L`Opinione n°12 del 31-08-2007
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L`Opinione n°12 del 31-08-2007
L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40% www.gesanproduction.it 91021 Campobello di Mazara (TP) A COP I O G ISCATURRO DIRETTO DA FRANCO G A OM Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca L’editoriale 0,77 www.edi2000.it RIFLETTORI BURKA di Franco Scaturro Piera Maggio: il dramma di una madre che continua a sperare… a tre anni di distanza dalla scomparsa della piccola Denise… Com’è il mondo osservato dalla feritoia di un abito galera di Antonella Pagano I “Gusti” di Rosario Lisma ed altro di Francesco Mezzapelle A PAG. 7 Richiesta d’incontro su ritardato Finanziamento Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo di Baldassare Scaturro 20 Anni di attività dell’UTIC Una pagina di storia della Sanità a Mazara di Nicolò Di Giovanni A PAG. 12 A PAG. 3-5 Aneddoti e curiosità di Giuseppe Asaro A PAG. 13 News dalla Provincia A PAG. 14 INFORMA CITTÀ di Marpie A PAG. 8-9 bello o p m a By C A PAG. 15 L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 Via Salemi, Km. 1,800 - Tel. 0923.931111 MAZARA DEL VALLO Via Carlo Messina - Zona Industriale - Tel. 0923.20471 TRAPANI [email protected] 2 L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 L’editoriale 3 di Franco Scaturro Piera Maggio: il dramma di una madre che continua a sperare… a tre anni di distanza dalla scomparsa della piccola Denise… Il primo settembre, da tre anni a questa parte, è una data che porta tanta malinconia e tanta tristezza alla nostra comunità. Il mio, il nostro e sicuramente il pensiero di voi cari lettori va alla piccola Denise scomparsa nel nulla. Un sequestro, un rapimento che attende, ancora risposte concrete e che continua a tenere in ansia una mamma, Piera Maggio, che naturalmente spera, ancora, di poter riabbracciare la sua piccola e bella figliola. Ho pensato di dedicare questo mio ennesimo editoriale a questa grande tragedia familiare dai risvolti, sicuramente, nebulosi, poco chiari con tanti intrecci e tanti risvolti che ancora non riescono a venire definitivamente a galla… Ecco allora l’invito di recarsi presso la nostra redazione a questa madre coraggio per sottoporla ad una vera e propria intervista – confessione. Piera Maggio con molto garbo ha accettato di riparlare di questo suo “dramma”, che continua a vivere, purtroppo, quotidia- namente. Quest’anno anziché alla solita fiaccolata si è pensato ad un convegno che si terrà, a tre anni dalla scomparsa, presso l’Aula Consiliare, con inizio fissato per le ore 17,00 per sensibilizzare la gente sulla tematica dei bambini scomparsi. Sotto il patrocinio del Comune di Mazara, l’iniziativa è partita dalle associazioni “Cerchiamo Denise Onlus” e “Maria S.S. del Paradiso”. All’incontro è prevista la partecipazione di numerosi esponenti delle forze dell’ordine, delle istituzioni e degli enti che si occupano della tematica dei diritti dei minori. Tra gli ospiti Rino Monaco, appena nomiQuindicinale nato Commissario StraAnno IX n. 12 ordinario del Governo EDITORE per le persone scomparEDI 2000 di Pipitone Vincenzo SEDE LEGALE se; Antonio Marziale, Via P. Novelli, 19 - 91026 Mazara del Vallo Presidente nazionale delRegistrazione Tribunale di Marsala n. 122/4-99 11/11/99 DIRETTORE EDITORIALE l’Osservatorio sui diritti Antonio Pipitone dei minori; l’avvocato DIRETTORE RESPONSABILE della famiglia Pipitone, Franco Scaturro CAPO DELLA REDAZIONE Giacomo Frazzitta; il Piera Pipitone criminologo e psicologo Angelo FOTOCOMPOSIZIONE Zappalà, il Prefetto ed il QueAntonino Rallo STAMPA, store di Trapani, rispettivamente GRAFICA E IMPAGINAZIONE Giovanni Finazzo e Giuseppe EDI 2000 Concessionaria pubblicità Gualtieri ed il Procuratore Capo Tel. 0923 660009 - Fax 0923 660011 di Marsala, Antonino Silvio Sciuto. Sarà un modo per e-mail: [email protected] www.edi2000.it sensibilizzare l’opinione pubblica L’ su questa tematica e per mantenere alta l’attenzion. Durante il convegno, mi dice Piera Maggio, parlerò della mia triste esperienza e racconterò le emozioni di una madre da troppo tempo lontana dalla sua bambina. Il tempo necessario per sorseggiare un caffè e poi pronto a partire con tutta una serie di domande finalizzate a cercare di far più chiarezza su questo atroce mistero, che ha visto come “bersaglio” una piccola ed incosciente creatura. Come continua a vivere questo suo dramma? La reazione, in positivo, esiste, altrimenti non andrei avanti ed è, soprattutto, la grande speranza di rintracciare e riabbracciare mia figlia che mi porta ancor di più a lottare… Non la posso chiamare “vita” la mia, è una situazione che mi vede coinvolta nel sopravvivere e nel vivere quotidianamente un dramma così grande. È una lotta continua perché non proprio così? Purtroppo certi drammi non si possono capire in pieno perché si devono vivere sulla propria pelle. Quello che sto vivendo non lo auguro a nessuno neppure al più “acerrimo” nemico. Succede che più passa il tempo, più il logorio diventa ancor più pesante. Non ci può essere rassegnazione. È un logorio fisico, mentale ed emotivo. Mi sveglio e mi alzo dal letto la mattina pensando subito a mia figlia, a dove possa trovarsi e con chi e se la trattano bene da bambina. Mi interrogo su quale aspetto avrà oggi e la mia paura principale è, che con il passar dei mesi e degli anni, che mia figlia non mi possa più riconoscere. Mi viene rabbia al pensiero di trovarmi dinanzi ad una bambina che non è quella che tenevo tra le mie braccia. Come proseguono le indagini. Vanno avanti o si sono bloccate? Nella prima fase c’è stato un grande movimento mediatico. La sensazione è che siamo dinanzi ad un periodo di stasi. Vorrei conoscere il suo pensiero! Posso asserire che le indagini non si sono fermate, forse, c’è bisogno, anche, di alcune pause di dovuto “silenzio” per far lavorare meglio gli inquirenti. Il lavoro presso la Procura di Marsala è “continuo”. Anche quest’estate non ci si è Piera Maggio e il Direttore Franco Scaturro fermati. Questo fa nella redazione de L’Opinione capire che gli elemollerò mai finchè non saprò dove menti di indagine ci stanno e che è Denise e per sapere tutta la ve- sono corposi. Non è, assolutamenrità su quanto accaduto. te, un’indagine “chiusa”, altrimenti È sicuramente una situazione, il caso sarebbe stato di già quotidiana, paradossale e ri- “archiviato”. Io sicuramente mi tengo che l’opinione pubblica aspetto che ci sia giustizia. non può capire fino in fondo A tal proposito, ha grande fiContinua a pag. 5 tutte le varie sfaccettature. È L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 4 TONNARELLA: GERRY BIANCO MODELLA LA SABBIA E TUTTO DIVENTA OPERA ARTISTICA e per tanti l’estate diventa relax, facendosi il bagno al mare o esponendosi al sole per la tintarella, per Gerry Bianco diventa motivo d’ispirazione e di fantasia artistica per le sue opere scultoree. È ciò che acca- tà e pazienza incessantemente per circa 4 o 5 ore, Gerry lavora la sabbia con scrupolosità definendola in tutte le sue parti, per ottenere un risultato soddisfacente alla sua brama di inventiva, pur sapendo che quest’opera da lì a poco verrà distrutta dai ragazzini o dal vento marino. L’autore solo ad opera ultimata si concede la normale pausa che spetta a chi ha raggiunto un risultato, per godere del suo fare, con lo sguardo riverso alla sua opera e fra gli occhi ammirati dei passanti. Solo il tempo delle foto, poi tutto svanirà come l’onda Gerry Bianco mentre modella la sabbia che porta con se tutto lade sotto il sole cocente di sciando soltanto la scia. Ci potonnarella, sotto lo sguardo indi- tremmo chiedere il perché di quescreto degli spettatori passanti, ste opere caduche, perchè tanta che alla vista si fermano per am- fatica quando ciò verrà distrutto? mirare qualche istante queste ope- È il desiderio forte dell’uomo di mire che purtroppo avranno vita breve. Gerry Bianco architetto con la passione per l’arte, artista poliedrico, fautore e sostenitore delle “Sinergie Sinuose” linee morbide e compenetranti di ispirazione “Futurista” e secondo lo stile dell’ “Art Noveau” (liberty), oltre a scolpire le sue opere lignee in ulivo, i suoi dipinti su tela o i suoi oggetti e pezzi di design, si diverte a plasmare granelli di sab- surarsi con la proprie potenzialità bia ammassati, bagnati e battuti e capacità che vanno aldilà del recon semplici tavolette di legno. ale e della fantasia, per promuoTutto si trasforma e quella sem- vere l’arte come azione educativa plice sabbia come per magia di- per trovare nelle sinuosità la direventa opera scultorea, sinuosa, zione per la comunicazione delgradevole e di forte impatto sullo l’estetica. L’arte è percezione visfondo delle acque limpide del siva e come tale ha il compito di mare di Tonnarella. Con caparbiecomunicare attraverso l’opera al S fruitore, un pensiero, un concetto. L’arte è vita, è colore, è azione dirompente, utopia, messaggio di fuoco e sentimento tenero, racconto di bellezza e proiezione di infinito. Le forme nuove, geometrizzate rielaborate con un fare nuovo avveniristico, post-moderno, sono opere a tutto tondo plastiche e malleabili, granelli di sabbia rivisti in modo diverso. Mentre per tanti resta il ricordo dell’estate che è passata, dei salti e dei tuffi in acqua, per Gerry Bianco è il ricordo delle fatiche passate nell’accumulare la sabbia per modellarla a suo piacimento allo scopo di raggiungere il piacere, e lo scatto fotografico la memoria di ciò che non è più. E se qualche opera, potesse diventare opera scenica per le tante piazze di Mazara scarne d’arte? Di sicuro l’artista sarebbe ben lieto e orgoglioso di offrirle alla città. La Redazione Diocesi di Mazara del Vallo Aiutiamo le famiglie del Perù colpite dal terremoto don Francesco Fiorino a Chiesa di Mazara del Vallo, aderendo all’invito di Benedetto XVI di aiutare concretamente le popolazioni del Perù, colpite da un devastante terremoto, invita le comunità cristiane e tutte le persone di buona volontà, a dare un proprio contributo generoso. Tutte le offerte raccolte andranno alla Caritas Italiana che sostiene la Caritas Perù. Caritas Perú è impegnata fin dal primo momento dell’emergenza. L’obiettivo è quello di aiutare almeno 10.000 famiglie nella regione di Ica e nella provincia di Cañete della regione di Lima, con un piano di azione su sei livelli: 1. sostegno alimentare e nutrizionale; 2. ricostruzione di case, fornitura di acqua potabile e servizi igienici comunitari per 2.000 famiglie; 3. assistenza sanitaria per 3.000 famiglie; 4. costruzione e attrezzature per 40 aule e sostegno scolastico; 5. accompagnamento psicologico e spirituale; 6. promozione e formazione comunitaria. L Per sostenere gli interventi in corso (causale “TERREMOTO PERU’ 2007”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013. Oppure attraverso la Caritas diocesana (tel. 338.2372766 – 0923.907720) o le Parrocchie. Offerte sono possibili anche tramite altri canali c/c bancario 11113 - Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè, 2 Padova Cin: S Abi: 05018 Cab: 12100 / Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 / Bic: CCRTIT2T84A c/c bancario 10080707 - Banca Intesa, P.le Gregorio VII, Roma Cin: D Abi: 03069 Cab: 05032 / Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 / Bic: BCITITMM700 Cartasì e Diners, telefonando a Caritas Italiana 06 66177001 (orario d’ufficio) L’ Editoriale Segue da pag. 3 ducia nella giustizia? Vorrei avere grande fiducia ma capita spesso di abbattermi perché, purtroppo, in Italia, abbiamo una legge che non tutela il sequestro o la scomparsa di minori. È una legge molto garantista nei confronti di chi commette tali gravi reati. Lo affermo come mamma e come Presidente della nuova Associazione che ho dato alla luce: “Cerchiamo Denise Onlus”. Il caso di mia figlia è davvero raro perché scomparsa così misteriosamente ma esistono già degli indagati e mi riferisco alla “sorellastra” Jessica Pulizzi ed al suo compagno, il tunisino, Gaspare Ghaleb. Ha parlato di indagati. Quale comportamento dei due l’ha indispettita? La loro facoltà, consigliati dai loro legali, di non rispondere così come la legge, purtroppo, prevede. Ritengo che quando si è in buona fede dovrebbe essere consequenziale rispondere alle precise ed oculate domande poste dagli inquirenti. Se tutto ciò non avviene è evidente che i conti non tornano. Aggiungo, anche, di essere stata costretta nell’estate del 2005 a sporgere denuncia verso la ragazza perché mi ha aggredito verbalmente per strada. Non ha avuto il coraggio di abbassare lo sguardo… Questo per me è stato un evento doloroso dove c’è stato non un incontro casuale ma direi un vero e proprio scontro. Aggiungo che in questi anni non mi è mai pervenuto un segno di solidarietà da parte delle loro famiglie… Lei è convinta che chi ha rapito Denise continua a circolare per strada come se nulla fosse? Sono convinta che chi ha rapito Denise è consapevole di questa balorda legge 605 del codice penale, che sostiene che chi sequestra una persona in genere e non chiede riscatto può andare Anno IX n. 12 31-08-2007 incontro ad una pena dai sei mesi agli otto anni di reclusione. Se invece si chiede un riscatto la pena va da venticinque ad un massimo di trent’anni. Per il sequestro non a scopo di estorsione (sei mesi – otto anni) non c’è una distinzione tra adulto e minore, mentre sarebbe importante che ci fosse perché l’adulto è consapevole e vive in prima persona tale evento, un minore è invece più attaccabile perché non si rende conto di tutto ciò che lo circonda. Penso, dunque, che tale legge vada riveduta e corretta. C’è stato un momento in cui ha perso la calma e direi, anche, un certo equilibrio? Certamente. Essere “infangati” non è bello perché tutto ciò alimenta il chiacchiericcio paesano e dunque si alimentano altre ipotesi. Io posso aver anche sbagliato sotto l’aspetto comportamentale per la relazione avuta con il vero padre di Denise ma prendersela con una creatura innocente non sta né in cielo né in terra. Questa è grande cattiveria… È stata, spesso, tirata in ballo per il suo continuo presenzialismo nei tanti salotti dei mass-media. In molti hanno, anche, sospettato che 5 ne potesse trarre vantaggi di natura economica. Dove sta la verità? Ritengo che sia stato, assolutamente, indispensabile questa mia continua presenza dinanzi le telecamere. Era e rimane l’unico grande strumento a mia disposizione per poter sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica e sperare in “qualcuno” che potesse riferirmi di Denise anche attraverso l’emissione televisiva del video clip. Puntualizzo subito che da queste mie presenze televisive non ho tratto alcun vantaggio economico. Ho ottenuto solo il rimborso dei viaggi, del vitto e dell’alloggio ed ecco perché tali cattiverie e tali strumentalizzazioni mi hanno profondamente ferito… Lo sforzo economico (locandine che traggono Denise etc.) continuo a condurlo in prima persona, tutto il resto sono favole… al contrario potrei, invece, affermare che in tante circostanze, pur di ot- Piera Maggio tenere audience, mi sono sentita ampiamente strumentalizzata ma nel momento in cui mi sono accorta di tutto ciò, ho preso le immediate distanze da determinate televisioni e da determinati giornalisti. Vorrei che lanciasse un ultimo appello al termine di questa in- tervista. A chi vuole indirizzarlo? A me non interessa vedere o conoscere i volti di chi ha rapito mia figlia. Sarei disposta, anche, a perdonarli ma Denise non è sparita nel nulla o inghiottita dagli alieni. Denise è una bambina (è convinta che sia ancora viva) che è stata rapita volutamente. Mi auguro che si trovi in Italia e non all’estero dove per motivi burocratici si è costretti ad perdere più tempo nelle ricerche. Io sogno, sempre, ad occhi aperti il mio riabbraccio con mia figlia ma capisco, anche, che non si può vivere di soli sogni perché i sogni alleggeriscono di qualche minuto la mia solitudine e la mia rabbia ma spesso penso a Mazara in festa al ritorno di Denise e a tutto l’affetto che la parte sana di questa città, che rappresenta la stragrande maggioranza, ridarebbe alla mia piccola… non sopporto, invece, che Denise sia definita come un brutto neo per Mazara, non ho scelto io, non abbiamo scelto noi questo atroce dramma… Denise è una bambina che è nata quasi sette anni fa in questa città e che stava per crescervi… credetemi a volte è come un pugno allo stomaco sentirsi dire tutto ciò su Denise… purtroppo succede anche questo! Sono sicuro che vincerà questa sua “personale” importante battaglia… Lo spero tanto e la ringrazio, di vero cuore, per aver consentito questo mio ennesimo sfogo nel suo giornale ma vorrei vincere questa battaglia non solo a titolo personale ma con la mia Città che continuo ad amare a dispetto di tutto ciò che mi è accaduto. Il ritorno di Denise dovrà appartenere, anche, a tutti i mazaresi che mi sono stati particolarmente vicini nei miei grandi e tristi momenti di profonda depressione. Dovrà essere la vittoria di tutta la Città. L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 6 L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 7 BURKA Com’è il mondo osservato dalla feritoia di un abito galera S imona Bassano di Tufillo e Jamila Mujahed insieme per un libro di Donzelli Editore in Roma. “…provate a bere, a mangiare, a camminare, a baciare o anche solo a farvi riconoscere da vostro figlio o da vostro marito. Provate a vivere con un burka addosso…” le parole del retro copertina del libro “Burka”. Simona Bassano di Tufillo, autrice italiana di fumetti, ha disegnato in 48 pagine la geografia dell’universo femminilburkato. Napoletana, trentottenne, armata di umorismo e soprattutto della profonda consapevolezza della capacità pedagogica del dolore e di quanto ne viene in saggezza dalla sedimentazione di questo componente ineludibile della nostra vita; si vorrebbe proprio conoscere il luogo dove affonda le radici e poterle estirpare; tocca invece leggere tra le righe e sublimarlo. Ha sublimato anche il documentario che sconvolse l’occidente, S.B. di Tufillo - non ha dimenticato nessuna delle emozioni provate -. “Dietro il velo” era il titolo del filmato scioccante della giornalista di origine afgana della Bbc, Saira Shah, trasmesso dalla Cnn che mostrò l’esecuzione pubblica di una donna col burka; ha coscienza che tanto ancora ha aggiunto al dolore, alla tristezza, alla mestizia, e rabbia, e sdegno dinanzi a tante imposizioni sociali, violenze sulla persona, abusi domestici e discriminazione sessuale. Poi si è chiesta: “Com’è il mondo osservato dalla feritoia di un abito galera”? “E l’anima come ne esce? Mutilata o…?” Se ne è posti tanti di quesiti la di Tufillo poi, passando per l’umorismo e utilizzando la potenza dinamica del ridere, quale strumento di comprensione, ci ha fornito risposte in immagini che sanno segnare il pensiero e tracciare un segno di ricordo difficilmente cancellabile; le parole ce le metterà Jamila, giornalista che ha osservato ogni dettaglio della vita di quel Paese, del governo dei Mujahiden, di quello successivo dei Talebani. Jamila Mujahed è presidente della: The Voice of Afghan Women’s Association and Radio – organizzazione non governativa di donne professioniste in ambito di mass-media - oltre che fondatrice dell’unica rivista femminile afgana, “Malalai” (dal nome di una donna combattente) di cui è anche editrice. Jamila è stata insignita di innumerevoli riconoscimenti internazionali; fra gli altri il Premio Jhoann Philipp Palm, meritato per l’infaticabile lavoro di promozione dei diritti delle donne; sposata ad un Professore di Storia presso l’Accademia Afgana di Scienze, hanno quattro figli maschi e una femmina. Nessuna retorica dunque per “sbadituf”, in arte Simona Bassano di Tufillo, nata a Napoli, fondatrice del movimento artistico Direzione Obbligatoria, promotrice e valorizzatrice del patrimonio storico-artistico con target infantile, presente con alcuni suoi lavori presso la Città della Scienza a Napoli e presso il sito museale del Giardino della Minerva a Salerno. Nessuna retorica per un’autrice di fumetti italiana e una sensibile giornalista afgana; immediatezza forte ed eloquente, invece, sia nelle immagini della di Tufillo che nel commento della Mujahed… “negli anni della guerra contro l’Unione Sovietica, quando si andarono costituendo fazioni Mujaheddin, le donne iniziarono ad avere delle buone ragioni per mettere il burka. I Mujaheddin espressero il volere che le donne ritornassero all’Hejiab islamico (velo) e in alcune città, durante il conflitto, deturparono le donne spruzzando acido sui loro volti… questi atti intimidatori spinsero le donne ad indossare il burka per uscire di casa… altro motivo che reintrodusse l’uso regolare del burka, furono i moltissimi casi di stupro e di matrimoni forzati, soprattutto durante il regime dei Mujaheddin a Kabul… nascondevano i propri volti e la loro bellezza…” Allorché i talebani vanno al potere… “mi stavo preparando per andare al lavoro…mio marito venne a darmi la notizia …: i Talebani avevano emesso ordinanze che intimavano alle donne di restare a casa…. scoprii che le donne erano quasi del tutto scomparse dallo scenario urbano…e le pochissime erano tutte tetramente coperte dei burka…” Il libro ha ottenuto il Patrocinio della Sezione Italiana di Amnesty International ed ha una veste tipografica d’efficace impatto visivo. Un popolo di esseri umani burkati donne solo a dover loro sfilare la custodia, lo scrigno che tiene protette allo sguardo più o meno cattivo, lascivo, distorto e comunque nemico - costrette a riconoscersi in una identità collettiva e meramente ridotta ad una forma, una unica forma, eguale, in una moltiplicazione spersonalizzante; occhi, sguardi, parole da cogliere di là dalle labbra, e pensieri sussurrati con le pupille sono invece rinserrati, negati, arsi, spinti dietro la transenna dell’invisibilità. Un popolo di negate alla visibilità più significante popola tutta la copertina del bel libro di Simona Bassano di Tufillo che m’ha fatto riflettere sul popolo di negate che vedo girare per le strade della nostra nazione; stra- de miseramente affollate di donne visibilissime, eppure burkate anch’esse, anch’esse costrette dietro transenne di corpi da scolpire quotidianamente, di forme estetiche griffatomologate, di misure, circonferenze rigorosamente passate alla crudeltà del centimetro della dieta del momento, allo stivaletto indossato con i piedi in ebollizione nel rovente luglio, al jeans che regalerà problemi da costrizione e poi…incomunicabilità da complessità sociale…da diluvio d’informazione, acquazzoni di parole, grandinate d’immagini, terrorismo sociale, familiare, paura, paure?... già, le paure contemporanee delle società “civili”! Vedere materialmente di meno ed “essere” di più? Essere meno alluvionato dai mezzi di informazione e godere dell’autonomia e della libertà di pensiero? I burka son solo quelli di tessuto e reticella delle donne afgane? Antonella Pagano I “Gusti” di Rosario Lisma ed altro “Sincero e sorprendente” queL’opera è stata magistralmente sto il giudizio unanime dei quasi incorniciata attraverso la musica, in trecento spettatori dopo aver assiparticolare quella di Modugno, instito, lo scorso 22 agosto presso terpretata dallo stesso Lisma; lo l’atrio del Seminario Vescovile, allo spettacolo non poteva che concluspettacolo-monologo “Che gusti ci dersi con la canzone “meravigliosono” scritto ed interpretato dall’atso” del cantante di nascita tore teatrale Rosario Lisma. pugliese ma siciliano d’adozione. Lisma, giovane mazarese, lauA fine spettacolo l’attore non ha nareato in Giurisprudenza presso scosto la propria emozione nell’esl’Università di Roma “La Sapienza” sere ritornato dopo molti anni ad ma da otto anni attoesibirsi davanti ai re professionista, ha suoi concittadini incantato la platea con un’opera già con la sua mimica presentata recenteraffigurante alcuni mente al Teatro momenti della vita Stabile di Modena. quotidiana di uno stuLa grande esidente fuorisede a bizione di Rosario Roma. Il monologo di Lisma, 32 anni, ha Lisma, attraverso dimostrato ancora una scenografia esuna volta, qualora senziale ma funzioce ne fosse ancora Rosario Lisma nale alla rappresenbisogno, che nel tazione, è prettamente autobiograprogrammare alcuni eventi estivi si fico. Il giovane attore citando spesdovrebbe tener conto sempre più so un rapporto di coppia, con la de(ma con giusta retribuzione) anche scrizione alquanto realistica delle dei molti giovani talenti siciliani, fra situazioni effettivamente vissute, i quali molti mazaresi, che vivono e con una comicità “elegante” ma eflavorano al centro-nord, ma ben fieri ficace ed intrisa di silenzi e ed orgogliosi di regalare un sorrigestualità, non ha mancato di so ai propri cittadini, al contrario di esprimersi in merito alla sua famiaffermati personaggi dello spettaglia, alla sua terra natia, definita colo o attori di teatro che dopo aver come “una donna protettiva ma al promesso la propria presenza ricontempo troppo possessiva”, e su nunziano all’ultimo secondo attiraalcune tipologie comportamentali. ti bensì da pseudo-fiction televisiDurante lo spettacolo il giovane ve prodotte per la visione di molti mazarese ha satiricamente fatto rima, fortunatamente per noi, non ferimento ad alcune questioni poliper tutti. tiche nazionali e locali. Francesco Mezzapelle L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 8 II Galà d “Fina Ferro Fina Ferro Pipitone al I Galà della Cultura M azara, culla polietnica piena di colori, sapori e profumi differenti che inebriano l’aria di ricordi e valori profondi, nei quali si fanno spazio le esperienze e i pensieri. È in questa atmosfera che è stato ideato il Galà della Cultura 2006; una manifestazione nata per portare a Mazara ed ai mazaresi qualcosa di diverso e unico che allevia la mente e la diletta con suoni leggiadri e al contempo potenti, e ravviva lo sguardo con coreografie e movimenti sinuosi ed energici, tutto imbastito da un arricchimento culturale legato ad edizioni inedite nate in grembo alla casa editrice Edizione Pipitone. Il Galà della Cultura 2006 è stato l’inizio di un’avventura che già alla sua conclusione faceva immaginare che ne sarebbero succedute molte altre negli anni avvenire. È stata Fina Ferro Pipitone ad idearla e si è resa rea- biscito il II Galà della Cultura “Fina Ferro Pipitone”, con il patrocinio non oneroso del Comune di Mazara del Vallo rappresentato dall’Assessore Maria Pia Sammartano, che con grande successo e partecipazione di pubblico è riuscito a dare un tocco in più Da sinistra a destra: Franco Scaturro, Angela Rizzo e Laura Gucciardi a questa estate che nonostante le molte manifestazioni, bisogna ammettere che il Galà era l’unica di questo genere; la Piazza è stata scelta non a caso per la sua memoria storica ed importanza sia passata che presente, ricordo che lo stesso nome rivendica un cambiamento molto importante nella storia dell’Italia, cioè il passaggio dalla monarchia alla Repubblica, ed il Galà si è voluto appoggiare a tale cambiamento in quanto lui stesso rappresenta una novità e la voglia di cambiamento nei confronti di come si vuole vivere la cultura a Mazara. Piazza Plebiscito oltre che accogliere da sempre la culla della cultura mazarese con la sede del Centro Polivalente accoglie, ormai da qualche anno, il Satiro Danzante all’interno di S. Egidio, oggi anche chiamato Museo del Satiro. Sotto la coordinazione del bravissimo presentatore Franco Scaturro, grande giornalista e Direttore della testata giornalistica L’Opinione, il Galà ha esordito con una delle tante coreografie di Annalisa Croce tratte dal concerto dedicato a Lucio Battisti ed interpretate dalla ballerina di danza classica Cristina Carrara, per quanto riguarda, invece le coreografie di Hip Hop alternativo si riconducono alla scuola di danza Mhazart, la cui direzione artistica fa capo Peppe Quinci, che ha estasiato gli spettatori con le fantastiche e armoniose coreografie complesse nate dall’esperienza di un grande artista come Peppe Quinci. Tra una coreografia ed un’altra si sono susseguiti tanti altri personaggi dello scenario mazarese. In ordine di apparizione, primo fra tutti il poliedrico Gaetano Salerno che ha esordito con una canzone dal titolo “Canzone per un’amica”, dedicata alla sua amica Fina, e successivamente il suo nome è tornato alla ribalta con la presentazione del suo libro “Massoneria e politica a Mazara Stefan Gaetano Salerno dall’unità agli anni ‘80”, già dal titolo si evince l’argomento delicato che tratta il nostro storico nonché cantautore e apprezzatissimo pittore, che ha partecipato a molte manifestazioni come la Biennale Internazionale dell’Arte ContempoAgata P. ranea IV edizione, Città di Firenle e tangibile grazie all’impegno del ze, alla Biennale Internazionale marito e compagno di vita Antonio d’Arte di Roma VI edizione ed alPipitone, che insieme a lei ha portre; la relatrice del suo libro, voluta tato avanti la tipografia di famiglia, fortemente, è stata la nostra splenla Edi2000, nonché il giornale lodida concittadina Angela Rizzo che cale “L’Opinione”. Quindi insieme con la sua dialettica perfetta e la hanno ideato e creato il Galà grande padronanza di linguag2006 ed insieme già pensavagio ha reso la relazione dell’openo al Galà 2007, purtroppo, a ra sempre più piacevole; tengo causa della precoce scompara ricordare che la Rizzo ha vinsa di Fina, non hanno potuto to molti premi letterari tra i quali: nel 2007 crearlo assieme, ma il 1° premio nella VII edizione non per questo la famiglia 2000 del premio letterario NaPipitone si è fermata, infatti zionale di poesia e giornalismo Tonino Pipitone ed i figli si sono con “La Fonte Città di Caserta”, prodigati per creare la seconil 1° premio nel Concorso Letda edizione del Galà della Culterario Nazionale di scrittura tura, questa volta targato “Fina femminile con “ Ma adesso io”, Ferro Pipitone” in onore della sempre il 1° premio nel Concorsua ideatrice. Il 18 agosto so Letterario “Nuccio Raffa” con 2007, si è svolto in Piazza Ple- F. Scaturro, Ass. M. P. Sammartano e P. Pipitone “Città di Sortino” e molti altri, ultimo scritto è “La valle dei ricordi, Mazara del vallo: piccola Spoon River” Edizione Pipitone che a riguardo Antonino Cusumano ha asserito <<celebra il primato della memoria che sconfigge la morte e riscatta la vita>>. Sempre la Rizzo ha relazionato la novità editoriale di Giovanni Gucciardi “Il Carromatto”, di cui ha detto <<lo stesso titolo rimanda ad un veicolo da carico a 4 ruote trainato da cavalli… sfilano davanti ai nostri occhi scene di fatica campestre… il Gucciardi solo apparentemente lascia che i fatti si raccontino da sé, filtrati dal punto di vista dei personaggi, ma in realtà la sua presenza è viva e co- Cristin Pubblico al II Ga L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 9 ella Cultura o Pipitone” o Nutti stante>> inoltre la Rizzo lo definisce <<colori, odori, sapori del passato>>; Gucciardi è un mazarese di adozione, ha partecipato intensamente alla vita politica locale nella qualità di amministratore e Sindaco. Oltre che le novità editoriali di Edizione Pipitone, si sono interconnessi sul palco momenti di canto con Agata P., cantautrice mazarese che ha cantato a chitarra na Carrara e voce “Tornerai” scritta per Denise Pipitone, e successivamente “Ascoltami”. Non solo musica e libri sul palco ma anche poesia con Salvatore alà della Cultura precede ed accomGiacalone, bravispagna tutto l’800, simo e noto giorcaratterizzato dallo nalista che scrive scarso impegno poper il Giornale di Silitico della classe dicilia e che ormai rigente amministrada anni dirige il tetiva riguardo le opelegiornale di tele8. re essenziali… inHa eseguito un frastrutture principali omaggio a come la ferrovia, il Quasimodo con porto, l’ospedale il due poesie tratte cimitero ecc.>>. Oldalla raccolta “La tre che Agata P. si è vita non è sogno”, esibito un grande cioè “lamento per il della canzone, che sud” e “lettera alla Prof. Vito Ingrasciotta ci vantiamo di avere madre” scritte fra il come concittadino, Stefano Nutti, 1946-48. In un altro momento delche compone lirica ma non solo. la serata ha letto una poesia di Giulia Salerno, ragazza mazarese di spiccato talento, “Gocce di emozione”. Tornando agli inediti, sono stati presentati 2 libri Auser (Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà), dell’Università Mazarese Popolare dell’Età Libera; il primo è stato “La vite ed il vino nella storia” di Nicola Salvo recensito dal prof. Vito Ingrascotta, ex preside del Liceo Classico “G. Corpo di ballo Mhazart G. Adria” di Mazara del Vallo, nel Ha lasciato senza fiato gli spettaperiodo in cui il Liceo Classico ritori intervenuti all’evento, ha cansiedeva nella sua sede storica e tato alcuni dei suoi successi inseriti nell’ultimo suo CD: “Come una preghiera”, “Incenso e pace” e “Sicilia”, che farà da sigla ad uno dei prossimi programmi di Rai2 della trasmissione “Capitani in mezzo al mare” in onda tutti i venerdì dopo il Tg della notte. Per dare un tocco di ironia alla manifestazione la casa editrice Edizione Pipitone ha deciso di dare spazio ad un assiduo scrittore de L’Opinione, nel quale si occupa della rubrica “Aneddoti e Duo Brunino Curiosità”, naturalmente sto parlando di Giuseppe Asaro, dei suoi rappresentava, ancora, il fiore alaneddoti. La famiglia Pipitone, conl’occhiello della Provincia di Trapastatato il loro procurato interesse ni; il Prof. Ingrasciotta lo ha esponel lettore, ha deciso di raggrupsto in questo modo <<la lettura di questo leggiadro opuscolo che a nome dell’Università Mazarese Popolare dell’Età Libera viene presentato ai soci ed agli amici dell’AUSER, mi procura la stessa sensazione che un buon vino offre alle papille gustative quando boccone dopo boccone riesce a fare apprezzare la bontà del cibo>>; il secondo è stato “Il secolo XIX a Mazara del Vallo” di Mario Giubilato e Angela Marino, presentato dalla stessa Marino che ha asserito <<il periodo che viene esaminato nelle sue determinazioni che coinvolgono la vita socio-economica dei Salvatore Giacalone cittadini di Mazara, è quello che parli tutti in una raccolta, con precisione nella collana Corallis per omaggiare gli intervenuti, in modo da regalare un sorriso per ogni aneddoto letto. Tra i tanti artisti anche una band Jazz, il duo Brunino, formato da una coppia di giovani ragazzi mazaresi, Nino Lombardo e Bruno De Santi, che Franco Scaturro e Angela Marino hanno esordito sul palco in “Pantera rosa jazz”. Per ultimo, ma solo in ordine di apparizione è stato il libro di Giuseppe Inzerillo, “Dal mare alla tavola imbandita” divagazioni storico-letterarie sulla gastronomia mazarese, l’autore nativo di Mazara del Vallo, vive a Ferrara, laureato in giurisprudenza e abilitato all’insegnamento di storia, filosofia, pedagogia e psicologia, vincitore del Concorso per titoli e colloqui a 3 posti di Dirigente Superiore diventa Provveditore agli studi di Pesaro-Urbino, Ferrara, Forlì Giuseppe Asaro e Sovrintendente scolastico regionale per l’Emilia Romagna. Nomi di spessore, dunque, hanno intrattenuto il pubblico mazarese e non, all’insegna della cultura… cultura vista da molte delle sue mille sfaccettature, cioè la musica, il ballo, il canto, la poesia e la letteratura, in un’epoca nel quale computers e internet invadono e pretendono il presente, e dove la letteratura viene continuamente sostituita da altro. Il 18 agosto 2007 “il libro” è riuscito ancora ad avere la meglio e ad impossessarsi di quello che gli spetta di diritto, cioè la cultura oggi. Marpie L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 10 Centro Studi “Stretto di Sicilia” - c/o Associazione Pro Loco Mazara del Vallo - c.so Armando Diaz n. 3 – 91026 Mazara Lettera Aperta Urgente al Direttore Responsabile de “L’ Opinione” “Le Disgrazie… non vengono mai… da sole!” Egregio dottor Scaturro, mi consenta, come è nella grande tradizione del “vero Giornalismo” di intervenire con una “lettera al Direttore” per manifestarLe di essere rimasto colpito, addirittura “impressionato” dalla lettura di un articolo pubblicato sul periodico da Lei diretto pubblicato oggi 14 Agosto ; infatti, mi creda: “fare Cultura” deve avere un significato del tutto contrario al “ fare Confusione”. Cosa ci azzecca, direbbe l’on Di Pietro, il Cattolicesimo con la “bigotteria”? Che cosa c’ entra la “squallida contabilità” della frequenza alle funzioni religiose con la mancanza di conoscenze sulle “tradizioni popolari”. Non voglio infierire, “sparando sulla Croce Rossa” ma la gentile e giovane scrivente Piera Pipitone non rende un buon servizio al Vostro giornale, ed alla Vostra rimpianta Editrice prematuramente scomparsa, facendo “ un sacco di confusione” nello scrivere di argomenti che disconosce profondamente. Mi consenta pertanto di rendere proficua l’occasione e di non mandare sprecato tanto impegno, “degno di miglior causa”, con il modesto contributo di una “chiosa” chiarificatrice sull’argomento improvvidamente affrontato con temerario impeto giovanile. Augurandomi di non essere frainteso ed anzi sperando addirittura di aver fatto cosa gradita ai Suoi Lettori, a Lei ed alla medesima giovane Scrivente, rimango a Sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti che Lei ritenesse opportuni. Con immutata stima, Suo affez.mo lettore IL FATTO A firma della giovane Piera Pipitone è apparso sull’odierno numero de “L’ Opinione” un articoletto in occasione della ricorrenza della festività dell’ Assunta e delle, ormai scomparse, tradizioni che erano collegate a questa antica festa ed all’antico santuario di S. Maria dell Giummare ( Madonna dell’Alto ) ancora poche decine di anni or sono. (Beata GIOVENTU’ ! La “Scrivente” dichiara di non averne avuto diretta conoscenza ! ) Le considerazioni che scaturiscono dalla penna della Scrivente, ( meglio: dalla tastiera del suo computer), creano però nel lettore – e forse nella scrivente medesima – una grandissima “CONFUSIONE” mescolando “Religiosità ” e “Falò ”, “Bigotteria” e “Raduni giovanili”, “Santi ” e “ Fanti - Amministratori Comunali”. IL COMMENTO [ Per certo: “fare Cultura” deve avere un significato del tutto contrario a “ fare Confusione”]. lI festeggiamenti per Santi e Patroni, ( certo non inventati dal Cattolicesimo ), per secoli furono le quasi uniche occasioni per “divertimenti” e piacevoli “tavuliddre”! Non si pretendono certo, da tutti gli aspiranti giornalisti, profonde conoscenze di antropologia, psicologia o sociologia, ma sarebbe sufficiente qualche buona lettura di enciclopedie, anche a fascicoli, o la consultazione di un buon dizionario. “ Prima di scrivere….. assicurarsi che la CPU sia collegata ! “ …si potrebbe suggerire, maramaldeggiando, e parafrasando un “avviso” molto popolare. Oppure, molto più tradizionalmente : ….”Léggere ….PRIMA … di scrivere ! “ “ SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA” e “SECOLARIZZAZIONE” sono solo 2 delle “VOCI ” la cui consultazione sarebbe stata sufficiente alla Vs Scrivente per evitare di andare a cacciarsi in un ginepraio di considerazioni non conducenti a nulla. “Sviluppo della Tecnologia” 100 anni fa, ed anche solo cinquanta, la riproduzione della musica era affidata agli apparecchi radio ed ai grammofoni ad essi spesso collegati: ( non esisteva ancora nemmeno l’oggi defunto Juke-Box !). I “Balli” si svolgevano, con la musica prodotta dalle “orchestrine”, solamente a Carnevale e per i Veglioni di Capodanno (al Cine Teatro Vaccara – “Orchestra Brasil”). Pochissimi giorni all’anno. Poi vennero le 10 serata della “Mostra Mercato” le Feste della Matricola e “ la Rosa d’Agosto”: in tutto 20 volte all’anno massimo alla fine degli Anni 50. Invece…. negli anni in cui la giovane Scrivente era a scuola, ( in classi miste ! ), i “Balli” si svolgevano già in discoteca tutte le settimane ed anche più volte alla settimana. 100 anni fa, ed anche solo cinquanta, la salvezza della vita ( e dell’anima) in mare era unicamente affidata alle capacità del carpentiere costruttore della barca ed ai Santi Protettori. Oggi la salvezza delle vite dei nostri marinai è affidata ai radar, ai GPS, alle radio satellitari e VHF, ed a tutti gli altri ritrovati tecnologici. ( Della salvezza delle anime ci sarà tempo per occuparsene una volta andati in pensione !) Bastano questi due evidenti semplici esempi per iniziare a comprendere perchè si siano perdute le tradizioni di devozione e folklore legate alle festività religiose. L’ andare alla messa domenicale era l’unica occasione per i giovani dei due sessi di poter scambiare sguardi, magari parole e perfino contatti non troppo ravvicinati. Come meravigliarsi se la frequenza delle messe domenicali oggi sia “riservata ad un pubblico adulto” ? Per ognuna delle 52 settimane i giovani dei due, (o anche più di 2), sessi hanno oggi centinaia di occasioni di frequentazioni di ogni tipo; quindi la Messa domenicale perde almeno 100 a 1, …per dirla in termini calcistici. Con tutto questo che cosa c’entra il “Cattolicesimo” ripetutamente “ tirato in ballo” dalla Scrivente? Che cosa c’entra la squallida contabilità delle frequenze alle funzioni domenicali? La gentile Signorina Piera Pipitone se ne faccia una ragione: la “secolarizzazione” è un fenomeno che ha percorso tutto il secolo appena concluso, e l’effetto combinato con gli effetti dello sviluppo della tecnologia ha reso inevitabilmente obsolete le tradizionali forme di devozione e religiosità. ATTENZIONE : le forme tradizionali ! Non certo la religiosità e la devozione in sé stesse ! MA, a questo punto, SERVIREBBERO le approfondite conoscenze di antropologia, psicologia e sociologia che anche a me mancano. ( E non vorrei ripetere lo stesso errore fatto dalla Vostra gentile giovane Scrivente). Desidero solamente da “cittadino mazarese” ag- giungere 2 brevi considerazioni che forse potrebbero aiutare i Lettori e la stessa Scrivente a meglio comprendere i criteri di sopravvivenza delle singole devozioni e tradizioni popolari. 1) L’ Assunta : la devozione per la Madonna sopravvivrà, io ritengo. La “festa” pagana di “mezzo agosto” pre-esisteva all’avvento del Cristianesimo. E’ ipotizzabile che siano stati i Cavalieri di Malta, ai quali il Santuario di “S. Maria delle Giummare“ era stato dato “in commenda”, a rafforzarne la devozione. Per l’”assunzione in cielo” esistevano però già i casi della mitologia greca e di quasi tutte le antiche religioni orientali. E dopo la cattolicissima Madonna, anche il “profeta Maometto” non si è fatto mancare una gloriosa “assunzione” nei cieli. Poi ci sono stati i recenti “casi” di alcuni “Imam” e di Elvis Presley , fino alla probabile presunta “assunzione” di Osama Ben Laden. 2) San Vito martire : la devozione rischia invece di non sopravvivere, io ritengo. I tradizionali fedeli devoti a “Santu Vituzzu” sono in via di estinzione, (e non sono protetti né dai nostri Politici e nemmeno dal W W F). Gli equipaggi della flotta peschereccia d’altura mazarese sono composti in larga maggioranza, ( 70 % circa), da immigrati mussulmani più o meno praticanti. E’ molto difficile che preghino per l’intercessione del nostro Santo Patrono. Per il restante 30% circa, ( scomparsa la peste x lo sviluppo della tecnologia sanitaria), vale quello che si è detto per l’effetto combinato della “secolarizzazione” e dello “sviluppo della tecnologia nautica”. Sperando vivamente di essermi reso utile x il Direttivo del Centro Studi “ Stretto di Sicilia ” Il Segretario : dr. Annibale Gisgone N.B. Come si può vedere la firma dello scrivente non corrisponde a quella reale che abbiamo individuato in un tale Safina... Storia di ordinaria follia Risposta di Piera Pipitone “Le Disgrazie… non vengono mai… da sole!” È il titolo che un lettore de L’Opinione ha dato ad una critica fattami per l’ultimo “Il Pungolo” apparso su codesta testata giornalistica, in data 14 agosto 2007, diretta dal Dott. Franco Scaturro. Dal momento in cui ho pubblicato il mio primo articolo ho ricevuto molti complimenti e fortunatamente poche critiche, devo dire che la cerchia dei miei lettori aumenta sempre più e ne sono felice, in quanto credo che voglia dire che piace come scrivo e soprattutto come tratto gli argomenti da me presi in esame. Nonostante questo, com’è naturale che sia, non a tutti piacciono i miei articoli o come li tratto, infatti tale “affezionatissimo lettore”, così si definisce, ha mandato una lettera aperta al Direttore, per esprimere la sua “opinione” sul mio lavoro. Sono dell’idea che le critiche siano utili fino a quando riescono ad essere costruttive, ma tale “affezionatissimo lettore”, non si è limitato a criticare, ma ha solo ed esclusivamente offeso ripetutamente e volontariamente il mio lavoro e la mia persona. Nell’articolo in questione ho messo a confronto la Festività della Madonna dell’Alto con la festa del Ferragosto, sono sicura che tutti coloro, tranne uno, che hanno letto l’articolo hanno capito che non criticavo nessuna delle due Festività ma ne evidenziavo le diversità in cui oggi grandi e piccini le vivono. Non sto qui a difendere il mio lavoro, perché credo sia chiaro a tutti il suo significato; non ho fatto altro che riportare dati di fatto e opinioni personali… ed in questo non ci può essere nulla di sbagliato. L’unico che non è stato in grado di “capire niente” di ciò che ho detto è stato il “signore”, che si è prodigato con email, fax e raccomandate, nella speranza di emergere un po’ fuori dalla sua vita, probabilmente noiosa ed insoddisfacente. Adesso che ha avuto le sue due righe di celebrità lo invito a farsi “visitare” da un bravo psicanalista in quanto la senilità, credo che lo abbia colpito da tempo, dato che non ha fatto altro che contraddirsi di continuo e straparlare. Mi consenta, inoltre, di darle un consiglio: la smetta di dire stupidaggini perché così si rende solo ridicolo. Ma in realtà l’“affezionatissimo lettore” ha avuto di che dire più su di me che sull’articolo in questione. Non ho intenzione di abbassarmi al suo livello di squallore, per tale motivo non userò né i toni né i modi che lui ha rivolto a me. Per questo non ritengo opportuno controbattere le inutili frasi che mi ha rivolto, che non solo offendono me ma anche molti mazaresi. L’unica cosa che voglio dire a riguardo è che la maleducazione e l’ignoranza non sono insiti nell’uomo, ma tale “affezionatissimo lettore” credo proprio che li abbia radicati bene fino al midollo. Concludo tornando al titolo della lettera, <<Le Disgrazie… non vengono mai… da sole!>>, a prima lettura non avevo capito a cosa si riferiva, ma dopo avere letto la frase <<non voglio infierire… ma la gentile e giovane scrivente Piera Pipitone non rende un buon servizio al Vostro Giornale, ed alla Vostra rimpianta Editrice prematuramente scomparsa…>> a questa frase posso solo rispondere, “con temerario impeto giovanile”, che accetto ogni critica ma la cattiveria proprio non la digerisco. L’ Risponde il Direttore Franco Scaturro Non c’è compito più gratificante, per un giornalista, che quello di commentare l’operato, in svariate circostanze, di colui che pensa di non avere scheletri nel suo armadio o che ritiene di essere il “sapientone di turno”. Tutto sommato si sa che i “presuntuosi” esistono da sempre ma quando dalla presunzione del saper tutto, di tutti e di più, si passa ad una “marcata cattiveria”, le riflessioni diventano d’obbligo ed impongono ad un Direttore di qualsiasi testata giornalistica di prendere le dovute distanze, ancor più quando la “parte lesa” diventa una giovane aspirante giornalista, che con il suo meritevole impegno sta impreziosendo sempre più, dopo ogni nostra ennesima uscita, le pagine del nostro giornale. Anche se si rischia di cadere nella retorica (ma chi se ne frega di uno come costui, che non ha neppure il “coraggio” di far combaciare nella lettera, a me indirizzata, firma e pseudo-firma) sono molto motivato nella risposta che “merita”. È stato “ben individuato” perché non è nuovo a simili sparate… Spocchiosissimo ma “cattivo” nel contenuto e soprattutto nel titolo della lettera, sarà giudicato dai nostri cari lettori (si spiega così l’intera pubblicazione di questa sua “inopinata” uscita) perché nessuno e dico nessuno ha il diritto di augurare del male o peggio, ancora, di fare riferimento ad una “tragedia familiare” vissuta in prima persona da Piera Pipitone e dalla sua famiglia. Consiglio a questo “scrivente” di rivolgersi, se vi sarà una prossima volta, ad un “giornalaio” e non ad un giornalista… che può descrivere simili “gufi impagliati di bianco” nel modo più logico ed opportuno, come in questo caso. Mi chiedo: <<Se non fosse apparso sul nostro giornale l’articolo “in questione” di Piera Pipitone, dove diavolo sarebbe andato a parare questo “signore”? La stupidità umana ma soprattutto la cattiveria può arrivare a tanto eccesso?>> Questa non è la Mazara che vogliono i mazaresi. Certa gente è meglio “isolarla”. Lui si è autoidentificato (ma con quale rossore) in un modello vincente ma per me e per chi legge è risultato, invece, un grande perdente… Anno IX n. 12 31-08-2007 11 Soppressione del CAPO V (articoli dal 46 al 51) dello Statuto comunale vigente riguardante il Difensore Civico Risposta alla lettera a firma di Baldo Scaturro pubblicata sul n.11 del 14/08/2007 delL’Opinione Qualche tempo fa, or non è molto, ho motivatamente proposto la soppressione del Capo V dello statuto comunale vigente, che riguarda l’istituto del difensore civico, chiedendo la predisposizione della relativa proposta di deliberazione di modifica. Ho ricevuto sull’argomento, solo per conoscenza, una lettera a firma di Baldo Scaturro (pubblicata sul n.11 del 14/08/2007 de L’Opinione) che, peraltro, è stata inviata anche al Presidente del Consiglio Comunale, dal cui tenore si evince che certamente il predetto ha letto la mia proposta di modifica statutaria ma che certamente non ne ha pienamente compreso il senso. Appare opportuno, pertanto, chiarire la portata della proposta di modifica in parola per illustrarne ancora meglio la valenza propositiva. Scrive Baldo Scaturro che il sottoscritto ha motivato la proposta di modifica statutaria semplicemente «con la riduzione della spesa». In vero ho scritto che le funzioni del difensore civico (che sono quelle di essere portatore di istanze, di proteste, di lamentele dei cittadini nei loro rapporti con l’Amministrazione Comunale e di segnalare, anche di propria iniziativa, abusi, disfunzioni, carenze e i ritardi) sono assorbite, per la loro stessa natura, in quelle di Consigliere Comunale che sono molto più ampie atteso che il potere ispettivo di quest’ultimo si svolge a 360°. In tale ottica, conseguenzialmente, ho sottolineato che avere un ulteriore difensore civico (di nomina politica), ossia un “Consigliere Comunale” in più verrebbe ad aggravare il costo della politica locale che, come tutti sanno, pesa sul bilancio comunale e, dunque, sulle tasche dei cittadini mazaresi. Avevo, anzi, sottolineato che già tanti Comuni hanno proceduto a modificare gli statuti eliminando l’istituto del difensore civico. Baldo Scaturro, ha proseguito oltre nel suo vaneggiare offendendo l’intero Consiglio Comunale allorquando ha tentato in forma eccessivamente maldestra di diffondere il sospetto, a proposito del <<problema dell’inquinamento dell’acqua della zona Trasmazzaro>>, che <<i Consiglieri Comunali non hanno svolto quel ruolo che il Consigliere Ballatore Vito vorrebbe attribuirgli, in quanto il Consiglio Comunale è si un organo di vigilanza - controllo e programmazione, ma composto da cittadini eletti nelle liste dei partiti politici e di conseguenza un organo politico>> concludendo che <<la figura del difensore civico è una figura al di sopra delle parti che svolge un ruolo di garante>>. Sarebbe come dire, secondo Baldo Scaturro, che il Consiglio Comunale, in quanto espressione di partiti, è lontano dai problemi della città e, dunque, non garantisce niente e nessuno, nemmeno la funzione ispettiva. A mio modo di vedere ci sono tutte le condizioni per intraprendere un’azione giudiziaria nei confronti di Baldo Scaturro, non nuovo a tali comportamenti, finalizzata a salvaguardare la dignità e l’onorabilità dell’intero Consiglio Comunale. Ma riprendo il filo del discorso. Infine, dopo tutta una lunga serie di contumelie l’interlocutore paventa l’idea che <<per i cittadini sarebbe stato più semplice trovando un loro punto di riferimento per tutelare la loro salute>>. Da qui si dimostra che Baldo Scaturro, ma non solo lui, ha sull’argomento le idee estremamente confuse perché confonde la figura del difensore civico con quello del Sindaco, dell’Ufficiale Sanitario, dell’Analista di laboratorio e forse anche del Padre Eterno. Certo, Baldo Scaturro scopre l’acqua calda, quando scrive che in illo tempore ho votato la proposta istitutiva del difensore civico. Certo che l’ho votato, ma allora ho votato la proposta per l’istituzione del difensore civico, secondo i principi fissati dalla legge istitutiva che partiva da tutt’altri presupposti e che prevedeva un istituto che favorisse i rapporti tra il cittadino e le istituzioni. Purtroppo i risultati, le esperienze di altre realtà comunali, che riempiono le pagine dei giornali, attestano risultati che sono stati deludenti, per l’inadeguatezza della figura a svolgere il ruolo di garante dei cittadini di fronte all’Amministrazione pubblica. Quello che si vuole eleggere - per intenderci - assomiglia ad un difensore civico passa carte, quasi ad un confessore che prende atto dei problemi dei cittadini (litigi di famiglie, beghe di condominio, ecc.), che tenta di persuadere ma che non ha la capacità di incidere sull’Amministrazione. Di fatto non è dotato di alcun potere. Poteri che, invece, ha il Consigliere Comunale nelle diverse forme giuridiche codificate dalla legge e dal regolamento. In altre parole, quello delineato è il difensore civico che vorrebbe Baldo Scaturro e allora che se lo scelga lui a casa propria, ma lasci il Consigliere Ballatore di fare liberamente la pro- posta di modifica statutaria secondo il diritto d’iniziativa che gli attribuisce la legge ed il regolamento dei lavori consiliari e finisca di annoiare la gente. Il Consiglio Comunale è e resta l’unico organo sovrano della città competente a pronunciarsi sulla mia proposta e nessun cittadino può, in questa fase, intervenire sull’attività del Consigliere. Il Consigliere Comunale Dott. Vito Ballatore Al Consigliere Comunale, Dott. Vito Ballatore, risponde il nostro Direttore Dott. Franco Scaturro In riferimento all’articolo apparso sul nostro giornale nel numero precedente del 14/08/2007, pag. 14, a firma del Rag. Baldo Scaturro, dal titolo “Il difensore civico – organo di garanzia per tutti i cittadini, mi preme sottolineare quanto segue: <<il diritto di replica da parte del Consigliere Comunale, Dott. Vito Ballatore, lo accolgo con grande spirito democratico e soprattutto di libertà nell’ambito della comunicazione ma alcuni “toni” utilizzati dallo scrivente in questione (a mio modo di vedere ci sono tutte le condizioni per intraprendere un’azione giudiziaria nei confronti di Baldo Scaturro, non nuovo a tali comportamenti, finalizzata a salvaguardare la dignità e l’onorabilità dell’intero Consiglio Comunale) mi sono sembrati, davvero, eccessivi… Fermo restando che non sto a criticare l’operato, in questa vicenda, del Consigliere Comunale in questione, perché ritengo che sia stato sincero nella lettera a me indirizzata, mi sorge (e sarebbe poco costruttivo nei confronti di una comunità) il dubbio che un semplice cittadino non possa “esprimere” in piena libertà tutte le sue perplessità su vicende, come questa, che invece dovrebbero tutelare le esigenze di un’intera Città. Sono convinto della buona fede di Baldo Scaturro ed aggiungo che anche da questi confronti-scontri si può giungere da ambo le parti ad una sinergia, che possa portare positività, anche, in seno al Consiglio Comunale. È chiaro che il tutto debba racchiudersi nei limiti della buona educazioni. Non avrei accettato “offese” tra le due parti ma se criticare in termini costruttivi conduce, anche, ad una leale provocazione che ben venga quest’ultima… L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 Richiesta d’incontro su ritardato Finanziamento Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo I l sottoscritto Scaturro dale “Abele Baldassare, nella qualità di Co- Ajello” di ordinatore Aziendale del Sinda- Mazara del cato U.G.L. Sanità del distretto Vallo, struttuSanitario di Mazara del Vallo, for- ra che negli mula la presente per chiedere alla anni 70’ fu il Sen. Livia Turco, Ministro della punto di riferiSalute un incontro, in considera- mento sanitazione che: rio più imporBaldo Scaturro ¾ In data 16 Gennaio 2007 aven- tante della do richiesto una sua visita nel no- provincia regionale di Trapani, e stro presidio Ospedaliero “Abele che oggi grazie ad interferenza poAjello” di Mazara del litica rischia la sua Vallo, in occasione chiusura o della sua visita in Sideclassamento a puncilia il 9 e 10 Febbrato di smistamento. io 2007; Siamo certi Sig. Mini¾ In data 5 Marzo stro che Ella dopo n°3 2007 avendo avanzalettere inviatele possa to istanza con relaprendere in considezione dettagliata, in razione l’ipotesi di un applicazione della incontro a breve con Legge n° 1027 del 21 la S.V.. Sen. Livia Turco Ottobre 1957 – art.2 Con l’occasione Le inMinistro della Salute (modifica sul sistema vio n°10 copie del Giordi votazione vigente a votazione nale “L’Opinione” per rendersi Ella uninominale nei Collegi I.P-A.S- conto della realtà sanitaria in proV.I). In altre occasioni di incontri vincia di Trapani. In attesa di un di persona rappresentando ad Ella Vostro cortese riscontro le invio la necessità di procedere a sbloc- distinti saluti care i fondi per il finanziamento di Euro 17.500.000,00 destinati IL COORDINATORE AZIENDALE al riammodernamento dell’ospeBaldassare Scaturro Lettera aperta al Direttore Generale dell’Azienda U.S.L. n.9 - Dott. Gaetano D’Antoni INTITOLAZIONE DELL’UNITA’ OPERATIVA DI OCULISTICA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO “ABELE AJELLO” AL DR. VITO UBALDINO a Nostra Organizzazione ¾ L’Auditorium al Dr. Giuseppe Sindacale U.G.L. Sanità D’Ancona (3 Marzo 1992); i n t e n d e primari che hanno avanzare nei vostri dato lustro all’Ospeconfronti la richiedale “ABELE sta di intitolare AJELLO” creando e l’Unità Operativa di dirigendo per anni le Oculistica del PreUnità Operative, sidio Ospedaliero cosi come ha fatto il “Abele Ajello” al suo Dr. Vito Ubaldino, sia fondatore e a colui perchè è stato un che l’ha diretta per emerito Oculista circa 30 anni, esche nell’anno 1974 sendo lo stesso deper la prima volta ceduto il 14 Setnella provincia di Tratembre 2006 e cioè pani apriva una DiviLo scomparso a distanza di cinque sione di Oculistica, Dr. Vito Ubaldino anni dal suo che presto è divenupensionamento 21 Dicembre ta un punto di riferimento per le 2001. città vicinore e la Valle del Belice. Questa richiesta è legittima sia Riteniamo pertanto che lo stesperchè in passato si è procedu- so abbia diritto alla pari dei suoi to ad intitolare le varie Divisioni colleghi ad avere intitolato a suo Ospedaliere: nome l’Unità Operativa di ¾ la Divisione di Medicina Gene- Oculistica. In attesa di un Vostro rale al Dr. Vincenzo Ingraldo (27 cortese riscontro, si porgono diMaggio 2000); stinti saluti. ¾ il Servizio di Radiologia al Dr. Raffaele Caravaglios (3 Aprile Il Coordinatore Aziendale 1986); Baldassare Scaturro L 12 20 Anni di attività dell’UTIC Una pagina di storia della Sanità a Mazara I l 28 Maggio del 2007, alla presenza di S.E. il Vescovo Domenico Mogavero, è stata festeggiata, con una sobria cerimonia, l’Unità coronarica dell’ospedale di Mazara in ricorrenza del 20° anno di attività. Infatti il 28 maggio 1987, dopo anni di battaglie per dare adeguata assistenza e terapia ma anche dignitoso ricovero ai cardiopatici gravi, prima costretti ad umilianti e rischiosi trasferimenti d’urgenza presso gli Ospedali palermitani -non esistevano, all’epoca, reparti di cardiologia- iniziava l’attività dell’Unità Coronarica nell’Ospedale A. Ajello di Mazara del Vallo, prima in provincia ad effettuare an- Staff dell’U.T.I.C. - Mazara del Vallo che impianti di pace maker. La manifestazione è stata voluta anche e sopratutto per ricordare il Dr. Innocenzo Fiore, professionista cardiologo di grande talento ed umanità ma anche uomo di grande equilibrio sia nella politica (con la P maiuscola) che amava, sia nel sociale con il suo costante impegno nel Movimento Cristiano Lavoratori. Per primo Ninni Fiore intuì la valenza di tale progetto e contribuì in maniera determinante alla nascita e alla crescita di un reparto che nel corso degli anni ha salvato la vita a migliaia di cittadini di tutto il comprensorio. Nel corso della riunione, alla presenza dei familiari, è stata ufficializzata la proposta di intitolare il reparto a suo nome. Non vanno dimenticati, però, altri personaggi che hanno avuto un ruolo importantissimo nella crescita della sanità nell’Ospedale di Mazara. Una menzione particolare merita Ettore Saffiotti, amico sincero, allora componente del Comitato di Gestione della USL n. 4, il quale lottò come un gladiatore per la realizzazione del reparto, avendo vissuto sulla propria pelle la drammatica esperienza di un infarto occorso proprio durante le scosse del terremoto del 1981, trascorrendo la prima notte sotto un albero! Stesso impegno, nella duplice veste di primo paziente e uomo politico, profuse il comm. Paolo Lisma, finanziando persino una borsa di studio per una infermiera per supplire alla iniziale carenza di organico. Altro personaggio da ricordare è sicuramente il prof. Paolo Sammartano, anche lui componente del Comitato di gestione dell’epoca, il quale, in una particolare occasione, ebbe il coraggio di rischiare lo scontro fisico in difesa dell’Utic. Determinante fu però il contributo del dr. Girolamo Di Giovanni, medico analista di Salaparuta trasferitosi a Mazara, personalità di grande spessore e influenza nella società e nel mondo della politica che ha saputo guardare oltre la miopia della classe dirigente dell’epoca. Doveroso, e con una punta di commozione, il ricordo di tutti i personaggi sopra citati, non più presenti. Decisivo, infine, per il coraggio delle scelte difficili nel reperire l’organico medico ed infermieristico per garantire l’attività di otto posti letto - già allora insufficienti - (la Regione aveva autorizzato l’attivazione di un solo posto. Senza organico medico e infermieristico) il ruolo dell’allora Presidente del Comitato di Gestione Pino Giammarinaro. Dal momento dell’attivazione ad oggi, l’impegno di tutto il personale operante nella struttura nel migliorare professionalmente ed offrire prestazioni sempre all’avanguardia è sempre stato costante, nonostante momenti di grande amarezza e sconforto, come quando nel Dicembre del 1996 la politica regionale, dopo quasi 10 anni di attività, nel primo piano di riordino ospedaliero ignorò l’esistenza e la piena operatività dell’Utic dell’ospedale di Mazara per istituirla, ex novo, altrove. Ciò nonostante si continuò a lavorare e, alla fine, inevitabilmente, per meriti conquistati sul campo, “non certo per interessamento politico”, il riconoscimento ufficiale con l’inserimento nella rete cardiologica ospedaliera regionale di 4 posti letto di Utic, con Decreto assessoriale del 1 Agosto 2005. La realtà di oggi vede nell’Utic dell’Ospedale di Mazara un sicuro punto di riferimento per tutta l’Azienda USL n. 9 nella gestione delle emergenze cardiache e terzo centro di riferimento regionale per numero di interventi di impianto di Pace maker. Nicolò Di Giovanni Direttore della U.O di Cardiologia - Utic P.O. A. Ajello Mazara del Vallo L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 Aneddoti e curiosità di Giuseppe Asaro egli anni ‘60/’70 ferveva a ”Ci fu un botto!”. Mentre mangiava, Mazara una fiorente attività tra una porzione e l’altra, si metteteatrale. Molti erano i gio- va in piedi su una sedia e recitava: vani che si cimentavano nella reci- “Ci fu un botto!”. Persino nell’intitazione ed alcuni di loro erano ve- mità coniugale, guardando la moramente bravi e appassionati tan- glie, come se fosse Rodolfo to che, in età adulta, si dedicaro- Valentino sussurrava: “Ci fu un botno anche alla regia teatrale. In quel to!” Un giorno si trovò intruppato particolare clima, un mazarese con la sua autovettura davanti le cinquantenne si entusiasmò per- sbarre di un passaggio a livello, dutamente per il teatro tanto da che tardavano ad essere sollevadiventare un assiduo frequentato- te, per cui approfittò per ripassare re non solo delle prime, ma anche la parte: “Ci fu un botto!” Uno dedelle prove che le varie compagnie gli automobilisti, bloccati come lui sostenevano prima del debutto. davanti al passaggio a livello, spaLa passione diventò così zientito per il ritardo, uscì dalla propregnante che un giorno decise di pria auto e si avvicinò a quella del passare alla recitazione. Purtrop- nostro attore che in quel momento po mai nessuno lo prendeva in con- declamava: “Ci fu un botto!” Non siderazione neanche per una pic- ebbe neanche il tempo di chiedercolissima parte. gli per quale motivo le barre non Un giorno, finalmente, venne a venivano alzate, che nel sentire sapere che un suo intimo amico, quella frase: “Ci un botto!” si preciconosciuto fin dall’infanzia, inten- pitò di corsa nella propria vettura e deva mettere in scena e debuttare invitò tutti gli altri automobilisti a con un’opera teatrale del Martoglio, fare inversione di marcia e scapautore a lui molto caro. Si recò, pare perché c’era stato un botto! allora, da questo amico il quale, a In un attimo tutti gli automobilisti, malincuore, gli spiegò che il cast eccetto il nostro attore, si allontaera completo e che soltanto in narono celermente. L’aspirante atcaso di defezione di qualcuno tore si ritrovò così da solo davanti avrebbe potuto prenderlo in consi- al passaggio a livello e, poiché suderazione. In ogni caso lo assicu- bito dopo le sbarre vennero alzate, rò che l’occasione si sarebbe po- riferì poi alla moglie che in città, tuta verificare poiché il debutto era per il caldo, c’era stato un clima di previsto per Natale, cioè dopo sei follia e si era verificato un fuggi fuggi mesi. Passati circa due mesi, men- generale. tre l’aspirante attore fremeva nelFinalmente arrivò il giorno del l’attesa di una chiamata, l’amico debutto, venne vestito con gli abiti regista si fece vivo comunicando- da scena, cioè un pennacchio in gli che l’occasione si era presen- testa e una barba finta e gli fu ractata. Si rammaricò per la parte comandato di sostare dietro le marginale che era costretto ad as- quinte in attesa che il regista gli segnargli e affermò che comunque facesse cenno che era il momentutti i grandi attori avevano comin- to di entrare. Iniziò la rappresentaciato dalla gavetta. Il regista gli zione e il nostro attore in attesa spiegò che ad un certo punto dello del segnale convenuto continuava spettacolo, ad un suo cenno con- a ripassare mentalmente la frase: venuto, sarebbe dovuto entrare in “Ci fu un botto!” Il sospirato segnascena e proferire la seguente fra- le arrivò, ripeté l’ultima volta la frase: “Ci fu un botto!”, attraversare il se, entrò in scena e in quell’esatto palcoscenico e uscire dall’altra istante si sentì un forte boato. Colparte. Considerata la brevità della to di sorpresa e tremante per lo parte, lo esonerava dalla parteci- spavento, urlò: “Chi fu?” Superato pazione alle prove. Mancavano il panico, improvvisamente si rese quattro mesi al debutto per cui conto che la propria carriera d’atl’aspirante attore non perse occa- tore era miseramente finita ed uscì sione per recitare la propria parte. di corsa, imprecando. Assicurano Ogni mattina, nel bagno, davanti che, dopo quell’esperienza, il noallo specchio assumeva diverse stro concittadino non mise più pieespressioni e ad alta voce urlava: de in un teatro. LINEA DIRETTA CON I LETTORI All’Assessore Agricoltura e Foreste On. Prof. Giovanni La Via N Solidarietà all’Editore dell’emittente televisiva Tele8 Il Centro Culturale “Giuseppe Napoli” e l’Organizzazione Sindacale U.G.L. Sanità del distretto Sanitario di Mazara del Vallo esprimono tutta la propria solidarietà all’Emittente Tele8, per essere stata oggetto di un vile attentato che aveva lo scopo di far tacere una voce libera della informazione televisiva, in Provinca di Trapani. Siamo certi che prima o poi questi vili attentatori saranno scoperti e la verità verrà fuori. Continuate nel Vostro lavoro perchè ciò che state facendo è giusto. Il Presidente Prof. Matteo Ferro Il Coordinatore Aziendale Baldassare Scaturro 13 l/mo On. Assessore Giovanni La Via, alcuni giorni fa, ho letto il D.A. no i 187 del Dip. I — Serv: XI con i relativi allegati ad esso contigui, in particolare mi ha colpito l’Allegato A nell’art. i lettera (c), in poche parole il Calendario Venatorio 2007/ 08. Mi creda, sono rimasto perplesso e disgustato perché per il 2° anno consecutivo si penalizza i cacciatori residenti nell’ATC TP2. Forse non contribuiscono in eguale misura degli altri? Io nelle qualità di responsabile dell’Associazione Caccia Pesca Ambiente, Sez. comunale di Mazara, mi sento nauseato da un tale comportamento scorretto per i tanti contribuenti residenti nelle zone del TP2, sono altrettanto disgustato da le tante Associazioni Venatorie presenti nel Comitato Faunistico Regionale, compresa la Mia, che non hanno capacita e professionalità di interloquire e contrastare l’incompetenza di alcuni Burocrati e Dirigenti di settore che dovrebbero dimostrare capacità e si attaccano ad assurde affermazioni fatte da chi si professa di essere ambientalista, ma in realtà sono gente senza scrupoli, che tentano di distruggere la cultura e la tradizione di chi vive realmente a contatto con la natura ed ama l’ambiente, (IL CACCIATORE), parola di tanta nobiltà, che molti non hanno. On. Assessore le ricordo a Lei e al Suo Dirigente nel Settore che la cosiddetta Anatra I Marmorata appartenente alla famiglia degli anatidi, non ha niente a che vedere con le altre razze di anatidi, le ricordo essendo un selvatico libero, dove trova il suo habitat naturale con la pastura ideale per sfamarsi, si ferma, e non necessariamente deve essere l’ATC TP2 ma, TP1, AGi, PA1 ed altri, quindi salvaguardare questo esemplare, che mi sembra giustissimo per la sua rarità, non deve danneggiare i contribuenti di taluni ATC. Mi consenta, sono un sostenitore del suo partito ma non posso condividere certe posizioni senza senso, non ha giustificazione l’azione svolta da questo Assessorato nei confronti di questi benedetti Cacciatori del TP2, che si vedono negare per il 2°anno, prima per l’alzavola ora per le Anatidi l’apertura di caccia al 16/09/2007, essendo esemplari elencate tra le specie cacciabili. Certo che ella non me ne voglia, il mio è stato un modo per chiarire le cose, nonostante, l’Anatra Marmorata, è un anatide è ben diverso dagli altri anatidi, e il Cacciatore sa, in quanto competente perché abilitato, a riconoscerla, come i Cacciatori degli altri ATC. Non voglio ancora dilungarmi, spero che lei capisca le mie preoccupazioni, che porterebbero i contribuenti ad un rifiuto, di certe posizioni anche politiche. Il Presidente Baldo Margiotta L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 14 News dalla Provincia Petrosino: niente contributi alla società calcistica Petrosinomarsala <<Abbiamo eliminato l’intervento riguardante il contributo in quanto con la fusione delle due società presiedute ora da Giacomo Putaggio è venuta meno l’obbligazione a suo tempo contratta dall’Amministrazione Licari con la squadra US Petrosino per dare sostegno allo sport locale>>. Questo è ciò che ha detto il Sin- A fuoco i boschi di Monte Polizzo daco di Petrosino, Biagio Valenti per giustificare la revoca del contributo comunale verso la società calcistica Petrosinomarsala, che era pari a 11 mila euro e che quest’anno non verrà più erogata anche perché il Comune prevede la riduzione al minimo delle spese. P.P. Petrosino si dedica alle tradizioni popolari Hanno avuto inizio venerdì 24 agosto le manifestazioni di piazza denominate “Città in Festa”, predisposte dall’Assessore Salvatore Pipitone con la collaborazione della Pro Loco. Tra le vie cittadine si sono esibiti l’A.S.D. STR Dance Academy che hanno presentato “Canto sotto le Stelle”, con 8 voci nuove in con- corso. Inoltre si è dedicata una serata al recupero delle tradizioni popolari denominata “Tradizione e Cultura Siciliana”, che ha visto protagonista i “Djeli Africa in un concerto etno-blues”, in seguito è stato possibile degustare prodotti tipici locali come mustazzola, mostarda e capiddruzzi. P.P. VELA: LA SOCIETÀ CANOTTIERI MARSALA 2° AL CAMPIONATO ITALIANO OPTIMIST A SQUADRE M arsala, 19 Agosto 2007 — La “RCC Tevere Remo” di Roma, composta da Luca Paolillo, Elena Berta, Lorenzo D’Amico, Guglielmo Cucchiara e Pietro Lavicoli, ha vinto a Marsala il Campionato Italiano a squadre della classe Optimist di vela. Nella finale per il primo e secondo posto la squadra romana ha vinto due delle tre prove previste nel confronto con la squadra della Canottieri Marsala, società cui la Federvela ha affidato l’organizzazione della manifestazione. Nella prova decisiva (una vittoria per parte al termine delle prime due) i ragazzi della “Canottieri” sono andati subito avanti ma una distrazione al giro di boa li costringeva a subire una penalità risultata decisiva per l’as- segnazione del titolo. Nella finale per il terzo e quarto posto la squadra “Fraglia della Vela” di Riva del Garda ha avuto la meglio per 2-O sui ragazzi del Circolo Vela e Tennis di Messina. Questa la classifica finale al termine delle tre giornate di regate: 1) RCC Revere Remo, 2) Società Canottieri Marsala, 3) Fraglia Vela Riva del Garda, 4) Circolo Tennis e Vela Messina, 5) Yacht Club Cupa di Trieste, 6) Yacht Club Cagliari, 7) C.V. Amici della Vela Cervia, 8) Circolo Velico Torbole, 9) Yacht Club Città di Genova “Fourious”, 10) Circolo Nautico Sambenedettese, 11) Circolo Nautico Livorno, 12) Compagnia della Vela Venezia, 13) Yacht Club Città di Genova “Fast”, 14) Circolo Velico Termoli. Franco Cammarasana Offerta lavoro Primaria Azienda di Mazara del Vallo nell’ambito del proprio programma di ampliamento, assume n. 25 soggetti nel settore industria. Gli interessati potranno presentare il proprio curriculum vitae entro e non oltre il 31/10/2007 a: F. & F. Ced s.a.s. - Via Francesco Cilea 91026 Mazara Del Vallo (Tp) - Fax: 0039 +39 0923 670000 e-mail: [email protected] T ra martedì 21 e mercoledì 22 agosto alcuni incendi, di probabile matrice dolosa, hanno devastato i boschi di contrada Polizzo, la più vasta area boschiva del territorio di Salemi, considerata un vero e proprio polmone verde. Le operazioni di spegnimento, rese difficili dal forte vento di scirocco, sono proseguite anche nelle ore notturne. Sul posto sono intervenuti a più riprese i Vigili del Fuoco e gli uomini del Corpo Forestale. All’attività di controllo e prevenzione hanno invece partecipato gli agenti della Polizia Municipale e i volontari della Protezione Civile dell’associazione Rangers di Salemi. Il Sindaco, considerata la gravità della situazione, ha ritenuto opportuno, rinnovare un appello ai cittadini: «Questi incendi - dice il Sindaco Biagio Mastrantoni - sono una ferita insanabile per il nostro territorio. Cancellare un bosco significa cancellare la vita. I boschi costituiscono una risorsa ambientale inestimabile per la cui salvaguardia lo Stato impegna mezzi e uomini. Spesso però basta il gesto di un balordo per danneggiare in poche ore alberi secolari e per trasformare zone rigogliose di verde in un deserto di cenere. La tutela dei boschi non è un compito e un dovere demandato solo al Corpo Forestale, ma ad ognuno di noi. Per questo è di fondamen- tale importanza la collaborazione di tutti i cittadini. Da un lato perchè si abbia consapevolezza che la tutela dell’ambiente significa la salvaguardia della vita, dall’altro perchè occorre individuare e colpire con gli strumenti della legge quanti si rendono protagonisti di crimini contro l’ambiente, e tra questi ci sono certamente i piromani. Rinnovo dunque il mio appello ai cittadini perché collaborino, anche in maniera anonima, con le Forze dell’Ordine per segnalare ogni situazione anomala; spesso basta un controllo, una verifica, per scongiurare il peggio. Ogni cittadino deve essere custode dell’ambiente che lo circonda e deve operare concretamente per salvaguardarlo. La prevenzione è il solo strumento che abbiamo per salvare boschi dall’azione dei piromani. L’amministrazione presto chiederà al Corpo Forestale, in concomitanza con l’apertura del nuovo anno scolastico, di ripetere ed intensificare le iniziative con le scuole svolte già negli anni scorsi, volte a sensibilizzare le nuove generazioni alla tutela dell’ambiente. Verficheremo inoltre, compatibilmente con le nostre disponibilità di bilancio, in che mondo contribuire al rimboschimento di quelle aeree del territorio salemitano in questi anni danneggiate dagli incendi. C.C. Petrosino: nasce il Nucleo di valutazione per il controllo di gestione La funzione del Nucleo di valutazione per il controllo di gestione è quella di verificare l’efficienza per gli uffici, dei dirigenti e della gestione della cosa pubblica in generale. Probabilmente partirà a settembre, la somma per tale proposito è stata già messa nel bilancio di previsione. Il nucleo operativo sarà formato da esperti e si occuperà inoltre di predisporre un piano di fattibilità per l’introduzione della contabilità analitica ed il controllo strategico ed il controllo direzionale. A tal proposito il Sindaco B. Valenti ha ribadito <<l’Organo va inteso come una risorsa e un elemento indispensabile per la nostra amministrazione>>. P.P. L’ I Anno IX n. 12 31-08-2007 NFORMA CITTÀ TORRETTA GRANITOLA, RISOLTA LA CRISI IDRICA NELLA FRAZIONE È stata risolta la crisi idrica che da più di due anni si registrava nella frazione di Torretta Granitola durante il periodo estivo. Il tecnico esterno incaricato dal sindaco, Pietro Luppino, ha infatti ripristinato la vasca d’accumulo che si trova in contrada Campana e che garantirà ora l’erogazione continua dell’acqua agli allacci idrici della borgata. La vasca può contenere sino a 150 metri cubi d’acqua e ha una dimensione di otto metri per sei. Da otto anni la stazione di smistamento di Torretta, costruita proprio per garantire l’acqua nella frazione con il sistema di pressione per caduta, risultava abbandonata. L’acqua nella borgata veniva erogata direttamente con una pompa dal pozzo di contrada Bosco, a sei chilometri da Torretta. La conduttura, per i dislivelli e la poca pressione, non garantiva comunque la regolare erogazione, soprattutto nel periodo estivo, causando disagi ai vacanzieri. Col ripristino di questa nuova vasca il problema è stato risolto. L’invaso è stato ripulito dalle sporcizie e le valvole di smistamento e lo stesso ingresso sono stati messi in sicurezza. La vasca viene riempita quasi ogni giorno direttamente dal pozzo di contrada Bosco e poi, per caduta, raggiunge, con un’ottima pressione, la borgata di Torretta. «In economia abbiamo risolto un problema importante come quello dell’approvvigionamento idrico a Tor- retta — ha ribadito il sindaco Ciro Caravà — quell’immobile risultava abbandonato e non si sa perché, nonostante ci avrebbe consentito di rendere negli anni più efficiente l’acquedotto. Soltanto ora, con l’intervento del nostro tecnico, è stata garantita l’acqua tutti i giorni ai villeggianti di Torretta». L’ottimizzazione delle risorse idriche e una razionalizzazione nell’erogazione — senza però creare disagi — messa in pratica dal tecnico Pietro Luppino, ha garantito che sia nella frazione di Tre Fontane che a Campobello non si verificassero disagi. L’acqua che arriva nella frazione di Tre Fontane è quella che proviene dal pozzo di contrada Bosco (strada provinciale 51, bivio Tre F o n t a n e - To r r e t t a Granitola): al minuto vengono garantiti circa 1.200 litri. A Campobello, grazie al funzionamento delle vasche d’accumulo dell’acquedotto, attualmente viene garantita l’erogazione tutti i giorni. Max Firreri 15 Comunicati Stampa lo l e b o p m a By C Istituzioni «piegate» ai capricci personali La moglie del sindaco «autorizza» a ballare fino alle 3,30 di notte «in deroga» ad una ordinanza emessa da suo marito Sappiamo bene che i familiari del Sindaco, e in genere i familiari dei personaggi politici, non dovrebbero essere mai trascinati nelle polemiche o nei dibattiti della vita politica cittadina, ma l’episodio accaduto nei giorni scorsi a Tre Fontane, la frazione marinara del Comune di Campobello di Mazara, merita di diventare una faccenda pubblica perché coinvolge l’Istituzione pubblica del “Comune”. Questi i fatti. Sono le ore 2.50 del 16 agosto. Ci troviamo all’interno di uno stabilimento balneare sito sul lungomare Ovest di Tre Fontane. Il presentatore della serata annuncia al microfono che «c’è un personaggio importante che chiede di parlare alla platea». Scopriamo subito che si tratta della mo- glie del sindaco Ciro Caravà. La signora prende la parola - tra l’altro tra i fischi e le contestazioni dei giovani infastiditi dal fatto che fosse stata interrotta la musica - per fare il seguente annuncio: «Secondo una ordinanza comunale (emessa dunque da suo marito in qualità di sindaco), si dovrebbe ballare solo fino alle 3 di notte, ma non vi preoccupate: possiamo ballare fino alle 3,30». Grazie dunque all’interecessione della moglie del sindaco, si è derogato all’ordinanza. Mi chiedo. Chi comanda al Comune di Campobello di Mazara, il sindaco o sua moglie? Dobbiamo da oggi prendere atto che la moglie fa le veci del sindaco? Giuseppe Fazzuni DANNEGGIAMENTO PIANTE SU TERRENO CONFISCATO, IL SINDACO CARAVÀ: «UN ATTO VILE CHE VA CONDANNATO» «L’attentato incendiario agli alberi d’agrumi del fondo confiscato a Nunzio Spezia è un atto vile che va condannato. Chi mira ad indebolire l’azione antimafia portata avanti anche con la gestione e l’utilizzo sociale dei beni tolti alla mafia, è un balordo, non degno di vivere in un paese civile». Lo afferma il sindaco di Campobello, Ciro Caravà, saputa la notizia dell’incendio che ha danneggiato 49 piante d’ulivo e 110 d’agrumi in un fondo di contrada Cusa a Campobello di Mazara. Le piante fanno parte di un appezzamento molto più vasto che il Comune, mesi addietro, ha affidato alla “Fondazione San Vito Onlus”, presieduta da don Francesco Fiorino. Soltanto un mese fa il Comune ha elargito un contributo di 500 euro che è ser- vito alla Fondazione per far potare le piante. Al momento dell’incendio c’erano a terra i rami della potatura, avvenuta in questi giorni. «A Don Francesco Fiorino va tutta la nostra solidarietà. A lui siamo vicini come Amministrazione e lo invitiamo ad andare avanti nella sua azione sociale, di recupero dei beni confi- scati che così tornano in produzione legalmente» ha detto il Sindaco. Max Firreri L’ Anno IX n. 12 31-08-2007 16