quasi il sapore d’una redenzione. Lo certifica questo album, intriso di ricordi e pentimenti, di nostalgie e di speranze. Il tutto sullo sfondo di quella solarità tutta californiana che segnò gli anni migliori dei “ragazzi della spiaggia” e del loro surf-rock. Il risultato è il capolavoro maturo e sfolgorante di un maestro che ha definitivamente ritrovato se stesso e la propria ispirazione. Paolo Conte: “Psiche” (Universal) Avvocato in Asti e cantautore nel mondo, il Nostro è da decenni ormai uno dei fiori all’occhiello della scena cantautorale italica. Con la ritrosia un po’ snob che l’ha sempre caratterizzato, è di nuovo sui mercati con un disco che ben compendia la sua arte e la sua unicità da caposcuola: una manciata di canzoni ombrose, attraversate da 16 lampi di poesia purissima che, come la sua musica, sa essere ad un tempo “alta” e “popolana”, colta e ruspante, retrò, e forse proprio per questo, modernissima. Con quella sua voce da Tom Waits subalpino regala emozioni che nulla hanno a che spartire col muzak delle playlist odierne, ma che ben più di questo saprà sopravvivere all’usura del Tempo. Bob Dylan: “Tell tale signs” (Sony-Bmg) Un genio sa mantenersi tale anche quando tira fuori dal cilindro degli scarti o dei fondi di magazzino. In questo doppio cd (corredato da un interessante booklet fotografico ricco di note sulle canzoni) lo stagionato mr. Zimmerman porta alla luce 27 frammenti incisi tra l’89 e il 2006: un bel mix di inediti assoluti, demo incisi alla bell’e meglio, versioni alternative di brani già presenti in vecchi album, qualche live, ed estratti da colonne sonore. Non tutto è ovviamente indispensabile, ma molto c’è di buono e talvolta di ottimo (per esempio le splendide ed inedite Born in time e il singolo Dreaming of you). Dove Bob continui a trovare la voglia, le motivazioni, e la prolificità per continuare a stare sulla breccia a sessantasette anni suonati (e vissuti spesso spericolatamente) non è dato sapere, ma certo è che continua ad esserci caro e prezioso. E poco importa se continuerà ad essere il candidato perenne al prossimo Nobel. Nicole Atkins: “Neptune City” (Sony-Bmg) Un gran bel talento quello di questa trentenne del New Jersey. Il suo pop-rock affonda le sue radici nel country rurale e nel soul urbano, ma soprattutto nella sontuosità melodica e negli arrangiamenti della grande tradizione del musical americano. Per certi versi un approccio stilistico che ricorda la magniloquenza di Rufus Weinwright, altro rampollo emergente della nuova scuola cantautorale a stelle e strisce. La fanciulla è da seguire con attenzione anche perché dimostra d’essere soltanto all’incipit d’un’avventura che promette molte altre sorprese e ampi margini di crescita. Vanagloria permettendo... Franz Coriasco