L`Opinione n°12 del 31-08-2007

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L`Opinione n°12 del 31-08-2007
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40%
www.gesanproduction.it
91021 Campobello di Mazara (TP)
A
COP I O
G ISCATURRO
DIRETTO DA FRANCO
G
A
OM
Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca
L’editoriale
0,77
www.edi2000.it
RIFLETTORI
BURKA
di Franco Scaturro
Piera Maggio: il dramma di una madre
che continua a sperare…
a tre anni
di distanza
dalla
scomparsa
della
piccola
Denise…
Com’è il mondo osservato dalla
feritoia di un abito galera
di Antonella Pagano
I “Gusti” di Rosario
Lisma ed altro
di Francesco Mezzapelle
A PAG. 7
Richiesta d’incontro su
ritardato Finanziamento
Ospedale “Abele Ajello”
di Mazara del Vallo
di Baldassare Scaturro
20 Anni di attività
dell’UTIC
Una pagina di storia della
Sanità a Mazara
di Nicolò Di Giovanni
A PAG. 12
A PAG. 3-5
Aneddoti e curiosità
di Giuseppe Asaro
A PAG. 13
News dalla
Provincia
A PAG. 14
INFORMA CITTÀ
di Marpie
A PAG. 8-9
bello
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p
m
a
By C
A PAG. 15
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
Via Salemi, Km. 1,800 - Tel. 0923.931111 MAZARA DEL VALLO
Via Carlo Messina - Zona Industriale - Tel. 0923.20471 TRAPANI
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2
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
L’editoriale
3
di Franco Scaturro
Piera Maggio: il dramma di una madre che continua a sperare…
a tre anni di distanza dalla scomparsa della piccola Denise…
Il primo settembre, da tre anni a
questa parte, è una data che porta tanta malinconia e tanta tristezza alla nostra comunità. Il mio, il
nostro e sicuramente il
pensiero di voi cari lettori
va alla piccola Denise
scomparsa nel nulla. Un
sequestro, un rapimento
che attende, ancora risposte concrete e che
continua a tenere in ansia una mamma, Piera
Maggio, che naturalmente spera, ancora, di poter
riabbracciare la sua piccola e bella figliola. Ho
pensato di dedicare questo mio ennesimo editoriale a questa grande tragedia familiare dai risvolti,
sicuramente, nebulosi,
poco chiari con tanti intrecci e tanti risvolti che ancora
non riescono a venire
definitivamente a galla… Ecco
allora l’invito di recarsi presso la
nostra redazione a questa madre
coraggio per sottoporla ad una
vera e propria intervista – confessione. Piera Maggio con molto
garbo ha accettato di riparlare di
questo suo “dramma”, che continua a vivere, purtroppo, quotidia-
namente. Quest’anno anziché alla
solita fiaccolata si è pensato ad un
convegno che si terrà, a tre anni
dalla scomparsa, presso l’Aula
Consiliare, con inizio fissato per le
ore 17,00 per sensibilizzare la gente
sulla tematica dei bambini scomparsi. Sotto il patrocinio del Comune di Mazara, l’iniziativa è partita dalle associazioni “Cerchiamo
Denise Onlus” e “Maria S.S. del
Paradiso”. All’incontro è prevista
la partecipazione di numerosi esponenti delle
forze dell’ordine, delle
istituzioni e degli enti che
si occupano della
tematica dei diritti dei minori. Tra gli ospiti Rino
Monaco, appena nomiQuindicinale
nato Commissario StraAnno IX n. 12
ordinario del Governo
EDITORE
per le persone scomparEDI 2000 di Pipitone Vincenzo
SEDE LEGALE
se; Antonio Marziale,
Via P. Novelli, 19 - 91026 Mazara del Vallo
Presidente nazionale delRegistrazione Tribunale di Marsala n. 122/4-99 11/11/99
DIRETTORE EDITORIALE
l’Osservatorio sui diritti
Antonio Pipitone
dei minori; l’avvocato
DIRETTORE RESPONSABILE
della famiglia Pipitone,
Franco Scaturro
CAPO DELLA REDAZIONE
Giacomo Frazzitta; il
Piera Pipitone
criminologo e psicologo Angelo
FOTOCOMPOSIZIONE
Zappalà, il Prefetto ed il QueAntonino Rallo
STAMPA,
store di Trapani, rispettivamente
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Giovanni Finazzo e Giuseppe
EDI 2000
Concessionaria pubblicità
Gualtieri ed il Procuratore Capo
Tel. 0923 660009 - Fax 0923 660011 di Marsala, Antonino Silvio
Sciuto. Sarà un modo per
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sensibilizzare l’opinione pubblica
L’
su questa tematica e per mantenere alta l’attenzion. Durante il
convegno, mi dice Piera Maggio,
parlerò della mia triste esperienza e racconterò le emozioni di una madre da troppo
tempo lontana dalla sua
bambina. Il tempo necessario per sorseggiare un caffè e poi pronto a partire con
tutta una serie di domande
finalizzate a cercare di far
più chiarezza su questo atroce mistero, che ha visto
come “bersaglio” una piccola ed incosciente creatura.
Come continua a vivere
questo suo dramma?
La reazione, in
positivo, esiste, altrimenti
non andrei avanti ed è, soprattutto, la grande speranza di rintracciare e riabbracciare
mia figlia che mi porta ancor di
più a lottare… Non la posso chiamare “vita” la mia, è una situazione che mi vede coinvolta nel sopravvivere e nel vivere quotidianamente un dramma così grande.
È una lotta continua perché non
proprio così?
Purtroppo certi drammi non si
possono capire in pieno perché si
devono vivere sulla propria pelle.
Quello che sto vivendo non lo auguro a nessuno neppure al più
“acerrimo” nemico. Succede che
più passa il tempo, più il logorio
diventa ancor più pesante. Non ci
può essere rassegnazione. È un
logorio fisico, mentale ed emotivo. Mi sveglio e mi alzo dal letto
la mattina pensando subito a mia
figlia, a dove possa trovarsi e con
chi e se la trattano bene da bambina. Mi interrogo su quale aspetto avrà oggi e la mia paura principale è, che con il passar dei mesi
e degli anni, che mia figlia non mi
possa più riconoscere. Mi viene
rabbia al pensiero di trovarmi dinanzi ad una bambina che non è
quella che tenevo tra le mie braccia.
Come proseguono le indagini.
Vanno avanti o si sono bloccate? Nella prima fase c’è stato
un
grande
movimento
mediatico. La sensazione è che
siamo dinanzi ad un periodo di
stasi. Vorrei conoscere il suo pensiero!
Posso asserire
che le indagini non si
sono fermate, forse,
c’è bisogno, anche, di
alcune pause di dovuto “silenzio” per far
lavorare meglio gli
inquirenti. Il lavoro
presso la Procura di
Marsala è “continuo”. Anche quest’estate non ci si è
Piera Maggio e il Direttore Franco Scaturro
fermati. Questo fa
nella redazione de L’Opinione
capire che gli elemollerò mai finchè non saprò dove menti di indagine ci stanno e che
è Denise e per sapere tutta la ve- sono corposi. Non è, assolutamenrità su quanto accaduto.
te, un’indagine “chiusa”, altrimenti
È sicuramente una situazione, il caso sarebbe stato di già
quotidiana, paradossale e ri- “archiviato”. Io sicuramente mi
tengo che l’opinione pubblica aspetto che ci sia giustizia.
non può capire fino in fondo A tal proposito, ha grande fiContinua a pag. 5
tutte le varie sfaccettature. È
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TONNARELLA: GERRY BIANCO MODELLA LA SABBIA E TUTTO DIVENTA OPERA ARTISTICA
e per tanti l’estate diventa
relax, facendosi il bagno al
mare o esponendosi al
sole per la tintarella, per Gerry
Bianco diventa motivo d’ispirazione e di fantasia artistica per le sue
opere scultoree. È ciò che acca-
tà e pazienza incessantemente
per circa 4 o 5 ore, Gerry lavora la
sabbia con scrupolosità definendola in tutte le sue parti, per ottenere un risultato soddisfacente
alla sua brama di inventiva, pur sapendo che quest’opera da lì a poco
verrà distrutta dai ragazzini o dal vento marino. L’autore solo ad opera ultimata si concede la normale
pausa che spetta a chi ha
raggiunto un risultato, per
godere del suo fare, con
lo sguardo riverso alla sua
opera e fra gli occhi ammirati dei passanti. Solo
il tempo delle foto, poi tutto svanirà come l’onda
Gerry Bianco mentre modella la sabbia
che porta con se tutto lade sotto il sole cocente di sciando soltanto la scia. Ci potonnarella, sotto lo sguardo indi- tremmo chiedere il perché di quescreto degli spettatori passanti, ste opere caduche, perchè tanta
che alla vista si fermano per am- fatica quando ciò verrà distrutto?
mirare qualche istante queste ope- È il desiderio forte dell’uomo di mire che purtroppo avranno vita breve. Gerry Bianco architetto con la
passione per l’arte, artista
poliedrico, fautore e sostenitore
delle “Sinergie Sinuose” linee
morbide e compenetranti di ispirazione “Futurista” e secondo lo
stile dell’ “Art Noveau” (liberty),
oltre a scolpire le sue opere lignee
in ulivo, i suoi dipinti su tela o i
suoi oggetti e pezzi di design, si
diverte a plasmare granelli di sab- surarsi con la proprie potenzialità
bia ammassati, bagnati e battuti e capacità che vanno aldilà del recon semplici tavolette di legno.
ale e della fantasia, per promuoTutto si trasforma e quella sem- vere l’arte come azione educativa
plice sabbia come per magia di- per trovare nelle sinuosità la direventa opera scultorea, sinuosa, zione per la comunicazione delgradevole e di forte impatto sullo l’estetica. L’arte è percezione visfondo delle acque limpide del
siva e come tale ha il compito di
mare di Tonnarella. Con caparbiecomunicare attraverso l’opera al
S
fruitore, un pensiero, un concetto.
L’arte è vita, è colore, è azione
dirompente, utopia,
messaggio di fuoco e
sentimento tenero,
racconto di bellezza e
proiezione di infinito.
Le forme nuove,
geometrizzate
rielaborate con un fare
nuovo avveniristico,
post-moderno, sono
opere a tutto tondo plastiche e
malleabili, granelli di sabbia rivisti
in modo diverso. Mentre per tanti
resta il ricordo dell’estate che è
passata, dei salti e dei tuffi in acqua, per Gerry Bianco è il ricordo
delle fatiche passate nell’accumulare la sabbia per modellarla a suo
piacimento
allo scopo di
raggiungere il
piacere, e lo
scatto fotografico la memoria di ciò che
non è più. E se
qualche opera, potesse diventare opera scenica per le tante
piazze di Mazara scarne d’arte?
Di sicuro l’artista sarebbe ben lieto e orgoglioso di offrirle alla città.
La Redazione
Diocesi di Mazara del Vallo
Aiutiamo le famiglie del Perù colpite dal terremoto
don Francesco Fiorino
a Chiesa di Mazara del Vallo, aderendo all’invito di Benedetto
XVI di aiutare concretamente le popolazioni del Perù, colpite da
un devastante terremoto, invita le comunità cristiane e tutte le
persone di buona volontà, a dare un proprio contributo generoso. Tutte
le offerte raccolte andranno alla Caritas Italiana che sostiene la Caritas
Perù. Caritas Perú è impegnata fin dal primo momento dell’emergenza. L’obiettivo è quello di aiutare almeno 10.000 famiglie nella regione
di Ica e nella provincia di Cañete della regione di Lima, con un piano di
azione su sei livelli: 1. sostegno alimentare e nutrizionale; 2. ricostruzione di case, fornitura di acqua potabile e servizi igienici comunitari
per 2.000 famiglie; 3. assistenza sanitaria per 3.000 famiglie; 4. costruzione e attrezzature per 40 aule e sostegno scolastico; 5. accompagnamento psicologico e spirituale; 6. promozione e formazione comunitaria.
L
Per sostenere gli interventi in corso (causale “TERREMOTO PERU’ 2007”) si
possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013. Oppure attraverso la Caritas diocesana (tel. 338.2372766 – 0923.907720) o le
Parrocchie. Offerte sono possibili anche tramite altri canali c/c bancario 11113
- Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè, 2 Padova Cin: S Abi: 05018 Cab:
12100 / Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 / Bic: CCRTIT2T84A c/c
bancario 10080707 - Banca Intesa, P.le Gregorio VII, Roma Cin: D Abi:
03069 Cab: 05032 / Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 / Bic: BCITITMM700
Cartasì e Diners, telefonando a Caritas Italiana 06 66177001 (orario d’ufficio)
L’
Editoriale
Segue da pag. 3
ducia nella giustizia?
Vorrei avere grande fiducia
ma capita spesso di abbattermi
perché, purtroppo, in Italia, abbiamo una legge che non tutela il sequestro o la scomparsa di minori. È una legge molto garantista nei
confronti di chi commette tali gravi reati.
Lo affermo come
mamma e come Presidente della nuova
Associazione che ho
dato alla luce: “Cerchiamo Denise Onlus”.
Il caso di mia figlia è
davvero raro perché
scomparsa così misteriosamente ma esistono già degli indagati e
mi riferisco alla “sorellastra” Jessica Pulizzi
ed al suo compagno, il
tunisino, Gaspare
Ghaleb.
Ha parlato di indagati. Quale comportamento dei
due l’ha indispettita?
La loro facoltà, consigliati dai
loro legali, di non rispondere così
come la legge, purtroppo, prevede. Ritengo che quando si è in buona fede dovrebbe essere
consequenziale rispondere alle
precise ed oculate domande poste dagli inquirenti. Se tutto ciò non
avviene è evidente che i conti non
tornano. Aggiungo, anche, di essere stata costretta nell’estate del
2005 a sporgere denuncia verso
la ragazza perché mi ha aggredito
verbalmente per strada. Non ha
avuto il coraggio di abbassare lo
sguardo… Questo per me è stato
un evento doloroso dove c’è stato
non un incontro casuale ma direi
un vero e proprio scontro. Aggiungo che in questi anni non mi è
mai pervenuto un segno di solidarietà da parte delle loro famiglie…
Lei è convinta che chi ha rapito Denise continua a circolare
per strada come se nulla fosse?
Sono convinta che chi ha rapito Denise è consapevole di questa balorda legge 605 del codice
penale, che sostiene che chi sequestra una persona in genere e
non chiede riscatto può andare
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incontro ad una pena dai sei mesi
agli otto anni di reclusione. Se invece si chiede un riscatto la pena
va da venticinque ad un massimo
di trent’anni. Per il sequestro non
a scopo di estorsione (sei mesi –
otto anni) non c’è una distinzione
tra adulto e minore, mentre sarebbe importante che ci fosse perché
l’adulto è consapevole e vive in
prima persona tale evento, un minore è invece più attaccabile perché non si rende conto di tutto ciò
che lo circonda. Penso, dunque,
che tale legge vada riveduta e corretta.
C’è stato un momento in cui ha perso la
calma e direi, anche,
un certo equilibrio?
Certamente.
Essere “infangati” non
è bello perché tutto ciò
alimenta
il
chiacchiericcio paesano e dunque si alimentano altre ipotesi.
Io posso aver anche
sbagliato sotto l’aspetto comportamentale
per la relazione avuta
con il vero padre di
Denise ma prendersela con una
creatura innocente non sta né in
cielo né in terra. Questa è grande
cattiveria…
È stata, spesso, tirata in ballo
per
il
suo
continuo
presenzialismo nei tanti salotti dei mass-media. In molti
hanno, anche, sospettato che
5
ne potesse trarre vantaggi di
natura economica. Dove sta la
verità?
Ritengo che sia stato, assolutamente, indispensabile questa mia
continua presenza dinanzi le telecamere. Era e rimane l’unico
grande strumento a
mia disposizione per
poter sensibilizzare
sempre più l’opinione pubblica e sperare in “qualcuno” che
potesse riferirmi di
Denise anche attraverso l’emissione
televisiva del video
clip. Puntualizzo subito che da queste
mie presenze televisive non ho tratto alcun vantaggio economico. Ho ottenuto solo il rimborso
dei viaggi, del vitto e
dell’alloggio ed ecco
perché tali cattiverie
e
tali
strumentalizzazioni
mi hanno profondamente ferito…
Lo sforzo economico (locandine
che traggono Denise etc.) continuo a condurlo in prima persona,
tutto il resto sono favole… al contrario potrei, invece, affermare
che in tante circostanze, pur di ot-
Piera Maggio
tenere audience, mi sono sentita
ampiamente strumentalizzata ma
nel momento in cui mi sono accorta di tutto ciò, ho preso le immediate distanze da determinate
televisioni e da determinati giornalisti.
Vorrei che lanciasse un ultimo
appello al termine di questa in-
tervista. A chi vuole indirizzarlo?
A me non interessa vedere o
conoscere i volti di chi ha rapito
mia figlia. Sarei disposta, anche,
a perdonarli ma Denise non è sparita nel nulla o inghiottita dagli alieni. Denise è una bambina (è convinta che sia ancora viva) che è
stata rapita volutamente. Mi auguro che si trovi in Italia e non all’estero dove per motivi burocratici si è costretti ad perdere più
tempo nelle ricerche. Io sogno,
sempre, ad occhi aperti il mio
riabbraccio con mia figlia ma capisco, anche, che non si può vivere di soli sogni perché i sogni alleggeriscono di qualche minuto la
mia solitudine e la mia rabbia ma
spesso penso a Mazara in festa al
ritorno di Denise e a tutto l’affetto che la parte sana di questa città, che rappresenta la stragrande
maggioranza, ridarebbe alla mia
piccola… non sopporto, invece,
che Denise sia definita come un
brutto neo per Mazara, non ho
scelto io, non abbiamo scelto noi
questo atroce dramma… Denise
è una bambina che è nata quasi
sette anni fa in questa città e che
stava per crescervi… credetemi
a volte è come un pugno allo stomaco sentirsi dire tutto ciò su
Denise… purtroppo succede anche questo!
Sono sicuro
che
vincerà
questa
sua
“personale”
importante battaglia…
Lo spero
tanto e la ringrazio, di vero cuore, per aver consentito questo
mio ennesimo
sfogo nel suo
giornale ma vorrei vincere questa battaglia non
solo a titolo personale ma con la mia Città che
continuo ad amare a dispetto di
tutto ciò che mi è accaduto. Il ritorno di Denise dovrà appartenere, anche, a tutti i mazaresi che
mi sono stati particolarmente vicini nei miei grandi e tristi momenti
di profonda depressione. Dovrà
essere la vittoria di tutta la Città.
L’
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L’
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BURKA
Com’è il mondo osservato dalla feritoia di un abito galera
S
imona Bassano di Tufillo e
Jamila Mujahed insieme per
un libro di Donzelli Editore
in Roma.
“…provate a bere, a mangiare,
a camminare, a baciare o anche
solo a farvi riconoscere da vostro
figlio o da vostro marito. Provate a
vivere con un burka addosso…” le
parole del retro copertina del libro
“Burka”. Simona Bassano di
Tufillo, autrice italiana di fumetti,
ha disegnato in 48 pagine la geografia dell’universo femminilburkato.
Napoletana, trentottenne, armata di umorismo e soprattutto
della profonda consapevolezza
della capacità pedagogica del dolore e di quanto ne viene in saggezza dalla sedimentazione di
questo componente ineludibile
della nostra vita; si vorrebbe proprio conoscere il luogo dove affonda le radici e poterle estirpare; tocca invece leggere tra le righe e
sublimarlo.
Ha sublimato anche il documentario che sconvolse l’occidente, S.B. di Tufillo - non ha dimenticato nessuna delle emozioni provate -. “Dietro il velo” era il titolo
del filmato scioccante della giornalista di origine afgana della Bbc,
Saira Shah, trasmesso dalla Cnn
che mostrò l’esecuzione pubblica
di una donna col burka; ha coscienza che tanto ancora ha aggiunto al dolore, alla tristezza, alla
mestizia, e rabbia, e sdegno dinanzi a tante imposizioni sociali, violenze sulla persona, abusi domestici e discriminazione sessuale.
Poi si è chiesta: “Com’è il mondo osservato dalla feritoia di un abito galera”? “E l’anima come ne
esce? Mutilata o…?”
Se ne è posti tanti di quesiti la
di Tufillo poi, passando per l’umorismo e utilizzando la potenza dinamica del ridere, quale strumento di comprensione, ci ha fornito
risposte in immagini che sanno
segnare il pensiero e tracciare un
segno di ricordo difficilmente
cancellabile; le parole ce le metterà Jamila, giornalista che ha osservato ogni dettaglio della vita di
quel Paese, del governo dei
Mujahiden, di quello successivo dei
Talebani. Jamila Mujahed è presidente della: The Voice of Afghan
Women’s Association and Radio
– organizzazione non governativa
di donne professioniste in ambito
di mass-media - oltre che
fondatrice dell’unica rivista femminile afgana, “Malalai” (dal nome di
una donna combattente) di cui è
anche editrice. Jamila è stata insignita di innumerevoli riconoscimenti internazionali; fra gli altri il Premio Jhoann Philipp Palm, meritato per l’infaticabile lavoro di promozione dei diritti delle donne; sposata ad un Professore di Storia
presso l’Accademia Afgana di
Scienze, hanno quattro figli maschi
e una femmina.
Nessuna retorica dunque per
“sbadituf”, in arte Simona Bassano
di Tufillo, nata a Napoli, fondatrice
del movimento artistico Direzione
Obbligatoria, promotrice e
valorizzatrice del patrimonio storico-artistico con target infantile, presente con alcuni suoi lavori presso la Città della Scienza a Napoli
e presso il sito museale del Giardino della Minerva a Salerno.
Nessuna retorica per un’autrice di fumetti italiana e una sensibile giornalista afgana; immediatezza forte ed eloquente, invece,
sia nelle immagini della di Tufillo
che
nel
commento
della
Mujahed… “negli anni della guerra
contro l’Unione Sovietica, quando
si andarono costituendo fazioni
Mujaheddin, le donne iniziarono ad
avere delle buone ragioni per mettere il burka. I Mujaheddin espressero il volere che le donne ritornassero all’Hejiab islamico (velo) e in
alcune città, durante il conflitto, deturparono le donne spruzzando acido sui loro volti… questi atti
intimidatori spinsero le donne ad
indossare il burka per uscire di
casa…
altro
motivo
che
reintrodusse l’uso regolare del
burka, furono i moltissimi casi di
stupro e di matrimoni forzati, soprattutto durante il regime dei
Mujaheddin a Kabul… nascondevano i propri volti e la loro bellezza…” Allorché i talebani vanno al
potere… “mi stavo preparando per
andare al lavoro…mio marito venne a darmi la notizia …: i Talebani
avevano emesso ordinanze che intimavano alle donne di restare a
casa…. scoprii che le donne erano quasi del tutto scomparse dallo scenario urbano…e le pochissime erano tutte tetramente coperte
dei burka…”
Il libro ha ottenuto il Patrocinio
della Sezione Italiana di Amnesty
International ed ha una veste tipografica d’efficace impatto visivo. Un
popolo di esseri umani burkati donne solo a dover loro sfilare la
custodia, lo scrigno che tiene protette allo sguardo più o meno cattivo, lascivo, distorto e comunque
nemico - costrette a riconoscersi in una identità collettiva e
meramente ridotta ad una forma,
una unica forma, eguale, in una
moltiplicazione spersonalizzante; occhi, sguardi, parole da
cogliere di là dalle labbra, e pensieri sussurrati con le pupille
sono invece rinserrati, negati,
arsi, spinti dietro la transenna
dell’invisibilità. Un popolo di negate alla visibilità più significante popola tutta la copertina del bel
libro di Simona Bassano di Tufillo
che m’ha fatto riflettere sul popolo
di negate che vedo girare per le
strade della nostra nazione; stra-
de miseramente affollate di donne
visibilissime, eppure burkate anch’esse, anch’esse costrette dietro transenne di corpi da scolpire
quotidianamente, di forme estetiche griffatomologate, di misure, circonferenze rigorosamente passate alla crudeltà del centimetro della dieta del momento, allo stivaletto
indossato con i piedi in ebollizione
nel rovente luglio, al jeans che regalerà problemi da costrizione e
poi…incomunicabilità da complessità sociale…da diluvio d’informazione, acquazzoni di parole,
grandinate d’immagini, terrorismo
sociale, familiare, paura, paure?...
già, le paure contemporanee delle
società “civili”!
Vedere materialmente di meno
ed “essere” di più? Essere meno
alluvionato dai mezzi di informazione e godere dell’autonomia e della
libertà di pensiero?
I burka son solo quelli di tessuto e reticella delle donne afgane?
Antonella Pagano
I “Gusti” di Rosario Lisma ed altro
“Sincero e sorprendente” queL’opera è stata magistralmente
sto il giudizio unanime dei quasi
incorniciata attraverso la musica, in
trecento spettatori dopo aver assiparticolare quella di Modugno, instito, lo scorso 22 agosto presso
terpretata dallo stesso Lisma; lo
l’atrio del Seminario Vescovile, allo
spettacolo non poteva che concluspettacolo-monologo “Che gusti ci
dersi con la canzone “meravigliosono” scritto ed interpretato dall’atso” del cantante di nascita
tore teatrale Rosario Lisma.
pugliese ma siciliano d’adozione.
Lisma, giovane mazarese, lauA fine spettacolo l’attore non ha nareato in Giurisprudenza presso
scosto la propria emozione nell’esl’Università di Roma “La Sapienza”
sere ritornato dopo molti anni ad
ma da otto anni attoesibirsi davanti ai
re professionista, ha
suoi concittadini
incantato la platea
con un’opera già
con la sua mimica
presentata recenteraffigurante alcuni
mente al Teatro
momenti della vita
Stabile di Modena.
quotidiana di uno stuLa grande esidente fuorisede a
bizione di Rosario
Roma. Il monologo di
Lisma, 32 anni, ha
Lisma, attraverso
dimostrato ancora
una scenografia esuna volta, qualora
senziale ma funzioce ne fosse ancora
Rosario Lisma
nale alla rappresenbisogno, che nel
tazione, è prettamente autobiograprogrammare alcuni eventi estivi si
fico. Il giovane attore citando spesdovrebbe tener conto sempre più
so un rapporto di coppia, con la de(ma con giusta retribuzione) anche
scrizione alquanto realistica delle
dei molti giovani talenti siciliani, fra
situazioni effettivamente vissute,
i quali molti mazaresi, che vivono e
con una comicità “elegante” ma eflavorano al centro-nord, ma ben fieri
ficace ed intrisa di silenzi e
ed orgogliosi di regalare un sorrigestualità, non ha mancato di
so ai propri cittadini, al contrario di
esprimersi in merito alla sua famiaffermati personaggi dello spettaglia, alla sua terra natia, definita
colo o attori di teatro che dopo aver
come “una donna protettiva ma al
promesso la propria presenza ricontempo troppo possessiva”, e su
nunziano all’ultimo secondo attiraalcune tipologie comportamentali.
ti bensì da pseudo-fiction televisiDurante lo spettacolo il giovane
ve prodotte per la visione di molti
mazarese ha satiricamente fatto rima, fortunatamente per noi, non
ferimento ad alcune questioni poliper tutti.
tiche nazionali e locali.
Francesco Mezzapelle
L’
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II Galà d
“Fina Ferro
Fina Ferro Pipitone al
I Galà della Cultura
M
azara, culla polietnica piena di colori, sapori e profumi differenti che inebriano l’aria di ricordi e valori profondi,
nei quali si fanno spazio le esperienze e i pensieri. È in questa atmosfera che è stato ideato il Galà
della Cultura 2006; una manifestazione nata per portare a Mazara
ed ai mazaresi qualcosa di diverso e unico che allevia la mente e
la diletta con suoni leggiadri e al
contempo potenti, e ravviva lo
sguardo con coreografie e movimenti sinuosi ed energici, tutto
imbastito da un arricchimento culturale legato ad edizioni inedite nate
in grembo alla casa editrice Edizione Pipitone. Il Galà della Cultura 2006 è stato l’inizio di un’avventura che già alla sua conclusione
faceva immaginare che ne sarebbero succedute molte altre negli
anni avvenire. È stata Fina Ferro
Pipitone ad idearla e si è resa rea-
biscito il II Galà della Cultura “Fina
Ferro Pipitone”, con il patrocinio
non oneroso del Comune di
Mazara del Vallo rappresentato
dall’Assessore
Maria
Pia
Sammartano, che con grande successo e partecipazione di pubblico è riuscito a dare un tocco in più
Da sinistra a destra: Franco Scaturro,
Angela Rizzo e Laura Gucciardi
a questa estate che nonostante le
molte manifestazioni, bisogna ammettere che il Galà era l’unica di
questo genere; la Piazza è stata scelta non a caso per la sua
memoria storica ed importanza
sia passata che presente, ricordo che lo stesso nome rivendica
un cambiamento molto importante nella storia dell’Italia, cioè
il passaggio dalla monarchia
alla Repubblica, ed il Galà si è
voluto appoggiare a tale cambiamento in quanto lui stesso
rappresenta una novità e la voglia di cambiamento nei confronti di come si vuole vivere la
cultura a Mazara. Piazza Plebiscito oltre che accogliere da
sempre la culla della cultura
mazarese con la sede del Centro Polivalente accoglie, ormai da
qualche anno, il Satiro Danzante all’interno di S. Egidio, oggi
anche chiamato Museo del Satiro.
Sotto la coordinazione del bravissimo
presentatore
Franco
Scaturro, grande giornalista e Direttore della testata giornalistica
L’Opinione, il Galà ha esordito con
una delle tante coreografie di
Annalisa Croce tratte dal concerto
dedicato a Lucio Battisti ed interpretate dalla ballerina di danza
classica Cristina Carrara, per quanto riguarda, invece le coreografie
di Hip Hop alternativo si
riconducono alla scuola di danza
Mhazart, la cui direzione artistica
fa capo Peppe Quinci, che ha
estasiato gli spettatori con le fantastiche e armoniose coreografie
complesse nate dall’esperienza di
un grande artista come Peppe
Quinci. Tra una coreografia ed
un’altra si sono susseguiti tanti altri
personaggi
dello
scenario
mazarese. In ordine di apparizione, primo fra tutti il poliedrico
Gaetano Salerno che ha esordito
con una canzone dal titolo “Canzone per un’amica”, dedicata alla
sua amica Fina, e successivamente il suo nome è tornato alla ribalta
con la presentazione del suo libro
“Massoneria e politica a Mazara
Stefan
Gaetano Salerno
dall’unità agli anni ‘80”, già dal titolo si evince l’argomento delicato
che tratta il nostro storico nonché
cantautore e apprezzatissimo pittore, che ha partecipato a molte
manifestazioni come la Biennale
Internazionale dell’Arte ContempoAgata P.
ranea IV edizione, Città di Firenle e tangibile grazie all’impegno del
ze, alla Biennale Internazionale
marito e compagno di vita Antonio
d’Arte di Roma VI edizione ed alPipitone, che insieme a lei ha portre; la relatrice del suo libro, voluta
tato avanti la tipografia di famiglia,
fortemente, è stata la nostra splenla Edi2000, nonché il giornale lodida concittadina Angela Rizzo che
cale “L’Opinione”. Quindi insieme
con la sua dialettica perfetta e la
hanno ideato e creato il Galà
grande padronanza di linguag2006 ed insieme già pensavagio ha reso la relazione dell’openo al Galà 2007, purtroppo, a
ra sempre più piacevole; tengo
causa della precoce scompara ricordare che la Rizzo ha vinsa di Fina, non hanno potuto
to molti premi letterari tra i quali:
nel 2007 crearlo assieme, ma
il 1° premio nella VII edizione
non per questo la famiglia
2000 del premio letterario NaPipitone si è fermata, infatti
zionale di poesia e giornalismo
Tonino Pipitone ed i figli si sono
con “La Fonte Città di Caserta”,
prodigati per creare la seconil 1° premio nel Concorso Letda edizione del Galà della Culterario Nazionale di scrittura
tura, questa volta targato “Fina
femminile con “ Ma adesso io”,
Ferro Pipitone” in onore della
sempre il 1° premio nel Concorsua ideatrice. Il 18 agosto
so Letterario “Nuccio Raffa” con
2007, si è svolto in Piazza Ple- F. Scaturro, Ass. M. P. Sammartano e P. Pipitone “Città di Sortino” e molti altri,
ultimo scritto è “La valle dei ricordi, Mazara del vallo: piccola Spoon
River” Edizione Pipitone
che a riguardo Antonino
Cusumano ha asserito
<<celebra il primato della memoria che sconfigge la morte e riscatta la
vita>>. Sempre la Rizzo ha relazionato la novità editoriale di Giovanni
Gucciardi
“Il
Carromatto”, di cui ha
detto <<lo stesso titolo
rimanda ad un veicolo
da carico a 4 ruote trainato da cavalli… sfilano
davanti ai nostri occhi
scene di fatica campestre… il Gucciardi solo
apparentemente lascia che i fatti
si raccontino da sé, filtrati dal punto di vista dei personaggi, ma in
realtà la sua presenza è viva e co-
Cristin
Pubblico al II Ga
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
9
ella Cultura
o Pipitone”
o Nutti
stante>> inoltre la Rizzo lo definisce <<colori, odori, sapori del passato>>; Gucciardi è
un mazarese di adozione, ha partecipato intensamente
alla vita politica locale nella qualità di
amministratore e
Sindaco. Oltre che
le novità editoriali
di
Edizione
Pipitone, si sono
interconnessi sul
palco momenti di
canto con Agata
P., cantautrice
mazarese che ha
cantato a chitarra
na Carrara
e voce “Tornerai”
scritta per Denise Pipitone, e successivamente “Ascoltami”. Non
solo musica e libri sul palco ma
anche poesia con Salvatore
alà della Cultura
precede ed accomGiacalone, bravispagna tutto l’800,
simo e noto giorcaratterizzato dallo
nalista che scrive
scarso impegno poper il Giornale di Silitico della classe dicilia e che ormai
rigente amministrada anni dirige il tetiva riguardo le opelegiornale di tele8.
re essenziali… inHa eseguito un
frastrutture principali
omaggio
a
come la ferrovia, il
Quasimodo con
porto, l’ospedale il
due poesie tratte
cimitero ecc.>>. Oldalla raccolta “La
tre che Agata P. si è
vita non è sogno”,
esibito un grande
cioè “lamento per il
della canzone, che
sud” e “lettera alla
Prof. Vito Ingrasciotta
ci vantiamo di avere
madre” scritte fra il
come concittadino, Stefano Nutti,
1946-48. In un altro momento delche compone lirica ma non solo.
la serata ha letto una poesia di
Giulia Salerno, ragazza mazarese
di spiccato talento, “Gocce di emozione”. Tornando agli inediti, sono
stati presentati 2 libri Auser (Associazione per l’autogestione dei
servizi e la solidarietà), dell’Università Mazarese Popolare dell’Età Libera; il primo è stato “La vite ed il
vino nella storia” di Nicola Salvo recensito dal prof. Vito Ingrascotta,
ex preside del Liceo Classico “G.
Corpo di ballo Mhazart
G. Adria” di Mazara del Vallo, nel
Ha lasciato senza fiato gli spettaperiodo in cui il Liceo Classico ritori intervenuti all’evento, ha cansiedeva nella sua sede storica e
tato alcuni dei suoi successi inseriti nell’ultimo suo CD: “Come
una preghiera”, “Incenso e pace”
e “Sicilia”, che farà da sigla ad
uno dei prossimi programmi di
Rai2 della trasmissione “Capitani in mezzo al mare” in onda tutti i venerdì dopo il Tg della notte.
Per dare un tocco di ironia alla
manifestazione la casa editrice
Edizione Pipitone ha deciso di
dare spazio ad un assiduo scrittore de L’Opinione, nel quale si
occupa della rubrica “Aneddoti e
Duo Brunino
Curiosità”, naturalmente sto parlando di Giuseppe Asaro, dei suoi
rappresentava, ancora, il fiore alaneddoti. La famiglia Pipitone, conl’occhiello della Provincia di Trapastatato il loro procurato interesse
ni; il Prof. Ingrasciotta lo ha esponel lettore, ha deciso di raggrupsto in questo modo <<la lettura di
questo leggiadro opuscolo che a
nome dell’Università Mazarese Popolare dell’Età Libera viene presentato ai soci ed agli amici
dell’AUSER, mi procura la stessa
sensazione che un buon vino offre
alle papille gustative quando boccone dopo boccone riesce a fare
apprezzare la bontà del cibo>>; il
secondo è stato “Il secolo XIX a
Mazara del Vallo” di Mario Giubilato e Angela Marino, presentato dalla stessa Marino che ha asserito
<<il periodo che viene esaminato
nelle sue determinazioni che coinvolgono la vita socio-economica dei
Salvatore Giacalone
cittadini di Mazara, è quello che
parli tutti in una raccolta, con precisione nella collana Corallis per
omaggiare gli intervenuti, in modo
da regalare un sorriso per ogni
aneddoto letto. Tra i tanti artisti
anche una band Jazz, il duo
Brunino, formato da una coppia di
giovani ragazzi mazaresi, Nino
Lombardo e Bruno De Santi, che
Franco Scaturro e Angela Marino
hanno esordito sul palco in “Pantera rosa jazz”. Per ultimo, ma solo
in ordine di apparizione è stato il
libro di Giuseppe Inzerillo, “Dal
mare alla tavola imbandita” divagazioni storico-letterarie sulla gastronomia mazarese, l’autore nativo di
Mazara del Vallo, vive a Ferrara,
laureato in giurisprudenza e abilitato all’insegnamento di storia, filosofia, pedagogia e psicologia, vincitore del Concorso per titoli e colloqui a 3 posti di Dirigente Superiore diventa Provveditore agli studi di Pesaro-Urbino, Ferrara, Forlì
Giuseppe Asaro
e Sovrintendente scolastico regionale per l’Emilia Romagna.
Nomi di spessore, dunque, hanno
intrattenuto il pubblico mazarese
e non, all’insegna della cultura…
cultura vista da molte delle sue
mille sfaccettature, cioè la musica, il ballo, il canto, la poesia e la
letteratura, in un’epoca nel quale
computers e internet invadono e
pretendono il presente, e dove la
letteratura viene continuamente
sostituita da altro. Il 18 agosto 2007
“il libro” è riuscito ancora ad avere
la meglio e ad impossessarsi di
quello che gli spetta di diritto, cioè
la cultura oggi.
Marpie
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
10
Centro Studi “Stretto di Sicilia” - c/o Associazione Pro Loco Mazara del Vallo - c.so Armando Diaz n. 3 – 91026 Mazara
Lettera Aperta Urgente al Direttore Responsabile de “L’ Opinione”
“Le Disgrazie… non vengono mai… da sole!”
Egregio dottor Scaturro,
mi consenta, come è nella grande tradizione del “vero Giornalismo” di intervenire con una “lettera al Direttore” per
manifestarLe di essere rimasto colpito,
addirittura “impressionato” dalla lettura di
un articolo pubblicato sul periodico da Lei
diretto pubblicato oggi 14 Agosto ; infatti,
mi creda: “fare Cultura” deve avere un
significato del tutto contrario al “ fare Confusione”. Cosa ci azzecca, direbbe l’on
Di Pietro, il Cattolicesimo con la
“bigotteria”? Che cosa c’ entra la “squallida contabilità” della frequenza alle funzioni religiose con la mancanza di conoscenze sulle “tradizioni popolari”. Non
voglio infierire, “sparando sulla Croce
Rossa” ma la gentile e giovane scrivente
Piera Pipitone non rende un buon servizio
al Vostro giornale, ed alla Vostra rimpianta Editrice prematuramente scomparsa,
facendo “ un sacco di confusione” nello
scrivere di argomenti che disconosce profondamente.
Mi consenta pertanto di rendere proficua l’occasione e
di non mandare sprecato
tanto impegno, “degno di
miglior causa”, con il modesto contributo di una “chiosa”
chiarificatrice sull’argomento improvvidamente affrontato con temerario impeto
giovanile. Augurandomi di
non essere frainteso ed anzi sperando
addirittura di aver fatto cosa gradita ai
Suoi Lettori, a Lei ed alla medesima giovane Scrivente, rimango a Sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti
che Lei ritenesse opportuni.
Con immutata stima, Suo affez.mo lettore
IL FATTO
A firma della giovane Piera Pipitone è apparso sull’odierno numero de “L’ Opinione” un articoletto in occasione della ricorrenza della festività dell’ Assunta e
delle, ormai scomparse, tradizioni che
erano collegate a questa antica festa ed
all’antico santuario di S. Maria dell
Giummare ( Madonna dell’Alto ) ancora
poche decine di anni or sono. (Beata
GIOVENTU’ ! La “Scrivente” dichiara di
non averne avuto diretta conoscenza ! )
Le considerazioni che scaturiscono dalla penna della Scrivente, ( meglio: dalla
tastiera del suo computer), creano però
nel lettore – e forse nella scrivente medesima – una grandissima “CONFUSIONE”
mescolando “Religiosità ” e “Falò ”,
“Bigotteria” e “Raduni giovanili”, “Santi ”
e “ Fanti - Amministratori Comunali”.
IL COMMENTO [ Per certo: “fare Cultura”
deve avere un significato del tutto contrario a “ fare Confusione”]. lI
festeggiamenti per Santi e Patroni, ( certo
non inventati dal Cattolicesimo ), per
secoli furono le quasi uniche occasioni
per “divertimenti” e piacevoli “tavuliddre”!
Non si pretendono certo, da tutti gli aspiranti giornalisti, profonde conoscenze
di antropologia, psicologia o sociologia,
ma sarebbe sufficiente qualche buona lettura di enciclopedie, anche a fascicoli, o
la consultazione di un buon dizionario. “
Prima di scrivere….. assicurarsi che la
CPU sia collegata ! “ …si potrebbe suggerire, maramaldeggiando, e parafrasando un “avviso” molto popolare.
Oppure, molto più tradizionalmente :
….”Léggere ….PRIMA … di scrivere ! “ “
SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA” e
“SECOLARIZZAZIONE” sono solo 2 delle “VOCI ” la cui consultazione sarebbe
stata sufficiente alla Vs Scrivente per evitare di andare a cacciarsi in un ginepraio
di considerazioni non conducenti a nulla. “Sviluppo della Tecnologia” 100 anni
fa, ed anche solo cinquanta, la riproduzione della musica era affidata agli apparecchi radio ed ai grammofoni ad essi
spesso collegati: ( non esisteva ancora
nemmeno l’oggi defunto Juke-Box !). I
“Balli” si svolgevano, con la musica prodotta dalle “orchestrine”, solamente a
Carnevale e per i Veglioni di Capodanno
(al Cine Teatro Vaccara – “Orchestra
Brasil”). Pochissimi giorni all’anno. Poi vennero le 10 serata della “Mostra Mercato”
le Feste della Matricola e “ la Rosa d’Agosto”: in tutto 20 volte all’anno massimo
alla fine degli Anni 50. Invece…. negli anni in cui la giovane Scrivente era a scuola, ( in classi miste ! ), i “Balli”
si svolgevano già in discoteca tutte le settimane ed
anche più volte alla settimana. 100 anni fa, ed anche
solo cinquanta, la salvezza
della vita ( e dell’anima) in
mare era unicamente affidata alle capacità del carpentiere costruttore della barca ed ai Santi
Protettori. Oggi la salvezza delle vite dei
nostri marinai è affidata ai radar, ai GPS,
alle radio satellitari e VHF, ed a tutti gli altri
ritrovati tecnologici. ( Della salvezza
delle anime ci sarà tempo per occuparsene una volta andati in pensione !) Bastano questi due evidenti semplici esempi
per iniziare a comprendere perchè si siano perdute le tradizioni di devozione e
folklore legate alle festività religiose. L’
andare alla messa domenicale era l’unica
occasione per i giovani dei due sessi di
poter scambiare sguardi, magari parole e
perfino contatti non troppo ravvicinati.
Come meravigliarsi se la frequenza delle
messe domenicali oggi sia “riservata ad
un pubblico adulto” ? Per ognuna delle
52 settimane i giovani dei due, (o anche
più di 2), sessi hanno oggi centinaia di
occasioni di frequentazioni di ogni tipo;
quindi la Messa domenicale perde almeno 100 a 1, …per dirla in termini calcistici.
Con tutto questo che cosa c’entra il “Cattolicesimo” ripetutamente “ tirato in ballo”
dalla Scrivente? Che cosa c’entra la
squallida contabilità delle frequenze alle
funzioni domenicali? La gentile Signorina Piera Pipitone se ne faccia una ragione: la “secolarizzazione” è un fenomeno
che ha percorso tutto il secolo appena
concluso, e l’effetto combinato con gli
effetti dello sviluppo della tecnologia ha
reso inevitabilmente obsolete le tradizionali forme di devozione e religiosità.
ATTENZIONE : le forme tradizionali ! Non
certo la religiosità e la devozione in sé
stesse ! MA, a questo punto, SERVIREBBERO le approfondite conoscenze di
antropologia, psicologia e sociologia che
anche a me mancano. ( E non vorrei
ripetere lo stesso errore fatto dalla Vostra gentile giovane Scrivente). Desidero solamente da “cittadino mazarese” ag-
giungere 2 brevi considerazioni che forse potrebbero aiutare i Lettori e la stessa
Scrivente a meglio comprendere i criteri
di sopravvivenza delle singole devozioni
e tradizioni popolari. 1) L’ Assunta : la
devozione per la Madonna sopravvivrà,
io ritengo. La “festa” pagana di “mezzo
agosto” pre-esisteva all’avvento del Cristianesimo. E’ ipotizzabile che siano stati
i Cavalieri di Malta, ai quali il Santuario di
“S. Maria delle Giummare“ era stato dato
“in commenda”, a rafforzarne la devozione. Per l’”assunzione in cielo” esistevano però già i casi della mitologia greca
e di quasi tutte le antiche religioni orientali. E dopo la cattolicissima Madonna, anche il “profeta Maometto” non si è fatto
mancare una gloriosa “assunzione” nei
cieli. Poi ci sono stati i recenti “casi” di
alcuni “Imam” e di Elvis Presley , fino alla
probabile presunta “assunzione” di
Osama Ben Laden. 2) San Vito martire :
la devozione rischia invece di non sopravvivere, io ritengo. I tradizionali fedeli
devoti a “Santu Vituzzu” sono in via di
estinzione, (e non sono protetti né dai
nostri Politici e nemmeno dal W W F). Gli
equipaggi della flotta peschereccia d’altura mazarese sono composti in larga
maggioranza, ( 70 % circa), da immigrati
mussulmani più o meno praticanti. E’ molto difficile che preghino per l’intercessione del nostro Santo Patrono. Per il restante 30% circa, ( scomparsa la peste
x lo sviluppo della tecnologia sanitaria),
vale quello che si è detto per l’effetto combinato della “secolarizzazione” e dello
“sviluppo della tecnologia nautica”.
Sperando vivamente di essermi reso utile
x il Direttivo del Centro Studi “ Stretto
di Sicilia ”
Il Segretario : dr. Annibale Gisgone
N.B. Come si può vedere la firma
dello scrivente non corrisponde a
quella reale che abbiamo individuato in un tale Safina...
Storia di ordinaria follia
Risposta di Piera Pipitone
“Le Disgrazie… non vengono
mai… da sole!” È il titolo che un
lettore de L’Opinione ha dato ad una
critica fattami per l’ultimo “Il Pungolo” apparso su codesta testata
giornalistica, in data 14 agosto
2007, diretta dal Dott. Franco
Scaturro. Dal momento in cui ho
pubblicato il mio primo articolo ho
ricevuto molti complimenti e fortunatamente poche critiche, devo dire
che la cerchia dei miei lettori aumenta sempre più e ne sono felice, in quanto credo che voglia dire
che piace come scrivo e soprattutto come tratto gli argomenti da me
presi in esame. Nonostante questo, com’è naturale che sia, non a
tutti piacciono i miei articoli o come
li tratto, infatti tale “affezionatissimo
lettore”, così si definisce, ha mandato una lettera aperta al Direttore,
per esprimere la sua “opinione” sul
mio lavoro. Sono dell’idea che le
critiche siano utili fino a quando riescono ad essere costruttive, ma
tale “affezionatissimo lettore”, non
si è limitato a criticare, ma ha solo
ed
esclusivamente
offeso
ripetutamente e volontariamente il
mio lavoro e la mia persona.
Nell’articolo in questione ho
messo a confronto la Festività della Madonna dell’Alto con la festa del
Ferragosto, sono sicura che tutti
coloro, tranne uno, che hanno letto
l’articolo hanno capito che non criticavo nessuna delle due Festività
ma ne evidenziavo le diversità in cui
oggi grandi e piccini le vivono. Non
sto qui a difendere il mio lavoro,
perché credo sia chiaro a tutti il suo
significato; non ho fatto altro che
riportare dati di fatto e opinioni personali… ed in questo non ci può
essere nulla di sbagliato. L’unico
che non è stato in grado di “capire
niente” di ciò che ho detto è stato il
“signore”, che si è prodigato con email, fax e raccomandate, nella
speranza di emergere un po’ fuori
dalla sua vita, probabilmente noiosa ed insoddisfacente. Adesso che
ha avuto le sue due righe di celebrità lo invito a farsi “visitare” da un
bravo psicanalista in quanto la senilità, credo che lo abbia colpito da
tempo, dato che non ha fatto altro
che contraddirsi di continuo e
straparlare. Mi consenta, inoltre, di
darle un consiglio: la smetta di dire
stupidaggini perché così si rende
solo ridicolo. Ma in realtà
l’“affezionatissimo lettore” ha avuto di che dire più su di me che sull’articolo in questione. Non ho intenzione di abbassarmi al suo livello di squallore, per tale motivo
non userò né i toni né i modi che lui
ha rivolto a me. Per questo non ritengo opportuno controbattere le
inutili frasi che mi ha rivolto, che
non solo offendono me ma anche
molti mazaresi. L’unica cosa che
voglio dire a riguardo è che la maleducazione e l’ignoranza non sono
insiti
nell’uomo,
ma
tale
“affezionatissimo lettore” credo proprio che li abbia radicati bene fino
al midollo. Concludo tornando al titolo della lettera, <<Le Disgrazie…
non vengono mai… da sole!>>, a
prima lettura non avevo capito a
cosa si riferiva, ma dopo avere letto la frase <<non voglio infierire…
ma la gentile e giovane scrivente
Piera Pipitone non rende un buon
servizio al Vostro Giornale, ed alla
Vostra rimpianta Editrice prematuramente scomparsa…>> a questa
frase posso solo rispondere, “con
temerario impeto giovanile”, che
accetto ogni critica ma la cattiveria
proprio non la digerisco.
L’
Risponde il Direttore
Franco Scaturro
Non c’è compito più gratificante, per un giornalista, che
quello di commentare l’operato,
in svariate circostanze, di colui
che pensa di non avere scheletri
nel suo armadio o che ritiene di
essere il “sapientone di turno”.
Tutto sommato si sa che i
“presuntuosi” esistono da sempre ma quando dalla presunzione del saper tutto, di tutti e di più,
si passa ad una “marcata cattiveria”, le riflessioni diventano
d’obbligo ed impongono ad un Direttore di qualsiasi testata giornalistica di prendere le dovute distanze, ancor più quando la “parte lesa” diventa una giovane aspirante giornalista, che con il suo
meritevole
impegno
sta
impreziosendo sempre più, dopo
ogni nostra ennesima uscita, le
pagine del nostro giornale.
Anche se si rischia di cadere
nella retorica (ma chi se ne frega
di uno come costui, che non ha
neppure il “coraggio” di far combaciare nella lettera, a me indirizzata, firma e pseudo-firma)
sono molto motivato nella risposta che “merita”.
È stato “ben individuato” perché non è nuovo a simili sparate… Spocchiosissimo ma “cattivo” nel contenuto e soprattutto
nel titolo della lettera, sarà giudicato dai nostri cari lettori (si spiega così l’intera pubblicazione di
questa sua “inopinata” uscita)
perché nessuno e dico nessuno
ha il diritto di augurare del male
o peggio, ancora, di fare riferimento ad una “tragedia familiare” vissuta in prima persona da
Piera Pipitone e dalla sua famiglia.
Consiglio a questo “scrivente”
di rivolgersi, se vi sarà una prossima volta, ad un “giornalaio” e
non ad un giornalista… che può
descrivere simili “gufi impagliati di bianco” nel modo più logico ed opportuno, come in questo caso.
Mi chiedo: <<Se non fosse
apparso sul nostro giornale l’articolo “in questione” di Piera
Pipitone, dove diavolo sarebbe
andato a parare questo “signore”?
La stupidità umana ma soprattutto la cattiveria può arrivare a tanto eccesso?>> Questa non è la
Mazara che vogliono i mazaresi.
Certa gente è meglio “isolarla”. Lui si è autoidentificato (ma
con quale rossore) in un modello
vincente ma per me e per chi legge è risultato, invece, un grande
perdente…
Anno IX n. 12 31-08-2007
11
Soppressione del CAPO V (articoli dal 46 al 51) dello Statuto comunale vigente
riguardante il Difensore Civico Risposta alla lettera a firma di Baldo Scaturro
pubblicata sul n.11 del 14/08/2007 delL’Opinione
Qualche tempo fa, or non è molto,
ho motivatamente proposto la soppressione del Capo V dello statuto comunale vigente, che riguarda
l’istituto del difensore civico, chiedendo la predisposizione della relativa proposta di deliberazione di
modifica. Ho ricevuto sull’argomento, solo per conoscenza, una
lettera a firma di Baldo Scaturro
(pubblicata sul n.11 del 14/08/2007
de L’Opinione) che, peraltro, è stata inviata anche al Presidente del
Consiglio Comunale, dal cui tenore si evince che certamente il predetto ha letto la mia proposta di
modifica statutaria ma che certamente non ne ha pienamente compreso il senso. Appare opportuno,
pertanto, chiarire la portata della
proposta di modifica in parola per
illustrarne ancora meglio la valenza
propositiva. Scrive Baldo Scaturro
che il sottoscritto ha motivato la
proposta di modifica statutaria
semplicemente «con la riduzione
della spesa». In vero ho scritto che
le funzioni del difensore civico (che
sono quelle di essere portatore di
istanze, di proteste, di lamentele
dei cittadini nei loro rapporti con
l’Amministrazione Comunale e di
segnalare, anche di propria iniziativa, abusi, disfunzioni, carenze e
i ritardi) sono assorbite, per la loro
stessa natura, in quelle di Consigliere Comunale che sono molto
più ampie atteso che il potere
ispettivo di quest’ultimo si svolge
a 360°. In tale ottica, conseguenzialmente, ho sottolineato che
avere un ulteriore difensore civico
(di nomina politica), ossia un “Consigliere Comunale” in più verrebbe
ad aggravare il costo della politica
locale che, come tutti sanno, pesa
sul bilancio comunale e, dunque,
sulle tasche dei cittadini
mazaresi. Avevo, anzi, sottolineato che già tanti Comuni hanno proceduto a modificare gli statuti eliminando l’istituto del difensore civico. Baldo Scaturro, ha proseguito oltre nel suo vaneggiare offendendo l’intero Consiglio Comunale allorquando ha tentato in forma
eccessivamente maldestra di diffondere il sospetto, a proposito del
<<problema dell’inquinamento dell’acqua della zona Trasmazzaro>>, che <<i Consiglieri
Comunali non hanno svolto quel
ruolo che il Consigliere Ballatore
Vito vorrebbe attribuirgli, in quanto il Consiglio Comunale è si un
organo di vigilanza - controllo e
programmazione, ma composto
da cittadini eletti nelle liste dei partiti politici e di conseguenza un
organo politico>> concludendo
che <<la figura del difensore civico è una figura al di sopra delle
parti che svolge un ruolo di
garante>>. Sarebbe come dire,
secondo Baldo Scaturro, che il
Consiglio Comunale, in quanto
espressione di partiti, è lontano dai
problemi della città e, dunque, non
garantisce niente e nessuno, nemmeno la funzione ispettiva.
A mio modo di vedere ci sono tutte le condizioni per intraprendere
un’azione giudiziaria nei confronti
di Baldo Scaturro, non nuovo a tali
comportamenti, finalizzata a salvaguardare la dignità e l’onorabilità
dell’intero Consiglio Comunale.
Ma riprendo il filo del discorso. Infine, dopo tutta una lunga serie di
contumelie l’interlocutore paventa
l’idea che <<per i cittadini sarebbe stato più semplice trovando un
loro punto di riferimento per tutelare la loro salute>>. Da qui si dimostra che Baldo Scaturro, ma
non solo lui, ha sull’argomento le
idee estremamente confuse perché confonde la figura del difensore civico con quello del Sindaco, dell’Ufficiale Sanitario, dell’Analista di laboratorio e forse anche
del Padre Eterno. Certo, Baldo
Scaturro scopre l’acqua calda,
quando scrive che in illo tempore
ho votato la proposta istitutiva del
difensore civico. Certo che l’ho
votato, ma allora ho votato la proposta per l’istituzione del difensore civico, secondo i principi fissati
dalla legge istitutiva che partiva da
tutt’altri presupposti e che prevedeva un istituto che favorisse i rapporti tra il cittadino e le istituzioni.
Purtroppo i risultati, le esperienze
di altre realtà comunali, che riempiono le pagine dei giornali,
attestano risultati che sono stati
deludenti, per l’inadeguatezza della figura a svolgere il ruolo di
garante dei cittadini di fronte all’Amministrazione pubblica.
Quello che si vuole eleggere - per
intenderci - assomiglia ad un difensore civico passa carte, quasi
ad un confessore che prende atto
dei problemi dei cittadini (litigi di
famiglie, beghe di condominio,
ecc.), che tenta di persuadere ma
che non ha la capacità di incidere
sull’Amministrazione. Di fatto non
è dotato di alcun potere. Poteri
che, invece, ha il Consigliere Comunale nelle diverse forme giuridiche codificate dalla legge e dal
regolamento. In altre parole, quello delineato è il difensore civico
che vorrebbe Baldo Scaturro e allora che se lo scelga lui a casa
propria, ma lasci il Consigliere
Ballatore di fare liberamente la pro-
posta di modifica statutaria secondo il diritto d’iniziativa che gli attribuisce la legge ed il regolamento
dei lavori consiliari e finisca di annoiare la gente. Il Consiglio Comunale è e resta l’unico organo sovrano della città competente a pronunciarsi sulla mia proposta e nessun cittadino può, in questa fase,
intervenire sull’attività del Consigliere.
Il Consigliere Comunale
Dott. Vito Ballatore
Al Consigliere Comunale,
Dott. Vito Ballatore,
risponde il nostro Direttore
Dott. Franco Scaturro
In riferimento all’articolo apparso
sul nostro giornale nel numero
precedente del 14/08/2007, pag.
14, a firma del Rag. Baldo
Scaturro, dal titolo “Il difensore
civico – organo di garanzia per
tutti i cittadini, mi preme sottolineare quanto segue: <<il diritto
di replica da parte del Consigliere Comunale, Dott. Vito
Ballatore, lo accolgo con grande
spirito democratico e soprattutto di libertà nell’ambito della comunicazione ma alcuni “toni” utilizzati dallo scrivente in questione (a mio modo di vedere ci sono
tutte le condizioni per intraprendere un’azione giudiziaria nei
confronti di Baldo Scaturro, non
nuovo a tali comportamenti, finalizzata a salvaguardare la dignità e l’onorabilità dell’intero Consiglio Comunale) mi sono sembrati, davvero, eccessivi… Fermo
restando che non sto a criticare
l’operato, in questa vicenda, del
Consigliere Comunale in questione, perché ritengo che sia stato
sincero nella lettera a me indirizzata, mi sorge (e sarebbe poco
costruttivo nei confronti di una comunità) il dubbio che un semplice cittadino non possa “esprimere” in piena libertà tutte le sue
perplessità su vicende, come questa, che invece dovrebbero tutelare le esigenze di un’intera Città. Sono convinto della buona
fede di Baldo Scaturro ed aggiungo che anche da questi confronti-scontri si può giungere da
ambo le parti ad una sinergia,
che possa portare positività, anche, in seno al Consiglio Comunale. È chiaro che il tutto debba
racchiudersi nei limiti della buona educazioni. Non avrei accettato “offese” tra le due parti ma
se criticare in termini costruttivi
conduce, anche, ad una leale provocazione che ben venga quest’ultima…
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
Richiesta d’incontro su ritardato Finanziamento
Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo
I
l
sottoscritto
Scaturro dale “Abele
Baldassare, nella qualità di Co- Ajello”
di
ordinatore Aziendale del Sinda- Mazara del
cato U.G.L. Sanità del distretto Vallo, struttuSanitario di Mazara del Vallo, for- ra che negli
mula la presente per chiedere alla anni 70’ fu il
Sen. Livia Turco, Ministro della punto di riferiSalute un incontro, in considera- mento sanitazione che:
rio più imporBaldo Scaturro
¾ In data 16 Gennaio 2007 aven- tante della
do richiesto una sua visita nel no- provincia regionale di Trapani, e
stro presidio Ospedaliero “Abele che oggi grazie ad interferenza poAjello” di Mazara del
litica rischia la sua
Vallo, in occasione
chiusura
o
della sua visita in Sideclassamento a puncilia il 9 e 10 Febbrato di smistamento.
io 2007;
Siamo certi Sig. Mini¾ In data 5 Marzo
stro che Ella dopo n°3
2007 avendo avanzalettere inviatele possa
to istanza con relaprendere in considezione dettagliata, in
razione l’ipotesi di un
applicazione della
incontro a breve con
Legge n° 1027 del 21
la S.V..
Sen. Livia Turco
Ottobre 1957 – art.2
Con l’occasione Le inMinistro della Salute
(modifica sul sistema
vio n°10 copie del Giordi votazione vigente a votazione nale “L’Opinione” per rendersi Ella
uninominale nei Collegi I.P-A.S- conto della realtà sanitaria in proV.I). In altre occasioni di incontri vincia di Trapani. In attesa di un
di persona rappresentando ad Ella Vostro cortese riscontro le invio
la necessità di procedere a sbloc- distinti saluti
care i fondi per il finanziamento
di Euro 17.500.000,00 destinati
IL COORDINATORE AZIENDALE
al riammodernamento dell’ospeBaldassare Scaturro
Lettera aperta al Direttore Generale dell’Azienda
U.S.L. n.9 - Dott. Gaetano D’Antoni
INTITOLAZIONE DELL’UNITA’ OPERATIVA DI
OCULISTICA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO
“ABELE AJELLO” AL DR. VITO UBALDINO
a Nostra Organizzazione ¾ L’Auditorium al Dr. Giuseppe
Sindacale U.G.L. Sanità D’Ancona (3 Marzo 1992);
i n t e n d e
primari che hanno
avanzare nei vostri
dato lustro all’Ospeconfronti la richiedale
“ABELE
sta di intitolare
AJELLO” creando e
l’Unità Operativa di
dirigendo per anni le
Oculistica del PreUnità Operative,
sidio Ospedaliero
cosi come ha fatto il
“Abele Ajello” al suo
Dr. Vito Ubaldino, sia
fondatore e a colui
perchè è stato un
che l’ha diretta per
emerito Oculista
circa 30 anni, esche nell’anno 1974
sendo lo stesso deper la prima volta
ceduto il 14 Setnella provincia di Tratembre 2006 e cioè
pani apriva una DiviLo scomparso
a distanza di cinque
sione di Oculistica,
Dr. Vito Ubaldino
anni
dal
suo
che presto è divenupensionamento 21 Dicembre ta un punto di riferimento per le
2001.
città vicinore e la Valle del Belice.
Questa richiesta è legittima sia Riteniamo pertanto che lo stesperchè in passato si è procedu- so abbia diritto alla pari dei suoi
to ad intitolare le varie Divisioni colleghi ad avere intitolato a suo
Ospedaliere:
nome l’Unità Operativa di
¾ la Divisione di Medicina Gene- Oculistica. In attesa di un Vostro
rale al Dr. Vincenzo Ingraldo (27 cortese riscontro, si porgono diMaggio 2000);
stinti saluti.
¾ il Servizio di Radiologia al Dr.
Raffaele Caravaglios (3 Aprile
Il Coordinatore Aziendale
1986);
Baldassare Scaturro
L
12
20 Anni di attività dell’UTIC
Una pagina di storia della Sanità a Mazara
I
l 28 Maggio del 2007, alla presenza di S.E. il Vescovo
Domenico Mogavero, è stata
festeggiata, con una sobria cerimonia, l’Unità coronarica dell’ospedale di Mazara in ricorrenza
del 20° anno di attività.
Infatti il 28 maggio 1987, dopo anni
di battaglie per dare adeguata
assistenza e terapia ma anche dignitoso ricovero ai cardiopatici gravi, prima costretti ad umilianti e
rischiosi trasferimenti d’urgenza
presso gli Ospedali palermitani
-non esistevano, all’epoca, reparti
di cardiologia- iniziava l’attività dell’Unità Coronarica nell’Ospedale
A. Ajello di Mazara del Vallo, prima in provincia ad effettuare an-
Staff dell’U.T.I.C. - Mazara del Vallo
che impianti di pace maker.
La manifestazione è stata voluta
anche e sopratutto per ricordare il
Dr. Innocenzo Fiore, professionista cardiologo di grande talento ed
umanità ma anche uomo di grande equilibrio sia nella politica (con
la P maiuscola) che amava, sia nel
sociale con il suo costante impegno nel Movimento Cristiano Lavoratori. Per primo Ninni Fiore intuì la valenza di tale progetto e contribuì in maniera determinante alla
nascita e alla crescita di un reparto che nel corso degli anni ha salvato la vita a migliaia di cittadini di
tutto il comprensorio.
Nel corso della riunione, alla presenza dei familiari, è stata
ufficializzata la proposta di intitolare il reparto a suo nome.
Non vanno dimenticati, però, altri
personaggi che hanno avuto un
ruolo importantissimo nella crescita della sanità nell’Ospedale di
Mazara. Una menzione particolare merita Ettore Saffiotti, amico
sincero, allora componente del Comitato di Gestione della USL n. 4,
il quale lottò come un gladiatore
per la realizzazione del reparto,
avendo vissuto sulla propria pelle
la drammatica esperienza di un infarto occorso proprio durante le
scosse del terremoto del 1981, trascorrendo la prima notte sotto un
albero! Stesso impegno, nella duplice veste di primo paziente e
uomo politico, profuse il comm.
Paolo Lisma, finanziando persino
una borsa di studio per una infermiera per supplire alla iniziale carenza di organico.
Altro personaggio da ricordare è
sicuramente il prof. Paolo
Sammartano, anche lui componente del Comitato di gestione dell’epoca, il quale, in una particolare occasione, ebbe il coraggio di
rischiare lo scontro fisico in difesa dell’Utic.
Determinante fu però il contributo
del dr. Girolamo Di Giovanni, medico analista di Salaparuta trasferitosi a Mazara, personalità di grande spessore e influenza nella società e nel mondo della politica
che ha saputo guardare oltre la
miopia della classe dirigente
dell’epoca. Doveroso, e con
una punta di commozione, il
ricordo di tutti i personaggi sopra citati, non più presenti. Decisivo, infine, per il coraggio
delle scelte difficili nel reperire
l’organico
medico
ed
infermieristico per garantire
l’attività di otto posti letto - già
allora insufficienti - (la Regione aveva autorizzato l’attivazione di un solo posto. Senza organico medico e infermieristico) il
ruolo dell’allora Presidente del Comitato
di
Gestione
Pino
Giammarinaro. Dal momento dell’attivazione ad oggi, l’impegno di
tutto il personale operante nella
struttura nel migliorare professionalmente ed offrire prestazioni
sempre all’avanguardia è sempre
stato costante, nonostante momenti di grande amarezza e sconforto, come quando nel Dicembre
del 1996 la politica regionale, dopo
quasi 10 anni di attività, nel primo
piano di riordino ospedaliero ignorò l’esistenza e la piena operatività
dell’Utic dell’ospedale di Mazara
per istituirla, ex novo, altrove.
Ciò nonostante si continuò a lavorare e, alla fine, inevitabilmente,
per meriti conquistati sul campo,
“non certo per interessamento
politico”, il riconoscimento ufficiale con l’inserimento nella rete
cardiologica ospedaliera regionale di 4 posti letto di Utic, con Decreto assessoriale del 1 Agosto
2005. La realtà di oggi vede nell’Utic
dell’Ospedale di Mazara un sicuro punto di riferimento per tutta
l’Azienda USL n. 9 nella gestione
delle emergenze cardiache e terzo centro di riferimento regionale
per numero di interventi di impianto di Pace maker.
Nicolò Di Giovanni
Direttore della U.O di Cardiologia - Utic
P.O. A. Ajello Mazara del Vallo
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
Aneddoti e curiosità
di Giuseppe Asaro
egli anni ‘60/’70 ferveva a ”Ci fu un botto!”. Mentre mangiava,
Mazara una fiorente attività tra una porzione e l’altra, si metteteatrale. Molti erano i gio- va in piedi su una sedia e recitava:
vani che si cimentavano nella reci- “Ci fu un botto!”. Persino nell’intitazione ed alcuni di loro erano ve- mità coniugale, guardando la moramente bravi e appassionati tan- glie, come se fosse Rodolfo
to che, in età adulta, si dedicaro- Valentino sussurrava: “Ci fu un botno anche alla regia teatrale. In quel to!” Un giorno si trovò intruppato
particolare clima, un mazarese con la sua autovettura davanti le
cinquantenne si entusiasmò per- sbarre di un passaggio a livello,
dutamente per il teatro tanto da che tardavano ad essere sollevadiventare un assiduo frequentato- te, per cui approfittò per ripassare
re non solo delle prime, ma anche la parte: “Ci fu un botto!” Uno dedelle prove che le varie compagnie gli automobilisti, bloccati come lui
sostenevano prima del debutto.
davanti al passaggio a livello, spaLa passione diventò così zientito per il ritardo, uscì dalla propregnante che un giorno decise di pria auto e si avvicinò a quella del
passare alla recitazione. Purtrop- nostro attore che in quel momento
po mai nessuno lo prendeva in con- declamava: “Ci fu un botto!” Non
siderazione neanche per una pic- ebbe neanche il tempo di chiedercolissima parte.
gli per quale motivo le barre non
Un giorno, finalmente, venne a venivano alzate, che nel sentire
sapere che un suo intimo amico, quella frase: “Ci un botto!” si preciconosciuto fin dall’infanzia, inten- pitò di corsa nella propria vettura e
deva mettere in scena e debuttare invitò tutti gli altri automobilisti a
con un’opera teatrale del Martoglio, fare inversione di marcia e scapautore a lui molto caro. Si recò, pare perché c’era stato un botto!
allora, da questo amico il quale, a In un attimo tutti gli automobilisti,
malincuore, gli spiegò che il cast eccetto il nostro attore, si allontaera completo e che soltanto in narono celermente. L’aspirante atcaso di defezione di qualcuno tore si ritrovò così da solo davanti
avrebbe potuto prenderlo in consi- al passaggio a livello e, poiché suderazione. In ogni caso lo assicu- bito dopo le sbarre vennero alzate,
rò che l’occasione si sarebbe po- riferì poi alla moglie che in città,
tuta verificare poiché il debutto era per il caldo, c’era stato un clima di
previsto per Natale, cioè dopo sei follia e si era verificato un fuggi fuggi
mesi. Passati circa due mesi, men- generale.
tre l’aspirante attore fremeva nelFinalmente arrivò il giorno del
l’attesa di una chiamata, l’amico debutto, venne vestito con gli abiti
regista si fece vivo comunicando- da scena, cioè un pennacchio in
gli che l’occasione si era presen- testa e una barba finta e gli fu ractata. Si rammaricò per la parte comandato di sostare dietro le
marginale che era costretto ad as- quinte in attesa che il regista gli
segnargli e affermò che comunque facesse cenno che era il momentutti i grandi attori avevano comin- to di entrare. Iniziò la rappresentaciato dalla gavetta. Il regista gli zione e il nostro attore in attesa
spiegò che ad un certo punto dello del segnale convenuto continuava
spettacolo, ad un suo cenno con- a ripassare mentalmente la frase:
venuto, sarebbe dovuto entrare in “Ci fu un botto!” Il sospirato segnascena e proferire la seguente fra- le arrivò, ripeté l’ultima volta la frase: “Ci fu un botto!”, attraversare il se, entrò in scena e in quell’esatto
palcoscenico e uscire dall’altra istante si sentì un forte boato. Colparte. Considerata la brevità della to di sorpresa e tremante per lo
parte, lo esonerava dalla parteci- spavento, urlò: “Chi fu?” Superato
pazione alle prove. Mancavano il panico, improvvisamente si rese
quattro mesi al debutto per cui conto che la propria carriera d’atl’aspirante attore non perse occa- tore era miseramente finita ed uscì
sione per recitare la propria parte. di corsa, imprecando. Assicurano
Ogni mattina, nel bagno, davanti che, dopo quell’esperienza, il noallo specchio assumeva diverse stro concittadino non mise più pieespressioni e ad alta voce urlava: de in un teatro.
LINEA DIRETTA CON I LETTORI
All’Assessore Agricoltura e Foreste
On. Prof. Giovanni La Via
N
Solidarietà all’Editore dell’emittente televisiva Tele8
Il Centro Culturale “Giuseppe Napoli” e l’Organizzazione Sindacale
U.G.L. Sanità del distretto Sanitario di Mazara del Vallo esprimono
tutta la propria solidarietà all’Emittente Tele8, per essere stata oggetto di un vile attentato che aveva lo scopo di far tacere una voce libera
della informazione televisiva, in Provinca di Trapani. Siamo certi che
prima o poi questi vili attentatori saranno scoperti e la verità verrà fuori.
Continuate nel Vostro lavoro perchè ciò che state facendo è giusto.
Il Presidente Prof. Matteo Ferro
Il Coordinatore Aziendale Baldassare Scaturro
13
l/mo On. Assessore Giovanni La Via, alcuni giorni fa, ho
letto il D.A. no i 187 del Dip.
I — Serv: XI con i relativi allegati
ad esso contigui, in particolare
mi ha colpito l’Allegato A nell’art.
i lettera (c), in
poche parole il
Calendario
Venatorio 2007/
08. Mi creda,
sono rimasto
perplesso e disgustato perché
per il 2° anno
consecutivo si
penalizza i cacciatori residenti
nell’ATC TP2.
Forse non
contribuiscono
in eguale misura degli altri?
Io nelle qualità di responsabile dell’Associazione Caccia
Pesca Ambiente, Sez. comunale di Mazara, mi sento nauseato da un tale comportamento
scorretto per i tanti contribuenti
residenti nelle zone del TP2,
sono altrettanto disgustato da le
tante Associazioni Venatorie presenti nel Comitato Faunistico
Regionale, compresa la Mia,
che non hanno capacita e professionalità di interloquire e contrastare l’incompetenza di alcuni Burocrati e Dirigenti di settore che dovrebbero dimostrare
capacità e si attaccano ad assurde affermazioni fatte da chi
si
professa
di
essere
ambientalista, ma in realtà sono
gente senza scrupoli, che tentano di distruggere la cultura e
la tradizione di chi vive realmente a contatto con la natura ed
ama l’ambiente, (IL CACCIATORE), parola di tanta nobiltà, che
molti non hanno.
On. Assessore le ricordo a
Lei e al Suo Dirigente nel Settore che la cosiddetta Anatra
I
Marmorata appartenente alla
famiglia degli anatidi, non ha
niente a che vedere con le altre
razze di anatidi, le ricordo essendo un selvatico libero, dove
trova il suo habitat naturale con
la pastura ideale
per
sfamarsi, si ferma, e non necessariamente
deve essere
l’ATC TP2 ma,
TP1, AGi, PA1
ed altri, quindi
salvaguardare
questo esemplare, che mi
sembra giustissimo per la sua
rarità, non deve
danneggiare i
contribuenti di
taluni ATC.
Mi consenta, sono un sostenitore del suo partito ma non
posso condividere certe posizioni senza senso, non ha giustificazione l’azione svolta da questo Assessorato nei confronti di
questi benedetti Cacciatori del
TP2, che si vedono negare per il
2°anno, prima per l’alzavola ora
per le Anatidi l’apertura di caccia al 16/09/2007, essendo
esemplari elencate tra le specie
cacciabili.
Certo che ella non me ne voglia, il mio è stato un modo per
chiarire le cose, nonostante,
l’Anatra Marmorata, è un
anatide è ben diverso dagli altri
anatidi, e il Cacciatore sa, in
quanto competente perché abilitato, a riconoscerla, come i
Cacciatori degli altri ATC. Non
voglio ancora dilungarmi, spero
che lei capisca le mie preoccupazioni, che porterebbero i contribuenti ad un rifiuto, di certe
posizioni anche politiche.
Il Presidente
Baldo Margiotta
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
14
News dalla Provincia
Petrosino: niente contributi alla società
calcistica Petrosinomarsala
<<Abbiamo eliminato l’intervento
riguardante il contributo in quanto
con la fusione delle due società
presiedute ora da Giacomo
Putaggio è venuta meno l’obbligazione a suo tempo contratta dall’Amministrazione Licari con la
squadra US Petrosino per dare
sostegno allo sport locale>>.
Questo è ciò che ha detto il Sin-
A fuoco i boschi di Monte Polizzo
daco di Petrosino, Biagio Valenti
per giustificare la revoca del contributo comunale verso la società
calcistica Petrosinomarsala, che
era pari a 11 mila euro e che quest’anno non verrà più erogata anche perché il Comune prevede la
riduzione al minimo delle spese.
P.P.
Petrosino si dedica alle tradizioni popolari
Hanno avuto inizio venerdì 24 agosto le manifestazioni di piazza denominate “Città in Festa”, predisposte dall’Assessore Salvatore
Pipitone con la collaborazione della Pro Loco.
Tra le vie cittadine si sono esibiti
l’A.S.D. STR Dance Academy che
hanno presentato “Canto sotto le
Stelle”, con 8 voci nuove in con-
corso. Inoltre si è dedicata una
serata al recupero delle tradizioni
popolari denominata “Tradizione e
Cultura Siciliana”, che ha visto protagonista i “Djeli Africa in un concerto etno-blues”, in seguito è stato possibile degustare prodotti tipici locali come mustazzola, mostarda e capiddruzzi.
P.P.
VELA: LA SOCIETÀ CANOTTIERI MARSALA
2° AL CAMPIONATO ITALIANO OPTIMIST A SQUADRE
M
arsala, 19 Agosto 2007
— La “RCC Tevere Remo”
di Roma, composta da
Luca Paolillo, Elena Berta, Lorenzo D’Amico, Guglielmo Cucchiara
e Pietro Lavicoli, ha vinto a
Marsala il Campionato Italiano a
squadre della classe Optimist di
vela. Nella finale per il primo e secondo posto la
squadra romana ha
vinto due delle tre
prove previste nel
confronto con la
squadra
della
Canottieri Marsala,
società cui la Federvela ha affidato l’organizzazione della manifestazione. Nella prova decisiva (una
vittoria per parte al termine delle
prime due) i ragazzi della
“Canottieri” sono andati subito
avanti ma una distrazione al giro
di boa li costringeva a subire una
penalità risultata decisiva per l’as-
segnazione del titolo. Nella finale
per il terzo e quarto posto la squadra “Fraglia della Vela” di Riva del
Garda ha avuto la meglio per 2-O
sui ragazzi del Circolo Vela e Tennis di Messina. Questa la classifica finale al termine delle tre giornate di regate: 1) RCC Revere
Remo, 2) Società Canottieri
Marsala, 3) Fraglia
Vela Riva del Garda,
4) Circolo Tennis e
Vela Messina, 5)
Yacht Club Cupa di
Trieste, 6) Yacht
Club Cagliari, 7) C.V.
Amici della Vela Cervia, 8) Circolo
Velico Torbole, 9) Yacht Club Città
di Genova “Fourious”, 10) Circolo
Nautico Sambenedettese, 11) Circolo Nautico Livorno, 12) Compagnia della Vela Venezia, 13) Yacht
Club Città di Genova “Fast”, 14)
Circolo Velico Termoli.
Franco Cammarasana
Offerta lavoro
Primaria Azienda di Mazara del Vallo
nell’ambito del proprio programma di ampliamento,
assume n. 25 soggetti nel settore industria.
Gli interessati potranno presentare il
proprio curriculum vitae entro e non oltre il 31/10/2007 a:
F. & F. Ced s.a.s. - Via Francesco Cilea
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e-mail: [email protected]
T
ra martedì 21 e mercoledì 22
agosto alcuni incendi, di probabile matrice dolosa, hanno devastato i boschi di contrada
Polizzo, la più vasta area boschiva
del territorio di Salemi, considerata un vero e proprio polmone verde. Le operazioni di spegnimento, rese difficili dal forte vento di
scirocco, sono proseguite anche
nelle ore notturne. Sul posto sono
intervenuti a più riprese i Vigili del
Fuoco e gli uomini del Corpo
Forestale. All’attività di controllo
e prevenzione hanno invece partecipato gli agenti della Polizia
Municipale e i volontari della Protezione Civile dell’associazione
Rangers di Salemi.
Il Sindaco, considerata la gravità
della situazione,
ha ritenuto opportuno, rinnovare un appello ai cittadini:
«Questi incendi - dice il Sindaco
Biagio Mastrantoni - sono una ferita insanabile per il nostro territorio. Cancellare un bosco significa cancellare la vita. I boschi costituiscono una risorsa ambientale inestimabile per la cui salvaguardia lo Stato impegna mezzi
e uomini. Spesso però basta il gesto di un balordo per danneggiare
in poche ore alberi secolari e per
trasformare zone rigogliose di verde in un deserto di cenere. La tutela dei boschi non è un compito
e un dovere demandato solo al
Corpo Forestale, ma ad ognuno
di noi. Per questo è di fondamen-
tale importanza la collaborazione
di tutti i cittadini. Da un lato
perchè si abbia consapevolezza
che la tutela dell’ambiente significa la salvaguardia della vita, dall’altro perchè occorre individuare
e colpire con gli strumenti della
legge quanti si rendono protagonisti di crimini contro l’ambiente,
e tra questi ci sono certamente i
piromani. Rinnovo dunque il mio
appello ai cittadini perché collaborino, anche in maniera anonima, con le Forze dell’Ordine per
segnalare ogni situazione anomala; spesso basta un controllo, una
verifica, per scongiurare il peggio.
Ogni cittadino
deve essere custode dell’ambiente che lo circonda
e deve operare
concretamente
per salvaguardarlo. La prevenzione è il solo strumento che abbiamo per salvare
boschi dall’azione dei piromani.
L’amministrazione presto chiederà al Corpo Forestale, in
concomitanza con l’apertura del
nuovo anno scolastico, di ripetere ed intensificare le iniziative con
le scuole svolte già negli anni
scorsi, volte a sensibilizzare le
nuove generazioni alla tutela dell’ambiente. Verficheremo inoltre,
compatibilmente con le nostre disponibilità di bilancio, in che mondo contribuire al rimboschimento
di quelle aeree del territorio
salemitano in questi anni danneggiate dagli incendi.
C.C.
Petrosino: nasce il Nucleo di valutazione per il controllo di gestione
La funzione del Nucleo di valutazione per il controllo di gestione è quella di
verificare l’efficienza per gli uffici, dei dirigenti e della gestione della cosa
pubblica in generale. Probabilmente partirà a settembre, la somma per
tale proposito è stata già messa nel bilancio di previsione. Il nucleo operativo sarà formato da esperti e si occuperà inoltre di predisporre un piano di
fattibilità per l’introduzione della contabilità analitica ed il controllo strategico ed il controllo direzionale. A tal proposito il Sindaco B. Valenti ha ribadito
<<l’Organo va inteso come una risorsa e un elemento indispensabile per
la nostra amministrazione>>.
P.P.
L’
I
Anno IX n. 12 31-08-2007
NFORMA
CITTÀ
TORRETTA GRANITOLA,
RISOLTA LA CRISI IDRICA NELLA FRAZIONE
È stata risolta la crisi idrica
che da più di due anni si registrava nella frazione di Torretta
Granitola durante il periodo estivo. Il tecnico esterno incaricato dal
sindaco, Pietro Luppino, ha infatti ripristinato la vasca d’accumulo che si trova in contrada Campana e che garantirà ora
l’erogazione continua dell’acqua
agli allacci idrici della borgata. La
vasca può contenere sino a 150
metri cubi d’acqua e ha una dimensione di otto metri per sei. Da
otto anni la stazione di
smistamento di Torretta, costruita proprio per garantire l’acqua
nella frazione con il sistema di
pressione per caduta, risultava
abbandonata.
L’acqua nella borgata veniva
erogata direttamente con una
pompa dal pozzo di contrada Bosco, a sei chilometri da Torretta.
La conduttura, per i dislivelli e
la poca pressione, non garantiva
comunque la regolare erogazione,
soprattutto nel periodo estivo, causando disagi ai vacanzieri. Col ripristino di questa nuova vasca il
problema è stato risolto. L’invaso è stato ripulito dalle sporcizie e le valvole di
smistamento e lo
stesso
ingresso
sono stati messi in
sicurezza.
La vasca viene
riempita quasi ogni
giorno direttamente dal pozzo di
contrada Bosco e poi, per caduta, raggiunge, con un’ottima pressione, la borgata di Torretta. «In
economia abbiamo risolto un problema importante come quello dell’approvvigionamento idrico a Tor-
retta — ha ribadito il sindaco Ciro
Caravà — quell’immobile risultava
abbandonato e non si sa perché,
nonostante ci avrebbe consentito
di rendere negli anni più efficiente
l’acquedotto. Soltanto ora, con l’intervento del nostro tecnico, è stata garantita l’acqua tutti i giorni ai
villeggianti di Torretta».
L’ottimizzazione delle risorse
idriche e una razionalizzazione
nell’erogazione — senza però creare disagi — messa in pratica dal
tecnico Pietro Luppino, ha garantito che sia nella frazione di Tre
Fontane che a Campobello non si
verificassero disagi.
L’acqua che arriva nella frazione di
Tre Fontane è quella
che proviene dal pozzo di contrada Bosco (strada provinciale 51, bivio Tre
F o n t a n e - To r r e t t a
Granitola): al minuto
vengono garantiti circa 1.200 litri. A Campobello, grazie al funzionamento delle vasche
d’accumulo dell’acquedotto, attualmente
viene
garantita
l’erogazione tutti i giorni.
Max Firreri
15
Comunicati Stampa
lo
l
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b
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By C
Istituzioni «piegate» ai capricci personali
La moglie del sindaco «autorizza» a ballare fino alle 3,30 di
notte «in deroga» ad una ordinanza emessa da suo marito
Sappiamo bene che i familiari
del Sindaco, e in genere i familiari
dei personaggi politici, non dovrebbero essere mai trascinati nelle
polemiche o nei dibattiti della vita
politica cittadina, ma l’episodio accaduto nei
giorni scorsi a Tre
Fontane, la frazione
marinara del Comune di Campobello di
Mazara, merita di diventare una faccenda pubblica perché coinvolge l’Istituzione pubblica del “Comune”.
Questi i fatti.
Sono le ore 2.50 del 16 agosto. Ci troviamo all’interno di uno
stabilimento balneare sito sul lungomare Ovest di Tre Fontane.
Il presentatore della serata annuncia al microfono che «c’è un
personaggio importante che chiede di parlare alla platea». Scopriamo subito che si tratta della mo-
glie del sindaco Ciro Caravà. La
signora prende la parola - tra l’altro tra i fischi e le contestazioni
dei giovani infastiditi dal fatto che
fosse stata interrotta
la musica - per
fare il seguente
annuncio: «Secondo una ordinanza
comunale
(emessa dunque da
suo marito in qualità di
sindaco), si dovrebbe
ballare solo fino alle 3
di notte, ma non vi preoccupate:
possiamo ballare fino alle 3,30».
Grazie dunque all’interecessione
della moglie del sindaco, si è derogato all’ordinanza. Mi chiedo.
Chi comanda al Comune di
Campobello di Mazara, il sindaco o sua moglie? Dobbiamo da
oggi prendere atto che la moglie
fa le veci del sindaco?
Giuseppe Fazzuni
DANNEGGIAMENTO PIANTE SU TERRENO
CONFISCATO, IL SINDACO CARAVÀ:
«UN ATTO VILE CHE VA CONDANNATO»
«L’attentato incendiario agli alberi d’agrumi del fondo confiscato
a Nunzio Spezia è un atto vile che
va condannato.
Chi mira ad indebolire l’azione
antimafia portata avanti anche con
la gestione e l’utilizzo sociale dei
beni tolti alla mafia, è un balordo,
non degno di vivere in un paese
civile».
Lo afferma il sindaco
di Campobello, Ciro
Caravà, saputa la notizia dell’incendio che ha
danneggiato 49 piante
d’ulivo e 110 d’agrumi in
un fondo di contrada
Cusa a Campobello di
Mazara.
Le piante fanno parte di un appezzamento
molto più vasto che il
Comune, mesi addietro,
ha affidato alla “Fondazione San Vito Onlus”, presieduta
da don Francesco Fiorino. Soltanto un mese fa il Comune ha elargito
un contributo di 500 euro che è ser-
vito alla Fondazione per far potare le piante. Al momento dell’incendio c’erano a terra i rami della
potatura, avvenuta in questi giorni. «A Don Francesco Fiorino va
tutta la nostra solidarietà.
A lui siamo vicini come Amministrazione e lo invitiamo ad andare avanti nella sua azione sociale, di recupero dei beni confi-
scati che così tornano in produzione legalmente» ha detto il Sindaco.
Max Firreri
L’
Anno IX n. 12 31-08-2007
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